Sfoglia il Catalogo ibs012
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6941-6960 di 10000 Articoli:
-
Il sistema Samkhya. Storia della filosofia Samkhya
Il Samkhya, teoreticamente associato allo Yoga, è forse il più antico sistema filosofico indiano. Si basa su due principi eterni: materia (Prakrti) e spirito (Purusa) al tempo stesso complementari ed escludentisi. La realtà manifesta ha l'unico scopo di rivelare lo spirito a se stesso ovvero di renderlo cosciente della sua totale egemonia e libertà. L'autore, con uno stile alquanto originale, approfondisce la relazione tra il Samkhya e altri universi di pensiero (letteratura vedica, Buddhismo, Yoga) nondimeno esplicita le aporie e le ambiguità concettuali del sistema. -
Perché vince Trump. La rivolta degli elettori e il futuro dell'America
Un analista americano che conosce bene anche l'Italia spiega le vere motivazioni dietro al successo di Donald Trump e l'opportunità offerta da questa rivolta degli elettori. L'atteggiamento dei media è stato superficiale, tant'è che nessuno credeva che Trump potesse davvero vincere la nomina. In questo libro si indaga sulle correnti profonde della società americana che hanno spinto il candidato repubblicano - e anche il ""socialista"""" Bernie Sanders - a stravolgere la politica americana. È in atto un riallineamento dell'elettorato statunitense: la divisione sta andando da democratici-repubblicani a establishment-outsider. Dopo quest'anno l'America non sarà più la stessa: l'establishment dovrà tenere conto dei rischi di ignorare la fetta crescente della popolazione lasciata indietro dalla globalizzazione dell'economia. Si tratta di una grande opportunità per rivedere certi errori da entrambe le sponde dell'Atlantico, dalla deindustrializzazione alle guerre continue nel nome del """"cambiamento di regime""""."" -
Gita al faro
Gli anni passano, eppure il linguaggio e i romanzi di Virginia Woolf rimangono stranamente vicini a noi; o, meglio, vivono insieme a noi, come accade ai classici. Pronti a liberare nel tempo significati rimasti in ombra e a rivelare orizzonti testuali meno noti, nel segno di una potenzialità estetica ed espressiva che sembra non doversi esaurire. Nutrita da quasi novant'anni di storia, cultura e critica, la conversazione con ""Gita al faro"""" non può che essere fittissima, percorsa da echi molteplici e fondanti per le esistenze di oggi. Certo, il romanzo è radicato negli anni Venti e segnato ancora per molti versi da meraviglie e incubi vittoriani e dalla più spensierata stagione edoardiana. Insegue tuttavia le turbolenze del ventesimo secolo, restituendo insieme il cupo rimbombo della guerra, i ritmi vivaci di battaglie più feconde come quelle combattute dalle donne e ancora i sommovimenti di una Gran Bretagna inquieta. Lungo le pagine, si dischiude così una modernità che oggi è ancora la nostra, mutevole, inedita e priva di certezze. La gita del titolo prelude quindi a escursioni letterarie e linguistiche la cui novità resta straordinariamente radicale. È per questa ragione che interloquire con Virginia Woolf si rivela un compito non semplice: la sua prosa senza paura e senza regole è tutt'altro che arrendevole e la luce del faro non consente di risolverne i tanti enigmi. Resistente al tempo e alle incessanti disamine, il romanzo non si lascia possedere."" -
Pathos. Itinerari del pensiero
Il libro traccia diversi itinerari del sapere, attraversando i territori della trasmissione delle conoscenze, dell'esperienza del viaggio, del corpo e della bellezza, fino alla stupefazione metropolitana che si riflette e si manifesta nelle figure di Arianna e nelle piazze di Giorgio De Chirico. Sono i territori in cui la ricerca conoscitiva forza la cornice concettuale, apre in essa quelle fenditure da cui possa emergere anche la passione, il pathos, che sempre fa parte della grande avventura del sapere. -
Urbanistica in transizione. Principi e metodi
Il volume affronta tre aspetti che sembrano scomparsi nell'attuale dibattito urbanistico italiano: l'individuazione dei principi della composizione urbana (la riorganizzazione delle funzioni nello spazio, la ricostruzione della forma, i rapporti con l'ambiente), la sequenza logica attraverso cui tali principi s'intrecciano (traducendosi in grandezze definite per il progetto urbanistico] e il metodo di costruzione del piano. La prima parte di Roberto Cassetti si concentra, tentando di ridurle all'essenziale, sulle ampie direttrici che hanno modellato (e rimodellano] la scena urbana e sull'idea di città che hanno espresso, per tessere la tela di pensiero e operativa valori, principi, modelli di composizione