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Macahity
"Macahity"""" è l'epopea della campagna elettorale che porterà Bolzano ad eleggere il suo primo sindaco donna. Un'epopea che si districa in un romanzo policromo e corale, la cui azione si svolge tra le assolate spiagge hawaiane e una Bolzano multietnica in bilico tra passato e futuro." -
Storie di lingue. Racconti dall'Alto Adige
Storie sorprendenti e a volte esilaranti sull'apprendimento e l'uso delle lingue. Si parla della gioia con la quale ci si avvicina a un'altra lingua, ma anche della delusione e della frustrazione nel non riuscire a farsi comprendere dopo anni di insegnamento scolastico, dei momenti di orgoglio e di successo e di quelli paralizzanti, quando l'assenza di parole sembra ostruire il flusso di ogni comunicazione. Si parla della lingua come manifestazione della vita, del proprio essere, della propria storia. -
Gli occhiali di Tito. Storia rocambolesca della mia famiglia
"Odio i segreti. Trovo che i segreti siano il peggio del peggio."""" L'attrice e regista Adriana Altaras vive una normalissima vita caotica e poco ortodossa a Berlino. Con due figli fanatici di calcio, un marito che stoicamente sopporta le sue nevrosi e un amico brontolone, eternamente malato d'amore che ogni due mesi annuncia il suo espatrio. Tutto nella norma… finché, dopo la morte dei genitori, eredita una casa nella quale da quarant'anni si e accumulato di tutto. Con spiritosa arguzia e grande partecipazione Adriana Altaras intreccia passato e presente. Racconta di sorelle che non potevano essere più diverse di così, del padre che da sempre voleva essere un eroe e di una madre piena d'energia e di solitudine. Racconta dell'esilio, di deliranti feste ebraiche, di un asino italiano scoppiato e di un'allergia alla polvere causata dalla televisione tedesca. Una straordinaria saga familiare che attraversa non solo l'Europa in lungo e in largo ma anche tutto il travagliato ventesimo secolo. Tutto, proprio tutto quello che fa parte dei topoi classici di una storia familiare ebraica – il tragico, il saggio, il nevrotico, l'eccentrico e il politico – si trova in questo romanzo, eppure Adriana Altaras riesce a raccontarlo in modo nuovo, fresco, affascinante ed estroso: dalla resistenza contro i nazisti al comunismo di Tito, dalla fuga verso l'Italia fino all'arrivo della famiglia a Gießen in Germania negli anni settanta." -
Scrivere sul confine. Racconti vincitori del premio letterario internazionale Merano-Europa (1995-2013)
Sulla frontiera non si colgono sempre rose e fiori. Sul confine sta di casa pure l'intolleranza più bieca. È capace di uccidere, ma difficilmente ha la meglio. L'omologazione è in agguato, la contaminazione però sa prevalere. Più le porte son chiuse, più c'è gusto a sfondarle. Racconti di: Ivan Cotroneo, Stefano Perricone, Donatella Trevisan, Lorenzo Ferrarese, Fabio Franzin, Arrigo Filippi, Francesco Marconi, Paola D'Agaro, Fabrizio Tummolillo, Marco Antonelli. -
Per i tuoi occhi di domenica
Le poesie che compongono questo libello si riferiscono per lo più alla donna amata: invocazioni, sussulti, grida, tremori e rabbie; e fremiti nel ricordo degli istanti di pura gioia, di pura bellezza, e abbandoni al dolore e alla malinconia in un presente e in un altrove. Amore che non dimentica. Amore in terra straniera. Amore e malinconia. Ma una malinconia che non è mai pessimismo, mai negazione della vita; piuttosto quella forza che ha sempre avuto la capacità di frantumare qualsiasi catena, quella forza (la forza della sua poesia, di ogni poesia) che sta alla base della verità. -
Come sabbia come neve
