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Uno gnostico sconosciuto del XX secolo. Formazione e opere dell'imam Khomeyni
In occasione della morte dell'Imam Khomeynî, avvenuta il 3 giugno 1989, Papa Giovanni Paolo II ebbe a dire le seguenti parole: «Davanti alla morte dell'Ayatollah Khomeynî, un leader politico e religioso del suo popolo, è necessario porsi in atteggiamento di grande rispetto e di profonda riflessione, su ciò che egli è stato e su ciò che egli ha fatto per il suo paese e per una parte considerevole del mondo». Parole da ricordare, qui in Occidente come ad Oriente. Questo testo mette in luce, per la prima volta in lingua italiana, le sorgenti metafisiche e spirituali dalle quali sgorgano il pensiero e l'azione dell'Imam Khomeynî. Esso ci informa in maniera dettagliata sulla formazione tradizionale e intellettuale dell'Imam alla scuola di studi religiosi di Qom (Iran) e sui contenuti essenziali delle sue opere, collocandole nel loro ambiente culturale, permeato di filosofia e gnosi ('irfân), ancora ben vivo nell'Iran di oggi. Dalla sua lettura si comprenderà che l'intenzione principale dell'Imam era orientare al fine spirituale dell'esistenza che è la conoscenza di Dio e alle qualità che predispongono alla sua ricerca, senso autentico della vita dell'uomo in questo mondo. -
L' insurrezione genovese del 1849. Il generale La Marmora bombarda e saccheggia la città
Nella primavera del 1849 il popolo di Genova si ribella ai Savoia prima in nome di una generica aspirazione alla libertà e all'autonomia, e poi per risollevare l'antico vessillo della gloriosa Repubblica che si vuole ripristinare 35 anni dopo che il Congresso di Vienna aveva ceduto la Liguria ai Savoia contro la volontà del suo popolo. La feroce repressione e il saccheggio cui il La Marmora sottopone la città la prima settimana di aprile è la prova generale di tutte le successive ""normalizzazioni"""" che il Regno unitario porterà a termine contro suoi cittadini ribelli, contro i """"fratelli d'Italia"""". Nell'episodio genovese ci sono già tutti gli elementi che avranno sviluppo in futuro: la violenza della truppa, generali che si mostrano coraggiosi contro il popolo disarmato e vili davanti a eserciti veri, l'arroganza dei Savoia nel trattare i sudditi. C'è addirittura l'intervento della marina britannica come esperimento delle protezioni prestate negli anni a venire. Dalla vicenda di Genova, passando per la repressione della resistenza meridionale e delle rivolte padane, si arriva in un tripudio tricolore fino a Bava Beccaris. Per molto meno la storia """"ufficiale"""" ha bollato Ferdinando II come """"re bomba"""": chi ha fatto molto peggio è invece ricordato sui libri di scuola come il """"re galantuomo"""", e il suo degno figliuolo addirittura come il """"re buono""""."" -
Qui ed ora. Per una filosofia dell'eterno presente
C'è un modo per applicare i criteri di una filosofia del ""qui e ora"""", senza cedere alle ragioni del pragmatismo e del contingentismo? C'è un modo per adottare l'esperienza storica e filosofica a sostegno della nostra azione attuale? Sembra che il vecchio motto """"historia magistra vitae"""" non abbia più ospitalità nel nostro Mondo culturale e si affronta ogni emergenza mondana con la convinzione che nulla di buono ci provenga dai suggerimenti del passato. Certo è, invece, che le più imprevedibili circostanze continuano a sconvolgere ogni nostra programmazione e stravolgono ogni rigore formale dei nostri progetti, nel reiterarsi sempre più accelerato dei crolli istituzionali e dei naufragi umani. Questo libro nutre un desiderio ambizioso: vincere lo spontaneismo dell'abitudine, introducendo, nel profondo, alla scoperta di un essere umano """"possibile"""". Si tratta di una sfida, lanciata all'intelligenza virtuosa dell'individuo, al quale si chiede di riappropriarsi della storia, di tutta la sua storia e dei suoi infiniti miti, estraendone il contenuto meta-storico e meta-politico, di cui giovarsi a tutt'oggi. Si tratta di un invito alla resistenza, sul fronte che vede perdersi le qualità eccellenti dell'umanità: quelle, che non fanno tanto conto sui """"buoni cittadini"""", quanto sugli """"uomini buoni"""", capaci di alzare le sorti della propria città, senza adeguarsi passivamente al livello utilitaristico delle sue leggi peggiori."" -
