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Cinquanta tentativi di scrivere una poesia
Con questa raccolta il poeta prova ad esprimere la titubanza verso la normalità della vita, verso i processi ordinari e logici della quotidianità e verso le forme compiute delle cose, attraverso un linguaggio diretto e scevro di suggestioni liriche. È lì che realmente stiamo, come un'adunata prima di rompere le righe. In una lettera a un amico, egli spiega: «per dire che un vaso non ha un senso compiuto ai miei occhi, che la sua natura mi è ignota, dico che il vaso è lì, è pieno di terra, la qual cosa mi sembra da sè incredibile e mi dà la prova che il vaso è tutt'altro rispetto a quello che vedo». -
Respiro
Questo libro è un lungo ""grazie"""", agli alberi, ai fiori, al mare, all'incanto della fanciullezza, a tutto ciò che mi fa """"respirare"""". Sono poesie nate negli ultimi due anni, dai toni chiari, leggeri, con qualche sfumatura più scura qua e là. Versi un cui celebro la natura, senza nasconderne gli inciampi, canto l'amore per mio figlio, ritraggo i colori del mio quartiere, della mia città, esco dalle mie paure. Un inno al calore della vita."" -
Ogni cosa sta in bilico sul fiore di un'àgave
C'è una questione antica e essenziale che reclama la sua attualità perenne: l'essere ciò che si sente. La poesia di Vincenzo Mirra assolve a questo proposito. Mirra rivela senza svelare, senza togliere i veli alla dea, e lo fa con una naturalezza tanto semplice quanto disarmante. Il suo logos fa vibrare di naturale chiarezza la parola, al punto che la realtà diventa la nostra interiorità rispecchiata nel mondo. Una volta Vincenzo Mirra mi ha detto: È così inerte la materia del cielo, se la guardi senza accendere gli occhi. Ed è tutto qui, il succo del discorso. I suoi versi questo ci suggeriscono: che siamo noi il luogo, siamo noi il tempo, e siamo noi ancora che possiamo trascenderli. Chiara Catapano -
Meno di un metro
"Meno di un metro"""" è una raccolta di poesie in cui in una moderna allegoria prendono la parola direttamente oggetti, emozioni, monumenti, edifici, ruderi, memorie storiche, fenomeni culturali, la luna, profili social, animali, un forno, sfruttati e emarginati della nostra vita sociale. Le loro parole e i loro punti di vista plurimi vanno intesi come la rivendicazione di una materialità censurata e rimossa dalla narrazione egemonica. In un doppio movimento la voce poetica si disantropomorfizza e torna di continuo a se stessa per cercare di cogliere i mutamenti in corso del presente." -
Vademecum del rivoluzionario
Nel capitalismo della mediocrità, del falso vuoto e delle apparenze, la vera rivoluzione sta nel fallire i modelli suggeriti. Un fallimento che riguarda lo strumento salvifico e condannante della coscienza. Il ritorno assurdo alle intime motivazioni, alle illusioni di conquista giovanili e ai sogni, con la finalità di compiere in se stessi l'opera inimitabile e perfetta, unica nel suo genere, del ritorno all'unicità, al fallimento perfetto. -
Come dei cristalli
Come dei cristalli, fragili come le vite spezzate dalle violenze. Siamo tutti cristalli, perché quando cadiamo ci spezziamo e brilliamo comunque. Nessuno mai potrà interrompere la luce e speriamo che la stessa possa illuminare le menti ottenebrate dalla rabbia. -
Oltre la vergogna
È un giorno qualsiasi quando una chiamata inaspettata riporta Attilio indietro di cinque anni. È quel nome inconfondibile pronunciato dall'interlocutore, un pacco vuoto ed un mazzo di tulipani finti a ravvivare il ricordo per anni sopito di Romano, primo amore imprevisto e clandestino, vissuto fra la costante paura di essere scoperti e il desiderio irrefrenabile dell'altro. Attilio non può che tornare dove tutto è cominciato, per fare pace con quella scheggia impazzita del passato. Un ritorno che lo porterà sul punto di perdersi e perdere quello che in cinque anni ha conosciuto, incontrato e costruito. -