spaziale - della ""Nuova Modernità"""" che investe oggi il governo di città e territori """"in transizione"""", ben diversamente dalle molteplici """"urbanistiche"""" che pur continuano a imperversare sulla scena urbana. Nella seconda parte invece Pier Luigi Paolillo, attraverso numerosi passaggi di metodo, esempi e casi, individua una differente impalcatura razionale di costruzione del piano che - attraverso l'utilizzo e la gestione dell'enorme massa di dati oggi disponibili, e muovendo dalla costruzione d'una solida base quantitativa di coerenze - consenta di giustificare le azioni, i progetti, le norme, identificando e indirizzando i percorsi, le regole spaziali, le competenze, i soggetti della scienza urbanistica."" -
Michael Mann. Le fonti del potere sociale
The Sources of Social Power: le relazioni di potere succedutesi nella storia umana possono essere ripercorse e spiegate sulla base delle quattro categorie costituite dal potere ideologico, economico, militare e politico. Grazie a questa chiave analitica Mann offre risposte empiricamente documentate e teoricamente affascinanti a fondamentali interrogativi storico-politici: come e perché sono sorte le prime grandi civiltà dell'antichità? Come si è generata la proprietà privata? In che modo sono nati gli Stati nazionali? A quali condizioni può prodursi una rivoluzione? Il volume ripercorre, e discute criticamente, il complesso delle ricerche svolte da Mann; esse, facendo luce sul passato, offrono una chiave originale per capire come si è formata la società in cui viviamo, e ci permettono di valutare più chiaramente, in quanto studiosi e cittadini, le scelte che ci si prospettano per il futuro. -
Madre Teresa e Gandhi. L'etica in azione
Madre Teresa e Gandhi hanno incarnato i vertici di ciò che l'essere umano può raggiungere. I loro esempi hanno il potere di rischiararci la strada e di farci uscire da una impasse in cui la modernità è caduta, apparentemente senza via di uscita, mostrandoci come l'azione disinteressata e la condotta etica si realizzino a partire da presupposti e da una visione del mondo che - come afferma Panikkar - ""è fondamentalmente incompatibile con quella attuale"""". Seguire il loro esempio è il salutare rischio a cui ci espone la vicinanza con culture diverse o lo studio di personaggi di confine che hanno vissuto in culture altre, proprio oggi che siamo di fronte a un impegno non rimandabile: quello di mettere in dialogo culture provenienti dai diversi angoli del mondo per far nascere un futuro più pacifico, più in sintonia con la natura e in armonia con le istanze profonde dell'essere umano. E il libro di Gloria Germani fa proprio questo, mette in luce il sentiero comune a Madre Teresa e a Gandhi, dall'intuizione che tutto è uno fino alla via per rimettere l'etica al centro della vita, contro l'abbaglio economico della modernità. Con una prefazione e uno scritto di Tiziano Terzani."" -
Soltanto vive. 59 monologhi
59 storie; 59 voci; 59 esperienze di donne che la violenza e l'abuso hanno segnato indelebilmente, diventano qui parole ""salvate"""" per tentare di rendere testimonianza di un silenzio, che deve essere interrotto. Cronaca, purtroppo quotidiana, e ascolto sono i solchi narranti di queste piccole prose che chiedono al linguaggio poetico la sua autenticità e all'esperienza la sua evidenza. Un coro di donne capaci di dichiarare - a loro modo - l'abuso subito, per tentare una via possibile di riscatto e di salvezza."" -
Sociologia della violenza. Identità, modernità, potere
L'ipotesi di questo libro è che la violenza sia una forza sociale e non solo uno strumento del potere. La violenza genera potere e con esso si confonde: è una forza sociale che conferisce significato all'azione. Senza dimenticare autori classici come Elias e Foucault, Simmel e Coser, Gurr e Pizzorno, l'autrice analizza la violenza ""modernista"""" paradossale ma non inspiegabile e gli elementi che la qualificano: il legame tra pensiero e emozione, la differenza con la devianza, la relazione con il sacro, il lavorio sul corpo della vittima e la forte soggettività dell'aggressore, sul piano sociale e mediatico. Due fenomeni collettivi - gli stupri di massa in Bosnia e il comportamento dei kamikaze - sono analizzati nel dettaglio, perché la comprensione della violenza è basata sui modi concreti in cui si manifesta. Il libro si chiude con una riflessione sulle capacità della sociologia nel percepire e osservare l'irruzione del male nella storia."" -
Violenza di genere. Saperi contro
