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Lumache
Lumache è un paese acchiocciolato su sé stesso, un orto dove ognuno coltiva le sue ossessioni seppellite con cura e alimentate dalle vave. Qui il tempo è come un grande imbuto nero dove si scivola piano verso un oblio indistinto, sbavando molli spirali prima di scomparire. Ritratti a tinte forti di un gotico calabrese, i suoi abitanti vi faranno ridere, commuovere, ma soprattutto pensare, perché sono tra di noi. Benvenuti a Lumache: il paese delle vave. -
Donna Flora
«L'autrice ci ha abituati, sin dalle sue prime pubblicazioni, ad immergerci nelle vite dei suoi personaggi che da subito sembrano essere le nostre vite, scandite e vissute in un territorio a noi noto, portandoci per mano alla ricerca di un passato remoto. In ""Donna Flora"""" riesce a creare appunto un'atmosfera da sogno, trasferendo il lettore in un passato mitico fatto di personaggi sfuggenti, anche se ben delineati ed inquadrati nel loro contesto. Ne viene fuori uno scenario fatto di arroganza, soprusi, sfarzo, lusso, ma anche di tanta sofferenza.» (dalla Prefazione di Natalia Sorbara)"" -
Convivio
Il libro è un'opera convivio-simposiale costituita da versi dedicati al cibo e al vino: inviti a banchetti, ringraziamenti per essere stati ospitati o per doni alimentari ricevuti, esaltazione del vino nei brindisi, lode di ricette gustose, versi di accompagnamento dei doni. Il canale linguistico è duplice: italiano e conflentese, perché entrambi appartengono alla formazione culturale del poeta e gli forniscono i vocaboli adatti ad esprimere gli ingredienti del banchetto: piacere, gusto, amicizia, conversazione rilassante, astrazione, ebbrezza e, sul piano stilistico, ironia e spunti satirici. Insieme alle due lingue scorrono due universi paralleli, che si riconoscono nella prassi conviviale come eredità di convenzioni antiche. I raggruppamenti tematici consentono di rilevare vari dati: dalle abitudini e dai gusti dell'autore al suo modo di accostarsi ai diversi interessi nella vita e nella letteratura; dalla consuetudine della commensalità in Calabria alla conoscenza dei prodotti eccellenti dell'epoca. -
Carmela
Carmela, nata e cresciuta in un paese dell'Aspromonte, sarebbe una ragazza come tutte le altre se non fosse la nipote di don Ciccio Spatola. Fiera e orgogliosa di far parte di quella famiglia e di esserne partecipe degli affari, Carmela si sente forgiata per fare quello che fa, poiché il nonno l'ha plasmata a sua immagine e somiglianza. Certo, avrebbe potuto ribellarsi, ma perché se il suo mondo era quello, se è quello l'unico che conosce e dal quale sente di ricevere rispetto, potere e ricchezza? Quella vita le si è cucita addosso proprio come un vestito su misura... -
La stagione del nostro amore
Gli anni Settanta e le sue lotte, un'Italia che cambia o che, almeno nelle intenzioni, avrebbe dovuto cambiare rotta. Una libertà accarezzata e guidata dalle lotte sindacali, dai sogni e dagli ideali di giovani come Lorenzo e Diana. Il 1977, con le sue esplosioni di violenza estremista, deciderà definitivamente del loro destino. -
Le donne lo fanno meglio
Brevi racconti semiseri per smitizzare i pregiudizi sulle donne. Short stories brevi e fulminanti come sketch teatrali, ""paradossi"""" ben congegnati, frizzanti istantanee narrative di piccole storie quotidiane, conversazioni in ufficio, incontri di letto e prove """"tecniche"""" di rapporti sentimentali. Tra pennellate di sarcasmo e di sapiente disincanto, in una cornice di leggerezza e ironia, un fil rouge attraversa, calmo e imperturbabile, la raccolta: la celebrazione gioiosa e vivace della solidarietà tra donne, dell'amicizia e di quella capacità, tutta femminile, di intuire e agire nello stesso tempo."" -
L' unità... Storia di divisioni, scissioni, espulsioni e sconfitte della sinistra italiana
