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Il Khurasan e la formazione dello stato selgiuchide
Orientalista sovietico attivo tra gli anni Trenta e Sessanta del Novecento, Boris Nikolaevic Zachoder si è occupato principalmente di storia politica e intellettuale dell'Iran medievale. Il volume si propone di fornire ai lettori italiani la traduzione del suo lavoro, ""Il Khurasan e la formazione dello stato selgiuchide"""", apparso nel 1945 su """"Voprosy istorii"""" (Questioni di storia). L'attenzione particolare al quadro economico e sociale dell'Iran all'alba dell'ascesa del potere selgiuchide fa di questo studio un contributo importante per la comprensione della storia dell'Eurasia medievale. Un profilo storico-intellettuale di Zachoder, la bibliografia completa della sua opera, corredata da una traduzione in italiano dei titoli, e un glossario ragionato dei nomi e dei termini notevoli completano il volume."" -
Athanor. Vol. 23: Diritti umani e diritti altrui.
Il titolo di questo volume riprende il tema e anche il titolo di un saggio di Emmanuel Levinas del 1985, ""Les droits de l'homme et les droits d'autrui"""", poi incluso nel suo libro del 1987 Hors sujet. Con questo titolo si afferma e si sottolinea in forma di paradosso che i diritti umani oggi, e sempre di più, sono i diritti della identità, dell'io, e non anche i diritti dell'altro. Essi non comprendono, anzi escludono i diritti altrui, in quanto prescindono dalla responsabilità per l'altro. Tuttavia, i diritti umani derivano da una originaria relazione con l'altro, anteriore a ogni legislazione e a ogni giustificazione. In questo senso rinviano a un rapporto di non-indifferenza, di coinvolgimento, di responsabilità con l'altro e per l'altro, che potrebbe essere indicato come a priori rispetto alle """"dichiarazioni dei diritti umani"""", in quanto antecedente rispetto a esse e indipendente dai ruoli, dalle funzioni, dai meriti e dai riconoscimenti. I diritti umani, ma come comprensivi e non escludenti i diritti altrui, sono a priori a ogni permesso, concessione, autorità, rivendicazione dei propri diritti, a priori rispetto a qualsiasi tradizione, giurisprudenza, privilegio, appartenenza, prima di ogni ragione. I diritti umani sono anche i diritti altrui e quindi effettivamente diritti umani se si riconosce che humanitas non deriva da homo, ma, come humilitas, da humus, la terra coltivata insieme."" -
Oggetti contesi. Le cose nella migrazione
Per diventare cose, ha scritto una volta Remo Bodei, gli oggetti devono assumere una valenza soggettiva, emergendo dal campo di forze che se ne contendono il significato. Il caso più emblematico di questa emersione rimane probabilmente quello dello smartphone, il cui avvistamento tra le mani di un migrante prelude spesso allo sfogo di retoriche xenofobe e razziste. Al lato opposto della contesa, internet risulta invece il medium diasporico per eccellenza, perché solo nel cyberspazio è possibile accorciare le distanze che separano chi parte da chi rimane e coloro che partono tra di loro, trasformando dispositivi come la parabola satellitare o il telefono in un ""frammento di casa"""". Gli anziani che tengono a portata di mano cellulari, telecomandi, orologi, libri e interruttori riconoscono a tali dispositivi la medesima funzione, attribuendo a determinati oggetti la capacità di preservare un regime di """"sicurezza ontologica"""". Il presente volume, allora, si potrebbe anche intendere come un tentativo di preservare la traccia delle cose occultate dalle gerarchie di classe, di razza e di genere che ne forzano l'oggettivazione."" -
Corpo individuo identità. Scritti di filosofia e simbolica politica
«Erasmo Silvio Storace insegue le sorti del corpo a partire dalla sua ri-apparizione nella cultura occidentale. [...] Ma Storace non si ferma qui, dove si arrestano i libri colti sul corpo e quelli incolti che in questi ultimi anni sono stati in gran numero pubblicati. [...] Ad esempio, egli si sofferma sul motivo della Continuità che rifiuta la contrapposizione: qui si trova la tesi fondante l'intero impianto teorico del libro, ed è l'intuizione davvero illuminante che Storace avanza anche a proposito dell'Identità, che non si contrappone alla differenza, perché l'Identità, al pari del corpo, non è qualcosa di statico, ma ""accade differenziandosi"""". [...] Il libro è molto suggestivo, attentamente pensato nella sua tesi teorica ed espresso in un linguaggio poetico capace di sedurre e persuadere la mente anche di chi non si rassegna a non avere l'anima o un Io che non è padrone in casa propria.» (dalla prefazione di Umberto Galimberti)"" -
