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Blu Sartoris. Riflessioni sulla modernità
Questo volume nasce dalla necessità di riconsiderare l'esperienza architettonica contemporanea attraverso l'occhio della storia c'impone di guardare all'avventura della modernità. Alberto Sartoris - figura d'intellettuale completa, architetto e letterato, classe 1901 - ha attraversato questo secolo in prima linea, partecipando alle trasformazioni epocali ed alle vicende determinanti l'avvento di una nuova oggettività. Egli si è posto, all'interno del dibattito culturale sull'architettura, in una posizione puramente teorica, pur avendo realizzato innumerevoli edifici. La battaglia per un'architettura razionale l'ha visto sempre accanto al fuoco dell'azione ed i suoi edifici testimoniano la forza del pensiero, lo slancio e la passione. È per questo che le sue opere ci appaiono indispensabili corollari della ricerca e dell'impegno per formare una nuova sensibilità, nelle generazioni passate e, in maniera ancora attuale, in quelle presenti. Sartoris ci parla dei CIAM, del Convegno di La Sarraz, di Le Corbusier. Di questi avvenimenti egli è stato artefice, li ha vissuti in prima persona e li riversa, attraverso il racconto, nell'intimo delle nostre coscienze. I caratteri dell'architettura di Alberto Sartoris muovono, nella logica del razionalismo, verso ideali semplici di libertà figurativa, di rigore stilistico e di semplificazione dell'ordine costruttivo. -
Architettura italiana anni '60. I concorsi, i manifesti, le parole, i documenti
Questo volume non vuole essere la storia dell'architettura italiana negli anni '60, tutt'al più la sua storiografia o per meglio dire una sua particolare storigrafia. Il libro esamina in primo luogo alcuni importanti concorsi di architettura svoltisi in Italia negli anni 1959-1970 (Quartiere residenziale CEP ""Barene"""" di San Giuliano a Mestre, lo ZEN di Palermo, la Biblioteca Nazionale di Roma, il Centro Direzionale di Torino...), mettendo in luce e valutando le ripercussioni che alcuni progetti hanno prodotto sulle vicende architettoniche di quel periodo."" -
Villa Costanza. Una casa-museo nel Vomero antico. Ediz. illustrata
L'elegante volume racconta, con testi ed immagini, la storia di questa villa, situata nel Vomero antico, che ancora oggi è una delle più interessanti e vive realtà cittadine, sia dal punto di vista architettonico che culturale. Intorno al 1830 il cavalier Filippo Angelillo, procuratore generale di re Ferdinando II di Borbone, decide di trasformare la sua casa colonica, ubicata tra il vico Acitillo e la strada delle Case Puntellate al Vomero Vecchio, in villa; l'amena collina del Vomero, infatti, grazie alle sue felici caratteristiche climatiche e paesaggistiche, era diventata il luogo prediletto dai napoletani benestanti per trascorrervi i mesi della villeggiatura estiva. La villa, che prende il nome dalla figlia del cavaliere, viene ultimata nel 1855 in stile neoclassico tardo, con piccolo giardino romantico, e con un impianto atipico a Napoli, che richiama l'Hotel particulier d'importazione francese. Oggi Villa Costanza, nascosta tra le caotiche strade del Vomero, conserva ancora inalterato tutto il suo fascino. Le sale di rappresentanza della villa, inoltre, sono diventate un vero e proprio museo: contengono, infatti, l'importante collezione privata di maioliche napoletane e rari oggetti d'arte (molti dei quali notificati dalla Soprintendenza) di Guido Donatone, marito di Vittoria Cosi (attuale proprietaria) e storico della ceramica, che ha trasformato negli anni la sua casa in un centro di ricerca internazionale, sede del Centro studi per la storia della maiolica meridionale. -
Ventiquattro domande a Alvaro Siza
