Sfoglia il Catalogo ibs020
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7021-7040 di 10000 Articoli:
-
Villa Adriana tra cielo e terra. Percorsi guidati dai testi di Marguerite Yourcenar
Il percorso nella Villa Adriana accompagnato dai testi di Marguerite Yourcenar è frutto della ricerca ""di un rapporto diretto con le cose"""", come dice Zenone nell'Opera al nero. Una ricerca sulla percezione nell'ambito dell'incontro con la natura e il cielo, sull'empatia con i luoghi naturali e con gli spazi antropizzati, che suscita il desiderio di conoscerli e di averne cura. Alcuni luoghi della Villa mi hanno suggerito riflessioni sulla vita, la morte e l'immortalità, sul rapporto con la città di Roma che si scorge all'orizzonte, con il resto del mondo conosciuto e dei suoi abitanti; sui viaggi che, pur consentendo di esplorare l'Impero in tutte le direzioni, rappresentano altrettante tappe della riflessione sul sé e l'interiorità, propria della tradizione stoica. Alcuni edifici rimandano peraltro ad altri edifici romani legati ad Adriano, quali il Pantheon e Castel Sant'Angelo, cui sono dedicati alcuni brani. L'interesse di Adriano per gli astri, i fenomeni e gli oggetti del cielo, per il moto dei corpi celesti, studiato dagli astronomi dell'epoca, è testimoniato dai due biografi dell'Imperatore, Spaziano e Dione Cassio, dai quali ha ampiamente attinto Marguerite Yourcenar. Si tratta del tema che ha ispirato la scelta dei brani e le tappe del percorso che segue."" -
In viaggio con me. Poesie dal 1979 al 2016
I componimenti poetici di Falchetti sono dettati da un lento 'andare', inesorabile come la ricerca di un profondo sguardo. Un calmo gioco, con avvenimenti e colpi di scena sempre più pressanti e incisivi. Antichi muri costruiti con i sassi del monte Soratte, che spesso disorientano per il didascalico intercalare del sorprendente gesto creativo. Amore - Ricordi - Quotidiano. In questo modo l'autore ha voluto suddividere i sentimenti di quasi quarant'anni di vita. Antichi amori che profumano di campi fioriti e ricordi ancora da respirare. Ragazzi che giocano, assaporando la bellezza dell'amicizia, splendida come la nascita di una passione. Emozioni dure come marmo bianco, caldo come i capelli di un'amica, che riposa abbracciata dai raggi di un sole estivo. -
Tre racconti
"I figli del senatore"""" (Storm), """"I baroni von Gemperlein"""" (Ebner-Eschenbach), """"La ragazza di Treppi"""" (Heyse). Tre racconti, scritti nella seconda metà dell'Ottocento e ancora inediti in Italia. Tre novelle incentrate sul confronto e, sovente, sullo scontro tra due personaggi. Tre opere nelle quali un ruolo di capitale importanza è svolto dalle descrizioni del paesaggio e dall'ampio utilizzo dei dialoghi. Anche se ben diversa è l'atmosfera che li caratterizza - inquieta e idilliaca ne """"I figli del senatore"""", tesa e malinconica ne """"I baroni von Gemperlein"""", misteriosa e a tratti concitata quella de """"La ragazza di Treppi"""" - riteniamo importante sottolineare come i racconti di Theodor Storm, Marie von Ebner-Eschenbach e Paul Heyse che compongono questa raccolta abbiano inoltre in comune l'incisività e la stringatezza: due peculiarità che contribuiscono non poco all'efficacia della narrazione." -
La scultura romana. Ediz. illustrata
Schollmeyer esamina in maniera approfondita i concetti, i generi, le epoche e i contesti espositivi che hanno caratterizzato la scultura romana e riassume i principali orientamenti che, nel corso dei secoli, ne hanno contraddistinto l'analisi. L'opera comprende inoltre un prospetto cronologico e un glossario. Un'ampia bibliografia consente infine al lettore di accedere agevolmente ai testi più importanti della letteratura specialistica. -
Come Wang-Fô venne salvato
Prima edizione italiana della novella di Marguerite Yourcenar, adattata dall'autrice stessa a una versione per ragazzi, illustrata da Georges Lemoine. Ecco la storia di Wang-Fô, il celebre pittore cinese che attraversò il regno di Han in compagnia di Ling, il suo fedele discepolo, alla ricerca di nuovi paesaggi. I suoi dipinti erano talmente belli da sembrare magici. Ma un giorno l'imperatore convocò il vecchio maestro per accusarlo di un crimine gravissimo... Età di lettura: da 10 anni. -
