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Via della Giuliana
Un mini-romanzo che parla di Roma, di Puglia, di Sardegna, di musica, di pittura, della luna e della vita quotidiana, e si sofferma intensamente e brevemente su una gran molteplicità di situazioni, come la Fiera del libro, i tornei di scacchi, le abitudini di vita romane, sarde, salentine. C'è una trama leggera e una evidente manifestazione di tri-medialità dell'autore. Musica, pittura e scrittura sono largamente presenti, anche materialmente, in tutta la storia, che può essere letta in breve tempo, anche tutta d'un fiato. -
Il seme del nemico
Dappertutto ciondolano un sacco di divise, ovviamente. Quintali di pance strizzate a forza in pantaloni troppo stretti ma con la riga perfetta, chilometri di galloni e medaglie come se piovesse. Già, le medaglie. Prima le daranno ai caduti, naturalmente, è una questione di stile. Tanto, lui non ha nessuna fretta. Laggiù non ci torna di sicuro, comunque. Gli troveranno un bel posto tranquillo, magari ogni tanto qualche conferenza alla scuola ufficiali in cui spiegare alle burbe che cos'è una guerra. Stira le labbra in un accenno di sorriso. Non lo sapranno finché non ci sono dentro, cos'è davvero una guerra. E allora i giochi saranno già fatti. Chi ha le palle viene fuori, chi non ce l'ha, addio. Senza rimpianti"". I personaggi di questi racconti si muovono tra le parole come su un campo minato, tengono sotto tiro le coscienze con l'arma della consapevolezza di quanto brutale e violenta sia la guerra, fanno del lettore un prigioniero, stringendolo tra una storia e l'altra. Trattenendo il respiro e trincerandosi dietro il silenzio che la carta regala persino alle esplosioni e alle botte, in un susseguirsi di esperienze all'apparenza così lontane eppure drammaticamente vicine, il lettore diventa spettatore e vive il taglio, così carnale, di queste storie, sulla propria pelle."" -
Quando anche il sole muore
Intrappolato in una vita che non ha più suoni né identità: un incidente sul lavoro gli ha portato via l'udito e la memoria, costringendolo a uscire dal giro. Da allora per Pietro Ferri, ex poliziotto, le giornate scorrono in un'anonima routine, scandita soltanto dal sesso clandestino con Roberta e da incubi; incubi atroci, ricorrenti, di cui lui stesso è truce protagonista. Fin quando il ""killer della Ghisolfa"""", colui che era stato causa del suo incidente, riappare sulla scena con una serie di delitti che sembrano voler rappresentare un chiaro richiamo a Pietro, un invito a rimettersi in gioco, a riprendersi la sua vecchia identità. E basta poco perché la porta dei ricordi si spalanchi prepotentemente, riportando a galla verità che era forse meglio continuare ad ignorare... Poiché alle volte la certezza del niente è meglio di una possibile gioia. Un thriller intenso, in cui il vero mostro da stanare è quello che giace in fondo a noi a stessi."" -
Verso un nuovo Risorgimento. Il carteggio tra Arcangelo Ghisleri e Giulio Andrea Belloni (1923-1938)
Il carteggio, pressoché inedito, tra i repubblicani Arcangelo Ghisleri (1855-1938) e Giulio Andrea Belloni (1902-1957) si compone di oltre 360 lettere, cartoline e biglietti postali compresi tra il 1923 ed il 1938. Belloni, più giovane di Ghisleri di circa cinquant'anni, trovò nell'intellettuale lombardo un maestro e una guida sicura; d'altra parte proprio Ghisleri ravvisò nel giovane discepolo quelle qualità necessarie per essere il suo degno successore. Entrambi mazziniani e convinti federalisti, i due amici considerarono indispensabile mantenere in vita principi e valori del Risorgimento democratico, che ritennero l'unico antidoto contro l'involuzione morale fascista. La pubblicazione delle opere di Gian Domenico Romagnosi e Carlo Cattaneo, in tale prospettiva, aveva come primaria finalità quella di stimolare la riflessione delle nuove generazioni e di preservare la cultura positivista, della quale furono sempre intransigenti sostenitori. -