Alvaro Siza (Matosinhos, Porto 1933) dopo gli studi presso la Scuola Superiore di Belle Arti, collabora con Fernando Távora e presto diventa il massimo esponente della Scuola portoghese, mostrando fin dall'inizio nei suoi progetti una sapiente raffinatezza di forme e materiali usati con una grande attenzione ai luoghi (le Case a Matosinhos,il Ristorante Boa Nova, la Piscina in riva al mare ecc.) caratteristiche compositive presenti nelle successive opere in campo internazionale. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti, culminati nel 1992 con il Premio Pritzker della Fondazione Hyatt di Chicago attribuito per il complesso della sua attività. -
NapoliGuida e dintorni. Itinerari di architettura moderna
260 architetture in 14 itinerari dentro la città e 6 nei dintorni e nelle isole che documentano per la prima volta, in modo completo, tutte le più importanti realizzazioni architettoniche e paesaggistiche a Napoli dal Novecento fino ai nostri giorni. Ogni itinerario è preceduto da un breve saggio che ne descrive la storia urbanistica ed architettonica individuando le opere esistenti più significative, le trasformazioni subite ed i progetti in corso. Completano la guida brevi saggi sulla storia dell'architettura e del paesaggio del Novecento napoletano e le grandi trasformazioni urbane in corso. -
La casa di Abramo. Aula di preghiera e centro di incontro cristiano islamico a Napoli
l XXI secolo si è aperto all'insegna di incomprensioni e conflittualità non risolte, fra culture e fedi diverse, mentre cresce all'opposto il bisogno di conoscenza di identità distanti. Individuare ciò che unisce e scartare quello che divide o, con le più incisive parole di Giovanni Paolo II, ""Gettare ponti invece di elevare muri"""", dovrebbe essere un dovere della società, della politica e della cultura contemporanea. Per assecondare le concrete esigenze spirituali e sociali, il centro è stato progettato per soddisfare le liturgie di fedeli cristiani e musulmani a Napoli. L'esclusione dei simboli, condizione per il reciproco consenso, è stata sostituita dall'orientamento dello spazio, dalla luce e dagli archetipi del recinto, della stanza e del giardino."" -
Grosstadtbauten ed altri scritti di arte e di architettura
La raccolta di testi qui proposta, si concentra su alcune questioni centrali del pensiero di Hilberseimer in merito all'architettura, la città e le arti. A partire da Grosstadtbauten, primo libro che pubblica in Germania nel 1925 una sorta di piccolo trattato sui modi di costruire gli edifici della grande città - alla serie di scritti su Berlino - le proposte urbane e i concorsi per il centro - fino a questioni più specifiche, Hilberseimer rivela uno spiccato senso critico, in grado di mettere a fuoco sinteticamente la centralità di una questione, il ruolo di un autore, le contraddizioni e i formalismi interni a un opera, i limiti impliciti a molte posizioni d'avanguardia. Scritti da un architetto che parla di altri architetti, ma anche di artisti, correnti e tendenze figurative, sempre e comunque da un determinato punto di vista. -
Storie di cemento. Gli architetti raccontano
Il Novecento è stato un secolo difficile per l'architettura e per l'urbanistica a Napoli: la guerra, l'esplosione demografica, la speculazione edilizia, l'abusivismo, il conservatorismo, i vincoli, il pessimismo, la mancanza di cultura, l'assenza di iniziative, lo spreco del denaro pubblico hanno procurato un danno enorme al sistema urbano partenopeo. In un periodo così confuso, però, c'è chi ha costruito la propria città cercando di far emergere una nuova immagine, un'altra Napoli, quella dell'architettura e delle idee. Alla base di questo libro vi è la volontà di dare voce agli architetti che hanno pensato la città sorta negli ultimi cinquanta anni, che sono stati al centro del dibattito culturale e che, in qualche misura, sono responsabili della sua trasformazione. Senza i loro edifici Napoli sarebbe certamente molto diversa. Raccogliere assieme le loro esperienze, confrontarle, può servire a capire meglio la città e la sua evoluzione. -
Quarantadue domande a Wiel Arets
