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Gli animali hanno diritti
Ne ""L'éthique animale"""", Jean-Baptiste Jeangène Vilmer si chiedeva: """"Gli animali hanno dei diritti? Abbiamo dei doveri verso di essi? Se sì, quali? Se no, perché?"""". A questi interrogativi risponde nel presente libro il magistrato Davide Montini Trotti, che a lungo si è battuto per il riconoscimento dei diritti degli animali e della loro considerazione quali esseri senzienti meritevoli di rispetto e di tutela. Nelle sue acute e ponderate riflessioni, Davide Montini Trotti sostiene che, non potendo gli animali esercitare direttamente i loro diritti, è l'uomo che non può sottrarsi al dovere di osservare e di far osservare norme di comportamento, imperniate sulla tutela e sul rispetto degli animali, da introdursi in ogni ordinamento. Spaziando dal diritto ad altre discipline, """"Gli animali hanno diritti"""" si inserisce dunque nell'alveo delle analisi di Regan e di Singer e costituisce uno strumento di studio indispensabile che fornisce un'approfondita e rigorosa esegesi delle norme interne, comunitarie e internazionali sui diritti degli animali."" -
Con Grégoire Ahongbonon oltre il buio della mente
Il volume nasce dall'incontro con Grégoire Ahongbonon, definito ""Basaglia d'Africa"""", l'uomo che libera i malati di mente africani dalle catene. È infatti in uso nell'Africa occidentale subsahariana la prassi di legare i malati mentali con corde o catene a blocchi di cemento o tronchi di albero: quest'uomo non forzando la tradizione locale ha creato una strategia etica per la quale negozia con i capi tribù la liberazione dei malati che vengono condotti nei centri di cura, orientati alla medicina moderna, della Saint Camille de Lellis, associazione da lui fondata oltre trent'anni fa. Dopo l'iter riabilitativo Grégoire offre ai malati la possibilità di riscatto sociale attraverso l'inserimento lavorativo che implica, nella maggior parte dei casi, anche il ritorno in famiglia. Il suo operato è a oggi all'attenzione dell'OMS e degli organi sovranazionali e internazionali. Riteniamo che un ulteriore lavoro sul suo operato sia fondamentale per sottolineare questa straordinaria opera di restituzione di dignità. Prefazione di Enrico Di Salvo."" -
L' impero e le comunità. Una utopia o una speranza contro il declino dell'Europa
Il declino economico, politico, ma soprattutto morale e spirituale dell'Europa, la crescente inidoneità delle istituzioni politiche a corrispondere all'evoluzione della struttura politica e finanziaria suggeriscono una visione forse utopica, ma certo ricca di speranza e di rinnovata spiritualità: la visione di un impero che restituisca sacralità e universalità agli esseri umani. Premessa di Claudio Bonvecchio. -
Andiamo ai frati. Il convento dei cappuccini di Monterosso attraverso le memorie dei suoi abitanti. Una ricerca narrativa
Con l'idea di rendere omaggio a un convento che si è offerto a una comunità come luogo di custodia, protezione e pace e che chiama alla responsabilità della bellezza, si è deciso di rispondere a un appello e di raccontare la sua storia. Si è così prestato ascolto agli abitanti di Monterosso, in particolare ai protagonisti del suo passato, che hanno avuto la voglia di raccontare ciascuno il proprio passo verso il convento, il proprio sguardo verso un luogo che da sempre è stato un punto di riferimento per le vite spirituali e concrete del paese. È stata dunque progettata e realizzata una ricerca di tipo narrativo, volta a raccogliere le voci e i ricordi di una collettività che da sempre si è confrontata con la presenza del convento. Ne emerge, in un quadro polifonico e plurale, l'immagine di un luogo che ha protetto il senso stesso dell'appartenere e che è in grado di chiamare a raccolta tutti, anche chi non è di Monterosso. Il testo è corredato dalle immagini della fotografa Barbara Di Donato. Questo lavoro di ricerca, insieme ai progetti di valorizzazione e celebrazione dei 400 anni della storia del convento, ha ottenuto il riconoscimento ed il conferimento della medaglia del presidente della Repubblica. La medaglia è stata consegnata alla presenza del padre provinciale dei cappuccini Francesco Rossi, del sindaco di Monterosso Emanuele Moggia, di padre Renato Brenz Verca, rettore del convento e di Emanuela Mancino, autrice del libro e responsabile scientifica della ricerca, il 25 aprile 2019. -