Mircea Eliade e la tradizione. Tempo, mito, cicli cosmici
Mircea Eliade (1907-1986) è il massimo storico delle religioni del XX secolo. Romeno, raro esempio di capacità di padroneggiare culture e linguaggi mitologici differenti, dalla Grecia antica all'Australia aborigena, ci ha lasciato un vero e proprio ""sistema ermeneutico"""" che consente di comprendere in profondità l'esperienza religiosa dell'umanità, fino ai nostri anni di apparente secolarizzazione. Ma Eliade è anche stato uno studioso della tradizione. Questo saggio illumina la rete completa dei suoi rapporti con i grandi autori tradizionalisti del XX secolo: il francese convertito all'islam René Guénon (1886-1951), l'indù Anandak. Coomaraswamy (1877-1947) e l'italiano Julius Evola (1898-1974), e la fecondità di un dibattito culturale durato decenni che ha formato la visione del mondo non solo dello stesso Eliade, ma di una buona parte della contemporanea riscoperta del sacro."" -
Tagore. Sommo poeta dell'India moderna
Nel corso del 2011, grazie alla collaborazione tra il Ministero della Cultura Indiano e SOMA/VAIS, con i buoni uffici del Consolato Generale dell'India di Milano, è stato pensato e realizzato un volume per celebrare il 150° anniversario della nascita di Rabindranath Tagore (1861-1941), il più grande poeta indiano moderno, ben noto in tutto il mondo non solamente per le sue struggenti liriche, ma anche per essere stato insignito del premio Nobel per la Letteratura nel 1913. Bengalese di nascita , cosmopolita nella formazione, Tagore raggiunse il punto più alto di quell'ispirazione poetica profondamente radicata nelle millenarie tradizioni dell'India, filtrate e reinterpretate alla luce d'una profonda conoscenza delle correnti letterarie predominanti in tutto il mondo, ch'egli poté approfondire di persona durante le sue peregrinazioni in Europa, nel Nuovo Mondo e in Giappone. Questo volume , opera collettiva di un gruppo di indianisti, intende celebrare il Poeta illustrando l'influenza delle suggestioni che la sua terra natia, il Bengala, impressero nella sua anima, la formazione che il suo circolo famigliare gli offerse, l'evoluzione della sensibilità tagoriana affinata dagli intensi contatti con gli uomini della cultura e della politica indiana dei suoi tempi, tra cui primo di tutti, il Mahatma Gandhi sullo sfondo dell'aspirazione indiana all'indipendenza. Il tutto si chiude con un florilegio di liriche tradotte. -
Templari e templarismo. Storia, mito, menzogne
Questo saggio vuole ricondurre alla concretezza della storia il mito dei Templari, della loro genesi e del ruolo fondamentale e carismatico che ebbe nei confronti dell'Ordine del Tempio il santo, uomo di cultura e uomo politico che fu Bernardo di Chiaravalle. Per comprendere tutto questo in modo adeguato è necessario vedere e capire come è nata e in cosa all'inizio consistesse quella che noi, spesso genericamente, chiamiamo ""cavalleria"""". Inoltre l'autore illustra il fenomeno del cosiddetto """"templarismo"""", nato nel XVIII secolo che si è trascinato fino al giorno d'oggi sfociando nel Il Codice Da Vinci di Dan Brown."" -
L' esercito romano. Armamento e organizzazione. Vol. 4: L'impero d'Oriente e gli ultimi romani.