Wiel Arets (Heerlen 1955), architetto olandese, nel 1984 fonda lo studio Wiel Arets Architect & Associates. Ha ricoperto un elevato numero di posizioni accademiche. Dal 1988 al 1992 è stato Diploma Unit Master presso l' Architectural Association di Londra. Dal 1991 al 1994 Visiting Professor presso la Columbia University di New York e nel 1992 presso la Cooper Union di New York. Dal 2004 è professore all'Universitat der Kunste di Berlino. Nello stesso anno ha stabilito un secondo studio ad Amsterdam. Tra i suoi progetti più innovativi l'Accademia di Arte e di Architettura di Maastricht e la Biblioteca Universitaria di Utrecht. Ha realizzato prodotti di industrial design in collaborazione con aziende leader nel settore quali Alessi, Quinze & Milan e Lensvelt. Il suo lavoro ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali quali il ""Rotterdam Maaskant Award"""" nel 1989, il """"Mies van der Rohe Pavilion Award for European Architecture"""" nel 1994, e il """"Rietveldprijs"""" nel 2005 per la Biblioteca Universitaria di Utrecht."" -
Architettura, arte e scienza
È la prima traduzione italiana di una raccolta di saggi di Gottfried Semper architetto e teorico tedesco di fama internazionale, nato ad Amburgo il 29 novembre 1803 e morto a Roma il 15 maggio 1879.1 suoi scritti determinarono una vera e propria svolta di pensiero nel dibattito critico sull'arte e sulla architettura. Riconosciuto da più parti come un antesignano delle ""teorie del moderno"""", Semper incise sulle trasformazioni del modo di progettare non solo per la forza e la spregiudicatezza dei suoi enunciati, ma anche per l'esemplarità delle sue opere costruite. I saggi scelti, raccolti in questa antologia, si iscrivono in un arco di tempo che va dal 1834 al 1869. Nel pubblicare questa antologia di scritti abbiamo ritenuto opportuno offrire ad integrazione dei testi - oltre agli apparati bio-bibliografici - anche una rassegna critica dei principali progetti. La conoscenza del suo lavoro ideativo di architettura può far luce, infatti, su alcuni sottili risvolti delle sue asserzioni, consentendo una verifica degli scambi biunivoci tra teoria e prassi progettuale."" -
Colonie di artisti. Darmstadt, Hagen, Bergen-Binnen (1898-1918)
Nella sua famosa conferenza ""The Art and Craft of the Machine"""" Wright affermava che la macchina doveva essere usata con intelligenza e, invitando il suo uditorio a contemplare il panorama di Chicago, concludeva con l'esortazione che questa """"era la cosa in cui le forze dell'Arte devono infondere il fremito dell'idealità, un'anima"""". Negli anni del materialismo capitalistico per ricordare gli artisti affinché """"nessun ombra, nessuna sfumatura di colore, nessuna linea, nessuna delle emozioni che possano venir provocate dalle cose sensibili, abbiano a passar inavvertite dal libro della sua memoria""""."" -
Napoli moderna: città e case popolari (1868-1980). Ediz. illustrata
Il progetto e la costruzione delle case popolari attraversano il dibattito architettonico dei novecento con un percorso privilegiato nel quale l'architettura moderna ha espresso più compiutamente la sua idea di casa e di città. Dagli isolati della prima periferia operaia ai quartieri razionalisti, ai complessi residenziali, l'espansione urbana di questo secolo registra puntualmente nella periferia le sperimentazioni, le speranze e gli errori di una progettazione delle nuove parti urbane che si volevano più razionali e civili di quelle ottocentesche. La periferia costruita, affatto diversa dalla città storica, oggi ci appare come una parte urbana tralasciata, completamente esclusa da ogni riflessione analitica e avulsa dal dibattito sul recupero urbano. La Napoli moderna si mostra soprattutto come città di case e strade, giustapposizione di interventi pubblici residenziali che attendono oggi di essere ripensati, distrutti o recuperati a seconda delle valutazioni urbanistiche e architettoniche che di essi si danno. Il libro contiene oltre ad un saggio sul rapporto tra piani e architetture, un atlante di quartieri popolari che, dalla fine del secolo scorso fino al terremoto del 1980, costituisce una rassegna esaustiva sull'argomento e può essere letto anche come una ""guida"""" per scoprire e riconoscere singoli interventi e come una storia edilizia dello sviluppo recente della città."" -