«La poesia di Laura Mautone ci prende amabilmente per mano e ci porta con la ricchezza delle sue suggestioni in un mondo di atmosfere alpine, di pianori innevati e di punte scintillanti. La natura la fa da padrona con le mille proposte intercambiabili di una botanica favolosa che sposa con grazia le situazioni della vita. […] Ogni nuovo libro di poesia ci presta occhi nuovi per guardare il mondo.» (Maria Luisa Spaziani) -
L'uomo che scriveva storie sui muri
«Scriverò. Scriverò sui muri, come ho sempre sognato. Traccerò le mie storie, inventerò personaggi, costruirò trame. Parlerò con le voci del mondo, scenderò nell'inferno della perversione e risalirò nel paradiso della passione. Lotterò contro la fatica, lo sconforto e la paura di non trovare nuove storie e nuove intuizioni. Scriverò su ogni muro, senza guardarmi indietro neppure una volta, con la convinzione che quella sia l'unica cosa giusta da fare. Aprirò le porte dell'anima all'unica vera passione della mia vita. Scriverò, senza curarmi più di nulla. Non conterà più niente per me. Nemmeno il tempo. Ho consegnato la trascrizione a mia moglie. Non le ho detto nulla, le ho solo dato il pacco di fogli. Era il primo giorno di primavera, ma a Londra sembrava ancora inverno. Scendeva una pioggia leggera e gelida che scomponeva la luce dei lampioni e rendeva le strade magicamente colorate. Eravamo in sala, con il camino acceso. Lei ha cominciato a leggere, senza dire nulla, io sono andato in cucina a preparare il tè. Ha finito a notte fonda. Mi ha svegliato dolcemente, con le guance rosse e il trucco irrimediabilmente rovinato. ""Dove hai trovato questa storia?"""" Mi ha chiesto. """"Sui muri."""" Ho sorriso io.»"" -
«Al Brennero ci siamo e ci resteremo...». Cronache parlamentari della questione altoatesina. Vol. 1: 1918-1943
La questione dell'Alto Adige rivive nell‘immediatezza dei discorsi pronunciati in Parlamento dai personaggi che hanno fatto la storia dell'Italia e di quel piccolo fazzoletto di terra compreso tra Salorno e il Brennero. Un itinerario storico e politico attraverso gli interventi e i dibattiti svoltisi, tra il 1918 e il 1943, alla Camera e al Senato del Regno d'Italia, ma anche nei parlamenti d'Austria, di Germania, della Baviera. Per riscoprire la dimensione nazionale ed europea di una questione di confine. Prefazione di Francesco Palermo. -
Un'idea esagerata di autonomia. Ripensare e rilanciare l'autonomia provinciale e regionale nella dimensione europea
Questo convegno vuole introdurre al futuro della società sudtirolese. Uno Statuto di autonomia è una costituzione che non può che essere stabile per più generazioni e, in qualche modo, se non anticipare, almeno prevenire il futuro con regole di saggezza e di previdenza. È allora necessario, prima di scrivere le regole della nostra convivenza – il patto sociale – portare l'attenzione sul modello di società su cui vogliamo scommettere: insomma una visione prima che una scrittura. Questo convegno propone appunto una riflessione sulla società di domani: una società partecipata e pluralista. -
La trappola del fuorigioco
Giugno 1975: la travolgente avanzata elettorale del PCI di Berlinguer minaccia di sconvolgere l'ordine politico e sociale dell'intero paese. Per Sebastiano La Rosa, 40 anni e una diagnosi di Depressione Bipolare Schizoaffettiva, si profila il peggiore degli incubi: un paese in mano a barbari che bruciano chiese e sequestrano case. Una paura capace di spingerlo nel baratro psicotico sotto gli occhi di suo figlio Marcello, dieci anni, che la realtà la decifra solo attraverso il gioco del calcio. E che al significato della parola comunismo, e al senso vero delle paure di suo padre, ci arriverà scoprendo le meraviglie del calcio totale: un modulo perfetto praticato dalla nazionale olandese sotto la guida del suo rivoluzionario condottiero, il compagno Johan Cruyff. Inizia sul campo di calcio un cammino di trasformazione che porterà negli anni quel ragazzino a trovare la maniera per gestire l'ingombrante presenza della malattia paterna e le sue stesse reazioni emotive davanti alla paura e al pericolo. La trappola del fuorigioco di Carlo Miccio è un romanzo che, come una sorta di cartina al tornasole, ci accompagna all'interno delle dinamiche di un ambiente familiare in cui si annida ed esplode un disagio mentale. -
