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Le fatiche della balena e altre storie dal Chiapas
Una raccolta di racconti per indagare l'affascinante universo culturale degli indios del travagliato altopiano del Messico, esplorandone miti, leggende, tradizioni e superstizioni. Portata alla ribalta dalla guerriglia del celebre sub-comandante Marcos, questa regione centroamericana un tempo abitata dal misterioso popolo dei Maya è il teatro di avventure tragicomiche in cui si muovono, come poetiche ombre picaresche, le vittime di un'atavica ingiustizia. In ""Le fatiche della balena"""", Zepeda offre al lettore storie di razzismo ed emarginazione dai risvolti spesso sorprendenti, narrate con una scrittura che non scivola mai nei luoghi comuni di un """"terzomondismo"""" facile e compiaciuto."" -
La pratica del diario. Autobiografia, ricerca e formazione
Tenere un diario è una pratica antica, una forma di raccolta dati utilizzata da chi cerca di riunire, giorno per giorno, gli appunti e le riflessioni sul proprio vissuto, le idee, gli incontri, le osservazioni. Molti studi sono stati riservati al diario intimo, ma nessuno si è dato come obiettivo il diario etnosociologico. In questo volume, Hess propone la tecnica del diario non come forma letteraria, ma come strumento di esplorazione del quotidiano per gli etnologi, i sociologi, i ricercatori, ma anche gli insegnanti, gli educatori e i genitori. Annotare ogni giorno le proprie osservazioni, imparare a rileggere se stessi e a classificare le descrizioni prodotte è un modo per comprendere meglio il proprio vissuto e capitalizzare le esperienze. -
Istriagog
Un grumo di case sparse e scalcinate che nel corso del tempo ha cambiato pelle, lasciandosi alle spalle l'aspetto di borgo rurale per trasformarsi in un agglomerato di villette per turisti: così appare l'antica città istriana di Spada nella memoria dell'autore, dimensione di un tempo ormai quasi smarrito, il tempo del passato e dell'infanzia. In questo romanzo, Curavic traccia la biografia intima di un luogo e di un'epoca che appartengono a quella parte della storia e della cultura italiana chiamata Istria. Rivivono così le storie di chi nel borgo di Spada ha vissuto, l'epopea semplice delle famiglie che lì hanno lavorato, generato figli e assistito al mutamento indotto dal tempo e dalle nuove geometrie architettoniche. -
Il conquistatore
Un misterioso intreccio di congiunzioni astrali, burrascosi fenomeni climatici e particolari somiglianze fisiche fa sì che un neonato, rinvenuto su una spiaggia presso Sintra, venga subito identificato come la reincarnazione di re Sebastiano, che regnò in Portogallo fino al 1578, quando morì in battaglia. Il piccolo è ribattezzato con lo stesso nome, in ricordo di quel sovrano che, orfano di padre e abbandonato dalla madre, crebbe - narrano le cronache - malaticcio, introverso, alquanto sessuofobico e decisamente ostinato, tanto da lanciarsi in una tardiva crociata antimusulmana, finendo poi per morire nel deserto magrebino. Ma la giovane ""reincarnazione"""" di re Sebastiano sembra voler investire la stessa ostinazione in ben altre battaglie e conquiste, tutte di natura amorosa. Narrata con uno stile trasversale che rimescola registri e generi, """"Il conquistatore"""" è la storia di un don Giovanni più libertario che libertino, capace di saltare dal letto della maestra a quello di Gloria Swanson: ogni capitolo una donna, ogni donna mille avventure a catena. L'approdo porterà il protagonista nell'incerto purgatorio di un eremo dove egli - scrivendo le sue memorie -attende l'avvicinarsi di una data minacciosa: quella della morte del suo illustre omonimo."" -
Lo stesso fiume
