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Pensieri, parole, opere e missione di Carlo Acutis. Dalla A alla Zeta
In Carlo Acutis, come ben evidenziato dall'amico e autore del presente testo, Francesco Polopoli, il volto giovane della Chiesa risplende in tutta la sua cristallina bellezza e freschezza: la sua vita, pronta a dire ""Non io ma Dio"""", è come un bagliore nella notte la cui intensità, pur nella brevità della sua estensione temporale, restituisce forme, colori, fino ad offrire con gratuità e generosità le coordinate a quanti desiderano prendere in mano la propria vita per farne un capolavoro. Tutto è straordinariamente ordinario e l'ordinario diventa straordinario nella vita di Carlo, totalmente immerso nel kairòs, fino a fargli dire """"Muoio felice perché non ho mai sprecato un minuto della mia vita in cose che non piacciono a Dio""""."" -
Emozioni e giorni
«La lettura della raccolta di poesie ""Emozioni e giorni"""" di Franco Tropea mi porta istintivamente a pormi una riflessione sul senso della composizione poetica perché le liriche in oggetto si presentano come un fluire di stati d'animo a volte distinti a volte sovrapposti: un viaggio della mente e del cuore, una musica in lontananza, un arcobaleno di colori che si rinnovano di continuo, atmosfere che si sovraccaricano come nubi e poi si librano una eterea aura, in una combinazione di tonalità che inventano cieli sempre nuovi. Franco Tropea è un cavaliere del nostro tempo, un poeta profondo, ricco di contenuti, dispensatore di emozioni sottoforma di vera poesia. È un cavaliere che lascia la sua traccia sulle tavole polverose di un teatro della memoria e quelle tavole devono rimanere tali perché i ricordi e la nostalgia, le emozioni e i giorni, quando sono autentici non sono mai tirati a lucido.»"" -
U picculu principi i santu Tidoru
«È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante»: una frase più rappresentativa di questa non trovo per poter illustrare il nuovo, mirabile lavoro di Francesco Polopoli. Perché a chi, se non a questo istrionico autore, poteva venire in mente di tradurre in dialetto Il piccolo principe? La traduzione ha un duplice proposito: quello di recuperare la tradizione linguistica e di farlo attraverso un testo esemplare, per poter ""affidare"""" ai ragazzi anche il testimone del nostro dialetto che sta scomparendo. L'intento che si ravvisa è quello di accostare due tipi di educazione: quella ai valori etici e morali e al lessico antico. Età di lettura: da 8 anni."" -
Viaggiatori del Reventino
Viaggiare fa parte della vita. Anzi, la vita stessa è un viaggio, il grande viaggio nel quale tutti i viaggi affluiscono. Ogni arrivo è una meta provvisoria raggiunta, che diventa l'inizio di un nuovo viaggio. Si viaggia nel passato, nella memoria, nei ricordi. Si viaggia nel presente negli accadimenti quotidiani. Tutto cambia. nessun viaggio è uguale. Il viaggio può essere un liberarsi dalla ristrettezza della propria mentalità, trovare la forza di aprirsi e mettersi in discussione, per accettare di appartenere all'umanità tutta, pur nelle sue diversità per i non uniformi percorsi, cadute, voli, intrecci, che hanno conferito modalità, forme e colori diversi agli occhi di ciascuno... La vita è un viaggio nel quale tutti i viaggi affluiscono. Si viaggia sempre, verso nuovi paesaggi, verso nuove culture, nuove mentalità, nuove invenzioni. Importante è non rimanere fermi, godersi, viaggiando, le ricchezze che ogni paesaggio offre. Si viaggia verso nuove terre, in senso geografico, verso l'infinito, verso sé stessi nella ricerca della verità. -
Microstorie e sviluppo del territorio. Un testimone del nostro tempo