La violenza di genere, e soprattutto la violenza maschile sulla donna che culmina nel femminicidio, è un tratto patologico impressionante della nostra civiltà contemporanea. Difficile dare una spiegazione tutta racchiusa nelle biografie sovente contorte dei perpetratori di violenza o nelle storie difficili di convivenza tra partner ai quali risulta impossibile lasciarsi senza rancore e senza atti di inaudita violenza, soprattutto maschile. Una serie di docenti dell'Università di Palermo ha ritenuto opportuno, anche in base alle istanze provenienti dal territorio e dalla comunità studentesca, interrogarsi su questa dinamica affrontandola da diverse prospettive: antropologica, psicologica, giuridica, politica, filosofica, sociologica, mediatica, proprio per offrire una molteplicità di apporti utili per concatenare diverse ""ragioni"""" di comprensione della violenza. Compongono il volume, altresì, interventi di studiose affermate delle questioni di genere, quali le filosofe M. Nussbaum, J. Butler e B. Hooks, l'antropologa F. Héritier, la storica M. Perrot, la politologa M. Calloni. Il libro racchiude in appendice un utile compendio dei principali testi normativi internazionali e nazionali di contrasto alla violenza di genere."" -
L' equivalenza delle catastrofi (dopo Fukushima)
Invitato a Tokyo a riflettere sul disastro nucleare di Fukushima, il filosofo francese Jean-Luc Nancy riflette sull'interconnessione profonda che lega ormai un cataclisma naturale come lo tsunami che ha sconvolto la costa giapponese nel 2011, e le catastrofi tecnologiche, economiche, ecologiche che pervadono il nostro immaginario quotidiano. Nell'età moderna, per Nancy, all'""universo infinito"""" ha risposto """"l'uomo che supera infinitamente l'uomo"""" di Pascal. Il richiamo del filosofo francese è a un cambio di configurazioni umane, naturali, cosmogoniche, qui ed ora, dato che la nostra civilizzazione sembra attribuire valore solo ad un plus del futuro, che segue ¡1 tempo degli investimenti e dei ricavi: il plus di un futuro che non lascia spazio alla concretezza e all'esperienza radicale del presente. Che cosa vuol dire, scrive Jean-Luc Nancy, """"pensare"""" in questa condizione che è la nostra?"" -
Un' altra verità. Lettere a Linde Birk e Dieter Schlesak (1969-1986)
Il presente volume raccoglie in maniera integrale lo scambio epistolare, costituito da quattordici missive, intercorso tra Emil Cioran, Linde Birk e Dieter Schlesak negli anni 1969-1986. Esso rappresenta una preziosa testimonianza per comprendere l'evoluzione psicologica di Cioran in Francia e per chiarire il suo rapporto di amore-odio verso la Romania. Afflitto da un'""ineffabile nostalgia"""", lo scrittore transilvano ritorna col pensiero alle origini e rimpiange, come pochi altri, le proprie radici e la propria terra natia. Nell'esilio parigino, la lontananza dalla patria è vissuta come incommensurabile perdita e ricordo struggente di un passato immemore, al di là del tempo. Ma è proprio attraverso quest'incessante anelito della memoria che l'humus balcanico e il retroterra valacco, originariamente rinnegati, riaffiorano alla coscienza e prepotentemente si rivelano nell'esercizio della scrittura. Un retaggio gravoso, misto di fatalità e disincanto, che inevitabilmente segna l'uomo e il filosofo di Ràsinari, alla perenne ricerca di """"un'altra verità'."" -
Il testamento di Spinoza
Tradotti in italiano dall'originale tedesco, si pubblicano qui tre saggi giovanili di Strauss su Spinoza: ""L'analisi di Cohen della scienza biblica spinoziana"""" (1924), """"Sulla scienza biblica di Spinoza e dei suoi precursori"""" (1926), """"Il testamento di Spinoza"""" (1932). Composti a cavallo della monografia del 1930 (""""La critica della religione in Spinoza""""), si tratta di studi acuti, e per diversi aspetti originali rispetto a questa stessa monografia, sui rapporti tra fede e ragione, teologia e politica, tradizione ebraica ed esegesi biblica. Prime prove filosofiche di Strauss e già testimonianze emblematiche di un """"dialogo"""", quello con Spinoza, che non verrà mai meno nella lunga e complessa biografia intellettuale del loro autore."" -
Altre specie di politica
Uno spettro si aggira per il continente dell'""Uomo"""" - lo spettro dell'animalità. Il presente volume prova ad articolare le premesse per visioni e prassi atte ad arrestare la caccia spietata a cui questo spettro è sottoposto, mettendo in primo piano l'urgenza di decostruire le categorie della nostra tradizione politica a seguito dell'affacciarsi sulla scena sociale di una """"nuova"""" moltitudine sterminata, ormai da considerarsi parte integrante del proletariato."" -
Nell'Islam iranico. Aspetti spirituali e filosofici. Vol. 3: I fedeli d'amore. Shiismo e Sufismo.