Flirtare alla maniera degli antichi romani
Dai primi approcci, tentati nelle zone dell'antica Roma che meglio si prestavano alla caccia all'altro sesso, fino all'atto amoroso: come nella sua Ars amatoria, Ovidio svolge il ruolo di avveduto consigliere intento a discorrere sui molteplici aspetti della sessualità anche in questo libro di Karl-Wilhelm Weeber. Il poeta impartisce pertanto ai gentiluomini romani del suo tempo alcune lezioni sulle strategie del corteggiamento e del temporeggiamento dando loro ripetizioni in materia di schermaglie erotiche ma dispensa correttamente numerosi suggerimenti in proposito anche alle donne. Weeber ha cercato di avvicinare il lettore dei giorni nostri a un capitolo della cultura dell'Antichità che è stato ritenuto spesso sconveniente - e dunque trascurato -, fornendogli la possibilità di conoscere il contesto complessivo al quale l'Ars amatoria fa riferimento. Un tentativo che, grazie alla profonda competenza dell'autore e al suo spiccato senso dell'umorismo, si spera venga coronato da successo. -
Coliseo. La historia de un gladiator
"La storia che vi racconterò oggi risale a tanto, tanto tempo fa. Esattamente al 176 d.C. Avevo 122 anni, allora, e dunque ero appena una giovincella! Sul trono di Roma sedeva Marco Aurelio, il sovrano che fu considerato uno dei 'cinque buoni imperatori'. Ricordo bene quella mattina. Era una bellissima giornata estiva: il cielo era azzurro, senza neppure una nuvola e ..."""" L'aquila Anassa ci narra la storia di Claudio, un giovane romano dell'età imperiale che, costretto a lottare contro le prepotenze e le ingiustizie, verrà ricordato per sempre col nome di Eros: il miglior gladiatore che abbia mai combattuto al Colosseo. Età di lettura: da 7 anni." -
Villa Adriana entre cielo y tierra. Textos de Marguerite Yourcenar
Il percorso nella Villa Adriana accompagnato dai testi di Marguerite Yourcenar è frutto della ricerca ""di un rapporto diretto con le cose"""", come dice Zenone nell'Opera al nero. Una ricerca sulla percezione nell'ambito dell'incontro con la natura e il cielo, sull'empatia con i luoghi naturali e con gli spazi antropizzati, che suscita il desiderio di conoscerli e di averne cura. Alcuni luoghi della Villa mi hanno suggerito riflessioni sulla vita, la morte e l'immortalità, sul rapporto con la città di Roma che si scorge all'orizzonte, con il resto del mondo conosciuto e dei suoi abitanti; sui viaggi che, pur consentendo di esplorare l'Impero in tutte le direzioni, rappresentano altrettante tappe della riflessione sul sé e l'interiorità, propria della tradizione stoica. Alcuni edifici rimandano peraltro ad altri edifici romani legati ad Adriano, quali il Pantheon e Castel Sant'Angelo, cui sono dedicati alcuni brani. L'interesse di Adriano per gli astri, i fenomeni e gli oggetti del cielo, per il moto dei corpi celesti, studiato dagli astronomi dell'epoca, è testimoniato dai due biografi dell'Imperatore, Spaziano e Dione Cassio, dai quali ha ampiamente attinto Marguerite Yourcenar. Si tratta del tema che ha ispirato la scelta dei brani e le tappe del percorso che segue."" -
Dimore. Frammenti di un'autogeografia
L'autore ci accompagna nelle sue dimore che diventano un po' le nostre, di scoperta storica e antropologica per i più giovani, un ri-attraversamento emotivo del vissuto personale per gli adulti. Diventa un itinerario biografico che chiede tempo. Si torna ai luoghi dell'infanzia, si ripercorrono insieme e si scopre un'Italia comune, un Paese che acquisisce molti dei suoi caratteri contemporanei proprio negli anni '50 del Novecento. Lo stupore di un bimbo portato sulle spalle durante il carnevale in Versilia o sospinto tra la folla riunita per le luminarie della festa in onore di un Santo o la gioia di assistere al passaggio del giro d'Italia. È il sentire che negli anni Antonio ha coltivato con il gusto di un guardare curioso che non ama distrarsi. Protagonista del racconto o meglio dei tanti brevi racconti qui raccolti è lo sguardo dell'autore colto nelle diverse età della vita. Una personalissima memoria dei luoghi vissuti, un intimo atlante delle dimore in cui Antonio ha trovato soggiorno per sé, per altri e per altro: le stazioni, le aule di una scuola, un bosco, un giardino, un canneto. E il tempo è sempre lì a portata di mano ma intanto ci sfugge e si allontana. -
