Sfoglia il Catalogo ibs012
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6981-7000 di 10000 Articoli:
-
La filosofia e l'altrove. «Festschrift» per Giangiorgio Pasqualotto
Da oltre trent'anni le ricerche e gli scritti dì Giangiorgio Pasqualotto si concentrano sulle possibilità, i limiti e le fecondità di un pensiero filosofico aperto all'incontro con le tradizioni speculative extra-europee. In questo libro, occasione per testimoniare il carattere seminale del lavoro di Pasqualotto, studiosi e filosofi - amici, colleghi, allievi di diverse generazioni - intrecciano idealmente le loro riflessioni con la sua pratica di pensiero: non tanto o non solo per omaggiare un itinerario tra i più originali nella filosofia italiana degli ultimi decenni, quanto per esercizio di ampliamento, dibattito e confronto critico con gli scenari contemporanei della filosofia. In questo modo il lavoro del concetto trova la sua vocazione intima nel raccogliere la molteplicità delle esperienze e degli scambi interculturali e al tempo stesso mantenere aperta la possibilità di una relazione con l'inedito, l'inattuale e l'impensato. -
Dai più lontani margini. J. M. Coetzee e la scrittura dell'altro
L'atto della scrittura, a prescindere dalle intenzioni di chi lo compie, è un atto violento. Non è solo dispiegamento di un'energia creativa, ma anche potenza che cancella, seleziona, definisce. In questo contributo si indaga, seguendo il percorso tracciato dal Premio Nobel per la letteratura John Maxwell Coetzee, il potere scritturale come forza ambigua, capace di cogliere e allo stesso tempo di annientare l'alterità. Narrativizzando alcuni temi centrali della riflessione filosofica contemporanea - la costruzione della soggettività, il riconoscimento, i limiti e le possibilità della parola l'opera di Coetzee si propone come cornice entro cui è possibile ragionare sul racconto di sé e dell'Altro come esercizio di responsabilità e di immaginazione morale. -
L' illusione e l'evidenza. Saggi sull'avventura romanzesca
Venuto in piena luce in epoca moderna, il romanzo rappresenta da quasi cinque secoli la forma privilegiata della narrativa occidentale, adatta a ogni esigenza, che estende il suo dominio su un territorio dai confini elastici, dall'avventura più incredibile al racconto serio del quotidiano. Cosa racconta, davvero, un romanzo? Qual è la realtà che mette in gioco? L'illusione è data dall'avventura, o dalla realtà che questa definisce? La realtà è evidente, chiara e distinta, o non è invece confusa, in perenne divenire, mentre evidente è solo la forma narrativa che la mette in luce? Questo libro tenta di rispondere ad alcuni dei maggiori interrogativi del romanzo soffermandosi sui vari elementi che lo costituiscono: la voce narrante, l'intonazione del racconto, la trama, il rapporto tra finzione e documento, quello fra prosa e poesia, il nesso tra romanzo e formazione. -
Oggetto e valore. Intersezioni tra teoria dell'oggetto e teoria del valore in Alexius Meinong
Nel recente rifiorire di studi sul pensiero di Alexius Meinong, un ambito è stato relativamente poco esplorato: quello della teoria del valore e delle sue relazioni con la più nota teoria dell'oggetto. Ora, che cosa si intende per ""oggetto' o per 'valore', e che tipo di esperienza ne abbiamo? Possiamo ammettere valori assoluti o oggettivi, e ribattere al relativista etico? Nel sovrapporsi di riflessioni psicologiche, di teoria del valore e dell'oggetto, il pensiero di Meinong si colloca in un'area di intersezione tra -discipline distinte eppure profondamente connesse. Emerge la complessità del pensiero meinonghiano, irriducibile a quei fraintendimenti novecenteschi che lo hanno interpretato come «giungla» ontologica, universo sovraffollato di entità bizzarre. Esplorando, dunque, le connessioni tra teoria dell'oggetto e teoria del valore, si mostrerà in che senso la posizione meinonghiana si configuri, in entrambi gli ambiti, nei termini di un «oggettivismo» radicale."" -
