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D'un disastro oscuro. La fine della verità di Stato
Scritto a caldo al momento del tracollo dell'Unione Sovietica, il pamphlet di Badiou prende in contropiede ogni lettura luttuosa e malinconica della fine del socialismo reale. La ""fine della verità"""" di Stato annuncerebbe invece un nuovo inizio per l'ipotesi comunista, finalmente svincolata dalla propria incarnazione ufficiale staliniana e post-staliniana. Con una nota pensata da Badiou appositamente per quest'edizione e un'intervista in appendice a cura di Livio Boni."" -
Bhagavad Gita. Con un commento del testo basato sul Gita Bhaṣya di Ramanuja
La Bhagavad Gita consiste in un dialogo tra maestro e discepolo, Krsna e Arjuna, che avviene sul campo di battaglia dove si fronteggiano gli eserciti armati dai due rami della stessa famiglia regnante; il colloquio comincia con la crisi di coscienza di Arjuna, schierato in una delle due fazioni, sgomento dinanzi alla prospettiva di dover massacrare amici e parenti per affermare i suoi diritti. Di là del significato letterale del testo, nelle parole di Arjuna si scorge il lamento dell'anima impegnata in un conflitto esistenziale che sembra sopraffarla e al quale, in qualche modo, cerca di sottrarsi: egli è l'emblema dell'uomo che, nel momento cruciale della battaglia contro se stesso, rappresentata nel testo da una guerra fratricida, tende a tergiversare, a fare un passo indietro; non vorrebbe abbandonare, per una sorta di attaccamento o di timore, quelle negatività che pure riconosce come tali, ma che considera anche parte di sé, cioè suoi ""parenti"""", vale a dire i suoi difetti, i suoi vizi, le sue cattive abitudini, la sua debolezza nei confronti dei piaceri sensoriali; difetti con i quali ha sviluppato nel corso degli anni una grande familiarità e dai quali una parte di sé, inconsciamente, non vorrebbe separarsi. Per dirla con le parole di san Paolo, Arjuna deve deporre l'uomo vecchio, con la sua condotta, e rivestire l'uomo nuovo; ma per arrivare a questo deve imparare ad agire senza attaccamento, cogliendo in ogni azione, anche la più semplice, un significato che l'uomo vecchio, dedito esclusivamente alla soddisfazione del proprio ego, non riusciva a scorgere: la sacralità di ogni azione compiuta nell'adempimento dei propri doveri quotidiani, anche i più semplici, quando questa sia concepita come un'offerta al Maestro interiore, e non motivata dal proprio personale tornaconto."" -
La cartolina. Da Socrate a Freud e al di là
"Leggevi una lettera d'amore un po' rétro, l'ultima della storia. Ma non l'hai ancora ricevuta. Sì, per mancanza o per eccesso di indirizzo, acconsente a cadere nelle mani di chiunque: una cartolina, una lettera aperta in cui il segreto appare ma indecifrabile. Puoi tenerla o farla passare, per esempio, per un messaggio di Socrate a Freud. Cosa vuole dirti una cartolina? A quali condizioni è possibile? La sua destinazione ti attraversa, tu non sai più chi sei. Nel momento stesso in cui dal suo indirizzo ti interpella, unicamente te, invece di rintracciarti ti divide o ti scarta, qualche volta ti ignora. E tu ami e non ami, fa di te quello che vuoi, ti prende, ti lascia, ti dona. Dall'altro lato della cartolina, guarda, ti è rivolta una frase, S e p, Socrate e plato. Il primo, per una volta, sembra scrivere e anche con l'altra mano cancellare. Ma Platone, con il dito teso alle sue spalle, che fa? Mentre ti industri a rivoltarla in tutte le direzioni, è l'immagine che ti mette sottosopra come una lettera, ti decifra anticipatamente, preoccupa lo spazio, ti fornisce parole e gesti, tutti i corpi che credi di inventare per accerchiarla. Ti trovi, tu, sulla sua traiettoria. Il supporto spesso della carta, un libro pesante e leggero, è anche lo spettro di questa scena, l'analisi tra Socrate e Platone, nel programma di qualcun altro. Al pari del cartomante, un """"fortune-telling book"""" veglia e specula su quanto-deve-succedere, su cosa può voler dire accadere, dover accadere, lasciare o far accadere, destinare, indirizzare, inviare, lasciare in legato, ereditare, ecc., se questo significa ancora, tra qui e lì, il vicino e il lontano, da und fort, l'uno o l'altro. Inquadri l'argomento del libro: tra le poste e il movimento analitico, il principio di piacere e la storia delle telecomunicazioni, la cartolina e la lettera rubata, in breve il transfert da Socrate a Freud e al di là. Questa satira di letteratura epistolare doveva essere farcita: di indirizzi, di codici postali, di missive criptate, di lettere anonime, il tutto affidato a tanti modi, generi e toni. Vi abuso anche di date, firme, titoli o riferimenti, perfino della lingua."""" (J.D.)" -
