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Moda, metropoli e modernità
Questo volume si propone di analizzare la nascita e l'evoluzione della moda nel nuovo scenario delle grandi capitali, dall'Ottocento ai nostri giorni, dalla Parigi di Baudelaire, dei passages, dei grandi magazzini, ma anche della femme fatale e del dandy, sino alle città fluide della contemporaneità, dall'immaginario della metropoli come archetipo di modernità alle trasformazioni dell'era digitale, dai luoghi ai non luoghi della geografia virtuale. Il tema viene indagato da interpreti e saperi diversi, in una prospettiva multidisciplinare dove la letteratura si intreccia con l'arte, l'estetica, la storia, la comunicazione, la sociologia, il giornalismo e il management per esplorare attraverso un inedito metodo polifonico il complesso rapporto tra moda, metropoli, mutazioni della sensibilità e rappresentazioni dell'io. -
Frammenti di sipario
Tratteggiare il limite tra tragedia, commedia, dramma e melodramma è il filo rosso che collega ogni capitolo di questo volume: da Voltaire, che colora il passaggio dalla tragedia al dramma, a Victor Hugo, che mette in scena una peculiare idea di teatro antimelodrammatico; da Victorien Sardou, che spinge ai vertici il melodramma, alla commedia di Eduardo, fino a Romeo Castellucci, che disegna una forma del tutto rinnovata di tragedia. Un percorso attraverso le evoluzioni del teatro, le sue riforme, le sue poetiche e i suoi protagonisti. -
Il viaggio di formazione: fra l'estetica dei paesaggi e l'estetica del sé
"La figura del beholder, l'osservatore consapevole, appare affine a quella del soggetto di natura contemplativa, richiamando lo stesso paesaggio a contesto di ispirazione mistica, dove la consapevolezza dell'osservare produce l'incanto della partecipazione mistica con le cose intorno a sé, che vengono vissute come parti che si coagulano intorno al nucleo centrale del Sé. Il viaggiatore consapevole, come un beholder, vede in una maniera diversa e più profonda la realtà che lo circonda, e questa sua particolare forma del vedere si sposa con le mirabili descrizioni, con la poesia dei racconti di luoghi e paesaggi che molti hanno pur guardato, ma che pochi hanno davvero visto, assaporandone i più intimi recessi.""""" -
Pelle queer maschere straight. Il regime di visibilità omonormativo oltre la televisione
Il volume qui proposto intende delineare i tratti di un nuovo regime di visibilità omonormativo per i soggetti queer attraverso l'analisi critica di alcune tra le più popolari serie televisive in onda negli ultimi anni. Il regime di visibilità, ovvero l'insieme delle norme che regolano la rappresentazione di alcuni soggetti, viene in questo caso qualificato come omonormativo poiché descrive la traiettoria di assimilazione dell'omosessuale nel cosiddetto mainstream, il regime culturalmente e politicamente egemonico per eccellenza. Un tempo considerati tra i soggetti più destabilizzanti per l'ordine della società, oggi gay e lesbiche sono diventati ""assimilabili"""", perché funzionali, al progetto di rifondare l'Occidente nel sistema neoliberista. Il regime di visibilità omonormativo fa quindi parte del progetto di normalizzazione del soggetto LGBT nel capitalismo occidentale. La ricerca, attraverso un'osservazione critica delle serie tv, si sofferma soprattutto sullo studio dei legami e della parentela, introducendo l'opportunità di ripensare alla teoria queer in una prospettiva relazionale. Questo punto di osservazione permette di considerare nella teoria queer la produzione di pratiche che contestano la normalità delle relazioni, non limitandosi quindi alla sola possibilità di performare il corpo e le identità oltre la norma. In questa ricerca - a tratti personale - tra le intimità, la cura e gli affetti, viene praticata una """"svolta queer"""" con la quale possiamo rileggere i legami di parentela, destabilizzandone la classica relazione con il simbolismo della rappresentazione."" -
Disegnando l'utopia. Visioni e vedute di altri mondi possibili
Il presente volume mette in luce i risultati conseguiti attraverso il progetto ""Terra!"""", elaborato dal Gruppo Studentesco EGEA Milano all'interno del progetto interdipartimentale """"In cerca dell'isola che non c'è"""" presso l'Università degli Studi di Milano. Attraverso la parola e il disegno, strumento proprio degli studenti del Politecnico di Milano riuniti nel gruppo ARGO/N, il percorso di ricerca ha permesso ai docenti e agli studenti coinvolti di indagare, con sguardo attento e mai banale, l'universo delle ou-topie ed eu-topie, in un contesto fortemente interdisciplinare e intergenerazionale."" -
Il penultimo del pensiero. Gilles Deleuze storico della filosofia
