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Altre persone. Antropologia, visioni del mondo e ontologie indigene
La messa in discussione dell'universalità delle dicotomie natura/cultura e natura/società ha posto gli antropologi di fronte al compito di elaborare nuove prospettive teoriche per l'analisi e la comparazione dei modi in cui, in società diverse, si concepiscono le frontiere ontologiche tra umano e non umano, soggetto e oggetto, mente e corpo, persona e cosa. Nel volume si propone una ricostruzione critica della ""svolta ontologica"""" nell'antropologia socioculturale contemporanea, rintracciandone gli antecedenti, esaminando gli approcci dei suoi principali esponenti ad alcuni temi chiave di dibattito (i rapporti tra umanità e animalità, tra soggettività del vivente ed """"essere nel mondo"""", tra socialità, relazione e agency, tra ontologia insita nelle distinzioni categoriali del pensiero moderno e ontologie implicite nelle visioni del mondo """"premoderne"""") e articolandone un confronto con le posizioni di chi, invece, sostiene che sia giunto il momento di riscrivere l'agenda dell'antropologia inserendola nel quadro delle ricerche e dei paradigmi dominanti nelle scienze cognitive e nella biologia evoluzionista."" -
Valentina Cortese. Un'attrice intermediale
Il volume prende in esame la figura divistica di Valentina Cortese, attrice di origini milanesi, che non solo ha saputo affermarsi a livello nazionale, ma è anche riuscita nell'impresa di conquistare Hollywood. In particolare, concentrandosi sul periodo che va dal suo esordio cinematografico dei primi anni '40 fino agli anni '70 del Novecento, momento in cui raggiunge l'apice del successo, si mette in luce come Cortese sia stata capace di passare con successo e senza soluzione di continuità dal cinema al teatro, dalla televisione alla radio. -
La violenza e Montaigne. Storia di un problema filosofico
L'opera di Michel de Montaigne segna il germogliare della riflessione filosofica moderna sulla soggettività. Ma nei ""Saggi"""", scritti in un frangente tra i più cupi e violenti della storia europea, è anche possibile scorgere un percorso parallelo, volto all'individuazione dei fondamenti pacifici dei rapporti umani. Attraverso l'analisi della storiografia, la precisa contestualizzazione del processo di elaborazione dei """"Saggi"""" e soffermandosi estesamente sulle categorie di scetticismo, tolleranza e pluralismo che strutturano il suo discorso filosofico, questo libro descrive il legame di Montaigne con la violenza e l'originale forma di irenismo tratteggiata per arginarla. Sullo sfondo delle grandi questioni dell'epoca - di ordine politico-militare e giuridico, culturale e pedagogico - viene così definendosi il profilo di un pensatore che, in continuo dialogo con la tradizione classica e rinascimentale, ha cercato di rifondare un ideale di umanità morale che non deve essere considerato perduto. Prefazione di Philippe Desan."" -
Libri in guerra. Editoria e letture per i soldati nel primo Novecento
La Grande guerra provocava in Italia molteplici conseguenze anche sul piano della produzione editoriale e della circolazione di materiale da lettura. Da un lato, l'evento bellico si traduceva in nuove iniziative di pubblicazione rivolte al pubblico sia al pubblico civile sia militare, diffondendo una tipologia documentaria estremamente varia per contenuti, forme e autori. Erano in maggioranza volumi e opuscoli con finalità propagandistiche e patriottiche, ma si imponevano anche tematiche prima mai affrontate di natura medica, assistenziale, tecnologica e sociale. Dall'altro, la mobilitazione di bibliotecari e uomini di cultura portava alla costituzione di comitati per l'invio di libri e riviste ai giovani soldati feriti negli ospedali e a quelli dislocati in trincea al fronte, sebbene in gran parte analfabeti. Nell'insieme si tratta di due aspetti complementari che contribuiscono alla ricostruzione di uno spaccato editoriale e culturale poco noto di questo tragico periodo della nostra storia. -
Musica e parola da Platone a Adorno
