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Aspettando il Mahatma
Un romanzo d'amore la cui trama segue l'evolversi degli eventi che hanno segnato l'indipendenza dell'India e insieme rievoca la figura del Mahatma Gandhi. Tutto comincia con Sriram, un ingenuo sognatore abituato a vivere nel guscio protettivo della famiglia, che scopre l'arrivo del Mahatma grazie a una giovane donna bella e agguerrita. L'affascinante Bharati, figlia adottiva di Gandhi, lo converte al suo credo; e così più per amore che per convinzione, Sriram sposerà la causa del ""guru"""" in missione nei piccoli villaggi dell'India."" -
La preghiera e la spada
Con ""La preghiera e la spada"""" il poeta Adonis ci offre una lente con cui leggere e meglio comprendere il mondo arabo. Grazie alle sue facoltà di percezione e di analisi, Adonis diventa per noi testimone dell'Oriente, analizzandone la cultura e i rapporti con l'Occidente. Ma al tempo stesso il poeta è una voce ascoltata anche dal mondo arabo, rappresentando in quel contesto l'individuo liberato dalla costrizione che esercita il potere religioso. Nei testi raccolti in questo volume Adonis ricorda che la difesa della dignità umana e della democrazia cominciano dal rispetto assoluto delle facoltà creatrici dell'uomo."" -
La verità sul caso Caffa
Franz Caffa è la figura muta (o quasi muta) attorno a cui ruota il tutto. E il tutto è una ridda di voci incontrollate. Forse Caffa è semplicemente un angelo caduto in un mondo di eccentrici, oppure è un nevrotico assoluto. Fatto sta che di mestiere fa l'impiegato, a tempo perso scrive, è ossessionato dagli insetti, considera la musica ""un nutrimento sconosciuto"""", ha varie fidanzate che non lo capiscono, amici che lo fraintendono. Per certi versi ricorda Kafka, ma per altri no. Insomma, è un enigma, ma piuttosto comico."" -
Come imparare a essere niente. Moro, Pasolini, Lady D.
II protagonista di questo libro singolare è una figura evanescente: un contabile-medium che ci accoglie sulla soglia dell'opera e poi scompare. È lui che ha raccolto e trascritto, con l'ausilio dello scrittore il cui nome figura in copertina, le voci di tre famosissimi personaggi. Morti. Che parlano, dall'Aldilà, delle loro vite e della modalità, enigmatica, della loro morte. Non vengono mai nominati. Due di loro sono sovente accoppiati. Ma il terzo (la terza, sarebbe più corretto dire) mai o quasi è stata collegata agli altri due. Evidentemente l'autore s'è accorto che, nel mazzo dei tarocchi mediatici (dove la parola tarocco va intesa anche nel suo senso gergale), i tre sono intercambiabili o equivalenti. Il Presidente, il Poeta e la Principessa rappresentano tutt'e tre, come dire?, il Morto Misterioso, o l'Ammazzato Famoso. Si tratta inoltre di tre figure della solitudine paradossale: personaggi a vario titolo sotto i riflettori, eppure profondamente soli, nonostante i flash dei fotografi e le lucine delle telecamere. Dalle vicende narrate emerge a tratti una visione sacrificale dell'esistenza. E, nonostante per i tre si sia più volte usata l'espressione tragedia, prevale l'idea che la loro sorte si avvicini più alla farsa, ancorché tremendamente sanguinosa. -
La cliente
Un biografo francese scopre negli archivi di Parigi un'enorme quantità di lettere di delazione contro gli ebrei scritte dai francesi durante l'occupazione nazista. E, scoperta ancor più sconcertante, una di queste lettere riguarda una famiglia di suoi amici ebrei, in gran parte deportata: i Fechner, pellicciai da generazioni tuttora attivi e stimati. La delatrice, ancora viva, era una loro stretta conoscente, anzi una assidua cliente. Allo shock iniziale subentra l'indignazione, e dopo l'indignazione la decisione di capire. Il protagonista comincia a braccare la donna, ormai vecchia, e inizia così una vera e propria indagine. -