"Mauro Del Bue ci racconta in queste pagine la storia del socialismo italiano, lanciando anche una proposta per il futuro. Lo fa con una cronaca incalzante, umana nel fotografare i protagonisti. La storia dei socialisti è stata prima riscritta e stravolta dall'egemonia culturale comunista, infine (da """"Mani Pulite"""" in poi) è stata addirittura cancellata. Del Bue racconta una storia che mai ha consentito a un partito socialista democratico e riformista di essere maggioranza (né nella sinistra né tanto meno nel Paese). La tradizione che parte da Turati, Nenni e Pertini avrebbe potuto dare una bussola all'intera sinistra italiana, ancora dopo la fine della Prima Repubblica"""". Dalla prefazione di Ugo Intini." -
Cercami quando finirà l'inverno
In questo romanzo breve di Francesco Idotta, Agostino e Ettore devono affrontare il silenzio causato dalla perdita di Anna, la quale lascia il marito e il figlio adolescente alle prese con l'incomunicabilità e il dolore. Agostino e Ettore ripartono da un libro che Anna ha illustrato con i suoi acquerelli, grazie ai quali riprendono a sentire la musica, che consentirà loro di spezzare il silenzio. In ""Cercami quando finirà l'inverno"""", l'autore, anche se racconta la morte, soprattutto ai ragazzi, interroga la vita, con la tecnica del dialogo e dell'ascolto, per non lasciare che l'ombra prevalga, perché, anche se sotto la neve è difficile intravvedere i germogli, nell'attesa del disgelo si deve continuare a coltivare il desiderio: quando l'inverno finirà, si potrà ricominciare a cercare ciò che ci manca, con la reale possibilità di incontrarlo."" -
Rintocchi di sole
"Rintocchi di sole"""" è un libro dove emergono valori e sensibilità di grande impatto esistenziale come il trasporto verso i temi della giustizia e della verità, ma anche il desiderio avvertito di una rigenerazione della società sempre più preda degli egoismi e delle logiche di sopraffazione. La poesia ha sempre avuto la forza catartica e terapeutica di esorcizzare le paure, di sopravanzare la presenza del male, di preparare la resurrezione e il desiderio di rinascita." -
Yo y la otretad. Poemario-Io e gli altri. Poesie con testo a fronte
"Escribo... en las palabras hé encontrado los portales a otro lenguaje, delirante e inclusivo. Ahí los encuentro y me encuentro. Scrivo... nelle parole ho trovato l'accesso ad un altro linguaggio, delirante e inclusivo. Lì incontro gli altri e me stessa"""". (JNC)" -
Plutonio. Navi a perdere, vincerà chi avrà l'ultima bomba
Le navi a perdere, ci hanno raccontato, viaggiavano cariche di rifiuti. E questo è vero. Ma tra un contenitore e l'altro, tra un fusto tossico e l'altro, si nascondeva qualcosa di molto prezioso... -
Manuale per una riforma della sanità in Calabria
Dal dicembre 2009 la Calabria è in ""Piano di rientro dal disavanzo finanziario del Fondo Sanitario Regionale"""", ma, nonostante il blocco delle assunzioni, la tentata riconversione di alcuni ospedali e l'IRAP e l'IRPEF elevate che i calabresi pagano annualmente, poco o nulla è migliorato nel S.S.R.; basta, infatti, osservare la patologica spesa della mobilità passiva della Calabria. Per invertire la rotta è necessario comprendere appieno le cause che hanno portato al disavanzo finanziario e alla mancata attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza analizzando il perché della mancata attuazione delle leggi di riforma della sanità che il Parlamento ha approvato a partire dalla 833 del 1978, ai Decreti Legislativi 502 del 1992, 229 del 1999 e 56 del 2000; leggi che, se applicate, avrebbero dato risposte alle nuove sensibilità che si stavano affermando a partire dagli anni '70 nel Paese e alle patologie croniche non trasmissibili che, grazie all'incremento dell'aspettativa di vita, colpiscono oltre il 39% degli italiani. Bisogna fare presto percé l'Italia, dopo il Giappone, si attesta al secondo posto per popolazione più anziana al mondo!"" -
Carneade
