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Gli imbarazzi dell'identità
Questo studio di Vincent Descombes analizza l'uso che viene comunemente fatto nei dibattiti attuali, soprattutto sulla spinta dei grandi fenomeni di trasformazione del tessuto socio-culturale, politico ed economico, che coinvolgono i rapporti tra gli individui e le istituzioni delle società occidentali del concetto di identità, di cui ne evidenzia l'enigma lessicale, tanto da constatare che spesso non è la risposta alla domanda che è controversa quanto la domanda stessa. ""Chi sono?"""", """"Chi siamo?"""", sono domande che ci si pone quando ci interroghiamo sulla nostra identità e appartenenza sociale e politica. Chiedersi """"Chi è?"""", è porsi una domanda sull'identità di cui comprendiamo immediatamente il senso, giacché conoscere l'identità di qualcuno, è sapere come si chiama, che cosa fa, qual è la sua qualità sociale. Tuttavia, quando ci si pone la domanda alla prima persona, """"Chi sono?"""", l'intenzione non è affatto quella di conoscere il proprio nome, cognome e stato civile. Infine, chiedersi """"Chi siamo?"""" è porsi una domanda sull'identità collettiva di appartenenza, sul riconoscimento e la condivisione dei valori comuni che coinvolgono l'uso del """"noi"""" e le rivendicazioni identitarie, di carattere civile e politico. L'argomento del volume è appunto quello di analizzare che cosa vuol dire la parola """"identità"""" nei diversi usi che ne facciamo."" -
Gli antenati di Faust. Il patto col demonio nella letteratura medievale
II dottor Faust è il protagonista di numerosi racconti della tradizione popolare e di alcune grandi opere come La tragica storia del dottor Faustus (ultima decade del Cinquecento) di Christopher Marlowe e il Faust di Goethe (1802, 1832). In questo volume Alfonso D'Agostino retrocede di alcuni secoli per rintracciare le radici del topos narrativo del ""patto con il diavolo"""" nella storia della letteratura medievale latina e romanza."" -
Media art. Prospettive delle arti nel XXI secolo. Storie, teorie, preservazione
"Tutte le arti sono media, ma l'espressione 'media art' è giunta ad avere un significato speciale. [...] Oggi le media art non solo affrontano i grandi temi del nostro tempo. Esse risiedono negli stessi media di cui parlano. Il contemporaneo è globale, ma solo a causa dei media che rendono possibile la globalizzazione. Tali media non sono evidenti praticamente da nessuna parte nella pratica mainstream dell'arte che vediamo nelle biennali da Venezia a San Paolo. Gli artisti, invece, sempre di più sono cresciuti in un mondo di cambiamento costante, dove la TV è passata da essere un'emittente di stato a centinaia di canali in streaming. E gli spettatori sono passati da comunità radunate in grandi sale ad un coinvolgimento profondamente personale con uno schermo non più grande del palmo della tua mano e auricolari per proteggerti dalla distrazione di altre persone. [...] Catricalà ci conduce verso questi strani incontri, introducendoci alle ricche eredità e al futuro delle più importanti arti degli ultimi cento anni. Ponendo una questione capitale: come possiamo diventare umani nella nuova costellazione in cui ora stiamo arrivando?"""" (Dalla Prefazione di Sean Cubitt, Goldsmith, University of London)" -
L' antropologia medica di Laín Entralgo
Laín Entralgo si inscrive nella tradizione umanistica del medico-filosofo. La sua riflessione si è concentrata nell'elaborazione di un'originale antropologia medica nell'ambito della sua peculiare visione della bioetica. Il suo contributo alle neuroscienze nell'ultima fase della sua vita è sfociato in una teoria monistica dinamico-strutturale. -
Presente imperfetto. Eredità coloniali e immaginari razziali contemporanei