Forse davvero - come ci ricorda Henry Corbin - è nella cerimonia del matrimonio iraniano che ancora oggi è possibile rilevare la traccia di uno dei significati più alti e vertiginosi del discorso amoroso del sufismo: il marito non guarderà direttamente la moglie mentre entra nella sala, ma ne scruterà un'immagine riflessa in uno specchio. Per dire che nell'amore vero, quello che non può non essere unico e unire le più semplici cose a Dio stesso, non c'è possesso e nemmeno una relazione tra semplici oggetti, ma un gioco vertiginoso di rispecchiamenti, di luci e di ombre, un gioco il cui mistero sacro è lo specchio stesso. L'esperienza dell'amore per un sufi deve essere visione della visione ed è quanto ci ha insegnato il grande mistico Ruzbehàn Bagli ShiIràzi a cui Corbin dedica la prima parte di questo terzo volume de ""Nell'Islam iranico"""" e che è un esempio di ricerca spirituale assoluta. La seconda parte del volume esplora un problema di non facile soluzione seppur importantissimo: i complessi rapporti tra shi'ismo e sufismo. Per il mondo shi'ita la figura chiave è certamente quella di Haydar ÀmolT, che diffonde la teosofia di Ibn 'Arabi correggendola nel quadro della dottrina imamologica. Come sottolinea Corbin, è la fonte e la garanzia di una vera esperienza spirituale in grado di poter ravvivare la lettera rivelata, anche per un sufismo che spesso """"non osa dire il proprio nome"""", cioè la sua vicinanza o implicita adesione ai principi dello shi'ismo."" -
Musica senza alfabeti. Un dialogo sul linguaggio dell'altro. (Notazioni sulla «harmolodic theory»)
È il giugno del 1997 quando, durante una delle tre tappe del tour di Ornette Coleman a ""La villette"""" di Parigi, uno spettatore particolare e molto attento, si erge dal pubblico e inizia a porre domande al compositore. Quel 23 giugno sarà consacrato a un incontro vis-à-vis tra due delle personalità più singolari ed eclettiche della scena culturale contemporanea: Ornette Coleman e Jacques Derrida. L'intervista, pur nella sua brevità, tocca i temi dell'armolodia, della democrazia, della civiltà e della civilizzazione, della globalizzazione, dell'assenza di leadership, dell'evento e del suo dispiegarsi. Ricostruendo le storie personali dell'uno e dell'altro, dei soprusi subiti da bambini per il colore della propria pelle (Coleman) o per il credo religioso della propria famiglia (Derrida), i due si confrontano sul concetto di lingua materna e di se e quanto questa influenzi il modo stesso di pensare, perché del resto, si sa, """"prima di essere musica, la musica era soltanto parola""""."" -
Protesta. Teoria dei sistemi e movimenti sociali
Tra i maggiori esponenti della sociologia tedesca del XX secolo, Niklas Luhmann ha rivoluzionato la visione della società, applicando al suo studio la teoria dei sistemi. Negli ultimi anni il suo pensiero è tornato in primo piano perché capace di fare luce sui limiti e le possibilità dei movimenti di protesta sociale. I saggi raccolti in questo libro costituiscono il meglio della sua produzione dedicata al tema dei movimenti di antagonismo critico. Dalle battaglie femministe a quelle ecologiste, dagli scioperi sindacali alle proteste studentesche, Luhmann traccia un originale e sorprendente bilancio dei movimenti sociali che occupano la scena pubblica dalla fine del Ventesimo secolo e che, in molti casi, rappresentano un'esperienza politica e sociale ancora in corso. -
I «quaderni neri» di Heidegger