L' infondamento. L'enigma del linguaggio e il paradosso dell'autoreferenza in Pirandello, Morante e Bene
Grazie all'analisi di tre significative opere metareferenziali del Novecento italiano (la commedia Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello, il romanzo Menzogna e sortilegio di Elsa Morante e il film Amleto di Carmelo Bene), il volume mira a dar prova della capacità dell'arte di gettare una luce nuova sulle questioni transdisciplinari del fenomeno linguistico e dei fondamenti della conoscenza. Dopo aver approfondito, nel capitolo introduttivo, come nel Novecento la riflessione autoreferenziale abbia interessato discipline come la filosofia continentale, la filosofia (post)analitica e la matematica, il volume si concentra sulle tre fonti primarie. Nell'indagare i modi e i limiti dei rispettivi media, esse mimano il tentativo auto-fondazionale del pensiero logico-linguistico, esibendo performativamente lo stallo aporético a cui tale sforzo pare destinato. Le opere artistiche esaminate costituiscono dunque le tappe di un percorso interpretativo transmediale, che permetterà di mettere gradualmente a fuoco la soglia estrema del dicibile e del conoscibile: la presa di coscienza dell'in-intelligibilità dell'accadere linguistico, inaccessibile origine del sapere. Prefazione di Alessandro Carrera. -
Immagini nella rete. Ecosistemi mediali e cultura visuale
È possibile individuare ancora oggi delle vere e proprie specificità mediali? Soffermare l'attenzione sui singoli dispositivi di produzione e veicolazione di immagini può essere ritenuto ancora un approccio valido per la comprensione del panorama visivo entro cui siamo immersi? E se davvero è possibile parlare di postmedialità, questa sta a indicare la necessità di superare la nozione di medium, o si configura piuttosto come un invito a un suo radicale ripensamento? E, infine, cosa ne è delle singole immagini - e delle loro reciproche differenze - una volta che queste entrano nel circuito della Rete e vengono ripetutamente condivise sulle piattaforme social? Queste sono, in estrema sintesi, le principali domande alla base del presente volume. Domande dalle quali si avvia una riflessione che coinvolge da una parte l'oggetto di studio e dall'altra le metodologie di ricerca, facendo principalmente leva sui visual studies e sui media studies, ma anche sull'antropologia 'immagine, sulla sociologia e sull'estetica, ponendo come oggetto ultimo di riflessione l'operatività del soggetto contemporaneo e la sua attitudine a intervenire con le immagini in numerosi contesti discorsivi che prendono forma in Rete. L'approdo a un approccio di tipo ecologico è la naturale conseguenza della riflessione metodologica che si sviluppa nella prima parte del volume. Un tentativo di applicare un metodo di ricerca interdisciplinare, dinamico e relazionale per analizzare l'agire del soggetto all'interno del complesso ecosistema mediale contemporaneo. -
Sguardi tra i residui. I luoghi dell'abbandono tra rovine, utopie ed eterotopie
In tempi recenti il tema dell'abbandono dei luoghi ha riscontrato interessi crescenti e differenti. Il fascino decadente emanato da borghi storici, ville, aree industriali dismesse, insediamenti e strutture agrarie non più produttive, nosocomi, singoli edifici e financo paesaggi non più abitati attrae numerosi estimatori che a vario titolo, seguendo percorsi esplorativi diversi per tipologia e per livello di approfondimento, scoprono, visitano, censiscono, mappano, analizzano, acquistano, fotografano, dipingono, raccontano, ascoltano i luoghi che, per motivi e in epoche differenti, sono stati abbandonati. Caratterizzato da una prospettiva interdisciplinare e multiscalare, il volume raccoglie le riflessioni, gli stimoli alla ricerca, le piste di analisi, le domande, i casi di studio, le visioni di studiosi e ricercatori che, posando lo sguardo sull'abbandono, hanno saputo coglierne tutta la complessità offrendone interpretazioni mai banali o scontate. -
