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Lady Macbeth del distretto di Mtsensk
Leskov è uno dei più grandi narratori dell'anima russa, in bilico tra religiosità e vicinanza ai costumi e alle contraddizioni del mondo russo in un'epoca di cambiamenti. ""Lady Macbeth del distretto di Mtsensk"""" occupa un posto del tutto particolare nella produzione letteraria dello scrittore, sia per l'argomento trattato, sia per la chiave stilistica, quasi da giallo, che richiama esplicitamente il modello shakespeariano. Al centro della vicenda c'è una giovane bella e di umile estrazione che si unisce in matrimonio a un ricco mercante per elevare la propria posizione sociale ed economica. Nella sua nuova dimora lussuosa, la giovane incontra però soprattutto la noia e la mancanza di gioia e di amore. Solo la passione per un giovane stalliere le appare una via d'uscita dalla miseria esistenziale in cui si trova, ma finirà per rivelarsi la strada verso l'inferno. Una lettura noir del sentimento d'amore e di psicologie estreme, sullo sfondo della campagna russa."" -
Le molte vite di Magdalena Valdez
Il lungo percorso di Magdalena Valdez comincia a Carmona, in India, alla fine degli anni Ottanta. In seguito a un evento che segnerà la sua vita, la piccola Maggie intraprende un viaggio che la farà peregrinare dapprima in Unione Sovietica, poi nella Roma della Seconda Repubblica, per rifugiarsi infine nella Trieste post-basagliana. In ogni luogo la protagonista cambia identità: in Russia è Lena, che impara a gestire la propria indipendenza; a Roma è Maddalè, che prova la gioia e la frustrazione della stabilità; a Trieste è la pazza Mad, che scopre la propria verità. Una donna che muta e si evolve a ogni tappa, fino a rischiare di perdere se stessa, per poi ritrovarsi una volta fatti i conti con il passato. -
La pratica del diario. Autobiografia, ricerca e formazione
Tenere un diario è una pratica antica, una forma di raccolta dati utilizzata da chi cerca di riunire, giorno per giorno, gli appunti e le riflessioni sul proprio vissuto, le idee, gli incontri, le osservazioni. Annotare le proprie osservazioni, imparare a rileggere se stessi e a classificare le descrizioni prodotte è un modo per comprendere meglio il proprio vissuto e capitalizzare le esperienze. Molti studi sono stati riservati al diario intimo, ma nessuno si è dato come obiettivo il diario etnosociologico, quello che cerca di ordinare un contenuto predeterminato. Nel presente volume, Hess propone la tecnica del diario non come forma letteraria, ma come strumento di esplorazione del quotidiano per gli etnologi, i sociologi, i ricercatori, ma anche gli insegnanti, gli educatori e i genitori. -
A te, che hai guardato muta
Vivere a lungo e sopravvivere a tutti, superare la soglia dei cent'anni: una fortuna o una disgrazia? E se la protagonista è una donna nata alla fine dell'Ottocento, in una cittadina croata al confine dell'Impero austroungarico, cosa avrà da raccontare? Questo romanzo di Diana Bosnjak Monai è costruito sul rapporto fra due personaggi femminili che s'incontrano quasi per caso. Dal loro dialogare emerge il confronto fra due generazioni diverse, che ripercorrono e raccontano le proprie vite, fra storie d'amore e d'amicizia, sofferenza e cambiamento. Sullo sfondo la città di Zagabria e la Croazia, un paese giovane, che sta nascendo dalle ceneri di un grande Stato, dopo una guerra sanguinosa. A te, che hai guardato muta è un viaggio nella storia e nella cultura del mondo balcanico, fra le sue tradizioni e contraddizioni, osservate con gli occhi di una donna. -
Abrid. Diario algerino