L'Italia ha un passato coloniale con il quale si è iniziato a fare i conti in tempi relativamente recenti. È un passato che sembra non riuscire a passare, soprattutto rispetto agli immaginari che ha prodotto e che continuano a circolare, spesso non visti, nella cultura contemporanea e nella vita quotidiana. La mancanza di una vera rielaborazione degli immaginari razzializzati prodotti in Italia in quel lungo periodo che va dall'unità d'Italia fino al fascismo, ha fatto sì che questi riemergano oggi attualizzati in una serie di immagini e linguaggi razzializzati o apertamente razzisti. I saggi teorici e le pratiche di ricerca contenuti in questo volume aiutano a ricostruire questo ""passato che non passa"""", a partire da un'analisi della cultura popolare e di consumo contemporanea, che ne sono impregnate. Il volume raccoglie i contributi prodotti durante due giornate di incontri e dibattiti intorno a questa tematica, che si sono svolte alla Casa della Memoria e della Storia di Roma a novembre 2014. Al centro dell'interesse quegli oggetti quotidiani - ricordi familiari, prodotti di consumo, giocattoli - che contengono tracce di immaginari coloniali, la cui analisi e rilettura collettiva può aiutare a rivedere il proprio passato, prendere coscienza di come si è formata storicamente l'idea di una """"italianità"""", decostruire i tanti stereotipi che continuano a circolare in questo presente interculturale."" -
Ricerche sulla critica marxiana dell'economia. Materiali per la ricostruzione della teoria del valore
Il volume raccoglie alcuni tra i più importanti contributi di Hans-Georg Backhaus, l'iniziatore della corrente teorica che nel mondo tedesco è conosciuta come Neue Marx-Lektüre. Partendo da una prospettiva teorica che affonda le proprie radici nella Scuola di Francoforte - in particolare nell'approccio critico di Adorno - Backhaus sviluppa una rilettura complessiva della critica dell'economia politica marxiana a partire dalla dialettica della forma di valore. Il procedimento argomentativo si sviluppa attraverso una comprensione stratigrafica dell'opera marxiana che l'autore presenta attraverso gli interrogativi a cui la tradizione marxista e la teoria economica l'hanno sottoposta. Alla esposizione e alla comprensione critica dell'opera marxiana, l'autore affianca una prospettiva ricostruttiva nella quale, spesso argomentando Marx contro Marx, la critica dell'economia diviene il principio fondante della teoria critica della società. Il volume è arricchito da una lunga introduzione dell'autore sugli inizi della Neue Marx-Lektüre e da un saggio critico dei curatori in cui l'opera di Backhaus è analizzata e contestualizzata all'interno del dibattito sulla teoria marxiana del valore. -
La cooperazione allo sviluppo in Africa. Teorie, politiche, pratiche
La cooperazione allo sviluppo ha svolto un ruolo importante nella storia recente dell'Africa subsahariana. Tale azione tuttavia è stata spesso presentata dai media in modo distorto a causa dell'approccio paternalistico con il quale viene spesso interpretato il continente africano. Il volume vuole ricostruire un quadro più fedele dell'evoluzione storica e della situazione attuale della cooperazione in Africa e osservare da vicino come questa agisca concretamente sul terreno. -
L'immagine e la scrittura. Le logiche del vedere tra segno e riflessione
All'interno del dibattito filosofico attuale, i cosiddetti visual studies sono ancora alla ricerca di una rigorosa definizione del loro oggetto e del loro metodo specifico. Per questo, le analisi di autori come William J.T. Mitchell, Gottfried Boehm, Hans Belting e Nicholas Mirzoeff rischiano di smarrire il loro valore critico e di configurarsi anch'esse come ideologie dell'immagine e, per assurdo, di supportare quanto intendono decostruire. L'itinerario qui proposto vuole innanzitutto ricostruire i presupposti filosofici degli ""studi visuali"""". In secondo luogo intende sondarne la solidità epistemologica svolgendo una riflessione sul concetto di immagine e sulle strutture teoretiche del vedere. Attraverso l'analisi di alcune immagini significative e riprendendo linee di pensiero che si snodano tra Hegel, Nietzsche, Barthes e Derrida, il presente lavoro mostra come il discorso sul figurativo rimandi a una dimensione ulteriore, quella di una 'scrittura' che eccede l'immagine e le sue logiche."" -
