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Souls at an exhibition. Omaggio a Musorgskij
Questo breve racconto vuole essere un omaggio al capolavoro musicale Pictures (quadri) at an exhibition (di una esposizione) di Modest Musorgskij. Nella lunga tradizione al rimaneggiamento della idea originaria di Pictures, la mutazione proposta da questo racconto si presenta come una trasfigurazione miniaturizzata in prosa del capolavoro musicale. È una trasfigurazione poiché la trasformazione operata è stata radicale; le parole hanno preso il posto delle note. Il segno musicale, evaporando, ha lasciato intatta solo l'impalcatura formale, cioè la struttura dell'opera. Come un dinosauro di cui ci fosse arrivato integro solo lo scheletro. Si è dunque utilizzata l'intelaiatura dell'opera originale per rivestirla di puro e semplice materiale narrativo, indipendente dalla narrazione musicale. I quadri, in inglese pictures, sono stati rimpiazzati delle anime, souls; queste anime sono diventati i protagonisti senza un nome, lioflizzati, caratterizzati dal loro fare non solo pratico e le cui vicende acquistano prospettiva in relazione ad un unico punto di fuga veramente dichiarato, l'esibizione in un teatro: l'exhibition. Così Pictures è diventato Souls at an exhibition e non bisognerà essere musicisti per ascoltarlo scorrendo i propri occhi tra le pagine. -
Chi ha rapito la Befana?
Era la mattina del 6 gennaio. Un mattino limpido con un cielo terso e un gran freddo. Francesco era tornato a casa con i suoi genitori alle due di notte. Erano andati subito a letto, stanchi morti per il viaggio. La signora Matilde, però, quando era andata nel salone per controllare che tutto fosse in ordine, aveva notato che sotto l'albero di Natale, oltre ai pacchi dono, c'era anche il sacco di tela juta che nonna Epifània portava sempre con sé. Come mai l'aveva lasciato lì? Si accorse anche che sul tavolino basso del salotto c'erano due tazze anziché una. La Befana era solita rifocillarsi con una buona tisana calda. Perché quell'altra tazza? La cosa era strana. Con chi aveva bevuto nonna Epifània? Età di lettura: da 5 anni. -
Sguardi e parole
L'aspetto che immediatamente cattura l'attenzione è la capacità del poeta di stupirsi. Questo non è assolutamente scontato! Infatti, in questo momento storico, non si ha più tempo per stupirsi, e lasciarsi coinvolgere in una osservazione attenta dei dettagli. Spesso non si riesce più a mettere a fuoco neanche gli aspetti importanti di ciò che ci circonda, adottando, così, un approccio rapido, superficiale e profondamente egocentrico. I versi qui proposti, possono essere paragonati a quelle acque placide che, seguendo il percorso dei loro letti, riescono a scavare e scalfire le rocce più dure. -
La bella e il campione le fiamme e il sepolcro imbiancato. Quel terribile 1991
Ci sono anni che lambiscono la storia Anni che fanno la storia Anni che sono la Storia Tra questi ultimi c'è il 1991... che è stato decisamente uno degli anni più tumultuosi dell'ultimo decennio del XX secolo. -
Competitive or inclusive? La smart city tra neoliberalismo e innovazione sociale
Digitale, verde, sostenibile. Sono queste le parole chiave alla base delle attuali agende urbane. In altri termini: smart, se non addirittura smarter. A prescindere da come la si voglia connotare, la smartness appare ormai un imperativo categorico nei progetti di sviluppo delle città europee. Ma cosa significa, per una città, essere smart? E soprattutto, quali sono le implicazioni per i cittadini? Attraverso un approccio geografico, questo lavoro si prefigge di indagare il macro-cosmo teorico-concettuale che ruota attorno alla controversa smart city: da un lato - quello del policy-making - un modello cui tutte le città sono chiamate ad ispirarsi; dall'altro - quello del dibattito scientifico - un concetto che, dopo due decenni circa, appare ancora nebuloso e foriero di contraddizioni. Particolare attenzione è dedicata al ruolo dell'innovazione sociale tanto nella definizione del concetto di smartness quanto nei processi di implementazione della smart city. -
