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L'ombra della verità
La morte di un professore universitario e l'ostinazione della nipote Lea nel voler dimostrare che si è trattato di un omicidio, aprono le porte a un'indagine fatta di enigmi e misteri che cambieranno non solo la sua visione della vita ma anche quella dell'investigatore Andrea Bruschi. Catapultati in una dimensione apparentemente avulsa dalla realtà da una ricerca frenetica e senza sosta delle prove, presto scopriranno che, a Roma, uomini potenti operano in modo occulto all'interno della società per perseguire indisturbati i loro scopi. E saranno coinvolti nell'eterna lotta tra chi ha deciso di seguire il Bene e chi invece non resiste al fascino del Male. -
Martinez De Pasqually e l'illuminismo cristiano. Con i catechismi degli eletti Cohen
Sembra un caso, il fortuito ritrovamento degli archivi. E non lo è. Perché lo Spirito si serve degli uomini quando si deve manifestare nella loro storia. E la storia, in questo caso, è quella dell'Ordine degli eletti Cohen e del loro misterioso fondatore, quel Martinez de Pasqually il cui epistolario, commentato nel dettaglio dall'autore, ci aiuta a capire un po' meglio, con incursioni anche nella sua vita privata. -
All'ombra della riconciliazione. Martinez de Pasqually e l'Ordine degli eletti Cohen
Non bisogna limitarsi a vivere una cosa, dice Aldo Masullo, bisogna ragionare su di essa. Anche perché tutto si consegna alla nostra ragione. Martinez de Pasqually e il suo Ordine degli Eletti Cohen ha voluto abitare dentro il problema esistenziale, e lo ha fatto con arredi che pochi, in Europa, avevano visto. Con quella tensione che è partecipazione, i Cohen tentarono di superare persino i limiti imposti della Ragione. Dissero che era alla loro portata. E aggiunsero anzi che questo è il compito dell'uomo, riposarsi alla prima ombra dopo aver corso i metri più importanti della vita, quelli della comprensione e della conoscenza. -
L'universo a portata di mano. Gli statuti dell'Ordine degli eletti Cohen. Le lettere
Le lettere di Martinez e gli Statuti del 1767 hanno un valore aggiunto che è quello di farci curiosare dietro le quinte. Il sincero interpretare il suo compito, e il genuino sforzo affinché tutti i suoi discepoli, 'operando', potessero arrivare ad assistere, dentro e fuori la loro coscienza, alla manifestazione della 'chose', qualcosa di simile alla parousìa, alla shekinà, la presenza di Dio. Shekinà vuol dire anzi abitazione di Dio, e nell'ebraismo indica l'esserci fisico dell'Eterno nel tempo, prima nel Tabernacolo e poi nel Sancta Sanctorum. Il R+, cioè l'adepto dell'ultimo grado dell'Ordine degli Eletti Cohen, ha tra l'altro anche gli strumenti per far sì che il suo 'laboratorio', diventi 'casa della presenza'. -
Genesi. Dalla luce all'arca
Vorrei partire dal principio e il principio di Genesi, lo sappiamo, riguarda la creazione del mondo. Segue la storia del ""Paradiso Terrestre"""", il peccato originale, il diluvio, e le generazioni che partono dai figli di Noè, con l'intermezzo della torre di Babele. Ho messo accanto al testo, allora, degli excursus su argomenti che richiedono una trattazione particolare, ed alla fine, un po' per completare un po' per abbellire, una piccola scelta di """"fonti"""" per chi voglia consultarle. È da tempo che penso e dico che il """"giardino dell'Eden"""" non era né un giardino né un Eden e che, sopra il conto, non c'erano serpenti. Per chi mi ha ascoltato in qualche peregrina conferenza, e non ne è uscito convinto, ha qui l'occasione di approfondire e, se ancora continua a non essere convinto, di dissentire con tutti i dati per farlo."" -
L'arredo del Tempio. Lavori in primo grado
A differenza del volume precedente ""Lavori in Loggia. Il primo anno"""", che raccoglieva tutte le tavole dei fratelli di Loggia e degli ospiti lette durante le tornate rituali, si è preferito pubblicare solo i lavori dei fratelli Apprendisti, come giusto riconoscimento al lavoro muratorio delle nuove leve. Questi lavori assumono un valore ancora più alto in quanto chi le ha redatte ha dovuto cimentarsi anche nella costruzione dell’oggetto analizzato, in maniera da poter sentirlo proprio e viverlo. Questa operazione ha portato per la Loggia la possibilità di avere un Tempio mobile completo da poter utilizzare in occasione di Tornate esterne."" -
Qohelet. Una lettura non convenzionale
