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Un uomo a pezzi
Quattro giorni per trovare lavoro, per sconfiggere l’alcolismo, per salvare un matrimonio, per dimostrare che anche un nero può realizzare il sogno americano. Vincitore dell’Impac Dublin Literary Award 2009, il premio letterario più ricco del mondo, prevalendo sulle opere di Philip Roth, Doris Lessing e Joyce Carol Oates.rn«Un lungo e melodioso monologo, un incantevole blues per l’infinita solitudine dell’anima.» - BookslutrnrnrnrnUn trentacinquenne nero di cui non sapremo il nome, ma che a un certo punto si farà chiamare Ismaele, coltiva l'ambizione di diventare uno scrittore di successo. La situazione è drammatica: deve trovare il modo di metter su i dodicimila dollari necessari per prendere una nuova casa in affitto e pagare la retta scolastica ai figli. Ha quattro giorni per trovare uno o più lavori, per dimostrare a se stesso e agli altri che anche un nero può farcela. Quattro giorni per vincere il disagio di vivere in un'America razzista che dopo quarant'anni non ha ancora metabolizzato l'urto del messaggio di Martin Luther King. E cosi Ismaele va a vivere lontano da tutto e da tutti. Si installa nella cameretta del figlio di un amico, a New York; vive da proletario problemi tipicamente borghesi, ed è costretto a rispondere alle pretese del suo ego nient'affatto rinunciatario. ""Mi chiedo se non ho subito un danno irreparabile"""", si domanda a un certo punto Ismaele, assimilando la sua vita a un """"esperimento sociale"""", così come era stato per il protagonista di Uomo invisibile di Ellison. Thomas, con un tormentato flusso di coscienza, racconta l'ipocrisia e lo scetticismo nei confronti dei neri, e dei vari gradi di nero, nella città considerata l'ombelico della multiculturalità ma anche l'incubatore delle tensioni sociali - un razzismo latente, inconscio, risultato di anni di soprusi e indifferenza o patinata solidarietà."" -
Pescatore d'Islanda
È il rito ancestrale della pesca a scandire le stagioni nel piccolo villaggio bretone di Paimpol. Alla fine dell'inverno, i pescherecci ricevono la benedizione per la partenza verso l'Islanda; dall'alto del tabernacolo allestito nel porto, la Vergine osserva allo stesso modo, impassibile, chi dopo l'estate tornerà alle coste francesi con il carico di pesce, e quelli che, una dannata tempesta farà mancare all'appuntamento con i propri cari. La primavera, a Paimpol. è il silenzio di donne nell'attesa di un ritorno. L'inverno è fatto per sposarsi - o per piangere chi il mare ha trattenuto. Gaud Mével è la graziosa figlia, biondissima, di un anziano pescatore di Paimpol che con il mare ha fatto fortuna. È cresciuta a Parigi, poi il padre l'ha ricondotta in Bretagna. L'inverno del suo ritorno a Paimpol, a un ricevimento di nozze, Gaud incontra il primogenito dei Gaos, l'imponente Yann. pescatore d'Islanda fiero e impenetrabile. È l'inizio di un amore ardente ma tormentato. Ma la felicità, in queste lande brumose, è selvaggia e inquieta, oppressa dalla minaccia della morte. Romanzo del 1886 - lo stesso anno in cui Jean Moréas pubblica su Le Figaro il Manifesto del simbolismo -, Pescatore d'Islanda è un inno oscuro e decadente all'inesorabilità del fato e alle leggi insondabili che governano i sentimenti umani. -
L' equipaggio invisibile. Robert Clark e la nascita della vela moderna
Le intuizioni e il genio di Robert Clark, giovane progettista inglese, a partire dal 1935 hanno aperto la strada alla vela moderna. Nascono dalla sua penna molte fra le barche più belle, veloci e famose, come il Favona vincitore della Fastnet 1953, il Gipsy Moth III di Francis Chichester, ì'Ortac, con il suo armo futurista, il British Steel con cui Chay Blyth compirà il suo ""viaggio impossibile"""" intorno al mondo controvento e controcorrente. Ma l'opera di Clark rende soprattutto possibile che un hobby per pochi ricchi diventi, nel giro di qualche decennio, un fenomeno 'popolare'. Non più soltanto armatori facoltosi ed equipaggi mercenari, impegnati in complicate manovre su velieri obsoleti. Il mondo della vela diventa accessibile ad appassionati, atleti, famiglie e navigatori solitari. """"L'equipaggio invisibile"""" racconta per la prima volta la storia personale e professionale di Robert Clark attraverso un'inedita documentazione e un ricchissimo apparato di fotografie e illustrazioni, frutto di approfondite ricerche nei principali archivi navali inglesi. Un viaggio che attraversa ottant'anni di storia della vela."" -
