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Le vergini giurate. Donne libere di costringersi e costrette a liberarsi in Albania
Ancora oggi in Albania, donne fragili e combattive vengono obbligate ad abbandonare la propria femminilità per ottemperare al ruolo riservato agli uomini in società maschiliste. Il diventare Vergine Giurata non si limita al taglio maschile dei capelli o all'avvolgere il seno in strette bende. Rinunciare alla propria femminilità significa avere la forza di schiacciare le proprie pulsioni e la propria natura femminile, caricandosi non solo dei diritti ma anche del peso dei doveri riservati agli uomini. Che sia dettato da un'imposizione della famiglia - legata al bisogno di un erede maschio - o dalla rivendicazione personale di libertà, l'annientamento personale si presenta come unica strada, possibile e necessaria, per il riconoscimento sociale. Libertà e autodistruzione si fondono, quindi, in figure svuotate di senso, imprigionate in un processo di ""autodeterminazione inversa"""" in cui le Vergini Giurate si oppongono alla società pur rimanendovi all'interno. È così che la forza di reprimersi si trasforma nel diritto di contare. Prefazione di Gianfranco Mormino."" -
L' autoritratto. Cinema e configurazione della soggettività
L'autoritratto è una forma artistica persistente: attraversa la storia delle arti, l'evoluzione dei dispositivi di costruzione dell'immagine, sconfina tra i generi, si appropria di nuove tecnologie, pervade le pratiche sociali contemporanee. Quali sono le sue caratteristiche e i suoi esiti? E perché in periodi diversi, con modalità espressive ed estetiche eterogenee, numerosi cineasti hanno scelto di confrontarsi con tale forma, presa in prestito dall'arte visiva, e di rielaborarla profondamente in territorio cinematografico? -
Abitare la terra al tempo di internet. Luoghi, comunicazione, vita umana
Dal momento che Internet è incorporata nella nostra vita, il tempo trascorso davanti a uno schermo di un computer o a un dispositivo piccolo, portatile, è aumentato esponenzialmente. Tutto ciò influisce non solo su come le persone interagiscono con le macchine e con gli altri, ma influenza anche lo sviluppo della propria identità, le emozioni, i sentimenti di affetto, intimità, la conoscenza e la riproduzione della cultura, l'integrazione, l'esclusione, la sicurezza, il senso di appartenenza ai luoghi, la capacità dei luoghi di trattenere le persone, la mobilità, la giustizia spaziale. In altre parole, la vita umana sulla Terra. Quali sono i cambiamenti significativi, cosa questi cambiamenti significano per la nostra vita come esseri sociali sulla Terra? Il libro esplora i molti modi in cui gli ambienti digitali stanno cambiando la Vita delle persone e come i luoghi siano vissuti dalle persone nelle loro esistenze e comportamenti mediati da Internet e in Internet. Questioni concettuali e teoriche, casi empirici originali sono presentati, analizzati, interpretati e offerti alla riflessione comune. -
Nessun Kurtz. «Cuore di tenebra» e le parole dell'Occidente
L’analisi segue una strada accidentata, fatta di intoppi e ricorrenze, ed è costruita sulla convinzione che il Kurtz conradiano continui a tornare, in vesti diverse ma con la consueta ambiguità, in molte narrazioni contemporanee.rnrnrnQuesto volume parte dal viaggio di Marlow dal Tamigi al Congo e arriva a un itinerario opposto, che si dipana qui e ora, nel Mediterraneo, dall'Africa e in direzione dell'Europa. L'analisi segue una strada accidentata, fatta di intoppi e ricorrenze, ed è costruita sulla convinzione che il Kurtz conradiano continui a tornare, in vesti diverse ma con la consueta ambiguità, in molte narrazioni contemporanee: tutte hanno al centro la necessità e l'impossibilità di raccontare l'altro e di trovare le parole e le immagini per farlo. È una storia ancora non conclusa, che dimostra a che cosa serve la narrazione. Attraverso le opere di Orson Welles, F.F. Coppola, Will Self, Chris Cleave, Maylis De Kerangal, Giuseppe Catozzella, Margaret Mazzantini, Jenny Erpenbeck, Lina Prosa, Anders Lustgarten, Crystal Pite, Stephen Frears, Alan Maglio e Medhin Paolos, Domenico Iannacone e Luca Cambi, Mario Badagliacca, Kevin McElvaney, Mario De Carolis, una stessa vicenda viene riscritta in contesti nazionali e artistici diversi. Sempre in cerca delle parole giuste per dirlo. -
Le case dei poveri. È ancora possibile pensare un welfare abitativo?
