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Eariel
Emy è una ragazza come tante altre, sportiva e apparentemente normale. Una sera incontra in un pub sei ragazzi misteriosi, verso i quali prova un immediato interesse. Inizia una profonda amicizia con due di loro, Lena e Paul, che le rivelano che la sua vita sta per subire un cambiamento radicale. Da quel momento in poi comincia ad assistere a fenomeni inspiegabili e inquietanti: l’essere entrata in contatto con loro ha attivato in lei delle nuove capacità, rimaste latenti fino ad allora. -
La mia Divina Commedia
Breve e facile riassunto delle tre Cantiche con la riproposizione per ciascuna di alcune terzine scelte fra le più belle, note e spesso declamate. -
Il mio mondo è differente
Un'autobiografia dedicata alla testimonianza di guarigione da una trentennale grave forma di depressione e da opprimenti e assillanti crisi fobiche. Alcuni episodi sono narrati in chiave leggermente umoristica per sottolineare la reale personalità dell'autrice, ma soprattutto alcune situazioni particolari e di rilevata importanza che le hanno permesso di osservare e trasformare pensieri e comportamenti responsabili del suo male di vivere, seppelliti forzatamente nell'inconscio all'inizio dell'adolescenza per potersi adeguare a modelli di vita fasulli. Lo scopo della testimonianza è di sostenere nella Fede tutti quelli che si sentono chiamati a riconoscere la propria reale identità, dando quindi un senso positivo e gioioso alle proprie esperienze di vita. -
Papaya e Babilonia
Tratto da una storia vera: la mia. Fatta di occasioni sciupate, decisioni affrettate e azzardi. Un fulgente Brasile all'alba del secondo millennio è il posto scelto da Marianna (una designer quarantenne), per mollare un'Italia complicata e partire, perché si sa, cambiare posto dove vivere è un po' come rinascere. Sono con lei il compagno convivente e un figlio nel pieno dell'adolescenza avuto dal precedente matrimonio. Sarà pronta ""Mary"""" a incassare i duri colpi di quella realtà nascosta agli occhi di un turista? L'autoaffermazione è sfuggevole, tenuta in scacco da una dissennata ricerca della perfezione estetica e i comportamenti autodistruttivi di un'ipersessualità latente rischiano di prendere il sopravvento sulla sua capacità di scelta. Un viaggio intenso, ricco di svolte e colpi di scena, carnalità e introspezione, alla scoperta del vero senso dell'esistenza."" -
Quello che ci fanno
La vita di Giosia, guardiano del cimitero, viene sconvolta dall'arrivo in camera mortuaria della giovane Violante, morta suicida. Come può arrivare ad amare e a possedere sessualmente un cadavere? Sfruttando l'aiuto del giornalista Telemaco, Giosia tenta in ogni modo di acquisire maggiori informazioni sulla ragazza mentre era in vita. In un susseguirsi di segreti svelati e opportunismi, nel raggiungere il suo scopo Giosia comprenderà la sua vera natura. Un thriller appassionante con un finale a sorpresa. -
Lampi di poesia
La silloge è il frutto di una frazione di secondi, di un lampo che ha fornito luce e ispirazione alla poetessa. Il medesimo bagliore dovrebbe avere la capacità di colpire il lettore, cullandolo in una scia di versi dalla forma semplice ma incisiva, costruiti ad hoc per imprimere nel cuore e nella mente la forza delle emozioni e dei sentimenti generosamente esplicati. -
Devi essere tu
Come ci si abbandona all'amore dopo aver chiuso un capitolo doloroso della propria vita? Si può riacquistare fiducia nel prossimo dopo aver passato tanto, troppo tempo potendo fare affidamento solo su se stessi? Sofia è una giovane mamma e donna in carriera, apparentemente sicura, ironica e disinibita, ma con un passato molto pesante alle spalle, che le ha lasciato delle ferite molto profonde. Federico è un ex calciatore, papà separato, con una vita molto movimentata e sempre in copertina. Cosa porterà questi due mondi, apparentemente così diversi, a incontrarsi? -
