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L' ultimo dei salvati
Una setta misteriosa super segreta ha sede in un'antica costruzione di un paesino calabrese. Un giornalista, Marco, inviato sul posto - possiede fonti esclusive - deciso a fare lo scoop della sua vita. Ma nulla è come appare, in questa storia che potremmo definire un insolito e originale thriller spirituale. Il gruppo editoriale per cui lavora Marco non è così innocente come sembra e Marco, catapultato in una realtà sconosciuta che all'inizio pensa di controllare, si trova invischiato in un microcosmo dove le pulsioni religiose dei singoli e del paese tutto, piano piano cambiano per sempre il suo percorso esistenziale, e forse l'unico vero scoop è scoprire la sua vera anima, il suo rapporto con i misteri e con il dilemma dell'esistenza di Dio. Accanto al protagonista, una serie di personaggi che pagina dopo pagina acquistano tridimensionalità e spessore e, altrettanto fondamentali, il paesaggio e i profumi - dei fiori, dei cibi cucinati - di una terra, la Calabria, descritta con amorose pennellate, colori vivi, che mai si lasciano irretire da un facile sentimentalismo. -
La strada verso il traguardo
Alain, pilota di rally e pluricampione del mondo, apparentemente ha tutto ciò che potrebbe desiderare dalla vita: successo, soldi e belle donne. Tuttavia, dietro la sua immagine pubblica si nasconde un uomo fragile dal passato oscuro. Leila, invece, è una giovane veterinaria, una ragazza forte e determinata che ha deciso di lasciare il suo paese, Kabul, per realizzare i suoi sogni e diventare così una donna libera e indipendente, vincendo la paura di una nuova vita in una nazione straniera. Uno strano gioco del destino farà incrociare le loro strade, unendo due mondi completamente diversi; un solo sguardo e le loro vite cambieranno per sempre. Ma riuscirà il loro amore a curare le ferite del passato e affrontare gli ostacoli che la vita gli porrà? -
Tracciabilità ed enti locali
Il problema del riciclaggio del denaro sporco è principalmente un problema economico ed esteso su base mondiale, pertanto, la repressione come forma unica di lotta non basta più; in Italia, e soprattutto in Calabria, si registra da alcuni anni a questa parte una rinnovata attenzione alla necessità della lotta al riciclaggio: gli arresti di massa, le condanne sempre più dure, l'arresto di potenti latitanti ed il sequestro di ingenti patrimoni segnano una nuova tendenza dell'azione dello Stato nell'attività repressiva, ma un'altra nuova tendenza si manifesta nella società civile ed è la consapevolezza che la repressione da sola non è sufficiente se non è accompagnata da una nuova azione sociale a sostegno dell'attività giudiziaria e da una sempre più assidua ed incisiva azione degli operatori dell'informazione. Il mondo dell'informazione svolge un'azione instancabile di diffusione, inchiesta e denuncia; è questa un'attività meritoria che, assieme alla lotta alla collusione nella P.A., potrà segnare una svolta determinante. -
Un amore pizzicato
Il mondo delle feste popolari ""clandestine"""" a Milano, una realtà ancora poco conosciuta ai tanti. Un gruppo di amici tenuti insieme dalle musiche e dalle danze popolari. Tutto gira attorno a questo mondo. Poi in una serata di festa appare lei, Lucia. Minuscola, dolce, ombrosa, una presenza quasi invisibile, una comparsa che, però, lascia il segno. In questo microcosmo di gente e di musiche, il suo arrivo si porta dietro un vicenda inquietante che cambierà le prospettive di tutti."" -
Caulonia, storia di una polis