La palla contro il muro
Un uomo, mentre attende la nascita del primo figlio, ripensa alla propria infanzia, ai conflitti violenti tra il padre e la madre, che li avevano portati a una drammatica separazione. La voce dell'uomo e quella di lui bambino si rincorrono per tutto il romanzo, raccontando, dal punto di vista del piccolo, le liti, le paure, i gesti sconsiderati dei genitori, con la reattività forte, la purezza, e la estrema lucidità dello sguardo dell'infanzia. Sullo sfondo di una Parma insolita, fuori dagli stereotipi che la descrivono come una città dolcemente provinciale, a misura d'uomo, Guido Conti mette in scena la crisi della famiglia, non più luogo idilliaco, ma di ombre, di tensioni e insieme di affetti teneri e disarmati che spesso non trovano espressione e spazio. -
Le radici nell'aria
"Le poesie contenute in questa raccolta - dice l'autore - testimoniano, e in qualche misura documentano, un tracciato di esperienze psicologiche, emotive e anche molto concrete che, dalla mia infanzia e dagli affetti della mia famiglia di origine, porta all'infanzia dei miei figli e alla necessità di un ancoraggio esistenziale che sconti, ma augurabilmente imbrigli almeno in parte, il senso di dispersione, di pulviscolarità del nostro tempo.""""" -
31 canzoni
Trentuno canzoni che Nick Hornby associa a ricordi personali o che semplicemente lo hanno colpito, affascinato e accompagnato lungo tre decenni di appassionato ascolto. E visto che per Hornby il pop e il rock ricoprono un ruolo di primissimo piano, questo personalissimo viaggio musicale offre anche incursioni nella sua vita professionale e familiare, nelle sue paure e nelle sue speranze, nell'Inghilterra pre e post-thatcheriana e nell'America degli anni Settanta vista attraverso gli occhi di un adolescente inglese di allora. Ma le canzoni restano comunque al centro dell'attenzione, in un percorso originale e rigorosamente cronologico. -
Lezioni di felicità
Ulisse, Penelope e il figlio Telemaco sono una famiglia come tante altre, dove la divisione dei ruoli tra marito e moglie segue l'evoluzione dei tempi. Tocca alla ""rampante"""" Penelope, allora, lasciare il marito tra pannolini e pappette, per dedicarsi alla carriera di stilista. Il suocero di Ulisse fonda una """"Accademia della felicità"""", una sorta di scuola socratica in cui si risolvono i problemi quotidiani, in cui si cercano risposte ai piccoli, grandi quesiti della vita di tutti i giorni. Una satira sui libri di auto-aiuto, una meditazione sulla felicità e un omaggio al mondo classico. Ma soprattutto una riflessione sulla miseria e nobiltà della condizione umana."" -
L' importanza di essere amati
Una delle massime aspirazioni dell'essere umano è quella di ottenere il rispetto e il successo sociale. E, corrispettivamente, una delle maggiori angosce è quella di perdere tale rispetto, di diventare dei perdenti agli occhi dei più. L'autore si interroga sulla provenienza di queste ansie e dei metodi per contrastarle. Facendo appello alla psicologia e alla storia, alla filosofia e all'economia, illustra i modi in cui sia i singoli individui sia i gruppi si sono nel tempo confrontati con queste ansie. Scopriamo così che l'ansia da status è un sentimento che accompagna l'uomo da sempre. -
Incontro in Egitto
Claudia Hampton, bella, famosa e intrepida corrispondente dall'Egitto durante la Seconda guerra mondiale, e celebrata studiosa di storia negli anni successivi, sta morendo. E decide di raccontare la storia della sua vita, dei suoi amori e delle sue sconfitte: ""Ma la cronologia mi irrita. Non c'è cronologia dentro di me. Io sono una miriade di Claudia che si muovono si mescolano e si dividono come scintille di luce sulla superficie dell'acqua"""". E così i ricordi cominciano a prendere forma in modo apparentemente disordinato, a comporsi in un mosaico di eventi e avvenimenti che coprono quasi un secolo di esistenza, dagli anni della sua infanzia, il primo dopoguerra, fino all'attualità dei nostri giorni."" -