Crisi e critica della modernità nei quaderni del carcere di Antonio Gramsci. Parole chiave, tensione utopica, sollecitazioni
Le tre parti di questo volume costituiscono una sinergia ricorsiva di contrasto verso l'ultimo decennio di ""continua crisi"""" che richiede una """"continua critica"""". Gramsci è una risorsa. Alcune sue parole chiave (rivoluzione passiva, questione egemonica, filosofia della praxis) ci offrono una formidabile forza performativa per un """"nuovo mondo in gestazione"""" (Q. 862). Da qui una tensione utopica: attuare un progresso intellettuale di massa, costruire un popolo, tradurre reciprocamente linguaggi teorici e pratiche etico-politiche ai fini di una """"nuova civiltà"""", interrogare l'""""idea di filosofia"""" in Gramsci. I saggi hanno l'obiettivo di operare una fusione tra l'elaborazione di una """"coscienza collettiva"""" e quella di una """"coscienza critica"""" in sintonia con le politiche culturali di due realtà bresciane, l'Archivio storico """"Bigio Savoldi e Livia Bottardi Milani"""" e l'Associazione culturale Odradek XXI, al cui interno si sono prodotte sollecitazioni a un pensare critico molecolare trasformativo e possono ben collocarsi nella crisi in cui """"il vecchio muore e il nuovo non può nascere"""" (Q. 311) e nella lotta """"tra il vecchio che non vuol morire e il nuovo che vuol vivere"""" (Q. 802)."" -
Corpi fuori controllo. Violenza omofoba ed eteronormatività a Malindi
Il libro ricostruisce la specifica genealogia della violenza omofoba all'interno della comunità swahili di Malindi (Kenya), tenendo alta l'attenzione sulle intersezioni tra le linee di oppressione che attraversano i corpi. Particolare rilevanza è data ai processi di razzializzazione che hanno segnato la storia locale, dalla Colonia fino al contemporaneo turismo di massa. Inoltre, viene analizzato criticamente un certo tipo di attivismo LGBTIQ universalista, con base in Occidente. Il libro mette in evidenza le dinamiche mediante cui tale attivismo tende di fatto a invisibilizzare la diversità di genere e sessuale e a isolare e piegare modalità di lotta non aderenti ai modelli egemonici euro-statunitensi. La ricerca si è intrecciata con la pratica politica che ne è stata parte fondamentale in merito sia alla metodologia sia alla scrittura e alla riflessione. -
Dietro l'autonarrazione. Benedetto Croce fra Stato liberale e Stato democratico
Questo libro ricostruisce l'evoluzione del pensiero politico di Croce su alcune questioni (egemonia, classe dirigente, brigantaggio, liberismo-liberalismo) e personalità europee (Schiller, Mazzini, Garibaldi, Tocqueville) e il suo rapporto con le fasi più drammatiche del '900 (primo e secondo dopoguerra, fascismo). I vari capitoli, integrati da alcuni studi in appendice, sono accomunati metodologicamente dall'esigenza di storicizzare l'autore, cogliendone gli slittamenti, da rintracciare a prescindere dalla sua autonarrazione, a cui talvolta la crociologia ha prestato troppo ascolto. In tal modo è possibile comprendere meglio la sua fase ""conservatrice"""" ed enucleare il senso del suo appoggio alle coalizioni capeggiate da Mussolini dopo la marcia su Roma: non un mero """"dirizzone"""" ma il riflesso di un modello liberale che, pur nella lucida cognizione delle derive atomistiche e """"spettacolari"""" della modernità, non accettava tutte le conseguenze del processo di democratizzazione, come anche Antonio Gramsci aveva rilevato."" -
Blocksophia. La filosofia della blockchain
Blocksophia è un neologismo. Indica un fatto e un augurio. Del primo, questo agile libro dà ampia dimostrazione in pagine brillanti, chiare, esaustive: la blockchain, la frontiera più innovativa della tecnica informatica, ha un cuore antico. Essa richiama infatti i più classici concetti e valori elaborati dalla filosofia morale occidentale, e ne richiede una rivisitazione e una riabilitazione in chiave pratica: dalla fiducia alla responsabilità, dalla trasparenza alla democrazia. L'auspicio è invece per l'autrice - che ha una doppia formazione filosofica e manageriale - quasi una certezza: tocca a noi rendere il futuro affascinante e non inquietante, facilitando la ricomposizione graduale, che già si intuisce, della frattura realizzatasi in età moderna fra cultura tecnico-scientifica e cultura umanistica. La blockchain potrà aiutarci nella risoluzione di questioni etiche sempre più complesse, ma toccherà sempre a noi, nella nostra libertà e responsabilità, prendere le decisioni finali. -