Sociologia del rischio
In queste pagine, l'autore si sofferma su un fenomeno che negli ultimi anni ha preso il sopravvento non solo nei giochi politici ed economici messi in atto dagli stati, ma anche e soprattutto nelle nostre vite di tutti i giorni: il rischio.rnrnNel corso della sua carriera, David Le Breton ha sempre dimostrato grande abilità nel cogliere i cambiamenti del contemporaneo, interpretandoli alla luce del pensiero sociologico. In queste pagine, l'autore di opere di successo come La pelle e la traccia e Antropologia del dolore, si sofferma su un fenomeno che negli ultimi anni ha preso il sopravvento non solo nei giochi politici ed economici messi in atto dagli stati, ma anche e soprattutto nelle nostre vite di tutti i giorni: il rischio. In un'epoca in cui l'insicurezza regna sovrana, quale ruolo occupano il rischio e la paura e da cosa sono originati? La riflessione di Le Breton rappresenta anche una disamina delle principali tipologie di insicurezza sociale, e chiama in causa questioni non soltanto di carattere culturale, ma anche etico. -
Quando le immagini prendono posizione. L'occhio della storia. Vol. 1
A partire dall'analisi delle opere ""L'Abicì della guerra"""" e """"Diario di lavoro"""", Georges Didi-Huberman approfondisce le dinamiche, le idee e le disposizioni formali della riflessione di Bertolt Brecht sulla guerra. Un percorso che, passando in rassegna i documenti visuali e i reportage fotografici raccolti da Brecht sulla seconda guerra mondiale, attraversa alcuni motivi cruciali per il pensiero del drammaturgo tedesco, come il concetto di esilio e quelli di rilettura e di costruzione della storia attraverso il montaggio delle immagini. Obiettivo dell'opera è quello di individuare nei montaggi brechtiani un momento fondamentale della cultura europea del Novecento e un modello di intersezione tra l'esigenza dell'interpretazione della storia, la sfida del politico e lo spazio estetico. Didi-Huberman si sofferma con particolare attenzione sull'esperienza brechtiana della """"messa in scena"""" quale processo conoscitivo in cui gli elementi del montaggio - come """"le riproduzioni delle opere d'arte, le fotografie della guerra nei cieli, i ritagli di giornale, i volti di chi gli stava vicino, gli schemi scientifici, i cadaveri dei soldati sui campi di battaglia, i ritratti dei dirigenti politici, statistiche, le città in rovina, nature morte, paesaggi e le opere d'arte rese oggetto di vandalismo dalla violenza militare"""" - intrattengono fra loro un rapporto vivo e dialettico, che non li irrigidisce nelle strette maglie della presa di partito, ma li colloca piuttosto sul versante critico del sapere e del vedere che ogni presa di posizione necessariamente comporta."" -
Animali in rivolta. Confini, resistenza e solidarietà umana
La resistenza si ha quando gli animali agiscono ripetutamente contro il proprio interesse per sottrarsi a situazioni di oppressione.rnrn«Il saggio offre gli strumenti necessari per interpretare correttamente - come fenomeni di resistenza appunto - quanto è comunemente derubricato ad aneddoto insignificante e da ridicolizzare - dalle evasioni alle aggressioni, dalle fughe alle automutilazioni degli animali reclusi.» - il manifestornrnrnrnNel 2000, mentre veniva condotta al mattatoio di Brooklyn, una mucca scappò per salvarsi la vita. La fuga andò a buon fine. Anche se era previsto che Queenie, come fu poi ribattezzata, dovesse essere riportata al macello, lo sdegno sollevato attorno al caso prevalse, risparmiando alla bestia un terribile destino. Sarat Colling prende in esame le vicende degli animali fuggiti dai macelli e analizza l'impatto che queste storie hanno avuto sull'opinione pubblica. Obiettivo della ricerca