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Dall'azione criminale alla sua origine
L'obiettivo del contributo è offrire un'inedita lettura dei risultati di sentenze di processi penali in cui si è avvalsi dell'uso delle tecniche di neuroimaging. L'ipotesi è che l'applicazione di misure di sicurezza alternative, riconducendo i deficit cognitivi che favoriscono il manifestarsi dell'azione criminale a diseguaglianze di partenza, possa trovare un fondamento teorico nei principi di giustizia sociale enunciati e sostenuti da John Rawls. -
Epifanie. Canti della terra e dell'anima
"Antonio De Simone Palatucci può essere ben definito """"poeta doctus"""", avvivato com'è da un'elegante ed interiorizzata """"belesenheit"""". Egli intercetta e rimodula, con doviziosa e feconda immaginazione, linguaggi e motivi poetici di varie età letterarie, dal teatro tragico attico alla poesia latina medioevale, dalla lirica rinascimentale e moderna alla poesia contemporanea. In tal modo, felicemente approda ad esiti intriganti, rinnovellando fermenti e """"leitmotive"""" della cultura alta italiana ed europea"""". (Luigi Torraca)" -
Il cinema delle stanze vuote
Questo volume fonda le proprie trame sulla ""malinconia"""" e dentro lo sguardo che taluni capolavori della cinematografia mondiale le rivolgono. Grazie invero a una forza straordinaria, il cinema riesce a indurci a una riflessione fulminea. Un solo sguardo, un dialogo immortalato dalla macchina da presa, lunghe sequenze su un ambiente naturale, un silenzio tra due amanti oppure una musica appena avvertita possono regalare rapidità di comprensione e al contempo complessità di riverberi e di contenuti. Pur non trascurando talune correlazioni filosofiche e letterarie (Drieu La Rochelle, Emil Cioran o Carmelo Bene), il libro si compone di tre capitoli che entrano nello specifico di alcuni film e nelle pieghe di importanti registi quali Pietro Germi, Louis Malle, Federico Fellini, Ingmar Bergman, Andrej Tarkovskij, Lars von Trier, Wes Anderson e Sean Penn. Ne vengono rimarcate connessioni, diversità stilistiche e di linguaggio, a dimostrazione che all'interno di un'opera cinematografica la mestizia dell'esistenza si possa dispiegare in mille complementari fotogrammi. Introduzione di Donato Novellini."" -
Saggi politici. Luoghi e varianti della prima edizione (1783-1785) rispetto alla seconda (1791-1792) e altri scritti etico-politici
Francesco Mario Pagano (1748-1799) di Brienza, in Basilicata, una delle figure più eminenti dell'Illuminismo meridionale, attende ancora un'edizione organica e completa dei suoi numerosi scritti. Prima che l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici avviasse questo programma di ricerche, mancava addirittura una decorosa edizione critica dell'opera sua maggiore: i fondamentali Saggi Politici. Ma è l'intera opera del Pagano che deve esser riunita, accertata criticamente, annotata e resa finalmente disponibile nella sua interezza ai moderni lettori. Possono suonare oggi di alto ammonimento per tutti gli italiani i valori che Pagano seppe esprimere con rara coerenza nel corso dell'intera sua vita: l'amore per gli studi severi, l'austerità della condotta, il ripudio di ogni avidità o ambizione, la devozione alla giustizia temperata da un vivo senso di umanità, il sentimento del dovere verso la comunità civile, l'inflessibile fedeltà ai propri ideali spinta fino al sacrificio supremo. -
Battling boy. Vol. 1
Arcopolis è invasa dai mostri, che portano i bambini negli orrori del loro tetro mondo sotterraneo. Solo un uomo può sconfiggerli, il geniale vigilante Haggard West. Purtroppo Haggard West è morto. Arcopolis è nel panico, ma quando la sua salvezza si presenta sotto forma di un semidio dodicenne, nessuno è più sorpreso delio stesso Battling Boy. -
Hilda e il segugio nero
Nella città di Trolberg ci sono sempre nuovi segreti da svelare, e Hilda scopre che a volte l'apparenza inganna. In questa nuova avventura, Hilda fa la conoscenza dei Nisser: misteriosi e scorbutici esserini che vivono nelle fessure del nostro mondo, in un luogo dove le leggi della fisica non funzionano come dovrebbero. Nel frattempo un'oscura minaccia getta la sua ombra sulle strade di Trolberg... Età di lettura: da 7 anni. -
Descender. Vol. 1: Stelle di latta
