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Il soldato fantasma
Questa è la storia di un soldato giovanissimo dai profondi occhi a mandorla, chiamato Harakiri Ryo, che non riesce ad accettare la fine della guerra e che, dopo essere stato rinchiuso in una casa di riposo per menti disperate, continua a combattere per la vittoria. È la storia di un ragazzo la cui guerra interiore è persino più devastante di quella degli uomini armati; la cui mente è stata talmente deviata da fargli dimenticare parte della sua stessa vita. La storia di un ragazzo che soffre di un penetrante disordine da stress post-traumatico. È la storia dei fantasmi del passato che si insinuano in numerose ed intricate reti di spionaggio giapponesi ed americane, che dirigono lo spettacolo teatrale dall'alto, muovendo i fili delle marionette. Per un bene maggiore non ancora realizzato. -
Le poesie dell'amore nascosto
Questa raccolta nasce dal bisogno di esprimere e condividere esperienze di vita e dolore, perché il pazzo sognatore è il ragazzino in veste di signore. Solo così si può ancora credere, crescere e forse diventare, difendendosi dal cinismo e dalla morte. Un'emozione rivelata al mondo non ci appartiene più, diviene proprietà di chi la legge, tanto quanto l'amore. -
I racconti del riposo
"In attesa della morte: tutti lo siamo, ma le case di riposo lo ribadiscono in modo diretto, non drammatico né cupo, ma diretto: lo dicono le poltrone, i divani, le sedie a rotelle, i tutori, i letti con le sponde su cui giace un'umanità senza speranza, che mantiene un tenue filo di congiunzione con la vita passata attraverso i parenti e gli amici che si recano in visita. Lo segnala l'assenza di ornamenti che possano abbellire o connotare gli ambienti, in cui a volte qualche pianta è collocata tristemente in un angolo. I televisori sono sempre accesi anche se nessuno li guarda. Non ci sono tende. Nei racconti ho cercato di adottare un punto di vista femminile, l'unico possibile in base alla mia esperienza. Le storie sono vere, soltanto un po' romanzate."""" (Isabella D'Isola)" -
Galeotto fu... il Piccolo. 50 anni di storia a Moneglia
"Queste pagine nascono sponsorizzate. Tanto vale ammetterlo sin dal principio. Non potrebbe essere altrimenti, visto che le storie qui raccolte hanno tutte un denominatore comune, """"galeotto"""" appunto, come dice il sommo Poeta Dante nel Canto V dell'Inferno, a proposito del libro che stavano leggendo Paolo e Francesca, prima di lanciarsi in altre effusioni: le vacanze al Piccolo Hotel di Moneglia. Le mie vacanze, ad esempio, risalgono al secolo scorso, nella settimana di Pasqua del 1978, anno mirabilis dei miei quindici anni... sigh! Così vi ho anche svelato la mia età... però non sapete ancora come mai, dopo ben trent'anni, io sia qui a scrivere sull'albergo che festeggia i cinquant'anni di attività proprio nel 2018!"""" (dalla prefazione dell'autrice)" -
Storie colorate. Filastrocche, favole e fiabe
Leggere ""Storie colorate"""" equivale a percorrere un sentiero intriso di magia. Ogni storia - in forma di filastrocca, favola o fiaba, per bambini e per adulti - accompagna il lettore attraverso la fantasia di Francesca Santucci, in un percorso inaspettato nella sua immaginazione e, soprattutto, nella sua interiorità, anche se tante collocano in uno spazio fuori dal tempo la sua emotività. L'autrice riesce a creare una raccolta ricca di immagini vivide, che si imprimono nella mente e nel cuore di chi si appresta a scoprire una via per raggiungere nuovi piccoli mondi immaginari, legati gli uni agli altri da un filo invisibile. Ogni narrazione, infatti, non è fine a se stessa e, a un accurato sguardo, non passerà inosservato un intento ben più complesso del puro intrattenimento. Le appassionanti vicende di questi personaggi di fantasia vanno a inquadrare temi importanti su cui riflettere e in cui riflettersi, e veicolano valori universali, come la solidarietà, il rispetto, la tolleranza, l'amicizia, l'amore, la pace. Età di lettura: da 5 anni."" -
