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Architetture e paesaggi
La crisi ascendente dei sistemi insediativi e dei sistemi produttivi globalizzanti, in primis quello agroalimentare, sta generando una nuova cultura di utilizzo integrato e socialmente inclusivo delle risorse territoriali, promossa in Italia, fra gli altri, dalla Società dei Territorialisti/e. Questa nuova cultura esprime una forte domanda d'innovazione progettuale verso forme di sviluppo locale autosostenibile. Proposte concrete da parte degli attori locali organizzati in reti che intrecciano attività multifunzionali, garantendo la riproduzione sociale delle comunità in equilibrio dinamico con gli ecosistemi del territorio. Il progetto (come scenario territoriale, forma insediativa e tipologia architettonico/tecnologico/ambientale) intreccia le radici antiche con l'innovazione localmente appropriata e mette in evidenza come i territori residuali/abbandonati possono avere un potenziale locale di occupazione radicata e di rigenerazione sociale e ambientale molto elevato attraverso mix equilibrati di multifunzionalità (costruzione del paesaggio, approvvigionamento energetico ed alimentare, ospitalità dolce, di infrastrutture leggere per comunicare e muoversi). L'innovazione progettuale consiste nel dar forma ai nuovi paesaggi produttivi partendo dalla conoscenza profonda dei luoghi e delle culture locali, dalle esigenze della nuova cultura di pattualità città/campagna, dalle risorse disponibili e potenziali sia in termini di vocazioni agricole che di flussi di risorse conoscitive, materiali, energetiche e finanziarie per rispondere alle nuove domande emergenti di prodotti e servizi ambientalmente sostenibili da parte delle comunità locali insediate nel territorio. In questo senso si apre un interessante campo di lavoro anche per la formazione degli architetti che ribalta il paradigma costruttivo e modula il progetto dell'assetto fisico - dal paesaggio all'ambiente costruito - sulla centralità dell'attività primaria nei processi di scambio metabolico campagna/città, partendo anche dal patrimonio della buona architettura contemporanea che si riconosce nello spirito positivo dei luoghi e dei materiali, della vita reale delle comunità civili, del lavoro e dell'arte di vivere, alla ricerca di un senso nella realtà sociale e nelle comunità locali. L'insieme dei contributi dell'almanacco si colloca in un contesto di cultura progettuale dell'architettura moderna e contemporanea che è stato ed è tuttora poco sensibile ai temi dell'architettura rurale e rurale-urbana. Eppure se si esce da un atteggiamento che oscilla tra la pratica consumistica (il paesaggio agricolo/alpino come pallido sfondo per operazioni commerciali) e autocelebrazione degli ""archistar"""", la qualità diffusa di una nuova architettura delle origini, sostenibile e sintetica nel suo realismo, potrà essere uno dei nuovi obiettivi degli architetti europei di questi prossimi decenni."" -
Cultura del terrore
Gli atti di terrorismo, che colpiscono crudelmente molti cittadini inermi di ogni parte del mondo, impressionano spesso per quella che appare come una mancanza di logica: che responsabilità avranno mai i passeggeri in un aeroporto o in una stazione di autobus per atti che altri compiono, spesso a loro totale insaputa, in altre parti del mondo e in scenari completamente diversi? Lo sforzo degli autori del libro è quello di indagare appunto ciò che, prima facie, appare inspiegabile. Che cosa fa sì che emerga progressivamente nella mente di molti individui, e nella mentalità dei loro gruppi di riferimento, la fantasia di una distruttività che non individua nemmeno più un oggetto meglio definito, ma solo un grumo di elementi indefiniti e comunque ostili? L'idea freudiana che le rappresentazioni inconsce non si formino a caso, ma che seguano percorsi piuttosto rigidi, potrebbe essere vista come l'idea base di questo volume; si cerca in effetti nelle sue pagine di mettere in rilievo come il terrorismo sia il frutto di una cultura del terrore che ha molti padri, quasi tutti pronti a disconoscerlo come creatura propria. La storia dei rapporti politici, sociali, culturali e psicologici tra popolazioni dominate, nell'epoca del colonialismo classico, e paesi dominanti, ha non solo lasciato resti importanti, ma anche prodotto ulteriori fatti e relazioni che hanno aumentato a dismisura il magma di risentimento, odio, senso di emarginazione e desideri di rivalsa che paiono oggi dominare il mondo intero. -