Dieci anni dopo la strage galattica causata dai robot chiamati Mietitori, il giovane androide TIM-21 si risveglia su uno sperduto avamposto minerario e scopre che tutti i robot sono fuorilegge. Ma TIM potrebbe avere nella propria matrice il segreto dei Mietitori, e improvvisamente diventa il robot più ricercato dell'universo. Con i cacciatori di taglie alle calcagna, TIM si imbarca in un'incredibile avventura, accompagnato dal cane robot Bandit e dal droide minerario Trivella. -
Descender. Vol. 3: Singolarità
Un robot bambino che cerca di sopravvivere in un universo in cui tutti gli androidi sono stati messi fuorilegge e vengono braccati da cacciatori di taglie. Un'odissea fantascientifica che mette l'umanità contro le macchine. Una space-opera realizzata dai creatori di Trillium. Sweet Tooth e Little Gotham. -
Vivi e vegeta. Variant
Da un webcomic amatissimo e pluripremiato, un volume prezioso e insolito: la storia di Carl, un cactus del deserto che viene a cercare la donna della sua vita, una pianta grassa giornalista recentemente svanita nel nulla nella città dei fiori, dove le piante non sono viste di buon occhio. Un noir dai contorni esistenziali e soprannaturali, in cui fiori e piante sono i protagonisti assoluti e gli umani quasi una leggenda metropolitana, creature distanti i cui destini non riguardano i malinconici protagonisti di questa storia. Disponibile anche con una copertina Variant di Gabriele Dell'Otto, limitata a 500 esemplari numerati individualmente, che non sarà mai ristampata. -
Descender. Vol. 4: Meccaniche orbitali
TIM-21, Telsa e Quon scappano dalla Luna Meccanica per andare a cercare l'antico robot che potrebbe svelare il segreto dei Mietitori. Intanto, Andy e la sua scalcagnata squadra inseguono Tim, ma la loro fragile alleanza è messa a dura prova dalle rivelazioni di Trivella. Il presente volume raccoglie i numeri dal 17 al 21 della serie originale ""Descender""""."" -
Nonostante Auschwitz. Il «ritorno» del razzismo in Europa
Per capire perché il razzismo sia tornato sulla scena nelle nostre società non basta considerare gli avvenimenti dell'ultimo ventennio. Bisogna prendere sul serio l'ipotesi che il razzismo sia un ingrediente della modernità europea, non soltanto un effetto perverso della globalizzazione, tanto meno un residuo arcaico destinato a estinguersi. Ma affermare la perversa normalità del razzismo non implica rassegnarsi alla sua presenza nefasta e operosa. Significa attrezzarsi a combattere, all'altezza della sfida, una cruciale battaglia di civiltà. -
Tumulti. Scene dal nuovo disordine planetario
Tumulti, insurrezioni, cortei, barricate... Parole sempre più ricorrenti nelle cronache politiche (dai moti studenteschi europei alla resistenza operaia, passando per le insurrezioni nel mondo arabo e gli ""indignati"""" spagnoli) che indicano tanto lo sconvolgimento dell'ordine esistente quanto l'emergere di pratiche che ben poco hanno a che fare con la tradizione rivoluzionaria del Novecento. Come se le categorie di Stato e Rivoluzione non riuscissero più a spiegare i processi in corso. Come se fossero inadatte a capire un'epoca in cui la politica assume la forma del tumulto, dell'imprevedibilità degli incontri e degli esiti, dell'esodo dai partiti e dalle organizzazioni. Perché la forma politica del tumulto significa disconoscimento della controparte del potere come Uno (da decapitare e sostituire); significa tenere fermi al proprio interno conflitto e pluralità; significa rifiutare la rappresentanza ma anche darsi nuove istituzioni flessibili, costituenti. Dalla """"muta"""" di Pentesilea ai Ciompi machiavelliani, passando per i """"diplomati senza futuro"""", questo libro è un testo di filosofia politica sulla forma-tumulto e l'inesorabile declino della sovranità."" -
Inventare il comune
L'odierna riflessione di Toni Negri sul concetto di ""comune"""" affonda le sue radici in un percorso di ricerca teorica e politica più che ventennale. Tutto è cominciato con la descrizione del cosiddetto post-fordismo, con l'analisi di un capitalismo che alla soggettività del lavoratore chiede creatività, innovazione e dunque libertà. Quello che Negri ha cercato di descrivere è un paradosso: il capitalismo è sempre più legato a ciò che in potenza può distruggerlo, la libertà del lavoro. E per Negri, ciò a cui questa libertà non cessa di dare forma è un territorio comune - non lo spazio pubblico dello Stato né lo spazio privato degli individui - che è contemporaneamente la conditio sine qua non del capitalismo contemporaneo. Il libro ripercorre le tappe di questa riflessione, mostrando come la teorizzazione del """"comune"""" attraversi tanto la critica al pensiero debole all'inizio degli anni Novanta quanto l'analisi della crisi della statualità, fino ad arrivare alla riscoperta di un concetto fondamentale del pensiero politico moderno, quello di """"moltitudine"""". Un testo che è un riepilogo della riflessione negriana dell'ultimo ventennio e una testimonianza del grande contributo fornito da questo autore al rinnovamento del pensiero critico."" -