Il turbinio della vita e Le ragioni del vivere
Forse si potrà veramente parlare dei poeti con cuore aperto e commosso, quando si finirà di imprigionarli entro categorie astratte e si finirà di estraniarli dalla loro storia: quando cioè non si parlerà più di decadentisti e di crepuscolari, di realisti e di ermetici, per restare entro i cataloghi ufficiali e acquisiti; quando non si dirà che il poeta aspira al parnaso o si vota alla metastoria, per considerarlo invece nella sua individualità umana e per vederlo immerso nel mare della sua storia. Sempre che sia all'altezza, e diversamente non ha ragione di sopravvivere, per sostenere il ruolo di protagonista e quello assai più importante di interprete. -
L' uomo: questo ominide
Per quali motivi tutte le proposte fatte o teorizzate dai vari 'esperti' sono miseramente fallite? Perché molti esempi di come dar vita a una società umana con persone felici e desiderose di collaborare ai fini di una collettività di successo non hanno avuto seguito? E ancora, perché in tutte le nazioni si vive un malcontento generalizzato e sembra che nessun tipo di società abbia garantito o sia riuscita a portare felicità per tutti? ""Un romanzo di formazione in un tempo in cui la nostra vita si è trasformata in una sfida con noi stessi e il prossimo, spesso senza regole. Questo libro ha il pregio di portarci a riflettere su chi eravamo, chi siamo, chi possiamo diventare."""" (Claudio Ardigò)"" -
Francesco (o dell'alter ego)
Le poesie della silloge finiscono per nutrire il nostro immutato dolore con un effetto comunque lenitivo, partecipato e condiviso. Nella sua visione la parabola della vita sfuma nei suoi contorni materici e si colora di quelle tinte che solo versi ispirati sanno restituire. I versi di Stanislao sono anche un disordinato album di ricordi fraterni, foto emozionali virate nel colore viola della mancanza. Agglomerati di parole che sono impregnate del sapore di opportunità perdute, di prospettive accartocciate. -
Il segreto di vicolo delle belle
"Il segreto di vicolo delle belle"""" ci guida in un viaggio nella medina di Tangeri dove Sarah, una ragazza in fuga dal passato, cerca di guarire le ferite dell'anima intrecciando una relazione con Hossam: un misterioso tessitore di tappeti che le farà vivere i preparativi del matrimonio berbero, travolgendola in una passione accecante. Ma la malattia di sua nonna Sofia richiamerà Sarah in Italia, e la metterà sulle tracce di un doloroso segreto celato trai vicoli antichi della città di Terracina. È proprio lì che andrà, per scoprire la verità sul passato della nonna, respirando il polveroso odore di un segreto impronunciabile. Il 4 settembre 1943 la città di Terracina veniva attaccata dal cielo: sotto i bombardamenti i destini di due donne si intrecceranno per sempre. È Nina a lasciare le tracce di un peccato inconfessabile: una donna nascosta tra le alte scale di vicolo delle belle, che tesse senza pietà il destino delle generazioni future. Una storia carica di tensione e colpi di scena, passioni clandestine, lussuriosi sospiri, amori impossibili, radici negate e prigioni invisibili. Riuscirà l'amore a perdonare tutto?" -
Vita: ti ascolto