è quello di comprendere le forme di resistenza degli animali e il ruolo delle loro storie nella messa in discussione delle modalità con cui gli umani, e in particolare i consumatori, prendono le distanze dalla violenza delle imprese zootecniche. Nel volume sono riportate sei storie che consentono di esaminare in maniera approfondita i casi di fuga animale occorsi nello stato di New York. L'indagine si colloca nel campo interdisciplinare dei critical animal studies e attinge alle più recenti teorie elaborate dalla geografia animale, dai femminismi transnazionali e dall'analisi critica del discorso. Questo contributo affronta nello specifico la resistenza degli animali allevati e mette a confronto le esperienze e le rappresentazioni di tale resistenza sia da una ""prospettiva dal basso"""", acquisita tramite chi si prende cura degli animali, sia da una """"prospettiva dall'alto"""", che traspare dalle raffigurazioni presenti nei principali mass media influenzati dalle multinazionali."" -
La vita si cerca dentro di sé. Lessico autobiografico
Raccontarsi per rileggere la propria esistenza alla luce di una nuova prospettiva.rnrnrnDuccio Demetrio, filosofo dell'educazione e fondatore della Libera Università dell'Autobiografia, ci mostra in questo libro come intraprendere un percorso di autoformazione coraggioso e creativo. Nella prima parte, Demetrio discute da un punto di vista teorico l'approccio autobiografico come fonte di formazione di sé e come modalità per un'interpretazione simbolica della propria vita. Nella seconda, vengono presentate le parole chiave che compongono il ""lessico autobiografico"""", un insieme di termini che rinviano al lavoro di autonarrazione. È dunque questo un libro sul senso dello scrivere personale in grado di orientare il lettore verso i passaggi tematici e gli snodi esistenziali indispensabili per intraprendere una scrittura autobiografica non superficiale o banale. Perché, come sostiene Demetrio, """"il bisogno di raccontarsi è una costante della nostra esistenza. Arriva il momento in cui raccontare la propria storia diventa una necessità. Non si tratta solo di affidare le proprie memorie a un foglio di carta o a una pagina elettronica; scrivere di noi e della nostra vita passata sollecita una maturazione interiore""""."" -
Piazza Fontana. Noi sapevamo. Golpe e stragi di Stato. La verità del generale Maletti
L’indagine dei tre giornalisti riapre gli archivi del generale e uno spiraglio di verità lontano dalle versioni ufficiali.rnrnrnCosa accadde veramente in piazza Fontana alle 16.37 di quel 12 dicembre 1969? Per quale motivo i servizi segreti intervennero per depistare le indagini? Chi furono i responsabili di questa e delle molte altre stragi che si susseguirono in una micidiale escalation di violenza a cavallo tra la fine degli anni Sessanta e dei Settanta? Perché lo Stato, pur sapendo, non reagì? Dopo oltre 35 anni di latitanza sudafricana, l'ex generale del S.I.D. (Servizio Informazioni Difesa) Gian Adelio Maletti, unico condannato in via definitiva nei processi per la strage di piazza Fontana, accetta finalmente di raccontare la sua verità ai giornalisti Andrea Sceresini, Maria Elena Scandaliato e Nicola Palma. Superata la soglia dei novant'anni, Maletti rende noti per la prima volta nomi e cognomi di mandanti ed esecutori, complici e conniventi, sfogliando le pagine più oscure di un album di ricordi che attraversa un'intera, tragica stagione della storia italiana. I sette chili di tritolo alla Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana, la bomba nel cestino di piazza della Loggia, i quattro colpi di pistola con cui venne freddato Mino Pecorelli, si intrecciano alle trame della Loggia P2, alla storia di Ordine Nuovo e dell'Avanguardia Nazionale, ""lo so i loro nomi"""", afferma Maletti in un passaggio dell'intervista. L'indagine dei tre giornalisti riapre gli archivi del generale e uno spiraglio di verità lontano dalle versioni ufficiali. Prefazione di Paolo Biondani."" -
I diari di Raqqa. Vita quotidiana sotto l'Isis