Un'ondata di caldo
Pauline ha 55 anni, lavora come editor e sta trascorrendo l'estate, caldissima, in un cottage nella campagna inglese. Ma il lavoro non riesce a distrarla da quanto sta avvenendo sotto i suoi occhi: sua figlia Teresa è sempre più cupa e depressa, divorata dalla gelosia per il marito Maurice, scrittore di successo, che nasconde assai male la sua passione per la fidanzata del suo editor personale. Pauline osserva e racconta: e la storia della figlia si mescola con quella del suo passato, quando anche lei era stata travolta dalla gelosia per le avventure del marito. Penelope Lively, nata al Cairo nel 1933, è membro della Royal Society of Literature e vive in Inghilterra dal 1945. -
Un mondo ignorato. Gli irlandesi dell'ultima generazione
Negli anni Cinquanta, mezzo milione di irlandesi lasciarono il proprio paese per costruirsi una vita in Gran Bretagna, costretti dalla miseria e dalla mancanza di lavoro in patria, perché ""non c'era altro da fare che imbarcarsi"""". Le navi erano quelle del trasporto bestiame, il viaggio lungo e avventuroso, la destinazione spesso ignota. Arrivavano con poche sterline in tasca, giovani senza un mestiere che magari non si erano mai allontanati prima dalla campagna e dovevano trovare subito un lavoro. Molti di loro si dirigevano alla stazione con un'etichetta applicata al cappotto, come fossero pacchi postali, sulla quale era scritto il nome del cantiere che li avrebbe ingaggiati. Le donne, più numerose degli uomini e in maggioranza single - un'anomalia nella storia dell'emigrazione europea - per lo più andavano a servizio nelle famiglie, oppure lavoravano come cameriere o infermiere. Di queste pagine di storia ci offre una testimonianza diretta Catherine Dunne, una delle voci più vibranti della narrativa irlandese: l'autrice di """"La metà di niente"""" presenta dieci testimonianze, dieci interviste a uomini e donne """"doppiamente invisibili"""", esuli ignorati dal proprio paese, che non ha mai riconosciuto la realtà dell'emigrazione, e dalla comunità di adozione, che nutriva verso di loro un rancore dettato dall'ignoranza e dai pregiudizi. Un mosaico di storie drammatiche, ma talvolta anche divertenti, capaci di farci rivivere un passato che non è poi così lontano nel tempo dal benessere dell'Irlanda d'oggi."" -
Terra di mele. Testo spagnolo a fronte
L'opera si configura come una sofferta riflessione sugli orrori della storia in cui l'indomita poetessa cilena declina le tremende logiche della violenza e della follia umana tra passato e presente, tra memoria e cronaca dei nostri giorni, tra l'America Latina e l'Iraq, senza mai stancarsi di lanciare dalle macerie della civiltà della ragione un profetico monito alle ragioni della pace e della tolleranza. Una Yanez sempre più matura che canta con voce intensa e vibrante la bellezza della natura, della carne e della fecondità mentre tutto intorno il mondo precipita in una voragine di insensata distruzione. Carmen Yanez è nata a Santiago del Cile nel 1952. Fuggita in Svizzera dopo un periodo di prigionia e clandestinità, vive in Spagna. -
Per sempre giovane
Francesca, voce narrante del romanzo, ha ritrovato una vecchia amica e immediatamente l'incontro scatena in lei la voglia di ricordare un passato neppure troppo lontano, quando con le sue amiche viveva i suoi anni di adolescente. Ed erano anni di viaggi, di scoperte e di musica: tanto che Francesca e il gruppo delle sue coetanee avevano persino formato una rock band al femminile, dove lei era la batterista, ed erano riuscite, incoraggiate da alcuni amici tra cui soprattutto Mic, a conquistarsi un pubblico scelto e attento. E avevano girato per l'Italia, suonando la loro musica e vivendo avventure e disavventure, tra di loro e con gli altri giovani che le circondavano. -