Caulonia, la piccola città greca fondata dagli Achei verso la fine dell'VIII secolo a.C. nei pressi dell'odierna Punta Stilo (RC), gode fin da subito di una certa floridezza e prosperità economica e per circa cinque secoli è al centro delle vicende della Magna Grecia. Questo libro ne narra l'affascinante e intensa storia: la sua fondazione guidata dall'ecista Tifone di Aigion; la partecipazione alla leggendaria ""battaglia della Sagra"""" tra Crotone, sua madrepatria, e Locri; le splendide monete d'argento, testimoni della sua prosperità; la """"presenza"""" del famoso filosofo Pitagora di Samo; il coinvolgimento nella terribile e lunga """"Guerra del Peloponneso"""" tra Atene e Sparta; il culto di Zeus e Afrodite; l'odio nutrito verso di lei da Dionisio I, tiranno di Siracusa, che la distrusse; la ricostruzione per mano del successore, Dionisio II; la sua conquista da parte dei Bretti e, infine, la sottomissione al potere di Roma, che la punì per essersi alleata al suo acerrimo nemico, Annibale. Così, verso la fine del III secolo a.C., sembra finire la storia di Caulonia, ben presto spopolatasi. Ma è solo l'inizio di un'altra storia..."" -
Lessico lirico
Un gruppo di melomani, per non dire melomaniaci, legati da grandi affetti familiari e guidati dalla condivisione di autentiche passioni, elabora un proprio Lessico lirico che adotta come lessico familiare. È un linguaggio che nasce da un puzzle di gioie e dolori, felicità e tristezza, emozioni e passioni, risate e lacrime, natura e paesaggi, architetture e città, che da oltre quattro secoli il melodramma trasmette allo spettatore attraverso la sintesi fra parola e melodia. Poi, nelle relazioni sociali, quel lessico si diffonde anche al di fuori del nucleo familiare. Ciò è possibile perché nelle trame della lingua parlata già incontriamo tanti, sia pure inconsci, Libiam ne' lieti calici, Zitti zitti, piano piano, Vincerò!, Che farò senza Euridice, Una furtiva lagrima, Si, vendetta! ed Ecco il Prologo! Come in un Flash mob che prima lascia interdetti, poi ti conquista, il Lessico lirico dei melomani irrompe in una diffusa quotidianità. -
Di figlia in padre. Dialogo intorno all'adolescenza
«L'universo adolescenziale è quello più enigmatico, il più incidentato, il più problematico [...]. Francesca e Peppe Iaconis nel loro libro ""Di figlia in padre"""" cercano di scrutare questo universo mettendo entrambi le mani avanti: il timoniere non è l'autore adulto, ma si tratta di una navigazione condivisa con il protagonista del racconto che, una volta tanto, non delega al """"navigato"""" la gestione della traversata, ma si fa co-gestore del battello. E quest'ultimo condurrà il lettore ad un sicuro approdo, quello di un dialogo a due voci di pari peso che nel labirinto dello status adolescenziale rappresenta il passe-partout per catturare comprensione.» Dalla Prefazione di Vito Pirruccio Dirigente scolastico e Presidente dell'Associazione Museo della Scuola """"I Care!""""."" -
Stavamo tutti al buio... Io accesi un lume. Tommaso Campanella. Vita e opere
Nel volume, l'autore offre una biografia di Tommaso Campanella, mettendo in evidenza alcune figure poco conosciute della sua famiglia, gli anni giovanili trascorsi tra Stilo e Stignano e nei conventi domenicani di Calabria, il suo incontro con il rabbino Abraham, il quale gli predisse che era destinato a divenire Monarca del mondo. Viene trattato il periodo dei viaggi nelle principali città italiane e dei primi processi subiti, il ritorno in Calabria e il suo rinnovato rapporto con i luoghi natii, facendo emergere il peregrinare del frate calabrese nei castelli e paesi di Calabria nell'estate del 1599 per organizzare la rivolta. Emergono altresì alcuni aspetti relativi alla sua cattura e alle torture subite. Altra parte del volume è dedicata ai ventisei anni passati nelle prigioni dei castelli di Napoli, nel corso dei quali scrisse, in condizioni estreme, le sue maggiori opere, intrattenendo una copiosa corrispondenza con i personaggi più in vista dell'epoca, ricevendo visite e insegnando a discepoli. -
Omissione di soccorso. Il sequestro Moro