Il presente volume è diviso in tre sezioni che contengono testi di mie relazioni, documenti, elaborazioni, articoli, con le introduzioni di tre amici, esperti, militanti politici, rappresentanti istituzionali. Nel mio lungo impegno politico dal ""Fronte della Gioventù"""" di Eugenio Curiel, antifascista, ucciso dalle """"brigate nere"""" a Milano, alla FGCI nel 1948 (Federazione Giovanile Comunista Italiana) al PCI raggiunta la maggiore età al PCI e sviluppi successivi fino al PD al quale non ho aderito preferendo SEL, ho avuto innumerevoli occasioni di conoscere, collaborare e seguire prestigiosi dirigenti locali, regionali e nazionali, esperti e docenti universitari, rappresentanti istituzionali delle diverse formazioni politiche collocati negli Enti Locali, nelle Regioni, nel Parlamento e in Enti pubblici. Da tutti ho ricevuto insegnamenti, stimoli all'impegno, allo studio, alla ricerca e all'elaborazione di soluzioni possibili delle problematiche territoriali e delle condizioni di vita dei lavoratori e dei cittadini. Il libro contiene senza dubbio dei limiti. Ma credo risponda all'obiettivo che mi ha stimolato e deciso a compiere questa scelta"" -
Curinga, tempi infami. Poesie in vernacolo e in lingua
"Dalla introduzione Attraverso la lettura si potrà avere un'idea di quel magma, del complesso sostrato nel quale si è venuto formando il gruppo umano di Curinga (non molto dissimile, d'altronde, da quello dei tanti altri centri grandi e piccoli del sud-Italia). Qui occorre dire che la ricontemplazione di quel mondo paesano ci ha affascinato al punto da indurci a raccogliere e a presentare, per la prima volta, le composizioni dei due poetanti artigiani. Anche in tempi di democrazia progressiva e di migliorate condizioni socio-economiche esse dovrebbero rivelarsi utili alla formazione delle giovani generazioni, per le quali la conoscenza del passato dovrà essere di monito e di aiuto nella vita presente e nella soluzione delle sue contraddizioni. Ma la poesia, d'altronde, - che pur nelle sue più alte manifestazioni adombra il fiato pesante delle cose umane - avrà sempre il pregio di affinare gli animi, di renderli migliori.""""" -
Schegge di vita
E, quando improvvisamente tutto crolla: la tua quotidianità, il tuo sereno attendere gli anni tardi, l'assiduo incontrarsi con gli amici..., dolore, smarrimento, l'incalzarsi dei ""perché"""" cadenzano un nuovo sofferto """"sopravvivere""""... Allora, confessi a te stesso ricordi lontani... respiri struggenti... e quando vorresti arrenderti ai flutti di un mare in tempesta... ti aggrappi al cammino percorso... ai ricordi lontani, al tumulto quotidiano e li racconti all'illusoria tastiera... un bisogno di """"dire""""... quasi uno sfuggire ai fantasmi che incombono, momento dopo momento, in un andare impervio, imprevedibile... con i passi incerti del crepuscolo... disperati e maldestri... nella speranza del cristiano ritrovarsi... Solo dei singhiozzi... schegge di vita... improvvise """"cose""""... """"dette"""" nel doloroso ricordo della nostra Valeria... addolcito da tutti coloro che, generosamente e amorevolmente, mi hanno offerto, sia pure in maniera virtuale, amicizia, solidarietà, coraggio e affetto, scorrendo questi inutili """"frammenti"""" sul precario schermo di un computer..."" -
Lamezia Terme. Un percorso illustrato della città-An illustrated tour of the city
Le caratteristiche fisiche e geografiche hanno fatto del Lametino un territorio abitato sin dalle epoche più remote. Ciò è testimoniato dai tanti siti e dalla molteplicità di beni culturali in esso presenti che, nella loro diversificazione e distribuzione in aree diverse, conservano traccia della sua lunghissima e complessa stratificazione storica. ... La scelta del nome è stata particolarmente felice, perché ""Lamezia"""" recupera la memoria della più antica comunità insediata nel territorio già in età protostorica (fino al VI sec. a.C.) che prendeva il nome dal fiume (L)Amato, mentre """"Terme"""" richiama la presenza in esso di sorgenti di acqua termo-minerale di ampio uso terapeutico sin dall'età antica, oggi fruibili nei modernissimi impianti delle """"Terme di Caronte"""". ... Nello specifico del comprensorio di Lamezia Terme, pur essendoci importanti attestazioni di autori greci sulla comunità protostorica dei Lametinoi (1200-500 a.C.) che hanno trovato qualche sporadica conferma archeologica, il fenomeno antico più significativo è la fondazione della città di Terina."" -