Inavvertita luce
Il corpo avverte ciò che si è vissuto: lo percepiscono le mani, la schiena, i capelli e persino le ciglia. Il distacco lo asciuga e lo scarnifica. Il sé, sempre mobile, sempre in divenire, è attraversato dal tumulto che genera consapevolezza. Ogni cosa intorno conserva l'impronta degli accadimenti, nel gioco doloroso, o a volte consolatorio, che fa la memoria. Gli alberi e le foglie, le finestre e i libri trattengono quello che è celato. La poesia è attenzione verso quanto ci circonda, dispositivo di conoscenza del reale per come ci appare. Compensa il troppo silenzio, risarcisce e salva. Si fa luce. -
Supernova
Conosciamo davvero il processo che preserva la nostra memoria? Cosa accade se qualcosa intacca la mente facendo saltare quel congegno apparentemente perfetto? Sono le domande che assillano Nives, giovane donna che, a seguito della scomparsa di suo nonno Vittorio, tenta di ricucire i confini lacerati di un'intera esistenza sfocata nell'oblio. La perdita dell'uomo che ha contribuito a costruire i suoi ricordi di bambina, la costringe a fare i conti con il dolore, a capire che solo attraversandolo se ne potrà liberare. Saranno gli occhi e la voce di tre generazioni di donne, la cui vita è indissolubilmente legata a quella di Vittorio, a ripercorrere la trama della sua vita, di quella vissuta e di quella dimenticata. È grazie ad esse se Vittorio continuerà a vivere nella geografia dei loro ricordi, riscattandosi finalmente da quel limbo. Perché non c'è oblio per chi viene ricordato, non c'è oblio per chi resta. È qui che risiede il potere delle parole. -
Il mondo come volizione o l'apparente senso del mondo
In filosofia si è sempre questionato sul problema della libera scelta, del libero arbitrio o del libero agire; secondo una teoria fatalistica non si potrebbe compiere nulla di voluto nell'uomo, secondo il mero meccanicismo saremmo proprio noi a volere oppure a non volere le cose in questo mondo: si può violare la validità di ogni teoria fatalistica con l'impossibilità che ha ogni santo uomo di compiere volutamente il male per sé stesso (ad esempio con un delinquente che finisce in carcere per una sua malefatta per via di un reato che sa essere un reato), perché sarebbe Dio o un architetto l'artefice della sua rovina, mentre si può violare ogni teoria meccanicistica con l'impossibilità che ha un uomo di scegliere qualcosa volutamente, perché si andrebbe a porre nell'atto pratico della scelta il bene quanto il male (ad esempio con un uomo che decide di scegliere una sua passione - come un artista - rimettendoci a sue spese la propria felicità personale quando nasce con una determinata disposizione introversa), pertanto sarebbe da sciocchi credere che non ci sia un'innata predisposizione nell'essere per qualcosa. -
Una certa incertezza
Francesco, responsabile delle risorse umane, annota fatti e valutazioni: genitorialità, tradimenti, lavoro, la fragilità e le sue contraddizioni, la morte. Brevi pagine per raccontare la moltitudine che abita tutti. -
Armonie sporadiche
"Il tempo in cui viviamo sembra non lasciare grande spazio alla luce della ragione, alla poesia, alle possibilità dell'immaginazione. Eppure, nonostante le crisi personali e sociali, le peregrinazioni nei labirinti dell'angoscia, il crollo delle ideologie, per dirla con Machado, «desperados esperamos todavia». La speranza, che a tratti diviene fede, nell'essere umano, si dimostra più forte di ogni negativa istanza, in una dialettica di luci e ombre che mi sembra il modo migliore per tracciare una mappa, relativa, della realtà contemporanea.""""" -