Sara, Pirina e Ljuba: tre sorelle, tre storie singolari in un villaggio ai confini della Bulgaria. Sara, la primogenita, è la ragazza più bella di Staro Selo, gli uomini per lei farebbero qualunque cosa e uno di loro, un giorno, decide di costruire una chiesa in suo onore, affinché qualunque cuore solitario, andando lì a pregare Santa Sara, possa trovare presto l'amore della propria vita. Pirina ama cantare, soprattutto quando si sente sola e disperata: le sue sono canzoni senza parole, canzoni senza melodia e con molta tristezza. Ljuba, invece, non fa altro che leggere libri uno più polveroso dell'altro: lei non parla con la gente, ma solo con quella carta talmente ingiallita da poter avvelenare, e dorme sulle pagine di Bulgakov o di Notre-Dame de Paris. C'è un fascino senza tempo nelle vite di queste giovani donne alle prese con amori fallaci, violenze brutali e desiderio di riscatto. Dopo il successo mondiale del capolavoro Sinfonia, in questo nuovo romanzo Zdravka Evtimova racconta un mondo crudo di miseria e di oppressione, in cui -però sopravvive ancora l'ingenua magia delle storie e dell'immaginazione: nei libri di Ljuba e nel suo grembiule azzurro come il riflesso della luna sull'acqua, nei draghi che abitano le canzoni di Pirina e nelle formiche che David osserva muoversi accanite in direzione della Spagna c'è la bellezza di chi non smette di sognare un mondo diverso da quello che vive. ""Non puoi entrare due volte nello stesso fiume"""" recitava una massima di Eraclito, """"perché non è più lo stesso fiume e tu non sei lo stesso uomo che eri prima"""": in queste pagine, i fiumi non scorrono mai nella direzione che il destino aveva previsto per loro."" -
Senza volto
Sam Goetz è un ragazzino polacco di soli undici anni quando comincia la sua terribile odissea. I nazisti serrano la presa sul ghetto ebraico di Tarnow, i treni stipati di deportati partono in continuazione, con tutto il loro carico di morte. La gente sale su quei treni e scompare, come scompaiono vicini e parenti di Sam, adulti e bambini che da un giorno all'altro vengono portati via per un motivo mai nominato apertamente ma conosciuto da tutti. Sam osserva la brutalità e la violenza - evidente o sottile - che avvolge il suo mondo e anche lui comincia a capire il motivo di quelle partenze. Su uno di quei treni che hanno come destinazione certa la morte, Sam vedrà partire i suoi genitori, e a quel punto si troverà costretto a trasformare la sua disperazione e la paura in una ferma determinazione alla sopravvivenza. Quando anche Sam viene catturato dai nazisti, il racconto della sua esperienza lascia sulle pagine di questo libro un viaggio drammatico e surreale in un'Europa dilaniata dalla guerra e dagli indicibili orrori dei campi di morte. ""Senza volto"""" è un'onesta e commovente testimonianza della forza dell'animo umano e della capacità di difendere la vita anche contro le minacce più terribili. Una storia vera, narrata con una prosa lucida e intensa, che mostra l'Olocausto attraverso gli occhi di un adolescente più maturo della sua età, e offre un monito a non dimenticare mai uno dei peggiori crimini contro il genere umano."" -
Conflitto culturale e crimine. Rapporto della sottocommissione sulla delinquenza della Commissione su personalità e cultura
Tradotto per la prima volta in Italia, ""Confitto culturale e crimine"""" è un classico negli studi di ambito sociologico, criminologico e antropologico, oltre a configurarsi come un'opera di straordinaria attualità nel contesto della società multiculturale in cui viviamo. Thorsten Sellin elabora in quest'opera un modello interpretativo nato per spiegare il coinvolgimento di alcuni immigrati dell'America della prima metà del XIX secolo in attività criminali, postulando che la deriva verso la criminalità sia dovuta al conflitto tra i valori portati dagli immigrati - valori radicati nei loro paesi d'origine - e quelli propri invece del paese di accoglienza. La teoria del conflitto culturale è stata di recente al centro delle discussioni intorno ai cosiddetti """"reati culturalmente motivati"""", definizione con cui si intendono quei comportamenti che, messi in atto da soggetti appartenenti a un gruppo culturale di minoranza, sono considerati reati dall'ordinamento giuridico del gruppo culturale di maggioranza, mentre all'interno del gruppo cui il soggetto appartiene sono