Oh happy place! Pompeii in 1000 graffiti. Ediz. inglese e latina
Il fenomeno dei graffiti non nasce nel XX o nel XXI secolo. Già nell'Antichità, per comunicare cose che avrebbero dovuto restare visibili almeno per un po', si utilizzavano i muri di edifici sia pubblici che privati. In questo libro risuonano le voci e i pensieri dei pompeiani del 79: donne e uomini, liberi e schiavi, giovani e vecchi. I loro pensieri raggiungeranno direttamente e senza alcuna necessità di commento il lettore dei secoli successivi più di quanto non riesca ai monumenti in pietra e muratura. Ciò non rientrava nei propositi degli autori di queste osservazioni e confessioni, che essi intendevano invece collocare solo nello spazio di un attimo, di un'ora, di una giornata, di una settimana e rivolgere inoltre solo a una certa persona o a una cerchia di persone. È questa la natura, anche sotto il profilo verbale, del paradosso e del miracolo di Pompei: che, grazie alla sua caducità, è diventata eterna. -
Colosseo. La storia di un gladiatore. Ediz. russa
"La storia che vi racconterò oggi risale a tanto, tanto tempo fa. Esattamente al 176 d.C. Avevo 122 anni, allora, e dunque ero appena una giovincella! Sul trono di Roma sedeva Marco Aurelio, il sovrano che fu considerato uno dei 'cinque buoni imperatori'. Ricordo bene quella mattina. Era una bellissima giornata estiva: il cielo era azzurro, senza neppure una nuvola e ..."""" L'aquila Anassa ci narra la storia di Claudio, un giovane romano dell'età imperiale che, costretto a lottare contro le prepotenze e le ingiustizie, verrà ricordato per sempre col nome di Eros: il miglior gladiatore che abbia mai combattuto al Colosseo. Età di lettura: da 7 anni." -
Scritti autobiografici. La mia via alla storia. Preghiere
Johan Huizinga iniziò a scrivere le sue memorie, nelle quali prende in esame soprattutto la propria formazione di storico, quando aveva ormai settantun anni. Queste memorie vengono pubblicate ora in una nuova traduzione e in un'edizione separata arricchita da brani inediti e corredata da più di 40 illustrazioni a colori. La traduzione è stata condotta sull'edizione critica olandese (2016) della quale si è occupato lo storico Anton van der Lem, studioso di Huizinga nonché curatore dell'archivio omonimo esistente presso l'Università di Leida. Oltre a ""La mia via alla storia"""", il volume contiene due altri testi inediti. Il primo è quello della celebre conferenza """"Sull'interesse storico"""" che Huizinga tenne nel 1936. Gli appunti presi in vista di tale conferenza, straordinariamente circostanziati, furono poi utilizzati nel corso della stesura delle memorie. Il secondo testo inedito inserito in questo volume è invece costituito dalle tredici preghiere che il celeberrimo storico scrisse nell'ottobre e nel novembre del 1944."" -
Anadrammi. Quattro pezzi e due poemetti
«Tutti i protagonisti dei sei testi drammatici di cui l'opera si compone sono ragazzi e ragazze dai 12 ai 16 anni, anche affiancati in Rosa e Pamela e Taye e Rebecca, ambientati l'uno in un orfanotrofio inglese dell'800 e l'altro in una scuola italiana di oggi, da un certo numero di coetanei. Dove altro trovare una compagnia di attori e attrici di quella età, se non a scuola? I giovanissimi personaggi si trovano tutti messi alla prova, inoltre, in un percorso ""eroico"""" di individuazione dentro vicende storiche e collettive (l'emigrazione italiana dei primi del novecento, la brutale occupazione cinese del Tibet, per fare solo due esempi) più grandi di loro di cui sono costretti e costrette a prendere coscienza, spesso drammaticamente, ma anche sempre mantenendo lo slancio vitale dell'adolescenza, con la sua determinazione tenace a conoscere il mondo e l'attenzione a discriminare tra gli adulti quelli che possono aiutare nella crescita senza prevaricare.» (dalla Prefazione di Giorgio Testa)"" -
