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Ranocchio e il tesoro
Ranocchio e Orsacchiotto sono in caccia di un tesoro. ""Ecco dove troveremo il tesoro. Esattamente qui!"""" esclama Ranocchio, indicando un punto nel terreno. """"Come fai a saperlo?"""" chiede Orsacchiotto. """"Lo so, semplicemente"""" dice Ranocchio. Scavano a lungo e di buona lena, ma la buca diventa così profonda che non riescono più a risalire. Arriva il buio e la notte. Per scacciare lo sconforto e la paura decidono di cantare una canzone. Ma chi li salverà? E il tesoro... alla fine si troverà? Età di lettura: da 4 anni."" -
Ranocchio è... un ranocchio
Ranocchio è felice di essere un ranocchio, di essere bello e di saper saltare, finché non vede volare la sua amica anatra. Affascinato da quel volo, Ranocchio è sicuro di saper volare come l'anatra e si allena... ma senza successo. Avvilito, si rende conto di non saper fare tante altre cose che i suoi amici sanno fare, come cuocere una torta o leggere un libro... Ranocchio si dispera, ma i suoi amici gli fanno capire che non è tanto importante saper fare tutto, quanto saper far bene ciò di cui si è capaci. E Ranocchio è di nuovo felice di essere un... ranocchio. Età di lettura: da 4 anni. -
Il nuovo nido dei piccoli Marsù. Ediz. illustrata
I Piccoli Marsù vivono felici e contenti con i loro genitori in un nido accogliente e sicuro. Finché un giorno arriva una terribile tempesta che lo manda in pezzi. I Marsupilami non hanno più una casa! Devono così lasciare la giungla e mettersi alla ricerca di un nuovo nido... Una strepitosa avventura su un tema di grande attualità come l'accoglienza. Età di lettura: da 4 anni. -
La scuola dei piccoli Marsù. Ediz. illustrata
Stamattina la sveglia ha suonato troppo presto e troppo forte. Forza, veloci! Doccia, colazione, un ultimo bacio sulla porta e poi via, il traffico, le code, i compagni di classe, gli insegnanti, la mensa... Come in tutte le case del mondo, anche i Piccoli Marsù si preparano per andare a scuola... A modo loro, però! Età di lettura: da 4 anni. -
Il bagnetto di Max. Ediz. illustrata
È l’ora del bagnetto per Max, il suo orsetto, la palla, il camioncino, il biscotto e... il cane! Le piccole avventure di tutti i giorni in una nuova collana di storie piene di dolcezza con immagini umoristiche e ricche di dettagli, che costituisce un graduale e naturale passaggio dalle prime ""protostorie"""" alla lettura degli albi illustrati. Età di lettura: dai 2 anni."" -
Sorellina Coniglio e i suoi amici. Ediz. illustrata
Sorellina Coniglio e i suoi amici devono decidere che gioco fare insieme. Ma quante difficoltà! Ognuno vuole fare un gioco diverso. La rana vuole che tutti quanti si tuffino nello stagno, ma il maiale non è affatto d'accordo e suggerisce che si giochi a rotolarsi nel fango. Però questo gioco non piace alla cornacchia, che propone agli amici di volare tutti insieme, in alto nel cielo... ""Ma così noi non possiamo giocare!"""" protesta il topo, che suggerisce di giocare a infilarsi nei piccoli buchi sotto l'albero... Alla fine, dopo tante proposte e tentativi, Sorellina Coniglio e i suoi amici trovano il gioco giusto: ascoltare un libro! Piace a tutti... anche se ciascuno ride per una cosa diversa! Età di lettura: da 3 anni."" -
Rosso micione. Nuova ediz.
C'era una volta un gatto, un gatto rosso. Si chiamava Rosso Micione. Se ne andava, con i baffi al vento, per boschi e per prati, là dove lo portava la curiosità. Un bel giorno trovò un uovo. Rosso Micione se lo sarebbe pappato volentieri ma... Età di lettura: da 3 anni. -
Oh, che uovo! Nuova ediz.