Il testo, redatto tra il 200 e 250 A.C., è composto di 12 capitoli; l'autore si presenta come Qohelet, figlio di David, re a Gerusalemme, con ciò facendo intendere di essere Salomone, re noto per la sua saggezza ma anche per essere stato ricco, potente, costruttore e anche alquanto gaudente, dedito alle donne, al vino e agli agi. La sua notoria saggezza era la base migliore per dimostrare l'assunto essenziale del libro che può essere sintetizzato nella frase riportata nel I capitolo: ""vanità delle vanità - dice Qohelet - vanità delle vanità! Tutto è vanità!"""" Il libro prende in esame i principali aspetti della vita dimostrandone l’inutilità e la caducità e, comunque, insistendo per l'impossibilità di raggiungere la felicità. La conclusione alla quale giunge è sintetizzata nelle ultime parole del XII capitolo: """"La conclusione di tutto quanto hai udito è questa: temi Dio, osserva i suoi precetti poiché questo è tutto per l'uomo"""". Cercheremo di leggere il testo facendo riferimento alla tradizione ebraica, ma potrà essere di estremo interesse leggerlo anche come un viaggio attraverso la vita; un viaggio riassunto in 12 tappe, ognuna di esse con una descrizione dello specifico contenuto, un'analisi e una conclusione. Il viaggio con 12 stazioni che non va inteso necessariamente solo come successione temporale di avvenimenti, bensì come 12 momenti dell'esistenza, un po' come il viaggio descritto da Dante nella Commedia."" -
L'oceano universale. Simboli, miti, leggende
L’acqua ha rappresentato e continua a rappresentare, attraverso le sue simboliche profondità, un mondo misterico e fantastico in cui realtà, immaginazione e metafisica s’intrecciano in una condizione la cui essenza fluida e lenta sembra acquisire valenze oniriche al di fuori del tempo e dello spazio. Evoca il ricordo ancestrale dell’ovattato grembo materno ed è l’immagine del silenzio primordiale su cui aleggia il Logos. Diviene specchio, luce, riflesso e matrice di ogni possibilità d’esistenza. Dai suoi primordi l’uomo comprese l’importanza di quest’elemento così sfuggente che era fonte di vita per se stesso e per il mondo che lo circondava e, contemporaneamente, comprese quanto, pur nella sua “non forma”, potesse, una volta scatenata la sua forza, dimostrare tutta la sua enorme potenza distruttiva. L’uomo esaltò questo duplice aspetto come uno dei princìpi dell’inizio della vita e della sua fine ma anche come allegoria di quell'acqua di vita spirituale che rappresenta il mezzo attraverso cui l’uomo può giungere alla sorgente di tutte le cose. Tutta la storia dell’acqua e del suo simbolismo è legato all'idea dell’amplesso sacro. -
I sette giardini mistici
"La nostra coscienza procede per atti successivi: percepisce, classifica, sintetizza, immagina; ma Gesù non si indirizza tanto all'una o altra delle nostre facoltà quanto alla coscienza centrale. Lui viene verso di noi dall'unità, ci mostra l'unità e si esprime nel linguaggio dell'unità; se fa talvolta delle distinzioni è per riguardo alla nostra miopia, ma lui, non vede che l'Unità Assoluta.""""" -
Dal Tempio al Rito. La più famosa cavalleria spirituale della storia, dalla spada allo York
La storia dell'Ordine del Tempio è una storia controversa, e ricca di contraddizioni, troppo spesso è sfociata nella leggenda e nella superstizione. E questo l'autore lo ha messo in evidenza più volte quando sottolinea che la storia la scrivono sempre i vincitori, e quello che dei Templari ci hanno raccontato è di certo frutto di questa manipolazione fatta dagli uomini ad uso e consumo delle ideologie dominanti. Ma cosa può fare allora uno studioso, un ricercatore interessato alla verità? Può fare quello che ha sapientemente fatto Michele La Rocca, ricostruire la connessione tra gli eventi recuperando e mettendo insieme le informazioni come si fa con le tessere di un puzzle che ha collezionato in una sorta di caccia al tesoro. -
Corrispondenza
Il testo che presentiamo al lettore è la traduzione della raccolta di lettere scritte da L.C. de Saint-Martin in risposta a quelle indirizzategli da Nicolas-Antoine Kirchberger, barone di Liebistorf, membro del Consiglio sovrano della Repubblica di Berna; questa raccolta effettuata da L. Schauer e A. Chuquet e costituita complessivamente da 116 lettere è stata pubblicata nel 1862 a Parigi dalla Libreria editrice E. Dento. A questa prima raccolta ne segue una seconda, di complessive 26 lettere di cui 19 vanno dall'aprile del 1798 al febbraio del 1799, e precisamente fino alla morte del barone di Liebistorf; le rimanenti 7 lettere appartengono invece a una corrispondenza avvenuta tra Saint-Martin e Francois-Victor Effinger, genero di Kirchberger, dopo la morte di quest'ultimo; di queste 7 lettere, la quinta è indirizzata anche alla moglie di Effinger, e la sesta è indirizzata esclusivamente a quest'ultima. Questa seconda raccolta è dovuta all'infaticabile ricerca di Robert Amadou. -