Nato fuori legge. Storia di un'infanzia sudafricana
«Non è affatto facile trovare un’autobiografia migliore di quella che Trevor Noah ci regala in Nato fuori legge... Un grande talento per la narrazione realistica in chiave ironica.» Oprah Winfreyrn«Un travolgente memoir… Triste e divertente nello stesso tempo, Nato fuori legge offre una vivida immagine della vita in Sudafrica durante l’apartheid». The New York Timesrn«”Bastardo!” è ancora oggi l’insulto più adoperato al mondo quando si vuole umiliare una persona. Leggete la strepitosa biografia di Trevor Noah, e scoprirete che presto quell’insulto si trasformerà in un complimento. Già, perché almeno un po’ bastardi, per fortuna, lo siamo tutti. Ma nessuno finora era riuscito a raccontarlo bene come Trevor Noah». Gad Lernerrn«Così il razzismo non l’ha raccontato nessuno. E nessuno è stato mai così gloriosamente “fuori legge”. Una immensa storia di amore filiale». Alberto Rollorn«Quella di Trevor Noah è la storia di un bambino che vuole sentirsi autorizzato a esistere, di un ragazzo che usa la lingua contro il razzismo, di un adulto che interroga il passato per amare il presente». Fabio Geda rn«Ci vuole l’intelligenza dolce e amara di Trevor Noah, per saper giocare su questioni di pelle come l’apartheid. Soprattutto se la tua è nera». Marco AimernTrevor è un ragazzo colored, figlio di una nera, una Xhosa, e di un pallido padre svizzero. Secondo una legge del 1927, i bianchi e i neri non posso avere rapporti sessuali in Sudafrica, almeno è stato così fino alla fine dell’apartheid. Trevor è nato solo sei anni prima che Nelson Mandela uscisse di prigione. Sua madre lo ha desiderato malgrado sapesse che avrebbe messo al mondo un “fuori legge”: è una donna che, pur essendo uno straordinario magma di contraddizioni stupendamente africane, ha l’energia, l’umorismo e la determinazione per superare qualsiasi difficoltà, miseria, segregazione, barriera. Questi sono i doni che ha trasmesso a suo figlio, cresciuto tra Johannesburg e Soweto, tra l’esser bianco e l’esser nero, ossia senza appartenere a nessuna razza in particolare e dunque con la possibilità di raccontare i meccanismi del razzismo con uno sguardo disincantato, demistificatorio, e facendo anche ridere.rnRagazzino impacciato di fronte alle prime esperienze sentimentali, poi esperto di pirateria musicale e organizzatore di rumorose feste clandestine nelle townships di Johannesburg, Trevor ripercorre la sua vicenda senza alcuna retorica, sempre sul filo di un’irresistibile vena ironica che lo affranca dal ruolo di vittima e rende il suo racconto più forte di qualsiasi denuncia. Non teorizza nulla, mostra sé stesso, il “bastardo”: la sua mescolanza razziale sfida l’ingiustizia del sistema e ne mette in luce l'insostenibilità e incoerenza. Mescolarsi è la vera rivoluzione e questa storia esplosiva e “fuori legge” ne è la prova.rnQuesta è la sua storia. L’aspettavamo da tempo. -
Un piccolo mondo, un mondo perfetto. Coltivare, raccontare e vivere un giardino
Dal giardino di Pia Pera in Lucchesia a quello di Ninfa, dai misteri di Bomarzo e del Bosco della Ragnaia agli splendori di Versailles, passando per i giardini di Hermann Hesse e Vita Sackville-West: progetti di arte, vita e bellezza che crescono nell'odore fragrante della terra umida.rn«Giardini abitati dal genius loci, dove si rifugiano i sogni, vere oasi di dissidenza, lontani da un mondo ormai troppo materialista» - Le MondernrnrnAprire un cancello, scavalcare un muro o anche solo sbirciare da una siepe: entrare, magari di soppiatto, in un Altrove. Lasciarsi alle spalle l'affanno, il contendere, la bolgia del mercato, per posare il piede in uno spazio protetto, protettore. Perché questo è un giardino. Un luogo progettato dall'uomo ma