"Due di solito le motivazioni che rendono brillante il pensiero di un poeta, di uno scrittore, di un artista: l'ispirazione e la semplicità dell'esposizione dei concetti. È quello che traspare costantemente nella poesia di Mariella Parisi. L'ispirazione scaturisce sempre dalla limpidezza, dalla chiarezza delle immagini memorizzate nella sua mente, dalla fecondità delle idee e dalla facilità con cui riesce a trasferire nei suoi versi l'animo fanciullo, retaggio di un'innata spiritualità e di un'educazione etica e morale. La naturalezza, quindi, con cui musicalizza i suoi sentimenti in versi, scaturisce anche dall'animo sensibile che distingue i grandi. Mariella Parisi è veramente una di queste; in alcuni pentagrammi raggiunge addirittura la sublimità. Così mi è parsa l'immagine di questa poetessa, sproporzionata, forse, in relazione alla sua statura fisica, ma proprio per questo immensa per l'elevatezza del suo impegno e la leggiadria della sua anima. Due sono gli inni di lode che Mariella eleva perennemente: a Dio e, attraverso la propria famiglia, al prossimo"""". Salvatore Sgrò (critico, scrittore, poeta)" -
Oltre il suono delle rime sparse
Il titolo del romanzo richiama il sonetto proemiale del Canzoniere di Petrarca, Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono. Ciò perché la fonte degli accadimenti, in gran parte surreali, è appunto il Rerum vulgarium fragmenta, un manoscritto autografo ritrovato casualmente da Giovanni Angelini, il protagonista del romanzo, in una libreria antiquaria. Di questo testo, pieno di correzioni e mancante di diversi componimenti rispetto alle due note versioni del Vaticano Latino 3196 e 3195, si persero le tracce nel 1380, sei anni dopo la morte del Poeta, in occasione della traslazione delle spoglie dalla chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta all'arca marmorea situata accanto alla stessa chiesa... -
Sguardi composti... e un carosello di note stonate
Le parole delle liriche/poesie/musiche si susseguono fra i righi e gli spazi delle pagine come dentro a uno spartito vagano anime di note destinate al bicchiere di una serata senza vicoli sulla schiuma della Luna. Parole che formano una partitura visiva; sonorità mistiche che producono timbri e guizzi che come zampilli di montagna sbraitano sanguigni la propria voglia per l'arte come liberazione dall'inganno di un'essenza onirica e sagace. Un'opera che ancor prima di nascere sul selciato di un cortile poetico si mostra al chiaroscuro di una vita sdoganata da schemi ritmici costrittivi, partoriti da sguardi che si posano sulle dissonanze più pungenti del momento, graffiando la mente nell'istante del godimento come ritmo di un armadio che cigola col suo scheletro infiltrato dentro. -
Noi due. Storie brevi di relazioni difficili
In ""Noi due. Storie brevi di relazioni difficili"""" si alternano storie scherzose, tristi e drammatiche. La difficoltà delle relazioni è descritta in modo essenziale, attraverso episodi di vita quotidiana, che non presentano nulla di eccezionale. Le donne giovani e meno giovani possono facilmente riconoscersi nelle vicende narrate. (L'autrice)"" -
La casa delle farfalle
Le farfalle, i loro voli e i loro colori fanno da ""colonna sonora"""" a tutto il volume. Una storia dolce e tenera come solo il volo delle farfalle può essere. """"La primavera, che si era appena annunciata, già colmava l'aria di aromi e profumi inebrianti, mentre il bosco ridondava di richiami e dei versi dei nuovi nati. Dai nidi nascosti tra i rami, si levavano i pigolii accorati degli implumi e, dalle tane, i guaiti di cuccioli bisognosi del latte materno. Quanto lieto era lo stormire delle tenere e verdi fronde; quanto dolce la brezza nel suo porre carezze alle querce, alle betulle e ai castagni. E quanto limpido il cielo che assisteva ai gorgogli di vita che s'elevavano dal ruscello e dall'affollato pantano."""" Età di lettura: da 8 anni."" -
Il profumo dell'anice nero