Traversie e opportunità. Studi su Giambattista Vico nel 350° anniversario della nascita
Il volume raccoglie una serie di scritti per miscellanee e riviste, interventi in seminari o convegni nazionali e internazionali in occasione dell'anniversario del 2018. Essi danno conto del rinnovato impegno critico-filologico sulla filosofia di Vico con un'idea di fondo, quella di riflettere sull'intreccio di diritto, etica e storia in relazione alle diverse fasi di un pensiero in continua e finanche spasmodica sistemazione: dalla ""politicità"""" delle Orationes alla discoverta del """"vero Omero"""" e del suo """"scudo di Achille"""" nel linguaggio iconico delle Scienze nuove. Il tutto segnalando traversie e opportunità, nate da esperienze assai originali di Vico nelle relazioni con la cultura barocca e quella del suo tempo, a partire dalla frequentazione del cenacolo di Valletta, della cui Biblioteca curò l'inventario nel 1726 per la vendita ai padri Filippini della Congregazione dell'Oratorio di Napoli."" -
Case study houses. La percezione dello spazio vissuto tra tecnica e narrazione
Il Case Study Houses Program, promosso a Los Angeles dalla rivista ""Arts & Architecture"""" tra il 1945 e il 1966, rappresenta il più importante esperimento architettonico sul tema della residenza unifamiliare. Questa definizione è sufficiente? Il Case Study Houses costituisce il più grande esperimento di architettura fotografata per scopi pubblicitari. I reportage eseguiti da Julius Shulman non si limitano a fornire una documentazione """"meccanica"""" dei trentasei progetti. Essi sono espressione diretta dell'epoca a cui si riferiscono, in termini di cultura dello spazio e di stile di vita. Muovendo da queste considerazioni, il volume analizza una selezione di fotografi e di J. S. indagando gli aspetti percettivi ed emotivi generati sugli osservatori. L'inserimento di personaggi in movimento, il controllo della luce e della prospettiva, sono gli strumenti tecnici adottati da Shulman per narrare lo spazio ammaliando il pubblico. Il funzionamento delle immagini è spiegato applicando le teorie della psicologia dell'arte, dell'estetica e della neuroestetica."" -
Nello specchio delle meraviglie. Il teatro di figura di Richard Teschner
Il teatro di figura di Richard Teschner, artista boemo che ha operato nella prima metà del Novecento tra Praga e Vienna, è una forma espressiva molto diversa da ogni altro esempio di teatro di figura del tempo. Grazie a una commistione di tecniche e tematiche, che traggono linfa da Oriente e Occidente, e a una compresenza di tradizione e innovazione, Teschner riesce a creare un Gesamtkunstwerk altamente colto e raffinato. In un milieu, quello della Vienna di fine secolo capitale dell'Austria felix, che vive una radicale innovazione dei paradigmi conoscitivi e una fioritura del dialogo tra arte e scienza, Teschner realizza i suoi teatri e le sue figure ottenendo un duplice risultato: da un lato contribuisce alla elevazione del teatro di figura che diviene una forma d'arte colta; dall'altro risponde alla crisi del soggetto, disorientato dalla deflagrazione della modernità, costruendo una nuova utopica totalità mediante la confluenza dei linguaggi artistici e della tecnologia. -
Campo lungo. Memoria visuale dall'archivio della lega di cultura di Piadena
Figlio di braccianti della Bassa padana, Giuseppe Morandi documenta, insieme a Gianfranco Azzali e agli altri membri della Lega di Cultura di Piadena, la cosmologia contadina di cui facevano parte, ormai sul punto di scomparire travolta da quel massiccio processo di urbanizzazione innescato negli anni del boom economico. Una testimonianza interna a quella classe non egemone, come l'ha definita Gianni Bosio, di salariati, braccianti agricoli e bergamini che qui trova visibilità, volto e una propria immagine. -
Modernità antiliberale. Reazioni romantiche e pensiero politico antisistema nell'Europa di Otto e Novecento
