Sfoglia il Catalogo ibs012
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8161-8180 di 10000 Articoli:
-
Entropia ed arte
"Entropia ed arte"""" moltiplica, indaga e chiarisce i legami tra il mondo dell'arte e il mondo della scienza. Rudolf Arnheim, filosofo, storico dell'arte e psicologo, mostra l'interconnessione fondamentale tra l'atto di percepire la realtà e l'interpretazione di quest'ultima attraverso il concetto di natura, a partire da una profonda analisi che, facendo ordine nella realtà, mette in disordine i presupposti tipici di una certa tradizione filosofica che individuava nella """"cosa in sé"""" un carattere di realtà determinata e ordinabile. Sulla base di questa prospettiva è possibile comprendere il funzionamento della creatività e capire come l'arte sfugga all'antico e ambivalente sogno di prevederla e imbrigliarla. Il """"modello"""" di creazione preso in esame da Arnheim ci viene offerto dalla fisica, dalla biologia e dalla psicologia contemporanee. È possibile dunque comprendere come il concetto di natura si rispecchi all'interno dell'ambito artistico e come quest'ultimo rappresenti e veicoli """"modelli"""" e """"valori"""". L'intimo rapporto che lega l'arte alle scienze è ciò su cui ancora oggi Arnheim ci invita a riflettere. Introduzione di Luca Taddio." -
Strategie della distanza. Sentire differente e pensiero estetico
Che cos'è la distanza? Cosa significa sentire la distanza? Domande diventate di strettissima attualità soprattutto oggi, al tempo della pandemia, nel momento in cui tutti dobbiamo imparare a gestirla. Questo lavoro si propone di far emergere, attraverso un originale percorso che va dall'antica Grecia all'odierna società mass-mediatica, il segreto connubio che esiste, nella società occidentale, tra l'atto di fare distanza e i processi di costituzione delle identità. Analizzando l'evoluzione del concetto, da una distanza metafisica che separa in modo assoluto il soggetto che fa esperienza dall'oggetto conosciuto, si arriverà a segnalare la possibilità di una distanza differente che è anche un'esperienza estetica del mondo. Questa distanza descrive un dinamismo strategico, che oscilla tra audacia e attesa, attraverso cui le risorse dell'estetica tentano di realizzare una breccia, una differenza, nell'orizzonte omogeneo della comunicazione -
Verità, simbolo, libertà. Studi sul pensiero di Luigi Pareyson
Il pensiero di Luigi Pareyson è costituito da una riflessione costante e radicale intorno alle nozioni di verità e di libertà e al rapporto essenziale che le unisce. La verità è da lui intesa ontologicamente come origine trascendente e sorgente inesauribile che l'uomo, nella sua costitutiva libertà, è chiamato ad accogliere - potendola rifiutare - nell'interpretazione creativa e nella testimonianza fedele. La concezione originaria e insieme concreta di tali nozioni - il cui nesso problematico e paradossale si struttura e si attua alla luce della relazione simbolica - è indagata negli studi del presente volume da diversi punti di vista (in riferimento, tra l'altro, ai temi della responsabilità, della comunità e del male e, più in generale, in rapporto al testo biblico e ad un'ontologia ermeneutica di matrice analogica e dialettica) che ne fanno emergere in modo organico la rilevanza esistenziale e il vigore speculativo e che insieme possono offrire istruttivi strumenti teorici per la comprensione attiva e critica del nostro tempo. -
EMDR ed elaborazione emotiva. Lavorando con pazienti con grave disregolazione
L'elaborazione emotiva è un fenomeno che nel corso degli anni è stato studiato in numerosi ambiti, tra cui quello delle neuroscienze, della neurobiologia e della filosofia. Anche la terapia EMDR può offrire il suo contributo nell'osservazione e nella comprensione dei processi che mettono in moto i ricordi, in particolare se di natura traumatica. I pazienti con la tendenza a reprimere o controllare le proprie emozioni rappresentano un territorio ancora tutto da esplorare per i professionisti che si trovano a confrontarsi con il trauma. In questo volume, l'esperta di traumi complessi e dissociazione Anabel Gonzalez illustra come applicare la terapia EMDR all'elaborazione emotiva. -
Guccini. Frammenti di un discorso musicale