Rainbow per Rimbaud
Charleville-Mézières, due ore in treno da Parigi, giorni nostri. Robert ha trentasei anni, è alto due metri e dieci, ha lunghi capelli rossi raccolti in una coda di cavallo e arti lunghi e sottili. Dorme in un armadio, su cui ha inciso la parola Battello. Ha imparato a memoria tutte le poesie di Rimbaud e ogni giorno va a rendergli omaggio al cimitero dove è sepolto. Un giorno parte per l'Egitto in compagnia di Isabelle - conosciuta per caso al telefono -, prima tappa di un lungo pellegrinaggio nei luoghi in cui il grande poeta francese è vissuto. Robert sembra uscito di senno e si fa tatuare le poesie di Rimbaud sul viso e sul corpo: vuole penetrare in tutto e per tutto il suo idolo. Il viaggio della coppia prosegue per Dakar, Gorée, Capo Verde. A Tarrafal, Robert e Isabelle non si parlano più, sanno che il loro destino si sta per compiere. Robert non è più in grado di camminare, giace seduto all'interno di un carrello per la spesa che ha trasformato in battello, e si sente finalmente Arthur Rimbaud. L'epilogo è pura poesia. -
La zattera della medusa
Nel luglio del 1816 la fregata francese ""Medusa"""" naufraga al largo delle coste del Senegal. Centoquarantasette disperati cercano la salvezza su una zattera che viene abbandonata in mare con pochissimi viveri. Per dodici giorni i superstiti si dilaniano, si uccidono, si cibano gli uni degli altri. All'alba del 17 luglio, ne vengono tratti in salvo appena quindici, sopravvissuti a quella terribile carneficina originata dalla disorganizzazione, dall'insipienza dei comandanti e alimentata dalla folle disperazione dei naufraghi. Théodore Géricault decide di usare quel crudo episodio di cronaca per un quadro che cambierà l'idea di pittura. Anch'egli naufrago dell'esistenza, con alle spalle una disperata e sfortunatissima storia d'amore, per nove mesi si chiude nel suo studio e lavora all'enorme tela di cinque metri per sette. Ma il dipinto, che descrive anche la tragedia della Restaurazione, la disillusione dell'età napoleonica, il mesto ripiegarsi degli entusiasmi rivoluzionari, si scontra con la banalità del pensare comune, con l'orrore per lo scandalo e porta il suo autore a una precoce fine. Storia emblematica di comandanti meschini, vittime sacrificali e artisti eroici, la vicenda della """"Zattera della Medusa"""" sembra trovare negli anni che stiamo vivendo un parallelismo perfetto che la porta a esser letta non come il resoconto di una cronaca del diciannovesimo secolo ma come la feroce e visionaria anticipazione del nostro presente."" -
Guida alle immersioni nelle isole italiane. Luoghi, diving, fauna e flora
Le acque che circondano l'Italia nascondono tesori naturalistici tra i più esclusivi di tutto il Mediterraneo. Molti di questi sono concentrati lungo le coste delle isole italiane. Un viaggio attraverso gli arcipelaghi e le isole che punteggiano il nostro mare alla scoperta di luoghi straordinari alternando mete ben conosciute ad altre meno note. Su tutto domina il mare con i suoi colori, le sue acque cristalline, la flora e la fauna così variegate e ricche da garantire ad ogni immersione esperienze uniche. Il volume è una guida approfondita e aggiornata ai punti di immersione più interessanti delle isole italiane, corredata dalle foto scattate dagli autori, giornalisti e fotografi subacquei. Un manuale ricco di informazioni pratiche per tutti gli appassionati di diving, con l'elenco delle località dove è possibile fare immersioni, l'individuazione dei cosiddetti ""top spot"""", le profondità, il tipo di fondale, le difficoltà, la fauna e la flora caratteristiche, ma anche la descrizione di ogni isola per una passeggiata prima o dopo le immersioni."" -
Scritti di bibliografia, editoria e altre futilità