Introduzione redazionale all'articolo ""Le lettere di Moro e la ragion di Stato"""" in """"La Gazzetta del Mezzogiorno"""" del 20 aprile 1978. «Mario La Cava, da molti anni collaboratore del nostro giornale, non è soltanto uno dei narratori meridionali viventi più sensibili e originali. È anche un moralista di aperto spirito democratico, pensoso indagatore dei problemi della nostra società. Pubblichiamo perciò volentieri questo suo contributo di meditazione sul tema che ci angoscia tutti [...], coincide con un momento di più gravi e inquietanti timori sulla sorte di Aldo Moro»."" -
Rhegina. Storie di Hippys reggino
Un esperimento a metà strada fra la storia e la narrativa: raccontare il passato della città di Rhegion (Reggio Calabria) fingendo di aver ritrovato il primo libro dell'opera di uno scrittore reggino del V secolo a.C., Hyppis, realmente esistito, ricordato dagli autori antichi come il primo storiografo d'Occidente. Si tratta di una delle epoche più enigmatiche per la polis dello Stretto, che inizia con le origini stesse dell'apoikia calcidese e culmina nella vitalità politica e commerciale della tirannide di Anaxileos, intersecandosi con il coevo contesto politico del Mediterraneo greco. Lo scopo essenziale è quello di conoscere, riscoprire e valorizzare il plurimillenario passato dell'Area dello Stretto, coniugando l'austero rigore della ricerca scientifica con il piacere eretico della libertà creativa. -
Il terzo scatto
Sono lucidi i ricordi che Carlo ha di quando era bambino; lucidi quelli che riguardano Anciulina e l'inizio del loro amore; lucidi quelli della sua famiglia, fra nascite, matrimoni e lutti. Ma ora non ricorda più dove si trova. Prova a prendere in giro e assecondare tutti, vuole ""ritornare a casa sua e tutti quegli estranei che gli ronzano intorno gli danno solo fastidio"""", compresi questi due che dicono di essere i suoi figli, che gli chiedono: """"Papà, cerca di essere ragionevole"""". """"Ancora?"""" risponde lui. Come in un teatro, sul cui palcoscenico l'attore viene illuminato da un fascio di luce, seguiamo la vita di Carlo anche attraverso i lunghi monologhi che ci accompagnano nel suo passato, tratteggiano i caratteri dei componenti della sua numerosa famiglia, ne raccontano la storia, l'origine e il suo modo di stare al mondo, un mondo fatto di sentimenti. Il """"terzo scatto"""" è quasi una scenografia, un unico atto come la vita, in cui si scattano foto per immortalare un momento, per non dimenticare. Sipario."" -
Arringheide. Na vota quandu tutti sti hfjumari...
Na vota quandu tutti sti hfjumari... ""Una volta, quando tutte queste fiumare..."""" ecco l'inizio del poema, come una favola, dove cielo e terra, formano un unico paesaggio, quello della commedia umana, che è l'eterno panorama della Calabria, nei limiti di una storia indefinita perché sempre uguale a se stessa. Siamo oltre il Settecento. Alle nuove urgenze del mondo borghese e contadino si oppone il mondo baronale che tenta un vigoroso ritorno alle angherie e agli antichi privilegi feudali. Ciò che accade in tutto il Sud si verifica anche nella Contea di Maida. Uno dei suoi casali, però, quello di San Pietro, reagisce. Nasce, così,... na guerra, chiddha dell'Arringa tra Santu Pietru, Majìda e Curinga. Dalla lotta di popolo emerge un microcosmo di uomini: il Conte Malaspina, Totu lu Rizzu, don Luciu Fabiani, l'abate Mancusu, donna Tresina, tutti con la loro dose di affaticata quotidianità che il poeta raccoglie come testimonianza di vita. Allora """"Supra lu Ponte"""", """"Avanti Grassu"""" Corda e Campuluongu diventano il teatro di lotte fratricide, di eroismi e comicità. Da questa sarabanda non si salva nessuno, né San Francesco di Paola né San Nicola da Bari, nemmeno la Madonna del Carmine."" -
Il mio mondo