Ermeneutica della vita pratica. Deliberazione e persuasione atraverso Heidegger e Aristotele
Nel 1924 Heidegger avvia un confronto serrato con la Retorica di Aristotele, vedendo in quest'opera il punto di partenza per comprendere la struttura dell'ascolto del logos. Nelle lezioni di Marburgo sui concetti fondamentali della filosofia di Aristotele, dunque, le pratiche retoriche e non la filosofia del linguaggio esibiscono, agli occhi di Heidegger, gli aspetti strutturali del modo in cui l'essere umano parla con sé stesso quando prende una decisione, deve governare una passione, quando fa i conti con i propri desideri. Aprire all'interno della propria vita degli spazi di autodeterminazione, diventa in questo quadro di riferimento l'effetto della possibilità di far abitare nella propria coscienza i consigli, i rimproveri, le lodi degli altri. -
Design e rito. La cultura del progetto per il patrimonio rituale contemporaneo
A partire dal complesso rapporto tra Design e Humanities questo volume intende indagare il ruolo del progetto in relazione al fenomeno rituale, fornendo concreti stimoli di contenuto, processo e metodo attraverso un'analisi che affianca alle discipline socio-antropologiche le culture del progetto. In questo scenario, le pratiche quotidiane, la tecnologia, le espressioni artistiche si intrecciano, si citano e si nutrono reciprocamente, generando corto circuiti interessanti da cui il design emerge come disciplina caratterizzata da una natura connettiva e generativa, strumento facilitatore in grado di trasferire - sotto forma di prassi progettuale - peculiarità e conoscenze di altri settori. Proprio la questione della relazione tra design e scienze umane, nonché la ""dote"""" che il progettista porta con sé nel confronto con la ricerca umanistica, è il nodo centrale di questo saggio, che si propone di problematizzarla con approcci interpretativi 'design driven' attraverso la trattazione teorica e la lettura critica di casi."" -
Il cosmo della bildung
Montagna theologica, caverna cosmica o cielo della controriforma, la Cupola di Santa Maria del Fiore ha sempre rappresentato un grandioso programma ideale didattico per l'architettura. Possiamo trascriverlo in un'equazione: l'educazione sta all'ideale come l'architettura sta all'attuale. Un'espressione a quattro incognite vincolate tra loro. Tra queste quella dell'ideale è la meno chiara per le scienze e la più oscura per le coscienze. Comunque, nella cultura del nostro tempo, l'educazione è ridotta ad accumulazione di regole, l'ideale al funzionale, l'architettura a pratica socionormativa, l'attualità a cronologia. In altre parole l'ideale ci richiede sempre un enorme sforzo critico rispetto a tutti i saperi. Esso ci costringe a ripercorrere la biforcazione secolare impressa dalla cultura tecnico-scientifica all'idea di ""reale"""": quella tra trascendenza e immanenza."" -
Ferite e ricami nella clinica dei disturbi alimentari. L'arte del Kintsugi
Ferite e ricami nella clinica dei disturbi alimentari, scritto dall'équipe per i disturbi del comportamento alimentare dell'Istituto Minotauro e curato da Elena Riva, illustra con un ricco materiale clinico gli snodi della psicoterapia evolutiva di orientamento psicoanalitico con questo tipo di pazienti. Il testo approfondisce il tema della ""narratività"""" come sostegno ai processi di soggettivazione e costruzione identitaria, specie in adolescenza e nell'ambito delle patologie narcisistiche, e sostiene la necessità di un intervento multidisciplinare, indispensabile nei confronti di un disturbo esito di un complesso intreccio di problematiche evolutive individuali, dinamiche affettive familiari e valori (o disvalori...) sociali. Un intervento clinico che si rivolga esclusivamente al corpo, alla mente o alle dinamiche familiari, rischia, infatti, di rinforzare il carattere scissionale del funzionamento psichico anoressico e/o bulimico, rispetto cui l'intervento di rete rappresenta un efficace antidoto."" -
Un' emergenza sostenibile