Una casa per tutti è un'eventualità che le politiche abitative non hanno mai realizzato: esito non sorprendente di una tradizione segnata da vistosi limiti di efficacia e che ha costantemente adottato - anche nelle sue forme 'sociali' - un approccio che ha penalizzato le componenti povere della domanda. Questo libro si interroga sulla possibilità di rendere 'più sociali' le politiche abitative: un obiettivo oggi credibile, come mostrano le esperienze che in Europa hanno tentato di ripensare il diritto alla casa istituendo per i poveri un 'supplemento di socialità'. Per i poveri le comuni politiche sociali possono non funzionare. Occorre uno sforzo supplementare, occorrono un adattamento dell'offerta complessiva e l'introduzione di provvedimenti ad hoc per le popolazioni in maggiore difficoltà. Un corpo di misure che si aggiunga e rafforzi, non sostituisca, le politiche generali. Una nuova offerta sociale che consenta ai poveri di realizzare vere esperienze abitative, sulla base dei principi che nelle nostre società costituiscono l'abitare come 'valore'. Nella seconda parte del libro l'esclusione abitativa e la possibilità di accrescere la socialità delle politiche sono discusse con riferimento al caso italiano (è possibile costruire in Italia un accettabile sistema di welfare abitativo?) e a due popolazioni che esemplificano differenti modalità di esclusione e di costruzione delle politiche: gli homeless (il movimento verso una nozione più comprensiva, la straordinaria innovazione delle politiche nell'ultimo decennio) e gli immigrati (le ragioni del diverso successo abitativo, la crisi e l'aggravarsi dello svantaggio, la comparsa in questi anni di nuove figure della marginalità abitativa). -
Filosofie in dialogo. Lexikon universale: India, Africa, Europa
Nel contesto contemporaneo dove si parla spesso di ""crisi della ragione"""" e della parola, dell'urgenza di """"allargare gli orizzonti della razionalità"""", sempre più si sente la necessità di una razionalità dialogica che sappia mettersi in ascolto dell'altro e contrasti un pensiero dallo stile egemonico ed escludente. Con uno sguardo attento alla """"polivocità culturale"""", gli autori si sono confrontati, e dall'appassionato dialogo tra le diverse culture di provenienza è nata questa ricerca. Il Lexikon è una sorta di """"mappa in scala ridotta"""" dell'immenso patrimonio filosofico universale; non ha la pretesa di essere esaustivo, ma vuol essere un tentativo di trovare sempre sentieri di dialogo. Questo manuale potrà essere utile a studenti, a professori che vorranno insegnare filosofia con un più ampio respiro, ma anche a chi è impegnato nel sociale, nelle scienze umane, nello studio delle religioni."" -
Del resto. Aforismi e altri scritti (1965-2015)
"Agire secondo il gusto, sintonizzarsi su ciò che si crede attuale, presente, credibile. Rassicurati ci muoviamo così nella cecità dell'imminente, nel ricatto del qui e ora, presumendo che la soluzione venga prima del problema. Ma l'arte non prevede la sua collocazione, non si installa tra un prima e un poi, rende inette le storicizzazioni, smentisce le ricette sulla sua prevedibilità, ci fa il dono inatteso dell'improbabile."""" Prefazione di Paolo Biscottini." -
Lo schermo e lo spettro. Sguardi postcoloniali su Africa e afrodiscendenti
Pressoché assente sul mercato italiano, il «cinema africano» si riaffaccia all’attenzione della critica perlopiù solo in occasione dei festival. Eppure, tanti registi o anche interpreti, emersi sulla scena negli ultimi anni, appartengono alla famiglia afrodiscendente e contribuiscono al consolidamento di un interesse crescente per le culture visuali nere. In crisi negli ambiti d’origine, gli studi postcoloniali stanno trovando nuova linfa nel dialogo interdisciplinare e in altri paesi, Italia compresa. Gli studi filmici e visuali cominciano appena a prendere le misure con questa nuova ondata d’interesse per le produzioni del Sud globale e di autori postmigranti e con la diffusione di strumenti critici che mettono in questione la prospettiva eurocentrica tuttora dominante. Il libro è una raccolta di saggi e interventi, nel quale De Franceschi delinea l’originalità di alcuni percorsi d’autore e d’attore o indaga alcuni luoghi privilegiati della riflessione teorico-critica, soffermandosi sullo sguardo altrui rivolto ad Africa e afrodiscendenti, per suggerire itinerari di contronarrazione al presente o controstoria del cinema, con un’attenzione privilegiata all’Italia. Lo spettro del titolo è il fantasma del colonialismo, inteso in un’accezione espansa che investe i rapporti di dominio fra l’Occidente e il resto del mondo, ma anche lo spettro variegato delle identità che articolano lo spazio discorsivo della nazione, negato da una narrazione egemonica che tende a escludere soggetti e gruppi subalterni. Prefazione di Áine O'Healy. -
