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Un destino (im)manifesto. Sguardi europei sulla crisi dell'Impero americano
Un destino manifesto, quello americano. Una convinzione intrisa nelle fondamenta storiche costitutive degli Stati Uniti che miscelano eccezionalismo, messianismo e imperialismo in chiave mercatista. Una nazione assimilabile a una multinazionale che dispone dell'esercito più potente al mondo. Uno stato profondo (deep state) i cui tentacoli avvolgono ogni leva del potere. Una vera e propria visione del mondo che si trova, oggi, a fronteggiare nuove sfide e nuove minacce dirette proprio a tutto quello che gli Stati Uniti rappresentano: nuovi equilibri geopolitici germogliano in un contesto internazionale sempre più multipolare mentre si infiammano gli scontri etnici, tra le rivendicazioni sociali di movimenti in ascesa, come i Black Lives Matter e riverberi esistenziali del forgotten man illuso dall'American Dream e colpito dagli umori dei processi di globalizzazione, orfano di sogno e di patria. -
Cielo e terra. L'angelo come archetipo celeste nella teologia di S. Bulgakov
Cielo e terra sono uniti da un vivo ma invisibile legame. Gli angeli testimoniano la connessione inscindibile tra questi ""due mondi""""; eppure le loro figure sembrano attrarre più la devozione popolare che la ricerca teologica. In questo testo l'autore, accompagnato dalla speculazione di S. Bulgakov, intende fare chiarezza sulle creature angeliche, riferendosi soprattutto a quell' """"amico celeste"""", che riconduce l'uomo alla sua origine divina."" -
Hermes. Tutto il suo mito
Quest'opera si pone con audacia e originalità quale paradossale ""opera contemporanea di mitografia antica"""" e riesce a cogliere per la prima volta tutti i numerosi carismi del dio Hermes compendiando in unità di visione le innumerevoli storie in cui Hermes compare. Fondata su documentate fonti greche e latine la narrazione però si svolge con uno stile creativo, sciolto, talvolta poetico e allusivo, dove il Mito greco viene riletto tutto alla luce di Hermes come fosse una storia di famiglia, che tutti ci riguarda e ci coinvolge da vicino. Introduzione Lorenzo Maria Pacini."" -
Ornatus. L'abbigliamento dei romani
Se i primi Romani, in linea con il severo e frugale costume degli antenati, sembrarono non dare molta importanza all'abito, l'espansione dell'influenza romana nel mondo conosciuto indusse i Quiriti non solo a presentarsi anche visivamente in modo tale da legittimare il proprio ruolo di potenza dominante, ma anche a condividere e a fare propri gli aspetti più caratteristici e opulenti del costume del mondo mediterraneo antico. L'abbigliamento non fu solo una questione di stile o una semplice ostentazione di ricchezza o di potenza: il vestire in modo adeguato e convenzionale era un elemento di distinzione sociale e di affermazione del proprio ruolo.. Il testo, arricchito da oltre 400 disegni, schemi, foto, tabelle e utili appendici, delinea un quadro completo e moderno dell'abbigliamento dei Romani, dalle origini fino alla caduta dell'impero d'occidente e oltre, di grande utilità per gli studiosi e i ricostruttori storici . -
Goodbye globalism! Le origini sociopolitiche del «Grande Reset». Vol. 1
La globalizzazione che pure invade le nostre vite è un morto che cammina? Mentre troppe voci ancora ne celebrano i trionfi, riprendendo la tesi della ""fine della storia"""" di F. Fukuyama, questa nuovissima ed approfondita ricerca di Paolo Borgognone, condotta su un'immensa documentazione internazionale, ci dimostra il contrario. La pretesa di costruire un mondo """"globalizzato"""", in cui domina il modello di sviluppo occidentale e la """"modernità liquida"""" sta arretrando in molte parti del mondo. In Italia, grazie alla cd. """"emergenza sanitaria"""" sembra il contrario: ma quello che appare un dominio sempre più stringente di tecnici, virologi, algoritmi e potentati economici multinazionali oramai fatica a nascondere una crisi sempre più drammatica. Un invito a ripensare il nostro futuro. Un invito alla speranza."" -
Storie inedite Romagnole tra 1500 e 1700. Il Monastero delle Ss. Caterina e Barbara in Santarcangelo di Romagna. Clausura. Il testamento di Giovani Battista Antonelli di Gatteo, ingegnere militar...