Scopo di questo libro è rendere visibile la filosofia, la storia, le vite, le esperienze che stanno alla base di emergenze sostenibili, il progetto nato grazie all'alleanza fra l'amministrazione comunale milanese e il Terzo Settore laico e cattolico, che vede assistenti sociali, educatori, mediatori, educatori, psicologi quotidianamente impegnati nel lavoro con gli adolescenti migranti che vivono all'interno di appartamenti diffusi nel territorio, realtà nelle quali si accompagnano i ragazzi verso l'autonomia personale e lavorativa alle soglie della maggiore età. L'intento è quello di far emergere il lavoro svolto intorno al tema lacerante dei minori stranieri non accompagnati, in un momento storico in cui si assiste all'esodo di persone che fuggono in massa da privazioni, guerre, persecuzioni, alla disperata ricerca di una vita migliore al di là del Mediterraneo e dei Balcani. L'Italia, come il resto d'Europa, si sta dividendo fra chi si orienta alla solidarietà e chi si abbandona all'ostilità verso i migranti: la riuscita di progetti-pilota d'integrazione come questo può far spostare il peso della bilancia a favore dell'apertura e dell'accoglienza, contro la chiusura dettata dalla paura e dalla xenofobia. -
Manuale di intervisione
Raccontare un'esperienza e tradurla in un modello. Per più di dieci anni un gruppo di psicoterapeuti di varia formazione si è riunito con regolarità per confrontarsi su casi clinici e ha fondato il Gruppo Intervisione Psicoterapeuti - GIPsy. Il manuale presenta i punti cardinali teorici e pratici sulla base dei quali tutti i professionisti della salute possono riprodurre una simile esperienza di confronto reciproco, di sostegno e condivisione tra pari, di crescita individuale e professionale. -
L' isola del nuovo
A più di cinquant'anni di distanza sembra opportuno ritornare sulla costituzione del Gruppo 63. Questo libro, pur senza eccessive ambizioni, fornisce, da più punti di vista, informazioni e giudizi che, tanto più in assenza fino a questo momento di un rigoroso quadro storiografico, possono aiutare efficacemente il lettore a elaborare una propria idea su quella che è stata chiamata la Nuova avanguardia italiana. Da Arbasino a Balestrini, da Barilli a Guglielmi a Curi, in queste pagine sono presenti con le loro opinioni e le loro stesse parole alcuni protagonisti del Gruppo 63. -
Walter Benjamin il figlio della felicità. Un percorso biografico e concettuale
Questa monografia ripercorre il pensiero e la vita del saggista berlinese offrendo un'aggiornata ricognizione d'insieme della sua prismatica e proteiforme personalità, intrecciando vicenda biografica e riflessione concettuale, sulla base dei materiali resisi disponibili con il concludersi dell'edizione critica dei suoi scritti e della sua corrispondenza presso l'editore Suhrkamp di Francoforte, oltre che in seguito alla pubblicazione di documenti relativi soprattutto alle sue ultime tragiche ore di vita alla frontiera franco-spagnola nel vano tentativo di sfuggire alla Gestapo. Alla luce di un'inarrestabile tensione alla felicità, continuamente messa in scacco dalla sconfitta e dall'""oscurità"""" dell'epoca storica, si ricostruisce così il """"passaggio"""" di Benjamin per le molte vie della cultura otto-novecentesca attraverso i vari campi del sapere. Se ne documentano la strabiliante rete di """"incroci"""" e di contatti con personalità della cultura a lui contemporanea (da Scholem a Brecht, da Rosenzweig a Bloch e ad Adorno), la novità delle ricognizioni sul Moderno e sulla metropoli, l'interesse sperimentale per i media, le riflessioni sul linguaggio e sulla traduzione, l'attenzione per i mutamenti intervenuti nell'architettura, nella fruizione estetica e nell'arte di raccontare e narrare, l'intreccio fra teologia e marxismo, le passioni collezionistiche, l'amore per la letteratura infantile, le strategie critiche nell'accostarsi al Barocco, al Romanticismo e all'opera di grandi scrittori."" -
Robert Schumann filosofo. L'arte poetica romantica