"Il mio mondo"""" è un inno all'amore (amore per il proprio uomo, amore vissuto e amore ideale, amore per i figli, per la natura e per tutto ciò che ci circonda), ma, allo stesso tempo, è una esorcizzazione della sofferenza. Poesia come strumento purificatorio, catartico; attraverso essa si rivivono e si affrontano quei momenti della propria vita estremamente dolorosi, liberandosi così dalle sofferenze dell'anima." -
Nicola Giunta (Reggio Calabria, 4 maggio 1895-31 maggio 1968). Atti del Convegno 1980
"A cinquant'anni dalla sua morte non si può che constatare quanto sia grande, ancora, l'apprezzamento della gente per Nicola Giunta, un poeta e drammaturgo che i reggini sentono come loro vero cantore, nelle cui opere riconoscono totalmente i loro difetti e i loro pregi, al punto che avvertono gli accadimenti odierni come riconducibili ai fatti descritti nei suoi versi. La celebrazione di questo anniversario è quanto mai opportuna per approfondire lo spessore dell'impegno culturale di questo autore, che non è figlio di un dio minore, e non è contestualizzabile geograficamente in modo limitato, ma ha dimensioni più grandi di quelle supposte, sia perché ha reso universale la cultura popolare, sia perché è stato in grado di rappresentare lo spaccato di una società ben individuata che, nostro malgrado, non è cresciuta secondo le aspettative, e vive malinconicamente un triste declino."""" (Dalla prefazione di Pino Bova)" -
Bulli nella rete
Tutti, in ogni campo, dovremmo prenderci la responsabilità di cambiare in meglio il mondo intorno a noi, partendo sempre da noi stessi. E si comincia da piccoli. Ora voi mi direte che l'argomento bullismo è circoscritto e marginale, rispetto ai fenomeni che possono verificarsi sulla terra e che portano dolore e distruzione. Io invece mi chiedo se non sia anche questo un problema da valutare e considerare come foriero di un futuro destino della nostra umanità. Tanti piccoli bulli radicati in un paese, città, regione, nazione, continente possono diventare cosa e chi un giorno? Cosa saranno in grado di produrre in negativo, che influenza possono avere sugli altri, soprattutto quelli inconsapevoli della propria consapevolezza? Queste e altre domande possono garantire una inside e una riflessione. Ma se non è seguita da una azione mirata è solo mera filosofia e anche spicciola, come si dice di solito. -
Il labirinto e il filo. I costituenti calabresi
Il volume è una chiarificazione necessaria non solo, né tanto, per ricostruire la memoria di un evento storico fondante del Paese restituendo, dopo settant'anni, un nome ed un volto ai Costituenti di una regione del Mezzogiorno, ma soprattutto perché apre una finestra su un aspetto affatto indagato della storia del Paese. Per molteplici ragioni non è stata mai tentata un'analisi del processo che, tra Liberazione e Costituente, travasò monarchici, ex fascisti, intellettualità compromessa con il regime e larga parte della borghesia agraria meridionale nelle istituzioni repubblicane. L'inquinamento delle istituzioni democratiche fu possibile per la mediazione, la tolleranza, con cui i valori della Resistenza furono livellati tanto in basso da consentire l'ingresso nell'Assemblea Costituente di fanatici monarchici ed ex fascisti. Ricostruire la memoria di quegli eventi potrebbe servire non tanto a comprendere il camaleontismo politico di chi tenta di riposizionarsi nella nuova realtà del Paese, quanto a tracciare la linea lunga della presenza politica inadeguata espressa da questo territorio che è, ancora oggi, causa prima del degrado in cui versa il Mezzogiorno. -
Cose dell'altro mondo