Questo quarto volume, realizzato in collaborazione con Carlo Sansilvestri, completa la storia dell'armamento e dell'organizzazione dell'esercito romano, che ad oriente, nel VI e VII secolo, svolge ancora un ruolo determinante per la sopravvivenza dell'impero contro potenti nemici, vecchi e nuovi, arrivando quasi a ristabilire l'antico impero indiviso con le imprese dei generali di Giustiniano. Contemporaneamente in occidente, nell'ambito, e spesso al servizio, dei nascenti regni romano-barbarici che segneranno la storia dell'Europa medievale, resistono ancora per qualche tempo comunità e combattenti che continuano a definirsi Romani, e che lottano per mantenere vive le antiche tradizioni guerriere, emergendo appena dalla storia e confondendosi con la leggenda. In linea con l'impostazione dei precedenti volumi, il testo analizza nel dettaglio l'organizzazione, le tattiche di battaglia, l'armamento e le condizioni del servizio dei soldati romani dal V al VII secolo, avvalendosi di oltre 200 disegni originali, schemi e tabelle. -
L' ortodossia e gli altri. Il dialogo cattolico romano-ortodosso nel secolo XIX. La svolta del XX secolo e la resistenza ortodossa
Il dialogo ecumenico fra le Chiese cristiane ""separate"""" è un punto fermo del mondo cattolico dopo il Concilio Vaticano II, ma in realtà possiede una storia molto più antica nel tempo, e si intensifica a partire dal XIX secolo. In modo particolare papa Benedetto XVI ha indicato nel dialogo con il mondo ortodosso la grande frontiera della riconciliazione fra i cristiani del secolo XXI. Ma quello che in Occidente e in Italia è poco noto è il punto di vista delle chiese ortodosse, a loro volta articolate in posizioni non sempre omogenee. Grazie ad una serie di inedite traduzioni di documenti delle chiese ortodosse questo saggio espone per la prima volta in modo integrale e coraggioso le posizioni dei cristiani d'Oriente, nelle cui chiese molte sono oggi le resistenze verso le proferte della chiesa cattolica e il concetto di """"ecumenismo"""" in quanto tale."" -
La vera storia dei prigionieri borbonici dei Savoia
La lunga ""coda"""" delle celebrazioni del 150º della proclamazione del Regno d'Italia (1861-2011) ha portato con sé una recrudescenza della polemica delle """"ragioni del Sud"""" contro il Nord (essenzialmente piemontese) invasore cui ha fatto da contraltare un rinnovato """"partito piemontese"""". Fra le voci più serie di questo schieramento c'è senz'alcun dubbio lo storico Alessandro Barbero, che in un fortunato saggio polemico, """"I prigionieri dei Savoia"""" (Laterza 2012) ha radicalmente criticato i fondamenti storici della deportazione sabauda di migliaia di soldati borbonici sconfitti e """"non cooperanti"""" al forte di Fenestrelle. L'autore, """"encomiasticamente"""" citato nel saggio di Barbero, ricostruisce qui l'intera vicenda, che al di là di """"meridionalismo"""" e """"partito piemontese"""" mira ad un solo obbiettivo: la riscoperta della verità storica."" -
Leone. Donne e congiure
Siamo a Roma, a partire dall'anno 800 dopo Cristo quando, nella notte di Natale, Leone incorona Carlo Magno, è questo lo sfondo delle vicende narrate da Beniamino Baldacci. Con rapidi tratti sulla complessa scena di una Roma altomedievale si affacciano molteplici personaggi che fanno rivivere un mondo dove ancora si mescolano l'eredità romana, il dominio longobardo e l'arrivo dei nuovi signori franchi, le vicende di corte e la quotidianità del popolo, gli intrighi politici e le passioni più genuinamente umane. In un susseguirsi di scene e di episodi dal ritmo sincopato, quasi convulso, si avvicendano personaggi molto umani e molto concreti, a partire dallo stesso Leone III, un papa tanto importante quanto controverso, poco amato dalla nobiltà locale e fatto oggetto persino di un attentato, di un processo e di un tentativo di deposizione. Così nel libro le congiure e i giochi di potere di conti e prelati si intrecciano con la quotidiana avventura della vita di Ottavia, Lucia, Lucrezia, Tullia, Flavia, tutte personalità forti capaci di sfidare a testa alta il destino avverso e la difficile condizione di donna, diventando addirittura chi guerriera, chi abile imprenditrice, chi saggia governante. Tanto che saranno le donne a chiudere il libro, guidando davanti a cardinali e a principi il corteo funebre di Leone. -