Il volume descrive la storia del Convento delle SS. Caterina e Barbara di Santarcangelo di Romagna. Nel 2017 ho organizzato un'esposizione sugli ingegneri militari Antonelli di Gatteo. Dal testamento di Giovanni Battista Antonelli avevo letto che la sorella, Laura Antonelli, dal 1570 era suora in questo convento. Dopo lunghe ricerche in un archivio della Romagna avevo alcuni anni fa trovato una ricca documentazione inedita sulla storia del convento e sulla clausura, da qui è nata anche l'idea di parlare della Famiglia Antonelli. -
Pindari et Bacchylidis Hyporchematum fragmenta. Ediz. italiana e greca
L'iporchema era una tipologia melica caratterizzata da un canto corale accompagnato dalla danza. Il fatto che l'elemento distintivo di questo genere risiedesse nella coreografia costituisce un motivo di grande difficoltà per il suo studio. Le nostre attuali conoscenze si limitano a materiale esiguo: i versi di Pindaro, Bacchilide e forse Pratina e una trentina di testimonianze che sono state raccolte nel volume in modo quasi esaustivo. L'autore, nel presentare l'edizione critica dei frammenti iporchematici di Pindaro e Bacchilide (con traduzione e commento), ha cercato di radunare i disiecta membra del genere intorno ad alcuni nuclei tematici; ha discusso le informazioni legate alla sistemazione eidografica dell'iporchema; ha esaminato alcune problematiche relative alla sua origine, all'apparato orchestico, al metro e all'accompagnamento musicale. -
Essere padri in un mondo che cambia
Il testo si caratterizza per un'approfondita analisi della società contemporanea, ormai orfana del ""padre"""", e delle conseguenze della perdita di autorevolezza, moralità, etica, sacrificio, tutte caratteristiche legate alla figura paterna, in chiave psicologica, sociologica, familiare e sociale. L'epoca delle emozioni moderne ha sostituito indegnamente l'anacronistica rigidità patriarcale lasciando un vuoto e una crisi di senso profonda. La famiglia, la scuola, la società e le comunità sono smarrite. Occorre ritrovare il senso del vivere e del comunicare mediante il rispetto reciproco e la condivisione dei propri sogni. Gli autori, attraverso facili suggerimenti, indirizzano verso la riscoperta di una paternità (non solo genitoriale, ma anche comunitaria e sociale) sana, qualificata e credibile."" -
Il «golpe Borghese». Un golpe virtuale all'italiana
È un libro di memorie sul ""golpe Borghese"""" nel quale non si parla tanto dell'azione """"militare"""" quanto delle ragioni che lo hanno prodotto e dei rapporti a livello internazionale che lo hanno determinato. Scritto con prosa sobria e asciutta, senza concessioni alla retorica e al reducismo, il libro di Monti contribuisce a rendere più chiara una pagina importante della storia italiana. La figura di Junio Valerio Borghese emerge in un ritratto nitido, reso chiaro dalle interconnessioni internazionali fissate già alla fine del secondo conflitto mondiale in un intreccio interessante che aveva un solo scopo: quello di tenere lontani i comunisti dall'area del potere."" -
I canti del Littorio
Il Fascismo forse più d'ogni altro fenomeno politico si è espresso attraverso il canto: dalle canzoni intonate fra le trincee della Grande Guerra a quelle gridate a squarciagola durante le ""spedizioni punitive"""" della fase rivoluzionaria; dall'innodia quasi religiosa che ha punteggiato ogni iniziativa di massa del Regime al vortice entusiastico di canzoni per l'impresa africana, per finire con il canto rabbioso e sentimentale del crepuscolo di Salò. Studiare i canzonieri del Fascismo vuol dire cercare di comprendere la mentalità, le idee, l'atteggiamento del popolo e delle elite nell'Italia del Ventennio, così come sono state messe in musica da """"improvvisati poeti"""" o da professionisti dell'inno e della canzone."" -
Occhiali di guerra tra sangue e fame. Le cattive ragioni di una scelta sbagliata
Fresche memorie sulla guerra civile 1943-45 alla quale l'autore partecipò quale giovanissimo volontario nella Brigata Nera di Lucca sotto il comando di Idreno Utimperghe del quale fu ufficiale di ordinanza fino alla disfatta dell'aprile 1945 che si chiuse con una scarica di mitra sulla strada di Dongo al seguito della colonna Mussolini. Compie 18 anni in carcere e dopo aver subito due processi rientra faticosamente nella vita civile alla ricerca di una identità e di un lavoro anche percorrendo migliaia di chilometri in bicicletta sulle strade d'Italia. L'Autore racconta qui le tristissime esperienze che durante la guerra civile ha vissuto, del troppo sangue che ha visto scorrere e, quale protagonista sopravvissuto al massacro, della sua appassionata voglia di pace. Queste memorie, scritte nel lontano 1947 durante la lunga prigionia, vedono la loro pubblicazione dopo quasi sessant'anni costituendo un originale documento sui fatti dell'epoca. La critica più autorevole definisce l'autore un vero ""raccontatore"""", uno dei pochi rimasti di questa ormai rarissima specie."" -