L' eccezionalità del presente. Scrivere la grande guerra
L'eccezionalità dell'esperienza rappresentata dalla Grande Guerra è stata variamente descritta, raccontata e discussa, stagliandosi nell'orizzonte delle molteplici definizioni come evento dalle proporzioni apocalittiche. Come ha scritto Robert Musil, suggestionato come molti altri intellettuali suoi contemporanei dall'oscuro fascino della guerra, ""le immagini conserveranno per sempre, per tutti i combattenti di questa guerra, l'eccezionalità del presente"""". L'eccezionalità del presente porta con sé, infatti, ora i contrassegni di un macabro accordo modulato sull'eternità dell'orrore, con la conseguente irrecuperabile disintegrazione di una visione piana del tempo e della storia, ora la necessità della memoria nella sua logica dimensione storica. La guerra acquista così centralità nel pensiero e nelle opere di coloro che ne esperirono con drammatica violenza l'insorgere, l'evolversi e gli effetti."" -
Jan Patocka. La responsabilità del pensiero in pratica
Libertà, solidarietà e umanità sono tenute insieme nelle opere del filosofo ceco Jan Patocka dal filo rosso della responsabilità, concepita come esercizio concreto e quotidiano per una vita che vale davvero la pena d'essere vissuta. Nel solco di una filosofia intesa come pratica per un soggetto ben radicato nel mondo e chiamato a rispondere sempre delle sue azioni, emerge la libertà come espressione autentica dell'uomo storico, come rischio e faticosa conquista sulla scia di un ""Platonismo negativo"""" che è consapevolezza delle contraddizioni vitali. È solo da questo sconvolgimento irrompente nell'assopita e monotona quotidianità che può allora crescere una nuova umanità, nemica dell'indifferenza e della dispersione. Dove, se non nell'orizzonte europeo, poter far nascere questa nuova vita? Ha ancora senso parlare di Europa? Interrogativi oggi più che mai attuali quelli proposti da Patocka, che fa appello alla sfida più grande per i nostri tempi: quella di un'Europa concepita come nuovo orizzonte storico-culturale e politico in cui edificare la fiducia nell'esistenza e nel cammino di un'umanità aperta al costante dialogo."" -
Il volto beffardo del diritto. Ragione economica e giustizia
Una rappresentazione diffusa dipinge il giurista come un tecnico delle norme. Questo libro ribalta quest'immagine. Il diritto non abita nelle aule dei tribunali, ma nelle strade del mondo; governa ogni giorno la vita reale delle persone ovunque esse siano. Quale direzione ha imboccato il diritto alle soglie del terzo millennio e nel transito epocale che stiamo attraversando? Se molte cose intorno a noi non stanno andando nella giusta direzione - collasso ambientale, crisi economica, tracollo dei sistemi d'istruzione - il diritto ha la sua parte non piccola di responsabilità. È questo il volto beffardo del diritto odierno, un diritto che nell'ultimo trentennio è stato interamente forgiato dalla ragione economica. Collocandosi sulle frontiere del diritto, il volume intreccia temi di carattere ecologico, economico, giuridico e culturale; avanza una pesante critica delle riforme che hanno plasmato la struttura e i percorsi formativi universitari e mette in dubbio la sostenibilità di un modello di sviluppo economico che si nutre di regole giuridiche non meno che di operazioni di mercato sorrette da una ragione economica che necessita di essere interamente ripensata. -
Sistemi di pensiero. Michel Foucault al Collège de France
Dal 1970 all'84 Michel Foucault insegna presso la più prestigiosa istituzione accademica e culturale francese: il parigino Collège de France. È la preziosa occasione per lo storico e filosofo di presentare (come tradizione nell'istituto fondato ai primi del XVI secolo da Francesco I) lo stato di avanzamento dei suoi lavori. Via via negli anni, dunque, discute le tesi riguardanti i grandi temi che esplora: la follia e il manicomio, la malattia e la clinica, la delinquenza e la prigione, la sessualità e il controllo su di essa, la biopolitica e lo Stato, oltre agli abbozzi dei rapporti fra guerra e Stato. Dunque, l'insieme dei corsi (ormai in via di quasi completa pubblicazione) rappresenta un immenso laboratorio di pensiero, prezioso quanto le opere edite in vita e la raccolta di tutti gli interventi extra librari. -