Crak capitalism
"Oggi, forse più che mai, il mondo è di fronte a un bivio. Da una parte, una chiusura spaventosa. Chiusura delle vite, delle aspettative, delle possibilità, delle speranze. Questo è il nucleo dell'attacco capitalista. Questi sono i tempi dell'austerità. Dovrete imparare a vivere nella realtà. Non aspettatevi di trovare facilmente un lavoro. Non aspettatevi di trovare una borsa che vi permetta di studiare. Non aspettatevi neanche di studiare, se i vostri genitori non hanno i soldi. Soprattutto non sognate di creare un mondo diverso. Questa è la dura realtà oggi, scordatevi dei vostri sogni. Ci potevate giocare quando eravate bambini, adesso no, questa è la crisi finanziaria, questo è il regno del denaro. Guardatevi intorno, non c'è alternativa, non c'è altra possibilità che quella di accettare la disciplina del denaro. Guardate gli italiani, guardate i greci, siete stati avvertiti! Forse, se soffrite in silenzio, se lavorate duro, anche senza essere pagati per niente all'inizio, se lasciate perdere i vostri sogni sciocchi, forse allora tra qualche tempo ci sarà per voi un futuro nel capitalismo, se siete fortunati. Dall'altra parte, c'è una spinta decisa verso l'apertura. No, non accetteremo. Non accetteremo le misure di austerità, non accetteremo la disciplina del denaro, non accetteremo la morte della speranza. Non accetteremo le diseguaglianze oscene di questo mondo in cui viviamo..." -
Manifesto per un'Europa egualitaria. Come evitare la catastrofe
Disoccupazione di massa, lavoro precario, assenza di garanzie sociali e collasso dei diritti democratici rappresentano la cupa tendenza dell'Europa di oggi. Processi che si sono radicalizzati con la crisi economica globale e inaspriti con i programmi di austerità, aggravando gli squilibri tra i paesi europei. Di fronte a questo, l'Eurozona e l'intera Unione Europea rischiano il tracollo, sul fronte economico (con l'esplosione di povertà su vasta scala) e sul fronte politico (con l'emergere di destre estreme e nuove spinte nazionalistiche). Figura centrale dell'odierno assetto europeo è la Germania, che ha portato a compimento la propria ascesa a potenza economica dominante e che si oppone apertamente a ogni iniziativa volta a riequilibrare i rapporti economici e politici. Eppure, nessun ritorno alle sovranità nazionali, politiche o economiche, è ormai possibile. La risposta sta in altri presupposti. Se vuole guardare al proprio futuro, l'Europa deve infatti ascoltare quei movimenti che contestano l'addebito dei costi della crisi alle classi più popolari; rispondere alle richieste delle fasce sociali maggiormente colpite; promuovere processi di cambiamento in tutti gli ambiti della vita sociale, economica e culturale dentro un nuovo progetto di Europa democratica e federale. Solo a queste condizioni sarà possibile evitare la catastrofe. -
A sarà düra. Storie di vita e di militanza No Tav
Da oltre un decennio, pressoché l'intera comunità della Val di Susa è mobilitata per impedire la costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità (Tav). In contrapposizione a partiti politici, forze dell'ordine, magistratura e media, un movimento di massa non cessa di crescere e, iniziativa dopo iniziativa, consolida la consapevolezza di poter vincere. I militanti e le militanti del Centro sociale Askatasuna, insieme a molti altri protagonisti di questa lotta, raccontano le ragioni di un movimento che ha saputo costruire una diversa cooperazione sociale, produrre un'altra scienza, diffondere un sapere alternativo, traducendosi in una resistenza di massa. Il movimento no tav interpella il senso di alcune parole della politica, declinandole con nuovi significati: cos'è un'""istituzione"""", quando essa assume il volto della repressione di un'intera comunità? Cos'è la """"democrazia"""", quando il parere del """"maggior numero"""" viene del tutto ignorato? Cos'è lo """"sviluppo"""", quando l'infrastruttura proposta è mera speculazione? Cosa sono le """"risorse"""", quando il Tav appare come un gigantesco e insensato consumo di risorse naturali? Per le popolazioni della Val di Susa nel conflitto no tav è anzitutto in gioco un diverso modello di società, di economia e di politica. Un modello che già vive dentro le forme di una soggettività radicale e massificata che diventa punto di riferimento e proposta di metodo per un nuovo agire sociale e politico."" -