La legge e l'arcaico. Genealogia comparata dell'ordine moderno
Esiste qualcosa di impercettibile e di fondamentale che giace da sempre al cuore del diritto: la questione dell'origine. Tradizionalmente considerato come un immenso tabù - una sorta di ""arcanum"""" in cui """"politico"""" e """"giuridico"""" si indeterminano pericolosamente - il tema del cominciamento della legge sfugge, a tutti gli effetti, dalle preoccupazioni usuali del giurista. Partendo dal recente dibattito scaturito in ambito internazionale sul tema delle """"legal origins"""", nonché attraverso una riconfigurazione complessiva della metodologia comparatistica, lo scopo del presente volume consisterà nell'indagare lo svolgersi di quei processi costituenti (politici, filosofici, religiosi e antropologici) che innervano archeologicamente le forme del diritto. In un ampio scenario intellettuale, lo studio verrà condotto per mezzo di una rilettura intensa e originale delle maggiori opere di Thomas Hobbes, Hans Kelsen, Carl Schmitt, Hans J. Morgenthau, Sigmund Freud e Walter Benjamin. Di fronte alle pratiche del nuovo ordine mondiale, a quei cambiamenti improvvisi di sovranità che conducono all'affermazione sempre più incisiva della violenza dell'economico, l'enigma dell'origine della legge - il suo """"initium"""" e il suo comando - torna come spettro pronto per inquietare la simbologia positivistica del diritto. Nella sfasatura tra passato e presente, tra arcaico e contemporaneo, il tempo puro diviene così il tempo della rappresentazione, del ri-presentarsi dell'origine: in breve, il tempo per il dischiudersi dell'""""arché"""" della legge."" -
La legge dei privati. Genealogia dei paradigmi continentali del contratto
L'opera si propone di indagare in ottica comparata il ""governo"""" esercitato dalla Legge nei confronti degli accordi che gli individui stipulano dimostrando come all'interno dell'occidente esista da sempre un inscindibile legame tra esso e l'apparato discorsivo della teologia cristiana. L'analisi, dopo aver ricostruito il mondo epistemico all'interno del quale si sviluppa il """"giuridico"""" medievale sul continente europeo, si concentra sulla fitta rete di discorsi e saperi che variamente si intrecciano a partire dal XI secolo per andare a riconoscere l'obbligatorietà dell'accordo anche se sprovvisto dei """"vestimenta"""" richiesti dal diritto civile di tradizione giustinianea. Le riflessioni della patristica e della scolastica si dimostrano fondamentali nel dislocare in maniera nuova il contenuto dei testi giuridici romani giustinianei in ambito continentale tanto che, sebbene il processo di secolarizzazione della società e del fenomeno giuridico veda alla fine trionfare l'ordinamento civile, la giurisdizione secolare accoglie il principio della vincolatività dell'accordo nudo di origine canonistica ben prima di quanto tradizionalmente si creda. Nel corso del XVI secolo poi le riflessioni della seconda scolastica compiono un'ulteriore ridefinizione di questi paradigmi e in questo modo ancora una volta il discorso teologico contribuisce in maniera decisiva alla formazione del sapere giuridico e fornisce il materiale necessario alla successiva riflessione giusnaturalista per costruire il moderno paradigma contrattuale fondato sul consenso che conosciamo."" -
Elogio dell'astrazione. Gaston Bachelard e la filosofia della matematica
L'itinerario intellettuale di Gaston Bachelard parte dall'insoddisfazione per le teorie filosofiche tradizionali rivelatesi inadeguate innanzi alle rivoluzioni scientifiche del Novecento e alle crisi teoriche che le hanno accompagnate. Nell'affrontare la sfida della contemporaneità, Bachelard propone un lessico innovativo strutturato dalla sua ""topologia filosofica"""". Il volume ricostruisce e rielabora criticamente l'interpretazione bachelardiana della scienza e della filosofia, privilegiando l'astrazione, la matematizzazione e la dialettica tra atto e ostacolo epistemologico, anche attraverso l'analisi di alcuni casi storici, per mostrarne l'attualità nella società contemporanea virtuale e informatizzata."" -