Le canzoni, afferma Guccini, ""non sono né poesia né musica, sono canzoni, hanno cioè una loro specificità artistica e una loro precisa dignità"""". Eppure, gran parte della letteratura relativa all'opera dei cantautori tende ancora a concentrarsi quasi esclusivamente sui testi. Se ciò è indicativo dell'altissima qualità letteraria della canzone d'autore italiana, è senz'altro riduttivo e anacronistico astrarre i versi dalla musica, componente imprescindibile di questa particolare forma espressiva. Partendo dalle parole che Francesco Guccini ci regala nell'intervista iniziale, questo volume intende quindi contribuire alla bibliografia a lui dedicata analizzando la sua poetica musicale, tracciandone origini, influenze, contesto, linguaggio. Un racconto in cui alla voce narrante del cantautore rispondono in coro quelle dei suoi musicisti, protagonisti di una pluridecennale esperienza artistica. Una storia di basiliche e mulini, luci rosse e suoni gialli, sale d'incisione, palchi, osterie di fuori porta. Un discorso musicale, da leggere ma soprattutto da ascoltare."" -
Il nazista e il ribelle. Una storia all'ultimo respiro
Per questo libro bene si addice la definizione di ""ricerca di formazione"""": molti anni passati a investigare su un episodio della Resistenza raccontatogli dal nonno hanno portato l'autore a produrre un affresco originale e documentatissimo di un episodio apparentemente minore, accaduto nella Valle Camonica negli ultimi mesi della Seconda guerra mondiale. In realtà, esaminando con la lente della passione il particolare di un quadro, l'autore fa emergere tutta la sostanza dell'insieme, le passioni e i personaggi, la violenza della storia, le grandezze e le miserie degli esseri umani travolti da essa, non tralasciando, infine, le difficoltà della memoria e la creazione dei miti. La storia del maresciallo nazista e del giovane partigiano, che inevitabilmente intrecceranno i propri destini, si dipana come in un romanzo poliziesco, ricostruendo profondamente non solo i fatti ma anche l'atmosfera, le passioni e le emozioni di un periodo che ha lasciato aperte, ancora oggi, molte ferite."" -
Come in uno specchio. Il cervello e il suo ambiente
Abbiamo sempre considerato la coscienza sinonimo di cognizione e consapevolezza, ma oggi le neuroscienze ci parlano di ""coscienza anoetica"""" e ci spiegano che si tratta di forme di esperienza non riflessiva, indispensabili per capire cosa siano le emozioni e i sentimenti e come si sviluppino. Abbiamo sempre cercato la coscienza dentro di noi, nella nostra scatola cranica, ma oggi diversi campi della ricerca scientifica ci inducono a pensare che si tratti di un processo creativo, risultato di un rapporto dinamico con l'ambiente, partner indispensabile per accumulare esperienza e costruire conoscenza, cioè per apprendere ed evitare ogni rischio di rispecchiamento narcisistico. Ne emerge l'idea della coscienza come uno specchio che, anziché restituirci l'effigie di noi stessi, riflette l'immagine dinamica della relazione con l'ambiente fisico, culturale e sociale con il quale il nostro cervello dialoga di continuo, al punto che lo si può considerare il nostro interlocutore ottimale, il nostro """"doppio""""."" -
Abitare la complessità. La sfida di un destino comune
L'uomo odierno si trova in una crisi cognitiva, che concerne il rapporto che intrattiene con sé stesso e con la realtà. È una condizione paradossale. Viviamo in un mondo sempre più complesso, nel quale tutto è connesso e all'interno del quale, tuttavia, si producono drammatiche disgregazioni. Domina un paradigma di ""semplificazione"""", che ci separa illusoriamente dalla natura, ci rinchiude nei confini nazionali, frammenta i saperi, irrigidisce le identità. Il successo di tale modello accresce le tendenze regressive e il rischio di catastrofi future. Cambiare paradigma per apprendere ad abitare la complessità è la sfida del XXI secolo. Raccogliere questa sfida significa ripensare le attività umane fondamentali: la cura, l'educazione, il governo."" -
Carmelo Bene: fonti della poetica
All'apice della sua multiforme carriera, estesa dal teatro alla letteratura, dalla radio al cinema e alla televisione, Carmelo Bene propose sulle scene italiane un genere ibrido che era stato senz'altro minore nella storia del teatro europeo, ma sempre presente e gravido di conseguenze per gli sviluppi delle arti della scena e della musica. La stagione dei melologhi fu, da un lato, frutto di intuizioni e di sensibilità condivise con alcuni protagonisti della scena musicale di quegli anni; dall'altro, fu l'esito di percorsi storici e di eredità culturali, oggetto di scavo in questo studio, che consentono di rintracciare alcune fonti inattese nella poetica dell'attore salentino. Il libro si conclude con una sezione dedicata alla rielaborazione da parte di Bene del Manfred di Byron-Schumann, esaminata attraverso l'ampio ventaglio degli strumenti dispiegati dall'attore per esaltare la presenza vocale e la forza espressiva del poema drammatico con musica. -
