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Joca, il «Che» dimenticato. La vera storia del ribelle italiano che sfidò il regime dei Gorillas
"Nella vita bisogna fare una scelta. Lo so che questo non è il mio paese, ma c'è la libertà da difendere e se nessuno ci prova le cose non cambieranno mai"""". Libero Giancarlo Castiglia emigrò in Brasile dalla Calabria a metà degli anni '50. Dopo un'esperienza come metalmeccanico a Rio De Janeiro, iniziò a collaborare con la redazione del giornale comunista """"A Classe Operaria"""". Anni difficili, quelli della dittatura militare che depose con la forza il governo del trabalhista João Goulart: il nuovo governo proibì gli scioperi e nel 1965 mise fuori legge le forze politiche avversarie. Castiglia poteva tornare in Italia, ma decise di lottare. Dopo una fase di addestramento in Cina, conosciuto come """"Joca"""", si mise al comando di un distaccamento della guerriglia rurale in Amazzonia: in soli 69 contro migliaia di soldati. Dopo anni di epiche battaglie Joca e i suoi vennero sconfitti fra il 1973 e il 1974, e sparirono nel nulla a seguito di un imponente rastrellamento. All'inizio del nuovo millennio, però, in una fossa comune vicina al grande fiume Araguaia, viene ritrovato uno scheletro con le mani mozzate: il governo brasiliano ritiene possano essere i resti dell'italiano e organizza una spedizione in Calabria alla ricerca del suo dna. Ma da quel giorno di speranza ritorna il silenzio, nessuno in tutti questi anni ha mai voluto dare alla sua famiglia quello che gli spetta di diritto: il corpo del proprio caro insieme alla verità sulla sua morte. Una storia, sconosciuta ai più, che ricorda per alcuni tratti l'epopea del """"Che"""", e su cui il giornalista Alfredo Sprovieri ha deciso di fare chiarezza. Introdotto da Goffredo Fofi, il libro racconta le città e le foreste in cui il Plan Condor inghiottì la meglio gioventù sudamericana. Le due parti del saggio sono precedute e seguite da due brevi incursioni di inchiesta vera e propria che ci riportano al tempo presente e rivelano inediti retroscena sulla vicenda." -
L' essere e l'evento
Con ""L'essere e l'evento"""" (1988) Alain Badiou pone le fondamenta concettuali del suo sistema filosofico, che troverà il suo completamento in """"Logiques des mondes"""" (2006) e ne """"L'immanence des vérités"""". Attraverso un utilizzo originale della matematica postcantoriana, della psicoanalisi, dell'arte e della politica novecentesche, il filosofo francese intende affermare la possibilità della filosofia all'interno di un presente che non ha mai smesso di annunciarne la fine. Essere, evento, verità, procedura generica costituiscono allora gli strumenti principali con cui Badiou ripensa i concetti cardine della storia della filosofia e sviluppa un'ontologia del molteplice capace di delineare una nuova teoria del soggetto."" -
Arricchirsi impoverendo. Multinazionali e capitale finanziario nella crisi infinita
Dopo ""Scacco alla superclass"""" (Mimesis, 2016), Giorgio Galli e Francesco Bochicchio tornano in libreria con un saggio che intende fare chiarezza sul rapporto tra crisi e ruolo delle multinazionali.rnrn È corretto affermare che l'attuale situazione abbia coinvolto tutti i livelli della scala sociale, oppure qualcuno ne ha persino tratto vantaggio? Nella prima parte, il noto politologo Giorgio Galli dimostra che la crisi 2007/2016 ha impoverito principalmente le classi medie e lavoratrici dell'Occidente, mentre un centinaio di multinazionali, attraverso una serie di operazioni descritte nel dettaglio, hanno conosciuto un arricchimento senza precedenti. La seconda parte, del giurista e esperto finanziario e di diritto bancario Francesco Bochicchio, certifica la natura endogena della crisi. Contrariamente da quanto sostenuto da Schmidt e Robbins, l'economia attuale si è alterata a tal punto da non poter essere più considerata una scienza dei mezzi. L'opera a quattro mani di Galli e Bochicchio si propone di descrivere i danni causati da questa preoccupante mutazione."" -