fatto di materia viva che la mano del giardiniere può guidare, mai padroneggiare: alberi, fiori, frutti, sassi, terra, uccelli, semi, acqua... Se hai un giardino, forse avrai voglia di sentirne raccontare la bellezza da uno scrittore. Se invece non ti sei mai fatto catturare dalla poesia del giardino, puoi cominciare a scoprirla in questi quattordici giardini, piccoli mondi perfetti, anche se fragili, effimeri, esposti al vento e al trascorrere del tempo come ognuno di noi, cheMarco Martella fa rivivere sulla pagina grazie alla sua familiarità con il mondo delle piante. -
Da qualche parte è sempre mezzanotte
Un romanzo sulla colpa, sulla sua persistenza e sulla letteratura rivelatrice di verità, estrema risorsa dell'uomo di portare alla luce il male, l'oscurità, rivoltare le zolle dell'inconscio e del dolore.rnrnA bocca aperta, Bill osservava il lupo che gli aveva fatto visita qualche giorno prima: se ne stava nella stessa posizione, gli occhi piantati nei suoi... ne era sicuro: l'animale non guardava la macchina, o Lisa o le ragazze, nemmeno Bill e il resto della famiglia... no, guardava Bill e lui soltanto, con la stessa intensità della prima volta.rnrnBill Herrington è un uomo felice. Quasi cinquantenne, marito e padre soddisfatto, lavora come professore di Letteratura in una prestigiosa università americana. La sua vita non potrebbe essere più serena, finché un giorno trova nella posta la copia di un libro, Tu non mi scorderai, di un autore sconosciuto. In copertina, una mano nera e minacciosa sembra avventarsi sul lettore. Bill si rende velocemente conto che la vicenda raccontata nel romanzo è reale e lo riguarda, mentre lui la credeva sepolta per sempre. È la storia di un crimine avvenuto vent'anni prima, su un’isola semideserta, in una notte di trasgressioni. La sua vita tranquilla e il suo equilibrio sono ora minacciati, l'angoscia invade le sue giornate, scandite dalle apparizioni di un misterioso, enorme lupo. Tutto quello che aveva avuto senso non lo ha più: le certezze vengono spazzate via da una tempesta proprio sull'isola dove tutto aveva avuto inizio. -
Le rose di Orwell
La figura di scrittore di George Orwell è inestricabilmente legata alla sua denuncia dei totalitarismi, quelli descritti in ""1984"""" e nella """"Fattoria degli animali"""". Sarebbe molto semplice dimostrare quanto siano attuali quelle descrizioni, in particolare se si pensa all'erosione progressiva della vita privata e ai sistemi sempre più avanzati di controllo sociale, per concludere che Orwell aveva ragione. E invece la strada che Rebecca Solnit sceglie per dimostrare l'attualità del suo pensiero è quella che affonda nelle sue profondità, svelandoci un Orwell intimo, che coltivava rose, riconosceva il canto degli uccelli, e che aveva deciso di vivere su un'isola per poter realizzare il desiderio di possedere e lavorare in una fattoria. A partire da quelle rose, che fanno da filo conduttore all'intera trattazione, Solnit ricostruisce la biografia di Orwell gettando luce sull'importanza della bellezza, della speranza e della gioia nella sua vita e anche nella sua opera, chiamando in causa altre figure per diversi motivi emblematiche, da Tina Modotti a Stalin, dal fondatore della banca delle sementi sovietica alle lavoratrici delle serre colombiane, dove le rose vengono coltivate in una mostruosa catena di montaggio. Alla fine rileggeremo alcuni passi di """"1984"""" scoprendo quanta bellezza contengano, la bellezza che Orwell indicava quando scriveva: «Finché sarò vivo e in buona salute continuerò ad appassionarmi alla prosa, ad amare la superficie della terra e a prender piacere dagli oggetti solidi e da ritagli di informazioni inutili. Non c'è modo di sopprimere questa parte di me»."" -
La notte di un'epoca. Contro la società del rancore: i dati per capirla e le idee per curarla