Fedeltà e coraggio. La testimonianza di Josef Mayr-Nusser
Dire no a razzismo e nazionalismo. No a un sistema totalitario. No al culto del capo. È quanto fece l'altoatesino Josef Mayr-Nusser nell'ottobre del 1944. Si rifiutò di giurare ""fedeltà e coraggio"""" a Adolf Hitler. Pagò con la vita. Morì nel febbraio 1945 sul treno che lo stava portando al lager di Dachau. In un mondo in cui emergono nuovi Führer o aspiranti tali, in cui ricompaiono muri e confini, in cui la verità è sommersa da una colata di bugie, una testimonianza, quella di Josef, di tragica attualità. Josef Mayr-Nusser, riconosciuto martire da papa Francesco, sarà proclamato beato il 18 marzo 2017."" -
Un interminabile inverno
Albert Kleim vive tra Bologna e New York. Ha una vita apparentemente perfetta e costellata di successi, costruita lontano dalla sua terra natia, l'Alto Adige. È un accademico di grido e un noto opinionista nei più importanti salotti televisivi. D'un tratto il figlio più piccolo scompare nel nulla, senza lasciare alcuna traccia. Ha inizio così una lunga e dolorosa discesa agli inferi: le ricerche senza esito, la famiglia che va a rotoli, l'incubo della depressione lo faranno entrare in contatto con un mondo parallelo, torbido e crudele. Un mondo che lo porterà a guardare al suo passato e alla sua stessa esistenza con occhi diversi. Sullo sfondo, un Alto Adige incantato e severo, custode di memorie senza tempo e di segreti inconfessabili. Una terra di antichi conflitti e sentimenti contrastanti, che si attacca alla pelle e al destino con la stessa, silenziosa ostinazione di un interminabile inverno. -
Meran im Plakat-Merano si manifesta
12 temi, 20 cartelloni sparsi per tutta la città e una marea di spettatori: questa è stata ""Merano si manifesta-Meran im Plakat"""". Il progetto realizzato nel 2017 in occasione del 700º anniversario del primo ordinamento civico di Merano e promosso dal Comune di Merano ha voluto dare immagini e voci ad abitanti - umani, animali e vegetali - e ad edifici della cittadina sul Passirio. Si è cercato di rispecchiare attraverso le foto la ricchezza culturale e umana di Merano. Questa pubblicazione raccoglie tutte le immagini, le parole e le emozioni della città che così si """"manifesta"""": un racconto cittadino, girando per la città nell'intero arco di un anno."" -
Del mangiare. Storie, miti, pensieri e riflessioni sul cibo
L'alimentazione umana non è esclusivamente un fatto biologico. Un cibo prima di tutto è pensato, pertanto è radicato nella storia della comunità di appartenenza, ne identifica la diversità. Ogni pietanza è, sul piano simbolico, uno strumento di mediazione tra l'uomo e la realtà che lo circonda e nello stesso tempo un campo di sedimentazione culturale. Il cibo, in tutte le sue forme, dalla coltivazione, dall'allevamento, dal procacciamento all'approvvigionamento, alla scelta delle preparazioni, alla divisione, alla distribuzione, è uno strumento di comunicazione, un codice condiviso, non diverso dal linguaggio. -
Ein Jahrhundert schwerden Zusammenlebens. Eine Bilanz über der letzten 50 Jahre Südtiroler Literatur-Un secolo di difficile convivenza. Un bilancio degli ultimi cinquant'anni di letteratura altoa...
