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La porta stretta e il grande veicolo. Mahayana e Cristianesimo, una storia comune?
La Porta Stretta e il Grande Veicolo è il racconto mai scritto della nascita del Mahayana grazie all'incontro, avvenuto nel I sec. d.C. sulla Via della Seta, tra i primi cristiani e il buddhismo delle origini. Attraverso l'analisi dei testi, l'archeologia, la scultura, le tradizioni e la linguistica, fornisce un approccio rivoluzionario alla storia delle religioni. -
Orfeo e i Sabei di Harran
"Quando arrivi a Sumatar Harabesi, la vedi la Luna, ci sbarchi e non te ne vorresti andare. Ma lì...c'è anche Harran! C'è la terra rossa, il cielo profondo e blu, c'è l'orizzonte spalancato e il mondo racchiuso sotto la cupola grande del cielo"""". Quando, nel 1991, venivano raccolte queste impressioni non era immaginabile quanto quelle parole fossero ricche di promesse. È infatti da qui, dai resti di questo spettacolare sito archeologico fra i monti del Tek Tek, che giunge il """"piccolo-grande aiuto"""" utile alla risoluzione di un enigma perdurante da mille e trecento anni. Le evidenze analizzate nel libro gettano per la prima volta un ponte tra i Sabei di Harran e Orfeo, mostrando che i Sabi'a degli scrittori arabi nel Medioevo altri non sono se non gli adepti di una religione dei misteri, degli """"Iniziati""""." -
Allergica al pesce. Hakuna matata
"Ma chissà perché fatalità proprio il pesce! Sono allergica al primo alimento del Senegal, paese delle mie origini... Questo libro sarà un diario di storie; ne ho scritti diversi nella mia vita, ma ho sempre lasciato perdere dopo qualche storia. Questa volta però scriverò fino all'ultimo, fino a quando non avrò finito di raccontare. Questo libro sarà fatto di racconti, ricordi, flashback, di un passato che ha segnato il mio presente. Questo sarà un viaggio, il mio viaggio, un viaggio alla scoperta di cos'ero e di cosa voglio diventare. Non chiedo che venga apprezzato, bensì che venga capito, non voglio che venga letto, bensì che venga visto. Quindi fate attenzione, leggete ma immaginate, come se aveste davanti un film, visualizzate quello che scrivo, con i vostri occhi attraverso i miei... Era un periodo di transizione, stavo capendo, anzi, non stavo capendo niente. E visto che non avevo capito nulla, ho deciso di partire, da sola per il Senegal... Un viaggio che auguro a tutti gli italiani come me, di seconda generazione, che da sempre hanno a che fare con due culture, soprattutto in un periodo di forti migrazioni come questo. Buona visione."""" (L'autrice)" -
Il tram che viaggiava nel tempo
Marshal Yende, scrittore e musicista ormai in declino, vive da anni sepolto in casa, intrappolato nel ricordo della sua defunta moglie Judith Wills. Una mattina, si alza e desidera di poter rivivere tutti i bei momenti trascorsi insieme a lei. Qualcosa lo spinge a mettere il naso fuori casa, e si ritrova alla fermata del tram, su cui un misterioso bambino albino di nome Sid lo costringe a salire. Marshal si ritroverà catapultato nel passato, avendo la possibilità di rivivere il primo incontro con sua moglie. Da quel momento in poi, viaggerà avanti e indietro nel tempo grazie al tram, rivivendo la sua giovinezza. Saranno menzionati numerosi momenti romantici, ma anche difficili, della loro vita insieme, ambientata negli anni '50. Nel frattempo, una volta a casa, Marshal scriverà, sollecitato da Sid, un romanzo in merito a tutta la vicenda. A causa del suo egoismo e della presunzione di voler cambiare il passato, compresa la morte di sua madre, Marshal commetterà molteplici errori, di cui uno estremamente fatale. -
Cento storie od Osservazioni e casi medici
Il trattato di medicina ""Cento storie od Osservazioni e casi medici"""" del filosofo-medico Epifanio Ferdinando (nato nel 1569 a Mesagne, nel Salento), pubblicato a Venezia nel 1621 a spese dell'Università di Padova, è un'opera che raccoglie casi medici, storie e osservazioni secondo il metodo galenico, che indaga gli aspetti, cioè le cose non naturali, naturali e preternaturali di ogni singolo malato. Epifanio Ferdinando analizza casi clinici che riguardano quasi tutte le branche della medicina relative alle malattie del corpo umano: patologie cerebrali quali la perdita della memoria, l'epilessia, l'apoplessia, nonché le malattie psichiatriche quali la depressione, la mania e il delirio; fra le malattie infettive vi sono la varicella, il morbillo, il morbo gallico (sifilide), l'antrace (carbonchio); fra quelle metaboliche il diabete, la gotta, l'obesità e la magrezza; sono poi descritti la cataratta, l'asma, la pleurite, lo scirro mammario, le coliche renali, l'ipertrofia prostatica, l'aborto, il parto """"agrippino"""" e altro ancora. Le diagnosi e le terapie del Ferdinando erano molto precise ed efficaci per quei tempi e diversi medici si rivolgevano a lui per richieste di consulti."" -