Accantitudine
Accantitudine è un neologismo nato dall'esigenza di esprimere sinteticamente una molteplicità di situazioni convergenti di natura fisica ed emotiva. A spiegarlo è una bambina di che si rivolge alla sua mamma al rientro da scuola, dopo aver vissuto e sperimentato in classe l'accantitudine. Il testo, corredato da immagini esplicative e coinvolgenti, è un monito rivolto a tutte le generazioni, perché l'""Accantitudine salverà il mondo!""""."" -
Emersione simbolica+Vacanze romane
Il volume raccoglie alcune delle opere dell'artista campobassana, romana di adozione, Cinzia Mastropaolo. Testo critico di Antonio Picariello; contributo di Antonio Rainone. -
Acqua pensiero fluido
Catalogo della mostra degli alunni del Liceo Artistico Statale ""G. Manzù"""" di Campobasso tenutasi dal 21 maggio al 4 giugno 2011 presso il Centro Commerciale """"Monforte"""" di Campobasso. Testo critico di Tommaso Evangelista."" -
Niente da dire. Disegni
Il volume raccoglie i disegni della serie ""Niente da dire"""" dell'artista Michelangelo Janigro. Testi critici di Angiola Janigro e Silvia Valente."" -
Cosmografie tra segno materia e visione. Catalogo della mostra (Roma, 9-22 novembre 2011)
Catalogo della mostra ""Cosmografie"""" svoltasi a Roma, Domus Talenti, dal 9 al 22 novembre 2011. Testo critico di Sergio Gabriele. Artisti: Gianni Atzeni, Aurelio Biocchi, Thea Blaas, Paolo Canale, Max Capponi, Alfredo Celli, Gino Cilio, Marò D'Agostino, Carlo De Angelis, Maurizio Di Carlo, Rossano Maria Di Cicco Morra, Luca Ferullo, Mario Formica, Ercole Furia, Gaiamacchina (Gaia Intaglietta), Janos, Maria Korporal, Giuseppe La Bruna, Antonio La Colla, Luigi XIV (Federico Cittaro), Aldo Manganaro, Masri (Hayssam), Manuela Mazzini, Maria Pia Pascoli, Mauro Rea, Rokab (Roberto Cabrini), Alba Rita Trombini."" -
Insieme volumi colori parole. Catalogo della mostra (L'Aquila, 26 novembre-3 dicembre 2011)
Catalogo della mostra tenutasi a L'Aquila, Hotel Castello dal 26 novembre al 3 dicembre 2011, alla quale hanno partecipato i seguenti artisti e poeti: Clara Di Stefano, Sandro Arduini, Marilena Ferrone, Pasquale De Carolis, Mario Narducci, Paolo De Felice, Pietro Pelliccione, Claudio Del Romano, Elio Peretti, Giovanni De Sanctis, Maria Antonietta Pezzopane, Fabio Di Lizio, Maria Silvia Riversi, Augusto Pelliccione, Francesco Rivera, Massimina Pesce, Antonio Rauco, Bruno Sabatini, Franco Angelosante, Vincenzo Bonanni, Riccardo Chiodi, Gianfranco Di Bernardini, Giampiero Gigliozzi, Stefano Ianni, Rezakhan. Testi critici di Mario Narducci ed Elio Peretti. -
Scritti irriverenti
Il volume raccoglie le pagine più significative di Arturo Messere: scritti letterari, di cronaca giudiziaria, commenti a fatti e avvenimenti, interventi nei convegni e nelle aule di tribunale e universitarie, nonché rilievi politici, descrizioni di luoghi e stati d'animo, vigorosamente semplici ed efficaci, come si conviene nel rendere verità conquistate. -
Il radicchio in cucina
Il radicchio: un simbolo della terra veneta. In questo volume Armando Zanotto presenta 617 ricette da realizzare con il radicchio di Treviso e il radicchio di Castrelfranco. Una cucina semplice, leggera e di facile preparazione. -