I nomi dei magi evangelici. Un'indagine storico-religiosa
Sebbene i nomi propri dei Magi non compaiano affatto nella pericope di Matteo 2,1-12, le tradizioni apocrife ne hanno fissati in particolare tre, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, che però non sono affatto né gli unici, né, in tale versione, i più antichi; così come il numero dei Magi non è mai indicato nel Vangelo, lo stesso dicasi per i loro nomi, che vanno da tre a dodici. Il presente saggio propone un'indagine preliminare sulla storia delle origini di tale complessa tradizione onomastica attestata in lingue e culture diverse, tra Oriente e Occidente, nel mondo Tardo Antico e Medievale, sulle tracce di intricati percorsi della spiritualità antica e della propaganda cristiana, che proprio grazie alla figura dei Magi evangelici poté elaborare un importante mezzo di dialogo e di promozione interculturale. Il testo è corredato di tavole sinottiche (a cura di A. Zubani) e di un'appendice sul testo osseto di Matteo 2,1-12 (P. Ognibene), nonché di due brevi saggi, uno sulla monetazione indo-partica dei Gondofaridi (A. Gariboldi), la cui storia risulta connessa alla figura di Gaspare, l'altro sull'immagine dei Magi evangelici nella ricezione cinese (J. Kotyk). -
Politeia. Liber amicorum. Agostino Carrino
Questo volume, pensato e curato per l'occasione dei 70 anni di Agostino Carrino, raccoglie i contributi di studio destinati a tributare un omaggio alla sua carriera scientifica - tuttora in pieno e fruttuoso svolgimento - e accademica. La vastità tematica e la ricchezza contenutistica dei saggi offerti nel presente volume, così come il profilo degli Autori, insieme alla loro differente estrazione disciplinare e provenienza geografica, testimoniano l'interesse che l'opera di Agostino Carrino ha suscitato negli anni, in Italia e all'estero. I saggi qui raccolti, altresì, ci offrono spunti importanti di riflessione per definire meglio la specificità del suo lavoro di ricerca. Esso appare rilevante sotto un triplice profilo. In primo luogo per l'inesausta curiosità intellettuale che lo ha portato a superare, senza eclettismi, ma sempre col medesimo rigore scientifico, gli angusti e spesso arbitrari confini dell'appartenenza disciplinare e delle partizioni accademiche. In secondo luogo per la consapevolezza del fatto che proprio all'incrocio dei saperi, in quella terra di confine ove i differenti linguaggi si ibridano e le differenti competenze entrano in contatto fra loro, si aprono gli spazi per le riflessioni più significative e per le indagini più profonde. In terzo luogo per la capacità di procedere non con semplici sistemazioni successive, bensì con ulteriori e sempre più radicali interrogazioni, nella consapevolezza che la bontà e la fruttuosità della ricerca non consistono tanto nella pretesa di conseguire risultati definitivi, quanto piuttosto nella capacità di allargare il campo dei problemi e nella propensione a dischiudere ulteriori e originali spazi di indagine. -
Cosmogonia urbana-Urban cosmology. Gloria Argelés. Maria Dompè. Francesco Somaini
Il saggio nasce dal presupposto che ogni cambiamento di sistema, nel compiersi, si riveli nel corpo delle città modificandone la forma, i simboli, le funzioni, rispetto ai sistemi che l'hanno preceduto. E che, nel compiersi, il cambiamento sviluppi un nuovo linguaggio visivo capace di ""riflettere e nello stesso tempo condizionare, in modo essenziale, l'evoluzione della mentalità"""" dell'epoca. Rispetto a questo presupposto sono tre, nel testo, gli spunti di riflessione: il mito come racconto misterioso delle origini. Il teatro come metafora del mondo. La scultura, quando trasforma lo spazio urbano in teatro dell'umanità. In tal senso la ricerca di Francesco Somaini, Gloria Argelés e Maria Dompè rappresentano tre modelli di riferimento."" -
Dall'io a noi