Il problema del rapporto tra musica e parola e tra parola e suono è una questione fondamentale per tutte le discipline che si occupano della musica: la filosofia della musica, l'estetica musicale, la letteratura musicale, la trattatistica musicale, la storia della musica. In termini moderni, tale problema ha assunto il nome, e conseguentemente le categorie, del rapporto tra linguaggio verbale e ciò che solo in tempi molto vicini al nostro si è chiamato linguaggio musicale: rapporto che è apparso di prossimità, di distanza, di contrasto, di fusione, di dissociazione, di imitazione, ma anche segnato da un dislivello costitutivo tra i due ambiti, e da differenze di principio. Nel corso dei secoli, dall'Antichità classica ai tempi moderni, il rapporto tra parola, musica e suono non ha cessato di configurarsi come problematico, tale da generare ancora altri problemi correlati e altri binomi obbligati. La riflessione che ne è scaturita ha contribuito a conferire uno slancio estremo allo stesso quesito relativo al senso della musica, quesito dibattuto con eguale intensità dalla filosofia quanto dalla poetica musicale. La posizione di tale problema ha determinato la questione, strettamente connessa, della valutazione estetica di quella che noi moderni abbiamo chiamato a volte ""musica pura"""": questione anch'essa affascinante per le diverse significazioni di cui la musica strumentale è stata considerata portatrice. I saggi compresi in questo volume fissano l'attenzione su alcuni tempi forti di tale complesso dibattito, trattando, in particolare, di Platone, il medio evo, Dante, Marsilio Ficino, il Seicento, Rousseau, Kant, il Romanticismo musicale, Adorno."" -
L' immaginario contemporaneo. La grande pro-vocazione delle serie tv
Ogni epoca ha gerarchizzato in modo diverso il quadro dei valori e ha rivisitato le proprie interpretazioni sulla vita e la morte, sul bene e il male, sul corpo e la mente, sul tempo e lo spazio, ""condizionando sia l'espressione che la produzione di emozioni"""" e modificando, di volta in volta, l'immaginario. Fin dal passato, i miti, le leggende, le storie popolari, hanno dato voce alle pulsioni profonde, ancestrali e archetipe degli uomini, compreso il """"terrore"""" nei confronti della morte, dell'aldilà e dello scorrere irreversibile del tempo. L'immaginario contemporaneo, oltre a far rientrare in una """"zona d'ombra del sociale"""" la morte e le ansie antiche, fa trapelare inedite angosce e ibridazioni che derivano dalle nuove frontiere genetiche, dalla contaminazione con il mondo artificiale, e sembra mettere in discussione la stessa costruzione dell'identità soggettiva. Il testo intende offrire una riflessione sociologica, antropologica, psicologica, unita a quella di un esperto del settore, sull'immaginario post-moderno attraverso l'analisi di alcune serie tv, in linea con la rilevanza teorica attribuita da alcuni studiosi a qualsiasi sua espressione simbolica, a iniziare da quella audiovisiva."" -
All'alba dell'arte digitale. Il Festival arte elettronica di Camerino
Il Festival arte elettronica di Camerino (1983-1990) ha svolto una funzione fondamentale nel rapporto fra arti visive e nuove tecnologie. Polo di attrazione internazionale, ha rappresentato per molti artisti italiani la possibilità di fare conoscere le proprie ricerche attraverso rassegne di computer art, videoarte e cinema, mostre e seminari, concerti, convegni e tavole rotonde destinate ai nuovi dispositivi tecnologici e al dibattito sull'impatto delle tecnologie di sintesi riguardo a creatività e riflessione critica. Questo volume è un contributo storico-critico dedicato a una manifestazione che non è mai stata oggetto di indagine, e offre, con una serie di saggi firmati da autorevoli specialisti, una panoramica di riflessioni sull'esperienza e sul dibattito relativi al rapporto fra arti visive e strumenti digitali nel contesto culturale degli anni Ottanta e sulla sfaccettata eredità nel campo dell'immagine digitale odierna nella scena artistica italiana. Ai saggi, per lo più basati su ricerche d'archivio, fanno seguito le testimonianze dei protagonisti e una selezione di documenti. -
Azione pubblica. Un glossario Sui Generis
Il volume raccoglie, sotto forma di glossario, le riflessioni sviluppate nell'ambito del Laboratorio di ricerca sull'azione pubblica ""Sui Generis"""" e ispirate al lavoro di Ota de Leonardis, cui è dedicato. Da circa un decennio il Laboratorio promuove la ricerca e il dibattito su questioni concernenti le trasformazioni delle istituzioni e dell'ordine normativo: sulle politiche pubbliche, sulle forme e tecnologie di governo, sulla partecipazione sociale e politica, sulle innovazioni sociali, sulle basi informative delle decisioni, sugli spazi e sulla loro qualità sociale, guardando soprattutto alle riorganizzazioni del welfare e alla città. Il filo rosso è la necessità di riconoscere l'importanza della dimensione cognitiva dei processi istituenti. Qui è in gioco infatti non solo la possibilità di comprendere l'azione pubblica, confrontandosi con il suo incerto presente e ancor più incerto futuro, ma anche la possibilità di pensare ad altre e differenti prospettive."" -