Tre uccellini sgusciano fuori da tre uova diverse. Andranno d’accordo fra di loro? Una dolcissima storia del famoso Eric Battut per parlare di tolleranza ai più piccoli. Età di lettura: da 3 anni. -
Jacopo il giullare. Ediz. a colori
C'era una volta un giovane giullare di nome Jacopo che, stanco della sua vita errabonda, era alla ricerca di un luogo tranquillo dove fermarsi. Trovò un monastero, bussò e fu accolto. Ma cosa può fare un saltimbanco in un monastero? Gli altri monaci non lo capivano e ben presto Jacopo iniziò a sentirsi inadeguato... ma un evento inaspettato riportò armonia e felicità nel convento. Una leggenda medievale improntata a valori ancora attuali come l'accettazione, l'accoglienza e l'importanza del dialogo. Età di lettura: da 4 anni. -
Il ladro di colori
Un giorno in un giardino incantato arriva uno strano omino, sottile e grigio come l'ombra della sera. Sfiora le piante e gli animali con la sua spugna magica e ruba così il loro colore. Solo un bambino può rompere l'incantesimo... ""Quando sono triste, tutte le cose perdono il loro colore, diventano grigie. Chi mi ruba i colori, mamma?"""" Da questa domanda di mia figlia bambina, racconta l'autrice, è nata la fiaba """"Il ladro di colori"""": quasi un mito in miniatura imperniato sul rapporto tra la percezione del colore e lo stato d'animo infantile. Età di lettura: da 4 anni."" -
Leopanera. Una semplice storia d'amore. Ediz. illustrata
Il giovane leopardo Bruno si addentra nella giungla: è il suo primo giorno di caccia! Ma fra i rami e le liane, lo osservano gli occhi grandi e luminosi di Lisa, la pantera nera. Un incontro improbabile, una semplice storia d'amore. Età di lettura: da 4 anni. -
I piccoli Marsù e la grande città. Ediz. a colori
Benvenuti nella grande città che non dorme mai! Folla ovunque, grattacieli, musei, i Piccoli Marsù esplorano questa nuova giungla di vetro e acciaio. Poi, girato l'angolo, in una stradina tranquilla l'incontro inaspettato con un ragazzino che spinge un carretto colmo di oggetti strani e curiosi... La terza storia della nuova serie dei Piccoli Marsù tocca in un modo sottile e fantasioso un altro tema di grande attualità: il riciclo. Ecologia e riciclo, immigrazione, tolleranza, accettazione: gli argomenti che vogliamo condividere con i nostri figli, raccontati come piace a loro da Benjamin Chaud. Età di lettura: da 4 anni. -
Il piccolo re. Ediz. illustrata
La divertente storia delle trovate di un piccolo re che un giorno si sente davvero troppo piccolo... Eric Battut ci regala una nuova simpatica storia per i piccoli lettori che crescono. Età di lettura: da 3 anni. -
Infiniti riflessi. Catalogo della mostra. Ediz. multilingue
L'atelier di Antonella Raio è a Ponticelli, uno studio al piano basso in un complesso di case popolari a contatto con una realtà a volte difficile. Una realtà con cui lei entra in contatto quotidianamente; la osserva e ne ascolta storie di umana miseria e profonda insoddisfazione. È probabilmente la conoscenza di tale scontento che spinge Antonella a riflettere sulla condizione umana nel senso più ampio della parola. Le sue opere assorbono e trasmettono malesseri esistenziali che si manifestano attraverso le deformazioni degli oggetti, le prospettive sbilenche e i giochi di specchi che riflettono all'infinito figure cariche di inquietudine. Per Antonella fare arte è un modo per conoscere e conoscersi, scavando fino in fondo per far emergere gli aspetti più intimi di sé. -
Conflitti. Madre. Una politica dell'arte per i giovani
Tra le tante opere a disposizione nel museo Madre (con la collezione del II piano come si presentava fino al mese di novembre e con gli arricchimenti a questa data seguiti), cataloghi di mostre, foto di opere e materiali di documentazione anche reperibili online, per tre mesi il laboratorio di formazione degli insegnanti ha inseguito il tema dei ""Conflitti"""" come si attraversa un fiume in piena alla ricerca di sponde. Aggirandoci, sulle prime, intorno alla nota frase con cui Theodor Adorno nel 1949 rimarcava quanto la poesia fosse diventata impossibile dopo Auschwitz, si è navigato alla ricerca del senso, attuale-inattuale, di un assunto che riproponeva l'annosa questio della """"fine"""" dell'arte sempre minacciata dalla storia. È da questa, dunque, che si è ritenuto utile partire per cercare contenuti, forme, linguaggi che, nel tempo, hanno in vario modo sfidato con le armi dell'arte le molte idee, anche storicamente trasversali, di """"conflitto"""". Ci è stata utile la pittura di storia, dunque, già solo da David a Picasso, per inoltrarci in un territorio di esperienze sempre in bilico fra accettazione e negazione dei conflitti ora nella tendenza a individuarne intrinseche valenze...."" -
L' anima vola
