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Le leve dell'innovazione. Lean, partecipazione e smartworking nell'era 4.0
L'esigenza di un salto innovativo del sistema produttivo italiano per uscire dalla crisi si sta affermando sempre di più. Nella manifattura avanza la sfida dei robot e delle tecnologie 4.0. Nelle banche e nei servizi si diffonde la digitalizzazione e un rapporto inedito tra aziende e consumatori. Tuttavia le tecnologie non bastano: ci vuole un grande sforzo di innovazione organizzativa che punti a creare organizzazioni in grado di apprendere, sperimentare, utilizzare al meglio le nuove tecnologie e valorizzare le persone. Come è possibile conciliare innovazione tecnologica, incremento della produttività e assetti organizzativi? Attraverso l'uso integrato delle diverse leve che contribuiscono al successo di un'impresa: la progettazione congiunta di tecnologia e organizzazione in un contesto di lotta allo spreco, di lean evoluta e di coinvolgimento dei lavoratori nel lavoro in team e nel miglioramento. In particolare per la gestione delle risorse umane si presentano nuove modalità di gestione dello spazio e del tempo con orari a menù e smartworking, di messa a punto di nuovi sistemi premianti e di welfare, di sviluppo di nuovi ruoli e competenze centrati sull'autonomia e la responsabilità. Il lavoro proposto da Luigi Campagna, Anna M. Ponzellini e Luciano Pero si propone di accompagnare le persone e le imprese in questo cambiamento culturale e fornisce le linee guida per percorrere l'«alta via all'innovazione», attraverso la lettura di diversi casi di chi vive la digital transformation, anche alla luce degli errori più comuni. Con un contributo di Diego Paciello. Introduzione di Emilio Bartezzaghi. -
In meta! Il rugby per le squadre aziendali
Nel ranking mondiale del World Rugby non si trova: è la squadra composta dalle persone che, pur non avendo mai toccato prima una palla ovale, hanno partecipato ad un «Outdoor Rugby» proposto come esperienza analogica di formazione, immergendosi in questo sport e nei luoghi in cui viene vissuto: campo, spogliatoi e docce, club house con tavoli e panche per terzi tempi più o meno clamorosi. Individui con caratteristiche molto diverse (provenienti da settori come Energia, Servizi, Meccanica, Ingegneria, Telecomunicazioni, Credito, Finanza, Grande Distribuzione, Costruzioni; impegnati in funzioni come Vendite, Sviluppo Prodotti, Ingegneria, Risorse Umane, Produzione, Comunicazione; uomini e donne coraggiosi e dinamici o prudenti e osservatori...) hanno così formato una squadra che ha una eterogeneità - e quindi un'efficacia potenziale - senza eguali e che ogni azienda desidererebbe avere. Questo è il racconto di quell'ideale, unica squadra, messo a disposizione di chi ama la formazione o il Rugby, o magari entrambi. Si tratta di un racconto esperienziale, composto da parti tecniche, a disposizione dei formatori, integrate da una sommaria descrizione delle caratteristiche principali di questo sport e completato da narrazioni analogiche, di natura fortemente emozionale, che ripercorrono esperienze personali dell'autore e con le quali si mostra una ulteriore, e forse più completa, gamma di ponti tra il sistema sportivo e quello organizzativo. La sintesi ed il racconto delle esperienze formative contenute in questo libro hanno beneficiato del confronto con Franco Ascantini, il «professore» per eccellenza del Rugby italiano, disponibile a condividere non solo l'altissima esperienza sportiva, ma anche la propria convinta e costante testimonianza sul modello educativo e valoriale in questo sport ma soprattutto nella società. -
L' arte di cambiare. Pratiche di leadership orizzontale per la business transformation