Rappel! Arte tra le due guerre
Problematiche e complesse, le esperienze artistiche negli anni tra le due guerre vivono sovente all'insegna di un ""ritorno"""" ove termini quali chiarezza, equilibrio, armonia, anche bellezza sono assunti nel diretto confronto con un rispolverato concetto di classicità. A questa particolare congiuntura guarda la raccolta dei saggi che il volume racchiude. Superando i vincoli di una periodizzazione strettamente filologica rispetto al manifestarsi di tali esiti, ciò che l'autrice propone è una serie di riflessioni organizzate secondo un filo di continuità che attraversa la vicenda artistica italiana ed europea tra l'affacciarsi degli anni Dieci e la prima metà dei Trenta. L'attenzione cade in particolare sul dibattito partito dalla crisi delle avanguardie. Si va dalla pagina della Metafisica dechirichiana alle nodali esperienze di """"Valori Plastici"""" e di """"Novecento"""", fino a considerare una nuova idea di realtà e di """"ordine"""" che, in apertura del decennio Trenta, vive tra cosmiche istanze immaginative proprie della stagione del Secondo Futurismo e rigorose ipotesi progettuali che attengono alla vicenda dell'Astrattismo geometrico."" -
Una rivoluzione di forme. Le Scuole Nazionali d'Arte di Cuba
Una delle opere architettoniche più significative della Rivoluzione Cubana è rimasta per molti anni abbandonata nei sobborghi de L'Avana. Le Scuole Nazionali d'Arte (Escuelas Nacionales de Arte) sono state concepite da Fidel Castro e Che Guevara dopo la vittoria della Rivoluzione, in un'esplosione di ottimismo utopico. Il progetto educativo e architettonico delle Scuole proponeva di reinventare l'insegnamento delle arti, proprio come la Rivoluzione sperava di cambiare la società. Purtroppo, le Scuole persero il consenso che le aveva viste nascere e i lavori furono interrotti prima del loro completamento. Il libro esamina convergenze e conflitti tra architettura, ideologia e cultura negli anni Sessanta a Cuba, raccontando lo sviluppo del progetto delle Scuole. Esse restarono semiabbandonate o solo parzialmente in uso fino a quando l'attenzione suscitata dal libro non riuscì a persuadere il governo cubano della necessità del loro restauro. Le Scuole Nazionali d'Arte oggi sono il simbolo eloquente di un sogno utopico e inafferrabile. !Una rivoluzione di forme. Le Scuole Nazionali d'Arte di Cuba"" è stato pubblicato per la prima volta in inglese nel 1999."" -
Attraverso i confini. Lettura, storia ed esperienza estetica in Stendhal e Flaubert
Julien Sorel ed Emma Bovary muoiono perché hanno letto certi libri: c'è pochissimo da scherzare! Senza i memoriali di guerra o i romanzi d'amore le loro vite sarebbero state diverse o, per meglio dire, non sarebbero mai esistite. Chi le ha immaginate, quindi, non avrebbe mai sottoscritto le parole con cui Italo Calvino stabiliva che ""all'interno dei libri l'esperienza è sempre possibile, ma la sua portata non si estende al di là del margine bianco della pagina"""". La fiducia di Stendhal e Flaubert nell'esistenza di un passaggio segreto che conduca il lettore alla scoperta del mondo è incrollabile: per questo l'attraversamento di quel confine si rivela non solo possibile, ma necessario."" -
Fuori dall'ombra. Voci su Clemente Rebora
Il presente volume apre una nuova collana editoriale promossa dalla sezione Reboriana del Rosmini Institute con l'intento di mantenere viva l'attenzione attorno a Clemente Rebora e di contribuire alla realizzazione di un proficuo e costante dibattito critico attorno al poeta lombardo. Questo primo volume, in particolare, ripercorre l'evoluzione di alcuni temi che hanno caratterizzato la lettura e l'interpretazione della produzione reboriana e, contemporaneamente, realizza un ideale e corale ""omaggio"""" a Clemente Rebora, poeta, uomo e sacerdote, sessant'anni dopo la sua morte. Il testo si presenta suddiviso in più sezioni: «critici e critica», «editori ed editoria», «un poeta sul poeta» e «testimonianze». Una lettera inedita, infine, sigilla il volume facendo riecheggiare nuovamente la voce dell'autore. Contributi di Elisa Marini (Premessa), Pietro Gibellini (Prefazione), Gianni Mussini, Attilio Bettin-zoli, Adele Dei, Matteo Giancotti, Paolo Giovannetti, Matteo Munaretto, Gualtiero De Santi, Isotta Piazza, Guido Oldani, Umberto Muratore, Franco Esposito, Pigi Colognesi."" -