Viaggio di nozze e di guerra. Da Savona a piazzale Loreto. Le memorie di un giovane ufficiale della GNR
Durante la guerra civile, esplosa dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, decine di migliaia di giovani volontari della RSI e partigiani di varia estrazione politica sono stati protagonisti di tanti dolorosi, e per molti versi anche eroici, eventi. Migliaia furono i morti sia tra i combattenti sia, purtroppo, tra i civili. Degli avvenimenti di quel tragico periodo molto si è scritto ma molto ancora è da scrivere. È il racconto di un ufficiale della RSI, delle sue esperienze di militare e del suo matrimonio celebrato affrettatamente proprio nell'ultimo giorno di guerra in modo da poter portare con sé la moglie con la colonna militare che abbandonava Savona. Dopo l'armistizio e la nascita della RSI si era arruolato come Allievo Ufficiale nella GNR presso la Scuola Allievi Ufficiali di Fontanellato (Pr). Fu assegnato al Comando provinciale di Savona e qui rimase fino al 24 aprile del 1945, giorno in cui si sposò. Il giorno dopo, con la fine della guerra e con l'inizio della resa dei conti, cominciò con la moglie il suo avventuroso ""viaggio di nozze"""" conclusosi a Piazzale Loreto, superando grandi difficoltà e pericoli ed evitando perfino tentativi di fucilazione."" -
Carmelo Borg Pisani (1915-1942). Eroe o traditore?
Alle 7 e 34 del 28 novembre 1942, sulla forca del carcere maltese di Corradino, moriva Carmelo Borg Pisani, un giovane artista che sognava la liberazione della sua isola dal dominio britannico. Spinto da generoso entusiasmo lasciò pennello e tavolozza per imbracciare il fucile. Arruolatosi come soldato semplice nell'esercito di quell'Italia da lui ritenuta la vera patria, fu protagonista di una sfortunata missione segreta conclusasi con l'arresto e un processo per alto tradimento. Entrò così nella schiera delle Medaglie d'Oro al Valor Militare. Figura controversa, protagonista di una vicenda tragica, fu considerato in Italia un eroe irredentista e a Malta, anche se non da tutti, un traditore. È il caso più noto di missione in territorio nemico, la storia di un uomo che, riconoscendosi in un ideale, fu facile vittima dell'incompetenza, della superficialità e della cattiva coscienza di chi, più o meno consapevolmente, lo mandò incontro alla morte. Affrontò con coraggio il sacrificio supremo come Cesare Battisti, Fabio Filzi, Damiano Chiesa e Nazario Sauro. -
Se ci sei, batti un colpo. 100 articoli de «La Stampa» per la storia della RSI
Vengono qui presentati, per la prima volta, gli articoli che Concetto Pettinato uno dei più brillanti e significativi giornalisti italiani del Novecento scrisse per ""La Stampa"""" dal dicembre 1943 al marzo 1945, come direttore del quotidiano. Giornalista di penna facile e versatile, ebbe un particolare interesse per le questioni di carattere europeo e internazionale. Dotato di forte senso critico e di notevole indipendenza di giudizio, durante la Rsi, sostenne la necessità di un ruolo effettivo dello Stato repubblicano contro lo strapotere del Partito: dopo il famosissimo articolo, Se ci sei, batti un colpo..., nel giugno 1944, Pettinato dovette interrompere la collaborazione al giornale: gli articoli che scrisse ma che il MinCulPop non permise fossero pubblicati, sono qui editi per la prima volta. Successivamente, interpretò con intelligenza una linea di collaborazione e di riappacificazione fra gli italiani """"al di sopra delle baionette straniere"""", che gli costò la direzione del giornale. Il volume costituisce un documento utile per meglio chiarire le dinamiche interne al fascismo repubblicano e per approfondire il ruolo degli intellettuali nel periodo della guerra civile."" -
Ozegna, 8 luglio 1944. Cronaca di una inutile strage
La vicenda che nell'ormai lontano 8 luglio 1944 vide contrapporsi nella piazza di Ozegna un reparto della X Flottiglia MAS e un gruppo partigiano della Volante di Piero Piero è stata ricordata in molte pubblicazioni e da molti narratori per le conseguenze che ne derivarono e cioè la discesa in campo ufficiale della X MAS contro la Resistenza. Le diverse versioni non sono sempre concordi, portando a conclusioni talvolta criticabili, motivo per cui l'autore, in questo studio, ha cercato di avvicinarsi il più possibile a quanto veramente era successo. Obiettivo difficile da raggiungere, perché ciascuno vede le cose dal proprio punto di vista ignorando il punto di vista di chi non concorda con lui, ed è altrettanto intuibile che la testimonianza di un reduce da quello scontro non sia tenera nei riguardi dell'avversario. L'autore si è recato più volte in quelle località per memorizzare particolari, effettuare rilievi, sentire testimonianze. -