«Credo quia Absurdum. Credo nell'Europa e nella sua rinascita». Integrazione, sovranità e ruolo strategico dell'Europa unita al tempo della crisi
La crisi finanziaria globale che, partendo dagli Stati Uniti, ha coinvolto Europa e il mondo intero ha innescato una serie di rivolgimenti sociali e politici nelle aree ""calde"""" del Sud planetario che stanno mettendo in crisi quasi tutti gli equilibri e le utopie che hanno retto il mondo """"unipolare"""" dopo la caduta del comunismo russo. A loro volta, l'impatto sia della crisi che di questi rivolgimenti, continua a richiamare in causa la difficoltà da parte dell'Europa unita di assumere su di sé il ruolo di attore globale, potenza di pace, mediatrice di conflitti regionali limitrofi e stimolo forte per il superamento di usurati equilibri economico-finaziari globali. Eppure solo l'Europa può aspirare a questo ruolo, e senza Europa il vuoto strategico globale rischia costantemente di avvitarsi su se stesso. Quali sono gli stimoli culturali e le scelte pratiche che possono ricondurre l'Europa unita ad essere concretamente ciò che essa è?"" -
Il fattore religioso nella Repubblica di San Marino
Il presente volume raccoglie scritti di carattere storico, giuridico e sociologico circa la nascita, sviluppo e regolamentazione del diritto di libertà religiosa nella Serenissima Repubblica di San Marino. Una storia che si dipana attraverso una rivendicata attenzione alla tradizione dei luoghi e al principio di laicità così come affermatosi sul Monte Titano; in uno Stato enclave che costituisce, da oltre millesettecento anni, un faro di libertà nel cuore della vecchia Europa e che aspira a proporsi quale ""laboratorio"""" di studi sul più ampio e complesso tema delle relazioni Stato-Chiese. Interventi di S.E.R. Luigi Negri, Marino Forcellini, Alessia Legnani Annichini, Paco d'Onofrio, Luca Iannacone, Paolo Stefani, Adolfo Morganti, Antonello De Oto, Antonio Fuccillo."" -
«Eretgia». La crociata contro gli albigesi tra storia, epica e lirica trobadorica
L'armata che nel 1210 assedia la città di Minerve è composta da cristiani, soldati che hanno fatto il solenne giuramento al pontefice di costringere alla resa le roccaforti degli eretici e dei loro protettori in Lingua d'oca. In una parola: crociati. Quella degli Albigesi, come viene normalmente ricordata nelle laconiche colonne dei testi scolastici, fu una crociata a un tempo simile e totalmente diversa dalle altre: non è il Saraceno, il ""Moro"""" contro cui si guerreggia in Spagna; e il Cataro l'attuale nemico del cavaliere di Cristo. Davanti alla minaccia della distruzione, ecco che i trovatori si ergono e strenui difensori dei valori della civiltà cortese di cui sono essi stessi la rappresentazione; ultimi eredi di un mondo apparentemente lontano ma che non ha mai cessato di parlarci."" -
XIII secolo. L'abbigliamento maschile