Teatro Valle occupato. La rivolta culturale dei beni comuni
Dalle piazze spagnole a quelle arabe, da occupywallstreet alla primavera italiana dei referendum, mobilitazioni e tumulti superano la dimensione della protesta ed esprimono il bisogno di una reale alternativa sociale. Al Valle, il più antico Teatro di Roma, si respira lo stesso anelito. La sua occupazione, a opera di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo, sperimenta un nuovo modello di produzione culturale nel tentativo di superare governance amministrativa e logica del profitto privato. La ""Fondazione Teatro Valle Bene Comune"""" è infatti la prima istituzione di rilevanza europea a essere gestita secondo un principio di autogoverno. Un prototipo riproducibile in settori diversi: dai musei ai centri di ricerca, dalle scuole agli ospedali. Lo statuto della """"Fondazione Teatro Valle"""", che trascrive in forma giuridica la rivendicazione di un """"bene comune"""", presenta due elementi radicalmente innovativi: la gestione partecipata della cittadinanza e l'autogoverno delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo. Sui contenuti e la valenza di questo statuto, nel libro vengono chiamati a esprimersi, oltre agli occupanti, il giurista Ugo Mattei, la filosofa Federica Giardini e il drammaturgo Rafael Spregelburd."" -
C'è un posto all'ultimo banco. Guida alla scolarizzazione dei bambini rom
Agli inizi degli anni Novanta nasce a Roma il progetto di scolarizzazione di bambini e adolescenti rom. Alcuni volontari si avvicinano alle comunità rom e iniziano con loro un percorso di promozione sociale per affermare il diritto allo studio. L'approccio assistenzialista lascia il posto a un'impostazione che riconosce e sostiene il protagonismo dei rom. Questo progetto di scolarizzazione ha raggiunto l'obiettivo di iscrivere i minori in scuole di ogni ordine e grado, ed è arrivato a confrontarsi con il tema dell'apprendimento con metodologie nuove, volte a migliorare l'inserimento e il rendimento dei ragazzi, non solo ad arginare la dispersione scolastica. Arci Solidarietà, dopo vent'anni di attività, raccoglie l'esperienza dei propri operatori ed educatori, dei referenti istituzionali con cui ha collaborato, dei ragazzi che sono stati destinatari diretti dei progetti e, con il contributo di esperti in antropologia, sociologia e mediazione interculturale, analizza l'impatto che il progetto di scolarizzazione ha avuto nel contesto cittadino. Tutto quello che oggi è diverso rispetto al passato è frutto di un impegno quotidiano svolto in condizioni lavorative estreme, di una condivisione di vita con i rom in molteplici aspetti, di una rete territoriale costruita pezzo per pezzo, di un confronto con politiche locali e nazionali discutibili e non sempre edificanti. -
Atlante sentimentale del cinema per il XXI secolo. Incontri con cinquanta registi contemporanei
Il cinema è ancora un paese sconosciuto. Può darsi che sia un continente sommerso, o che lo sarà presto. Alcuni lo vorrebbero in cielo, esiliato in un mondo di fantasia. Per altri coincide con questo mondo, anzi, ne è uno dei creatori - o dei dissolutori - dipende dai punti di vista. Forse noi non l'abbiamo mai capito, e per questo l'abbiamo iniziato a cercare. -
Che cos'è un popolo?
Cos'è un popolo di fronte alla crisi delle democrazie rappresentative e all'emergere di forme vecchie e nuove di populismo? Cos'è un popolo oltre a un termine che rimanda a una stagione che pare ormai trascorsa di lotte per l'emancipazione? Cos'è un popolo senza una nazione e senza uno Stato? Di cosa è fatto un popolo? Cosa può un popolo? Alain Badiou, Pierre Bourdieu, Judith Butler, Georges Didi-Huberman, Sadri Khiari e Jacques Rancière, con questo libro chiariscono alcune delle possibili declinazioni di un termine che ha segnato la storia e la teoria politica della nostra modernità. Il punto comune sta nel collocare ""il popolo"""" ostinatamente dalla parte dell'emancipazione.""