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Majorana e Sciascia. Un caso irrisolto tra scienza e letteratura
Domenico Ribatti, nel desiderio di cogliere gli intrecci tra scienza e letteratura, ripercorre le tappe della vicenda umana e professionale del fisico Ettore Majorana filtrate dalla lente d'ingrandimento del pamphlet 'La scomparsa di Majorana', pubblicato da Sciascia nel 1975. Che il 'caso' di Ettore Majorana e della sua scomparsa susciti ancora oggi grande interesse è del resto comprensibile se consideriamo che una delle ipotesi avanzate sulla sparizione è legata alle sue ricerche di fisico nucleare. Come è caratteristico di Sciascia, la letteratura viene usata per descrivere e denunciare il groviglio socio-politico del suo tempo, prediligendo personaggi in conflitto col Potere e con la propria coscienza. Quello della scomparsa dunque è un topos letterario, un espediente per affrontare il dissidio tra scienza ed etica, tra progresso e pietas. -
DisAccordi. Antologia di poesia russa 2003-2016. Ediz. multilingue
L'idea di questo libro nasce da un profondo affetto per la Russia e dalla preoccupazione che ne scaturisce per la storia recente del Paese. I 'disaccordi' lirici di quest'antologia appartengono a 29 autori contemporanei e, con modi, forme e approcci diversi, esprimono la percezione della violenza nel quotidiano. La Russia di oggi si dibatte tra la nostalgia di un passato mitizzato, la proposta di un'identità nazionale non meglio definita e l'ambizione di molti a liberarsi dal giogo di queste imposizioni e di quel soffocante passato in grado di inibire l'aspirazione a trovare una propria via personale (re)inventando la propria identità. La percezione della violenza nasce dalla consapevolezza di questo dissidio. In questo senso, la scrittura può divenire una forma intima di resistenza nonostante tutto. -
Labili confini. Poesie di migrazione, viaggio ed esilio
Al viaggio, allo spostamento sono legati sentimenti acuti e contrastanti: la scoperta, l'entusiasmo, lo struggimento, l'isolamento, la mancanza. Quest'antologia raccoglie una selezione di testi poetici di autori e autrici di tutto il mondo (dal Novecento ai giorni nostri) con l'intento di far conoscere le voci di chi per necessità o scelta, costrizione o desiderio, ha lasciato la propria terra d'origine, varcando confini fisici e mentali, attraversando paesi e stati d'animo, ma anche di chi - senza mai spostarsi dal luogo natìo - ha viaggiato con la mente. Labile è la definizione di 'casa', labile è l'identità di chi migra, labile è la lingua in cui questi autori si esprimono poiché non è sempre quella madre. Tutti hanno scelto i versi come mezzo per dare corpo a pensieri e a stati d'animo individuali o collettivi, eleggendo il linguaggio poetico a territorio di incontro, conoscenza, condivisione. -
Canto e penso. Letteratura filosofia e musica tra autori antichi e moderni
Chi scrive ha una convinzione: la classicità e il suo pensiero riusciranno a sopravvivere nella misura in cui manterranno attivi la vitalità e il fascino che ne costituiscono la linfa. Mito e logos, poesia e filosofia, canto e argomentazione non sono in contrapposizione ma si integrano: le emozioni espresse nel canto trovano risposta nella elaborazione razionale dando origine a un circuito in cui intuizione, emozione e pensiero, poesia, musica e filosofia si arricchiscono vicendevolmente. Analizzando con attenzione le opere, scopriamo che costanti sono gli interrogativi dell'animo umano ma diverse le risposte e le modalità della loro costruzione. Testi di Agostino, Battiato, Bersani, Caparezza, Catullo, De André, Epicuro, Eraclito, Euripide, Gaber, Giorgia, Guccini, Lucrezio, Mannoia, Mia Martini, Mina, Medea, Negramaro, Omero, Orazio, Platone, Vasco Rossi, Seneca, Sofocle. -
Nietzsche e la solitudine. Il destino di un inattuale
