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Aristotele e gli esempi di virtù nella Costituzione degli ateniesi
Lo studio presentato in questo volume è il risultato di una ricerca condotta nell'ambito del Progetto di Ateneo Istituzioni politiche e bene dell'uomo: a partire dalla ""Politica"""" di Aristotele, di cui è responsabile la professoressa Cristina Rossitto. Tale ricerca mirava ad indagare in che cosa consistesse il significato, più o meno paradigmatico, espresso dalle celebri figure """"storiche"""" di cui Aristotele ha esposto le azioni all'interno della Costituzione degli Ateniesi, nonché la teoria politica sottesa alla sua valutazione di queste."" -
Lo «status» e la «qualità» di rifugiato alla luce della sentenza CGUE del 14 maggio 2019
Con la sentenza pronunciata lo scorso 14 maggio, con la quale la Grande Sezione ha deciso in merito alle controversie insorte in tre cause riunite (la C-391/16, la C-77/17 e la C-78/17), scaturite da altrettanti rinvii pregiudiziali, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha fornito utili indicazioni interpretative sul contenuto dei paragrafi 4, 5 e 6 dell'art. 14 della direttiva 2011/95/UE, soffermandosi, per un versante, sul rapporto tra le norme in essi contenute e quelle contemplate nell'articolo 78 del TFUE e nell'art. 18 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea e, più in generale, sulla relazione che intercorre tra la direttiva in oggetto e i principi contenuti nella Convenzione di Ginevra, della quale, come è noto, sono parti contraenti tutti gli stati membri dell'Unione, benché quest'ultima non vi aderisca. -
Le due giornate di Vernole. Una pagina di storia locale dimenticata
I fatti narrati sono realmente accaduti nel gennaio 1961 e, all'epoca, occuparono le pagine dei giornali locali per diversi giorni; una storia a torto dimenticata e che l'autore ha voluto riportare alla luce. La vicenda si intreccia con la storia della famiglia dell'autore; i due piani, quello personale e il fatto storico, sono intimamente connessi. L'autore ne parla in prima persona avendo vissuto i fatti, direttamente, con l'ingenuo entusiasmo dell'adolescente e, indirettamente, attraverso la figura del padre avvocato, il quale difese alcuni degli imputati nei processi penali che si tennero a distanza di qualche anno. Dato l'humus culturale dell'autore, la storia viene corredata di riflessioni circa gli aspetti giuridici della vicenda. -
Storie pa?rie. Sunetti cu lla cuta
Storie, storia, dialetto e poesia, spiritualità cristiana e spiritualità ""irregolare"""", utopie ragionevoli di un'Europa da rifondare sono solo alcune delle piste di lettura di questa silloge in cui i veleni delle code dei sonetti si associano alla dolcezza contemplativa delle preghiere casuali, dove c'è già, ci pare, una rifondazione spirituale non casuale in atto. La scelta della lingua è una scelta di campo per autenticare gli uni e le altre: nella continua ricerca di un'identità da non perdere ed in cui la res dei fatti domina e s'impone, mentre le verba sequuntur."" -
Tutte le opere
Ha 24 anni nel 1942 Giovanni Francesco Romano, quando si presenta sulla scena letteraria con in mano uno strumento fascinosamente desueto, come l'aggettivo che lo accompagna: ""Solingo liuto"""" s'intitola infatti la sua prima raccolta di versi, quasi tradendo la sottesa consapevolezza da un lato del carattere (scolasticamente) passatista di questi suoi primi esercizi poetici e dall'altro di un isolamento contestuale che sembra dubitare a priori della possibilità che la forma di comunicazione scelta e prodotta possa raggiungere un qualsiasi pubblico."" -
Haiku anti-covid. Un'esperienza didattica
L'idea alla base di questo lavoro è scaturita da una domanda: quali sono gli apprendimenti più praticamente e psicologicamente utili per le alunne e gli alunni affetti da disturbi dell'apprendimento, nello specifico quelli afferenti allo spettro autistico, nel quadro di una didattica improvvisamente delimitata dai netti limiti imposti dall'emergenza sanitaria? Dopo qualche istante di smarrimento, la ricerca di una modalità che consentisse di traslare le attività didattiche dalla classe fisica alla classe virtuale ha fatto emergere come prioritario il passaggio di informazioni e istruzioni sui comportamenti igienicamente più corretti, sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute, ri-adattandone il contenuto e la modalità espressiva per renderle fruibili agli allievi con esigenze speciali. Questo obiettivo è stato il punto di partenza per l'elaborazione delle nostre piccole poesie, che si propongono di insegnare, tramite il ricorso a riferimenti visivi e lessicali intuitivi, strategie di adattamento rapido a cambiamenti dissestanti ma necessari. -
Folate di venti leggeri
... Navigare ad occhi chiusi in un oceano di nebbia senza spigoli ed urti dove lasciarle finalmente andare le emozioni dell'anima. -
Il tema escatologico della giustizia algoritmica: nuovo ""millennium bug"" o filo di Arianna nel labirinto normativo giurisprudenziale del villaggio globale?