Una domanda da decenni ricorrente tra i dirigenti delle organizzazioni é: «Come posso motivare i miei collaboratori in modo che intraprendano in prima persona -grazie al loro senso di responsabilità - le iniziative necessarie per superare le sfide lavorative che incontrano, per raggiungere i risultati a cui ambiscono, e per vivere serenamente i cambiamenti?» Una domanda da decenni ricorrente tra i collaboratori delle organizzazioni è: «Come faccio in modo che i dirigenti ascoltino me e il mio team, cosicché alla fine si possa affrontare i problemi lavorativi reali? Ma cosa stanno facendo lassù? Perché progettano continuamente nuovi modi di lavorare?» In questo libro si descrive una metodologia che punta ad affrontare questo divario fra capi e collaboratori. Una metodologia per lavorare fruttuosamente sulle questioni più problematiche delle organizzazioni, specialmente in circostanze in cui il cambiamento è complesso. Essa si avvale di «domande lente» che non hanno risposte immediate, domande che vanno incontro all'ispirazione più profonda delle persone grazie al rallentamento del modo con il quale esse cercano risposte. Questa metodologia è collegata agli sviluppi recenti delle scienze sociali, brevemente descritti nel libro. Essa è anche connessa a pratiche pluriennali di leader creativi che da sempre cercano nuove modalità per affrontare la resistenza ai processi di cambiamento. -
La partecipazione dei lavoratori alla gestione dell'impresa. Un progetto possibile
Protagonista di un'importante rivoluzione nel mondo delle governance aziendali, la partecipazione, nelle sue molteplici forme, rappresenta una realtà composita ma tangibile che vede coinvolti attori diversi: imprenditori e amministratori delegati, direttori del personale e rappresentanti sindacali, consulenti e formatori. Lo studio condotto da Marco Carcano, Roberto Ferrari e Vito Volpe sottolinea la necessità di una trasformazione culturale prima che strutturale dei soggetti coinvolti, con la consapevolezza che una sempre maggiore interazione tra il management aziendale da un lato, e le rappresentanze sindacali - storicamente poco orientate a progetti di partecipazione - dall'altro, porta vantaggi economici, professionali, organizzativi, produttivi e sociali. Un ruolo chiave nella definizione di un percorso di partecipazione è giocato dalla formazione, intesa non solo come forma di apprendimento ma anche come consapevole elaborazione progettuale. Storica realtà italiana nel mondo della formazione, ISMO ha «sempre avuto nel suo dna la partecipazione, declinata con strumenti e metodi differenti a seconda degli ambiti applicativi e dei contesti storici diversi». In un quadro complesso, in cui il confronto deve necessariamente avvenire tra più voci, la consulenza e la formazione hanno un ruolo di primaria importanza, accompagnando i soggetti nel processo partecipativo, agendo come soggetti terzi e super partes e fornendo loro gli strumenti necessari all'attuazione del progetto stesso. -
Comunicare meno, comunicare meglio
La comunicazione è sempre più circolare, i contenuti e i contenitori si moltiplicano. Noi siamo meno concentrati a causa dall'abbondanza delle informazioni gratuite e sempre disponibili, e più indaffarati nella corsa al controllo del nostro tempo. «Comunicare meno, comunicare meglio» prova a fare ordine nel mondo della Comunicazione 4.0. Con un'intervista a Ferruccio De Bortoli. -
Mind the change. Capire il cambiamento per progettare il business del futuro
"Mind the Change"""" nasce dalla collaborazione fra un imprenditore (ai vertici di Confindustria e fra i padri del piano nazionale sull'Industria 4.0), un consulente di innovazione (a metà tra Stati Uniti e Italia) e un docente di marketing (esperto di tecnologica e cambiamento strategico). Con stile chiaro e numerosi esempi, il libro affronta le titubanze indotte dalla velocità del cambiamento tecnologico. Proponendo strumenti inediti, aiuta a ideare e applicare nuovi modelli di business e nuove fonti di ricavo, per sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie digitali. Destinato a imprenditori, top manager e decision maker, questo libro offre intuizioni su: come l'innovazione digitale impone l'adozione di nuovi modelli di business; perché le imprese più innovative considerano ormai irrinunciabile l'API economy; perché la """"quota dati"""" sostituirà la """"quota di mercato"""" nel definire il leader di un settore; come le strategie evolvono grazie ai dati (che molti nemmeno sanno di possedere); perché è miope e dannoso concepire Industria 4.0 solo in termini di mera efficienza; cosa significa davvero, e quanto è potente, pensare in prospettiva C2B (e non più B2C). Prefazione di Federico Faggin." -