Notturno veneziano
... ""Notturno veneziano"""" è un thriller la cui intricata vicenda si dipana su una scacchiera internazionale, ma tutto converge su Venezia, la città lagunare dove il tempo pare essersi fermato, e il turista dei nostri tempi ritrova davanti a sé i medesimi scorci di paesaggio e le vedute della Venezia del Tintoretto o del Canaletto. Il tempo del racconto ha inizio il mercoledì 23 giugno di un anno dei nostri tempi, con l'assassinio della Contessa Magda Styler in un aristocratico palazzo che s'affaccia sul Canal Grande, di fronte al Casinò di Venezia, Ca' Vendramin Calergi, Poi il racconto riprende dal 13 giugno per informare il lettore del complesso intreccio di interessi in cui sono coinvolti case d'asta e antiquari di Lisbona, Vienna, Venezia. ... Il protagonista positivo è Giuliano Barozzi, antiquario veneziano e stimato critico d'arte, titolare col padre della antica Galleria Barozzi, che scrive per il giornale La voce della Laguna. È un suo articolo su Venanzio e Jacopo Battistini, padre e figlio, orafo famoso il primo e noto il secondo per un quadro, """"Notturno veneziano"""" del 1778, a scatenare nel mondo dell'arte internazionale la corsa al possesso del quadro."" -
Letteratura del terzo millennio. Temi e stilemi
L'antologia ci offre anche l'opportunità di cogliere le tendenze di fondo della letteratura italiana contemporanea e di apprezzare l'impegno di tanti che, senza essere letterati di professione, amano leggere e, a volte, trovano il coraggio di riempire le pagine bianche con la creatività del proprio mondo interiore, rivelando contemporaneamente una visione del reale rappresentativa del modo in cui gli scrittori e i gruppi sociali in cui vivono e operano, considerano l'esistenza e la posizione dell'uomo nel mondo. -
Vite rubate. Tessere di storia del Novecento
Da ""Lassù sulla montagna"""" Mi sogno sempre che lo tengo sopra le braccia (si riferisce al figlioletto), ma poi mi sveglio e mi trovo... senza niente nella neve... Ci tocca andare a Modena, poi più avanti... anche gli zoppi devono partire... Siamo come le mosche il mese di agosto, e per ogni ora giungono treni pieni di soldati. Da """"Affascino e malocchio"""" La nottata della panificazione era speciale. Innanzitutto si andava a prendere la levatina da chi nella ruga aveva fatto il pane per ultimo. Così, passando da casa a casa, la catena del lievito non s'interrompeva; e non si doveva interrompere perché il primo lievito lo fece la Madonna e lo passò alle sue vicine."" -
L' Abbazia Benedettina di Sant'Eufemia Vetere
Il testo racconta la storia di un sito archeologico fra i più importanti che la Calabria custodisce; forse poco conosciuto, ma non per questo poco interessante. Ero poco più che adolescente quando ne ho sentito parlare per la prima volta e fu l'insegnante Renato Sgarrella, stimata figura di spicco della cultura di Lamezia e amico di famiglia che, sapendo del mio interesse per la storia, mi disse: ""Sai che a Sant'Eufemia Vetere ci sono i resti di un'abbazia fatta edificare da Roberto il Guiscardo? Si dice vi sia stata sepolta Fredesenda, la madre del condottiero"""". Rimasi sbigottita e nella mia mente una serie di pensieri si accavallarono, chissà che storia avrebbero potuto raccontare quelle mura se avessero parlato! Fu così che, suo tramite, potei visitarla per la prima volta insieme a Carla, la figlia, e Clotilde, mia sorella, con la guida di un suo amico, il noto ed assai apprezzato studioso lametino, Dario Leone, il quale si interessava di recuperare frammenti e reperti provenienti dall'abbazia che oggi sono custoditi nel Museo Archeologico di Lamezia Terme."" -
Dal Sud del Sud. Per un ritorno all'uomo