L'ultima parola è un affare di dominio e non interessa la filosofia. Al contrario, il penultimo, come concetto e categoria filosofica, racchiude in sé i tratti della creazione, del costante divenire del pensare, in perenne farsi. Tutto questo sintetizza, secondo Alberto Simonetti, lo stilema del percorso filosofico e storico-filosofico di Gilles Deleuze, analizzato in quest'opera nei singoli corpo a corpo con i grandi classici del pensiero a cui il filosofo parigino ha dedicato fondamentali studi critici. Da Spinoza e Leibniz a Bergson, attraverso Hume e Kant, analizzando Nietzsche fino a pervenire al più contemporaneo Foucault, Deleuze ha mostrato di appartenere di diritto al novero degli storici della filosofia. Ricognizione mai statica né didascalica quella di Deleuze, ma attivo-creativa laddove alla peculiare competenza su autori e temi ha affiancato le tracce della sua riflessione, esperienza affermativa di libertà. Simonetti si pone nel duplice ruolo di archeologo e genealogista al fine di restituire quell'apertura radicale e, al contempo, quell'ansia fondativa che hanno caratterizzato il percorso di Deleuze nelle pieghe del secolo scorso. -
Castiglione Olona. La prima città ideale dell'Umanesimo
La prima città ideale dell'Umanesimo è Castiglione Olona, rifondata nel 1422 e ultimata verso il 1440 dal cardinale Branda Castiglioni sulle terre di famiglia. Non si tratta del semplice abbellimento di un centro urbano, bensì della progettazione di un nucleo visto come spazio ideale per l'abitabilità umana, insieme paradigma e utopia. È il primo caso dell'Umanesimo, anteriore di un trentennio a Pienza, e capostipite di una lunga seriazione che giunge fino al Ventesimo secolo. Il progetto risale al cardinale Branda, protagonista dell'età dei Concili (Costanza, Basilea, Ferrara-Firenze) e grande diplomatico al servizio europeo della Santa Sede. Questo spiega il secondo aspetto del suo progetto: fare di Castiglione una sintesi dell'Europa, un microcosmo che riassume il macrocosmo. Il volume è finalizzato a una lettura nuova e sistematica della città ideale, con importanti acquisizioni attributive, cronologiche, iconografiche e iconologiche, e con le ultime risultanze dei restauri. -
Ernst Ludwig Kirchner
Il testo rappresenta una novità editoriale nel panorama della letteratura artistica di inizio Novecento in quanto costituisce la monografia dedicata al pittore svizzero Ludwig Kirchner, il fondatore del gruppo artistico Die Brücke, uno dei movimenti più originali dell'Espressionismo tedesco. Scritto nel 1916 dal filosofo Eberhard Grisebach, suo amico e sodale durante gli anni passati a Davos e promotore delle prime mostre pubbliche del gruppo in Germania, ma mai dato alle stampe, presenta con la freschezza e l'immediatezza di uno sguardo contemporaneo carico di entusiasmo e capacità analitica la complessità dell'opera di Kirchner, dal disegno alla scultura, dalla pittura alla litografia, dalla xilografia all'incisione, presentandone in sintesi gli esiti più affascinanti e il grande valore simbolico nel contesto della cultura estetica nel periodo fra le due guerre mondiali. -
L' identità che trascende nel valore. Una proposta sull'essenza dell'uomo fondata sul pensiero di Ernesto De Martino
In questo libro si presenta una proposta metafisica che tenti di rispondere alla domanda sull'essenza dell'uomo da una prospettiva ancora inesplorata. Grazie al prezioso contributo che le ricerche dell'antropologo campano Ernesto De Martino hanno apportato all'indagine sull'anthropos, è possibile cogliere alcuni elementi essenziali, seppur polisemici, caratterizzanti la persona. Pertanto, in questo testo, dopo un accurato studio delle ricerche condotte da De Martino, si propone una teoria sull'essenza dell'uomo, caratterizzata da un concetto di trascendenza che è inscindibilmente connesso all'orizzonte etico. Tale prospettiva risponderà esaustivamente alla classica domanda ""che cos'è uomo?"""", evitando di cadere sia in un relativismo culturale sia in un realismo riduzionista."" -
Il nero e il rosso. Frammenti di memorie di una vita
Le memorie di Bruno Cerasi (nome di battaglia Nando) che il figlio ha voluto fossero rese pubbliche ci riportano a un periodo della storia d'Italia che la distanza non ha reso meno drammatico. Come scrive Gianni Cervetti nella premessa, sono gli anni ""in cui la generazione 'di mezzo', vale a dire di coloro che non avevano vissuto le lotte e i sommovimenti di fine Ottocento e della Belle Époque, si affacciava alla vita (Cerasi era nato nel 1913) incontrando sulla propria strada il fascismo imperante. Alcuni, anzi molti, ne furono travolti. Non così Bruno Cerasi"""" come il diario documenta ampiamente ed efficacemente, soffermandosi in particolare sul periodo del suo impegno nella politica clandestina da comunista e da dirigente della Resistenza fino alla Liberazione. Presentazione di Gianni Cervetti."" -