L'Alto Adige-Südtirol è una terra che esibisce come poche altre le ferite della storia europea contemporanea. Ne sono testimoni alcuni recenti romanzi di successo, da ""Eva dorme"""" di Francesca Melandri a """"Eredità"""" di Lilli Gruber. Il presente volume collettaneo intende tracciare un bilancio della letteratura, dal 1968 ai giorni nostri, relativa alla storia dell'Alto Adige nel Novecento, e offrire spunti di riflessione sulla percezione e rappresentazione della realtà sudtirolese che emergono in cinquant'anni di produzione letteraria italofona e tedescofona. Una prospettiva che include autori e autrici che hanno avuto legami più o meno stretti con l'Alto Adige e hanno contribuito a illuminare tappe e caratteristiche della sua evoluzione storica, sociale e culturale. Pur nella loro varietà di temi e di approcci metodologici, i saggi che compongono il volume si soffermano sul significato letterario delle vicende che hanno segnato un intero secolo sudtirolese, portando alla luce un consistente e oltremodo interessante patrimonio narrativo."" -
Franco Basaglia
A quarant'anni esatti dalla sua scomparsa, la figura di Franco Basaglia continua a essere di oggetto di discussioni e profonde riflessioni. Dopo il grande successo della prima edizione (2001), uscita anche in traduzione francese e spagnola, questa monografia, aggiornata e arricchita dall'illuminante prefazione di Eugenio Borgna, ricostruisce il complesso profilo umano e intellettuale di Basaglia, l'intreccio di passione filosofica e impegno politico, di riflessione teorica e sperimentazione medica e istituzionale. Dal precoce interesse per le correnti psichiatriche d'impronta fenomenologica ed esistenzialistica alla prima comunità terapeutica di Gorizia; dal movimento anti-istituzionale ispirato alle analisi critiche di Foucault e Goffman alla creazione di Psichiatria democratica; fino all'esperienza più emblematica, quella del San Giovanni di Trieste, in cui sono poste le basi per il definitivo superamento dei manicomi e per la legge 180. Colucci e Di Vittorio ripercorrono le tappe significative di un pensiero e di una pratica terapeutica autenticamente rivoluzionari e pienamente iscritti nel panorama culturale del Novecento. -
La casa alla fine del mondo
Tra il 1948 e il 1949 un migliaio di emigranti italiani sbarca a Ushuaia, Terra del Fuoco. Sono addetti di un'azienda emiliana, l'Empresa Borsari, cui il governo argentino ha dato mandato di edificare una ""nuova Bologna"""" nell'estremo lembo meridionale del pianeta. Tra questi vi è Remo, un friulano mite e testardo che in quel luogo gelido e inospitale rimarrà per il resto della sua vita. Trent'anni dopo, davanti al figlio perseguitato politico, che intende compiere il tragitto inverso e costruirsi un futuro in Italia, vuole saldare un debito con il proprio passato. Gli racconta una storia, avventurosa e torbida al contempo, di gente in fuga dalla miseria, di nostalgici in camicia nera e di sconfitti in cerca di riscatto o di giustizia. È la storia di una resa dei conti che culmina in un omicidio tenuto a lungo segreto, e che prende avvio da una vecchia divisa militare custodita, insieme ad altri cimeli, dentro una cassa in una misteriosa casupola di legno perennemente sferzata dal vento. È la storia di Remo, che tra quelle assi sconnesse si congeda dal figlio con un lungo, emozionante racconto."" -
Todos caballeros