"Traspare negli scritti di Elena Quarta tutta la seduzione che l'argomento le ha indotto, ma anche uno spirito analitico e un intento didascalico che in verità centra nel lettore il suo obiettivo grazie ad una scrittura chiara, piana ed efficace per passaggi logici e progressivamente esplicativi. Il tema, al fine di far comprendere il senso e la funzione dell'algoritmo in parola, non sfugge poi ad un'incursione che l'autrice fa nei necessari ambiti matematici e geometrici e che sa tuttavia dosare con la grazia del contrappunto con aspetti paralleli di confortante interesse, primo fra tutti il rapporto matematica-musica, che da Pitagora in poi, come si sa, ha assunto pieno fondamento e universale riconoscimento. Scritti che vanno letti, dunque, e introitati per l'interesse che meritano; un interesse che deve farsi spazio lungo la nuova sfida di una ragionevole giustizia predittiva e che Elena Quarta, tra pochi in Italia, ha saputo cogliere e vivificare senza cedere a facile dogmatismo né a sussiegoso scetticismo, ma col pregio dell'analista e il conforto di una plausibilità non priva di addentellati logico-scientifici."""" (Dalla Prefazione di Bernardo Petralia, Procuratore Generale)" -
Pellegrino tra gli stormi
"È uno straordinario notturno di luce, alla Caravaggio, che solo la sensibilità di uno sguardo «con /gli occhi a punta», spinto «lontano più lontano, fino all'invedente...» poteva essere in grado di cogliere e sulla cui natura pare impossibile sbagliarsi: è la scintilla della creazione che racconta di come il poeta legga il mondo e lo faccia rinascere come «poetica narrante», invitando il lettore a giocare d'intesa con una parola poetica, vertiginosamente legata al tempo dell'accadere, in un ineluttabile cortocircuito di imminenza, attesa, sospensione e ri-inizio. In questo intrico di eventi mi sembra si avveri il significato della realtà del mondo poetico di Pellegrino tra gli stormi."""" (dalla presentazione di Eva Biagini)" -
Convivialità delle differenze. L'eredità di Don Tonino Bello a 25 anni dalla scomparsa. Atti del Seminario interuniversitario (Lecce, 2 maggio 2018)
Don Tonino Bello non finisce di stupire. L'ha fatto durante la sua vita. Continua a farlo anche dopo venticinque anni dalla sua morte. Non solo sul piano della prassi, ma anche su quello più specificamente culturale. Non potrebbe essere altrimenti, considerando il rilevante spessore spirituale, culturale e pastorale della sua persona. Si possono, infatti, riferire a lui le parole con le quali egli stesso traccia l'identikit di mons. Luigi Bettazzi: «In lui, uomo di pensiero, ma anche uomo di Dio, raffinato conoscitore delle metamorfosi umane sugli scenari della civiltà, ma anche assertore convinto delle immutabili istanze di pace presenti nel Vangelo, gli ideali di nonviolenza e di giustizia hanno finito col divenire il principio architettonico di un corpus dottrinale lineare, e il motivo ispiratore di una prassi pastorale non riconducibile a svolte». -
Pandemie 2.0: arte, cultura, integrazione e sostenibilità. L'arte e i beni culturali, come veicoli di integrazione e rilascio delle relazioni e della competitività del territorio
Che cosa sono state le pandemie nella storia della società, se non un evento dal quale deriva un nuovo ordine ""una catastrofe""""; un evento di distruzione di un equilibrio, che produce un mutamento della cornice stessa, """"del frame attraverso il quale percepiamo il mondo e ci impegniamo in esso"""", come ha scritto Slavoj Zizek."" -
Teoria del terrore