Come affrontare il futuro? Come rimettere in moto i desideri e la speranza di quei diavoli sognanti che noi tutti siamo diventati? La filosofia può accompagnarci per mano nel travaglio del salto d'epoca. Per non accontentarci del cattivo presente.rn«Un libro dove si rilancia la necessità di un discorso pubblico che si rivolga ai sentimenti per battere la logica del rancore» – La Letturarn""Una freccia scagliata nel cuore del presente»: le parole con cui Habermas riassunse l'opera di Foucault mi sono tornate in mente leggendo Valerii, che interpreta il presente con la competenza del demografo e la visionarietà dello studioso di filosofia classica tedesca. E' così che bisogna scrivere e sono questi i libri da leggere"""" - Maurizio FerrarisrnrnQuesto è un libro sui sogni diurni di ognuno di noi. Sono importanti, sono necessari. Sono urgenti. La lunga e profonda crisi ci ha lasciato una pesante eredità. Si è rotto il tacito patto che aveva guidato lo sviluppo per oltre mezzo secolo. L'ascensore sociale si è inceppato: scende, ma non sale. Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis, ricostruisce in modo originale questo scenario facendo parlare i dati. E racconta la frammentazione dell'immaginario collettivo e i nuovi miti d'oggi, volatili e fragili. Perché abbiamo vissuto anche il naufragio delle grandi narrazioni post-ideologiche egemoni negli ultimi trent'anni, entro le quali avevamo costruito la nostra identità e radicato il nostro benessere: l'Idea di una nuova patria in una Europa unita senza più frontiere, i benefici per tutti portati dalla globalizzazione, il potere taumaturgico della rivoluzione digitale come leva universale per diffondere conoscenza e democrazia ai quattro angoli del pianeta. La società del rancore che si è risvegliata l'indomani, con questi sogni andati in pezzi, spaesata, inquieta e impaurita, imprigionata nel limbo della crescita da «zero virgola», si è immersa in una nuova antropologia dell'insicurezza. Ora ci sporgiamo sulla frattura della storia. Come affrontare il futuro? Come rimettere in moto i desideri e la speranza di quei diavoli sognanti che noi tutti siamo diventati? La filosofia può accompagnarci per mano nel travaglio del salto d'epoca. Per non accontentarci del cattivo presente. Per scansare il frutto avvelenato del rancore e non cadere nella trappola della nostalgia. Per continuare a sognare a occhi aperti."" -
Il sogno della luna
Luglio 1969: quando gli uomini hanno camminato sul loro Mito.rnrnIl 20 luglio 1969 l'uomo metteva piede sulla Luna. Un sogno nato con le nostre origini si realizzava. L'americano Neil Armstrong scendeva dalla navetta Apollo 11 e camminava sul nostro satellite. Sono trascorsi cinquant'anni da un evento epocale della storia umana. Il 20 luglio alle 22:17, ora italiana, noi toccavamo l'astro a cui si rivolgevano i grandi poeti con le domande essenziali sulla vita e sul destino. E forse solo un poeta, uno dei maggiori del panorama contemporaneo, poteva narrare una delle più alte imprese dell'uomo: in questo libro scritto in prosa ma orchestrato sui ritmi del poema, Mussapi ci fa rivivere quel sogno. Mescolando cronaca, storia, visione e mito. Dalla domanda del pastore di Leopardi alle ricerche spaziali nell'Unione Sovietica, dalle favole sulla Luna di Poe, Verne, Andersen, alle basi della NASA e al leggendario allunaggio. Dal discorso profezia di John Kennedy, che contro il parere degli scienziati americani, garantì che gli uomini sarebbero arrivati sulla Luna, e tornati vivi, prima della fine di quel decennio. Quello in cui sarebbe stato assassinato, ma in cui la sua profezia si sarebbe realizzata. -
Baci all'inferno