"Carneade... vi starete chiedendo chi diavolo sia costui. Sono io, il perfetto sconosciuto che si aggira in mezzo a voi, seminando morte solo per il gusto di farlo. Un killer, un assassino, chiamatemi come vi pare. A me piace vedermi un po' come il fato dell'antica Grecia o come una specie di divinità chiamata a proteggere la bellezza di questo mondo dalla vostra stupidità. Mentre gli altri vi illudono promettendovi vite migliori, io preferisco restare in silenzio, nascosto dietro la mia identità di comodo, elargendo in dono la morte alle vostre inutili esistenze. Non provate a cercare un briciolo di bene in me, sprecherete solo il vostro tempo. La bontà è pura finzione e, in fondo al vostro animo, sapete bene che è così. Siete tutti colpevoli di recitare la parte dei buoni, umani e solidali, ed è per questo che io vi ammazzo. Fin dalla più tenera età volevo diventare un assassino e ci sono riuscito. Novantuno omicidi alle spalle e nessuno ha mai sospettato di me. Come ho fatto? Beh, sta a voi scoprirlo...""""" -
L' antica Sant'Agata di Reggio e la chiesa di San Nicola. Una storia ricostruita
Il libro rappresenta ad oggi un importante e prezioso tassello che contribuisce ad arricchire la storia della Vallata del Sant'Agata il cui territorio è oggi inglobato per la maggior parte nella città di Reggio Calabria. Frutto di inedite ricerche storiche ed archivistiche, attraverso l'utilizzo di immagini, disegni e ricostruzioni tridimensionali consente una immediata e chiara divulgazione dei contenuti. Si suddivide in due parti, una prima, generale e descrittiva dell'antica città di Sant'Agata, accompagnata da foto e spiegazioni minuziose, quasi una guida turistica, un racconto di quel che è stato un tempo e che oggi resta ed è ancora visitabile sulla rupe di ""Suso"""". Una seconda, interamente dedicata alla chiesa protopapale di San Nicola, con lo studio degli imponenti ruderi per lo stato di fatto e le ricostruzioni virtuali delle fasi principali ed infine un approfondimento sul pregevole portale rinascimentale che oggi si trova posto in opera nella chiesa parrocchiale di San Giovanni a San Salvatore."" -
Vite piegate dal vento. Racconti
"Ricordi che mi hanno permesso di vivere altre vite, oltre la mia già colma, che mi hanno resa partecipe delle loro speranze, delusioni e rabbie. Io ho solamente ascoltato con l'attenzione del cuore e della mente; qualche volta avrei voluto gridare la mia rabbia per la loro imbecillità nel rovinarsi la vita, nel non essere capaci di vedere soluzioni più semplici e meno costose. Altre volte sono state loro, queste donne amiche, che mi hanno regalato un sentimento di rassegnazione, quasi di gioia nello scontare una pena che consideravano meritata. Qualche volta, ma è accaduto raramente, ho riso con loro perché il ricordo non faceva troppo male""""." -
Pezzi. Dal Regno della Litweb
"Alla nascita del blog andai dal mio libraio e gli diedi la notizia aggiungendo: """"Sai, sono a tremila click"""". Lui mi rispose come Fassina: """"A tremila ci arrivano tutti, a cinquemila non ci arriva nessuno"""", facendomi intendere di aver capito tutto. Io non avevo aperto il blog, me lo avevano aperto, e non mi interessava il click ma avere un luogo dove scrivere tutta la mia disperazione di dover vegetare in un luogo orribile, per le relazioni con gli abitanti, come quello dove sto tuttora. Nello scrivere la disperazione si attenuava e mi sentivo meno sola. Click o non click intanto siamo arrivati quasi a trecentomila e anche questo non ha molta importanza, se non fosse che con moltissimi di chi mi legge sono diventata amica. L'amicizia nasce dal blog""""." -
267, Elizabeth Street Nuova York