Vedere nel segreto. Racconto, testimonianza, immagine
Attraverso diversi autori (Merleau-Ponty, Arendt, Ricoeur, Levi, Montani), questo volume sviluppa il tema della testimonianza nella sua connessione con il racconto e l'immagine, questione eminentemente cruciale nell'epoca attuale, in cui tutto viene veicolato da una visione assoluta e senza residui. La testimonianza è assunta come punto di raccordo di coppie di elementi reciprocamente implicantesi - visibile e invisibile, individualità e pluralità, storia e finzione - considerati non come termini oppositivi, ma in quanto poli di una circolarità dialettica. -
Un io dialogico. Antroposofia dei sensi
L'esperienza dell'io è il centro verso cui si orienta il percorso sia filosofico sia meditativo tracciato in questo libro. Integrando alcune immagini chiave della metafisica della luce nell'orizzonte aperto da Rudolf Steiner riguardo all'organismo dei sensi, tale percorso invita alla scoperta dell'io quale centro/sfera di luce spirituale: quale realtà intrinsecamente dialogica, trascendente le correnti prospettive in prima, seconda, terza persona. Di questo io dialogico l'organismo dei sensi è, nell'orizzonte qui presupposto, un creativo strumento, capace di manifestare una piena armonia fra le dimensioni spirituale, psichica e corporea dell'essere umano. -
Lo sguardo della folla. Sighele, D'Annunzio e il linguaggio della modernità
Il volume è dedicato a un versante poco esplorato della ricerca sociologica sui fenomeni collettivi emergenti tra fine Ottocento e inizio Novecento. Oggetto di indagine sono gli studi di critica sociale e letteraria elaborati da Scipio Sighele (1868-1913) sfruttando la lezione socio-psicologica di alcuni dei più significativi scrittori europei del momento. Sighele riserva particolare attenzione ai romanzi e ai drammi di Gabriele d'Annunzio, nei cui personaggi coglie i tratti di una modernità psico-patologica di assoluto rilievo, espressione dei cambiamenti culturali affioranti all'alba delle grandi urbanizzazioni. Si disegna così un quadro di ricerca che denota il costante interesse di Sighele per d'Annunzio, ammirato per la sua capacità di cogliere gli aspetti più moderni della società del tempo, facendo leva su un lavoro di scandaglio psicologico ispirato alla dialettica tra società, letteratura e comunicazione. -
Ágalma (2019). Vol. 39: Mario Perniola. Enigma, storia, scrittura.
"In questo numero che segna il ventennale di Agalma facciamo ritorno a Mario Perniola, con la consapevolezza, tuttavia, che nel breve arco di tempo che ci separa dalla sua morte non ce ne siamo mai davvero allontanati. Anche l'ultimo fascicolo, dedicato all'Italian Thought, ha mostrato, più o meno implicitamente, quanto molti, decisivi temi oggi rielaborati nella riflessione filosofica rinviino al suo pensiero. Così Andrea Tagliapietra, che apre con un suo scritto questo numero, sottolinea come già nel 1985 Perniola, riferendosi a Giordano Bruno o a Vico, parlasse di una 'differenza italiana'. Tagliapietra pone giustamente in evidenza come, attraverso una profonda revisione della categoria del 'sentire', Perniola intenda sottrarsi alla metafisica dualista corpo/anima, materia/spirito, coscienza/oggetto e alla sua inesausta ricerca di un senso originario, dell'eterno che precede ogni tempo, da una parte, e all'indifferentismo post-moderno, al già-tutto-sentito che caratterizza quella specie di estremo, irriconoscibile discendente del musiliano 'uomo cerebrale' della Zivilisation, dall'altra. Movimento che sembra prender forma in un 'Egitto del sentire' che si contrappone al suo uso genealogico, all'idea d'una remota sapienza che giace immutabile, protetta dal sedimentarsi delle differenze di stili e culture che si succedono nel corso del tempo. La modalità 'egizia', mai del tutto perduta, genera invece un continuum, una corrente percepibile tra interno ed esterno, natura ed arte, animale e cosa, cose vive e cose morte. Proseguendo su questo stesso solco, Massimo Di Felice ha posto in evidenza come Perniola, nei suoi testi, vada oltre il semplice allarme che l'espansione della dimensione connettiva digitale ha prodotto in molti studiosi riguardo all'integrità del soggettivo. È piuttosto da sottolineare come le forme stesse dell'esperienza individuale stiano subendo in questi nuovi processi una profonda trasformazione, tanto da porre in dubbio l'adeguatezza delle tradizionali categorie ermeneutiche sinora adoperate per la decifrazione e il giudizio di questi 'perturbanti' modi d'essere (...)""""" -