"L'incontro con un Libro, Roberto lo aveva capito, può cambiare il tracciato della vita quanto (e forse più) l'incontro con una persona. Talora, nei casi più fortunati, le due cose convergono. Tutti i suoi scritti qui raccolti, che ebbi la ventura di leggere via via che apparivano, spesso lasciati galleggiare con nonchalance come gusci di noce in correnti minime, stanno a dimostrarlo. Essi ci offrono la spettrografia di una cultura che è gioco e paradosso, assoluta serietà e autoironia anche spietata. Roberto conobbe ed esaltò la forza che la carta possiede di accogliere, conservare e trasmettere il racconto della vita. Attraverso i libri, nei libri, anche lui si raccontava: prima a sé stesso, quindi a noi che con lui, amandolo, abbiamo vissuto..."""" (dall'introduzione di Corrado Bologna)." -
Nel paese dei bibliofagi. Giornale di bordo di un collezionista futurista
"Due sono gli elementi distintivi di Pablo Echaurren sotto il profilo di collezionista di libri futuristi: la 'filia' portata al limite della passione feticistica e vissuta in modo viscerale e quindi in modo esclusivo e la definizione rigorosamente filologica del campo di ricerca. Solitamente la recensione di un saggio è una sorta di braccio di ferro in cui si esibisce il proprio bicipite, salvo cavallerescamente ammettere che l'autore ce l'ha più duro. Io vorrei invece dichiarare la mia totale alienità a questo campo di prove, mostrare che la mia pochezza è tale che spero solo di non disgustare il lettore bibliofilo.""""" -
Catalogo delle edizioni Tallone 1960
"La lettura dei titoli del catalogo qui riproposto scandisce le tappe di un'impresa editoriale ispirata a canoni maturati da mio padre attraverso l'attività di promotore del bel libro internazionale durante gli anni di lavoro presso le Messaggerie Italiane, affinati poi nell'esperienza di libraio antiquario, svolta anch'essa a Milano prima di iniziare, all'età di 33 anni, un pellegrinaggio presso le più prestigiose officine librarie europee, approdando quindi all'apprendistato tipografico presso maître Darantiere a Parigi nel 1931, per giungere nel 1938 all'acquisto dell'atelier ed all'attività di editore-stampatore in proprio"""" (Tallone)." -
Questo è Berni. Manuale del cacciatore di libri introvabili
Raccogliere libri insoliti e bizzarri può iniziare come un'innocua attività di svago. Andando per bancarelle e librerie dell'usato si riempiono così quei pomeriggi rimasti vuoti per dimenticanza. Ma dopo un po' ci si stanca se non si dà un indirizzo preciso a questo girovagare. Serve prima di tutto un campo di interesse specifico che concentri l'attenzione e non la disperda. E poi lo strumento giusto in mano. La bussola, il sestante, il navigatore satellitare, per trovare sempre la strada maestra. Il ""Manuale del cacciatore di libri introvabili"""" cerca di dare una risposta a queste esigenze. Scritto da Simone Berni, un esperto di insolito libresco con all'attivo già altre opere di ricerca sui libri proibiti e scomparsi dalla circolazione. Si dota di un icosalogo, cioè di venti leggi ponderate per il cacciatore di libri, che sono anche massime filosofiche e di vita. Queste insegnano a rapportarsi con una persona, con un individuo vero e proprio, troppe volte sottovalutato: il libro."" -
Gli introvabili. Futurismo shock
"Artista, collezionista e scrittore; e anche in quest'ultima prosa ce ne fornisce una prova evidente, fin dal titolo. Dice infatti Echaurren, con piglio da filologo: un oggetto introvabile non può esserci, per definizione: il fatto stesso che esista lo rende per forza di cose reperibile. E quindi, tutte le volte che in un catalogo di una libreria antiquaria si imbatte nell'aggettivo, si ribella: come fa un testo a essere introvabile se nello stesso momento è lì, a disposizione? È una contraddizione ontologica, inaccettabile da qualsiasi persona di buon senso. Fin qui, nulla da eccepire: è il discorso di chi, abituato a ragionare sul senso delle parole, ne individua subito un utilizzo improprio. Ma ecco farsi vivo il germe dell'ironia: un """"a meno che"""" in grado di portare il ragionamento alle estreme conclusioni: nel caso, un libro sarà introvabile se non è mai esistito."""" (dalla prefazione di Andrea Kerbaker)" -
Segni sui margini con Piero Chiara e i suoi libri