Il cinema di Carlo Battisti. La favolosa vacanza di un insigne glottologo nel mondo della celluloide
Carlo Battisti, importante linguista e dialettologo, nel 1951 incontra per caso Vittorio De Sica, che gli offre immediatamente il ruolo di protagonista nel film ""Umberto D"""". Alla soglia dei settant'anni il professore entra in un mondo per lui sconosciuto e la sua indole di studioso lo porta a trasformare questa esperienza in un'occasione di ricerca e di creazione: nell'arco di cinque anni, dal 1951 al 1956, Battisti indossa anche le vesti di critico e di teorico del cinema, fino a diventare il soggettista e il supervisore di un documentario. Il libro ricostruisce quell'incontro e i suoi fecondi sviluppi, indagando per la prima volta gli illuminanti scritti di Battisti sulla teoria del linguaggio cinematografico."" -
La realtà virtuale. Dispositivi, estetiche, immagini
La realtà virtuale nel contemporaneo non può più essere considerata un mero intrattenimento ludico, bensì uno strumento di sperimentazione e di speculazione teorica, capace di stimolare la creatività caratteristica dell’uomo. Per questo motivo è necessario identificare e comprendere alcune delle relazioni che intercorrono tra la realtà virtuale e i diversi ambiti del cinema, della fotografia e dell’estetica, esplicitando la necessità, sempre più urgente, di ritematizzare un argomento che non può più essere concepito solo nei termini di una “questione tecnica”, ma pienamente e decisamente umanistica. Il volume si propone quindi di seguire alcune delle pratiche e dimostrarne il potenziale teoretico, con la precisa consapevolezza che il nuovo affonda comunque le sue radici nel passato, e manifesta evidenti dinamiche di rimediazione e riorganizzazione della percezione. -
Il femminismo delle zingare. Intersezionalità, alleanze, attivismo di genere e queer
«Questo è un libro fondamentale e altamente stimolante, che racconta un mondo di lotte e resistenze femministe trascurate sino a oggi.» - Silvia FedericirnLaura Corradi affronta un fenomeno sociale poco conosciuto in Europa e quasi inesistente in Italia: il femminismo delle donne rom, gitane e traveller. Le zingare appartengono alla più grande minoranza d'Europa, perseguitata nel passato ma anche nel presente. L'attenzione dell'autrice è posta sulle soggettività che producono saperi e lotte contro il sessismo, il classismo, la rom-fobia, le forme di anti-zingarismo sociale e istituzionale - che non accennano a diminuire -, puntando al rispetto culturale nel superamento di patriarcato e omofobia nelle comunità. Il volume offre un'analisi delle ricerche sociologiche recenti che documentano diverse forme di oppressione multipla, ma anche agency politica e attivismo di genere in queste comunità nei vari Paesi europei. Il femminismo delle zingare prende in considerazione il punto di vista e le sfide delle attiviste zingare come protagoniste attive della narrazione di una storia non ancora raccontata. -
Filosofia del tennis. Profilo ideologico del tennis moderno
Borg e Nietzsche, Panatta e Kant, Lendl e Spinoza. Possibile che il modo di giocare di un grande tennista riesca a esprimere una specifica concezione filosofica? E cosa rappresentano, in termini esistenziali, un tiebreak o un match point? Movimenti di pensiero e maestri della racchetta, posti sotto una nuova luce, vengono messi a confronto da Carlo Magnani per comprendere i legami tra due discipline apparentemente distanti. In questo saggio la filosofia entra in campo e diventa protagonista indiscussa, ponendosi come indispensabile chiave interpretativa per conoscere l'essenza del tennis. Una storia parallela rivolta a tutti, nella quale il pensiero dei grandi filosofi trova compimento attraverso il gioco dei grandi tennisti e le regole di uno sport unico. -
Gli italiani alla conquista del West. Tex Willer in tricolore. Una storia di uomini (ma anche di donne)
