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I Canti di Giacomo Leopardi nella cultura letteraria spagnola (1855-1920). Traduzioni e ricezione
"I miei studi muovevano dall'idea di indagare attraverso quali canali l'opera di Leopardi fosse penetrata in Spagna, incuriosito dalle numerose traduzioni che circolavano già dai primi anni delle loro edizioni in Italia. Iniziai - dapprima per sola curiosità - a indagare non solo cosa ci facesse Leopardi in Spagna, ma come ci fosse arrivato e, di conseguenza, con quali occhi venisse visto e recepito (prima e dopo le opere tradotte). Quella che era una curiosità iniziale, divenne ben presto un intricato problema critico e, a mio avviso, anche una discreta novità, se studiato con gli strumenti giusti. Qui intervennero Even-Zohar e i suoi metodi del Polisistema. In Italia queste teorie erano a malapena circolanti (parliamo del 2011) e le loro applicazioni sono tuttora episodiche e timide. Al contrario, in Spagna, era conosciuto e utilizzato con risvolti estremamente interessanti. Per arrivare al nocciolo della questione e alla discussione del panorama letterario e filosofico che ho cercato di descrivere, oltre che per impostare criticamente il problema, va però fatto un lavoro preliminare chiedendoci in primis qual è lo stato attuale dell'estetica della ricezione."""" (L'autore)" -
Incontri sospesi
Due adolescenti, a distanza di quarant'anni l'una dall'altra, si sono infatuate dello stesso uomo, Oliviero: la meticcia albina Lucíola, nipote di lui, espatriato all'inizio degli anni Cinquanta nella Guyana Francese, e Hortense di Salonicco, figlia dell'amico e compagno di scuola. A Murtos, una località marina dell'Epiro, nella Grecia settentrionale, dopo anni si ritrovano per caso Zafiris e Kahlil. Il lontano ricordo dei giorni vissuti insieme nel carcere mandamentale di Jànina, nell'entroterra, è rimasto intatto nella memoria di entrambi. Kahlil ha continuato a vivere a Jànina, mentre Zafiris si è stabilito a Milano, ma a Murtos torna con Emma - il suo amore tardivo, come lo chiamava lei - ogni volta che è possibile. È il luogo eletto per riconciliarsi con la sua terra. Un cortocircuito tra presente e passato mette ordine tra le cose a Kahlil accadute: il confino durante il colpo di stato dei colonnelli, la morte del fratello e l'incontro con Maira, separati anni prima; lei, la bambina del campo degli zingari, lui, raccolto mentre vagava per le vie di Jànina durante un rastrellamento alla fine della guerra civile... -
Appanate visioni
Un viaggio nella poesia attraverso visioni della realtà, che appaiono poeticamente appannate. -
Sfogliando una vita
"Non ci fai solo il regalo di un libro; ci regali un po' della tua anima! Metteremo accanto alla tua anche la nostra; ci educheremo a sfogliare le pagine della nostra esperienza di vita e di morte, di sogni e delusioni, di mondo e di Dio, di tempo e di Eterno!"""" (P. Mario Marafioti S.J.)" -
Pizzacandu lu mandulinu te lu core
"La sua scrittura annotava parole, versi e melodie con la velocità di chi teme di perdere l'attimo fuggente dell'ispirazione, con la calligrafia minuta che cercava lo spazio vuoto della pagina e lo inseguiva sui bordi fino quasi a sorprendersi, quando scopriva che il foglio era finito prima che il pensiero fosse compiuto, e costringeva a risalire i sentieri di carta"""" (Giuseppe Albahari). """"Poesia di malinconia salubre, questa di don Giuseppe: si tratta di una saggia malinconia poetica, basilare per far subentrare il disincanto come ecologia emozionale dell'onesto, critico sentire. Che è messa a nudo di ogni maschera, anche di quella abbronzante, con cui si fa finta di non vestire illusoriamente i corpi, pretendendo un'abbronzatura sempre più integra, fino a coprire di maschera i corpi ancora più nudi"""" (Carlo A. Augieri)." -
Incontri di culture. Esperienze didattiche e di ricerca tra Toscana e Stati Uniti. Ediz. italiana e inglese
Al principio lo scopo di questo volume era interamente celebrativo, per il decennale del Centro IES Abroad di Siena (2006-2016). Ma il progetto si è rapidamente evoluto, con l'intento di offrire uno strumento di apprendimento agli studenti provenienti dalle università americane. Inoltre si vorrebbe avviare un dibattito con altri studiosi delle diverse discipline rappresentate nel volume. Gli aspetti di questo dibattito sono numerosi, dalla proposta di metodi d'insegnamento e modus operandi didattici alla condivisione di informazioni, idee, temi e spunti di discussione sulla propria attività didattica e di ricerca. -
La malinconia del raggiungimento