accettati come comportamenti normali, o addirittura vengono incoraggiati o imposti. Tutto ciò apre una domanda che rappresenta una delle più importanti e difficili sfide con cui l'attuale società globalizzata deve confrontarsi: comportamenti considerati devianti dal nostro sistema culturale vanno condannati o, piuttosto, per giudicarli occorre collocarli nel sistema culturale cui appartengono? In altri termini, come ci si confronta con le diversità culturali di cui sono portatori gli immigrati e gli stranieri, nel momento in cui queste diversità sono in aperto contrasto con il nostro modello culturale e con la nostra idea di legalità e di società civile?"" -
Il morto consanguineo
“Il morto consanguineo” è un poema composto di tre unità contraddistinte da uno sviluppo circolare che si dipana da un centro mitico tradizionale: quello del canto popolare “Il ponte di Arta”. Nel mito, affinché il ponte si consolidi è necessario il sacrificio della moglie del capomastro, figura che il poeta rielabora per trasformarla in quella di una madre che dev'essere sacrificata perché la vita proceda e perché possa essere creata l'opera d'arte. Lirismo, limpide immagini mutuate dalla natura ellenica, profonda meditazione: ecco gli elementi compositivi di questo poema che costituisce una delle opere più significative della poesia greca contemporanea. -
Sorella morte
Singolare romanzo d'iniziazione, ""Sorella morte"""" è anche la storia di un'ossessione distruttrice, la scoperta di un mondo ignoto da parte dei protagonisti, un adolescente e la sorella dinanzi alla memoria fantasmale del padre morto. Il narratore protagonista smonta implacabilmente i pezzi dell'universo che lo circonda, incapace di lottare contro la catastrofe che ha segnato il suo destino. In questo romanzo, Justo Navarro offre ai lettori un superbo esercizio di precisione costruttiva, innestato in un clima di inquietante perversità. Il recupero metonimico del padre nei tratti caratteristici degli amanti della sorella e la successiva e graduale scomparsa degli stessi, danno luogo a un finale ermetico in cui si nasconde la chiave di una vicenda raccontata con tagliente freddezza."" -
Ciao, Trotzkij
I racconti che Giorgio Bona ha raccolto in questo volume possiedono tutti il tratto comune della frase breve e pregna di senso, del dire tanto con poco. I racconti ""piemontesi"""" della raccolta sembrano quelli sui pionieri americani, arrivano direttamente da un mondo caotico e mitico, popolato da contadini parsimoniosi e grandi lavoratori, taciturni, ossessionati dai soldi e dal sesso, dalle infedeltà che in un mondo così naturale arrivano e si consumano con le stagioni. Dalla battaglia di Marengo del 1800 agli scontri sindacali durante il Fascio, Bona ci conduce attraverso una campagna piemontese affollata di fantasmi, di miseria, di animali da vendere e a cui badare, di terra da coltivare. La lingua è un italiano secco e preciso, improvvisamente assalito, qua e là, da frasi in alessandrino, il dialetto piemontese più difficile da capire dai piemontesi stessi. Questa scelta è però obbligata: le storie che vengono raccontate non possono letteralmente fare a meno di possedere una percentuale di selvatichezza non aggiustata, premoderna."" -
Europa sul dorso del toro
Al centro di questi racconti di Vladislav Bajac ci sono l'Europa, quella del mito e quella di oggi, i suoi poli culturali e la gente che li abita. Le storie qui raccolte indagano le connessioni esistenti tra il destino del singolo e il destino dell'umanità tutta e sono narrate con una prosa scorrevole e di facile lettura, ma al tempo stesso complessa. Per cogliere la bellezza e i riferimenti di cui si nutrono queste pagine è infatti necessario fare un tuffo nella storia delle civiltà e lasciarsi affascinare dalla mitologia, dall'intreccio di culture, dalla magia. -
I grandi occhi del mare