Non ho altRo che me. Atto primo
Il romanzo, primo capitolo di una trilogia, è un viaggio alla riscoperta di sé. L'autrice narra quella vita che non ha mai potuto vivere, negatale da eventi che l'hanno condotta sulla soglia di un baratro che, grazie alla scrittura, è riuscita a evitare e a porre le basi per la sua ""Rinascita"""". Dopo l'ennesima batosta, Rebecca ha parcheggiato la sua vita in un tunnel pericoloso e catartico, finché un giorno, spinta da una inarrestabile forza, decide di leggersi dentro... deve cambiare vita, città e ricominciare da dove si è persa. Pian piano, da quel bozzolo, viene fuori una farfalla che comincia a volare. Trova un lavoro, conosce persone che la apprezzano e la aiutano a tirar fuori ciò che è stato sepolto da insicurezze e fallimenti. Rebecca si apre. Conosce Raul, un uomo che riesce ad abbattere il muro che lei ha costruito attorno al sé. Fra i due si crea una sintonia e un amore unico. Tutto sembra andare per il meglio, ma deve fare una scelta: la vita con Raul o continuare ad amarsi e mettere se stessa al primo posto? Sceglie se stessa e quello per cui ha duramente lottato. Le loro vite si dividono, creando un grande vuoto in ognuno di loro. Ma ci sono strade che convergono..."" -
Io sono ancoRa qui. Atto secondo
Pathos, suggestioni di paranormale, mistero e una forte dose d'amore sono gli ingredienti principali di questo romanzo. Una storia d'amore, quella tra Rebecca e Raul, che si corona con il matrimonio. Ma dopo la luna di miele, un primo colpo di scena sembra depistare il lettore, ma altro non fa se non prenderlo per mano e condurlo in una vicenda parallela. Rebecca, in un momento delicato della sua vita deve partire per Los Angeles scoprendo, durante quel viaggio di essere incinta. Ma nel momento più bello della vita della donna, la nascita di una bambina, l'autrice inserisce un imprevisto drammatico, durante il parto Rebecca entra in coma. Da questo momento, la storia assume i toni opachi del mistero. Rebecca vive in una dimensione dove percepisce di essere circondata dall'amore ma non è in grado di comunicare e avere contatti. Quando tutto sembra irrimediabilmente perso, un grande miracolo cambierà il suo destino. -
Non ho altRo che me. Atto primo-Io sono ancoRa qui. Atto secondo-... Basta guardarsi dentro. Atto terzo
Il cofanetto raccoglie i tre capitoli della trilogia dell'autrice, un viaggio alla riscoperta di sé. Il racconto della storia d'amore tre Rebecca e Raul si intreccia con quello dell'alter ego dell'autrice. La narrazione diventa quasi una guida per chi attraversa periodi negativi. Dietro ogni parola si cela la speranza di una vita nuova e serena. -
Blossom Avenue n.8
"Il tram che viaggiava nel tempo"""" ha lasciato i lettori con il fiato sospeso e tanti interrogativi. Chi è la misteriosa donna dai capelli rossi che ha bussato alla porta di Marshal? Tra dubbi, emozioni e paure, lo scrittore affronterà un'altra straordinaria avventura, affiancato da vecchi e nuovi amici. Attraverso le memorie di Judith, Marshal ripercorrerà la sua storia insieme a lei, ambientata nella cornice della loro vecchia casa di Blossom Avenue n.8." -
I colori della personalità
I colori non fanno provare soltanto emozioni visive, ma vanno ben oltre. Ogni colore può essere associato alle varie sfumature della nostra personalità. Ognuno potrà scoprire di essere passionale, solare, creativo o razionale, immedesimandosi nei vari colori. L'analisi dei colori è utile a chiunque, sia nei rapporti interpersonali sia in ambito lavorativo, dai dirigenti agli impiegati, fino ai disoccupati e ai professionisti. Il libro può essere una utile guida per chi si occupa o prepara per l'orientamento al lavoro o per chi voglia intraprendere un percorso di crescita individuale. Il libro si articola in quattro capitoli, preceduti da una breve introduzione. -
Ben venga Maggio
Il tempo della vicenda si svolge lungo i tre, quattro anni che precedettero il Sessantotto. È il racconto di un gruppo di ragazzi, per lo più studenti, che abitavano in un quartiere operaio di una città del Nord, quasi tutti della F.G.C.I., al cui interno fermentavano i bisogni e i desideri che esplosero dopo nel Movimento. -