Samer (è uno pseudonimo), 24 anni, resiste nell’unico modo possibile: scrivendo. Per raccontare e per non dimenticare. In una città dove scrivere è punito con la morte. Questo è il suo diario.rn«Grazie alla coraggiosa testimonianza di Samer entriamo in un mondo diverso, a misura d’uomo, concreto. Niente scenari di guerra o truppe che avanzano, niente roboanti dichiarazioni politiche. Ci sono invece funzionari che sponsorizzano la corruzione, medici privati della capacità di operare. E poi pacchi di riso e pantaloni. I primi arrivano a costare così tanto che diventa impossibile nutrirci una famiglia. Quanto ai secondi, che c’entrano i pantaloni con la guerra?» - criticaletteraria.orgrn“I diari di Raqqa” raccontano anche un’altra lotta: quella clandestina, per la sopravvivenza e per conquistarsi un pezzetto di libertà quotidiana. - Radio TrernrnrnDa quando è stata occupata dall'Isis, la città di Raqqa, in Siria orientale, è diventata una delle città più isolate e terrorizzate sulla terra. La vendita di televisori è stata proibita, indossare pantaloni della lunghezza sbagliata è reato e utilizzare un telefono cellulare è considerato un crimine imperdonabile. I giornalisti non sono ammessi e la punizione per chi parla con i media occidentali è la decapitazione. Nonostante questo, attraverso mesi di conversazioni nervose e spesso interrotte, la BBC è riuscita a entrare in contatto con un piccolo gruppo di attivisti, Al-Sharqiya 24. Alla fine, uno dei membri ha coraggiosamente accettato di scrivere un diario delle sue esperienze. Dopo aver visto massacrare amici e parenti, ridurre in pezzi la vita della sua comunità e rovinare l'economia locale da questi estremisti nutriti solo di odio, Samer ha reagito nell'unico modo possibile: raccontando al mondo quello che accade nella sua amata città. Ecco la storia di Samer. -
L' impegno di una vita: insegnare a pensare
In questo scritto Matthew Lipman racconta, con stile autobiografico, il suo percorso di ricerca filosofico, esistenziale e politico che lo ha condotto a creare il progetto della ""Philosophy for Children"""". Attraverso questo testo si intrecciano ricordi, idee e riflessioni dell'autore che, a partire dall'infanzia sino a giungere all'età adulta, hanno creato il tessuto teorico e pratico del suo impegno filosofico. Si tratta di un'occasione preziosa per approfondire le potenzialità emancipative offerte dalla """"Philosophy for Children"""". """"L'obiettivo che mi sono proposto con questo libro non era di scrivere la consueta autobiografia nella quale venisse rivelata per intero l'esistenza - professionale e privata - dell'autore. Mi premeva, piuttosto, realizzare un'opera in cui il lettore potesse trovare argomenti di interesse comune e, nello specifico, i passaggi cruciali nella storia della 'Philosophy for Children'. Solo se possiedi tutte queste cose - idee, ideali, una metodologia appropriata e coraggio - puoi cominciare a distinguere mezzi e fini e poi riunirli così che operino efficacemente insieme come se fossero una cosa sola."""" Prefazione di Duccio Demetrio. Postfazione di Pino Boero."" -
Opere epistemologiche. Vol. 1
Questo libro intende riproporre, dopo venticinque anni dalla prima pubblicazione italiana, le quattro opere epistemologiche di H.J. Poincaré. Molto tempo è passato: contemporaneamente a un'elogiabile ricerca di un modo più creativo di fare filosofia della scienza, si è assistito alla perdita di conoscenze rispetto alla storia della filosofia della scienza. È importante restituire alla pubblica conoscenza testi classici come le opere epistemologiche di Poincaré, testi sui quali gli studenti di oggi possono formarsi e plasmare le proprie capacità creative. Rileggere classici è fonte di riflessione creativa che costringe a vedere con occhi diversi problemi contemporanei, trovando spunti per nuove soluzioni. -
Marisia. Frammenti di una vita
Momenti della vita di Marisia, che dopo la morte della madre lascia Vienna per ritornare in Slovacchia. Qui trova lavoro come infermiera e un nuovo compagno, entrerà a far parte della numerosa famiglia di lui e infine scoprirà di non essere figlia unica, come aveva sempre saputo. Gli elementi che compongono la vita quotidiana, banali, teneri, difficili, si incrociano con avvenimenti straordinari. Il tutto raccontato dalla prospettiva di Marisia, in prima persona. I ricordi della madre, la sua vita amorosa e familiare, la vita come immigrata e il mondo del lavoro, la scoperta di un fratello, tutto questo ci viene raccontato dalla sua voce, dalla sua prospettiva interiore e attraverso il suo continuo voler trovare una spiegazione ""razionale"""" in tutto."" -