Nella prospettiva psicoanalitica il passaggio dall'""io"""" al """"noi"""" comporta un movimento dialettico, continuo e mai concluso, che dal mondo interno, dominato dalla fantasia per la quale la vita consiste nella piena giustificazione della realizzazione delle proprie pulsioni, si apra a un'esistenza vista come esperienza del mondo e sviluppo di relazioni. Passaggio che presuppone lo sviluppo di una capacità di sopportazione dell'angoscia da costruirsi attraverso le difficoltà del sentirsi gettati nel mondo. Se ciò è ripercorribile nello sviluppo individuale, ancor più evidente appare nelle dinamiche storiche e sociali, nelle quali l'""""altro"""" compare come il nemico, l'estraneo, l'elemento da contrastare o sfruttare."" -
I sintomi dello spazio. Corpo architettura città
La descrizione dello spazio architettonico e della città passa, di norma, attraverso una pratica di elencazione delle sue parti costitutive, ponendo dunque al centro dell'osservazione la dimensione materiale degli oggetti alle varie scale. Attraverso quelli che vengono comunemente considerati gli strumenti propri della disciplina, ovvero le tecniche del disegno geometrico misurato, si possono produrre rappresentazioni esatte e altamente attendibili della consistenza fisica degli oggetti architettonici. Tuttavia, questa pratica fondata nella radice della cultura moderna risulta sostanzialmente incapace di cogliere l'eccedenza cognitivamente impenetrabile dello spazio vissuto e dell'esperienza che ne fa il soggetto. Questo volume, dunque, illustra tale dimensione non misurabile attraverso la descrizione incentrata sull'esperienza diretta del soggetto che abita lo spazio. A questo scopo, il testo deriva le sue basi teoriche dall'estetica fenomenologica contemporanea, che considera il corpo vissuto quale cassa di risonanza dell'ambiente e dello spazio costruito. -
Corpi magici. Scritture incarnate dal fantastico alla fantascienza
Il volume, firmato da due autrici, prende in considerazione sei ""narrazioni"""" di scrittrici contemporanee, attraverso le quali viene analizzato l'uso inedito delle nozioni gemelle di fantastico e fantascienza. Riveste centralità il modo in cui è articolata la rappresentazione del corpo, che assume sempre caratteristiche """"magiche"""", in grado di compiere imprese normalmente impossibili e assumere forme non codificate e intensamente simboliche. Angela Carter, Jeanette Winterson, Bernardine Evaristo, James Tiptree Jr., Octavia Butler e Nora K. Jemisin sono affiancate nel loro essere profili rappresentativi di una scrittura femminile originale e, al contempo, voci autentiche che declinano tematiche condivise. Muovendosi fra tre elementi (aria, acqua, terra), le autrici in questione costruiscono nei testi scelti una nuova cosmogonia dell'umano, immaginando quello che (ancora) non riesce a essere vero."" -
La costruzione della fiducia in famiglia e nella comunità
La fiducia è ogni giorno analizzata, desiderata, prescritta sia nelle relazioni interpersonali che nei contesti macrosociali. È tanto più invocata quanto più sembra mancare. Non è facile però definire se la fiducia sia un tema inflazionato o se resti una dimensione sfuggente, di difficile definizione e collocazione. Il rischio è che normalmente si attribuisca l'etichetta ""fiducia"""" a dinamiche, situazioni, atteggiamenti molto diversi tra loro. Il volume esplora la fiducia come dimensione emergente nelle relazioni interpersonali e si propone di comprendere attraverso quali processi dialogici si possano costruire identità/vite buone a livello personale, familiare e comunitario. In altre parole: quali fattori permettono la costruzione di legami di reciprocità, di impegno comune, di cooperazione, di significati condivisi, in famiglia e nella comunità?"" -
CIAM 1949-2019. Eredità, prospettive, programmi
Il volume muove dalla riflessione sviluppata nel convegno CIAM 1949-2019 tenutosi a Bergamo a settanta anni dal settimo Congresso Internazionale di Architettura Moderna CIAM, tenutosi anch'esso a Bergamo nel 1949. La rilettura in chiave contemporanea dei temi fondativi del CIAM 1949 assume l'idealità forte e le tensioni progettuali che lo hanno attraversato: tensioni e fiducia nel dare forma al futuro che rappresentano l'insegnamento più grande della stagione dei CIAM. Il ventaglio dei contributi rappresenta un affresco dei temi e delle sfide aperte per la progettazione urbana ai nostri giorni, posta di fronte al dilemma classico: innovare o soccombere. -