Sicilia asburgica. Un'isola al centro dei conflitti europei
Il Settecento fu un secolo caratterizzato da continui scontri tra le grandi potenze europee. Questi conflitti ridisegnarono la cartina geopolitica dell'Europa. L'opera esamina le vicende che coinvolsero la Sicilia durante la prima metà del XVIII secolo; in particolare, la gestione dei diversi settori amministrativi dell'isola da parte del governo austriaco e poi, di quello spagnolo. Si delinea, inoltre, un quadro delle reali condizioni di vita della popolazione e dei diversi aspetti della quotidianità. Il volume, attraverso l'utilizzo dell'indagine storica, si propone di far conoscere la società passata al fine di comprendere quella presente, scoprire l'uomo delle epoche precedenti per capire l'uomo di oggi. -
Sulla patria e la nazione
Dopo eventi epocali di chiaro respiro comunitario, come la nascita dell'Unione Europea e la democratizzazione dei paesi del blocco comunista, iniziata nel 1989, assistiamo con apprensivo stupore alla nascita e allo sviluppo di diversi movimenti politici e sociali di aspirazione nazionale o nazionalista. Nonostante le apparenze, tuttavia, non è un paradosso perché alle grandi iniziative per una maggiore integrazione e cooperazione di diverse unità politiche, culturali, sociali ed economiche si sono sempre contrapposte forti iniziative centrifughe. E non sempre le legittimazioni avanzate da vari movimenti del genere sono deboli e prive di ragioni storiche, linguistiche, religiose, etniche e così via. Questo anche perché lo status quo delle configurazioni geopolitiche non corrisponde, in modo talvolta provocatorio, alle morfologie geoculturali ancorate nella memoria e nell'identità delle collettività regionali; basti pensare alla Scozia, alla Catalogna, ai Paesi Baschi, all'Irlanda del Nord, all'Ucraina. -
Manuale di scherma storica. La striscia nel Seicento e nel Settecento
Questo compendio presenta una disamina comparativa delle tecniche di spada sola descritte dai principali autori della Scuola, sottolineando le analogie e le differenze di impostazione personale alla luce di una comune visione sul ""giocare di scherma"""" alla napoletana; l'analisi del compendio non si limita tuttavia alle tecniche ma affronta il contesto storico e sociale in cui la Scuola si è sviluppata, senza trascurare le dimensioni linguistiche, oplologiche, storiografiche del fenomeno, che restituiscono maggiori garanzie al metodo d'indagine."" -
La paga del prof. Ritratti, storie e memorie della scuola torinese
"La paga del prof"""" è un insieme di storie personali: ha come finalità quella di """"fare memoria"""" di un mestiere, quello dell'insegnante, in una fase storico-politica in cui è sottovalutato e spesso anche umiliato, e vuole aiutare a comprendere meglio l'importanza sociale del ruolo docente e il suo cambiamento. A tale proposito è stato inviato un questionario-intervista a decine di insegnanti, taluni ancora in servizio e altri in pensione da più o meno tempo; sono state elaborate le loro risposte e ne sono scaturiti alcuni ritratti importanti di docenti." -
Declinazioni della danza. Tre studi
Il saggio d'esordio del libro, di Stefania Onesti, si occupa delle istanze proto-registiche nel balletto pantomimo, Elena Randi interviene sulla versione moderna di Giselle coreografata da Mats Ek nel 1982, e Margherita Pirotto affronta la poetica e alcune performances degli anni Sessanta di Simone Forti. A legare i tre interventi sulla danza c'è un rapporto particolare dei tre oggetti d'indagine con la pratica della regia. Se il ballet d'action, infatti, alla fine del Settecento mostra già rilevanti caratteristiche proprie della mise en scène, Mats Ek crea la sua versione di Giselle secondo un'ottica fortemente registica, mentre Simone Forti fa deflagrare le modalità più tipiche del fenomeno. -