Condannate al silenzio. Le eretiche medievali
Il volume intende indagare luci e ombre sulle eretiche medievali che, quanto più diventano protagoniste di un'avventura di libertà religiosa, tanto più risultano assenti, nonostante una ricca presenza qualitativa e quantitativa nella documentazione, il percorso parte dal ""silenzio"""" delle eretiche del XII secolo per giungere al rovesciamento del """"silenzio"""" che caratterizza l'attenzione intorno al creazione del fenomeno della stregoneria."" -
Tardività. Freud dopo Lacan
In psicoanalisi la Nachträglichkeit ci mostra anzitutto una cosa: per fare un trauma occorrono due tempi: qualcosa diviene vero, ma solo ""dopo""""; l'effetto tangibile di un'esperienza appare sempre più tardi e un ricordo rimosso diventa trauma solamente nachträglich, tardivamente. L'intuizione di Freud è che l'inconscio è qui, nella coscienza, secondo una relazione di coesistenza e simultaneità difficile da pensare e tuttavia ineludibile: c'è qualcos'altro, ma non in un altrove trascendente. Per questo dove l'inconscio è (wo Es ist), in atto, là l'Io sarà stato (wird Ich gewesen sein), sarà stato un fatto o un significato. Il ritardo è irriducibile perché è strutturale ed è tutt'uno con le cose. Il ritardo è anzi la cosa stessa, ma non è l'assoluto. La Cosa s'attarda ma è simultanea. Che l'effetto tangibile di un'esperienza appaia solo più tardi e che qualcosa divenga vero unicamente dopo significa allora, come affermano i filosofi del processo, che """"il tutto non è dato"""" e che l'inconscio è reale."" -
La mente vista da un cibernetico
"Il fisiologo potrà sì trovare gli organi del mentale e giungere a porre un parallelismo fra il funzionamento osservato su questi e le operazioni mentali, ma soltanto dopo aver individuato la funzione"""", scrive Silvio Ceccato. """"La mente vista da un cibernetico"""" è un'esposizione ben strutturata del suo pensiero, e, soprattutto, della sua proposta di pensiero. Essa punta con decisione verso la costruzione consapevole di un'alternativa alla tradizione """"filosofica"""", individuata come esito fallimentare sul piano scientifico del tentativo di spiegare la percezione nei termini di un rapporto fra """"originali"""" e """"copie"""". All'ingannevole paesaggio di """"enti astratti"""" e """"cose concrete"""", funzionale alla legittimazione di ogni sopruso, Ceccato contrappone un quadro ipotetico di funzioni gerarchizzate, che riconduce i valori agli atteggiamenti e questi al """"pensiero"""", individuato come procedura di correlazione dei risultati della funzione costitutiva, o """"mentale"""", attribuita a sua volta alle combinazioni di un elemento minimo bistadiale, lo """"stato di attenzione"""", comparabile a funzionamenti artificiali o naturali come un circuito elettrico o una catena neuronale. Assumendo quindi l'impegno, come """"tecnico"""", o """"cibernetico della mente"""", a non far rientrare dalla finestra, come invece fanno i fondatori della cibernetica classica parlando ad esempio di """"informazione"""", quell'indebito """"raddoppio del percepito"""" che, volendo procedere scientificamente, consapevolmente e in maniera responsabile verso se stessi e verso gli altri, dev'essere, a suo parere, lasciato fuori dalla porta." -
Devianza conflitti e media. La scuola di Birmingham
L'analisi dell'""egemonia"""" e delle """"contro-egemonie"""" all'interno degli studi culturali ha evidenziato come la cultura mediale partecipi alla riproduzione dell'ideologia, soprattutto quando le forme di opposizione sono interpretate come esempio di devianza. Il gruppo di studiosi che si riunì attorno al Centre for Contemporary Cultural Studies dell'Università di Birmingham, nucleo originario dei Cultural Studies, ha riformulato l'approccio del-le scienze sociali al reale. Il CCCS è stato in grado di proporre un'innovativa e fondamentale lettura dei processi sociali. Il volume ripropone l'analisi che Hall e colleghi hanno fornito del rapporto tra devianza, crimine e media. A corredo del volume alcuni scritti classici, inediti in Italia, che illustrano l'attenzione del gruppo nei confronti di ogni figura che rappresenti l'""""alterità"""" e l'alterazione dell'ordine morale e simbolico egemone."" -