La filosofia del cocktail
Una lettura divertente, che mescola il piacere “moderno” del drink con il pensiero arcaico, tracciando così un itinerario non soltanto concettuale, ma gustativo, olfattivo e visivo.rn«Un compendio sulla filosofia che sta dietro l'arte del buon bere che Riva sviscera attraverso la sapienza delle miscele da lui approfondita anche con i suoi studi di chimica.» - Il GiornornrnIn questo viaggio attraverso luoghi e personaggi, l’interazione tra filosofia, musica, scrittura e ricette (sia classiche sia innovative) ci conduce verso la consapevolezza che la preparazione di un cocktail rappresenta quasi un percorso alchemico.rnrnrnrn«Fin da subito, il titolo attira la nostra attenzione: in che modo due sostantivi semanticamente così lontani tra loro possono essere abbinati, creando questo insolito connubio? Da una parte, l'atavico amore per la conoscenza, che affonda le sue radici nelle origini della civiltà; dall'altra, un concetto nuovo, di matrice più incerta ed esotica, che appare per la prima volta all'inizio del XIX secolo e nulla sembra avere in comune con la madre di tutte le scienze. Quali considerazioni, verrà da chiedersi, sono racchiuse tra queste pagine?» Introduzione di Claudio Bonvecchio. -
Attori, teatro e un po' di vita. Scritti per il «Corriere della sera» (1974-2017)
Questo volume presenta, per la prima volta, un insieme di recensioni, interviste, articoli, dedicati al teatro e allo spettacolo, che Maurizio Porro ha scritto, negli anni, per il «Corriere della Sera», raccontando fatti, eventi, serate della vita teatrale milanese e italiana. Ne risulta un osservatorio particolare e inaspettato delle nostre scene dal 1974 ad oggi, in grado di offrire, con garbo e piacevolezza, diversi spunti di riflessione, per comprendere opere e artisti che hanno fatto la storia dello spettacolo dell'ultimo mezzo secolo. Premessa di Franca Valeri. -
La grammatica della violenza. Un'indagine a più voci
Un confronto tra varie discipline sui temi della violenza e del dominiornrnrnIl volume è il frutto di un ciclo di esperienze messe in atto da un gruppo di studiosi di diverse discipline: in questo ambito, lo studio dei fenomeni di violenza all'interno della società si è unito alla riflessione teorica sui 'linguaggi della violenza'. L'atto che brutalmente interrompe ogni istanza di mediazione all'interno di un circuito comunicativo, o quello che stabilisce in modo coercitivo i rapporti di potere, hanno luogo seguendo codici, pratiche, tecniche del dominio spesso non facilmente decifrabili. L'idea è stata quella di far incontrare competenze diverse, spesso lontane e difficilmente comunicanti (dalla filologia classica agli studi filosofici e letterari, dalla sociologia alla psicologia), per un confronto su questi temi: in sostanza, una ricognizione del nesso tra violenza e dominio. In questo quadro di riferimento, sono stati affrontati anche i grandi temi della violenza di genere o della violenza specista. Il risultato dei lavori e di una intera stagione di appassionati dibattiti ed esperienze sul campo è condensato in questo libro. Con esso si vuole innanzitutto proporre uno strumento a coloro che sentono come ineludibile una riflessione sulle forme della violenza nella società contemporanea; al contempo, la res publica delle idee e le varie cittadelle della scienza potrebbero trovarvi un modello virtuoso di dialogo tra le discipline e di interazione sociale da riproporre e perfezionare, auspicabilmente, in nuovi contesti culturali. -
Milano «rossa». Ascesa e declino del socialismo (1919-1926)