Sul filo dell'innovazione. Visioni e soluzioni per le Pmi che sfidano il futuro
Quando si pattina sul ghiaccio sottile, la salvezza sta nella velocità. La velocità di chi sa intuire il cambiamento, leggerne i fattori, elaborare una strategia per anticiparlo. Chi si ferma ha un solo destino: la lastra che si spacca, l'acqua gelida, una definitiva, glaciale immobilità. I quattro anni di Alberto Baban alla guida della Piccola industria di Confindustria sono la storia di un percorso di continua accelerazione che ha saputo anticipare non solo i problemi ma anche le soluzioni. Un periodo intenso, con un messaggio chiaro: nelle piccole e medie imprese italiane tutto deve cambiare perché fuori tutto è già cambiato. Innovazione, ricerca di nuovi mercati, nuovo rapporto con la formazione diventano elementi centrali in questo processo di trasformazione. Un processo che deve guardare alle Pmi innovative che hanno saputo anticipare il futuro per individuare le traiettorie migliori per rinnovare l'intero sistema. Prefazione di Vincenzo Boccia. -
Non posso non farmi vivo. Piccole cronache smarrite da un formatore
La formazione è un'attività più agita che nota. Il protagonista di questo racconto è un formatore: il suo mestiere è aiutare le persone e le organizzazioni a cambiare anche se, personalmente, rinuncia a cambiare se stesso rifuggendo dall'amore e consegnandosi sempre più al suo passato e ad una solitudine sempre meno sopportabile. Ricordi personali, frammisti di incontri, speranze e paure si intrecciano con gli eventi professionali dentro la cronaca di due giornate di ordinario lavoro di un formatore in una piccola e tranquilla città del nord del nostro Paese. -
Il lavoro di qualità. Come prepararsi alla sfida dell'occupazione
In Australia esiste una terra non coltivata che però non è nemmeno foresta: è il territorio del «bush», una boscaglia bassa e incolta assunta dall'autore come metafora dell'incertezza. Dopo i decenni in cui vi era il 'giardino botanico' al quale tutti i principali lavori erano riconducibili, oggi vi è il «bush» in cui può dirsi sicuro solo il lavoro di chi si inventa e produce un 'valore' richiesto dal mercato o dalla società, e di chi fa i conti con i continui sconvolgimenti che avvengono nel mondo. Il lavoro di Federico Mioni nasce dall'esperienza in Federmanager Academy, dall'incontro con imprenditori e manager e dal confronto con le aspettative di tanti giovani che faticano a trovare opportunità nell'incertezza. È dunque un saggio sul presente e sul futuro del lavoro, che invita i giovani a credere nello studio e nel sacrificio, pur evitando gli eccessi di chi, per il lavoro o una carriera, distrugge gli affetti e il proprio equilibrio. È tuttavia innegabile che trovare un lavoro di qualità, oggi, richieda tanto impegno; è possibile trovarlo a condizione di sapere che ci si muove nel «bush», quello vicino a casa, o quello di una prospettiva internazionale. E per questo è un libro utile anche a chi giovane non è, e deve riconquistare un lavoro di qualità Prefazione di Giuseppe Biazzo. -
L' impresa inclusiva. LGBT e diversity in azienda
In Italia vi sono più di un milione di lavoratrici e lavoratori omosessuali, lesbiche, bisessuali e transgender. Dei loro diritti nella società civile molto si è ultimamente discusso in occasione dell'approvazione della legge Cirinnà sulle unioni civili. Il mondo del lavoro ha invece finora ignorato questa fetta di popolazione: da poco ci si sta accorgendo di loro come consumatori, ma nella grande maggioranza dei casi all'interno delle organizzazioni non li si considera ancora nella loro individualità. Si tratta di una diversità facilmente occultabile e tutti preferiscono ignorarla o considerarla alla stregua di un fenomeno circoscritto ad alcuni settori specifici come la moda. Niente di più lontano dalla realtà. La diversità di orientamento sessuale e di identità di genere è oggetto di discriminazione sui luoghi di lavoro come e ancora di più di altre tipologie all'onore delle cronache già da molto tempo. Se però le aziende vogliono riconquistare la fiducia dei propri collaboratori, se li vogliono motivare chiedendo loro proattività e identificazione col progetto d'impresa, il primo passo