I pericoli del sovrasensibile. Lettura comparata delle tre edizioni di «Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo» di Julius Evola
Quando la 1a edizione del saggio di Julius Evola esce col titolo di ""Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo"""" (Fratelli Bocca, Torino 1932; l'autore si palesa come """"J. Evola""""), l'Italia trascorre il suo decimo anno in compagnia del fascismo. Stato d'animo e posizione di Evola in quei primi anni Trenta sono da ben intendersi. Posta in soffitta la dura polemica anticristiana di """"Imperialismo pagano"""" (1928) ispirata anche da Giuseppe Bottai, conclusa l'esperienza dei gruppi per iniziati """"Ur"""" e """"Krur"""" e nel 1930 quella del periodico La Torre, il filosofo vive un periodo di gravi difficoltà. Non è la prima volta, non sarà l'ultima. La Torre è uscita per alcuni mesi (con dieci numeri), poi a causa di feroci polemiche e scontri con alcune ali fanatiche del fascismo ne è stata proibita la produzione a stampa."" -
Europa 1914. Come si arrivò alla grande guerra
La Grande Guerra, evento epocale nella storia dell'umanità, non solo produce mutamenti radicali nei processi economici, nelle dinamiche sociali, nel campo della letteratura e delle arti figurative, ma soprattutto stravolge la carta geopolitica dell'Europa determinando la fine di imperi secolari e la nascita di nuove nazioni. Espressamente focalizzato sulla genesi del conflitto, il volume analizza criticamente, anche sulla scorta delle più recenti acquisizioni storiografiche, i problemi connessi allo scoppio della Grande Guerra: dalla cesura traumatica con la mitica Belle Époque al tema dei Balcani, autentica ""polveriera d'Europa"""", in cui matura l'attentato di Sarajevo; dalla dibattuta questione della """"responsabilità tedesca"""" nello scatenamento del conflitto all'individuazione nella rivalità navale tra la Gran Bretagna e la Germania di uno dei principali gli elementi di conflittualità latente alle origini del primo conflitto mondiale."" -
Psicologia in Sicilia. Figure, opere, movimenti
Ricordava Angelo Majorana che la psicologia siciliana è stata, ed è, ""periferica ma non marginale"""", se è vero che essa ha incluso alcuni dei più eminenti protagonisti delle origini della psicologia in Italia. Dalla Sicilia provenivano Giuseppe Sergi, seguace di Spencer e delle teorie evoluzionistiche darwiniane, fondatore del primo laboratorio italiano sperimentale di psicologia; e Gabriele Buccola autore di studi sperimentali sui tempi di reazione e i test mentali, e sulla temporalità nei fenomeni del pensiero."" -
Melchiorre Cesarotti
Melchiorre Cesarotti si segnala senz'altro nell'ambito della cultura italiana per la profonda e prolungata attenzione prestata allo studio della lingua e alla sua necessaria evoluzione, connessa con l'ampio dibattito tra antichi e moderni in atto in Italia e in Europa nella seconda metà del Settecento. Il suo impegno in questo settore si concretizza in particolare, sul piano teorico, nel ""Saggio sulla filosofia delle lingue"""", mentre nella pratica registra le molteplici traduzioni di autori classici e moderni, prima fra tutte quella delle Poesie di Ossian e più tardi, a cavallo tra due secoli, la versione letterale in prosa dell'""""Iliade"""" e di seguito una sua riscrittura in versi sciolti, qual è La morte di Ettore. Favorevole all'accoglimento degli influssi oltremontani di marca francese non solo linguistici ma anche teatrali, a cominciare dalla versione delle tragedie di Voltaire, diede alle stampe moltissimi scritti. Una produzione, quella cesarottiana, che rappresenta un punto di riferimento importante per comprendere l'evoluzione della lingua e della cultura in Veneto e il rapporto di questa realtà con quella delle altre regioni europee."" -
Grande guerra e Mitteleuropa. Vol. 2: L'Austria-Ungheria.