El Alamein. L'inferno o giù di lì
Emilio Camozzi nasce a Milano il 4 dicembre 1920. Alla leva, nel 1940, ottiene il rinvio di un anno per terminare gli studi. Nel giugno di quell'anno scoppia la guerra, evento al quale fin dalla prima giovinezza era stato preparato, e solo nel gennaio del 1941 può ottenere l'arruolamento. È assegnato alla Guardia di Frontiera (corpo non più esistente). Finalmente riesce ad arruolarsi nei paracadutisti. Finito il corso ed eseguiti i lanci, viene preparato per l'operazione su Malta. Avrebbe dovuto lanciarsi qualche ora prima del resto della divisione per dare l'intensità e la direzione del vento. Invece non succede nulla e va con gli altri in Africa per fare una guerra alla quale i paracadutisti non erano stati addestrati. Dopo la battaglia di El Alamein viene fatto prigioniero. Trascorre quattro anni, i peggiori della sua esistenza, nei campi di concentramento inglesi. Tornato a casa, per coronare la sua vita militare, si dà da fare in un reparto che aveva il compito di un'eventuale difesa degli slavi di una zona di Trieste. -
Milano celta: le tre fortezze
La città celta Mediolanodunon esiste ancora ed è riconoscibile nell'odierno tessuto metropolitano milanese. Il lavoro propone i risultati dell'analisi che individua le tre fortificazioni celte di Milano. Si portano a confronto studi di archeologia, archeoastronomia e architettura fortificata condotti in Europa, con l'esame di cartografie storiche, moderne, foto aeree, ricostruzioni grafiche e immagini di monumenti. Milano possedeva un'architettura militare articolata e con essa erano fortificati anche gli odierni quartieri Baggio e Niguarda. Si parla inoltre di fortificazioni campali d'epoca romana e dell'individuazione di un castrum, oggi ai margini del centro storico di Milano. -
Danzando nel cratere del vulcano. L'universo eroico di Yukio Mishima
Yukio Mishima si è ucciso eseguendo il terribile rito del seppuku, dopo essersi legato attorno alla testa un hachimaki che recava la scritta ""Servire la Nazione per Sette Vite"""", quattro ideogrammi che definiscono un preciso ideale. Questo libro, accurato lavoro di ricerca e analisi, offre una chiave di lettura nuova, inedita su Yukio Mishima, perché a raccontare Mishima è una persona che ha scelto di incamminarsi su un percorso valoriale simile al suo, cercando di condividere l'universo a volte decadente, a volte eroico che lui ha dipinto, per esempio mettendo alla prova le proprie capacità espressive e misurandosi con il peso dell'acciaio attraverso le rigide regole della scherma giapponese. Il valore aggiunto di questo approccio è la capacità di interpretazione e di immedesimazione, il tentativo di raggiungere una sintonia sufficiente a comprendere in che modo, oggi, quei valori cui Mishima si è ispirato possono rapportarsi con la società contemporanea dell'immagine, dei social network, della realtà virtuale."" -
Milano 5 ottobre 1940. I rifugi antiaerei pubblici del comune di Milano. Ediz. italiana, inglese, francese e tedesca
Nel sottosuolo si è trovata la risposta alle insidie aeree in caso di guerra e anche nelle architetture sotterranee vecchie di secoli e di millenni si sono trovati spazi a deguati per i Rifugi Antiaerei. Il volume illustra taluni aspetti della protezione dei civili e documenta i locali sotterranei di proprietà del Comune di Milano adibiti a rifugi antiaerei pubblici nel primo anno della Seconda Guerra Mondiale. La base del lavoro è la documentazione prodotta dal Comune di Milano nel 1940 in cui sono contenute 135 schede di edifici, qui commentate e riprodotte integralmente. -
Torre delle Sirene. Il rifugio antiaereo in elevato della prefettura di Milano
La Torre delle Sirene è uno dei pochi esempi di rifugio antiaereo di tipo speciale in elevato ad oggi esistenti. È l'unico del suo genere per quanto concerne sia la struttura sia la funzione di Centrale delle sirene d'allarme voluta dal Comune di Milano. Fatto costruire nel 1939 dalla Provincia di Milano su espressa richiesta della Regia Prefettura, il rifugio è situato in Corso Monforte (ex Via Monforte) ed è tutt'oggi visibile, ma non visitabile. Al di là delle motivazioni che ne hanno determinato la costruzione, la Torre delle Sirene è oggi da considerarsi un patrimonio storico e architettonico, sia per la peculiarità costruttiva sia per la funzione destinata ad allertare la popolazione civile dalla morte incombente dal cielo.