Il volo del mugnaio Simone
Credo che sia cominciato tutto quando ero un bambino. Quella volta che sono arrivati i tedeschi a disegnare la carta del paese e sono salito sulla mongolfiera per aiutarli.... te lo immagini com'era il tuo paese, il tuo mulino dal cielo, come un uccello? Sono tornato a terra alla fine, ma qualcosa di me è sempre rimasto lì sopra. -
Parlar vittoriese
Quando da fuori tornano alla piccola patria. O quando,lasciato il lavoro o la scuola, tornano a casa. Allora i vittoriesi riprendono a parlare tra loro il vittoriese. Quello che resta. Ascoltare, registrare, riprodurre e divulgare quello che dicono come lo dicono: questa l'idea che ha ispirato il libro, il lavoro da cui è nato, il fine che si propone. -
Vajont. Cronaca di una tragedia annunciata
Longarone (BL) 9 Ottobre 1963, ore 22,39. Un lampo accecante anticipò un pauroso boato: dal fianco del monte Toc si staccò la temuta enorme frana formata da un'unica massa di 260-270 milioni di metri cubi di roccia che, precipitata nell'acqua del lago artificiale, provocò il sollevamento di una dirompente onda alta centinaia di metri formata da 50 milioni di metri cubi d'acqua. Fu l'apocalisse. L'onda, scavalcata la diga, andò a schiantarsi sulla sottostante vallata di Longarone spazzando come indifesi fuscelli abitanti, paesi, villaggi e portò via con sé 1917 vite umane. -
Il dissoluto punito. O sia il don Giovanni. Di Lorenzo Da Ponte per Wolfang Amadeus Mozart
L'opera ""Il dissoluto punito. O sia il don Giovanni"""" con musica di W. A. Mozart e testo di Lorenzo Da Ponte ebbe la sua prima rappresentazione a Praga il 29 ottobre 1787, con enorme successo che da allora ai nostri giorni non lo ha mai abbandonato, finendo per cancellare il precedente mito di """"Don Giovanni"""" che da oltre un secolo aveva visto calcare i teatri d'Europa in forma di commedia o di musica. Il capolavoro mozartiano-dapontiano esce dai confini e dai canoni del tempo, realizzando nel teatro musicale un procedere di azioni e di stati d'animo che i contemporanei non riuscirono del tutto ad afferrare, perché la collaborazione diede corpo a un'arte nuova, a un prodotto artistico di nuovo genere, diversa dall'opera buffa del Settecento. Da allora in poi la critica musicale, ma non solo, ha cercato di penetrare nei più profondi recessi della collaborazione tra i due artisti, confermando sempre di più la sintonia artistica e intellettuale del poeta con il musicista, come dimostra lo scritto di Carlo Boschi."" -
Lorenzo Da Ponte. Poesie e traduzioni poetiche
Raccolta dei testi delle ""Traduzioni Poetiche"""" del Da Ponte. Con questo secondo volume si può dire che l'auspicato traguardo della compiutezza su questo tema sia stato raggiunto.L'insieme è disposto secondo l'ordine cronologico delle prime edizioni delle singole opere."" -
Elenco dei profughi vittoriesi dopo la rotta di Caporetto
"Vittoriesi, Pubblico l'elenco dei cittadini e dei soldati che sno al di qua del Piave dopo l'invasine nemica. Possa questo lavoro, che, se non altro, resterà come docuemnto ufficiale, essere preludio dell'agognato ritorno nei nostri benedetti paesi, calpestati ora dal meledetto tallone austriaco"""". Bologna, 17 Ottobre 1918 Il Commissario Prefettizio Gervasi" -
Lungo la via degli ospizi nel parco delle Dolomiti Bellunesi
Carnet di disegni acquerellati con appunti di un viaggio lungo il Canale d'Agordo, dalla Certosa di Vedana alla Valle Imperina. L'antico cammino è segnato dai ricoveri per i viandanti che precorrevano la Val Cordevole, da sempre uno dei collegamenti nord-sud più importanti dell'arco alpino.