Prendendo in considerazione gli scritti e le lettere del filosofo tedesco, nonché alcune suggestive testimonianze - soprattutto femminili - fornite da coloro che ebbero modo di frequentarlo, l'autore mostra come la solitudine costituì per Nietzsche la condizione e la conseguenza del suo essere un pensatore inattuale, al punto che egli finì col tempo per assumere un'aria misteriosa e inquietante. Il volume si apre con la prefazione di Giuliano Campioni (già ordinario di Storia della filosofi a all'Università di Pisa e curatore dell'edizione italiana Colli-Montinari delle Opere e dell'Epistolario di Nietzsche) e si conclude con un dialogo con il pittore Valerio Adami, uno degli esponenti più prestigiosi del panorama artistico contemporaneo. -
Orbìta. Deviando sollecito dalla rotta. Antologia poetica dalla Lettonia. Testo russo a fronte. Ediz. bilingue
"Deviando sollecito dalla rotta"""" è un'antologia che vuole proporre lo sguardo estremamente particolare degli autori sulla realtà circostante, uno sguardo che fonde la visione scettica e spesso impartecipe propria della contemporaneità con il peculiare romanticismo caratteristico della generazione che ha debuttato negli anni immediatamente successivi al 1991. Il contesto specifico della Lettonia post-sovietica concilia un interesse vivissimo per la cultura occidentale innestato però sul substrato precedente, dando vita a sperimentazioni inedite non soltanto in quella parte d'Europa. La scelta di questi testi riflette una tappa nell'evoluzione di uno dei gruppi più interessanti e innovatori nel panorama della poesia contemporanea in lingua russa." -
Amore e reciprocità. Un percorso filosofico tra il reale e l'impossibile
L'amore reciproco è realmente possibile? E, ammesso che sia così, potrebbero mai le parole e i concetti essere in grado di 'dirlo'? Queste pagine sono una sfida incrociata a una doppia impossibilità: raggiungere l'amore reciproco e, prima ancora, scriverne. Eppure esso è difficile da non cercare e pensare. Attraverso una serie di 'figure' filosofiche e poetiche, che fungono un po' da galleria degli specchi, il libro conduce i lettori a scavare dentro se stessi e le proprie relazioni: il malinconico, il passivo, l'egocentrato, il romantico, il pauroso, il mercante, il donatore, il poeta, il riconoscente. L'approdo è una soglia. Qui la domanda iniziale si trasforma: dall'impossibile al reale, e la reciprocità si mostra come 'possibile' mutualità. -
Falce senza martello. Racconti post-sovietici
Raccolta di racconti russi contemporanei che accoglie alcune fra le più interessanti 'giovani' voci del panorama letterario attuale, autori nati tra gli anni Settanta e Ottanta e affermatisi all?inizio dei Duemila. Pur avendo origini differenti scrivono tutti nella stessa lingua, alcuni in una forma più breve, altri tendendo al racconto lungo. Il loro sguardo - sul passato in particolare - talvolta è simile, talvolta possiede sfumature diverse, ma ciascuno di loro trasporterà il lettore, attraverso temi universali, in luoghi dentro e oltre la Russia, in un viaggio affascinante che non potrà lasciarci indifferenti. Racconti di A. Snegirev, I. Abuzjarov, G. Sadulaev, M. Elizarov, A. Astvacaturov, N. Abgarjan, A. Ganieva, V. Ajrapetjan, R. Sencin, V. Levental?. -
Lenin. La formazione di un rivoluzionario (1870-1904). Vol. 1
A centocinquant'anni dalla nascita e a poco meno di cento dalla morte di Vladimir Il'ic Ul'janov (Lenin), questa sua nuova biografia copre gli anni della formazione e pone al centro il progetto a cui il dirigente bolscevico ha consacrato l'intera propria opera: plasmare un nuovo tipo di militante politico 'universale' e dargli strumenti analitici e organizzativi che gli consentano di trasformare il mondo. Il presente saggio è in buona parte dedicato a descrivere questa nuova figura di attivista, a dar voce ai suoi rappresentanti, a documentarne psicologia e immaginario: tanto le idee di Lenin quanto le sue decisioni operative si debbono comprendere non solo alla luce dei suoi dibattiti con gli altri teorici di spicco della socialdemocrazia, ma anche - e in misura determinante - nella continua opera di sintesi attiva degli orientamenti ideali e dell'attività pratica di quella cerchia di uomini e donne che egli ha chiamato alla vita e da cui, novello Anteo, trae a sua volta le proprie forze. -