"Il metodo di Brambilla, che - un po' come certi storici della cultura - ama lavorare per flash, tracce, indizi anche minimi, si attaglia bene alla maniera narrativa dello scrittore luinese. Ne rappresenta anzi una sorta di applicazione in chiave saggistica. Perché, come presto comprende qualunque suo lettore, Chiara è solito frugare nei ripostigli, dare un'occhiata sotto i tappeti, rovistare nei cassetti, spalancare gli armadi, insomma esaminare in ogni piega vite di uomini a tutta prima marginali, modesti, comuni, eppure preziosi testimoni del loro tempo e protagonisti di avventure nient'affatto noiose. Solo chi abbia la pazienza di rimestare a fondo le braci comprende quanto fuoco sonnecchi nei camini. Sostenuto da questa consapevolezza Brambilla mette a frutto una minutissima conoscenza della sua proie, arrivando a pareggiarne il respiro, prima di scoccare il dardo."""" (dall'introduzione di Mauro Novelli)" -
Carteggio inedito per tutte le opere di Gabriele d'Annunzio (1926-1971)
Fin dalle prime lettere salta all'occhio come la costante cura della qualità del prodotto non sia disgiunta da una attenzione al mercato, ma anche come la vita professionale si intrecci strettamente con la vita privata, andando a costituire quella che oggi, traendo spunto dalle sollecitazioni della rete, definiremmo una ""comunità"""" di persone, legate fra loro dalla passione per il libro."" -
Il caso Imprimatur. Storia di un romanzo italiano bestseller internazionale bandito in Italia
Imprimatur è un romanzo storico ambientato nella Roma del 1683, nella settimana di settembre che coincise con la battaglia di Vienna tra le truppe cristiane e quelle turche. Rita Monaldi e Francesco Sorti, gli autori, sono all'esordio letterario. L'editore Mondadori, acquisisce il manoscritto e lo pubblica nel marzo del 2002. All'inizio il libro scala le classifiche ma a un certo punto l'editore sembra non crederci più. Il libro non viene più ristampato. Imprimatur sparisce dai cataloghi e dai siti di vendita usuali. Gli autori ottengono nuovamente i diritti. Vanno all'estero e cominciano a contattare gli editori più importanti. Il risultato è che ad oggi Imprimatur è stato stampato in almeno quarantacinque paesi e ha venduto più di un milione di copie nel mondo. Ma perché il romanzo era sparito dal novero delle ""creature del creato""""? Come mai non veniva più recensito? Come mai era sparito dai motori di ricerca librari su internet? Le risposte arrivano a fatica, tra silenzi e """"no comment"""" d'ordinanza."" -
De la bibliophagie (1866)
I libri possiamo leggerli, che è la cosa più ovvia; oppure regalarli, che è un atto gentile. Possiamo poi collezionarli, o bruciarli, che è una pessima azione. Possiamo, inoltre, dimenticarli su una panchina perché altri li trovino e li leggano, oppure usarli per appianare una gamba più corta di un tavolo (lo scriveva Mark Twain). Li possiamo amare e odiare, oppure dimenticare per sempre. Infine possiamo mangiarli, che è pratica sconsigliata assolutamente. -
Sui cataloghi editoriali e altri saggi
Il volume raccoglie sei saggi scritti e pubblicati dall'autrice, in diverse sedi, tra il 2006 e il 2012, qui ampliati e aggiornati sia nel testo che nelle note bibliografiche. Nel saggio sui cataloghi editoriali l'autrice riflette su un genere bibliografico per il quale manca ancora, in età contemporanea, una ricerca sistematica che ne indaghi modi e forme e lo fa sia aggiornando la bibliografia sull'argomento sia muovendo i primi passi su un sentiero che è ancora lungo da percorrere. Stesso discorso si può fare per il saggio di chiusura, che questa volta riguarda più propriamente gli archivi degli editori che in Italia, quando non sono andati dispersi, hanno avuto la sorte di depositarsi nei luoghi più disparati. Qui si tenta di fornire una panoramica sullo stato di avanzamento degli studi sugli archivi editoriali in Italia, riflettendo sull'importante funzione che le carte d'archivio giocano nella ricostruzione della memoria del lavoro editoriale. Gli altri saggi raccolti in questo volume hanno invece un'impostazione ""monografica"""" su singole collane, cataloghi o case editrici."" -
Inchiostri. Stampa, litografia, scrittura, simpatici