Ad una prima lettura sembra che ci si trovi di fronte, con questi testi, ad una poesia di altri tempi, ormai parlanti una lingua espressiva di messaggi resi muti dal nuovo senso atteso dai lettori di oggi. L'impressione di inattualità è resa dalle parole stesse dell'autore, nel riconoscervi l'eco di accenti e stilemi del tempo passato, che potrebbero lasciarci quasi indifferenti, almeno che non ci sia in noi la volontà di conoscere le forme letterarie di prima, entro cui scoprire il palinsesto culturale degli eruditi coevi, che nella provincia salentina vivevano l'eco della tradizione classica. -
.Ergo. Diario di un laboratorio creativo
"Venire al mondo richiede l'essere desiderati e, per poterci rimanere e occuparne un posto, bisogna essere sognati"""" (dalla prefazione di Paolo Ragusa). """"'.Ergo', come ogni pagina di diario che si rispetti, fra le righe rivela il carattere di chi lo scrive, ed è sempre scritto a molte mani e a tante teste, riflette i sentimenti e i vissuti, quelli degli artisti del Laboratorio e quelli dei volontari"""" (dall'introduzione di Maria Teresa Pati). """"Ho fatto esperienza dell'ospitalità e dell'accoglienza degli artisti e dei volontari del laboratorio creativo Div.ergo. Il lavoro per il coinvolgimento sociale delle persone con diverse abilità mentale non è solo ben visibile, ma promuove vistosamente la crescita psicologica sia degli assistiti sia degli operatori stessi"""" (Luigi Zoja)." -
Moro quarant'anni dopo
Quel 16 marzo 1978 iniziò come una mattinata uguale a tutte le altre. Le lezioni erano cominciate, quando la mia maestra, Maria Petrucci Verardi, fu chiamata e si assentò per qualche minuto. Al suo ritorno in classe era insieme ad un collega e, rivolta a noi, disse ad alta voce: ""Questi non ne stanno capendo niente"""". Poi aggiunse: """"Hanno rapito Moro!"""""" -
Da un oblò di periferia. Con-vers-azioni poetiche
«La poesia non indica, significa; non segna il tempo, ci insegna che anche nell'evanescenza c'è un tempo che ritorna, pur passando: è il sentimento della traccia, che la poesia riconosce come sentiero in orizzonte dell'animo. Nella poesia di Angela Perulli anche l'evanescenza del tempo 'di fuori' significa liricamente: come libertà di prefigurare un altro senso, possibile e pure reale nella sua sfumata verosimiglianza improbabile. E così, la natura si traduce nei versi, qui raccolti, in sboccio di vivente inerenza, da dove anche l'ormai si affaccia sul quotidiano presagio che viene.» (Carlo A. Augieri) -
Dispute. Antidikies. Ediz. italiana e greca
Un altro amore senza il profumo del corpo amato senza il sogno e la memoria della donna un altro amore divorante intransigente come le ossa dei compagni che morirono come gli occhi voraci della febbre come il cupo vento delle prigioni versa nelle parole una colata incandescente sicchè esse stesse diventano metalliche intangibili ormai né più plasmabili. -
Il lucerniere
"In una vita da emarginato, vissuta lontano dagli uomini perché con essi in disaccordo, in lotta contro il mondo, imprecando contro il prossimo e me stesso, chiedo aiuto agli dei. La Liberazione è identificata in una donna dal cuore puro, incarnazione della Bontà Celeste. In questo percorso, Dio è l'unica speranza per la mia redenzione da un mondo malvagio e corrotto, dove la possibilità di avere una compagna al fianco è l'unica ancora di salvezza, ma, al tempo stesso, si rivela un'illusione utopica. Io qui sono come un lucerniere che porta una lucerna spenta e che vuole trovare una luce che gliela riaccenda.""""" -
De miseria humanae conditionis
Riflettere sulla condizione umana non fu certo una ""scoperta"""" degli umanisti. Eppure rappresenta quanto di più """"umanistico"""" si possa immaginare. Soprattutto se la consapevolezza della miseria dell'uomo, che era ovviamente un pensiero dominante nella spiritualità medioevale, si affianca ad un quesito che in parte ridimensiona l'infelicità irreparabile dell'essere umano: quali sono gli spazi di serenità, se non di felicità, possibili per l'uomo nella sua vita terrena? La risposta a questa domanda può venire da un punto di vista stoico, che trova nel pensiero cristiano l'ideale compimento, ovvero da un punto di vista epicureo e materialistico: la vita umana è una prova, un agone, in cui ogni contrasto ed ogni infelicità è irrimediabile e al tempo stesso transitoria; ovvero è un percorso casuale, in cui la ricerca di valori solidi e di benefici possibili rende più sorridente e meno travaglioso il cammino. Muovendosi tra questi estremi, a volte contrapponendoli dilemmaticamente, a volte sforzandosi di trovare un punto di contatto tra l'una e l'altra visione del mondo, Poggio Bracciolini dà voce alla riflessione umanistica sulla condizione dell'uomo nel mondo, nella natura e nella storia."" -
Viaggiando oltre