"Una luce bianca, più luminosa di mille soli, mai accecante, depositaria dell'essenza d'amore, di compassione, di Verità prima e ultima, oltre il tempo, lo spazio e qualsiasi altro concetto ad essa riferibile"""". Questo vide Guido appena si rese conto di essere fuori dal proprio corpo, anzi di guardarsi con i suoi stessi occhi. Un uomo senza scrupoli Guido, un imprenditore immobiliare che """"con l'astuzia del falco"""" e con l'aiuto dei torbidi personaggi che gli gravitavano intorno """"raccoglieva prede pregiate, sempre"""". Come Frau Margareth, un'anziana donna dai modi gentili, decisa a vendere la sua casetta dal tetto giallo. La narrazione procede tra inganni, misteri, rivelazioni ed esperienze mistiche, che da un lato portano alla beatitudine e dall'altro fanno cadere in un profondo stato di disperazione, dalle quali Guido si lascia trasportare, in egual misura. Non è certo facile liberarsi dalle proprie colpe e dai motivi di infelicità, ma """"vivendo senza paure, ragionando con il cuore... e facendo tacere l'inquietudine e l'odio"""", si può meritare una nuova vita." -
La bionda, lo sbirro e il professore
La bionda, lo sbirro e il professore: questi, e molti altri, i personaggi che impareremo a conoscere tra le pagine del romanzo di Filippo Ambroggio. Sullo sfondo Reggio, con i suoi pregi e con i sui mille difetti, che fa innamorare e tiene legati a sé proprio come farebbe una donna, dalla quale non si riesce a star lontani. Ed è proprio per questo che «i reggini London e Roger, al secolo rispettivamente Mario Latorre e Marco Martinez, deputati alla loro seconda legislatura, decisero che, invece di soffocare sotto la canicola romana, sarebbe stato meglio tornare giù in Calabria e godersi il mare di luglio». Anche perché «non avrebbero scambiato i ritmi estivi della vita reggina con una vacanza in Polinesia e, soprattutto, non avrebbero barattato i piatti della tradizione calabrese con quelli di un ristorante pluristellato». La narrazione si svolge durante l'arco di un anno o, meglio, nello scorrere delle quattro stagioni che lo compongono: tra indagini, lezioni in Accademia, amori e misteri, vengono illustrate le abitudini dei reggini e delineati i paesaggi calabresi. -
Ragù di capra
"Ragù di capra"""" è un romanzo che spesso assume le caratteristiche di un acuto saggio analitico dei rapporti fra società, ambiente, economia e politica nella Calabria e nel Sud di oggi. La vicenda del giovane faccendiere milanese Stefano Airaghi, che dopo alcune speculazioni """"eccessivamente disinvolte"""" è costretto a chiedere aiuto, rifugio e anche un po' di clandestinità a suoi """"colleghi faccendieri"""", che però operano prevalentemente nel profondo Sud dello stivale, è infatti solo un pretesto per scatenare in forma scritta i sentimenti nutriti e i valori evidentemente riconosciuti dall'autore alla sua terra di origine. Il piano di Airaghi è semplice: truffare la compagnia di assicurazione, fingendo di annegare per l'affondamento del suo yacht nelle acque del mar Jonio e aspettare di riscuotere il consistente premio, nascosto in un defilato paesino della Locride. Il piano è supportato da Sammy Morabito, nipote del capobastone locale, suo socio d'affari a Milano. Ma Airaghi non riesce a gestire la fase di """"morte presunta"""" con la discrezione necessaria, comincia a frequentare un gruppo di giovani sgarristi e addirittura decide di fondare una 'ndrina tutta sua." -
Frammenti tellurici. 28 dicembre 1908. Monologo per due voci e 87.000 solitudini. Nuova ediz.
Io sono Tua. Non una promessa a un amante, signori. Io sono Tua, il maggiore Tua, ufficiale dei carabinieri. Eppure in quei giorni luttuosi avrei preferito essere una semplice frase d'amore, invece di essere costretto a stare dentro quel disastro, a guardare impotente i sopravvissuti, a sentire le urla strazianti, a toccare le carni lacere, a respirare il puzzo dei morti, a masticare la polvere delle case. I miei sensi hanno registrato la carneficina, l'hanno fatta pervenire al mondo. Ora tutto tace, ogni attimo di quei giorni ha avuto dal destino la consegna del silenzio. Ed anch'io mi appresto a tornare lì, signori, nell'abisso senza fine della dimenticanza.