Evento e genesi. Heidegger e il problema di una fenomenologia cosmologica
La questione del mondo è stata una delle poste in gioco fondamentali della fenomenologia e del suo tentativo di ripensare l'esperienza. Che cosa implica il progetto di quella che si può chiamare una ""cosmologia fenomenologica""""? Quali sono le sue condizioni e le sue conseguenze? Se Heidegger ha dato un contributo decisivo allo sviluppo di questo filone """"cosmologico"""" che percorre la corrente fenomenologica, in che misura i suoi testi permettono di realizzare un simile progetto? Sono queste le domande che si trovano al centro del presente saggio: anche attraverso un costante dialogo con altri autori, vengono analizzate le possibilità e i limiti di una cosmologia fenomenologica nei testi del primo Heidegger. Questi appariranno allora percorsi da una tensione fondamentale. Se da un lato essi permettono di pensare un primato del mondo sull'io come vero """"luogo"""" del trascendentale e della manifestatività, dall'altro lato l'impostazione heideggeriana incontra dei limiti essenziali, che si rivelano essere due veri e propri """"punti ciechi"""" del suo pensiero: il primato assoluto della questione dell'essere e l'omissione della questione della genesi."" -
L' utile e il ragionevole. Saggio su Cesare Lombroso
A distanza di poco più di un secolo dalla morte, la figura di Cesare Lombroso continua a essere oggetto di numerosi studi, analisi e polemiche. Attraverso l'esame di alcune delle sue opere principali e dell'ambiente storico e sociale in cui furono prodotte, la presente opera rilegge l'impresa lombrosiana come una macchina simbolica e ideologica che colma sul piano dell'immaginario l'assenza di legittimazione dello Stato unitario. Mediante un'analisi serrata delle strategie discorsive e degli stratagemmi retorici impiegati, da una parte viene demistificata la scientificità da alcuni ancora invocata nei confronti di Lombroso. Dall'altra, la riflessione mira a porre domande più generali sullo statuto delle scienze umane e sociali con riguardo ai criteri della loro utilità e ragionevolezza. -
Elogio della fragilità
Fragile è il contrario di forte. A prima vista i due termini sembrano opposti e inconciliabili. Ma è proprio vero che chi è fragile è destinato a soccombere? Siamo certi che la fragilità sia una condanna? A questi interrogativi cerca risposta questo libro il cui autore, medico, della fragilità narra i dolori, ma tesse anche le lodi e rivela le risorse a partire da alcune vicende della sua vita privata e professionale, dalle quali prende le mosse l'elaborazione di una personale teoria della fragilità. È la fragilità che spinge al conflitto e arma la rivolta. Ispira il poeta, guida il pittore e consiglia il filosofo. Ma oggi incombe una minaccia: la rassegnazione, che trasforma la fragilità in accidia, che crea la schiavitù e le condizioni ideali per la schiavizzazione. Ecco perché è giunto il tempo di trasformare la ""volontà di potenza"""" del sistema che ci domina nella """"potenza della volontà"""" di convertire la fragilità in forza creativa e rivoluzionaria. Non cesseremo di essere fragili, ma almeno, per come è possibile, torneremo liberi. Prefazione di Michele Prospero. Postfazione di Lorenzo Romito. Seconda edizione con un """"Manifesto"""" inedito."" -
Energia e rappresentazione. Warburg, Panofsky, Wind