Genealogia dell'immaginazione
Nel nostro tempo è essenziale ricominciare a scoprire il potere dell'immaginazione creatrice come ponte in grado di collegare la sfera dei sensi al dominio metafisico, la percezione sensoriale all'intelletto noetico. Mentre iniziano a incrinarsi le granitiche certezze della ragione calcolante, sembrano definitivamente tramontate le stagioni dell'utopia e del riscatto collettivo. L'immaginazione creatrice diventa quindi il medium che, nell'era della téchne, può traghettare fuori dal nichilismo scavando nuovi percorsi. -
La «damnatio memoriae» del papato di Clemente V e il martirio del rogo di Jacques de Molay
Dei Templari s'è scritto e detto molto, e non sempre con la dovuta serietà e prudenza dello storico professionista, che ""si muove"""" solo con quella documentazione di cui abbia potuto verificare la consistenza. In questo libretto tre storici hanno scelto una prospettiva inusuale: invece di indagare sui Poveri Cavalieri Templari (Poveri Compagni d'Arme di Cristo e del Tempio di Salomone, come recita il loro nome completo), si è scelto da un lato la figura di uno dei persecutori dell'Ordine, il papa Clemente V, sia nella sua posizione giuridica e politica, sia a un livello meno """"concreto"""", ovvero sul destino del suo nome (nomen est omen, dicevano i Latini), così come sulle profezie correlate proprio all'evento capitale dell'estinzione dell'ordine: il rogo del Gran Maestro Jacques de Molay e del Precettore di Normandia, Geoffrey de Charnay, il 18 marzo 1314 a Parigi. Completa il volumetto l'appendice di un poeta, sul """"senso"""" del cavallo nella storia della cavalleria, in cui i Templari si collocano. Non mancano le sorprese."" -
Mistero e arcano immaginario nell'opera di Gustav Meyrink
Morto a 64 anni nel 1932, Gustav Meyrink ci ha lasciato emozionanti romanzi dalle atmosfere cupe e densi di riferimenti esoterici. Di lui il romanzo più noto è “II Golem”, ambientato nel vecchio ghetto di Praga, romanzo che ha ispirato un altrettanto famoso film del 1920 di Paul Wegener. In Italia Meyrink fu tradotto e proposto al pubblico da Julius Evola. Al di là del piacere della lettura e delle emozioni che essa suscita, ci si è chiesti se Meyrink «sapesse di cosa stesse parlando», ovvero se le sue conoscenze esoteriche fossero reali o millantate. Le risposte non sono state unanimi, finora. Ecco allora studiosi di letteratura fantastica, di letteratura tedesca, di storia delle religioni, interrogarsi sul senso recondito dell'opera di Gustav Meyrink. -
L'ultimo giorno
Nella notte di Ognissanti, una strana figura si avvicina a una donna sola e inizia a raccontarle una storia, promettendo che cambierà la sua vita per sempre: Isabella è tormentata da strani incubi, che il suo psicoterapeuta attribuisce a un avvenimento sepolto nel suo passato. Rileggendo il suo diario, ripercorre la sua infanzia e il suo amore con Angela, fino a rammentare una notte lontana in cui il destino l'ha spinta lungo una strada dalla quale tornare indietro è impossibile. Un libro che affronta con estrema sensibilità temi delicati e attuali, per poi trasportare il lettore in un viaggio fatto di alchimia e magia, in cui le vite dei protagonisti si trovano legate per sempre dai fili di un destino che, misteriosamente, incombe su tutti quelli che varchino il cancello del Collegio del Sacro Cuore. -
Il mito e il velo. Simboli e leggende
Il saggio, di ampia visione storica e documentaria, introduce in magiche suggestioni. Spazia tra miti e divinità egizie, cretesi, greche. Si inoltra in una approfondita analisi delle più significative tragedie greche per coglierne il travaglio dell'uomo nella lotta contro gli eventi e il fato. Pur essendo certamente un'opera dotta e scientifica, si legge come un romanzo i cui protagonisti, appartenendo a un mondo remoto, parlano ancora alla nostra mente e al nostro cuore. Presentazione di Raffaele Puccio. -
Il guanto bianco di Cagliostro