Il volume mette a fuoco una conseguenza imprevedibile la domenica di fine giugno 1914 quando fu ucciso a Sarajevo l'arciduca Franz Ferdinand: la disintegrazione dell'Impero austro-ungarico e l'effetto di tale distruzione politica ha sconvolto gran parte del continente fino ai nostri giorni come dimostrarono le recenti guerre balcaniche. E con il disfacimento della Mitteleuropa asburgica ha inizio la fine della ""Grande Vienna"""", della grande cultura mitteleuropea, quella incentrata sugli artisti, scrittori, scienziati, filosofi, musicisti attivi nella capitale dell'Impero, ma presente anche in tutto l'Impero dalla Galizia di Roth alla Praga di Kafka, dalla Trieste di Svevo, Saba, Slataper e Svevo, all'Ungheria di Ady, Krúdy e Márai. La prospettiva scelta è quella dei rispecchiamenti in arte e soprattutto in letteratura della guerra con particolare attenzione alla civiltà letteraria e intellettuale di lingua tedesca."" -
Filosofia politica. Metodi e categorie
Il volume si occupa di due aspetti fondamentali della filosofia politica: la questione del metodo e il problema della concettualizzazione delle categorie filosofico-politiche. Vengono analizzati nodi come il paradigma delle teorie della giustizia e la sua rilevanza per la metodologia della ricerca, l'ontologia e le categorie della politica, la democrazia e i suoi limiti. -
Il postmodernismo in Cina
In questo libro, l'autore prende in esame i vari modelli alternativi di ""postmodernità"""" e di cultura postmoderna creati nel contesto cinese, e ipotizza che la letteratura cinese contemporanea potrebbe arrivare in futuro a incarnare essa stessa un modello culturale nel contesto più ampio della letteratura mondiale, sebbene questo obiettivo necessiti di un maggiore sforzo da parte dei traduttori cinesi."" -
Il domicilio coatto. Ordine pubblico e politiche di sicurezza in Italia dall'Unità alla Repubblica
Introdotto nel 1863, all'indomani dell'unità e nel pieno della lotta contro il brigantaggio e del ripristino emergenziale e militaresco dell'ordine pubblico, il domicilio coatto diviene, nel tempo, un dispositivo stabile e un solido perno nel sistema delle misure preventive del nuovo Stato italiano. Da istituto provvisorio che era in origine, esso lascerà la scena solo nel 1926. Ma per rientrarvi, in effetti, col nuovo nome di confino di polizia e con tratti sostanzialmente immutati. Nella lunga durata del diritto penale autoritario, dall'Italia liberale a quella fascista, esso è l'emblema del pregiudizio e del sospetto, lo spauracchio agitato contro ogni, sia pur minimo, dissenso, il garante implacabile di un doppio binario di legalità penale. L'una, quella del Codice, edificata su un'idea di delitto che gravita verso i principi di colpevolezza, materialità e lesività; l'altra consegnata all'arbitrio poliziesco e alle urgenze dettate, di volta in volta, dall'agenda politica. Questa schizofrenia regolativa non si estingue del tutto, nonostante le tutele dei diritti individuali introdotte dalla Costituzione, nemmeno nell'Italia repubblicana. -
Mi hanno mandato lontano. Storia operaia alla Fiat Lingotto
Lingotto non è sempre stato un luogo di shopping o di divertimento, ma soprattutto una fabbrica di esseri umani che con il loro lavoro e le loro lotte hanno contribuito alla crescita economica e sociale di Torino. Raccontando la storia personale di un operaio della Fiat Lingotto, si ricordano la lotta dei lavoratori di quella fabbrica, i loro sogni, le loro illusioni di potere contribuire a creare una società più giusta, una vita dignitosa per se stessi e per gli altri. La storia è inserita nel contesto storico, politico e sociale da lui vissuto e ripercorre le vicende avvenute nel nostro paese dagli anni Sessanta agli anni Ottanta: la grande emigrazione dal Sud al Nord, le lotte operaie, le stragi, la tragica esperienza della lotta armata, i licenziamenti di massa operati dalla grande industria. Il libro considera l'intero arco della sua vita, le sue origini contadine e meridionali, le sue peregrinazioni di migrante per l'Europa, la sua ricerca di lavoro nel nord Italia, l'esperienza vissuta alla Fiat di Torino durata oltre trent'anni. -
In viaggio con Dante
La sete di Trovato, quella di arte, è il segno di un percorso di ricerca interiore con cui il pittore scava dentro di sé, e dove, individuati i vizi, trova quelle maggiori libertà di saggezza che concedono di percepire un mondo diverso e migliore, cose che appaiono e sono più belle di prima, nuove armonie: le dipinge con una pittura antica che il critico d'arte rivela in questo suo ultimo libro. -
Il Sacrificio di Isacco del conte di San Clemente nella questione caravaggesca
Il Sacrificio di Isacco, quadro raffinatissimo e seducente, costituisce da oltre un secolo uno degli enigmi più intriganti degli studi caravaggeschi. Attraverso un'approfondita ricerca documentaria, il volume ricostruisce le vicende collezionistiche della prima versione del dipinto, approdato in Spagna all'inizio del Seicento nella collezione di Miguel Marín de Villanueva (1615-1684). Lo studio della quadreria aragonese è stato supportato dalla ricognizione e dall'analisi delle numerose copie del quadro, del quale è stato rintracciato anche un inedito prototipo d'impronta tardo-manierista: le 23 repliche del Sacrificio di Isacco, illustrate per la prima volta, fanno nuova luce sulla fortuna di una delle più ammirate ""invenzioni"""" del caravaggismo europeo.""