Tentar non giova
Le elucubrazioni di un professore universitario sono al centro di una storia, in cui, di fatto, non succede nulla. Seduto davanti a un boccale di birra in uno squallido bar di Brno, in Moravia, il protagonista, un viennese di mezza età, cerca di darsi ragione di quanto gli è capitato la sera precedente, quando, dopo una vita di assoluta solitudine e draconiano rigore morale, vissuta tutta nel ricordo di un grande amore di gioventù, ha ceduto per un momento al fascino di una sgualdrina. L'episodio gli offre l'occasione per passare in rassegna la propria vita. Ma, come dice il titolo del volume ribaltando un noto proverbio, ""tentar non giova"""": il professore non riesce ormai più a dare una piega diversa a un'esistenza interamente dedicata alla letteratura e al culto del bello."" -
Essere e politica. Dialettica dell'umano
I temi affrontati more philosophico da Antonio De Simone in Essere e politica. Dialettica dell'umano e i profili politico-filosofici (Machiavelli, Rousseau, Vico, Kant, Hegel, Simmel, Benjamin, Horkheimer, Adorno, Habermas, Honneth, Rawls, Heller, Arendt, Lefort, Ricoeur, Masullo) ivi discussi criticamente esprimono il bisogno di analizzare e valutare il ruolo, la funzione pubblica e il tenore immanente della contraddizione prossemica entro e oltre l'ethos del moderno nelle morfologie assunte dalla filosofia contemporanea della normatività. Un atto interpretativo in cui è implicito l'agire politico connesso dialetticamente alla vita e alla metamorfica costituzione della soggettività nella faglia disegualitaria tra individualità e società. Attraverso l'interrogazione ""paradigmatica"""" dei classici moderni, le riflessioni svolte nel libro nella forma di Lezioni problematicizzano la scelta esistenziale che pervade la relazione contingente tra agire umano, vita quotidiana, libertà, valori e norme, nella dialettica della modernità. Ritratti filosofici della condizione umana, o, meglio, del destino umano nell'ontologia politica del vivente, che performano l'umano come permeato dal """"vivere in tensione"""" tra l'essere e il dover essere, dove gli attori umani, nel loro agire, tra colpevolezza e innocenza, disvelano l'oscurità ultima, tra bene e male, tra ragione e virtù, tra ethos, conflitto e politica, del """"teatro storico"""" delle maschere della vita. L'Epilogo (in forma di Appendice) segue alla persuasione (manifestata nella penultima Lezione) che le """"ragioni della filosofia"""" possano ancora affrontare, nelle condizioni dell'eticità post-tradizionale, una difficile eredità generazionale, che si oggettiva, tra teoria critica, filosofia e politica, nel passaggio ai contemporanei, dai maestri agli allievi, per la libertà, la comunicazione intersoggettiva e il riconoscimento interumano, e, dunque, nella paticità e socialità che intrama, nell'arte del vivere e del conflitto, l'enigmatica vincolatezza dell'umano, dell'irriducibile soggettività tra essere e politica, tra realtà e pensiero."" -
Psicoterapie in psico-oncologia. Percorsi clinici a confronto
Questo volume si pone come l'occasione per un gruppo di psicoterapeuti provenienti da paradigmi teorici e concettuali differenti d'interrogarsi sul lavoro clinico e psicoterapico con il malato oncologico delineando percorsi teorici, ma soprattutto esperienziali. La scelta del curatore di far rispettare ai vari autori un impianto comune, permetterà facilmente al lettore di cogliere, pur nei differenti stili espositivi, aspetti di continuità piuttosto che sottolineare altrettanto importanti elementi di discontinuità. L'intento di questo volume è infatti quello di guardare all'interno della ""nostra cassetta degli attrezzi"""" per cercare di capire cos'è che cura, con quali strumenti cioè affrontare le angosce, gli sconquassi dell'immagine corporea, il vivere nell'incertezza, gli squilibri familiari e interpersonali dei pazienti, mostrando la complessità dei fattori in gioco e l'articolazione delle strategie operative, per arrivare non a una contrapposizione tra i diversi modelli presentati, ma a una teoria dell'azione terapeutica. Per queste caratteristiche riteniamo che il volume sia utile non solo a chi già lavora o intende approcciarsi al malato oncologico, ma a coloro che, lavorando con patologie gravi e/o avanzate, devono affrontare l'esplorazione di zone d'ombra dove si annidano paure ferali, rabbie e perdita.""