Araba fenice. Sentieri dell'anima
Due sono gli elementi che più a fondo colpiscono, nel leggere questo libro, lirico, evocativo, denso di immagini e di pathos, che segna un punto fermo nella storia poetica di Lucia Freda. Da un lato, vi si osserva infatti l'efficace intreccio di soggettività percettiva e di nitore descrittivo che pervade i bellissimi paesaggi (ma anche i cari profili umani o animali) di volta in volta raffigurati, quasi fosse all'opera qui il cesello di un orafo capace di creare poesia (e vivida immagine) dal dettaglio. Dall'altro lato, spicca la qualità prosodica della sequenza verbale, tutta fondata su un uso sapiente del verso breve e brevissimo, strumento perfetto di una sillabazione franta al modo dell'Ungaretti maggiore, di rado tuttavia scandita dall'ansito di un dramma storico o esistenziale in atto, tessuto anche di silenzi profondamente drammatici, bensì più spesso distesa nella calma riflessiva e talvolta meditativa di un respiro fluido, capace di evocare l'armonia perduta di un mondo. -
Una normale tragedia
Questo piccolo poema, che nel titolo si contrappone ironicamente alla ben nota opera dantesca, nasce dallo sfogo poetico di un contrabbassista affetto da una tendinite che gli impedisce di svolgere la sua normale attività. Le quartine di endecasillabi scandiscono il ritmo e, insieme alle rime e alle assonanze, diventano il pretesto per creare nuova musica. Una musica corroborante che solo la lingua, usata in tutte le sue potenzialità di segno, di senso e di suono, riesce a dare. Avvalendosi anche di un linguaggio libero che, con raffinata arcaicità, stempera la tragedia con il profumo dell'ironia. -
Il volo
Milena, una ragazza ambiziosa e solare, dopo una prima cocente delusione, riesce a trovare il ragazzo ideale con cui costruire una famiglia. Ma deve affrontare l'ostracismo di una madre possessiva che, pur di non perderla, la ricatta pervicacemente sul piano affettivo, finché la costringe a cedere e ad accettare, obtorto collo, il suo matrimonio. Coronato il quale, dovrà difendersi dalla suocera megera e dalla presunzione delle cognate che la osteggiano al fine di sottometterla e pregiudicare il rapporto con il marito. Bypassato anche questo ostacolo, ne subentra un altro più insidioso: l'incapacità di generare l'agognato figlio che la costringe a ricorrere, vincendo le perplessità iniziali del marito, alla fecondazione assistita sottoponendosi a sacrifici e sofferenze che ne mettono a rischio anche la vita. Dopo un primo doloroso fallimento, spronata dal medico e confortata dall'esempio di alcuni amici, ripete il percorso e, tra mille ostacoli e paure, il sogno diventa realtà. Una storia esemplare dove la ribellione, la determinazione e la forza d'animo rappresentano il nerbo più efficace contro le avversità della vita. -
24 ore
C’è così poco amore e così poco desiderio, nelle pieghe del tempo. Lui mi ha invaso d’amore. C’è così poco amore nei pensieri, nelle frasi di cortesia, negli imbarazzi, anche nei ricordi. Poco amore, per lo più inventato. Lui ha travolto ogni diga. Fuggire adesso, è l’unica cosa da fare. Fugge dalla città di Z. la donna senza nome, fugge a cercare riparo, promette dei per sempre, dei resterò che non mantiene. La città di Z. surreale e segreta, infida custode di rincorse e intimità, sa che la donna deve ritornare. Che non può fare altrimenti. Lo sa e attende. A volte crediamo di poter scegliere, pensiamo di farlo, ma preferiamo la condanna, la perdita, le fantasie del piccolo autunno nel quartiere dei diseredati, l’attesa, la tachicardia, la ferita alla salvezza. Di questo ritorno, fra la memoria del corpo e le menzogne scritte, si narra in questo romanzo ispirato ad una storia vera. -
Amori molesti. I grandi amori nella storia
“Amori molesti”, raccolta di saggi-racconti sui grandi amori della storia, da Dante e Beatrice a Chopin e George Sand, da Anita e Garibaldi a Cechov e Olga Knipper, da Zelda e Francis Scott Fitzgerald a Rilke e Marina Cvtaeva, è una sorta di passaggio segreto per entrare in quei luoghi sconosciuti del rapporto intimo e spirituale, in quei recessi dell’anima di solito preclusi agli storici, o agli esegeti. È scritto come una sorta di spartito musicale, un “andante” (il tempo del paradiso) con cui si spalanca una finestra assolutamente nuova e diversa, una musica suonata con sensibilità e ironia, dove puoi scoprire l’ambiguità che è sempre sottesa nei grandi amori. L’autore, non è nuovo a questo tipo di avventure, (ha pubblicato diversi libri di saggistica, poesia, narrativa e teatro) e lascia il lettore sempre sospeso sul filo di rasoio tra storia e intuizione. Con un linguaggio scorrevole, avvincente, affabulatorio, Augusto Benemeglio lascia filtrare la luce che c’è nell’ombra di ogni personaggio, e lo fa con magistrali tocchi di raffinatezza e sfumature di sentimento. -