è rispettarli nella loro individualità, indipendentemente dalle diversità che li caratterizzano. Di inclusività si è molto parlato in questi anni ma il tema della popolazione lgbt in Italia è tradizionalmente rimasto ai margini. Questa guida vuole iniziare a ovviare a questo limite. L'Università Statale di Milano, con l'appoggio dell'Associazione Italiana per la Direzione del Personale e dell'Associazione Parks - Liberi e Uguali ha condotto un progetto di ricerca con alcune tra le aziende più all'avanguardia sul versante dell'inclusione. Frutto di questo studio è un volume semplice ma completo di introduzione al tema lgbt e lavoro, che offre molte indicazioni operative a partire dalle best practice di alcune aziende eccellenti. Prefazione di Ivan Scalfarotto e prefazione di Isabella Covili Faggioli. -
EmProvement. Come migliorare le performance e il benessere nella tua azienda
Un EmProver è un formidabile problem solver capace anche di attivare e alienare le energie e le potenzialità nascoste in un'organizzazione. «Cambia prima di essere costretto a farlo». Questo è il monito attraverso il quale Jack Welch, presidente di General Electric negli anni Novanta, spronava le aziende ad accettare il cambiamento come una dimensione permanente, pervasiva è proattiva di tutte le organizzazioni. Nella maggior parte dei casi invece il miglioramento scatta solo come reazione a un problema già evidente e muore quando il problema è stato risolto: la dimensione del cambiamento è quindi quasi sempre temporanea, specifica e reattiva, esattamente l'esatto opposto di quello che dovrebbe essere. In questo contributo l'autore presenta un approccio unico al miglioramento, mescolando in modo sinergico e creativo modelli di sviluppo dei processi e delle organizzazioni molto diversi e lontani tra loro: lean enterprise, approccio 6sigma, positive leadership e coaching umanistico. EmProvement (employees empowerment & processes improvement) presenta al lettore in un unico approccio una visione organizzativa e un metodo pratico per poterla ottenere: il segreto dell'approccio risiede nella capacità di individuare «campi di allenamento» dove il miglioramento dei processi si ottiene con e attraverso il benessere organizzativo. Questo libro è dedicato a tutti coloro che puntano alla crescita e all'eccellenza delle proprie aziende: imprenditori e manager che credono che il miglioramento sia una necessità e non una scelta per il successo di lungo periodo e che pensano al benessere organizzativo come la chiave per poterlo raggiungere. -
Scuola, università, impresa. Ripensare le opportunità educative
È un terreno scivoloso e affascinante quello delle opportunità educative e della sinergia tra scuola, università e impresa in cui questo testo si avventura. Il suo scopo è ripensare la formazione e ridefinire il (mis)match tra le richieste delle aziende e i profili in uscita dei laureati, che spesso faticano a spiccare il volo. I focus sui temi dell'Education, condotti con le scuole superiori e le aziende, hanno permesso di raccogliere una sfida per favorire una visione propositiva e attenta sia alla professione docente, sia alla continuità dei percorsi di formazione e di crescita degli studenti, muovendo dall'assunto che i sistemi educativi non siano tanto argomento di cronaca nera, quanto piuttosto elementi strategici per lo sviluppo del Paese. Grazie ai contributi di docenti, professionisti, dirigenti scolastici, l'analisi, anche attraverso esempi di esperienze innovative condotte in vari istituti superiori e presso LIUC - Università Cattaneo, testimonia altresì quanto scuola, università ed imprese, mai prima d'ora così strettamente legate, condividano oggi in ambito formativo problematiche, contraddizioni e prospettive complesse e stimolanti. Prefazione di Lorella Carimali. Postfazione di Federico Visconti. -
Huawei. Il fondatore. La storia di Ren Zhengfei