Un uomo sulla soglia
Samson Greene, trentaseienne professore di lettere alla Columbia University, scomparso mentre tornava a casa dal lavoro, viene misteriosamente ritrovato mentre vagabonda con gli abiti a pezzi nel deserto del Nevada. Operato per un tumore benigno al cervello, rimane però affetto da un terribile disturbo alla memoria, per cui non ricorda assolutamente nulla dei suoi ultimi venticinque anni di vita. Il suo tentativo di riprendere in mano la propria vita passerà attraverso un fallimentare apprendistato coniugale fino alla definitiva separazione dalla moglie; e poi, tra i tanti incontri della sua nuova vita, ci sarà anche quello con il neuropsichiatria Ray, le cui cure sperimentali sortiranno su di lui effetti inquietanti. -
Pastorali
È una raccolta di dieci egloghe in volgare costruite sul modello virgiliano, con il quale intendono volutamente competere, ma attualizzandolo e adattandolo alla situazione della corte ferrarese degli Estensi. I dieci testi, in cui si esprime al meglio il gusto pittorico e idillico tipico di Boiardo, con sfumature quasi fiabesche nelle descrizioni dei paesaggi e degli scorci della campagna dell'Arcadia, delineano un confronto tra la realtà contemporanea, fatta di guerre e sofferenze, e il mitico mondo arcadico. -
Fatras. Testo originale a fronte
È questa una delle ultime raccolte di versi pubblicate da Prévert, che sembra chiudere in modo ideale il lungo itinerario di questo poeta, riassumendone le molteplici esperienze stilistiche e rimodulandone gli stimoli e gli spunti formali. Vi si succedono, infatti, testi in prosa e brevissime battute in successione, giochi di parole, sequenze di strofe e di poesie, collage fotografici: un'altra testimonianza della versatilità inventiva di Prévert, della sua capacità di procedere con scioltezza provocatoria facendo fluire con coerenza un discorso dalla disarticolazione volutamente provocatoria. -
Una donna diversa
La famiglia Peck è una vera e propria istituzione a Baltimora: ha un impero economico, è titolare di un importante studio legale e vive, numerosissima, in una grande tenuta. I Peck sono, di norma, tutti uguali: biondi, educati e conformisti. Ma non il vecchio Caleb, figlio del capostipite, che è scappato di casa ancora giovane seguendo la sua passione per il jazz. E anche Duncan e Justine, cugini innamoratisi uno dell'altra, fuggono dalla famiglia in cerca di qualcosa di diverso. Mentre vagano negli Stati Uniti, i due giovani si metteranno quasi involontariamente sulle tracce di Caleb, ma sarà alla fine Justine, ormai diventata una signora di mezza età, a compiere il passo decisivo in quello che sembrava un viaggio senza speranza. -
Mortalissima parte
Una raccolta di versi che affonda le sue radici nella storia famigliare dell'autore, una translatio di consegne maschili, sempre e tristemente segnate dalla guerra e dai suoi orrori, a partire dalla più terribile di tutte, quella del '15-'18, per arrivare fino all'oggi, a quell'11 settembre che ha cambiato le esistenze e le vite di ognuno di noi appartenenti al mondo occidentale. Massimo Bocchiola ripercorre un lungo e faticoso cammino di generazioni e lo mette a confronto con le sue esperienze letterarie, le sue letture sulla guerra e sull'uomo in guerra, prima e dopo quell'11 settembre. E il suo libro diventa così una ricerca quasi ossessiva, per riuscire a superare l'angoscia della presenza minacciosa della morte e affrontare la vita a viso aperto, essendo uomini e, ancora una volta, padri di altri uomini.