Robert Schumann, oggi indiscutibilmente considerato uno dei più grandi compositori romantici, in verità fu apprezzato dai suoi contemporanei soprattutto come scrittore e critico musicale. Infatti, per ironia della sorte, egli attese tutta la vita pur di veder riconosciuta la sua attività di compositore, ma persino nell'ultimo ricordo la sua fama di critico la precedette. Fu solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1856, che, grazie al costante impegno della moglie Clara, di Johannes Brahms e di Franz Liszt, si riuscì a rivalutarne il ruolo di musicista. Si è giunti così all'estremo opposto: Schumann è passato alla storia unicamente in qualità di compositore. Per merito, o per colpa di questa indesiderata eterogenesi dei fini, abbiamo assistito inermi all'oblio della sua attività critica e al quasi totale disinteresse degli studiosi nell'approfondimento della sua valenza teorica. Il presente saggio filosofico ha lo scopo di colmare questa lacuna conoscitiva mettendo in luce il pensiero estetico di Robert Schumann e delineando in tal modo nuovi contorni nel suo profilo generale. -
Fare giustizia
Nonostante la sua crisi, il neoliberismo ha progressivamente eroso quell'equilibrio tra sistemi e poteri da cui è disceso il paradigma della giustizia sociale su base distributiva di matrice novecentesca. Anche quell'equilibrio e quel paradigma, tuttavia, producevano forme di ingiustizia. Lungi dal difenderli acriticamente, questo volume tenta piuttosto di risignificare la giustizia, nella sua triplice veste epistemologica: giuridica, politica, socioculturale. Fare giustizia propone genealogie concettuali a partire dai fondamenti filosofici e sociologici; mette in luce i paradossi e le contraddizioni pratiche che intercorrono tra il diritto e la legge, da una parte, e i processi, le forme di vita e le esperienze reali di gestione di fatti sociali e culturali, dall'altra; testa, infine, l'ipotesi di nuovi paradigmi, teorici e pratici, che siano in grado di superare l'impasse indotta dai paradigmi giuridici vigenti, e di contrapporre una nuova idea di giustizia in grado di resistere alla razionalità del neoliberismo e del mercato. Il pensiero che anima questa ricerca è che nelle attuali condizioni la giustizia non è, ma può diventare qualcosa solo se si prova a cartografare il suo opposto, ovvero l'ingiustizia. -
Pop-ethics. 40 occasioni per la filosofia morale
Dai vampiri morali a Kant, da Keith Richards alle intuizioni morali, dagli Abba all'essere per-la-morte, dagli anti-aging ad Hegel, da Donatella Versace all'identità personale, da Joe Cocker ad Aristotele, dai Blur al capitalismo, una irriverente analisi di esperienze quotidiane attraverso la lente critica della filosofia morale. -
Il pragmatismo di Nietzsche. Saggi sul pensiero prospettivistico
Il pensiero prospettivistico del Nietzsche maturo sorge come reazione alla ""fede in un valore metafisico e in sé della verità"""" che, a partire da Platone, ha animato la cultura occidentale. Agli occhi di Nietzsche, tale fede si trova all'origine del processo di degenerazione antropologica che ha caratterizzato la morale europea, ed è pertanto su di essa che occorre operare criticamente se si vuole avviare un contromovimento in grado di permettere all'umanità di orientarsi nei meandri labirintici del nichilismo. Attraverso una contestualizzazione delle riflessioni di Nietzsche sul tema del prospettivismo, il presente studio si propone di rilevare la componente pragmatista che si trova alla base di tale critica. In linea con quanto osservato da William James e condividendo molte delle istanze che il suo pragmatismo portò a maturazione, il pensiero prospettivistico di Nietzsche si presenta infatti come strategia per gestire lo svuotamento di senso della nozione di verità a cui conducono i risultati della moderna epistemologia. Esso consiste, in particolare, in una metodologia di orientamento che assume produttivamente su di sé gli spazi lasciati aperti da un sapere non più metafisico e dogmatico e che, pertanto, permette di avviare un nuovo percorso educativo per l'umanità a venire.""