La bellezza di Tamar
La Tamar di Angelo Manitta ci mette prepotentemente sotto gli occhi una realtà dei nostri giorni e ci fa percepire come uno schiaffo l'ingiustizia subita da tante donne offese, prima dalla violenza e poi dall'incomprensione che spesso le accompagna. Lo stupro resta nell'anima come un male oscuro che turberà i trasalimenti di un futuro amore, ne insidierà gli slanci, lascerà un residuo inquietante nel nuovo rapporto cui la vittima vorrebbe affidarsi fiduciosamente. -
Disgregazioni
Un incontro fra due artisti che si sono ritrovati vittime delle stesse inquietudini e che, con linguaggi differenti, hanno provato a esplorare ciò che si nasconde dietro il passaggio fugace di un volto, dentro l'incubo di orbite vuote fin troppo espressive. Vecchi ricordi che tornano sfocati ma forti di una qualche misteriosa verità, fallimenti, depressione, rinascita. Quando l'Io si trova ""disgregato"""" nella crescita e nel passare incessante del tempo, l'arte sembra l'unica strada percorribile per affrontare i propri demoni, per rialzarsi di nuovo."" -
Verrà ottobre
Verrà ottobre è una silloge intrisa di ""distanza pandemica"""" e dell'auspicio di un nuovo inizio, in cui (ri)prendere un'esistenza libera, """"normale"""", dove la normalità però non faccia più rima con """"ordinarietà"""". L'orizzonte esistenziale e compositivo di queste poesie non è tuttavia colmato solo dalla congiuntura pandemica, ma questa è paradigma di ripensamento, poiché le """"occasioni palingenetiche"""" della vita passano spesso dalle """"strettoie"""" del dubbio, della paura. Il mese di ottobre, l'autunno, così diventano il tempo di una """"seconda primavera"""" consapevole e matura."" -
Atlantique. Frammenti di un sentimento oceanico
Un breve viaggio su un tratto di costa atlantica francese e la sorpresa di essere rapiti da un paesaggio continuamente mutevole. Persone, oggetti, edifici abitati e abbandonati, ogni cosa appartiene a un unico assoluto padrone: lo spazio, padrone anche del tempo. -
Tracimazioni. Poemetti eretici e sociali 2000-2020
Questo libro, Tracimazioni, oltre ad essere un esempio di poesia civile, è una scelta Antologica (2000-2020) di alcuni Poemetti dell'autore, che ha visto in maestri come Giordano Bruno, Dino Campana, Pasolini, Artaud, Roversi e Tomaso Kemeny, autori e padri dichiarati di riferimento, studiati e indagati anche in recenti pubblicazioni di critica letteraria (P.P.Pasolini: L'ossimoro vivente, I Quaderni del Bardo, Lecce, 2021; Un Poeta al rogo: Giordano Bruno, il poeta-philosophus dei poetici furori, Eretica Edizioni, Buccino (SA), 2021. -
Versi sciolti nel caffè
In queste pagine il contenuto è semplice così come lo è la vita dell'autrice. La memoria di giorni e luoghi passati, di storie ripescate dall'adolescenza, apre la strada a riflessioni sull'amore relazionale e materno, riflessioni che scavano negli atti quotidiani, intimi o collettivi che siano. -
Un vestito liquido
Un libro di poesie è come tenere in mano un recipiente con tutti i segreti e le emozioni del mondo, goccia a goccia. Te ne puoi fare un vestito liquido, di acqua di mare, di cascata di montagna, di lacrime o di lava. Del mondo sono i versi che si calano nel presente, nel sociale; Intimisto indaga più nel personale, lascia spazio ai toni scuri, ai fantasmi che ognuno si porta dentro; Cerchiamo la bellezza ovunque è la ricerca della parte migliore, un inno alla gioia e alla meraviglia. -
Uno stormo infinito
Prose-poesie delle piccole cose, cantate con lo sguardo di un bambino, di un vecchio, di un folle, innamorato, anarchico.