De valoribus disputandum est. Sui valori dopo il neoliberismo
A ""gusti"""" e a """"preferenze"""" compiuta dalla disciplina economica - e sostiene che, al contrario, """"de valoribus disputandum est"""". L'ostracismo che ha colpito la discussione dei valori nella sfera pubblica è alla base del disorientamento e dello smarrimento culturali odierni, i quali alimentano molti fenomeni di populismo che, a loro volta, incorporano paradossalmente domande valoriali inevase. Nell'ostracismo dato ai valori quanto ha agito la latitanza del pensiero filosofico di matrice umanistica e illuministica, da Heidegger alla """"decostruzione"""" operata da Foucault e dalla sua scuola? Al disorientamento odierno concorrono il radicarsi dello scetticismo e del relativismo, i quali negano che i valori possano essere veri o falsi, e la diffusione di espressioni come """"postverità"""", che mettono tutto sullo stesso piano. L'esito della sottrazione delle questioni valoriali al discorso pubblico è una difficoltà di loro sottoposizione all'argomentazione, all'esame critico, alla verifica razionale. Le soluzioni secolarizzate che pretendono di approcciare al meglio il fatto del """"pluralismo dei valori"""", si rivelano così particolarmente vulnerabili al fatto del """"dissenso"""" e del """"conflitto tra valori"""". Per rimediare a questo defict bisogna lavorare a costruire una """"teoria dei valori"""" e un """"quadro di possibilità delle idealità"""", sottraendo i valori alla sfera privata irriflessa a cui sono stati consegnati."" -
Una voce che veniva da lontano. Saggi e ricerche su María Zambrano
Parole profumate, velate di enfasi liriche, rivelatrici di passioni intellettuali che servono anche a introdurre alcune scelte sulle quali si incentra la stesura di questo ""archivio"""" zambraniano: la relazione tra la scoperta della vocazione filosofica e il profondo cambiamento storico, tra la vita e l'opera, tra pensiero e poesia, tra metafisica e mistica, ove il fare filosofia nel divenire dell'esistenza """"esplora nella tenebra del tempo""""."" -
Studi di estetica (2018). Vol. 2: Sensibilia 11. Presenza/presente.
In questo numero contributi di: Emanuele Antonelli, Vincenzo Costa, Silvia Ferretti, Tonino Griffero, Jürgen Hasse, Giampiero Moretti, Rocco Ronchi, Giorgio Tamburi, Francesco Vitale. -
Opera medica
L'""Opera"""" del medico locarnese Giovanni Pietro Orelli Barnaba, quasi un unicum nella produzione culturale lombarda di inizio Settecento, si presenta come un manuale a uso dei medici e degli speziali, delle persone colte e di chi voglia tentare di curarsi da sé. Le principali patologie trattate (una cinquantina) sono scandite secondo la descrizione, il pronostico e la metodologia di cura: il linguaggio è adeguatamente tecnico e si presenta interessante per la lessicografi a dell'italiano, dal momento che le opere di questo genere erano composte prevalentemente in latino in tutta Europa. Nell'introduzione e nell'apparato di commento si cerca di risalire alle fonti cui Orelli Barnaba ha attinto, con una puntuale serie di rimandi alla prassi medica e farmacologica antica e coeva. Vengono pure illustrate la principale terminologia tecnica della sfera medica e la valenza terapeutica delle varie sostanze e preparati, ricorrendo ai contesti latini e italiani estrapolati dalle fonti e dalla manualistica allora corrente."" -
Manuale di lingua e linguistica coreana
Questo volume presenta alcune riflessioni sulla lingua e linguistica coreana, soprattutto in merito agli studenti di madre lingua italiana e al loro percorso di apprendimento della lingua e linguistica coreana, osservando, in particolare, il tema della definitezza e specificità, lo studio contrastivo delle costruzioni nominali e delle collocazioni e la sintassi aggettivale e verbale. Questi argomenti sono trattati e approfonditi sia come oggetto di analisi acquisizionale, sia in vista degli interventi didattici attraverso degli appositi esempi. Ci auspichiamo che il presente libro, oltre a chiarire alcuni dubbi, possa servire come un utile supporto didattico per lo studio sulla lingua coreana e fornire le prime riflessioni necessarie per le future ricerche sulla linguistica coreana in Italia. -
Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2017). Vol. 3
"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia"""" è un periodico peer review che pubblica i propri contenuti in full open access, senza richiedere contributi di natura economica a lettori e autori. RiFP si propone come luogo di riflessione critica sui nessi che legano reciprocamente la ricerca filosofica e quella psicologica (maggiori dettagli sotto la voce Info). Manoscritti originali, articoli di rassegna, discussioni e proposte di recensione su temi e volumi ritenuti di interesse per la rivista possono essere inviati in lingua italiana, inglese, tedesca e francese." -