Nel 1919 Milano era ritenuta una delle città più ""rosse"""" d'Italia. I socialisti, che dal 1914 reggevano l'amministrazione comunale e che nel 1920 avrebbero conquistato pure quella provinciale, erano senza dubbio la forza politica più rilevante. Vista l'importanza del capoluogo lombardo, sembrava che il ruolo da loro esercitato potesse addirittura ripercuotersi positivamente sull'intera politica nazionale. Nel 1922, invece, furono i fascisti a diventare la forza egemone di Milano, con conseguenze drammatiche anche per il resto del paese. Eppure le elezioni politiche dell'aprile 1924 avrebbero dimostrato che a Milano l'antifascismo godeva ancora di un vasto consenso, soprattutto grazie all'azione decisiva e fattiva dei socialisti. Proprio però le divisioni interne del socialismo, con la contrapposizione tra le sue due """"anime"""", la massimalista e la riformista, impedirono, purtroppo, di trovare contro il governo di Mussolini una strategia comune efficace e decretarono la sconfitta della libertà e del socialismo medesimo. Dopo la Liberazione, tuttavia, Milano fu capace di ritrovare la sua identità democratica e così il Partito Socialista, di nuovo primo partito cittadino nelle elezioni del 1946, poté costituire per lungo tempo l'asse centrale della politica ambrosiana."" -
Morte apparente, buio, sonno profondo. Tre fiabe dei Grimm
A differenza delle numerose illustrazioni della morte apparente di Biancaneve nella bara di cristallo, del sonno centenario della bella addormentata, quali immagini ci vengono in mente per la scena di Cappuccetto Rosso nella pancia del lupo? Le tre fiabe grimmiane ci consegnano dapprima la presenza di due assenze - morte apparente, sonno - e poi il buio, l'assenza di un'assenza: ognuna di esse avviene come dall'interno di una immaginaria crisalide, un rifugio intimo e protetto, che consente un passaggio alla successiva fase di sviluppo. Preceduto dai luoghi preparatori della casa e del bosco, in cui liberarsi della vecchia identità e rinascere come donne nuove, è nello spazio aprospettico della fiaba, riflesso di antichi riti di passaggio, che le metamorfosi fisiche ed esistenziali si compiono nei pressi di luoghi liminali tra vita e morte, essere umano e mondo, habitus e habitat, cultura e ambiente, finitezza costitutiva dell'essere umano e il necessario ampliarsi verso spazi originari. -
Il gusto non è un senso ma un compito. Epistenologia. Vol. 2
Questo saggio è il proseguimento di ""Epistenologia. Il vino e la creatività del tatto"""", pubblicato con Mimesis nel 2016. Da un lato, approfondisce e chiarisce aspetti e temi che lì erano presenti in nuce; dall'altro, presenta nuove elaborazioni di una ricerca che non cessa di rivelare nuovi sentieri per un approccio complessivo alla creatività della vita, attraverso e con il vino."" -
Dada da capo. Protesta e poesia nel segno del Cabaret Voltaire
Il 5 febbraio 1916 Hugo Ball ed Emmy Hennings aprono a Zurigo il Cabaret Voltaire. Laboratorio di una struggente controcomunità estetica impegnata contro le ipocrisie della società e la carneficina della Prima guerra mondiale, il locale è la culla di dada e della sua protesta vibrata di sentimenti, di convinzioni, di idee. Dada è energica, ferma opposizione, rifiuto e negazione, ma anche poesia, che passa attraverso il gesto incongruo, la paternità collettiva del testo simultaneamente declamato, l'acrobazia linguistica, la glossolalia, l'interferenza dei ritmi e delle sonorità, la commistione di grafica e acustica, il gioco. Gran parte della cultura, della letteratura e della produzione artistica contemporanea è in debito verso il Cabaret Voltaire. Eppure i versi di Hans Arp, Hugo Ball, Raoul Hausmann, Emmy Hennings, Richard Huelsenbeck e Kurt Schwitters sono ancora poco noti al vasto pubblico. Paola Bozzi ne analizza le declinazioni più paradigmatiche e vivaci, il loro rapporto con l'arte, la danza, la scienza, offrendo anche al lettore italiano l'opportunità di apprezzarne tutta la ricchezza e attualità. -