Roma, 1790. Al banco degli imputati, il conte Alessandro Cagliostro. Tra gli uditori invisibili, la bella Lisa, catapultata in una dimensione parallela, e il misterioso Braden. Sarà tramite il suo maestro e le altre presenze fuori dal tempo, che Lisa diverrà protagonista delle vicende negli spazi temporali cui prima era solo spettatrice e diverrà una Visitatrice, la Viaggiatrice del tempo che svelerà i segreti dell'uomo del mistero, Cagliostro, legati a un guanto bianco e a una pergamena. Mistero, intrighi, suspense e colpi di scena in una fantastoria che ripercorre con stile avvincente, uno dei periodi più intriganti dei nostri tempi. -
I colori di Shiva. Storie e narrazioni tantra
Un viaggio nella vita a partire da Shiva (il Dio Siva della tradizione kashmira). Un itinerario nell'essere umano e nei sette colori che contraddistinguono i cosiddetti chakra, i punti energetici, le porte attraverso cui scorre l'energia. Ed è un cammino costante, quello narrato, che sembra partire da un centro mistico e interiore per ritornare al punto iniziale, ma soltanto dopo avere realizzato le proprie esperienze, assaporando la vita. Come avviene nel Tantra. A sovrintendere il vorticoso, ma costante, svolgersi della vita stessa è proprio Siva, l'Assoluto, il principio da cui nasce il gioco cosmico, ma che di esso è anche il primo e ultimo giocatore. E vi è la costante danza che Egli compie per creare, rigenerare e dissolvere, fino all'unione con Sakti e al compimento del Tutto. Questo volume, a cura di Alberto Samonà, raccoglie i contributi di alcuni Autori, che hanno accettato di affrontare questo intimo cammino di relazione con se stessi: ciascuno ha scritto una storia e l'ha contrassegnata con un colore. Nel libro, i racconti di Gisella Camelia, Grazia Capone, Maria Cottone, Francesco Di Franco, Maria Nasisi, Maria Elena Florio, Elena Grasso, Edoardo Intravaia, Giusi Patti, Elena Volpes, Letizia Lapis. Con la prefazione di Alberto Samonà e un'appendice di Federico d'Imera. -
Cristina di Svezia nella Roma barocca. «Et in Arcadia ego»
L'arrivo a Roma della regina Cristina di Svezia nel 1655 — vi rimarrà in seguito fino alla sua morte, nel 1689 — segna il fiorire di un periodo fecondo per il pensiero tradizionale. Siamo in quel tempo in cui sparirono i Rosa+Croce, ed in cui quindi sembrava scendere sull'Occidente un'oscura nube che precludesse la Luce dello Spirito. Ma la Tradizione diede un ""contraccolpo"""", così come avvenne al cadere di altre epoche buie. Ricordiamo l'insegnamento di Pitagora, quando la mitologia divenne incomprensibile e anche gli Orfici cominciarono a svanire; ricordiamo la Divina Commedia, dopo il rogo dei Templari; e, infine, ricordiamo l'opera di Marsilio Ficino all'offuscarsi dell'età moderna. Proprio a Roma, rimane, quale concreta testimonianza del fervore di quel clima esoterico, un monumento famoso, la «Porta Magica (o Alchemica)» di piazza Vittorio. Esso non solo costituisce una cospicua testimonianza della ricerca spirituale, ma soprattutto un vero e proprio """"manuale"""" a beneficio delle generazioni future. Cinque autori, di diversa formazione culturale, riuniscono in questo libretto alcune loro considerazioni convergenti su aspetti cruciali correlati alla vicenda culturale romana della regina svedese, che abdicò al suo trono, si convertì al Cattolicesimo e propugnò un """"cenacolo"""" alchemico-ermetico che svolse funzione di propulsore per la successiva Accademia dell'Arcadia."" -
Gesù e il primo cristianesimo
Il saggio inizia con una sintesi della situazione religiosa e politica della Palestina sotto il dominio romano e l'influsso della tradizione classica, e quindi analizza le sia pur esigue fonti protocristiane, per giungere alla predicazione di Gesù in un tentativo di ricostruzione dei momenti più significativi della Sua vita. Viene affrontata la problematica della formazione delle prime chiese e la successiva crisi che, nel passaggio dal II al III secolo, vide il prevalere delle correnti etnico-cristiane. Dopo un excursus sulle persecuzioni dell'Impero si esaminano quattro secoli di dispute teologiche e contese per il potere, fino al giungere all'Età Conciliare che darà luogo ad un'unica Chiesa universale, completamente ellenizzata. Accanto ai dati oggettivi della ricerca, condivisi tanto dagli storici della Chiesa quanto dagli studiosi del Nuovo Testamento, il saggio si conclude con le deduzioni personali dell'autore, risultato di un lungo cammino umano e spirituale.