L'ascesa della Cina sulla scena globale rappresenta uno degli eventi più significativi della nostra epoca. Ma in Occidente il ruolo trainante di alcuni imprenditori privati che hanno letteralmente ridisegnato lo scenario dei rispettivi mercati a livello nazionale e globale è ancora sottostimato, quando non del tutto misconosciuto. Fra queste figure pionieristiche spicca Ren Zhengfei, fondatore e leader di Huawei. Nato in una regione rurale, avviato alla carriera nel genio militare, Ren Zhengfei fonda Huawei più che quarantenne, dapprima semplicemente assemblando componenti per centralini analogici destinati alle immense aree rurali in Cina, allora ancora largamente prive di rete telefonica. La competizione con grandi players occidentali, come Ericsson, Siemens e Alcatel, che allora dominavano la scena delle telecomunicazioni nel paese, la necessità di colmare un divario tecnologico che inizialmente sembrava insuperabile, l'avvento del digitale come svolta determinante nella storia della compagnia, sono tutte tappe che hanno forgiato una filosofia manageriale insieme ammirata e temuta, una cultura di «lupi», secondo l'espressione dello stesso Zhengfei, caratterizzata da «sensi acuti, indomabile aggressività e spirito di squadra». Oggi Huawei è un gigante con oltre 150.000 impiegati in tutto il mondo e Ren Zhengfei, noto per la sua natura schiva e per il suo approccio concreto, è di fatto uno fra i business leader più stimati sulla scena planetaria. Questo libro è un'occasione preziosa e ancora rara per guardare dentro al miracolo economico cinese, alle forze reali e alle intelligenze che lo stanno plasmando. -
Jobs App
Lavoratori autonomi e freelance ma con alcune caratteristiche del lavoro dipendente. Questa è l'identità delle nuove forme di lavoro mediate da una app. La cosiddetta «app economy» è un modello che si basa su un rapporto discontinuo o on demand, dipendente cioè dalla richiesta e mediato da piattaforme digitali e app dedicate. Ma se applicassimo le regole del lavoro dipendente alla app economy otterremmo un unico risultato: la sua scomparsa. Quali soluzioni giuridiche e organizzative possono dunque funzionare per una tipologia di lavoro così distante dalle forme più consuete dell'impiego? Si tratta quindi di regolamentare uno dei settori emergenti della nuova economia, trovando un terreno comune per un lavoro che non è dipendente, ma .neanche totalmente autonomo. Dal punto di vista manageriale, affrontare la convivenza di tipologie di impiego così eterogenee significa scommettere su nuove forme di organizzazione, gestite da dinamiche più collaborative, meno verticalizzate e maggiormente responsabilizzanti. Questo è il Jobs App. -
Freedom Inc. Come liberare il potenziale delle persone e la performance delle imprese
Che cos'è un'impresa «liberata»? Chi e che cosa sta ingabbiando le nostre organizzazioni, impedendo loro di innovare, di competere e di essere occasione di crescita delle persone che vi lavorano? Il primo movimento di liberazione riguarda l'iniziativa e il potenziale più elevato di ciascuna persona. Le «catene» che costringono la nostra iniziativa nel luogo di lavoro si chiamano sfiducia e controllo. Gli ultimi due decenni hanno visto però crescere un movimento globale che ha silenziosamente trasformato decine di imprese e l'esistenza di migliaia di lavoratori utilizzando una risorsa a molti sconosciuta: la libertà e la responsabilità delle persone di fare ciò che loro, non i loro capi, decidono essere migliore per l'azienda secondo un proposito da tutti condiviso. -
Sense & respond. Adattate continuamente il ritmo del vostro business a quello del mondo
Sense & respond - percepire e rispondere - è una sintesi rivoluzionaria. Perché svela, attraverso casi aziendali, che il modo di pensare e di operare in molte organizzazioni è figlio dell'era industriale. Che è finita. Niente è più come prima. Anche se non sembra. Siamo nell'era digitale, epoca di discontinuità culturale prima ancora che tecnologica. Muoiono concetti che hanno funzionato da stella polare per generazioni di manager come, ad esempio, la previsione e pianificazione del futuro. La maggior parte delle aziende, però, funziona come prima, considerando inevitabili quei problemi che, invece, derivano da uno scarto tra le nostre abitudini e la realtà. Ma da dove si parte e come si procede? Questo libro indica il punto di partenza e il metodo, con preziosi esempi di successo e fallimento. Dedicato alle aziende che vivono nell'epoca digitale ma ancora agiscono come nell'era industriale. Chi ha la responsabilità di guidare le organizzazioni, ha anche quella di cercare la nuova strada. -