Abrid nel linguaggio della valle dello Mzab significa ""dammi il passaggio"""". Partendo da Costantina, l'autore si è spinto nel cuore dell'Algeria fino a Ghardaia e nella Pentapoli mozabita, cercando di raccogliere tutte le suggestioni di questo superbo territorio e la sua complessità socio-culturale. Le difficoltà di comprensione, conoscitive e linguistiche per conoscere l'Algeria sono molte, e Alessandro Pellegatta ha cercato di trovare una chiave interpretativa per affrontare il suo viaggio e penetrare la complessità della questione algerina. Muovendosi in un territorio storico-letterario volutamente ambiguo e tortuoso, ha tentato di dare una testimonianza dell'Algeria che possa andare al di là delle contingenze, dei pregiudizi e delle considerazioni legate all'attualità, riscoprendo un Paese che riveste un ruolo chiave nella geopolitica del Mediterraneo."" -
Il drago d'avorio
Originale impasto di esistenzialismo e atmosfere noir, ""Il drago d'avorio"""" racconta in forma autobiografica le esperienze dell'autore nella Cina comunista negli anni di Mao Zedong e della rivoluzione culturale. Partito dall'Albania di Enver Hoxha per un viaggio culturale a Pechino, il giovane studente Genc Skampa resterà segnato per sempre dall'amore per l'enigmatica Sui Lin, contrastato dal regime occhiuto e poliziesco che permea la società del tempo in maniera ossessiva. Il narratore rivive quella storia adolescenziale trent'anni dopo: ora è un giornalista di regime di mezza età, alcolizzato, deluso dalla vita, con alle spalle un matrimonio fallito e l'urgenza di aprire un dialogo con i suoi due figli. In bar fumosi dove il clima sospeso fa pensare ai romanzi realistici del secondo dopoguerra, l'uomo è stritolato dai fantasmi del passato e per lui sarà difficile mettere insieme le tessere del puzzle dei ricordi. Fanno da cornice alla storia l'Albania e la Cina, paesi dominati dalla paura, pullulanti di infide spie, delatori di ogni specie, intolleranze razziali e arcaiche usanze familiari, due mondi che non possono assicurare la piena libertà dei singoli."" -
L' anno di Gusigne
"L'anno di Gusigne"""" è una cronaca di una lunga serie di sfortunati e sanguinosi eventi che ebbero luogo a Gusigne, una piccola città di confine che si rifiutò di obbedire alle decisioni del Congresso di Berlino e di unirsi allo Stato montenegrino. Sebbene tagliata fuori dal mondo dalle alte montagne, Gusigne ha subito le influenze dei grandi eventi mondiali che in essa hanno provocato torture religiose, tribali ed etniche, non prive di brutalità ed efferatezza. La città ha, tuttavia, il potere magico di legare a sé per sempre i suoi abitanti. In tempi così turbolenti, Gusigne si trasforma nell'agone di imprevedibili e frenetici eventi che coinvolgono allo stesso modo colpevoli e innocenti, buoni e cattivi." -
Nigeria, risorse di chi? Petrolio e gas nel delta del Niger
Da molti anni le multinazionali e le potenze industriali occidentali si accaparrano le risorse di petrolio e di gas della Nigeria, agendo indisturbate sul territorio grazie alla indifferenza o alla connivenza dei politici locali. La ricostruzione della vita economica e politica della Nigeria vista attraverso l'oro nero, la risorsa che ha condizionato e influenza il modo di essere di uno stato asservito alle esigenze del capitale privato, cieco dinanzi alle richieste della popolazione nigeriana privata delle sue risorse e costretta a subire il peso di uno scellerato sfruttamento, fatto di inquinamento, frustrazione e violenza. I motivi e gli sviluppi di una rivolta sanguinosa in atto in Nigeria e trascurata dai media occidentali, il racconto scandaloso di un'altra forma di colonialismo energetico, verso lo sfruttamento di una risorsa sempre più ambita: il gas. -
Giornalismo del dopoguerra. Tra memoria e rimozione