I film attraverso i film. Dal «testo introvabile» ai «video essay»
In uno scenario mediale in rapida evoluzione, che possibilità si aprono per la critica cinematografica e lo studio dei film? Questa analisi si focalizza in particolare sui video essay, una fra le tante pratiche contemporanee di sperimentazione audiovisiva. Riciclando, rimontando e remixando le immagini cinematografiche, il video essay si pone come pratica critica e di ricerca, ma anche come forma poetica e ludica. -
Tutto quel che è, finisce. Guida a «L'anello del Nibelungo» di Richard Wagner
Il volume nasce dalla rielaborazione di un ciclo conferenze tenute presso il Teatro Massimo di Palermo e di due corsi universitari entrambi dedicati al Ring. Vi si trova una guida completa e aggiornata al sistema drammaturgico-musicale wagneriano, alla sua ricchezza concettuale e ai presupposti estetici, filosofici e politici che ne furono alla base. È costituito da un'ampia introduzione dedicata alle suddette premesse (con numerose citazioni dagli scritti di Wagner), seguita da un 'racconto' dettagliato delle vicende - innanzi tutto - dei quattro drammi musicali, in altrettanti capitoli. La trattazione si avvale degli apporti ermeneutici più significativi, da quelli storici di Nietzsche, George Bernard Shaw, Thomas Mann, T. W. Adorno a quelli più recenti. Corredata degli esempi musicali relativi a tutti i Leitmotive e di tavole che offrono una visione d'insieme della struttura tematica, offre la possibilità di addentrarsi nell'universo sonoro e drammaturgico di una delle più grandi creazioni di tutti i tempi per osservarne i dettagli compositivi e districarne la complessità dei significati. Il taglio non è tuttavia analiticamente specialistico: l'origine stessa del volume, didattica e divulgativa, si riflette nell'adozione di un registro intermedio, che non trascura le annotazioni utili allo studioso più competente, ma si presenta al contempo accessibile al lettore colto e appassionato. -
Un' apertura di infinito nel finito. Lettura dell'impersonale di Simone Weil
La riflessione di Simone Weil sull'impersonale dischiude un orizzonte di speranza a un Occidente che sembra avere smarrito il proprio senso. La nozione di impersonale compare nella sua opera matura, precisandosi in particolare negli scritti di Londra. Si tratta di un concetto che coinvolge le coordinate metafisiche, filosofiche ed esistenziali dell'intero percorso di ricerca di Simone Weil, tanto da poterlo interpretare come un aprés-coup, che, una volta messo a fuoco, risignifica tutto il suo percorso. Esso prende forma nella riflessione nata da un'esperienza mistica, che è rimasta un evento privato della sua esistenza ma che ha dato una svolta radicale alla sua ricerca. Il concetto di impersonale viene considerato in particolare nei suoi effetti sul pensiero politico di Simone Weil, che lo pone al centro della propria riflessione così da arrivare a concepire un legame politico sottratto sia al collettivo sia all'individualismo. Il testo essenziale per questa indagine è ""La persona e il sacro"""", opera scritta a Londra, assieme a La prima radice. L'impersonale, come ciò che non è riducibile alla persona, le permette di aprire un campo di indagine che riguarda le istituzioni, il diritto e la loro insufficienza a contrastare il movimento montante delle società di massa e dei totalitarismi che sorgono negli anni Venti e Trenta del Novecento in Europa. Si apre allora una precisa e appassionata indagine su cosa siano istituzioni accettabili, comunità che non alienino ciò che di sacro esiste nella singolarità."" -
Un filosofo tra i filosofi. Karl Jaspers e il pensiero occidentale