L'oggetto che vi trovate tra le mani non è un semplice romanzo: è un'esperienza di lettura tra le più perturbanti che possiate fare oggi. Ma andiamo per ordine: ""Baci all'inferno"""" comprende due romanzi brevi, """"La debole di mente"""" e """"Precoce"""", legati tra loro dal tema della relazione fra madre e figli. Nel primo, l'autrice ci conduce nei meandri di un rapporto quasi animale tra una madre e una figlia. Nel flusso di coscienza che riprende una forte tradizione europea femminile (da Virginia Woolf a Nathalie Sarraute) si innesta però con violenza una vena grottesca che richiama tanta grande letteratura latino-americana. Narrato in brevi scene, """"La debole di mente"""" è costellato di emozioni estreme e corpi violati, da un'infanzia fragile a un finale tanto straordinario quanto imprevedibile. Al centro di """"Precoce"""" è stavolta il rapporto tra madre e figlio: entrambi diseredati, nuovi poveri europei, la loro vita in comune è un rovesciamento totale dei ruoli familiari classici, che mette in questione il significato stesso e i presunti doveri della maternità. In uno stile disincarnato, spoglio di ogni ornamento e convulso come la vita stessa, """"Precoce"""" ci racconta di come a volte l'inferno in cui viviamo sia causato dall'eccesso di amore."" -
Cose che non ho buttato via
«Cosa ci farai con tutta questa roba?» Smontare una casa, la casa dei nostri genitori o, come nel caso dell'autore di questo libro, della propria madre, è un'esperienza dalla quale alcuni di noi sono passati. Spesso è la casa dove abbiamo vissuto noi stessi, e a ricordi si sommano ricordi, in un percorso a ritroso che può risvegliare sentimenti contrastanti. Siamo dunque di fronte a un libro triste? Esattamente il contrario. I ricordi possono essere affettuosamente addomesticati, e gli oggetti che popolano una casa, da potenziali bombe emotive, trasformarsi in eredità tanto più facili da accettare quanto più semplice è liberarsene. Ecco allora che stanza dopo stanza, grazie a oggetti improbabili, libri imbarazzanti, scoperte e sorprese, con grazia, ironia e a volte qualche sana perfidia, Marcin Wicha ci racconta come ha elaborato il proprio lutto e ci regala, insieme a battute e aneddoti esilaranti, il ritratto di una donna tanto ingombrante quanto, come spesso capita, indimenticabile. -
Mio fratello
Una tempesta di neve sferza la strada la sera in cui Jana, dopo anni di assenza, fa ritorno a Smalånger, nell'angolo più remoto della campagna svedese. L'incontro con il gemello Bror, che abita ancora nella piccola fattoria di famiglia sprofondato in un gorgo di alcol e depressione, impone alla giovane donna di scavare nella memoria per disseppellire i demoni del passato. Demoni cresciuti silenziosi e indisturbati in seno a una comunità che sa tutto di tutti ma non osa intervenire negli affari degli altri. E che, a distanza di mesi, si ritrova ancora scossa dall'omicidio di Maria, la femme fatale del paese, morta in circostanze sospette. Nel riaprirsi di vecchie ferite, nel rincorrersi di misteri che scatenano un turbinio di paure e fantasmi, Jana prova a ricostruire una vita lì dove l'aveva abbandonata e a dipanare la matassa di una stagione oscura. Sullo scenario incantato del grande Nord, intriso di brutale bellezza, i due fratelli ripercorrono i sentieri della loro infanzia e scendono a patti con una verità difficile da accettare. Mio fratello è un romanzo crudo, che narra di un ritorno a casa senza casa, di origini dimenticate e mai sopite, di segreti sepolti che riaffiorano portando con sé una speranza di redenzione e di perdono. -
Le ciliegie di Hegel. Una riflessione sull'idea di libertà