L'idea di un'Europa unita sembrava aver trovato già cinquecento anni fa l'uomo in grado di realizzarla: Carlo V, erede delle case spagnola e asburgica, sovrano di un impero «sul quale non tramonta mai il sole», predestinato artefice dell'universalità cristiana. Ispirata all'umanesimo del suo maestro Erasmo da Rotterdam, quell'idea naufragò tra la Riforma avviata da Lutero, l'immobilismo della Chiesa romana, i mutevoli e divergenti interessi delle potestà locali, e l'avanzata degli ottomani dalle sponde meridionali del Mediterraneo e dai Balcani. Tra cronaca storica e invenzione letteraria, il racconto inquadra alcune scene durante i primi vent'anni di regno di Carlo (1521-41), mostrando il giovane sovrano alle prese con i grandi problemi del suo tempo. Nelle chiese, nei palazzi, sui campi di battaglia, sfilano intorno a lui curiosi personaggi: chierici ed eretici, cortigiani e soldati, nobili e aspiranti cavalieri, ammiragli e pirati, artigiani e servitori, dame compiacenti e un premuroso speziale. Certo del sostegno divino e immedesimato nel proprio ruolo, l'imperatore non sospetta di esserne prigioniero. E per quanto la realtà s'incarichi di ridimensionare le sue aspettative, mai un dubbio sfiora la sua mente. Tranne una movimentata notte trascorsa ad Alghero, quando gli effetti di una droga misteriosa squarciano il velo dell'inganno. Giudiceandrea ci regala un vivido e gustoso affresco storico-sociale, e un sottile ritratto psicologico di un uomo di straordinaria modernità. -
Der Nationalist. Ettore Tolomei. Der Erfinder des Alto Adige
Una storia che non comincia con Ettore Tolomei. E che soprattutto non finisce con la sua morte. La controversa figura di Ettore Tolomei (1865-1952) e la sua ingombrante eredità spirituale sono da sempre motivo di contrasti e incomprensioni, persino di eclatanti atti dimostrativi, in quella terra cui egli stesso ha dato ufficialmente il nome. Impossibile, del resto, separare i destini dell'Alto Adige dalla vicenda politica e umana del geografo di origini trentine, che fu dapprima irredentista e infine fascista, e costantemente animato da un nazionalismo fervente, non privo di tratti fanatici. Senatore del Regno e alfiere dell'italianizzazione forzata del Sudtirolo, a partire dai primi anni venti Tolomei, da direttore del Commissariato alla Lingua e alla Cultura per l'Alto Adige, ebbe modo di portare a compimento l'opera di redazione della toponomastica italiana avviata già nel 1906 - dunque ben prima del Trattato di Saint-Germain e dell'avvento di Mussolini - con il celebre Prontuario, pubblicato dal 1916 e con nuove, successive versioni dalla Reale Società Geografica italiana. Toponomastica tuttora in vigore, che non cessa di rinfocolare antiche polemiche o di diventare occasione pretestuosa per minare qualsiasi progetto di reale convivenza tra lingue e culture diverse. A oltre trent'anni dalla prima pubblicazione, questa nuova e aggiornata edizione ripercorre minuziosamente la biografia di un uomo paradigmatico, figlio legittimo del suo tempo. Indaga una personalità a suo modo complessa, nella quale si riflettono i grandi avvenimenti che segnano la storia di un lembo di terra diventato teatro di uno scontro tra nazionalismi tuttora vivi e presenti nella cronaca quotidiana. -
Volontà poétique
Dopo la realizzazione di un libro su cicli di traduzione di autori altoatesini nel 2018, i curatori hanno iniziato a lavorare con studenti dell'Università degli Studi di Torino, dell'Università degli Studi di Napoli ""L'Orientale"""" e dell'Aix-Marseille Université a partire dal 2020, discutendo il concetto di """"comprensione"""", la diversità sociale e la sua rappresentazione nella letteratura. Gli studenti hanno curato quattro cicli di traduzione basati su poesie, in ognuno dei quali solo la versione precedente è nota al traduttore. Il risultato è ora disponibile: uno spazio poetico pulsante in cui si incontrano 33 autori e autrici e 22 lingue.""