Il femminino e la sua voce
Poesie del femminino, nell’accezione goethiana di femminilità nella sua essenza (das Ewigweibliche), eterna, sacra e bestiale. Una donna che dialoga con la donna dentro sé, che si pone domande, e le pone a un “tu” ossessivamente presente, bersaglio e ascoltatore. Una poetessa irrequieta, complessa, che trascrive ogni rigurgito di inconscio, con una cifra di scrittura, per questo, onirica, quindi simbolica. Le poesie sono sculture, sono tattili e visibili, riportano spesso alle parti del corpo (mani, dita, gambe), perché il corpo è il grande protagonista, nelle poesie erotiche come in quelle intimiste, fino a diventare tomba, nelle poesie dedicate al femminicidio e alla guerra. Tutto è reso con un linguaggio semplice, all’apparenza: la non unidimensionalità della parola scelta, gli accostamenti lessicali e le metafore evocative, ci restituiscono una formazione ermetica, che rende la parola al massimo della sua potenza e del suo significato, sfondandone e rivelandone anche la parte più segreta. La cura quasi maniacale della chiusa di ciascun testo è testamento, lascito, eco, di una voce che scuote e che rimane. -
La diga di kariba
Questi racconti sono ambientati in luoghi remoti. Perlopiù in Africa, ma anche in Sud America o nel Sud-Est Asiatico. Raccontano di europei – italiani, francesi, inglesi – che per ragioni di lavoro entrano in contatto con le popolazioni di quei luoghi, e con la natura di quei luoghi, e hanno con entrambe rapporti di contrasto, ma anche, in qualche misura, di comunanza e di simbiosi, dettati soprattutto da ragioni d’interesse, e in parte da un’attrazione perlopiù irrazionale per il diverso, per ciò che di se stessi il contatto col diverso fa affiorare. Vi sono pure alcuni racconti in cui i protagonisti sono uomini di quei Paesi – africani, asiatici – che entrano in contatto con europei andati laggiù per lavoro o per altri motivi, portandosi dietro il loro modo straniero di lavorare e di vivere, e anch’essi hanno con loro rapporti di contrasto e di comunanza. Gli esiti di questi incontri sono spesso duri, violenti, e talvolta tragici. Ma, anche, rivelatori di qualche verità, dura o violenta che sia, che emerge come un corpo nudo, in tutta la concretezza materica di un oggetto colto dall’esperienza diretta. -
Amore diviso
È soprattutto il romanzo di Eloisa, sempre combattuta tra l’amore per Abelardo, tragicamente interrotto, e Dio. In Eloisa v’è rimpianto per l’amore perduto, ma anche rivendicazione delle sue buone ragioni verso Abelardo e verso Dio. Rimprovera Abelardo per averla segregata nel convento per gelosia e Dio, che l’ha spinta in convento facendole assaporare le gioie della Religione, ma illudendola poi con l’attesa dell’amore di Abelardo, che punì con la vergogna dell’evirazione. Sulla sua strada incontra Pietro il Venerabile, che le porta in dono il corpo di Abelardo ormai morto, e a lui confessa il suo dramma e le sue rivendicazioni. Con Pietro il Venerabile Eloisa, confessandogli i suoi tormenti, trova la riconciliazione con l’amore anche terreno verso Abelardo e verso Dio. La confessione al Venerabile è un corpo a corpo drammatico tra lui ed Eloisa. Recalcitra fino a quando il Venerabile riesce a far pacificare il suo animo, recuperando nel suo amore anche l’aspetto carnale avvolto con Abelardo nell’alone distruttivo della colpa e del peccato. Amore totale che resiste nei secoli oltre la vita e la morte. -
La dea del male
Prospero è un uomo umiliato, frustrato dalle circostanze della vita; cova una grande rabbia unitamente a un’insana passione per la violenza e le vicende di cronaca nera. Ma dopo l’incontro fortuito con una specie di mentore malavitoso il suo percorso è destinato a cambiare: Prospero trova la forza di eliminare le donna che lo ha rovinato e si vendica di alcuni che lo hanno vessato nel triste scorrere degli anni. Inebriato dal potere della forza si lascia prendere la mano e, giorno dopo giorno si trasforma in crudele assassino. Fino a che incontra l’ambiguo ermafrodito denominato Ariana, autentica dea del male, e se ne innamora…