Il '200, in Italia e in Europa, è stato un secolo di grande sviluppo tanto culturale quanto economico, durante il quale vissero personaggi della levatura di Federico II, Dante o Luigi IX il Santo. Ma come vestivano allora i nobili o i popolani? Attingendo a un insieme di conoscenze derivato dallo studio di centinaia di fonti dell'epoca e da una lunga esperienza nel campo della rievocazione e ricostruzione storica, l'autore analizza tutti gli elementi di cui era costituito l'abbigliamento del Duecento (non ultimi alcuni accessori principali) fornendo al lettore, attraverso oltre cento immagini a colori, un ricco campionario dell'apparato iconografico del periodo, distribuito nel tempo (tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIV) e nello spazio (con riferimenti non solo all'Italia ma a tutta l'Europa centro-occidentale). Miniature, affreschi, sculture, reperti archeologici sono il punto di partenza dell'analisi, accompagnati da descrizioni dei singoli capi d'abbigliamento che permettono di studiare le differenze nell'uso e nella fattura di ogni elemento descritto.Questo testo, indirizzato non solo a chi si interessa a quelle attività di intrattenimento comunemente definite rievocazioni storiche, permette così anche all'appassionato di approfondire la conoscenza di quegli aspetti dell'apparire duecentesco che ancora oggi esercitano tanto fascino. -
XIV secolo. L'abbigliamento maschile
Il '300 ha visto l'Europa mutare sotto i colpi delle vicende politiche e della grande peste, mentre entravano in crisi le istituzioni del passato (papato e impero) e si facevano strada nuove forme di governo (le signorie e le monarchie nazionali). La moda del tempo si fece interprete del nuovo sentire e si allineò a quel gusto che, con manifesto disprezzo, i posteri definiranno ""gotico"""". Attingendo a un insieme di conoscenze derivato dallo studio di centinaia di fonti dell'epoca e da una lunga esperienza nel campo della rievocazione e ricostruzione storica, l'autore analizza tutti gli elementi di cui era costituito l'abbigliamento del XIV secolo, in Italia come nel resto d'Europa, senza trascurare anche alcuni accessori principali e fornendo al lettore, attraverso centoventi immagini a colori, un ricco campionario dell'apparato iconografico dell'epoca, distribuito sull'intero arco del secolo e con riferimenti a tutto il continente. Miniature, affreschi, sculture e reperti archeologici sono il punto di partenza dell'analisi, accompagnati da descrizioni dei singoli capi d'abbigliamento, che permettono di studiare le differenze nell'uso e nella fattura di ogni elemento descritto. Questo testo, indirizzato non solo a chi si interessa a quelle attività di intrattenimento comunemente definite rievocazioni storiche, permette così anche all'appassionato di approfondire la conoscenza di quegli aspetti dell'apparire trecentesco tutt'ora presenti nell'immaginario comune."" -
XV secolo. L'abbigliamento maschile in Italia
Nel XV secolo in Italia, in parallelo con il rinnovamento delle lettere e delle arti, anche la moda abbandonò le forme gotiche del secolo precedente a favore di abiti più semplici e lineari: nasceva così il vestire all'italiana. Attingendo ad un insieme di conoscenze derivato dallo studio di centinaia di fonti dell'epoca e da una lunga esperienza nel campo della rievocazione e ricostruzione storica, l'autore analizza tutti gli elementi di cui era costituito l'abbigliamento del Quattrocento italiano (non ultimi alcuni accessori principali) fornendo al lettore, attraverso oltre centotrenta immagini a colori, un ricco campionario dell'apparato iconografico dell'epoca, distribuito sull'intero arco del secolo e con riferimenti a tutta la penisola italiana. Miniature, affreschi, sculture e reperti archeologici sono il punto di partenza dell'analisi, accompagnati da descrizioni dei singoli capi d'abbigliamento che permettono di studiare le differenze nell'uso e nella fattura di ogni elemento descritto. Questo testo, indirizzato non solo a chi si interessa e occupa di rievocazioni storiche, permette così anche all'appassionato di approfondire la conoscenza di quegli aspetti dell'apparire quattrocentesco che ancora oggi esercitano tanto fascino. -
XVI Secolo. L'abbigliamento maschile in Italia