Voli d'amore. Architettura, pittura e scultura nel «Bel composto» di Bernini
Il libro analizza tre opere multimediali di Gian Lorenzo Bernini, due cappelle e un altare maggiore. La questione trattata è quella del 'montaggio' di architettura, pittura e scultura in un insieme organico che Bernini ha chiamato «bel composto». Dal punto di vista teorico, la proposta più importante è quella che si propone di modellizzare l'inclusione dello spettatore tramite alcuni dispositivi innestati sull'operazione di rimontaggio tra registri espressivi eterogenei per la natura del loro medium o per il livello (narrativo, concettuale, materico). Il paradigma operativo principale è quello del ""montaggio patetico"""" elaborato da Sergej Éjzenstejn. Il libro si presenta come un contributo allo studio del barocco ma presenta anche notevoli elementi di risonanza con le problematiche attuali dell'arte contemporanea (le installazioni) e del cinema."" -
Atmosferologia. Estetica degli spazi emozionali
L'estetica dovrebbe tornare al suo significato di teoria della conoscenza sensibile, che riguarda la qualità della nostra percezione e, quindi, la nostra vita quotidiana. Più che una teoria del giudizio sull'arte, per Tonino Griffero la nuova estetica sarà una indagine sulla 'prima impressione' che si ha del mondo esterno. Ne discende la descrizione fenomenologica delle 'atmosfere', ossia delle qualità emotive irradiate dagli ambienti e dalle cose. Con 'atmosfera' finora ci si è riferiti soltanto, e in modo vago, alla qualità di un incontro tra persone, alla situazione o al 'clima' politico, all'aria che si respira in un certo ambiente architettonico, interno o esterno, all'aspetto caratteristico di un paesaggio, alla tonalità emotiva associata a un messaggio pubblicitario o evocata da una messa in scena teatrale o da un film, ecc. Una filosofia delle atmosfere di impianto neofenomenologico intende invece dare sistematicità a questa variopinta semantica 'meteorologica', sia per meglio precisare il carattere esterno e quasi oggettivo di sentimenti erroneamente ritenuti privati, sia per capire l'azione esercitata dalle atmosfere sul nostro stato d'animo e sulla connessa dinamica corporea, e, di conseguenza, anche sui nostri comportamenti e valutazioni. L'atmosferologia fornisce così le basi estetiche e fenomenologiche per lo sviluppo di un inedito e fecondo campo d'indagine multidisciplinare. -
Sociologia dei problemi sociali
Il volume costituisce la traduzione in italiano di due importanti saggi di John Kitsuse (con Malcom Spector) sulla costruzione dei problemi sociali. I saggi, pubblicati agli inizi degli anni Settanta, hanno lanciato il filone delle ricerche sui problemi sociali, ancora oggi in pieno vigore. II nocciolo centrale dei saggi consiste nell'invito a considerare i problemi sociali non come condizioni oggettive ma come il prodotto di processi societari di definizione. Il primo saggio illustra criticamente l'approccio convenzionale ai problemi sociali e avanza una prospettiva alternativa, volta a illuminare la ""storia naturale"""" dei problemi sociali. Il secondo saggio discute criticamente le ragioni della prospettiva alternativa e mette in luce una nuova idea degli scopi che dovrebbe avere la sociologia nel campo fondamentale dei problemi sociali."" -
La rondine di Pasolini
Un saggio singolare dove si parla del ""realismo"""" di Pasolini ma anche di animali. Si va avanti e indietro per le pagine di """"Ragazzi di vita"""" nelle loro diverse redazioni, si incontrano Padre Giovanni Pozzi, Erich Auerbach e Romano Guardini, ma anche Attilio Bertolucci, Roberto Longhi, Carlo Emilio Gadda, Anna Banti, Elsa Morante e Giovanni Pascoli, tirato un po' da una parte e un po' dall'altra da Gianfranco Contini e Cesare Garboli. E ci si imbatte alla fine anche in Giorgio Agamben, in veste di epistolografo. Si segue il filo di una rondine. Fanno da comprimari un cane e un gatto. Di straforo si aggiunge al cast una lucciola.""