Questo volume è il primo in Italia sui ""Quaderni neri"""" di Heidegger. I nomi più significativi della filosofia continentale, i più importanti studiosi di Heidegger, da Peter Sloterdijk a Gianni Vattimo, da Holger Zaborowski a Peter Trawny, da Alessandra Iadicicco a Gérad Bensussan, prendono qui posizione sui complessi e delicati interrogativi sollevati da questa opera postuma. I Quaderni neri non sono stati una pietra tombale sul pensiero di Heidegger. Si è verificato piuttosto il contrario: attraverso i Quaderni neri Heidegger è stato il protagonista di un dibattito che ha varcato i confini dell'accademia e si è esteso al mondo della cultura, coinvolgendo un pubblico sempre più vasto. Il che è inconsueto per gli inediti di un filosofo. L'enorme risonanza dimostra che l'interesse non ha nulla di antiquario. Se la pubblicazione è seguita in tutto il mondo con curiosità, partecipazione, trasporto, è perché questi temi toccano la sensibilità e l'intelligenza di molti. Ma il dibattito è solo all'inizio e questo volume contribuirà, di certo, a svilupparlo e approfondirlo."" -
«Angoscia». Dialogo con Emiliano Morreale
Nel 1944, quando il mondo vive ancora nell'incubo della follia nazista, il thriller ""Angoscia"""" (Gaslight) di George Cukor, con le sue luci a taglio espressioniste e le inquadrature ardite della tradizione mitteleuropea, da Hollywood traghetta il pubblico planetario dagli abissi d'orrore d'un male insondabile alle luci della speranza, che nel film albeggiano per i protagonisti innamorati sui tetti della vecchia Londra vittoriana. Il capolavoro di Cukor si avvale di una favolosa Ingrid Bergman, non ancora trentenne, per attraversare i labirinti più dolorosi e oscuri della psiche attraverso i tormenti a lei inflitti da un affascinante sadico (Charles Boyer). Un film fatto dunque di trasalimenti, primi piani, oggetti simbolici, gestualità che vedono progredire il loro potere distruttivo sulla bella immagine, fino al ribaltamento della catarsi finale. La star - premio Oscar quale migliore attrice, insieme a quello per la scenografia - è potuta giungere ad un esito tra i più alti nella recitazione femminile grazie alle cure estreme del """"Woman's Director"""" per eccellenza, quel George Cukor che ha riversato nel lavoro di set tutto il suo amore possibile per l'altro sesso. Le scene vittoriane di Gibbons, Ferrari e Willis, la fotografia chiaroscurale di Ruttenberg, le musiche ossessive di Kaper che rielaborano Chopin, Donizzetti, Tosti, i comprimari Angela Lansbury e Joseph Cotten rendono la confezione preziosa, come si può constatare con la visione del DVD qui in allegato. Non mancano nel volume le note diatribe sulla """"autorialità"""" di un """"artigiano"""" puro quale è Cukor; né gli itinerari di formazione davvero straordinari del Maestro e della sua star; il tutto puntualmente messo a fuoco nella conversazione dell'autore con Emiliano Morreale a prolusione del saggio."" -
L' esperienza metafisica
L'opera è uno degli ultimi lavori di Jean Wahl e costituisce una sorta di precipitato del suo pensiero. Qui egli si confronta con le riflessioni di numerosi filosofi, poeti e pittori, tra grandi e minori, antichi e contemporanei, al fine di ricercare la presenza di una o più esperienze metafisiche che si troverebbero all'origine delle loro teorie e opere, e che ritornerebbero in diverse forme nel corso di tutta la storia dell'umanità. Essenziale diviene lungo il percorso il tema dei contrari e dell'oltrepassamento, in quanto queste esperienze, come quelle del finito e dell'infinito, del continuo e del discontinuo, del denso e del sottile, sono a un tempo antinomie in rapporto a cui l'individuo deve sempre scegliere e superamenti della situazione ordinaria di accettazione di quel che è dato all'interno di un certo paradigma. In questo testo Wahl ha dunque convogliato e ripresentato nel suo tipico procedere, spesso più divulgativo che teoretico, l'essenza delle ricerche di una vita.