Ermeneutica del riconoscimento. Fondazione filologica di un concetto
Interpretare con criteri filologici alcuni testi-chiave della tradizione occidentale permette di articolare una teoria del riconoscimento fondata su criteri razionali, che, partendo da un intento conoscitivo (comprendere l'essenza soggettiva, propria e altrui), approdi a una visione etica (il riconoscimento come base per orientarsi nei rapporti interpersonali senza smarrimenti irrazionalistici). Ma permette anche di rintracciare nelle due linee platonica e aristotelica, magnificamente sintetizzate nel pensiero kantiano, due autentici fils rouges della tradizione occidentale, infinitamente ripensati e rinnovati dagli autori più apparentemente lontani per spazi e tempi: il riconoscimento si dimostra cioè la base irrinunciabile di ogni ermeneutica che tenti di dirsi esaustiva. Non un semplice percorso a elenco sinottico si è dunque voluto presentare qui al lettore, bensì la ricostruzione minuziosa, fondata sull'interpretazione dei testi, dei ""meccanismi"""" mentali grazie ai quali negli autori presentati il riconoscimento diventa possibile, indicando già, nella possibilità del proprio stesso prodursi, un tentativo di delineazione di un soggetto consapevole di sé, e in rivolta perenne contro la morte, propria e altrui. Prefazione di Michele Napolitano."" -
L' infinito antropologico
Il libro prende le mosse da una riflessione sulla produzione globale di ricerche antropologiche e sul ""mosaico"""" di umanità che essa configura. La questione è se il mosaico antropologico rappresenti un """"indefinito"""" antropologico o se piuttosto la rigenerazione dei processi culturali nei singoli contesti non restituisca un vero infinito antropologico. Per questa ragione si apre un'interlocuzione tra filosofia e antropologia culturale. Prefazione di Giangiorgio Pasqualotto e postfazione di Alexian Santino Spinelli."" -
Arte, tecnologia e scienza. Le art industries e i nuovi paradigmi di produzione nella new media art contemporanea
L'epoca nella quale viviamo, caratterizzata da un'incessante evoluzione in termini culturali, estetici e morali del rapporto progresso-uomo-ambiente, suggerisce a ciascuno di noi una riflessione: quale è l'impatto delle tecnologie e delle scienze sull'arte, il design e la cultura contemporanea? Questo libro si pone come una complessa e articolata analisi che, in equilibrio tra la critica d'arte e il culture journalism, descrive in maniera esaustiva gli scenari e gli ambiti di ricerca della new media art contemporanea, guidando il lettore tra le pieghe di un contesto interdisciplinare che coinvolge il mondo delle autoproduzioni indipendenti, delle istituzioni, dei laboratori, delle industrie e che indaga il rapporto tra mercati ibridi a cavallo tra arte, design, architettura, suono, moda, performance, ricerca scientifica e innovazione tecnologica. Una trattazione che evidenzia attori e progetti del contemporaneo, arricchita da una serie di interviste a esperti del settore, per estrapolare esperienze, evidenziare strategie e rendere condiviso un possibile modello economico innovativo per l'arte e la cultura. -
Siena laboratorio del contemporaneo. Didattica tra ricerca ed esperienze sul campo
Questo volume raccoglie le esperienze del laboratorio del contemporaneo che Bignardi ha organizzato con i suoi allievi dell'Università di Siena, tra il 2007 e il 2017. Sono pagine che raccontano l'entusiasmo di giovani pronti a dialogare con il proprio tempo, ma anche ad accogliere slanci e a tradurli nella lingua dell'attualità. Sullo sfondo v'è Siena, pervasa dal fascino della sua storia, da segni così evidenti e vivi, che sembrano essere stati depositati da poco e pronti a porsi in dialogo con le nuove generazioni. ""Alla base - scrive il curatore - v'era la necessità di sollecitare, così come prassi di una personale metodologia didattica, l'attenzione e l'interesse verso un'esperienza diretta, ossia una messa in pratica del ruolo e delle capacità dello studente, di affermazione di una propria identità esistenziale e, contestualmente, di una prospettiva professionale, anche se in formazione. [...] L'auspicio era di respirare con loro l'aria della realtà che richiede l'aggiornamento dei registri delle proprie conoscenze e dei processi della comunicazione dei saperi: insomma, immaginare l'Università quale campo di relazioni in un cantiere in progress, disposto a sostenere sia la verifica delle conoscenze e della loro attualità, sia il coinvolgimento in prima persona, quale vettore di un sapere che è nel 'fare'"""".""