La questione del mondo nei primi corsi friburghesi di Martin Heidegger
I corsi che Martin Heidegger tenne dal 1919 al 1923 a Freiburg i.B. mostrano fin dal loro esordio il ruolo determinante dell'esperienza del mondo e dell'evento di significatività che a essa corrisponde. Il libro ripercorre i documenti di questo periodo seguendo il filo conduttore del mondo della vita (Lebenswelt), tema che accompagna il lavoro di rinnovamento della fenomenologia, inteso dal giovane docente come un approfondimento critico della via tracciata da Husserl. Ambiente, collettività e ipseità sono le tre coordinate del mondo della vita prese in esame dalla ermeneutica della vita fattizia sviluppata in questi anni di intensa sperimentazione che getta le basi per ""Essere e tempo"""" (1927). Preparate nei primi anni friburghesi e rielaborate nel successivo periodo marburghese, l'analitica esistenziale del Dasein e la questione dell'essere che la guida si generano infatti lungo la traiettoria aperta da quella iniziale fenomenologia ermeneutica del mondo della vita, tesa tra l'evento impersonale del mondo e l'esistenza che in esso si dischiude, afferrata nella sua autenticità."" -
Terzo tempo, fair play. I valori dello sport per il contrasto all'omofobia e alla transfobia. Atti del Convegno (Napoli, 22 aprile 2015)
Questo volume raccoglie i contributi presentati al convegno ""Terzo tempo, fair play. I valori dello sport per il contrasto all'omofobia e alla transfobia"""", che si è svolto il 22 aprile 2015 a Napoli, organizzato dall'Università degli studi di Napoli Parthenope in collaborazione con il C.I.R.B., il Centro """"Servizi per l'inclusione attiva e partecipata degli studenti"""" dell'Università degli studi di Napoli Federico II, l'UISP (Unione Italiana Sport per tutti), la Fondazione Genere Identità Cultura e le associazioni per i diritti delle persone LGBTI (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali) Arcigay e Arcilesbica. Vuole rappresentare un supporto per sensibilizzare educatori, professionisti e tutti coloro che sono impegnati nel campo delle attività motorie e sportive a promuovere una cultura più inclusiva e rispettosa nello sport, a sviluppare azioni di prevenzione della discriminazione nei confronti di persone LGBTI, e a condannare qualsiasi manifestazione di intolleranza nei loro confronti."" -
Esperimenti mentali e metodo filosofico. Un saggio antieccezionalista
Questo libro affronta svariati temi legati alla metodologia della filosofia: la natura e il ruolo delle ""intuizioni"""", la possibilità dell'analisi concettuale, la forma logica degli esperimenti mentali e le competenze cognitive che li rendono possibili e, infine, la crisi della veneranda distinzione fra indagini a priori e a posteriori. Le tesi difese su questi argomenti sono accomunate da un atteggiamento """"antieccezionalista""""; in tutti i casi, si rifiuta l'attribuzione alla filosofia di metodi e risorse diverse da quelli delle altre scienze e anche del pensiero non scientifico. La filosofia dunque non si basa sulle intuizioni come fonte di evidenza primitiva, e non si occupa di analizzare i nostri concetti attraverso la scoperta di verità definitorie. Il metodo degli esperimenti mentali, che ad alcuni suggerisce il contrario, è proficuamente visto come l'estensione sistematica di risorse che stanno alla base dell'uso quotidiano dei concetti. Alla luce anche di questi risultati, non viene rivendicata una natura empirica o a posteriori della filosofia, ma viene messa in discussione la stessa distinzione fra a priori e a posteriori."" -
La pratica psicopedagogica: dalle teorie all'intervento educativo