Punto HR 2018! L'eccellenza delle risorse umane nell'era della digital transformation
Come ogni anno ""Punto HR!"""" si pone l'obiettivo di offrire al lettore un'opportunità per riflettere su nuove esperienze aziendali, per avvicinarsi a mondi differenti e per ricevere input innovativi. In questa edizione scopriamo diversi casi di studio e progetti aziendali accomunati dalla volontà di promuovere e coltivare le eccellenze nella gestione delle risorse umane. Uno dei filoni principali del volume riguarda la digitai transformation, nella convinzione che la tecnologia nelle mani dei knowledge workers sia un potente sprone sia in ottica organizzativa sia in ottica HR. Un driver tecnologico gioca infatti un ruolo fondamentale nel ridisegnare processi agili e smart e nell'intraprendere strategie di business più competitive, ma non solo. Sul versante delle risorse, è in grado di migliorare la comunicazione e la condivisione, di potenziare l'engagement e di far emergere i talenti. Le testimonianze raccolte in """"Punto HR 2018!"""" affrontano dunque le tematiche del management, del cambiamento culturale e organizzativo e delle trasformazioni tecnologiche secondo logiche di inclusione, di sviluppo e di innovazione."" -
Impresa & jazz. Il lavoro di gruppo a tempo di swing
Darsi regole, e poi infrangerle con senso di responsabilità. Un paradosso, solo apparente, per vincere la sfida di sempre: lavorare serenamente, tutti insieme. Dove trovare suggerimenti per raggiungere questo obiettivo? Erika Leonardi ci prova con il jazz. Dimostra che ci sono straordinarie affinità con l'organizzazione di un'impresa: regole e flessibilità, spirito di squadra e responsabilità individuale sono le componenti della quotidianità aziendale che, come una jazz band, alterna gruppo e individuo, regole e caos, competenza e innovazione. Ma il jazz propone insegnamenti utili anche alla nostra vita. Come osserva Gegè Telesforo nella Prefazione, sono tante le analogie tra musica e vita: «Ciascuno di noi troverà situazioni simili nel suo percorso lavorativo, così come in quello personale». -
Nativi digitali. La rivoluzione del lavoro e delle competenze nell'era della digital transformation
Le conseguenze della rivoluzione digitale in ambito aziendale e il destino del lavoro nell'era della robotica sono le tematiche organizzative più attuali; eppure non vi sono ancora elementi sufficienti per tracciare un profilo definitivo e univoco della situazione. Lo studio di Marco Monga, che ben delinea la complessità dello scenario, affianca alla disamina degli argomenti legati all'intelligenza artificiale il tema dei Millenials e deí Nativi Digitali, del loro atteggiamento di fronte all'utilizzo delle tecnologie e della compresenza generazionale in azienda. Per poter comprendere gli scenari manageriali più probabili, è necessaria una maggiore integrazione tra il punto di vista più specificamente aziendale (espresso dai direttori del personale ma anche dalle organizzazioni sindacali e dai decisori politici) e gli studi dei neuroscienziati sulle dinamiche comportamentali implicate sia nella digital transformatíon, sia nel confronto tra generazioni e tra atteggiamenti differenti nei confronti del lavoro. -
L' impresa calzaturiera di famiglia. Storie di una generazione che innova
In uno scenario di profondi cambiamenti strutturali e di intense sfide competitive, il libro analizza undici imprese familiari che operano lungo la filiera calzaturiera. Giunte alla seconda, o addirittura terza generazione, esse continuano a rappresentare l'inimitabile eccellenza del Made in Italy, anche grazie a giovani imprenditori che innovano il prodotto, il processo, il business model. Il lavoro fotografa «una via calzaturiera all'innovazione», i cui ingredienti fondamentali sono le modalità con cui vengono gestiti i processi innovativi, l'apertura sistematica alla collaborazione esterna, la tensione a produrre risultati di valore. Ne è protagonista una nuova classe di imprenditori, che sa muoversi in equilibrio tra gli interessi della famiglia proprietaria e gli obiettivi di sviluppo dell'impresa. Prefazione di Annarita Pilotti.