«A cosa serve la libertà?» si chiede Valerii, visto che oggi solo il 20 per cento della popolazione del mondo può dirsi libera e, paradossalmente, crescita economica e miglioramento delle condizioni sociali non sono necessariamente correlati a un maggiore grado di libertà. Una società può dunque stare meglio anche se non è libera? E di cosa parliamo quando parliamo di libertà? Per comprenderlo bisogna risalire agli albori della modernità inaugurata dalla Rivoluzione francese e illuminata dall'astro di Napoleone. A quei tempi il Württemberg è ancora sotto la rigida cappa dell'ortodossia luterana. Il collegio teologico di Tubinga ne rappresenta un modello esemplare: con la sua architettura di monastero medievale e gli studenti vestiti con lunghe tonache nere. All'arrivo del giovane Hegel da Stoccarda, che qui incrocia altri due straordinari protagonisti del tempo, Hölderlin e Schelling, il seminario si trasforma in un crogiolo di entusiasmo per quel nuovo mondo che da Parigi pulsa ai confini della Germania. Storia, filosofia e sentimenti si intrecciano: questo libro è anche la cronaca di passioni selvagge, segreti compromettenti, amicizie tradite, amori impossibili e terribili battaglie. -
Una zattera per Itaca. L'Odissea come guida spirituale per naufraghi contemporanei
Questo libro rilegge con entusiasmo, cura e originalità l'Odissea, ripercorrendo il viaggio dell'eroe alla ricerca del ritorno e osservandolo in controluce con le ansie, le ossessioni, le passioni della nostra era contemporanea. Il percorso di Odisseo diventa così quello di ognuno, alle prese con le relazioni fondamentali della vita e con le pene e le gioie di ogni giorno. Catà, con una costante attenzione al testo greco e ai significati culturali, letterari e filosofici sottesi ai versi omerici ci accompagna con tono colloquiale, spesso ironico, talvolta tragico, a seconda dell'avventura di Odisseo che viene analizzata. Il libro permette così di riscoprire in modo nuovo l'Odissea a partire dalle nostre emozioni e, correlatamente, di esplorare il nostro universo interiore attraverso questo poema. -
I Magnifici 20 e le ricette
Che una buona alimentazione sia fondamentale per la salute lo si sa da sempre; in che misura lo sia, e perché, è oggetto e patrimonio della ricerca scientifica, i cui risultati trovano oggi sempre maggiore risonanza nei media e rispondenza nella sensibilità delle persone. Con gli alimenti si può non solo fare prevenzione ma persino curare, nel senso etimologico del «prendersi cura»; è questo il campo di una nuova disciplina, la «nutraceutica», in cui s'incontrano «nutrizione» e «farmaceutica». Scritti da un ricercatore che da anni studia l'impatto delle diverse sostanze sulle nostre cellule, I Magnifici 20 e Le ricette dei Magnifici 20 rispondono alla domanda fondamentale di chiunque si avvicini al tema «alimentazione e salute»: Quali sono gli alimenti che «curano» di più e meglio, e come utilizzarli in cucina? Ecco allora i Magnifici 20, i buoni alimenti che si prendono cura di noi; ed ecco le loro Ricette: un manuale di cucina buona e salutare corredato da indicazioni nutrizionali sui loro ingredienti principali. Riuniti per la prima volta in un unico volume, per conoscere, preparare e gustare la cucina salutare secondo Marco Bianchi. -
Trattato di funambolismo
«Ecco un libro di consigli per quelli che, un giorno, oseranno l'impossibile: camminare dritti incontro al cielo e raggiungere le stelle. Esso mostra l'arte di colmare e illuminare il Vuoto, un vuoto tra due torri, due orli di precipizio, due pianeti, o lo spazio fra il cuore e lo spirito. Un filo collega ciò che sarebbe rimasto separato per sempre nella solitudine. [...] Ecco un libro sulla paura e la solitudine, un libro sul sogno e la poesia, sulle altezze crudeli e le nobili audacie, sull'equilibrio maestoso e l'immobilità d'un altro mondo, sulla caduta e la morte. Esso evoca un'estasi che sonnecchia nel profondo di ciascuno, uno stato interiore magnifico, come una luce nascosta. Ti rendo omaggio, Philippe, Uomo Fragile del Filo, Imperatore dell'Aria. Come Fitzcarraldo, sei tanto raro e prodigioso che più non si potrebbe: un Conquistador dell'Inutile. E m'inchino con rispetto profondo». (Werner Herzog)