Uno sguardo psicopedagogico - partendo da riferimenti teorico-concettuali contemporanei fino alla definizione di alcune ""buone prassi"""" educative - può aiutare coordinatori di servizi educativi, insegnanti e educatori nell'approccio ai soggetti in età evolutiva, ma anche nella comunicazione efficace con le diverse figure adulte presenti a scuola, compresi i genitori. Nel volume - che si rivolge a tutte le figure professionali che si occupano di bambini, dall'asilo nido alla scuola primaria - viene posta un'attenzione particolare ai temi dello sviluppo psicologico, della qualità dei servizi educativi, dei laboratori per bambini, della disabilità e dei bisogni educativi speciali. Il lettore troverà nel libro una sintesi di concetti di matrice psicopedagogica utili per il lavoro educativo, come per esempio quelli di apprendimento dall'esperienza, abilità utili alla vita (life skill), comunicazione empatica, inclusione delle diversità. In queste pagine sono descritte anche alcune esperienze, come una ricerca universitaria sull'insegnamento musicale e un laboratorio di colori e musica, dalle quali prendere spunto per la propria pratica professionale."" -
Vivere senza appello. La scommessa di Camus
Il libro ricostruisce il percorso che porta Camus a cercare una via di uscita dall'assurdo e dalle conseguenze nichiliste in esso implicate. Sulle forme e sugli esiti del superamento dell'assurdo verte la parte centrale del saggio, volta ad analizzare la struttura dialettica della rivolta, l'ambiguo nesso che si viene a creare tra rivolta e movimento rivoluzionario, il risultato totalitario derivante da un uso costante e metodico della violenza. Nella messa a punto di una politica basata sull'idea di limite si riassume la scelta antistoricista e antiassolutista di Camus. Nel sottolineare la funzione cruciale che l'opposizione tra totalitarismo e federazione svolge nel socialismo antiautoritario dello scrittore, il saggio intende mostrare come la suddetta antitesi, col suo carico di istanze antisovraniste, resti un tema costante, destinato a giocare un ruolo di rilievo nel modo stesso in cui Camus affronta la questione algerina. -
Una macchina per pensare. La casa a Paros di Silvia Gmür e Livio Vacchini. Ediz. italiana e inglese
La casa a Paros di Silvia Gmür e Livio Vacchini è stata progettata per vivere bene, non per la bellezza, ma per il benessere... per far sentire il vuoto che permette di sognare e di rendere liberi sentimenti e pensieri. È così diventata involontariamente anche una umanissima lezione di architettura. Questa casa è una macchina per pensare. Una nota di Vittorio Gregotti. -
In (equalities). Letture da J.J. Rousseau, Mao Tse-tung, M. Friedman, E. De La Boetie, H. Maturana, N. Chomsky, J. Bergoglio, Th. More, B. Russell, J. Kristeva
Il discorso di Rousseau sulle diseguaglianze sociali è stato, per alcuni aspetti, preceduto e seguito da analisi di diversi autori - alcuni dei quali qui considerati, che hanno offerto prospettive differenti: ideologica (Mao Tse-tung e M. Friedman), sistemica (De la Boetie e Maturana), razionalistica (Chomsky), ecumenica (Bergoglio), utopistica (More), pragmatica (Russell), clinica (Kristeva), rilevando comunanze e differenze. L'autore ritiene che l'importanza delle diseguaglianze non riguardi solo situazioni economiche e sociali degli individui, ma anche vissuti psicologici che coinvolgono tutti i membri della collettività. -
Il cinema francese negli anni di Vichy
Il 17 giugno 1940 il maresciallo Pétain annunciò alla radio che il governo da lui formato avrebbe chiesto un armistizio alla Germania. La Francia fu divisa e il regime di Vichy iniziò a operare discriminazioni politiche e civili e a collaborare con l'occupante. Avanzava sotto diverse forme la risposta alla ""decadenza"""" della Francia repubblicana: la """"rivoluzione nazionale"""", e con essa una ristrutturazione del cinema nazionale, parte di una più ampia operazione di colonialismo economico condotta dalla Germania nazionalsocialista. Tra il 1940 e il 1944 l'industria del cinema francese produsse duecentoventi lungometraggi di finzione: commedie leggere, adattamenti letterari, melodrammi, polizieschi, ambientazioni storiche e fantastiche. Il pubblico si recò al cinema con continuità, premiando i film francesi: un paradosso che rispondeva a un """"bisogno esistenziale di scuotersi da dosso la realtà quotidiana e l'umiliazione"""". Il saggio iniziale ricostruisce il contesto produttivo e culturale del cinema francese del periodo, mentre le schede filmografiche che lo accompagnano restituiscono al lettore la sua ricca e sorprendente varietà: un'ampia selezione di opere e autori che rende conto della """"curiosa età dell'oro"""" vissuta dal cinema francese durante il periodo di Vichy, contraddistinta dall'oscillazione tra il collaborazionismo e la resistenza, tra l'Occupazione e la Liberazione."" -