Al termine della Seconda guerra mondiale l'Italia è un paese insanguinato, dilaniato da conflitti umani e politici, al contempo è una terra di confine, l'ultima appendice occidentale sul Mediterraneo. Quale ruolo hanno avuto i giornali in questa situazione? Un ruolo principale, il veicolo tra le necessità del governo e la reazione del paese. Il desiderio collettivo di chiudere i conti con il passato trova risonanza perfetta sulle pagine dei quotidiani, appena tornati nelle mani dei vecchi proprietari. Si assiste così a una lenta ma inesorabile rimozione della memoria dei conflitti appena sopiti. Il racconto, attraverso le parole dei giornalisti e gli articoli più significativi, del giornalismo italiano nell'immediato dopoguerra, dal processo Kesselring (descritto da Indro Montanelli nel 1947), alla cicatrice visibile di filo spinato a tagliare il territorio della Venezia Giulia e dell'Istria. La storia dei conflitti presenti in Italia, tra antifascisti e anticomunisti nella quale i giornali giocarono un ruolo politico, reso esplicito anche dall'analisi degli assetti proprietari delle maggiori testate italiane. La rappresentazione che i giornali e i media danno della società diventa il fatto stesso: ciò che non è raccontato non è mai esistito. L'ansia di rimozione degli italiani appena usciti dagli orrori della guerra si sposa con quella dei proprietari dei giornali, del governo e dell'opposizione. -
Concept album. I dischi a tema da Sgt. Pepper's al nuovo millennio
«Nata sull'onda della rivoluzione musicale di fine anni Sessanta, la pratica del concept album ha accompagnato la maturità del rock, scrivendo un capitolo importantissimo nella storia della popular music. Relegati troppo spesso a margine del progressive rock e trascurati dalla critica, i dischi ""a tema"""" continuano ancora oggi a rappresentare un affascinante mezzo espressivo, anche negli ambienti del pop da classifica. I recenti concept album dei Green Day sono la testimonianza più lampante di un filo rosso che, partendo da Frank Sinatra, tiene insieme Sgl Pepper's dei Beatles, Tommy degli Who, The Dark Side of the Moon e The Wall dei Pink Floyd, le storie d'amore di Claudio Baglioni e le favole di Bennato, arrivando fino ai Dream Theater e al brit-pop. L'assoluta mancanza di letteratura sia scientifica che divulgativa sull'argomento non rende giustizia a una forma di espressività musicale divenuta il simbolo del rapporto tra la popular music e l'LP.» (Introduzione di Franco Fabbri)."" -
Ian Curtis. La vita e i Joy Division
Inghilterra, fine anni Settanta: lan Curtis aspira a qualcosa di più che vivere nella sua cittadina natale. Desideroso di emulare gli idoli musicali del momento, da David Bowie a Iggy Pop, diventa il leader dei Joy Division ma, in poco tempo, le paure e le emozioni che nutrono la sua musica sembrano consumarlo. Sposatosi giovanissimo e padre di una bimba, trascura i suoi doveri famigliari per inseguire un nuovo amore e soddisfare le aspettative crescenti della sua band. La tensione e la fatica minano la sua salute e, con l'epilessia che va ad aggiungersi ai sensi di colpa e alla depressione, lan si lascia consumare dalla sua anima inquieta e torturata. Il libro ci accompagna in questa parabola artistica e umana, aprendo nuove prospettive. Una narrazione autentica e appassionata che dedica particolare attenzione ai rapporti del cantante con gli altri Joy Division e la moglie, senza mai trascurare la progressione artistica: dagli esordi di Unknown Pleasures fino al postumo Closer, passando per il lirico epitaffio composto alla vigilia del tragico gesto: ""Love will tear us apart"""": l'amore ci strazierà."" -
Londra. Ritratto di una città