Filosofia nella pandemia. L'altro vaccino
Dov'è la Filosofia durante la pandemia? È la domanda alla quale vuole rispondere questo agile volume nato durante il lockdown e nel dramma del Covid-19. Nel periodo pandemico la comunicazione sulla malattia è curata prevalentemente da politici e medici che hanno portato avanti strategie utilitaristiche, i primi tesi a raggiungere obiettivi economici e sociali, i secondi impegnati a salvaguardare la salute dei cittadini. Tuttavia alcuni problemi di fondo possono avere risposte solo da altre discipline, in primis dalla Filosofia. Quale umanità dovrà risorgere dalla pandemia? Quale condizionamento sta esercitando il morbo sulla vita futura? Quali strategie potrebbero essere introdotte per realizzare una socialità eticamente e funzionalmente rinnovata? Far comprendere un evento a cui spesso sono state date interpretazioni confuse e discordanti è l'obiettivo di questa raccolta. I testi di Tenerelli, Maiale, Altamura rappresentano la pars destruens del volume, laddove si analizzano i processi sociali necessariamente mutati a causa di una differente percezione dell'Altro determinata dal virus. I contributi di Mercante, De Pasquale e Labellarte sono mossi da un approccio costruttivo, alla ricerca di una risoluzione possibile. Tutti gli interventi sono accomunati dal proposito di muovere il pensiero filosofico per realizzare una fondamentale consapevolezza: stiamo vivendo un processo storico che, se ben studiato e agito, potrebbe migliorare la vita dell'intero pianeta. -
Sull'altra sponda
Reportage di una breve visita in Albania (1959). Il libro conferma la fuoruscita di Fiore dall'orizzonte della provincia meridionale, anche se la conoscenza dei paesi stranieri è finalizzata a individuare efficaci terapie per la loro cura: tanto più perché fra il ""Paese delle aquile"""" e il nostro Mezzogiorno esistono profonde affinità economiche e sociali, ma anche di civiltà e di cultura. Inoltre queste pagine ebbero il merito di perorare la causa dell'amicizia italo-albanese, i cui vantaggi sono lucidamente compresi da Fiore in anticipo sui tempi, e che si realizzerà infatti soltanto decenni più tardi, in un mutato contesto storico-politico. Infine, questo diario di viaggio costituisce una testimonianza importante della stagione finale dell'impegno etico-civile del grande meridionalista: una stagione scarsamente indagata dagli studiosi, e che pure getta nuova luce sul significato della sua parabola umana e intellettuale, nonché sull'attualità del suo insegnamento."" -
Papi che leggono Dante. La ricezione dantesca nel magistero pontificio da Leone XIII a Benedetto XVI
In un clima polemico tra cattolici e non cattolici, negli anni dell'Unità d'Italia, in cui una falange del patriottismo italiano aveva incasellato l'Alighieri sotto l'egida del ghibellinismo anticlericale, Leone XIII interviene assolvendo la Monarchia dalla colpa di eresia e ricollocando il pensiero di Dante in seno alla Chiesa. Sulla scorta di tale assoluzione, Pio X incentiva le iniziative per il VII centenario dantesco, Benedetto XV rivaluta il poeta con l'enciclica ""In praeclara summorum"""" (1921), aprendo le porte al riuso che i pontefici successivi faranno del corpus degli scritti danteschi: Dante diventerà una auctoritas a supporto delle argomentazioni, per mezzo di una fitta trama di allusioni e citazioni. Nel 1965, in occasione del VI centenario dantesco, Paolo VI con la lettera apostolica """"Altissimi cantus"""" definirà Dante teologo e Giovanni Paolo II si servirà della fonte dantesca non solo nei documenti del magistero, ma anche nella sua produzione letteraria, soprattutto nel Trittico romano."" -