Lo scorrere del Nuovo Secolo accompagna la vita di Sammy e della sua famiglia attraverso il dolore dell'emigrazione per sfuggire alla miseria, alle tragedie del terremoto e delle guerre, ma anche offrendo opportunità di riscatto e di rivalsa sociale. In questo romanzo di formazione che pian piano si tramuta in romanzo familiare caratterizzato dall'aspro contrasto generazionale tra un padre ed un figlio, le storie e la Storia si intrecciano in maniera fitta ed indissolubile per formare una tela che - dal suo cuore, Melito - si espande ed estende fino ad Elizabeth Street a Nuova York ma anche a Napoli, a Reggio, a Firenze ed alle alture del Nord Est e poi ancora in Pennsylvania e in molti altri luoghi, tante quante le storie vissute dal vulcanico Sammy e dal suo irrequieto figlio Bobby. Così diversi tra loro i due personaggi, eppure così simili nella loro capacità di risolvere le difficoltà e nell'avviare iniziative nuove e brillanti. Così intima e vivace come un episodio raccontato davanti al braciere, la narrazione riecheggia la storia di molte famiglie del Sud rievocandone colori e profumi, lacrime e sorrisi. -
Parlarsi. Racconti minimi
"In Francesco Cento c'è una vocazione (o un istinto) pedagogica che lo porta ad aprire le porte di una sua repubblica interiore che si riflette, pure fuori dalle classi, nella concretezza del suo studio. Che è un luogo pieno di opere che manifestano stupori, saperi, dolori pulcinelleschi insieme a maternità, miti rivisitati con le viscere e la ragione, lame di luce e lame per livellare, rovistare, forare e tagliare. Scuri e chiari. E voglia (ma tanta) di vita e di gioco. A questo studio-laboratorio chi suona viene accolto. Non solo. Ogni tanto lì dentro trovano spazio letture comuni, canzoni cantate. E discorsi di vecchi e di giovani. Ventenni che parlano di versi e delle cose di cui si parla da giovani. E da vecchi. Perché mica è un argomento la vita. E mica siamo noi che parliamo. È il linguaggio che ci parla, giovani e vecchi, artisti e analfabeti, quasi vivi e quasi morti. Ubriaconi e sofisti. Noi non parliamo. Noi siamo, invece, parlati"""". Dalla prefazione di Gianni Priano." -
Scienza fede amore
"Allorquando, qualche tempo fa, l'amica Gloria Oliveti mi ha chiesto di scrivere una breve introduzione alla raccolta poetica del marito Francesco Cardone, avrei voluto ritrarmi per paura di riaprire una ferita non rimarginata. Franco ha infatti accompagnato, fino alla sua prematura scomparsa, una parte importante della vita dell'Associazione Anassilaos e della mia personale. Oggi la bruttezza, la volgarità e la menzogna dilagano intorno a noi e nel mondo intero e viene spontaneo pensare se valeva ieri, - e vale oggi - la pena di dedicare tante energie ad attività che incidono poco nel chiacchierio generale tanto più se il tempo ha scavato intorno a noi - come nel caso di Franco - vuoti incolmabili. Parlare di Francesco Cardone significa oggi fare un bilancio personale di quanto di positivo è stato realizzato insieme a lui ieri ma anche, e soprattutto - da qui la mia ritrosia, quasi il timore di parlarne - il bilancio di ciò che sarà al presente e nel futuro, nella consapevolezza che 'the bright day is done'."""" (Dalla presentazione di Stefano Iorfida)" -
Blog sessantasette. Pillole di storia e costume di un anno stranissimo
"Perché proprio il 1967? E perché quest'umile operazione revanchista che avete testé fra le mani? Parliamoci chiaro, amici lettori: il 1967 è un anno strano, direi folle, dodici mesi con la testa negli anni Sessanta e la coda nei Settanta. Nel bel mezzo, una successione di eventi, lieti (pochini) o tristi (abbastanza), che si sviluppano ad un ritmo vertiginoso quanto irregolare, con improvvisi cambiamenti e capovolgimenti di fronte che già segnano la trasformazione globale, il """"futuro"""" destinato ad arrivare ben presto. Potrebbero sembrare le solite cose di ogni anno, eppure proprio in quel 1967 si registrano delle cose nuove, o quantomeno inconsuete per il periodo, destinate a lasciare una traccia, in qualche caso anche indelebile. Non è certo un caso che il Sessantotto delle rivolte studentesche sia iniziato con largo anticipo sui brindisi e botti di San Silvestro, con una graduale occupazione delle principali sedi universitarie italiane sin dall'inverno precedente. E come dimenticare quella """"chiave di tutto"""", la famosa Summer of love che segnò la repentina affermazione degli hippies e dei loro emuli europei detti figli dei fiori?"""""