L' America post globale. Trump, il coronavirus e il futuro
Lo choc del coronavirus sta accelerando la crisi già in atto della globalizzazione, che ha anteposto i parametri monetari e la speculazione al benessere e all'economia reale. Il cambiamento inaugurato con l'elezione di Donald Trump richiede un'analisi realistica, per capire quanto rimarrà del tentativo di rimodulare produzione, rapporti commerciali e politica estera. E mentre l'establishment resiste alle pulsioni populiste e si difende manipolando l'informazione, su alcuni punti non si torna indietro: occorre ripensare l'economia dei bassi costi, il ruolo dello Stato e del debito pubblico, e lo stesso concetto di sicurezza nazionale, tutto nel contesto di nuovi equilibri globali. Spannaus racconta l'America senza passare dal politically correct, per capire come l'intreccio tra politica, economia e identità plasmerà la società dopo il populismo e la pandemia. Prefazione di Giulio Sapelli. -
Idee per una visione integrale. Breve introduzione al pensiero di Ken Wilber
Il volume ha lo scopo, in modo breve e agevole, ma toccando l'intero spettro dei temi trattati dalla sua speculazione, di introdurre al pensiero del filosofo americano Ken Wilber, divenuto celebre per aver elaborato la visione integrale. Tale teoria individua le leggi di sviluppo della coscienza individuale, della società, della cultura e non solo. Il suo pensiero riesce a combinare e sinterizzare in modo armonico e convincente le conquiste della scienza, le consapevolezze delle differenti tradizioni mistiche insieme alle scoperte della psicologia occidentale. La sua teoria evolutiva è stata la prima nella storia a comprendere l'intero spettro della coscienza, dalle fasi perinatali a quelle dell'illuminazione spirituale. -
Le mani visibili. Una sociologia del cooperativismo
Cos'è una cooperativa e come si organizza? Quali sono i fattori che ne determinano il successo, e quali sono i processi di sviluppo di questa specifica organizzazione che si è diffusa a partire dalle mutate condizioni economiche e sociali avvenute con le rivoluzioni industriali? Le risposte a questi interrogativi sono da rintracciare nell'analisi del cooperativismo in quanto fenomeno sociologicamente rilevante. Dopo una disamina storica sulla diffusione internazionale del movimento (dalle prime cooperative di consumo, di credito, di produzione e sociali, fino al cooperativismo digitale) il testo tratta dell'attuale importanza di questa forma d'impresa per lo sviluppo economico e sociale e offre una prospettiva d'analisi del mercato scevra dai dogmi dell'autoequilibrio e della provvidenziale ""mano invisibile"""". Invita, inoltre, a considerare gli scambi tra gli operatori a partire dalla """"visibilità"""" delle loro specificità motivazionali, valoriali e culturali. L'impianto teorico di sfondo, l'evidenze empiriche e le analisi econometriche dimostrano come le cooperative si diffondano in relazione a fattori ambientali e con processi di isomorfizzazione. In taluni casi, quest'ultimi, si traducono nel """"camouflage isomorfo cooperativistico"""" ad opera di cooperative """"spurie"""" che provocano spiazzamento competitivo a danno di quelle """"autentiche"""" le quali, invece, svolgono le proprie attività in conformità ai principi d'uguaglianza, democraticità, sussidiarietà e mutualità. Prefazione di Fabio Massimo Lo Verde."" -
La rappresentazione concomitante. Nietzsche a Basilea
Friedrich Nietzsche non sembra essere stato particolarmente attratto dalle opere figurative, ma ha dedicato alla Trasfigurazione di Raffaello uno spazio importante all'interno del suo unico libro sui Greci e per tutta la vita non ha smesso di riflettere sul concetto di rappresentazione. Al professore universitario di filologia classica fu negata, a causa della miopia, la più basilare delle pratiche: il leggere e lo scrivere in autonomia. Aveva un udito finissimo, ma non fu mai un musicista. Fu uno dei più importanti filosofi dell'Ottocento, ma non riuscì mai a insegnare filosofia. Di Nietzsche, Nietzsche stesso ha detto tutto quello che c'è da sapere: soprattutto quello che non è stato, quello con cui non può essere scambiato. In questo stato mancante che riguarda il pensiero e l'uomo, le abitudini del corpo e il corpus dei suoi scritti, si colloca la sua rappresentazione concomitante tra antichi e moderni, il suo essere nato postumo e morto prematuro. -
Fenomenologia dell'impercezione. Malafede, farisaismo, falsa coscienza e denegazione in Maurice Merleau-Ponty. Vol. 1: Logica del punto cieco.