«Coltivare la poesia in un tempo così prosaico in una società tutta protesa all'apparenza ed alla prepotente affermazione individuale è già di per sé un segno distintivo di nobiltà d'animo. Se essa poi rivela, come in questo caso, partecipazione sofferta alla vita altrui, accettazione risoluta della dolorosa realtà dell'esistenza, un bisogno prepotente d'amore, allora si può parlare veramente dell'espressione di una ricchezza spirituale che investe tutti gli aspetti dell'essere dagli affetti familiari ai ricordi ricorrenti del passato, dagli elementi naturali agli interrogativi esistenziali. Ciò che colpisce, al di là della vastità dei contenuti, è l'afflato lirico che dona un colore univoco e ben riconoscibile ai versi. Sul montaliano ""male di vivere"""", sull'ineluttabilità del dolore, sul crollo dei sogni, sulle inevitabili ingiustizie si afferma, quasi inconsciamente, la volontà inesausta di vincere le angosce, di superare questi tragici limiti, eternando fatti, luoghi, persone, sia nel ritmo incalzante dei versi sia nell'efficacia pittorica delle immagini»."" -
Alfredo Bovio di Giovanni. Lo spazio del colore. Ediz. multilingue
"Tra reale ed irreale... la forza della natura esplode, meravigliosa, primordiale, violenta, epuratrice, spesso inspiegabile. Così percepisco il modo di dipingere di Alfredo Bovio Di Giovanni, mio nonno. Il colore travolge i soggetti, li trascina sulla tela lasciandone intravedere qualche frammento che regala all'occhio del fruitore l'illusione di poter comprendere il complesso mondo interiore di un uomo, un artista che fece di quell'intrinseca, potente energia, la sua espressione di vita. Con il grande rammarico di non aver saputo vivere più da vicino e più intensamente quel suo mondo, oggi provo a riscattarmi, almeno in parte, impegnandomi a fare, con il sostegno dell'intera famiglia, tutto ciò che potrò per riportare la meritata luce sulle sue opere, per diffonderle e farle amare."""" (Barbara Nazzaro)" -
Un progetto per il territorio periurbano. Il parco agrario-A Project for the periurban landscape. The agricultural park
Il maturato interesse per il paesaggio agrario, nell'ambito del territorio periurbano, ha indotto Maria Gabriella Errico ad avviare studi e ricerche sulle complesse ed articolate tematiche dei caratteri paesaggistici dei territori compresi tra città e campagna. Ella ha evidenziato come i nuovi paesaggi dei territori periurbani, frammenti dell'antica interezza perduta, costituiscono la cerniera tra i paesaggi urbani e quelli rurali assolvendo, sia il ruolo di separazione che diconnessione del territorio. Ciò nella consapevolezza che, ripercorrendo l'eclisse della progettazione territoriale, la frangia urbana non è mai stata rispettata ma aggredita, sfruttata, inquinata e desertificata. Pertanto la concretezza, l'obiettività ed il metodo critico della ricerca ne fanno un'opera attenta a periodi spesso trascurati. A ciò affianca la chiarezza di sintesi di un'analisi sincronica per i problemi più emergenti e attuali dei territori italiani. -
L' isola sequestrata. Pirati, marinai, e non solo. Savina Caylyn e Rosalia D'Amato
Un vero e proprio giornale di bordo delle vicende che hanno interessato i sequestri delle navi napoletane Savina Caylyn e Rosalia D'Amato, per lunghi mesi nelle mani dei pirati somali. L'autore racconta il dramma dei marittimi a bordo e dei procidani a terra, con dovizia di particolari, notizie, riflessioni, riguardanti il complesso problema della pirateria marittima e le sue ricadute nel mondo dello shipping. Una storia da cui emergono la preoccupazione, l'angoscia, la paura, ma anche la rabbia, l'orgoglio, la voglia di riscatto di Procida e della sua gente che hanno, da sempre, nel mare la principale fonte di vita e di lavoro. -
Progetto architettonico e sostenibilità nelle aree metropolitane
È convinzione ormai condivisa, che le numerose aree abbandonate delle nostre città devono tornare ad ospitare presto funzioni importanti e sostenibili per le comunità locali; che i complessi degradati devono essere riabilitati e reinseriti nel tessuto vivo delle città; che i patrimoni immobiliari sottoutilizzati non devono restare tali ancora a lungo; che la mobilità in ambito urbano deve avvalersi di nuove infrastrutture e servizi; che ogni investimento pubblico o privato deve qualificare l'immagine urbana e contribuire a realizzare la sostenibilità e lo sviluppo. Si vuol far crescere nel paese la cultura della fattibilità urbanistica, economica ed ambientale dei progetti di trasformazione urbana, migliorando la qualità dei processi di pianificazione e rendendo i mercati urbani più aperti e concorrenziali. Si registra un'obiettiva condizione di emergenza alla quale i centri culturali debbono tentare di rispondere, sia preparando ricercatori ed operatori, in grado di intervenire nella trasformazione del territorio, sia studiando aspetti centrali di una ricerca di base che si trova a dover riconsiderare le consolidate categorie del progetto a confronto con nuove realtà insediative. Il territorio italiano, forse più di ogni altro territorio delle società post-industriali, sembra esprimere, nei confronti di ogni forma attuativa del progetto e della programmazione economica, livelli elevatissimi di conflittualità.