Lungo l'arco di trent'anni Maffi percorre le strade di Londra, si immerge nelle pagine dei suoi scrittori, ascolta le voci dei suoi abitanti, così come le storie narrate dagli edifici, dai quartieri, dai musei, dalle stazioni, dal fiume e dai canali; per scoprire, sotto la mappa della Londra di oggi, le tante Londre che si sono succedute nei secoli. Dalla trama di sentieri dei primi villaggi dei Britanni alla città romana; dalla Londra medievale a quella devastata dall'incendio del 1666; dalla capitale vittoriana a quella bombardata durante la Seconda guerra mondiale; dalla Londra thatcheriana ""aggressivamente vetrocementata"""" a quella odierna, opulenta e trionfalistica. E siccome conoscere una città significa conoscere gli uomini e le donne che la abitano, questo libro è una miniera inesauribile di storie: di Jack lo Squartatore e dell'Elephant Man, del dottor Jekyll e di Sherlock Holmes, ma anche quelle raccontate da un vecchio marinaio in un pub. Londra è l'immagine e il mito della metropoli moderna, città-mondo che contiene le stratificazioni del passato e del presente. E, come ben sa chi ha letto i romanzi di Dickens o di Stevenson, o chi si sia perso fra streets, squares, gardens e lanes, è anche una città-labirinto."" -
Kiss. Le maschere del rock
Kiss. Scegliere un nome del genere, nel 1973, quando ormai i fuochi della rivoluzione culturale di fine anni Sessanta sono spenti, vuol dire spazzare via con un monosillabo gli intellettualismi e la militanza politica su cui il rock aveva costruito la sua maturità. Vuol dire farla finita con i sogni dei ""fricchettoni"""", con la psichedelica e con l'ipertecnico progressive, tornando alle radici del rock'n'roll. Amata e odiata, sulle stelle e nelle stalle, la band ha attraversato quarant'anni di storia del rock, da Kiss a Sonic Boom (2009). Un fenomeno di costume che ha fatto della cultura dell'immagine la sua linfa vitale. Ancora oggi, nell'immaginario comune, ci sono le loro maschere e il loro logo, prima ancora che la loro musica. Una musica che affonda le radici nell'allora nascente scena glam rock newyorkese. Ma la nostra storia comincia qualche anno prima: è il 1964 e gli Stati Uniti conoscono per la prima volta i Beatles. Quella sera Gene Klein e Stanley Eisen, ancora ragazzini, capiscono ciò che vogliono dalla vita: donne e successo. E ciò che serve per ottenerlo: rendersi visibili. A ogni costo. Ci provano. E ci riescono."" -
Storie di naufragi
Avventure e scoperte si snodano in storie di naufragi. A fare da filo conduttore sono la passione per il mare e l'amore per l'avventura che portarono Louis Deperthes, illuminista e bibliofilo, a raccogliere i diari di bordo, le carte nautiche e le narrazioni di storie vere di naufragi e svernamenti per farne un'opera in tre volumi, pubblicati dal XV al XVIII Secolo. Il libro vide la luce nel 1789. Questa edizione va a ripercorrere i racconti di Deperthes, mantenendo l'atmosfera che trapela nelle storie di viaggi e l'interesse dell'autore per le estreme condizioni di vita dei marinai e degli esploratori. -
Bob Dylan. Scritti 1968-2010
Una essenziale e inedita raccolta di scritti che prende avvio con l'immagine di una voce incontrollata che si diffonde a Berkeley nella metà degli anni Sessanta per terminare nella notte delle elezioni nel 2008 a Minneapolis. Nel primo caso, una piccola folla trattiene il respiro di fronte a un uomo che dice di chiamarsi Bob Dylan che si esibisce all'interno di una scatola di legno; nell'altro, Dylan si presenta per la prima volta alla sua vecchia alma mater, l'Università del Minnesota, e, nella notte in cui la nazione vota per il cambiamento, investe di un nuovo significato le canzoni che si è portato dietro per quasi mezzo secolo. Greil Marcus, celebre in tutto il mondo per i suoi"" Mystery Train"""",""""Tracce di rossetto"""" e """"The Old"""",""""Weird America"""", ha seguito il lavoro e la vita di Bob Dylan con l'intensità di un fan e la perseveranza di un detective. Alle approfondite e appassionanti indagini sulle storie ingarbugliate della vecchia musica americana si alternano in questa godibilissima narrazione stringati commenti - venticinque, cinquanta parole su dischi, libri, concerti, pubblicità radiofoniche. Prefazione di Riccardo Bertoncelli."" -