Dalla Prefazione di Alberto Scerbo: ""Ritrovare una modalità antica di relazionalità sociale e riscoprire la forza del tesoro culturale del mondo meridionale costituiscono le linee di indirizzo del composito lavoro di Filippo D'Andrea, che impreziosisce i tratti della riflessione antropologica e sociologica di una dimensione religiosa, mai fine a sé stessa, e neppure sovrapposta dall'alto. I segnali dell'impegno ecumenico per le sorti del Mezzogiorno, come la rievocazione dell'insegnamento penitenziale del Francesco di Calabria, o ancora le «note di religiosità nell'arte periferica», si propongono, infatti, di illustrare la natura intima meridionale, che, come ricorda Corrado Alvaro, da sempre ama la verità e ricerca incessantemente il senso delle cose. L'A. coglie proprio in questa tensione metafisica, che coagula gli ammaestramenti della filosofia della classicità con il messaggio del cristianesimo, il sostegno per un rinnovamento integrale «dal Sud del Sud»."""""" -
A parrata da mamma
... Chi scrive è un'appassionata della musicalità nella Parola. La parola intesa non solo come espressione morfologica-sintattica, generata dalla razionalità umana, ma come impeto di intimità e profondità, come espressione arcaica che nasce dal nostro sentire, dal nostro vivere, dal nostro essere. Parola come musica, musica come emozione. Il concetto si amplia, diventa ascolto ed espressione, memoria e comunicazione, immediatezza e semplicità. Il dialetto, in particolare quello calabrese, per molto tempo è stato poco ricercato e valutato, considerato per molti come modalità espressiva superata dalla lingua italiana, lingua convenzionale ed ufficiale. Vissuto spesso come segno di arretratezza e d'inferiorità, parlato solo dagli anziani, nei paesini o dalle perso- ne poco istruite. Denigrato fino ad impoverirlo nel suo vero valore di trasmissione e di identità socio-culturale. Nell'arco dei secoli, la Calabria è stata terreno di conquista e dominio. Diverse sono state le civiltà che si sono succedute. Dai greci ai romani, dagli arabi agli angioini e aragonesi. -
Sublimi dintorni
«...Poi ho letto le poesie di Franca Maria e ho capito. Ho capito che in quelle poesie, c'ero io, c'erano i suoi affetti e c'erano sentimenti diffusi ed emozioni condivise che legano la lettrice ed il lettore (leggendo essi con l'anima) e l'autrice. Le poesie di Franca Maria sono apparentemente autobiografiche, attingono ispirazione e linfa vitale dai suoi ricordi, velati dall'inesorabile nostalgia, dai suoi affetti perduti e da quelli sopravvissuti. E allora... chi legge capisce e realizza che nelle poesie c'è anche lui... i suoi affetti perduti e sopravvissuti, i suoi ricordi di una giovinezza ammantata ed idealizzata, la tenerezza per le amicizie che furono e che sono, i suoi stupori per scorci di paesaggio colti anche durante una breve passeggiata o un lungo viaggio, le sue reazioni ad un cielo nuvoloso o a vestigia abbandonate. Questo ""imprinting"""" con la lettrice ed il lettore si realizza tramite l'utilizzo di un linguaggio capace, con pochi segni, di tratteggiare immagini che univocamente si materializzano nella mente - e nel cuore - di chi legge, suscitando di conseguenza l'emozione, il ricordo, in definitiva il messaggio...»"" -
Il bambino mezzo delfino
Dopo la pubblicazione nell'estate 2020 del libro ""Tortuosi meandri"""", Vittorio Branca ritorna con questa nuova opera narrativa nella quale, attraverso la storia di un bimbo e di un delfino, ripercorre i temi che gli sono più cari: l'amicizia, l'amore, l'avventura, la politica ed i mali che colpiscono il mondo derivanti da fame, povertà, sfruttamento, epidemie. ... Ismail è un bimbo proveniente da Gibuti che parte insieme con i propri genitori alla volta dell'Europa, terra promessa, per dare una svolta alla propria esistenza di fame e di stenti... Viaggio iniziato con la speranza nei cuori, proiettato verso la certezza di un avvenire migliore, ma conclusosi amaramente con il naufragio e la morte di tutti quegli sventurati ad eccezione del bambino che, trovatosi solo in mezzo a quella immensa e sconfinata distesa di acqua, scoprirà di avere delle doti eccezionali delle quali non era a conoscenza. Doti che gli avrebbero consentito di respirare sott'acqua, anche per lungo tempo, e di salvare poi la vita grazie all'intervento di un delfino sul dorso del quale, ormai sfinito, raggiungerà la riva..."" -