EMBT 1997/2007. 10 anni di architetture Miralles Tagliabue. Catalogo della mostra (Napoli, 14 dicembre 2007-15 gennaio 2008)
Nel 1990 ha inizio il sodalizio tra Eric Miralles e Benedetta Tagliabue. Nel 1997 fondano lo studio Miralles Tagliabue EMBT a Barcellona, e ha inizio una stagione di progetti importanti e di grandi riconoscimenti nazionali e internazionali. L'improvvisa scomparsa di Miralles nel 2000 rappresenta un momento terribile per lo studio, ma grazie alla collaborazione di tutti e sotto la guida forte e decisa di Benedetta Tagliabue ha proseguito con successo la propria attività. È questo il racconto dell'attività di un gruppo di architetti e del loro lavoro incessante, dove la volontà forte di riaffermare un'identità, la contaminazione culturale, il rafforzamento di una visibilità internazionale e l'affermazione della capacità di realizzare quanto ""in cantiere"""", ha restituito linfa ed entusiasmo."" -
Attualità di Antoni Gaudí
Riaprire il dibattito su Gaudí, verificandone nascita e conservazione anche con apporti inediti, è necessario soprattutto oggi, mentre tanta architettura contemporanea sembra evocare - spesso tradendola - la stessa sua aspirazione di libertà. Oggi, quando un nuovo bisogno di valori etici sembra riaffacciarsi anche nel mondo delle forme architettoniche, interpreti da sempre del potere e dell'opulenza, la testimonianza di Gaudí, nella sua sensuosità primitiva, d'ispirazione prevalentemente popolare e di senso comune, indica ancora una strada suggestiva per sottrarre l'architettura all'irrigidimento funzionale, alla mera rispondenza economica tra investimento e profitto, nonché all'asservimento al culto dell'immagine ed al moderno packaging e marketing globale. È ancora necessario cercare e praticare un nuovo linguaggio architettonico, fondato non sulle ciniche occasionalità professionali, fonti di subitanei colpi di genio, ma sulla interpretazione di bisogni civili e sociali moderni, complessi ed articolati, che esprimano i valori positivi (se ve ne sono) di una vita associata in crisi d'identità e di futuro. -
Antonio Lavaggi. Progetti. Ediz. illustrata
Questo libro è incentrato sulla produzione di Antonio Lavaggi, sull'idea di architettura espressa nelle opere, costruite o disegnate, sui contenuti della sua lezione progettuale, e sul suo lavoro nella Scuola di Architettura dell'Università Federico II di Napoli. La prima parte del libro si compone, a valle della prefazione di Mario Losasso, di un saggio introduttivo a firma di Adelina Picone, e di saggi critici di: Pasquale Belfiore, Renato Capozzi e Alessandro Castagnaro. L'illustrazione del lavoro progettuale è affidata a una schedatura dei progetti ritenuti più significativi, descritti tramite disegni e immagini, accompagnati da un testo che ne racconta genesi e costruzione della forma architettonica. Sono inoltre raccolti alcuni scritti (Renato De Fusco, Alberto Ferlenga, Adelina Picone, Giacomo Ricci) sull'opera di Antonio Lavaggi pubblicati in passato su riviste di architettura. Il regesto dei progetti pubblicati completa la compagine del volume, restituendo la complessità e vastità del lavoro di Antonio Lavaggi per l'architettura. -
Luigi Cosenza. Scritti e progetti di architettura. Ediz. illustrata
Per conoscere Luigi Cosenza bisogna aggiungere al mondo di immagini delle architetture costruite e disegnate il mondo delle idee, dei concetti e delle aspirazioni. Società e individuo, arte e scienza, funzionalismo, razionalismo, mediterraneità, architettura spontanea e modernizzazione, architettura e politica, comunità, tipologia, sono alcuni dei temi intorno ai quali lavora un personaggio che coerentemente si batte per l'architettura moderna e il riscatto della sua città. Ad una raccolta delle opere più significative, si aggiunge un'antologia di scritti, in gran parte inediti. Contributi di: Mario De Cunzo, Giulio Carlo Argan, Salvatore Bisogni, Giorgio Ciucci, Renato De Fusco, Edoardo Vittoria, Michele Bonuomo, Cesare De Seta, Vanni Pasca, Alberto Samonà, Almerico Realfonzo, Ugo Carughi, Domenico Spinosa, Giuseppe Giordano, Enrico De Lieto. -