Schritt für schritt in die deutsche Sprache. Ein Lehr-und Übungsbuch. A2-B1. Con Aggiornamento online
Il manuale ""Schritt für Schritt in die deutsche Sprache"""" utilizza un metodo modellato sull'apprendimento della lingua materna, accompagnando gradualmente lo studente nella vita quotidiana, nella mentalità e nella cultura tedesca. Ogni lezione è dedicata a un tema o a un ambito specifico e contiene spiegazioni grammaticali, esercizi e testi di attualità, di letteratura e di filosofia per ampliare le proprie competenze lessicali. Sulla piattaforma moodle l'autrice ha sviluppato un percorso di e-learning per l'insegnamento del tedesco. Il testo si presta perciò anche per uno studio interattivo: è possibile trovare ulteriori esercizi di grammatica e ascoltare alcuni brani del libro per migliorare la propria pronuncia sul sito www.deutsch-online.it."" -
Dismisure. Abensour, Machiavelli e la contemporaneità
L'occasione che ha suggerito la pubblicazione di questo libro è stata propiziata dalla volontà di rendere omaggio all'intelligenza e all'opera di un filosofo politico quale è stato Miguel Abensour (1939-2017), già presidente del Collège international de philosophie di Parigi e direttore dal 1974 della collana ""Critique de la politique"""" edita da Payot, alla quale si deve tra l'altro la traduzione francese di alcune delle principali opere della Scuola di Francoforte. Abensour, acuto interprete del pensiero filosofico di Emmanuel Lévinas, Hannah Arendt e Walter Benjamin, studioso del totalitarismo e dell'utopia è stato nel contemporaneo l'originale teorico della """"democrazia insorgente"""" intesa come opera continua, nella comunità politica, di """"trasformazione dell'essere nell'esistente e nel possibile"""" (M. Pezzella). Egli, tra l'altro, sulla scia del filosofo francese Claude Lefort, ha offerto una personalissima rilettura della filosofia politica di Machiavelli, del suo rapporto con la Teoria Critica e con noi nella nostra contemporaneità. Muovendo da queste cruciali stazioni di passaggio che intramano oggi il duplice rapporto tra cultura, filosofia e politica e tra verità, potere e soggetti, l'autore ha inteso offrire al lettore le pagine di questo volume come ulteriore esercizio filosofico-politico già avviato in alcuni precedenti lavori (""""Machiavelli"""", 2013; """"L'arte del conflitto"""", 2014; """"Intervista a Machiavelli"""", con D. D'Alessandro, 2017) e ora qui di seguito approfondito nella faglia del presente attraverso il confronto con la teoria critica del dominio, le drammaturgie del conflitto e le topologie attuali del politico. Tra classico e contemporaneo, """"il caso Machiavelli"""" coinvolge ancora pervasivamente le modalità con cui consideriamo i classici come contemporanei nel nostro pensare la politica nelle trame dell'umano; modalità che ci costringono sempre e comunque a spiegare e vivere le aporie della forma politica nei naufragi e nelle dismisure del nostro tempo: ovvero, il suo futuro."" -
L' opinione pubblica in democrazia
Il ruolo che l'opinione pubblica dovrebbe avere nel processo democratico, l'affidabilità delle tecniche utilizzate per la sua rilevazione e le prospettive in contesti sovranazionali sono argomenti sui quali il pensiero politico contemporaneo non ha trovato accordo. In questo libro l'autrice offre un contributo con una ricostruzione sistematica e critica degli autori che vanno dal Rinascimento fino ai nostri giorni, per arrivare all'individuazione di una cornice teorica in cui la partecipazione del popolo ai processi decisionali assume valore a prescindere dalla qualità e quantità delle opinioni espresse. -
Il gesto e la parola. Vol. 2: memoria e i ritmi, La.