La rivincita delle nerd. Storie di donne, computer e sfida agli stereotipi
Dai pink hackathon ai corsi di programmazione rivolti a giovani donne, il testo indaga non tanto le cause e i meccanismi che allontanano le donne dall'informatica, bensì le motivazioni, le esperienze personali e professionali e i punti di vista critici di ""quelle poche"""" che popolano il mondo dell'information technology nel ruolo di programmatrici, ingegnere, manager, studentesse, docenti, attiviste. La scarsa presenza femminile nei percorsi tecnico-scientifici ha acquisito un rilievo crescente grazie alla proliferazione di iniziative e proposte di intervento volte a sensibilizzare ambienti educativi, professionali e istituzionali circa lo squilibrio di genere nella scienza e nella tecnologia. Questo volume prende forma da una ricerca sociologica che ha indagato varie reti, organizzazioni e iniziative italiane e internazionali nate per contrastare le disparità di genere nell'ambito dell'informatica. Nel dare voce alle professioniste che considerano il proprio lavoro e il proprio sapere tecnico non neutrale dal punto di vista del genere, questo libro vuole dunque fare emergere l'immagine di un altro mondo, in cui le donne, invece che essere intimorite dai computer, ne traggono piacere e ne riconoscono il valore sociale, contribuendo, anche attraverso l'aperta contestazione delle asimmetrie di genere, a sfidare gli stereotipi che permeano la cultura e le pratiche tecniche. Prefazione di Assunta Viteritti. Con un racconto di Enrico Gandolfi."" -
Il Movimento 5 stelle: dalla protesta al governo
In poco più di otto anni di vita, il Movimento 5 Stelle ha sconvolto gli schemi della politica italiana, dominata nell'ultimo ventennio dal bipolarismo centrodestra-centrosinistra. Esprimendo lo scontento e la richiesta di cambiamento, è riuscito, grazie anche all'uso innovativo del web, a coinvolgere nella vita politica migliaia di persone prima disimpegnate utilizzando fin dalla sua nascita alcuni schemi interpretativi tipici del populismo, combinandoli con le idee e le forme organizzative che caratterizzano i partiti-movimento. Questo libro ci fa comprendere cos'è oggi il movimento fondato da Beppe Grillo, qual è il profilo delle diverse anime dei suoi elettori e quanto è cambiato dai suoi esordi. Considerato per lungo tempo come un fenomeno effimero, una ""fiammata"""" destinata presto a consumarsi, è invece diventato nel 2018 la forza di maggioranza del nuovo governo, pur in coabitazione con la Lega di Salvini. Un'alleanza destinata forse ad aprire una nuova fase nel rapporto tra cittadini e politica e a rappresentare una significativa trasformazione del sistema politico italiano."" -
Ritorno all'oggetto interiore. Ipotesi sul percorso mistico
Con oggetto interiore intendiamo qui il ""patrimonio"""" di un individuo alla nascita, vale a dire la sua configurazione interiore originaria, a lui specifica. Con la socializzazione, questi dati originari si offuscano e si cancellano. Imparando a volere, a usare i sensi e a ricordare, il bambino si allontana dal proprio oggetto interiore. Questo libro legge l'esperienza mistica come un ritorno, o un tentato ritorno, a questa configurazione originaria. Il percorso mistico passa infatti attraverso la rinuncia all'intelletto, alla volontà e alla stessa memoria: vale a dire, a tutte le acquisizioni della socializzazione. Tradizionalmente interpretato come una ascesa a Dio, tale percorso appare allora, più che un'ascesa verso un Qualcuno sopra di sè, un ritorno a un Qualcosa dentro di sè. Il Dio dei mistici, di fatto, è assai diverso dal Dio dei teologi. È un Dio del tutto personale, che nasce continuamente nell'anima di ciascuno, e diverso per ogni mistico. Un Dio che ama la diversità, e gode che sia ricostituita in ogni soggetto, con mezzi semplici, umani."" -