Mezzo secolo di storia dell'Occidente scorre attraverso la televisione, osservato con gli occhi di Mao, Stalin, Lenin, Gramshi e Partizan, un gruppo di ragazzi di Valona che si attaccano ogni giorno al piccolo schermo, unico diversivo nell'isolamento fisico e morale cui li ha costretti la dittatura. È così che i ragazzi conoscono Adriano, Gianni, Corrado, La Tigre di Cremona, Pippo, Lucio, Eros e altri miti, ma anche le Brigate Rosse, il commissario Calabresi, i Beatles, la Juventus, il Vietnam, Kissinger, Coppi, la Thatcher, Aldo Moro, Ustica, la P2, Paolo Rossi, Chernobyl, il muro di Berlino e tanti altri personaggi ed eventi che hanno fatto la storia del secolo scorso. La televisione italiana diventa una grande finestra attraverso cui guardare il mondo e cercare di capirlo. Parallelamente a questo scorre la vita quotidiana dei protagonisti, fra mille difficoltà e divieti, arresti e scontri generazionali. Con la voglia di non restare imprigionati nel grande bunker in cui è stata trasformata la loro patria, Mao, Stalin, Lenin, Gramshi e Partizan imparano a parlare italiano e a suonare la chitarra, organizzano concerti clandestini, leggono libri proibiti, combattono a modo loro la dittatura, sognando di varcare un giorno la linea dell'orizzonte che li separa dalla libertà. -
Il sogno di Damocle
In una Tirana assediata da bande di delinquenti e dalla mafia, la storia privata di un giovane, un perdente nato, si intreccia con il tragico destino dell'Albania caduta nella débacle e nella follia alla vigilia della rivolta politica del marzo 1997. Nell'autunno di quell'anno, Ergys, uno studente, vittima di un padre autoritario, cerca di uscire dalla soffocante tutela paterna, trovando un lavoro al bar Pacifik, luogo d'incontro di ragazzi sbandati. Lì incontra Linda, una pittrice di famiglia comunista, della quale si innamora. Ostracizzato e cacciato di casa dal padre a causa di questo legame, comincia per Ergys una vera discesa agli inferi in cui si alternano momenti di delirio a momenti di lucidità e il presente e il passato si mescolano in modo inestricabile. -
L' ombra dell'altro
Un gioco perverso, come quello che porta il gatto a far impazzire il topo, spinge sull'orlo del trauma spirituale l'inquirente Valmir D., alienato dal regime comunista albanese fino al punto di sentirsi e fingersi Anonimo e continuamente seguito dalla sua Maledizione. In queste pagine simili a un cuore in lotta tra paura e incredulità, Fatos Kongoli ci racconta una realtà al rovescio, fatta di incubi così concreti da sembrare falsi. Ed è in quest'atmosfera surreale e incrinata che il Cadavere trascorre l'esistenza e Festim G. giunge alla soglia del suicidio e della pazzia. -
La cultura hip hop
L'hip hop è indissociabile dal contesto urbano: lo si può considerare una risposta a un ambiente più o meno ostile, quello dei grandi centri urbani segnati dalla crisi e dalla disgregazione sociale. Esso appartiene al genere delle ""culture di strada"""", che stimolano """"movimenti"""" in reazione alle condizioni di vita imposte da un certo tipo di ambiente. Negli Stati Uniti parleremmo di lotta per la sopravvivenza, in Francia di """"integrazione"""", ma in entrambi i casi l'hip hop risponde a una funzione particolare rispetto all'ambiente sociale nel quale è immerso: la funzione di adattamento, protezione e trasformazione di un determinato contesto sociale e culturale."" -
I nipoti di Scanderbeg
"I nipoti di Scanderbeg"""" racconta in prima persona la storia di un uomo albanese, Andi, che insieme a migliaia di altri suoi connazionali si mette in viaggio da Durazzo verso le coste pugliesi nell'agosto del 1991, in uno dei più massicci esodi verso un Occidente visto come il sogno di una nuova vita per chi fugge dalla miseria seguita al crollo del comunismo in Albania. Un viaggio della speranza lungo sedici ore, quello di Andi, che giunto al porto di Bari si troverà in una situazione ai limiti dell'umana sopportazione, fra le lunghe notti trascorse all'addiaccio e le razioni di cibo che cominciano a scarseggiare. Oltre questo limbo a due passi dal sogno dell'Italia, oltre questo luogo di confine che ospita i profughi, c'è un Occidente che ancora si affaccia come una conquista, chissà quanto raggiungibile." -