Sebbene l'interrogazione fenomenologica dei presupposti fondamentali e sottaciuti della filosofia possa rappresentare per quest'ultima l'occasione di un progresso teorico radicale, la stessa fenomenologia si è fondata su delle presupposizioni che fungono da interdetto originario, un punto cieco sul quale per essa è impossibile ritornare con un'attitudine investigativa appropriata. Anzi, la fenomenologia funziona appunto in quanto nasconde a se stessa il principio della sua messa in pratica. -
Transgressive appetites. Deviant food practices in victorian literature and culture
Gli ""appetiti trasgressivi"""" dei vittoriani costituiscono un argomento di crescente interesse critico legato alla rilevanza assunta da studi culturali sia nel campo dei """"food studies"""" sia in quello della devianza. Sulla base di una solida struttura teorico-metodologica, le curatrici e gli autori del volume intessono un discorso variegato e multilivellare su varie forme di produzione e consumo alimentare che si sviluppano durante l'Ottocento inglese."" -
Arte della fuga. Estetica e democrazia nel pensiero di Jean-Luc Nancy
Come guardare a uno scenario, come quello contemporaneo, nel quale, perdendo terreno i registri morali e veritativi, emerge la dimensione di un sentire fisico, libidinale, refrattario a ogni sintesi? Come accostarsi a un panorama segnato dall'incoerente comparsa di soggetti che, saltando ogni mediazione, esprimono la loro irriducibile corporeità, erodendo la possibilità di un trascendimento normativo? Nel lavoro di Jean-Luc Nancy - negli sviluppi e scarti interni che lo solcano a partire dalla metà degli anni Settanta fino alle elaborazioni più recenti - questo libro cerca delle risorse per penetrare nella densità di un mondo che esprime differenze proliferanti. La posta in gioco di questa ricerca è quella di sottrarre Nancy tanto al paradigma heideggeriano post-fondazionalista quanto all'esercizio decostruttivo della mise en abyme. Attraverso un confronto serrato non solo con Heidegger, Arendt, Derrida, Deleuze e i grandi classici del pensiero filosofico, ma anche con taluni autori contemporanei, in particolare Agamben ed Esposito, l'intento è quello di ripensare la nancyana ontologia dell'esposizione, per mettere in evidenza la forza e l'entusiasmo che in essa si esprimono. Siffatta pulsazione ontologica si articola con una passione politica che risolutamente sfugge al dispositivo rappresentativo. -
Tra il dire e il fare. Gli esperti morali alla prova
Se nell'era della post-verità la competenza degli esperti è oggetto di continui attacchi, la figura dell'esperto morale è da sempre vista con un certo scetticismo. Riconoscerne l'esistenza implica ammettere che alcune persone sono moralmente superiori ad altre e richiede di determinare la natura della loro superiorità. Dobbiamo immaginare l'esperto morale come una persona virtuosa o come uno specialista in fatto di dilemmi etici? E quale contributo possiamo aspettarci dall'esperto morale all'interno delle nostre comunità? Il volume si propone di rispondere a queste domande e offrire una concezione originale dell'expertise in campo etico, a partire dagli studi più recenti in etica delle virtù ed epistemologia morale. -
L' architettura e l'esperienza dello spazio. IUAV November talks 2019