Metamorfosi di un mistero. Savino e Apuleio
Nel corso della sua carriera letteraria Alberto Savinio (1891-1952) ha più volte letto e ""riscritto"""" le """"Metamorfosi"""" di Apuleio (II secolo d.C.), opera narrativa nota anche come l'""""Asino d'oro"""". Questo studio cerca di comprendere tanto le motivazioni che hanno portato Savinio a confrontarsi con il testo apuleiano, quanto gli esiti filosofici ed estetici della sua rielaborazione, esplorandone i molteplici livelli. L'operazione saviniana di riscrittura si caratterizza da un lato per l'adattamento e la rielaborazione del rapporto ermeneutico tra testo e lettore che Apuleio aveva impostato, e dall'altro per la ristrutturazione dei dispositivi enunciativi. Da questo punto di vista lo studio approfondisce lo strumento concettuale della metalessi per sondare il modo in cui Alberto Savinio fa interagire verità e finzione, testo e realtà. Infine, esso presenta un'interpretazione filosofica della riscritture saviniane di Apuleio, mostrando come lo scrittore italiano abbia cercato con esse di riflettere sul problema del male nella natura umana."" -
Socrate e Platone. La ricerca e l'idea
Conosci te stesso, il motto scritto sul frontone del tempio di Apollo a Delfi, per Socrate non significa solo conoscere in sé l'individuo con le sue caratteristiche contingenti, ma conoscere e riconoscere in sé ciò che è universalmente umano. Vuole dire 'conosci la tua anima', giacché l'uomo, nella sua essenza più profonda, non è altro che la sua anima. Il suo pensiero ce lo ha trasmesso il discepolo Platone, in 'dialoghi' in cui la 'ricerca del maestro' si approfondisce e sviluppa fino alla scoperta del mondo delle idee e dell'idea di sommo bene: è quella che Platone chiama la 'seconda navigazione', che, spiega Reale. L'anima e la metafisica: non solo e non tanto conquiste teoretiche, ma ragioni di un impegno nella pòlis per la verità e per il bene comune. -
Oliver Cromwell. Testo russo a fronte. Ediz. bilingue
Il melodramma storico Oliver Cromwell (1919) di Anatolij Lunacarskij (1875-1933), Commissario del popolo per l'Istruzione del primo Governo sovietico, è uno dei testi più significativi dei ""misteri rivoluzionari"""" dell'Ottobre teatrale. La proiezione ideale della rivoluzione inglese del '600 su quella bolscevica dell'Ottobre 1917 nasce sulla scorta d'una visione storiografica stabilizzata dal succedersi delle Rivoluzioni in Europa: quella puritana attrasse Lunacarskij anche per via della sua tendenza a vedere nel socialismo una nuova """"religione"""" dell'Umanità. Un rinnovato esercizio di teopoiesi, nel quale s'intrecciano motivi politici, sociali e culturali (inclusa una nota di massoneria). La singolare figura intellettuale e politica dell'autore, che ebbe con Lenin e col Partito bolscevico uno stretto rapporto sempre nutrito di discussioni teoriche, e la valenza storica del suo Eroe, indussero la rappresentazione del testo - ormai semidimenticato - in Cecoslovacchia, nei mesi cruciali della """"Primavera di Praga""""."" -
Più silenzioso dell'acqua
La guerra semina morte anche tra chi è rimasto in vita, una morte lenta fatta di rimorsi e fantasmi. Reduce dal conflitto fratricida serbo-bosniaco seguito alla disgregazione dell'ex Jugoslavia, Danilo Misic è consumato dal senso di colpa per un fatale errore commesso sul campo di battaglia e si è chiuso in una prigionia mentale in cui trova spazio solo un dialogo immaginario col poeta russo Daniil Ivanovic Charms. Ruotano attorno a Danilo i cinici medici dell'ospedale psichiatrico, la moglie Radmila, il dottor Borkovic che lo tiene in cura. Fanno da cornice le contraddizioni del dopoguerra: la corruzione, l'impunità dei carnefici, i traumi personali e collettivi di un conflitto che neppure l'intervento di forze sovranazionali è riuscito a fermare. Più silenzioso dell'acqua è un requiem privo di schermi ideologici su una guerra che non ha visto vincitori ma solo vittime. -