Il nazionalsocialismo come dottrina del rancore
Nel primo dopoguerra, Menno ter Braak (1902-1940) era considerato uno degli intellettuali più illustri dei Paesi Bassi. Grazie all'originalità della sua opera saggistica e alla vastità di interessi che ne ha caratterizzato la produzione giornalistica, la sua è diventata ben presto una delle voci più autorevoli della propria generazione. Ter Braak fu co-fondatore e membro del direttivo del più importante gruppo di intellettuali che, organizzandosi al di fuori della politica partitica nel ""Comitato di vigilanza degli intellettuali antinazionalsocialisti"""" (1936-1939), cercò di opporsi alla deriva estremistica dell'epoca. Con Johan Huizinga (1872-1945) ter Braak era imparentato, dal momento che il famoso storico della cultura era un cugino della madre. Menno ter Braak si sarebbe dunque misurato per tutta la vita con il suo illustre, più anziano congiunto: prendendolo certo a modello ma ingaggiando anche un serrato confronto critico con lui e la sua opera. Ter Braak aveva individuato nel nazionalsocialismo il pericolo principale per la democrazia del suo tempo. Ne aveva conosciuto i metodi aggressivi già nel 1927, quando aveva trascorso diversi mesi a Berlino per effettuare le sue ricerche storiche. Egli avrebbe sempre analizzato il nazismo dalla prospettiva della psicologia della cultura, vale a dire come una «filosofia di facciata» che - preda del rancore - avrebbe posto in essere una «falsificazione di tutti i valori»."" -
Kolosseum. Die Geschichte eines Gladiators
"La storia che vi racconterò oggi risale a tanto, tanto tempo fa. Esattamente al 176 d.C. Avevo 122 anni, allora, e dunque ero appena una giovincella! Sul trono di Roma sedeva Marco Aurelio, il sovrano che fu considerato uno dei 'cinque buoni imperatori'. Ricordo bene quella mattina. Era una bellissima giornata estiva: il cielo era azzurro, senza neppure una nuvola e ..."""" L'aquila Anassa ci narra la storia di Claudio, un giovane romano dell'età imperiale che, costretto a lottare contro le prepotenze e le ingiustizie, verrà ricordato per sempre col nome di Eros: il miglior gladiatore che abbia mai combattuto al Colosseo. Età di lettura: da 7 anni." -
Il privilegio di giudicare. Scritti su Etty Hillesum
Il volume raccoglie le riflessioni sugli scritti di Etty Hillesum condotte dall'autore in un arco di tempo che dagli anni novanta, quando gli studi sul pensiero della giovane ebrea olandese morta ad Auschwitz nel 1943 muovevano i primi passi, fino al momento attuale in cui sta prendendo forma una investigazione critica sia sul versante storico che su quello filosofico-religioso. I sei studi scelti per questa edizione, due dei quali inediti, pur conservando l'andamento originario e perciò il rapporto con il contesto in cui furono composti, sono stati riveduti stilisticamente, aggiornati bibliograficamente, e proposti come capitoli di uno stesso saggio, certo frammentario nella forma e tuttavia omogeneo per quanto concerne l'impostazione e le problematiche affrontate. -
Pacifismo profetico e pacifismo politico. Note per una teologia cristiana della pace
La prima edizione dell’opera prese spunto dall’11 settembre 2001 e dalla campagna Enduring Freedom. La seconda interpreta invece gli avvenimenti del quindicennio successivo alla luce della rammarico espresso da Tony Blair: I am sorry. Di cosa si è detto “dispiaciuto” il leader britannico? Intendeva riferirsi esclusivamente alla cattiva gestione dei conflitti in Afghanistan, Iraq, Siria e Libia? Oppure al fatto che ogni guerra sia un’“inutile strage”, un “flagello” da cui l’umanità andrebbe preservata? Sono quesiti ai quali l’Autore cerca di rispondere – avvalendosi del contributo fornito tanto dalla teologia cristiana quanto dal pensiero politico – studiando il rapporto tra guerra e cultura occidentale. Le conclusioni sono analoghe: non esistono “guerre giuste” né “guerre sante”. Come ha riconosciuto il Vaticano II, ogni conflitto bellico