Se esistesse una Teoria esistenziale dei liquidi, purtroppo ancora tutta da scrivere, l'inchiostro sarebbe uno dei protagonisti assoluti, insieme al sangue, alle lacrime, la pioggia e all'acqua del mare. Una storia culturale lunga e affascinante, quella della fabbricazione degli inchiostri, che si perde nella notte dei tempi. Una storia che bordeggia l'uso strettamente funzionale di questo prezioso elemento liquido, per finire nelle pagine di poeti, scrittori e saggisti che in qualche modo ne hanno scritto: A. Artaud, G. Apollinaire, G. Ungaretti, R. Roversi, F. Trìas De Bes, Miodownik, nomi che circolano in questo libro che solo apparentemente è la ristampa anastatica di un raro ricettario anonimo di fine Ottocento sulla fabbricazione di varie tipologie di inchiostri, mentre in realtà esso è anche una riflessione implicita sul destino della scrittura e della stampa manuale la quale, come ci ricorda un grande stampatore come Enrico Tallone nella Premessa, è consustanziale all'uso di inchiostri preziosi e duraturi. Ma a segnare la doppia, intima valenza dell'inchiostro, nell'immaginario come nella biografia di ognuno di noi, c'è il breve racconto della scrittrice Carmen Verde, che all'inchiostro quale documento biografico dell'anima affida questa sua intensa riflessione. Completa il libro una preziosa testimonianza rintracciata casualmente in una rara stampa veneziana secentesca del Piovano Arlotto: una ricetta manoscritta coeva su come fabbricare l'inchiostro, a costellare i marginalia delle prime pagine dell'antico volume, messo a nostra disposizione dal bibliofilo Franco Bianchessi. -
Saba, Trieste, il calcio. Capricci e divagazioni sulle cinque poesie per il gioco del calcio
Le Cinque poesie per il gioco del calcio sono tra i testi più noti di Saba. Spesso inseriti nelle antologie scolastiche, appaiono di solito sottovalutati e mai sono stati analizzati a fondo. Attraverso una pluralità di approcci, e in particolare quello che l'autore definisce ""filologia sportiva"""", tali poesie sono qui finalmente indagate nei loro risvolti più segreti. Sotto la pacifica superficie del testo si nascondono infatti degli enigmi sorprendenti, in parte ancora irrisolti. Questo saggio tenta di ascoltare in profondità la voce di Saba, senza farsi ingannare dalle apparenze."" -
Questo non è un catalogo Babbomorto Editore 2017-2019
Premessa di Giuseppe Marcenaro, scritti di Antonio Castronuovo e Massimo Gatta. Un catalogo. Un elenco di cose, di oggetti, di libri... anche di varietà, mercanzie o quel che una mente giuliva, o perversa, può vagheggiare. E trovarsene adesso uno di quei tali cataloghi che inventaria e documenta una attività stampatoria: le scelte che sono state compiute da ""un editore"""" in complicità con """"autori"""" affinché una scritturazione d'argomento vario, mascherata da fantasioneria, intrugliata di sapiente malizia, declinata anche a poeticissime visioni, e coniugata a tragiche ironie (dati i tempi), possa circolare nel mondo sempre più circoscritto di quanti, tentando l'arte della lettura, sian ancora in grado o riescano a risvegliare una pagina di libro."" -
Il curioso caso del Sidereus Nuncius M-L
Il saggio pubblicato da Gingerich nel 2009 [...] conteneva una dimostrazione folgorante che i cinque disegni delle lune contenuti nella «New York copy» erano necessariamente falsi. Non potevano che essere falsi, sulla base di un confronto calibrato e sistematico fra due tempistiche storiche: la tempistica delle osservazioni astronomiche compiute da Galileo, all'«occhiale di canna», a partire dall'autunno del 1609, e la tempistica della lavorazione delle bozze del ""Sidereus Nuncius"""", quali Galileo aveva approntate, con il tipografo veneziano Tommaso Baglioni, nelle ultime settimane dell'inverno 1610, il più febbrile e il più esaltante della sua vita. In """"The curious case"""", Owen Gingerich lo scienziato muoveva da una ricostruzione notte per notte, ora per ora, quasi minuto per minuto, delle osservazioni telescopiche di Galileo, con luna crescente o con luna calante, con cielo sereno o con cielo nuvoloso, a crateri visibili o a crateri invisibili, per ragionare del modo in cui Galileo stesso poteva o non poteva avere disegnato le fasi lunari da lui inquadrate con il cannocchiale.""