Il Rinascimento è per antonomasia Italiano, e il '500 ne rappresenta l'apice, sfarzoso e altisonante. Mentre la ricchezza delle corti signorili italiane compensava la loro impotenza militare e politica di fronte alle Corone straniere, Francia, Impero e Spagna, che per decenni fecero della Penisola un immenso campo di battaglia, la moda recepì ed interpretò tale situazione e fu caratterizzata dalla fusione di elementi molto differenti tra loro e altrettanto lontani dal gusto precedente. Attingendo a un insieme di conoscenze maturato in anni di rievocazione e ricostruzione storica e basandosi sullo studio di centinaia di fonti dell'epoca, l'autore analizza tutti gli elementi di cui era costituito l'abbigliamento del Cinquecento italiano (non ultimi alcuni accessori principali) fornendo al lettore, attraverso oltre centoventi immagini a colori, un ricco campionario dell'apparato iconografico dell'epoca, distribuito sull'intero arco del secolo e con riferimenti a tutta la penisola italiana. Ritratti ed affreschi, sculture e reperti archeologici sono il punto di partenza dell'analisi e le descrizioni dei singoli capi d'abbigliamento permettono di studiare le differenze nell'uso e nella fattura di ogni elemento descritto. Così sia il rievocatore che l'appassionato potranno approfondire la conoscenza di quegli aspetti dell'apparire rinascimentale che ancora oggi affascinano tanto. -
La guerra sconosciuta. La resistenza armata antisovietica in Lituania negli anni 1944-1953
Questo piccolo libro è dedicato al lettore che conosca poco la Lituania, il paese della Comunità Europea che si affaccia sul mar Baltico, e forse non ha mai sentito nulla attorno agli eventi successi dopo la seconda guerra mondiale: la resistenza armata contro l'occupante sovietico qui è durata quasi un decennio. La resistenza armata antisovietica chiamata anche ""la guerra della Lituania"""" è eccezionale nella Storia d'Europa per la sua durata e per l'universalità (durante tutto il periodo hanno preso parte nella attiva lotta partigiana più di 50.000 lituani, e in tutto il movimento di resistenza hanno partecipato circa 100.000 persone). Nella storiografia sovietica durante i 50 anni di occupazione, questo periodo è stato occultato e travisato, chiamando i difensori della libertà """"criminali"""" e """"banditi"""". Ma nella memoria del popolo lituano i partigiani sono e rimarranno gli eroi che hanno combattuto per la libertà della patria, e su di loro sono stati creati canti e leggende."" -
Il mago deluso
Tutto comincia in una fredda e chiara giornata di neve, in un quadro montano sulle prime non ben identificabile ma che pian piano si disvela come l'Appennino centrale nel suo versante adriatico. Una piccola stazione di un centro indicato con sola iniziale, R., non lontano dalla cittadina di C. e ad essa collegato con un ""tramway"""" in quel momento fuori servizio. Un piccolo albergo, una modesta sala da pranzo mediocremente confortevole, un giovane viaggiatore costretto a condividere una serata con una strana coppia. Si apre su questo scenario provinciale il bizzarro romanzo """"giallo-nero"""" pubblicato nel 1947 dallo scrittore, commediografo e insegnante di Liceo Carlo Alianello."" -
L'Islam e la «Sacra religione». 650 anni di battaglie
Questo libro, tutt'ora di assai contenute dimensioni, è nato come testo divulgativo sulla storia dell'Ordine di Malta, uscito in lingua inglese: Nobility, Honour and Glory, del 2013. Subito il testo ha dato vita ad un ricco dibattito storico, soprattutto in Germania. È uscito in una prima traduzione italiana col titolo Turchi e Cavalieri di Malta, Il Cerchio 2015. Esce ora per la terza volta, largamente ampliato ed emendato, con un titolo diverso a sottolineare la distanza e l'evoluzione storiografica intervenuta in questi anni sull'argomento. Ancora oggi l'Ordine di Malta affascina e provoca la sensibilità dell'uomo contemporaneo. Che senso ha essere Cavalieri nel XXI secolo?