Perché l'Europa occidentale continentale rispose alle idee e alle sfide dell'Illuminismo con un contropensiero? Perché questo non accadde nei Paesi anglosassoni? Per comprendere queste differenze, la storia del pensiero politico dell'epoca va filtrata attraverso la distinzione tra Paesi ""first comers"""" e Paesi """"second comers"""", cioè tra quelli in cui il passaggio alla modernità fu un processo spontaneo e quei Paesi continentali in cui esso fu introdotto tramite """"rivoluzioni dall'alto"""", promosse da regimi monarchici autoritari al fine di ottenere quella """"potenza"""" che solo la modernità poteva dare, ma senza le connesse libertà. Il Romanticismo fu infatti una """"reazione"""" prima all'Illuminismo, poi alla modernizzazione che veniva dall'Inghilterra e dalla rivoluzione francese. Da qui scaturirono due movimenti politici antisistema, il comunismo e il fascismo. Ambedue promettevano una società alternativa a quella liberal-democratica, riprendendo in chiave di filosofia della storia tematiche millenaristiche del monoteismo cristiano (l'hegelismo, di sinistra e di destra)."" -
Le pieghe del corpo
Domandarsi ""cosa può un corpo?"""" ci pone di fronte a una doppia sfida: da una parte ci costringe a riconoscere i limiti di quelle risposte che catturano ogni riflessione in definizioni astratte, dall'altra invita ad aprirci verso l'incertezza, la possibilità di interpellare ciò che del corpo è soggettivo e oggettivo, ciò che è politico, ma anche etico ed estetico. Con l'intento di intrecciare saperi e pratiche, questo libro mette a confronto alcuni regimi moderni di pensiero con i sensi e i significati associati alla corporeità, sviscerandone le interpretazioni sul piano sociale e politico. L'universalizzazione dei significati attribuiti al corpo viene messa in discussione tramite l'esplorazione degli spazi e dei luoghi della corporeità, con le loro peculiarità e prassi, indagando il sociale nel corpo e il corpo nel sociale. Guardare alle contingenze del corpo, alle pieghe, attraverso i processi che lo plasmano, ci mostra la possibilità di un nuovo potere istituente, emancipatore e resistente."" -
Musica a pelle. Immaginario tattile e globalità dei linguaggi
Ascoltare una musica come qualcosa che tocca e si lascia toccare, che suscita in noi la memoria di gesti ed evoca vissuti intersensoriali è il frutto dell'incontro fra strategie compositive e reazioni immaginative degli ascoltatori. In ""Musica a pelle"""" si esplora l'immaginario musicale attraverso pagine della storia della musica che sembrano evocare in modo privilegiato metafore di esperienze corporee: i miti di Ermes e Medusa, la poetica acquatica di Debussy, la leggerezza dei Miroirs di Ravel, la voce graffiante di Janis Joplin, l'immaginario gestuale dei Pink Floyd... Oltre alla psicologia della musica, alla semiotica musicale e alla filosofia del linguaggio, questo libro fa ampi riferimenti alla globalità dei linguaggi, disciplina fondata su un'estetica semio-psico-fisiologica, intenta a scoprire il senso profondo dei comportamenti umani."" -
Arte sovietica alla Biennale di Venezia (1924-1962)
Fin dalla sua prima apparizione all'Esposizione internazionale di Venezia, il padiglione sovietico ha costituito una delle mostre più attese e dibattute da critica e pubblico della Biennale. Il presente studio ne prende in esame la travagliata storia nel periodo compreso tra il brillante debutto nel 1924, a ridosso della morte di Lenin, e il 1962, anno terminale di una pioneristica stagione espositiva, avviata negli anni del disgelo promosso da Chrusc?ëv. Tra queste due date, una serie di animate partecipazioni e pianificate assenze, dettate dall'imperscrutabile politica sovietica, sullo sfondo del fascismo prima, e dell'emergere della Guerra fredda dopo. Il saggio ripercorre le alterne vicende e la ricezione critica della partecipazione dell'URSS all'Esposizione d'arte della Biennale, nel contesto delle relazioni culturali con l'Italia da una parte, e delle politiche espositive promosse da Mosca dall'altra, mettendone in luce il ruolo di strumento di diplomazia internazionale, di persuasione ideologica e di testimonianza artistica. -
Il principe nero. Don Giovanni, un sogno femminile