Questa raccolta di saggi, scritti da Karl Jaspers negli anni fra il 1947 e il 1955 e per la prima volta tradotti in italiano dalla cura, dalla competenza e dalla passione di giovani studiosi, è volta ad approfondire l'intrigante tematica relativa al rapporto fra la filosofia e la sua storia e può rappresentare una risposta al valore costruttivo della tradizione occidentale, che sembra ormai offuscarsi. Compaiono qui saggi più teorici, legati alla problematizzazione dell'idea di ""storia mondiale della filosofia"""" e altri più di carattere storiografico, dedicati a Senofane, Cusano, Goethe, Kant e Kierkegaard, tratti dai due volumi jaspersiani:"""" Weltgeschichte der Philosophie. Einleitung. Aus dem Nachlass hrsg. von Hans Sanex, Munchen 2013 e Aneignung und Polemik. Gesammelte Reden und Aufsàtze zur Geschichte der Philosophie, Munchen 1968."""""" -
Sistema, testimonianza, immagine. Saggi sulla tecnica
La tecnica è originariamente un tratto antropologico ma, dalla seconda metà del XX secolo, si è costituita come ""sistema"""". Per Jacques Ellul (1912-1994) i reali potenziamenti derivati dall'attività tecnica sono inscindibili da quelli simbolici e la moderna """"adorazione"""" della tecnologia è un derivato del sentimento ancestrale di adorazione che l'uomo primitivo provava di fronte al carattere misterioso e meraviglioso dell'opera delle sue mani. La tecnica quasi esaurisce la natura del legame che gli uomini stabiliscono tra di loro e con la realtà, dando vita a una sorta di linguaggio universale, che supplisce a tutte le insufficienze e a tutte le separazioni che essa stessa ha introdotto attraverso un'estrema specializzazione in tutti i campi. Nei saggi raccolti in questo volume Jacques Ellul si interroga su quale sia il ruolo attribuito alla testimonianza nella società tecnica, su quali siano le peculiarità del sistema tecnico e sul destino della parola e dell'immagine in questo nuovo milieu."" -
Ecologia della vita come corrispondenza. Frammenti per la spoliazione del senso
Questo saggio propone una rivisitazione profonda della cultura e della conoscenza filosofica occidentali non attraverso un ""faccia a faccia"""" con il discorso analitico e argomentativo quanto per mezzo di una poetica del frammento. Questa strategia tenta un dire che è quel che fa e un fare che è quel che dice, in una sorta di corrispondenza continua dove ogni cosa è legata a quel tutto che è il mondo, per quanto lo si scorge e lo si produce a ogni istante: è questo il senso del titolo """"Ecologia della vita come corrispondenza"""". Tra riflessione, narrazione e autobiografia, il senso si spoglia e si rimette al fluire del fiume nel quale (si) nuota, per far emergere la coerenza delle linee dell'esistenza individuale che è però, al tempo stesso, l'esistenza di tutti."" -
Il romanzo a variazioni
In un'epoca in cui lo studio del romanzo si riduce sempre più spesso all'analisi del plot, la forma è la grande trascurata. Eppure ciò che distingue il romanzo dalla semplice narrativa sembra consistere proprio nella sua possibilità di invenzione compositiva. Da dove attingere allora l'ispirazione di forme nuove se non dalla musica, arte ""formale"""" per eccellenza? Strutturato come una partitura, questo saggio esplora il modo in cui diversi romanzieri del XX secolo hanno rielaborato il principio della variazione su tema, già considerato dai compositori più illustri come la forma delle forme. Se alcuni romanzieri vi hanno rintracciato il modo di trasmettere una percezione disgregata della realtà, autori come Marcel Proust, Danilo Kis e in particolare Milan Kundera lo hanno tradotto in una forma coerente, capace di conciliare l'aspirazione cosmologica propria dell'arte con lo spirito ironico che contraddistingue il romanzo e di cogliere il codice esistenziale di una particolare categoria di individui: quella dei lettori di romanzi."" -
Machinima. Dal videogioco alla videoarte
"Machinima. Dal videogioco alla videoarte"""" raccoglie otto contributi inediti per l'Italia di studiosi di fama internazionale sul tema dell'intersezione tra videogioco e arte contemporanea. Nello specifico, gli autori esaminano il machinima, una pratica artistica che consiste nella produzione di filmati attraverso un videogioco. A partire dalla seconda metà degli anni novanta, artisti e registi si sono confrontati con questo mezzo, dando vita a un'estetica in bilico tra videoarte, cinema sperimentale e animazione digitale. Machinima. Dal videogioco alla videoarte è suddiviso in due parti. La prima, Teorie, offre una panoramica sul tema. La seconda, Pratiche, presenta quattro studi di caso incentrati sulle opere di altrettanti artisti. Il libro si rivolge prevalente agli studiosi di videogiochi, arte contemporanea e new media." -