I luoghi dell'Apocalisse. Un viaggio sulle tracce della «fine del mondo»
Mentre da più parti giungono messaggi inquietanti sulle ""profezie maya"""" che sembrerebbero annunciare una prossima fine del mondo, l'osservatore attento sa che momenti del genere hanno già attraversato la storia di tutte le civiltà. Massimo Centini ricostruisce il concetto di """"fine del mondo"""" nelle sue sfaccettature antropologiche, mitiche e religiose. Questo excursus dall'antichità a oggi - ci conduce in tutti i luoghi teatro di fenomeni catastrofici: la pioggia di fuoco di Sodoma e Gomorra, il diluvio universale, il mito di Atlantide e il maremoto di Santorini; la guerra """"atomica"""" descritta nel Mahabharata, l'enigmatico incidente di Tunguska e i cataclismi che avrebbero travolto Mu e Lemuria. Ma anche il resoconto di tutti quegli eventi apocalittici naturali che hanno segnato le popolazioni e i territori colpiti, come terremoti, uragani, tsunami, eruzioni. E casi in cui l'apocalisse è stata causata dall'uomo, come sull'Isola di Pasqua, fino al processo distruttivo messo in atto con il degrado ambientale... A ciò si aggiunga il peso esercitato dall'idea della """"fine"""": un fenomeno estremo, prodotto quasi sempre dagli dèi con funzione punitiva per gli uomini, colpevoli di aver infranto le regole stabilite dal divino. Osservando mitologie e religioni del passato, culture anche molto lontane dalla nostra, scopriamo che in ogni tempo si è cercato di indicare le date della fine del mondo, spesso annunciate da una serie di segni sempre differenti a seconda dell'epoca..."" -
L' impero dei gangster. L'era del proibizionismo da Al Capone a Frank Nitti
Erano gli anni in cui le strade di Chicago venivano quasi quotidianamente sconvolte da improvvise sparatorie: i proiettili rimbalzavano sul selciato e contro i muri delle case, contro le sonore lamiere e i cristalli dei negozi, tra il fuggi fuggi dei passanti e il cozzare fragoroso delle automobili. Furono quattordici anni, quelli del proibizionismo, che dettero l'avvio a un costume di illegalità e delitti in tutti gli Stati Uniti e il cui sinistro ricordo vive nelle pagine di tanti romanzi e nelle vicende di numerosi film. I protagonisti no: finirono distesi sui marciapiedi o dispersi nelle prigioni di stato. Alcuni di loro ebbero funerali sontuosi ai quali parteciparono uomini politici, illustri avvocati e finanzieri: segno della corruzione che macchiava ogni strato della società. Nella cruda disamina di Allsop compaiono tutti quei personaggi che brillarono durante gli anni ruggenti di una tetra celebrità: i siciliani, gli irlandesi e tutte le minoranze che, in continua lotta fra loro, si procacciarono di volta in volta il monopolio del vizio, del ricatto e dell'omicidio. Su tutti questi vividi ritratti rifulge quello di Al Capone, ambigua figura di generoso benefattore e di feroce assassino. Il nucleo di questa storia di gangster è costituito proprio dalle vicende del grande leader carismatico e da quelle dei suoi complici, nonché dei fratelli che egli aveva sistemato e reso potenti come altrettanti napoleonidi intorno all'imperatore di Chicago. -
Patagonia. Paesaggio dell'immaginario