«Il viaggio è partire in 'altro' luogo o assistere al divenire 'altro' dello stesso luogo? Amare la Natura con sensibilità poetica 'al femminile' significa riportare un sentimento non risolto di ritorno e distacco, di amore e perdita, di armonia e solitudine. Vivere nella natura significa viverne la Sua intima drammaticità, che coesiste, senza conciliarsi: la spina e la rosa, il dono e lo sforzo, la luce e la notte, la vita e la morte. Tutto diviene nel 'sempre' del giorno dopo: che è scorrere, divenire, insomma viaggiare. Verso dove? La poesia di M. G. Pispico risponde, rinfrangendo la domanda: il dove non è luogo d'approdo, ma riconoscimento di una Presenza invariata, variamente chiamata ""Alito di vita"""", equivalente dell'Amore, lo stesso che il Desiderio che ci spinge alla tensione verso il Viaggio. Che importa se veramente ci sarà in noi un Viaggiatore?» (Carlo A. Augieri)"" -
Bagliori della finitudine
"Questa raccolta di poesie di Gian Carlo Profeti conduce a significativi momenti di riflessione sulla ricerca dell'identità, ma identità della poesia stessa, di una certa poesia che descrive se stessa. Quest'affermazione dell'identità sembra essere una sorta di viaggio in seguito al quale la scrittura poetica si riconosce quasi allo specchio, si mette di fronte a se stessa e si vede tempo (Perché attendersi augurando attimi che non si ripetono se tutto fisso nel suo tempo scorre?), si percepisce amore (Ci ha divisi solo il terrore di non potere essere più felici insieme), si configura spazio (Dolce compagna questo secolare baluardo di panorama toscano distaccato ed eterno), si riflette solitudine (La solitudine mi accompagna), si identifica vita nella consapevolezza della morte""""." -
Sessanta anni di studi umanistici nell'Università del Salento
Questo volume celebra i 60 anni della facoltà di Lettere e filosofia dell'Università del Salento, istituita nel 1957, e, più in generale i 60 anni di ricerca condotta in ambito umanistico nell'ateneo salentino. L'area umanistica è stata fondamentale per lo sviluppo, a livello nazionale e internazionale, di questo ateneo e ha contribuito al progresso sociale ed economico del Salento. Il volume ripercorre 60 anni di impegno scientifico e costituisce perciò la narrazione di una straordinaria vicenda umana e culturale. -
Liber ex libris. Endecaversi
"Un libro che si rispetti è quello che viene a riempire un vuoto, quello che ci fa dire """"un libro così prima non c'era"""". Come nel caso di questo libro"""". (Dalla prefazione di Francesco Muzzioli)." -
Oltre la foglia: l'universo!
La natura non è spettacolo da visitare, né ospitalità in cui rifugiarsi, ma mondo riflesso, da dove appare l'immagine virtuale e vera di sé. La natura, dunque, come incontro in cui riconoscersi: ne è esempio la foglia, che nel modo in cui elabora il suo vivente fa apparire il reale vissuto d'anima dell'uomo, mentre guarda e contempla. In queste poesie di partecipe liricità 'visiva', Irene Mayer sa offrire al lettore un modo non comune di guardare il mondo, con il quale distinguere il suo 'dentro', familiare e benevolo, ed il suo 'fuori', estraneo e miope. A quest'ultimo risponde l'occhio del poeta, capace di scorgere l'intima metamorfosi delle cose alla maniera delle foglie: che sanno 'essere' al di là delle loro apparenze; sanno 'realizzarsi', a dispetto della loro minuta fragilità. -
Lu core spitterra. Traduzioni dialettali inedite fra Leopardi e Neruda
Esprimere nella lingua nativa il composto universo linguistico e culturale di poeti provenienti da epoche storiche, civiltà e visioni del mondo differenti rappresenta per Erminio G. Caputo la sua sfida poetica ed esistenziale verso il superamento dei propri confini spirituali e territoriali, il suo anelito di risalire alle scaturigini mitiche, antropologiche, culturali di un'umanità multiforme e ""polifonica"""", ma segnata da sconfitte, angosce, emozioni e speranze condivise che interpellano il destino dell'uomo contemporaneo. Osserva Emilio Filieri: """"In questo saggio è stato possibile avvicinare un altro aspetto inedito, ma di specifico interesse della personalità del poeta, legato alle sue traduzioni in dialetto di significative poesie della letteratura italiana, insieme con esemplari della spagnola, della russa, della cilena e della rumena"""". L'artista-traduttore intrecci una fine trama di segni significati e simboli tra il suo idioma di appartenenza e le diverse traduzioni."" -
Tutto quello che vuoi sapere sulla nascita. Il misterioso viaggio di una nuova vita
Questo libro non vuole essere un manuale sulla gravidanza, ma uno spunto di riflessione da cui partire a farsi delle domande curiose e cominciare a muoversi nell'intricato mondo del cambiamento legato alla nascita e alle complesse settimane successive. Ho cercato di svelare il miracolo che si nasconde dietro una pancia che accoglie un bimbo, per permettere di coglierne, contemplarne ed assaporarne la magia, la potenza ed il mistero.