Le storie di questi Tex Willer italiani ci svelano com'è stata forgiata davvero l'America, e lo fanno con un sorprendente contributo femminile: di queste pagine sono protagoniste anche le cowgirl, le rapinatrici di treni e di banche, le detective e le donne pirata, oltre che le suore missionarie, le madri, le mogli e le amanti appassionate. L'America? L'abbiamo inventata noi italiani, e non solo con Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci. Al momento giusto, in ogni parte del continente è sempre spuntato un Tex Willer italiano a fare da apripista alla Storia, dal Texas delle grandi mandrie fino alle terre dei Sioux e ai flutti dorati dei Caraibi. A creare il mito letterario del Far West è stato il cowboy siculo-texano Charlie Siringo, che ha dato la caccia a Billy the Kid e al Mucchio Selvaggio e poi ha reso nota al mondo quell'epopea pubblicando un libro da un milione di copie e lavorando da consulente a Hollywood per i primissimi film western. Un altro italiano, il bergamasco Giacomo Costantino Beltrami, ha esplorato le sorgenti del Mississippi andando alla ventura fra i Sioux e ha scritto il primo dizionario della lingua di Cavallo Pazzo. E a New Orleans, il grande porto del West sui Caraibi, ha fatto base il genovese Giuseppe Bavastro, capitano corsaro di Simón Bolívar. -
I miei fantasmi. La ricerca psichica sul paranormale
Durante l'età vittoriana moltissimi intellettuali, scienziati e filosofi si interessarono alla ""ricerca psichica"""", ovvero allo studio di fenomeni paranormali come la telepatia, la telecinesi, lo spiritismo e la chiaroveggenza. Il presente volume raccoglie e traduce una selezione di articoli che William James dedicò a questo affascinante e controverso ambito di ricerca. Questi saggi, di importanza storica, ci introducono in una dimensione dell'opera di James in cui l'ansia di una prova scientifica della vita oltre la morte si intreccia con toccanti vicende personali e ci permettono di gettare uno sguardo inedito sulla nascita della psicologia e sull'evoluzione del pragmatismo filosofico."" -
Libertà di pensiero. Girodano Bruno, John Stuart Mill e Paul K. Feyerabend
La libertà può essere effimera, ma non per questo meno splendente. A partire da questo assunto si sviluppa il percorso proposto da Giulio Giorello in una raccolta di saggi ispirata da tre figure imprescindibili per il concetto di libertà: Giordano Bruno, John Stuart Mill e Paul K. Feyerabend. Epoche e visioni differenti, eppure molti sono i fili conduttori che collegano questi autori, primo tra tutti la necessità di esercitare la ragione e imbracciare le armi della critica. Sulla scia della rivoluzione cosmologica tracciata da Bruno, emerge l'esigenza di giudicare criticamente gli eventi, non accettando nessuna teoria come inconfutabile ed esercitando il dissenso, come suggerisce anche l'anarchico ""epistemologico"""" Feyerabend. Ed è proprio con Feyerabend che si realizza quel rovesciamento di prospettiva che si interroga se la scienza non sia diventata strumento di dominio e se la tecnologia non si sia trasformata nel sostegno più efficace alla burocrazia che invade le nostre esistenze mirando a una sorta di controllo totale."" -
Superman & Co. Codici del cinema e del fumetto
I novant'anni dalla nascita di Mickey Mouse e gli ottanta da quella di Superman diventano un'occasione per riflettere sulla natura crossmediale degli eroi della mitologia contemporanea. Dal medium di partenza entrambi si sono diffusi rapidamente ad altri supporti, sviluppando nuove narrazioni e creando, tra la pagina e il grande schermo, le condizioni del loro successo. Un percorso seguito da tanti altri eroi dell'immaginario, compresi quelli dell'universo Marvel creato da Stan Lee. Oggi, nell'epoca della crossmedialità, della convergenza dei media e dei cinecomics, sembra naturale che esista uno stretto legame tra fumetto e cinema, che sussistano una serie di reciproche influenze. Tuttavia il pubblico si chiede ancora quale genere sia più ""nobile"""", quale sia nato prima, se l'uno sia figlio dell'altro, o quanto l'uno dipenda dall'altro. Gli studiosi si sono lungamente impegnati nel tentativo di definire la natura di tale relazione, senza però mai analizzarne i codici con un rigoroso metodo comparativo. Un'operazione al centro di questo libro che, grazie all'ausilio di numerose illustrazioni, si pone come rinnovato momento di discussione e di critica e introduce anche la prima teoria per una semiologia del cinema d'animazione.""