Come il pane. Poesie d'altrove
"La nuova silloge di poesie di Filippo D'Andrea colpisce immediatamente con la sua potente ricchezza. (...) nel mondo di D'Andrea niente sta per se stesso; ogni cosa è situata nel contesto più vasto di vita e di realtà. E questo crea nel lettore un senso di vastità, nostalgia di un Altrove, e tenera amorevolezza. Per cui, queste poesie possono essere definite contemplative, ma anche metafisiche. (...)La realtà è elevata a metafisica, lo psicologico diviene religioso/spirituale, l'astratto è intrecciato con il personale ed il corporeo. (...)L'effetto complessivo di questo ricco affresco di immagini è un senso di pienezza e di mistero, perché ogni cosa non è precisamente ciò che è: essa è unita ad altre cose. Ogni cosa acquista dimensioni ulteriori. Si viene colpiti dal convincimento che la realtà è più grande di quella che appare, e con un desiderio metafisico per una realtà più grande. (...)Il lettore, io penso, troverà in questa silloge di poesie di Filippo D'Andrea una fonte di ispirazione per un'intima contemplazione sulle più vaste, ineffabili dimensioni dell'esistenza umana..."""" (dalla Prefazione di Ran Lahav)" -
Timere. Con il cielo dentro gli occhi
"Ogni sua fiaba è un percorso di crescita, per chi la legge e per chi la scrive. Ed è in questo circolo virtuoso di emozioni e fantasia, lettura e apprendimento, che si colloca Timere, una fiaba per bambini e bambine, ma con un profondo risvolto psico-filosofico. ...Timere è una fiaba che arriva dritta al cuore di tutti noi, non importa l'età. Riesce con una semplicità disarmante ad aprire mille possibilità di dialogo e confronto costruttivo con i bambini, sia che la si legga in classe come strumento didattico sia che la si condivida a casa, in famiglia. ...Attraverso la timidezza della protagonista affrontiamo un viaggio nel nostro Io più profondo: questa è Timere, questa è la maestra Sina: la mia collezionista di fate, la mia prima piccola, ma solida nuova radice."""" (dalla prefazione di Martina Perazzone)" -
Fumìna Svèlto é i cinque sènsi. La magìa délle paròle
Con queste filastrocche, tanto e niente posso dire, faran tutto le parole, che ti possono sbalordire. Con questo gioco di rime, ogni parola si esprime: quando conti sino a ""vénti"""", e poi spazza via tutto il soffio dei """"vènti"""". Quando a Palazzo regna il """"Ré"""", ma le note di ingresso sono tutte in """"rè"""". Accentare """"e"""" congiunzione, non è un errore. Con l'uso degli accenti, la pronuncia corretta delle parole emetti. La magia della parola tutto avvalora."" -
Vita semplice di fra' Francesco di Paola in Calabria (1416-1483). Tra storia, nuove ipotesi e flashback Minimi. Ediz. per la scuola
[...] I veri genitori, come Giacomo e Vienna, facilmente vedono il bersaglio dei loro figli sul sentiero infinito della Vita e sanno scoccare le frecce delle vite dei propri figli, affinché vadano rapide e lontane, ma soprattutto libere dai condizionamenti, dalle aspettative, libere dalle paure, libere di volare alto e non appesantite dal peso di troppe ansie o cose inutili. Bisogna far ricordare le nostre radici di vita, per recuperare le trame della nostra storia relazionale, così importante e decisiva per ogni futura scelta di vita, da custodire come un bene prezioso che ci è stato affidato. I genitori devono fare di tutto affinché il cammino dei propri figli, come quello del figlio di Giacomo e Vienna Martolilla, sia costellato di tante piccole e preziose gocce di rugiada, che si depongono con i riflessi e le sfaccettature di un diamante prezioso, sullo splendido giardino di rose che insieme ci immergono nell'infinito mare della vita e di Dio! Ciò che apprende dai suoi genitori, Fra' Francesco lo vive e lo trasmette ai giovani che vogliono essere veramente felici e realizzati.