Lezioni dall'architettura. Appunti, scritti e saggi intorno all'architettura della piccola scala
La raccolta di scritti di questo volume contribuisce ad un doppio chiarimento all'interno delle discipline della progettazione architettonica: in prima istanza che non esiste una dimensione progettuale qualificata la quale non sia fondata su una chiara percezione teorica del rapporto natura-artificio; ed in secondo luogo che tale dialettico rapporto, che trova nei differenti tempi e luoghi diverse declinazioni, sia finalizzato a rendere chiaro e consapevole il rapporto sia con la natura che con la sua modificazione ad opera dell'uomo l'architettura - per quella che resta il fine di ogni azione progettuale: la persona. -
L' Arcadia è una terra straniera. Gli architetti tedeschi e il mito dell'Italia nell'Ottocento
I viaggi in Italia nel corso dell'Ottocento hanno caratteristiche particolari, poiché il fine culturale è sempre accompagnato da un aspetto formativo o dalla ricerca di modelli per progetti da realizzare nei paesi d'origine. Gli architetti tedeschi in particolare mantengono con l'Italia un legame strettissimo, proprio perché l'architettura ottocentesca in Germania trova nella tradizione italiana una costante fonte d'ispirazione. Grazie a materiale d'archivio in gran parte inedito, il volume mostra i casi più significativi, partendo dal noto episodio di Schinkel, per arrivare a quelli meno conosciuti di Leo von Klenze, figura principale della Monaco di Ludwig I, e di Friedrich August Stüler e Ludwig Persius, allievi di Schinkel e protagonisti della scena berlinese sotto il regno di Federico Guglielmo IV. Le tante immagini d'archivio riprodotte - disegni, acquerelli, dipinti - restituiscono l'immagine di un paese in rapida trasformazione, ma amato soprattutto per le vestigia del suo passato, per il paesaggio e la popolazione, tutti elementi che agli occhi degli stranieri contribuiscono a definire l'idea della perfetta Arcadia. -
Percorsi dell'innovazione. Industria, edilizia, tecnologie, progetto
Una più evoluta dimensione dell'innovazione sta affiancando la convenzionale condizione di lentezza e di arretratezza tecnologica del settore edilizio. Le attuali esigenze degli individui e della società, i nuovi attributi del progetto architettonico, le recenti trasformazioni del mercato e gli attuali indirizzi normativi richiedono più innovazione tecnologica come risposta adeguata alle rinnovate dinamiche di settore. Una parte importante del dibattito sulle nuove qualità del progetto si interfaccia con il ruolo e il senso dell'innovazione tecnologica. Il progetto richiede di essere sostenuto attraverso competenze innovative, che devono misurasi con le sfide dell'ambiente e della riduzione degli impatti, della valorizzazione dell'esistente, delle condizioni di sicurezza e di benessere. -
Astrazione e memoria. Figure e forme del comporre
La forma di una città trasmette attraverso l'esperienza visiva indizi di un atto creativo, frammenti di realtà che riflettono società e culture fondate sull'idea di identità, di riconoscibilità e di appartenenza: e come tale la città si configura come una forma di linguaggio. Alla città antica fondata su una dimensione urbana finita, si è sostituita la città contemporanea, apparentemente indistinta, senza qualità, che incarna realtà contraddittorie che hanno generato e generano luoghi inespressivi e privi di contenuti urbani. Questa è la città che predilige il non finito, l'incompiutezza. Oggi nell'immaginario urbano contemporaneo è la stessa idea di città ad avere un futuro incerto. Credere nelle potenzialità espressive della città, sottolineandone il ruolo che l'architettura può ancora svolgere nella costruzione della sua immagine, significa per la città contemporanea rivendicare la forza di un'idea che esprima dignità e coerenza civile e interpreti l'architettura come espressione collettiva di una cultura urbana che continuamente si rinnova e in essa si rispecchia.