"Questo libro nasce da una storia vera e dall'incontro umano e intelligente delle due autrici. Si narra di coloro che perdono la vita sui luoghi di lavoro, le cosiddette """"morti bianche"""", ma per scelta si è evitata la pedissequa ripetizione di numeri e statistiche che vengono lasciati agli esperti in materia. Brevemente, nella seconda parte del volume, si sono trascritti dei dati esclusivamente per rimarcare la rilevanza del fenomeno, non certo per pubblicare l'ennesimo trattato di denuncia sociale sull'argomento. Ne è stato dissertato e scritto abbondantemente e non è questo l'imprinting che si è voluto dare all'opera.""""" -
Si fa presto a dire mamma
"Forse in quegli anni d'attesa aveva immaginato scenari completamente diversi e ora era delusa, confusa. Io no, non avevo pensato nulla, soprattutto non avevo né pensato né sperato di rivedere mio padre e ora più che lui vedevo la malattia, la malattia incurabile. È qualcosa che ti spiazza, ti fa guardare l'altro come un fantasma che ha praticamente già lasciato la vita, è in un limbo che può essere fertile solo per chi ama davvero. In quella stanza non c'era amore, solo virtuosismi tecnici e pietà... La morte imminente di Fausto, quel suo dire che non aveva avuto il tempo di realizzare quello che ora gli sembrava importante, mi aveva messo una specie di paura, paura di poter presto anch'io perdere la mia vita e di non averla consegnata a nessuno, perché la custodisse, almeno per un po'.""""" -
L' utopia leggera. «Cancion para matara una culebra»
"Parlare di Radio Popolare è molto difficile e mi rende inquieto perché se da un lato, per come è andata a finire, mi rattrista, dall'altro ne parlo con passione in quanto è stata una creatura a cui ho dato vita assieme ad amici e compagni meravigliosi. Quando ne iniziammo a discutere ne fui subito entusiasta credendo nel progetto e più ci incontravamo per mettere a punto l'iniziativa e più l'idea diventava concreta. Su una cosa eravamo tutti d'accordo e cioè che Radio Popolare doveva diversificarsi da tutte le altre radio della provincia nate in quel periodo e soprattutto doveva essere un centro di aggregazione per i giovani e i ragazzi del luogo. Fin da subito l'entusiasmo è stato grande in tutti e specialmente in tanti giovani che lavoravano dodici ore al giorno per rendere agibile i locali dove sarebbe nata la struttura"""". (Lorenzo Cotroneo)" -
La senza tempo
"Gli unici rumori che giungevano alle sue lunghe orecchie erano il cinguettare degli schiccel, piccoli uccellini delle dimensioni di passerotti ma dai colori elettrici e dalla lunga coda a ricciolo; e le voci in lontananza della gente di Elynoth. Vrisis spostò lo sguardo lasciandolo vagare, per osservare la città brulicante di vita sotto la Rocca, l'altura naturale di roccia che sovrastava la città, sbirciando i movimenti e i gesti di coloro che si avviavano al mercato mattutino, dei mercanti che cercavano di attirare l'attenzione di possibili clienti, delle guardie che insonnolite dal turno di notte tornavano alla caserma pregustando il meritato riposo.""""" -
Storytelling, Storie di vita, storie per la vita...
Il volume contiene sette racconti che ripercorrono il nostro quotidiano. -
Il tenente Ignazio Terranova
"Nel febbraio del 1941 Ignazio aveva compiuto trent'anni ed era arrivata anche la mobilitazione, come raccontava nella lettera del 3 aprile 1941: Cari genitori, credo che ormai avrete ricevuto la notizia della mia improvvisa partenza e della destinazione. Il viaggio è stato un po' affaticato; ho dormito poco la notte (l'ordinanza è venuta a svegliarmi a casa alle ore 3 annunziandomi la partenza): la notte successiva in treno ero di servizio e dovevo scendere ad ogni fermata per evitare che qualche militare rimanesse a terra. Quanto accadde a Zara e in Dalmazia dopo la deposizione delle armi si inquadra perfettamente nell'assunto, e il sacrificio estremo di tanti Italiani, a cominciare da Serrentino, Fiengo, Trafficante e Terranova, per non dire dei tanti civili, tra cui le famiglie Luxardo e Ticina, """"è li che parla a chi lo vuol sentire."""" (dalla prefazione di Carlo Cesare Montani)"