Tra i più recenti esiti della ricerca e della creatività di Beppe Piano vi è il recupero della memoria di uno dei drammi crudeli avvenuti nel XX secolo in Italia: la deportazione nei campi di sterminio nazisti della comunità ebraica di Roma. Tradurre in immagini, comunicare l'orrore e lo sdegno ma anche quella già denunciata ""banalità del male"""" con una capacità di coinvolgimento che non deve essere solo emozionale, anzi deve essere l'innesco per una riflessione e responsabilizzazione come avvio a costruire consapevolezza, non è un'operazione facile."" -
«Al chiaror delle nevi». Poeti-traduttori francesi di Giacomo Leopardi a confronto
Quali sono state le principali tappe della ricezione dell'opera di Giacomo Leopardi in Francia? E in che modo la sua poesia è stata tradotta, commentata e imitata in terra d'oltralpe? Si può parlare di un ""leopardismo"""" francese? A quasi un secolo di distanza dal fondamentale e pioneristico studio complessivo di Nicole Serban, """"Leopardi et la France. Essai de littérature comparée"""" (Paris, Champion, 1913), Novella Primo cerca di rispondere a questi interrogativi, proponendo un contributo organico sulle principali traduzioni poetiche dei Canti leopardiani realizzati in Francia da celebri letterati a partire da Sainte-Beuve, con particolare attenzione alla poesia novecentesca (Jaccottet, Bonnefoy, Char) sino ad arrivare ai nostri giorni (Orcel, Vegliante, ?steve, Abbrugiati) alla ricerca delle irradiazioni del tradurre nelle opere creative di ciascuno degli autori presi in esame. Lo studio si sofferma, ad esempio, sull'«écriture de la traduction» di Jaccottet, il cui leopardismo, filtrato dall'influenza di Ungaretti, associa spesso la poesia di Leopardi al tema della neve e propone un'originale interpretazione della poesia del Recanatese in senso 'glaciale'."" -
Il 3º protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e il ruolo del Consiglio dei Diritti Umani
Lo sviluppo più recente della Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989 è costituito dal suo III Protocollo opzionale, adottato dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite con risoluzione 66/138 del 19 dicembre 2011, titolata Optional Protocol to the Convention on the Rights of the Child on a communications procedure. Tale documento rappresenta una tappa molto importante nel processo di evoluzione dei diritti dell'infanzia, perché esso consente a individui e gruppi di individui - che lamentino di essere stati vittime della violazione di uno qualsiasi dei diritti previsti nella Convenzione o nei Protocolli facoltativi del 2000 (riguardanti rispettivamente il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati e il traffico di bambini, la prostituzione infantile e la pedopornografia) - di presentare comunicazioni al Comitato sui diritti del fanciullo. Un ruolo fondamentale per l'elaborazione di tale Protocollo è stato ricoperto dal Consiglio dei diritti umani dell'ONU organo sussidiario dell'Assemblea generale istituito dalla stessa Assemblea con risoluzione 60/251, approvata il 15 marzo 2006. -
Antonio Galateo dalla Iapigia all'Europa. Atti del Convegno Internazionale di Studi nel V Centenario della morte di Antonio Galateo
Gli interventi su lingua e stile hanno riconsegnato un Galateo attento conoscitore della retorica umanistica; quelli sull'autografo Vaticano latino 7584 hanno indagato la storia e l'allestimento del codice, oltre che la volontà editoriale dell'autore in merito all'epistolario; gli studi sui Carmina sacra e sulle epistole consolatorie hanno messo in luce il retroterra culturale dello studioso non solo dell'antichità classica, ma anche dei Padri della Chiesa fino ai contemporanei; le ricerche sui testi di carattere scientifico e medico hanno riconfermato e puntualizzato la capacità di Galateo di essere un innovatore e un precursore della scienza empirica. Talvolta particolarmente sorprendenti sono stati i riscontri sulle fonti impiegate da Galateo, come pure i fruttuosi approfondimenti che riguardano temi come la 'grecità', la fortuna e l'interpretazione delle opere galateane. -