Scrivere sull'acqua
Due amici, Pablo e Carlo, accomunati da esperienze rivoluzionarie, nel 1984, in pieno riflusso delle lotte sociali, si recano in Albania, ultima roccaforte del comunismo filocinese. Il viaggio però infrange il loro sogno, e i due tornano a casa cambiati non poco dall'esperienza di un regime dispotico, occhiuto e poliziesco. Non tutto, però, va male per Pablo Garcia, che si innamora, ricambiato, della bella Cristina Zoto, guida suo malgrado delle ""bellezze"""" che il regime offre. Dopo un salto di otto anni, Cristina e Pablo si ritrovano e la loro storia si intreccia con le storie di tanti altri personaggi, tutti in qualche modo legati a quella """"nuova"""" Albania ormai dominata dai criminali trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo."" -
Un frate con li turchi. Un religioso italiano del '600 in viaggio nei Balcani
Nell'anno 1640 il frate francescano Paolo Pelizzer viene mandato dal suo Ordine in Dalmazia e in Bosnia-Erzegovina: la sua epopea viene ricostruita da Giacomo Scotti sulla scorta dei manoscritti lasciati dallo stesso protagonista, in un viaggio che riporta il lettore in un mondo di alcuni secoli fa, per scoprire i Balcani e le sue genti attraverso lo sguardo particolare del Visitatore. Il religioso nativo di Rovigno d'Istria affronterà un'avventura piena di imprevisti, pericoli e qualche disagio, in terre assoggettate al dominio dei turchi. Dagli incontri con gli ""infedeli"""" ottomani a quelli con i monaci che vivono nei conventi (talvolta litigiosi e non proprio ligi alle regole della povertà e dell'umiltà), traspaiono le sedimentazioni culturali che in quelle terre si sono accumulate nel corso dei secoli. In un incontro di popoli, culture e religioni che spesso ha portato allo scontro ma è stato anche fonte di preziosa multiculturalità, il viaggio di frate Pelizzer fra i turchi vuol essere un insegnamento al rispetto dei diritti umani e alla pacifica convivenza tra credi diversi, in contrapposizione all'integralismo religioso."" -
Tango
Il percorso del tango dalle origini nei sobborghi di Buenos Aires e Montevideo alla diffusione in almeno tre continenti (Africa, America ed Europa), fino al ""recupero"""" di cui è oggetto negli ultimi tempi. Fenomeno culturale complesso, infatti, il tango vede l'interazione di danza, musica, tradizione e innovazione, coinvolgendo diverse classi sociali. Scrive Hess: """"L'antropologo è obbligato a interrogarsi sul senso di tale recupero. [...] Il tango appare come un laboratorio, un luogo di esplorazione nel quale i ruoli dell'uomo e della donna si decostruiscono, si analizzano, si delineano e infine si riallacciano. [...] L'attesa, l'ascolto che caratterizzano il tango permettono un nuovo incontro dell'uomo e della donna in uno spazio mentale incrociato dove il mondo e le sue contraddizioni si riflettono grazie al supporto di una musica ricca e complessa e di una poesia incessantemente rinnovata""""."" -
Nerd
Dalle aule di un liceo nella Milano degli anni Sessanta del '900 alla dirigenza di una grande azienda, il trascorrere del tempo non ha scalfito il fascino da conquistatore di Luca Brunoni: vincente con le donne e sul lavoro, la sua vita è quella di un seduttore, un uomo nato sotto una buona stella, capace di inanellare trionfi in ogni campo. ""Devi vivere senza sentire che stai vivendo"""", sarà il suo motto per più di mezzo secolo, fino a quando i successi che si è costruito intorno con superficialità ed egoismo non cominceranno a far emergere la paura del vuoto, il senso di qualcosa che in tanta pienezza manca. Ormai anziano, Luca Brunoni viene a sapere - a distanza di molti anni dal loro ultimo, fugace incontro - della scomparsa di Isabella. Il ricordo di lei, la """"nerd"""", la racchia della classe che il conquistatore Luca Brunoni non aveva mai degnato di attenzioni, scaverà in maniera silenziosa e profonda, devastante, nell'anima del protagonista, spingendolo a intravedere un diverso modo di vivere.""