"Ancora oggi tutti gli uomini di cultura, non sapendo dove sono diretti, nutrono lo stesso desiderio dei loro antenati di sapere da dove provengono, bastano tuttavia brevi riferimenti al passato delle grandi scimmie perché in generale siano tranquillizzati."""" Ne """"Il gesto e la parola"""", considerato un classico dell'antropologia, André Leroi-Gourhan affronta la complessa e delicata tematica dell'ominizzazione e dei suoi legami con la tecnica e con il linguaggio. Quali sono state le trasformazioni più significative che l'homo sapiens ha subito nel corso dei secoli? Troppo spesso gli uomini si sono accontentati di ricercare le proprie origini nella discendenza dalla scimmia. Diviso in due volumi, questo lavoro percorre a ritroso le principali tappe fino a giungere al """"tempo profondo"""", quell'epoca così lontana da apparire marginale e insondabile, e che invece molto racconta di noi. Una perfetta sintesi che tocca i territori della paleontologia, dell'etnologia, dell'estetica e della sociologia, e che descrive con precisione la progressiva """"liberazione"""" della specie umana attraverso il comportamento materiale nello spazio e nel tempo." -
Il gesto e la parola. Vol. 1: Tecnica e linguaggio.
In Il gesto e la parola, considerato un classico dell'antropologia, André Leroi-Gourhan affronta la complessa e delicata tematica dell'ominizzazione e dei suoi legami con la tecnica e con il linguaggio.rnrn«Ancora oggi tutti gli uomini di cultura, non sapendo dove sono diretti, nutrono lo stesso desiderio dei loro antenati di sapere da dove provengono, bastano tuttavia brevi riferimenti al passato delle grandi scimmie perché in generale siano tranquillizzati.»rnrn Quali sono state le trasformazioni più significative che l'homo sapiens ha subito nel corso dei secoli? Troppo spesso gli uomini si sono accontentati di ricercare le proprie origini nella discendenza dalla scimmia. Diviso in due volumi, questo lavoro percorre a ritroso le principali tappe fino a giungere al ""tempo profondo"""", quell'epoca così lontana da apparire marginale e insondabile, e che invece molto racconta di noi. Una perfetta sintesi che tocca i territori della paleontologia, dell'etnologia, dell'estetica e della sociologia, e che descrive con precisione la progressiva """"liberazione"""" della specie umana attraverso il comportamento materiale nello spazio e nel tempo."" -
Sconfitta e utopia. Identità e feticismo attraverso Marx e Nietzsche
È all'interno del nodo che lega teoria del feticismo e teoria del valore che risiede la fondazione, secondo Marx, della teoria rivoluzionaria. È proprio a questo fondamento che deve mirare la critica: sotto le vesti della teoria bisogna infatti procedere, ormai, a fare i conti con il fallimento pratico di un progetto di liberazione che, in quanto tale, è rimasto soltanto una vaga intuizione. A cinquant'anni dal 1968, Romano Madera - filosofo e psicoanalista che di quella sinistra extraparlamentare fu una delle anime (fondatore del gruppo ""Gramsci"""" e redattore di """"Rosso"""") - riprende e aggiorna le considerazioni formulate in uno dei suoi più noti scritti post-sessantottini (""""Identità e feticismo"""", 1977) per osservare dalla giusta distanza cosa è rimasto di quella magnifica illusione. Oggi, in un mondo dominato da una globalizzazione che affossa le classi subalterne, viene da domandarsi se le categorie marxiane non siano divenute radicalmente inadatte, con l'insistere sui concetti di classe e di coscienza di classe, a descrivere i bisogni qualitativi che, in modo confuso, magmatico, hanno comunque risvegliato una speranza di liberazione dentro la storia contemporanea."" -
Quando il crimine è sublime. La fascinazione per la violenza nella società contemporanea
Perché la società contemporanea è così affascinata dal crimine? rnrnIn parte perché siamo diventati dei consumatori di sublime, un'emozione intensa e fortemente ambigua, oggi sempre più mercificata. Attraverso l'esperienza del sublime e il senso di spaesamento che l'accompagna, andiamo ossessivamente in cerca di attimi di intensificazione dell'esistenza. Allo stesso tempo, il crimine continua a parlare alle profondità dell'inconscio collettivo, interrogandoci sulla nostra caducità e sul modello di società che vorremmo abitare. È così che la reazione alla violenza è divenuta anche uno strumento per esprimere e rivendicare il desiderio di appartenenza e coesione sociale. La trasmissione ""Quarto Grado"""", il turismo nei luoghi del crimine, il collezionismo di """"murderabilia"""" e il fanatismo di (e per) Anders Breivik sono i Quattro casi di studio selezionati per riflettere su Questi temi, indagando anche per mezzo di interviste cosa accade realmente """"Quando il crimine è sublime"""".""