Un album di storie
Seguendo le voci di gente senza nome che si mescolano e si intrecciano in un perfetto racconto corale, Andonis Gheorghìu accompagna il lettore di 'Un album di storie' nella sua Cipro. Attraverso questi racconti, tra situazioni intime e private e fatti pubblici, conosciamo la realtà dell'isola, della sua gente, a partire dalla dolorosa vicenda dell'invasione turca del 1974, le cui stragi e i cui dispersi sono, nella memoria dei ciprioti, una ferita ancora profonda e viva - che l'autore affronta in un'ottica libera da stereotipi e pregiudizi -, per arrivare ad alcuni aspetti della società cipriota contemporanea, come la condizione degli immigrati e l'omofobia. Testimonianze dirette, articoli di giornale, reportages, pagine web, citazioni da detti popolari, poesie, rendono la polifonia del libro particolarmente ricca e variegata. -
Il silenzio della pietra
Nel 'Silenzio della pietra' la storia personale di Sude si intreccia con le vicende e le ferite ancora aperte della giovane repubblica di Turchia. Il gomitolo dei ricordi si dipana a partire dall'infanzia e dall'adolescenza in cui Sude è divisa tra due mondi familiari profondamente diversi, passando attraverso la scoperta delle origini armene del ramo materno, arrivando infine alla perdita dell'uomo che ama. Lentamente Sude assembla i tasselli della storia familiare, scontrandosi con il silenzio che avvolge la storia della persecuzione armena, con le sue deportazioni e le forzate conversioni. Via via che prosegue la ricerca la narrazione si fa più onirica, confondendo la realtà col sogno, l'immaginazione con l'incubo, in una atmosfera di crescente oppressione. Sullo sfondo di uno degli episodi più dolorosi della storia della Turchia, è il filo rosso della paura a intrecciare i destini dei personaggi. -
Rime
La tragica fine a Valsinni della giovane poetessa lucana Isabella Morra, seguita da quella del presunto amante, Diego Sandoval de Castro, ha attraversato i secoli e alimentato l'immaginario collettivo. Da quando Benedetto Croce ha focalizzato l'attenzione sulla scrittrice e sulla sua produzione letteraria, non sporadici sono stati gli approfondimenti critici su questa figura sospesa tra adesione al codice petrarchista, necessità della scrittura e programmatica aspirazione alla gloria letteraria. Questa edizione si ripropone l'obiettivo di inquadrare il mito di Isabella nel caleidoscopico avvicendarsi delle interpretazioni, con uno sguardo aggiornato alla fortuna della scrittrice. I testi delle Rime, corredati di note esegetiche e di puntuale rinvio alle fonti, si offrono ai lettori rivelando ancora una volta tutta la loro freschezza e novità. -
I mendicanti nobili
I mendicanti nobili (Medzabadiv Muratsganner) è un romanzo satirico sull'avarizia e la vanità umane, caratteristiche possedute da tutti i personaggi della storia che si rivelano degli idioti, dei bugiardi o, a volte, entrambe le cose. Il protagonista dell'opera - già tradotta in arabo, inglese e francese - è Apisoghom Agha ('signore' o 'padrone'); gli fa da corollario un vasto assortimento di ciarlatani, editori, giornalisti, poeti, medici, preti, avvocati, che si recano da lui per offrirgli aiuto, ma soprattutto per ricevere in cambio i suoi favori. Questi personaggi rappresentano l'intellighenzia armena caduta nella povertà spirituale a causa delle condizioni socio-politiche e ridotta ad adulare uomini come Apisoghom Agha, ricco, provinciale e ignorante. Nell'Armenia del XIX secolo, così come nel mondo odierno, tutto ruota intorno al denaro e al tornaconto personale. Quest'opera quindi, sebbene rappresenti una società ben precisa, ha un carattere universale.