Nonostante Laclau. Populismo ed egemonia nella crisi della democrazia moderna
È il populismo di sinistra la risposta giusta alla crisi della democrazia? La decostruzione postmoderna delle identità storiche apre una nuova stagione di libertà e pluralismo oppure finisce per accettare un terreno di gioco regressivo, nel quale viene già precostituita l'""egemonia"""" delle tendenze più particolaristiche e la produzione di appartenenze naturalistiche? Stefano G. Azzarà si interroga sui conflitti del nostro tempo, tra neoliberalismo e ricerca di un nuovo orizzonte di progettualità politica."" -
Esperienza, politica e antropologia in María Zambrano. La centralità della persona
"Esperienza, politica e antropologia in María Zambrano"""" attraversa i nodi fondamentali del pensiero zambraniano: il dato esperienziale, il punto di vista antropologico e la prospettiva storico-politica. Muovendo dal contesto storico-sociale in cui si trova a vivere e radicalmente condizionata dall'elemento esperienziale, Zambrano delinea un pensiero che è viva espressione dell'incontro tra la dimensione speculativa e l'elemento vitale, a suo giudizio indispensabile per comprendere profondamente l'essenza umana. La sua riflessione filosofico-politica, pienamente incarnata dalle mujeres - che anticipano per molti versi il pensiero della differenza sessuale - traccia un percorso articolato intorno ai nodi della responsabilità, della coscienza, dell'auto-coscienza, della relazionalità, dell'alterità e dell'accoglimento della realtà, così da giungere alla costruzione di una dimensione sociale concretamente democratica e, dunque, umana. Ruotando intorno al concetto cardine di persona, all'interno di un orizzonte intellettuale, in parte di tipo esistenziale, in parte di carattere cristiano, l'umano costituisce l'elemento di fondo del filosofare zambraniano. El saber del alma, las entrañas, il sentire originario, la razon poética, i chiaroscuri rappresentano, così, i tratti peculiari della sua riflessione, che scorre fluida e circolare ben al di là di ogni tipo di sistematizzazione." -
Allo scoperto. L'emozione del linguaggio
I saggi raccolti attorno al dialogo fra letteratura e filosofia affrontano temi diversi in una prospettiva comune: attenzione ed esitazione sono i concetti che legano le riflessioni sul valore cognitivo della letteratura; memoria e scoperta concettuale le categorie che tengono unite le differenti analisi per una epistemologia della lingua letteraria. L'emergenza imprevedibile dell'emozione che irrompe nella comunicazione è confrontata con le risorse linguistiche della letteratura. Involontarie esitazioni possono determinare il corso delle nostre azioni. Destinate al silenzio dell'incompiuto, improbabili relazioni si risolvono in parziali accadimenti che sfuggono alla chiarezza di una descrizione esaustiva o alla definitiva spiegazione. La lingua letteraria conserva una traccia di questo non detto e porta allo scoperto il suo significato. I saggi qui riuniti mostrano come la ricerca di una nuova formulazione linguistica possa costruire lo spazio di reazioni là dove si sedimentano mancanze reali o realizzazioni ideali. Dichiarazioni e deliberazioni disegnano un campo di fragili equilibri che richiedono nuovi atti linguistici per fare di esitazioni consapevoli azioni. -
In viaggio con Kant
Il viaggio per mare con Kant, metafora del viaggio dell'esistenza, prende spunto da una navigazione concreta del grande di Königsberg, che consente di confrontarci con le tematiche dell'abisso e della prospettiva, del conferimento di senso alla vita basato sulla libertà e sulla volontà rispetto alla sconsolata casualità o al rigido determinismo della causalità meccanica, al caso o al destino. Il dialogo che Kant intraprende serrato con Platone e con Hume, con Leibniz e con Epicuro ci conduce a meditare su nuclei noetico-esistitivi di importanza capitale. La padronanza di sé, indispensabile per poter affrontare con saldezza la navigazione e dirigere il timone della rotta, supera gli esiti scettici di una prospettiva meramente fenomenica e ancora la spazio-temporalità nel suo fondativo sostrato noumenico. La relazione indissolubile tra la realtà della libertà, la sua coappartenenza all'incarnazione eristica e la prospettiva teandrica costituiscono i fari che illuminano l'incedere della nave nel mare aperto della vita.