La Patagonia è il paesaggio definitivo della mente. Un luogo non-luogo. Come la Siberia e il Sahara, è divenuta metafora del nulla e dell'estremo. Le sue frontiere si estendono oltre i confini di Argentina e Cile per racchiudere un'idea evocativa del luogo. Situata nella punta meridionale del Nuovo Mondo, questa regione di steppe e venti impetuosi era popolata da tribù di cacciatori nomadi quando Ferdinando Magellano vi approdò nel 1520. Questo momento segnò l'inizio di un'era di avventure e di esplorazioni. Insieme a marinai provenienti dall'Europa e dall'America, sir Francis Drake e John Byron ne perlustrarono baie e insenature, fiordi e canali. Quando nel XIX secolo la terra fu libera, un folle francese si autoproclamò re di Araucania e Patagonia. Un gruppo di famiglie provenienti dal Galles salpò da Liverpool per fondare una Nuova Gerusalemme nel deserto. I leggendari Butch Cassidy e Sundance Kid, in fuga dagli Stati Uniti, vi si rifugiarono per gestire un ranch nei pressi delle Ande. Tutti loro, così come in seguito tanti scrittori di viaggio - Bruce Chatwin fra tutti -, hanno lasciato romanzi e resoconti, memorie e diari che evocano il potente fascino di questa terra sull'immaginazione. Dalle pianure deserte ai mari in tempesta, dai giganteschi fossili di dinosauri alle sculture nel ghiaccio, il paesaggio della Patagonia ha ispirato e ammaliato nel suo incantesimo selvaggio generazioni di viaggiatori e artisti. -
Roald Dahl. Il cantastorie
Roald Dahl è uno dei più grandi scrittori cantastorie di tutti i tempi. La sua fantasia ha spinto la letteratura per ragazzi in territori inesplorati e, a poco più di vent'anni dall sua morte, la sua popolarità tra adulti e bambini non cessa di aumentare. Considerato un eroe dai suoi lettori, l'uomo dietro lo scrittore, tuttavia, è rimasto per anni un mistero, e il personaggio pubblico non stato immune da critiche. Alla sua morte la sua reputazione ha subito una trasformazione e i critici oggi ne celebrano l'impetuosa immaginazione, lo humour eccentrico e l'eleganza linguistica, mentre personaggi come Willy Wonka, il Grande Gigante Gentile e Matilde si ergono nel panorama letterario mondiale come creazioni immortali. Per questa biografia, Sturrock ha avuto accesso per la prima volta all'archivio privato dello scrittore, così come a centinaia di lettere e appunti inediti, rivelando aspetti sconosciuti della sua vita: la spaventosa esperienza come pilota di caccia; gli anni a Washington durante la Seconda guerra mondiale; la depressione causata dalle disgrazie che colpirono la moglie e i figli negli anni Sessanta. Il libro descrive la reazione di Dahl a queste dolorose esperienze e gli avvenimenti che lo portarono, dopo aver passato la cinquantina, a innamorarsi per la prima volta. Prefazione di Goffredo Fofi. -
Storie curiose di cani
Se ai cani è associato da sempre l'affezionato ruolo di compagni dell'uomo, le loro abilità a volte sorprendenti hanno rappresentato una fonte di fascino per i loro osservatori nel corso delle varie epoche. In ""Storie curiose di cani"""" Jan Bondeson ci svela le incredibili vicende di alcuni fra i più straordinari cani della storia, utilizzando la scienza per analizzare alcuni dei più straordinari miti e misteri irrisolti della perduta storia dei cani. Fra Sette e Ottocento a lasciare la loro zampata su palchi e giornali furono numerosi cani-performer: dall'Erudito Cane Inglese, così bravo a far di conto da venir considerato la reincarnazione di Pitagora, al Barboncino Munito, capace di fare lo spelling in italiano e francese e grande giocatore di domino e al Terranova attore Carlo, degno antenato del ben più noto Rin Tin Tin. Alcuni dei più sorprendenti cani della storia appartenevano al proletariato canino: pensiamo ai """"cani da girarrosto"""", ai Terrier lanciati nelle arene di ratti su cui si puntavano scommesse e ai cani mendicanti nelle stazioni ferroviarie. Il cane di Lord Byron apparteneva invece all'estremo opposto nella scala sociale canina, al pari dei suoi ricchissimi compagni destinati a ereditare ingenti somme di denaro da parte dei loro eccentrici padroni. Ad accompagnare la narrazione, un apparato iconografico con più di 130 immagini d'epoca.""