è qualcosa di demenziale (alienum a ratione).rnMa cosa bisogna fare, qualora vi siano gravi violazioni del diritto internazionale?rnDopo il dibattito sei-settecentesco sulla “pace perpetua”, apparve evidente come la soluzione delle crisi internazionali dovesse passare per una decisione simile a quella presa nel corso dei secoli da un gran numero di paesi i quali, tolta ai singoli la facoltà di farsi giustizia da soli, la attribuirono alle forze di polizia e alla magistratura. La Società delle Nazioni e l’ONU, con tutti i loro limiti, hanno appunto cercato di prevenire le guerre costituendo, al riguardo, il tentativo di tradurre nella pratica il pensiero politico più avanzato. -
Una mattinata in libreria. Rilke e il bibliotecario
Inverno 1924: Rainer Maria Rilke si trova a Parigi per trascorrervi qualche settimana. Nel corso di un mattino luminoso e mite incontra un conoscente insieme al quale, dopo una breve passeggiata lungo la Senna, entra in una libreria. Lì avrà luogo una vivace e appassionante conversazione a quattro sui tanti legami esistenti, in particolare, tra la lirica tedesca e quella francese.rnPubblicato nel 1943, l’ormai classico racconto dello svizzero Carl Jacob Burckhardt (1891-1974) viene ora riproposto al lettore italiano in una nuova traduzione. Il testo, che si caratterizza per l’incisività della scrittura e l’equilibrio della struttura narrativa, costituisce probabilmente una delle opere migliori dell’autore elvetico. -
Donna della parola. Etty Hillesum e la scrittura che dà origine al mondo
L’esistenza straordinaria della giovane olandese Etty Hillesum, d’origine ebraica, prende forma in anni cruciali del Novecento: la seconda guerra mondiale. L’Autrice si sofferma sulla figura di donna e di scrittrice per ricostruirne il legame tra vita e scrittura. Lo scrivere è atto di vita, affermazione esistenziale contro la morte collettiva che investe l’Europa. Denuncia senza appello del male, ma anche affermazione di rara bellezza e di poesia. La scelta di non fuggire alla persecuzione nazista per andare volontaria al campo di Westerbork, l’anticamera di Auschwitz, è letta a partire dall’urgenza della testimonianza. La parola della testimone è l’ultimo atto del linguaggio di fronte ai grandi interrogativi della storia. La ricerca si concentra sulla evoluzione della scrittura dai diari di Amsterdam alle lettere dal campo. Attraverso l’analisi della relazione artistica con il poeta Rainer Maria Rilke, la parola è colta nel suo originario legame con la creazione letteraria per essere seguita fino al racconto della testimonianza. I dialoghi con Hannah Arendt in modo particolare, Primo Levi, Robert Antelme, Elie Wiesel e Jean Améry restituiscono la complessità di un pensiero che anticipa i grandi interrogativi della letteratura del dopoguerra. Una lingua, quella della Hillesum, tracciata dalla attitudine femminile ad accogliere il cambiamento per dare origine al nuovo in atto già nelle macerie. -
Hugo von Hofmannsthal. Ricordi & incontri
Nei due scritti - dal titolo ""Ricordi di Hofmannsthal"""" e """"Incontri con Hugo von Hofmannsthal"""" - che vengono presentati al lettore italiano, il primo in una nuova traduzione e il secondo inedito, Carl Jacob Burckhardt non si limita a ricordare quanto fosse profonda e di lunga data l'amicizia che lo aveva legato al poeta viennese. Egli riflette lucidamente anche sull'opera di Hofmannsthal e sul modo in cui quest'ultimo aveva reagito di fronte ai drammatici, radicali cambiamenti ai quali - suddito della monarchia absburgica - si era trovato ad assistere negli ultimi dieci anni della propria esistenza. L'autore elvetico ce ne restituisce la complessità dimostrandosi per di più in grado di ricreare l'atmosfera tetra e carica di inquietudine che contraddistinse il primo dopoguerra. I due testi appaiono caratterizzati dalla ricchezza del lessico, dalla densità della prosa nonché dall'equilibrio esistente tra le osservazioni di Burckhardt, le asserzioni di Hofmannsthal e le citazioni tratte tanto da alcune pièce del poeta viennese quanto da altri autori - da Hölderlin a Goethe.""