Cosa rappresenta don Giovanni per una donna? E cosa per un uomo? Come ha fatto a diventare il seduttore per eccellenza, pur essendo un impostore e un infame poco incline - a leggere bene i testi - all'arte del corteggiamento? Perché mai allora è un sogno femminile e non un incubo? L'autore, con una scrittura rivolta anche ai non addetti ai lavori, risponde a queste e ad altre domande, proponendo una lettura psicoanalitica. Considerato per quello che è, ossia una creatura di finzione, il cavaliere spagnolo non è analizzato in quanto individuo concreto, com'è stato fatto finora da quegli interpreti che lo hanno steso sul lettino di Freud. Don Giovanni, mito della modernità, suscita interesse non per la sua psicologia - ammesso che ne abbia una - ma per l'impatto che ha avuto sulla psicologia femminile e, di conseguenza, su quella maschile; è interessante in quanto fantasia e realtà mentale, per quello che dice di essenziale del rapporto tra uomo e donna. Va preso come personaggio immaginario, per l'archetipo che è diventato e dunque per le cruciali funzioni psichiche che svolge. Prima fra tutte quella formidabile indicata nel finale del libro: portare una donna al limite di ciò che ne regola e contiene l'esistenza, per aprirle la possibilità di una realizzazione inedita della propria femminilità. -
Per non perdere l'umanità. Una ricostruzione storica della questione Nord-Sud
Sono circa 820 milioni le persone nel mondo che soffrono la fame, cifra purtroppo in costante seppur lieve aumento dal 2016, secondo l'ultimo rapporto sulla sicurezza alimentare della FAO. Al contrario, l'indice di sviluppo umano (ISU, in inglese HDI), che ha raggiunto livelli sempre più elevati nei paesi industrializzati, sta precipitando, specialmente in Africa e nel Sud-Est asiatico. Inoltre, nei paesi in assoluto più poveri un bambino che nasce oggi ha un'aspettativa di vita inferiore ai cinquant'anni. La geografia dello sviluppo umano riproduce così, in tutto e per tutto, lo schema ormai classico della separazione Nord-Sud, che si conferma un modello ancora valido per comprendere e analizzare le attuali dinamiche economiche, socio-politiche e demografiche del pianeta all'interno di processi di lungo periodo. Questo paradigma, reso in apparenza obsoleto dalla globalizzazione economica e dallo sviluppo di alcuni grandi paesi del Sud del mondo, resta dunque un'efficace chiave di lettura della realtà, di cui soltanto le lenti d'ingrandimento del metodo storico e di una ricostruzione di ampio respiro possono restituire appieno e in modo comprensibile la complessità e la problematicità. -
In perfetto Stato. Indicatori globali e politiche di valutazione dello Stato neoliberale
Nel corso degli ultimi decenni, lo Stato vede profondamente mutate le proprie funzioni, i propri obiettivi, il proprio ambito di azione. Si vota all'efficienza, utilizza l'innovazione come leva del cambiamento, enfatizza la logica della competizione per giustificare scelte politiche ed economiche che ridefiniscono le coordinate della cittadinanza sociale, si fa promotore di un'idea di libertà saldamente ancorata alla dimensione economica. In breve, in un processo che lo vede al tempo stesso veicolo e oggetto della sua trasformazione, lo Stato si neoliberalizza. Enfatizzando il ruolo svolto dalla valutazione delle performance statali in questo processo, il volume analizza come gli indicatori globali, sfruttando un'apparente neutralità tecnica, contribuiscano a ridefinire politicamente lo spazio entro cui gli Stati si trovano a operare. Per essere in perfetto stato, occorre che essi adeguino politiche e programmi a quelli del perfetto Stato, costruito, legittimato e diffuso dagli indicatori: lo Stato neoliberale. -
Enrico Filippini a trent'anni dalla morte. Scrittura, giornalismo, politica culturale nell'Italia del secondo Novecento
Un'indagine a tutto campo sul lavoro culturale di Enrico Filippini (Cevio 1932 - Roma 1988), sullo sfondo di anni decisivi (1950-1990) per l'apertura dell'Italia a un orizzonte internazionale. I dodici contributi esplorano gli esordi di Filippini in Ticino; l'incontro a Milano con Antonio Banfi, Enzo Paci e la fenomenologia; il lavoro nell'editoria; la sua importante mediazione tra la cultura mitteleuropea e quella italiana, attraverso la traduzione di Husserl, Benjamin, Binswanger. Meno noti, e qui approfonditi, i rapporti con la Francia, la Spagna e l'America latina. Documenti e testimonianze chiariscono l'attività letteraria di Filippini e il ruolo d'intermediario che ebbe tra l'editoria e la Neoavanguardia, importante per la fondazione del Gruppo 63. Emergono inoltre nuovi elementi sulla produzione giornalistica di Filippini a ""la Repubblica"""", articoli che, come pochi altri, hanno saputo raccontare la """"cultura della crisi"""" e il """"moderno"""".""