L' uomo copernicano. Saggi di filosofia critica
Un'importante sequenza di scritti che vede fondersi nel marxismo due linee fondamentali del pensiero di Antonio Banfi: l'evoluzione del razionalismo critico e l'analisi della via che la civiltà moderna percorre da quattro secoli, cioè da quando il sorgere dell'economia e della società borghese promosse lo sviluppo della coscienza scientifica e storica dell'uomo. Il materialismo storico e dialettico acquista quindi in quest'opera un nuovo e modernissimo vigore, attivato da una penetrante polemica e dal confronto con il pensiero sia tradizionale che contemporaneo. -
Jean Vigo. Opera completa. Con DVD video
Tornare a riflettere su Vigo significa interrogarsi sull'istanza primaria dell'arte cinematografica: il rapporto tra immagine e immaginazionernrnNel corso del Novecento l'opera di Jean Vigo è divenuta centrale per la storia del cinema e delle arti visive. Amico di Storck e Painlevé, vicino a Buñuel e Ivens, introdotto al cinema da Dulac e Autant-Lara, la sua biografia e i suoi lavori sono ricchi di incontri ed episodi, talvolta sorprendenti, sempre determinanti. Nei suoi film - tutti proposti in DVD in questo speciale della Videns - Vigo ha saputo incarnare i principi della ribellione e dell'anarchia, del sogno e della passione, unendo Epstein e Chaplin, Ejzenstejn e Clair, avanguardie francesi e cinema russo, comicità ricercata e romantico lirismo. I registi della nouvelle vague lo hanno preso a modello, Bertolucci, Bellocchio, Tarkovskij e Sokurov lo hanno amato e ammirato. Da ""À propos de Nice"""" a """"Taris"""", da """"Zèro de conduite"""" sino al memorabile """"L'Atalante"""", la sua opera si offre oggi come un prisma da osservare per mezzo di nuove lenti e nuove strumentazioni teoriche. Tornare a riflettere su Vigo significa interrogarsi sull'istanza primaria dell'arte cinematografica: il rapporto tra immagine e immaginazione. Contiene un dialogo con Marco Bellocchio. Nel dvd video allegato: """"À propos de Nice"""", """"Taris ou la natation"""", """"Zéro de conduite"""", """"L'Atalante""""."" -
Apologia della polemica
In questo volume Ruth Amossy propone di ripensare la polemica all'interno di un quadro teorico e metodologico di innegabile valore euristico, quello dell'argomentazione e dell'analisi del discorso. Il fenomeno socio-discorsivo della polemica, stigmatizzato, se non addirittura ignorato in precedenza dalle teorie dell'argomentazione, è ripensato in una prospettiva post-perelmaniana. Fondando la sua riflessione su teorie di stampo politico e sociologico che evidenziano la natura costruttiva e la necessità del conflittuale, Amossy elabora un'innovativa ""retorica del dissensus"""", che ha il merito di mettere in evidenza le funzioni sociali della polemica, prima fra tutte quella di garantire una """"coesistenza nel dissensus"""" nello spazio pubblico. L'apologia proposta in questo testo ci rende consapevoli delle ragioni per cui la polemica dovrebbe essere ormai considerata la linfa vitale delle nostre società democratiche."" -
Difficoltà di apprendimento come sintomo. Legami, traumi e identità