Da tempo l'esperienza è diventata una parola chiave che lega indissolubilmente la persona umana agli spazi architettonici, sottolineando gli aspetti fenomenologici dello spazio vissuto, le relazioni tra l'uomo e il suo ambiente. L'esperienza dello spazio assume centralità per un'architettura di relazioni, che conduce alla pratica della progettazione architettonica, urbana e del paesaggio come determinante, più che opere finite, processi spaziali in evoluzione. I November Talks, svoltisi nel 2019 all'Università Iuav di Venezia, per iniziativa della Fondazione-Sto, hanno avuto l'obiettivo di esplorare questo tema generale attraverso l'opera di cinque figure di spicco dell'architettura internazionale - Guillermo Hevia, Marusha Zorec, Carme Pinós, Manuel Mateus, Fabrizio Barozzi - onde comporre un mosaico di esperimenti diversi ma correlati. Il libro ne presenta un consuntivo mediante interviste che riassumono i contenuti degli incontri e rimandano alle videoregistrazioni integrali dell'evento. -
Fuori dell'anima. Ignazio di Loyola e l'immaginazione
Il testo e la pratica degli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola sono stati spesso considerati esclusivo appannaggio del sapere teologico, e non sempre le letture tradizionali hanno restituito il complesso ordine teorico che li sostiene. Attraverso un'analisi del testo e della sua articolazione retorica, lo studio prova a delineare la novità del ""gesto"""" ignaziano all'interno della storia della spiritualità occidentale, rilevando al contempo i debiti e gli scarti di Ignazio rispetto alla tradizione ascetica medievale e moderna. Un """"gesto"""" e uno scarto che hanno indelebilmente segnato la storia in virtù della centralità conferita all'immaginazione, al desiderio del soggetto e all'urgenza esistenziale di una decisione che prova a inseguire la """"divina volontà"""" e ad accordarsi con essa. Teatro di parole e azioni, specchio di un'epoca inquieta e attraversata da movimenti tellurici in ogni suo ambito, gli Esercizi spirituali continuano a trasportare domande che li oltrepassano e arrivano direttamente nel nostro tempo."" -
Lo spietato repertorio della contemporaneità. Verso una normopatia sociopatica
Il testo esplora le pieghe di una contemporaneità che attraversa gravi e larvati cambiamenti culturali, sociali e psicologici. A partire da un'analisi critica dei processi che tendono a naturalizzare i dispositivi culturali egemoni, viene approfondita la figura dell'individuo tipo della civiltà globale: ben adattato, apparentemente sano ed innocuo, mostra però i segni di un narcisismo tracimato in una sociopatia paranoica e sadomasochistica, nel culto sfrenato della propria immagine, collocato in una bolla di alienante sacralità e così immiserito da una tossicodipendenza da oggetti di consumo. Tutto ciò è promosso e incoraggiato in un quadro culturale deistituzionalizzato e completamente occupato dai principi suadenti del neoliberismo. Viene infine proposto un tentativo di riformulare il lavoro dello psicologo-clinico, affinché fronteggi più adeguatamente la trasformazione radicale del mondo e della sofferenza psichica, evitando i rischi dell'autoreferenzialità e del miope tecnicismo. -
Lo stato dell'arte del pubblico
Come si è evoluto nel tempo il ruolo dello spettatore? Esiste un pubblico dell'arte e della cultura contemporanea? Gli atteggiamenti del pubblico delle arti sono espressione diretta del nostro tempo, in cui partecipazione, protagonismo e autorialità sono solo alcuni dei caratteri che testimoniano una trasformazione sempre in corso. Il rapporto dello spettatore con le espressioni dell'arte contemporanea, analizzato secondo un approccio multidisciplinare che si fonda sugli studi della sociologia, della filosofia, dell'economia della cultura, della critica e storia dell'arte, diventa lo specchio privilegiato dell'evoluzione del legame tra l'opera e il suo destinatario. Attraverso un percorso di analisi del pubblico e dell'ambiente sociale che lo esprime siamo accompagnati a scoprire un inedito punto di vista sulla fruizione delle arti.