Le voci del vento
Mi colpisce della Stevens ciò che accade nello stile verbale delle sue poetiche analogie proporzionali, in cui l'indeterminazione, che sovrasta nei tre termini della relazione si connota nel quarto in modo determinato, di una determinazione non solo cronotopicamente biografica, ma addirittura geo-biografica, con l'effetto espressivo che nulla si chiude in se stesso, ma ogni cosa si apre in modo empatico tra il tempo del vivere ed il luogo dove il tempo si vive. Ne consegue che la forma dell'immagine poetica non è mai isolata nel determinato senso distinto, ma è unità di due diversi contigui che riempiono lo sfondo di tempo-spazio entro un rilievo di vita e natura, aperto a sua volta nella trasparenza di animo e di natìo, rapporto a sua volta presupponente altra apertura, che chiamerei di indeterminazione contigua, non potendo coincidere l'animo con il natio, semmai con l'origine. -
La pietra insanguinata
L'arsura infernale era ingrediente imprescindibile di quell'austera, soporifera giornata estiva, dove l'atmosfera cupa e afosa era scandita dal gracidio delle cornacchie, accompagnato dal fragoroso sottofondo offerto dalle cicale... -
A te, Vittoria
L'amore di un figlio verso la madre, a dieci anni dalla scomparsa di Lei, è un motivo insistente delle poesie qui raccolte: si tratta di un archetipo del sentimento umano-artistico di tutti i tempi, tradotto nella liricità innocente e lieve, comune e, nello stesso tempo, particolare da Pasquale Geusa, poeta salentino. Per una inversione analogica della coscienza, la morte materna non è qui rappresentata come una fine nel tonfo del nulla, bensì quale eco di una Presenza sempre evocatrice, capace di risvegliare nell'intimità del vivere la demotivazione ed il vuoto dell'esistenza, che il non senso del morire ispira negativamente. Al muto non più, al confronto del quale nulla è come prima, essendo tutto già passato, la poesia di Pasquale risponde con le parole del ricordo vivente come voce ineludibile, che parla ancora e nel sempre. -
Stato e cittadinanza: nascita e crisi della modernità
Il presente volume ""Stato e cittadinanza: nascita e crisi della modernità"""" nasce in seguito all'incontro tenutosi fra studiosi di Storia delle Dottrine e delle Istituzioni Politiche presso l'Università del Salento, il 22, 23 e 24 giugno del 2017, dal titolo Democrazia Utopia Cittadinanza nel pensiero politico dall'età moderna all'età contemporanea. Pur nel rispetto dei vari approcci metodologici, si è cercato di rintracciare un percorso comune per gli argomenti trattati, attraverso l'analisi critica delle differenti categorie politiche interpretate tramite il pensiero politico utopico e la sua possibile degenerazione distopica. Ne è risultato un libro ricco di interessanti contributi raggruppati per aree tematiche. Contributi di: Anna Rita Gabellone, Gennaro Maria Barbuto, Roberto Martucci, Francesca Russo, Marta Ferronato, Alessandro Arienzo, Laura Mitarotondo, Silvio Suppa, Diana Thermes, Rossella Bufano, Federica Falchi, Ginevra Conti Odorisio, Natale Vescio, Rosanna Marsala, Claudia Giurintano, Patricia Chiantera-Stutte, Salvatore Cingari, Maria Pia Paternò."" -
Vedo volare gli elefanti
"... E viene l'alba, la magica, che, nel colorare di luce, """"dipinge ogni cosa"""": Stefania sembra donarci il tempo del mito, in cui la natura allegorizzata continua ad apparire come un essere in azione, insieme fenomenologico più che fenomenico, munito di volere e di telos, che intende, motivando le altre creature, continuare, più che ripetere, ciò che proviene dalla luce aurorale dell'origine del giorno."""""