Difficoltà scolastiche e disturbi specifici dell'apprendimento rappresentano attualmente le principali ragioni di presa in carico psicologica in età evolutiva. Il volume si propone di prendere in esame il fenomeno considerandolo anche come un sintomo che rimanda a significati importanti della vita affettiva dei giovani pazienti, un ""disturbo della curiosità"""" che spesso mette in scacco il loro cammino identitario. A partire dalle considerazioni sulle relazioni primarie disfunzionali e sui fattori traumatici collegati a questi quadri clinici, si cerca di fornire un punto di vista psicoanalitico sulle difficoltà di apprendimento, all'interno, di un contesto fino ad ora oggetto di approfondimento della neuropsicologia. Tale approccio integrato permette non solo di delineare un quadro psicodiagnostico completo in grado di """"descrivere"""" la persona e non il disturbo tout court, ma anche di offrire spunti di riflessione e approfondimento sulle metodologie di lavoro, diagnosi e trattamento con pazienti con difficoltà di apprendimento."" -
La nuova economia psichica. Il modo di pensare e di godere oggi
In questo testo Charles Melman, uno degli allievi più vicini a Lacan, prosegue nella riflessione iniziata ne ""L'uomo senza gravità"""". Attraverso conferenze, tenute in Brasile e in Belgio, e grazie al confronto con Marcel Gauchet e all'intervista con Jean-Pierre Lebrun, qui Melman precisa le nuove modalità cliniche prodotte dalla mutazione culturale in atto che, secondo la sua tesi, sta portando a un'organizzazione sociale fondata sul matriarcato e a un cambiamento nel rapporto tra i sessi. Questo mutamento genera dunque nuovi sintomi. In questo contesto, qual è la funzione della psicoanalisi? È in grado di affrontare queste nuove sfide? Con un'intervista di Jean-Pierre Lebrun."" -
Machiavelli. Sette saggi di teoria politica
Machiavelli fu una figura eccentrica, nel senso letterale di «lontana dal centro», dai classici canoni della teoria e del pensiero politico. Sovvertendo ogni platonica (e non solo) ambizione di ordine e di conciliazione, Machiavelli è il primo a caratterizzare il motore della dinamica politica in termini di conflitto e di divisione. Il conflitto, per Machiavelli, non è una scoria pericolosa da eliminare, ma il nucleo irriducibile della politica: il conflitto non è un residuo, o un rìschio estremo, che la politica debba, o possa, rimuovere, ma esattamente il suo «fatto», la sua «materia», alla quale nessuna «forma», nessun ordine, potrà mai rinunciare, pena il prosciugamento del politico stesso. La presente antologia machiavelliana permette di comprendere in che senso divisione e conflitto costituiscano non soltanto una caratteristica intrinseca dell'esistenza umana, ma anche un principio di azione pratica, utile per affrontare e risolvere i dilemmi e le tensioni del tempo presente. La sfida, che Machiavelli invita a raccogliere, e che fa di lui un autore estremamente attuale, è che possa esistere una «unità» anche nel conflitto, attraverso di esso, e soprattutto grazie ad esso. -
Un' etica della personalità
"Un'etica della personalità"""" costituisce il volume conclusivo - dopo """"Etica generale"""" e """"Filosofia morale"""" - della trilogia """"Una teoria della morale"""", con la quale Ágnes Heller ha compiuto il suo """"quasi-sistema"""" filosofico. Il libro si apre con l'analisi dell'etica della personalità di Nietzsche, trattata in """"Genealogia della morale"""" e messa in rapporto con il """"Parsifal"""" di Wagner, di cui viene proposta una nuova lettura. Seguono tre dialoghi in cui due giovani filosofi immaginari, Joachim e Lawrence, discutono da diversi punti di vista e confrontandosi con una misteriosa figura femminile, Vera, la possibilità di un'etica della personalità. Il libro si chiude con alcune lettere scambiate tra Sophie Meller, la nonna di Ágnes Heller considerata una figura esemplare, e la nipote Fifi (Heller giovane). Una scrittura filosofica che usa differenti stili, anche letterari, corrisponde a un'etica che si ispira esplicitamente più a Shakespeare, a Goethe e a persone reali che a """"teorie"""". L'etica della personalità s'incarna infatti in donne e uomini concreti, con i loro dubbi, le imperfezioni, gli amori e le amicizie e soprattutto la scelta di vivere una vita buona."