Energia e rappresentazione: due parole chiave per entrare nell'inquieto laboratorio in cui Aby Warburg, nel corso della sua vita, trasformò radicalmente (anche grazie alla fondazione della Biblioteca che reca il suo nome) il modo di interpretare l'arte occidentale e, più in generale, la stessa produzione simbolica. A esplorare questa polarità di concetti nel pensiero di Warburg e di quegli allievi, come Erwin Panofsky ed Edgar Wind, che ne svilupparono in maniera originale l'eredità, è dedicato questo volume. In quindici saggi, esso raccoglie contributi dei maggiori specialisti a livello internazionale sull'argomento, sia sul versante della storia dell'arte sia su quello dell'estetica e della storia della cultura. La prima parte - con i saggi di Sigrid Weigel, Christopher D. Johnson, Fabrizio Desideri, Elena Tavani e Clio Nicastro - affronta il legame che il concetto di energia intrattiene con la dimensione estetica dell'esperienza umana. La seconda - con i saggi di Dorothea McEwan, Davide Stimilli, Saverio Campanini e Alice Barale - indaga il tema del rapporto tra immagine e memoria, a cui è dedicato anche l'ultimo progetto di Warburg, l'incompiuto Atlante Mnemosyne. La terza parte con i contributi di Dieter Wuttke, Claudia Cieri Via e Andrea Pinotti considera, infine, il rapporto tra rappresentazione artistica e iconologia in Warburg, Panofsky e Wind. Di quest'ultimo presenta anche, a cura di Simona Maniello, un importante testo inedito, La fallacia dell'arte pura. -
Lasciar morire. Burocrazie minime, ambiente, territorio e lavoro in Sicilia
Gli uffici, i corpi, le agenzie, i dipartimenti impegnati nel monitoraggio ambientale e nella sicurezza sui luoghi di lavoro rappresentano un particolare campo burocratico su cui aleggia l'inquietante ""potere di far vivere o lasciar morire"""" tratteggiato da Michel Foucault negli anni Settanta. In Sicilia, a fronte di un """"discorso di verità"""" raffigurante questa regione sempre come arretrata e reticente ai cambiamenti, si sono in parte realizzati i punti più caratteristici della governamentalità neoliberale: dal managerialismo utile a far crescere il germe della competitività nella pubblica amministrazione alla costruzione di uno spazio isomorfo pubblico- privato, dall'autoregolamentazione di ampi settori economici alla de-conflittualizzazione per mezzo di mediatori e facilitatori di ogni tipo. L'eterogeneo campo burocratico, scandagliato in questa indagine, si rivela come uno spazio di potere ormai compenetrato, in nome della governance, da """"portatori di interesse"""" economicamente forti, spesso dediti a speculazioni ambientali e disinteressati alla salute, mentre non è adeguatamente permeato dalle forze sociali impegnate nella protezione dell'ambiente, delle popolazioni e nella difesa dei diritti."" -
Arte e/o design
L'origine del design risale a circa 50.000 anni fa, un momento in cui gli uomini di ogni latitudine, quasi fosse scattato nella loro mente un relè, iniziano a produrre strumenti caratterizzati da una certa qualità estetica. Il design nasce con l'uomo, è un fatto antropologico che non appartiene esclusivamente alla modernità. L'industrial design invece è una disciplina teorizzata nell'Ottocento in Inghilterra e non deve essere confusa con il design tout-court. Oggi, si preferisce parlare di product design perché alcuni sistemi di produzione, da cui trae origine la definizione di industrial design, sono superati dal recente sviluppo tecnologico. Nel Novecento, il termine ""arte"""" può avere significati opposti a quello di """"design"""". Quando si affermano le tendenze razionaliste- funzionaliste, l'opposizione tra i due termini assume la forma paradigmatica della disgiunzione logica (e/o). Questa disgiunzione, se applicata in una prospettiva storica, evidenzia come l'arte e il design non siano categorie assolute o immutabili. L'idea di design subisce continue ridefinizioni. La comprensione della qualità del presente passa attraverso la consapevolezza del valore dei concetti e delle produzioni del passato. Prefazione di Ugo Volli."" -
Il mondo come paradosso. Patocka e lo sviluppo della Lebenswelt
Il problema del mondo è stato l'interesse teoretico di tutta la vita di Patocka. Questo tema si collega alla domanda classica della filosofia occidentale su che cos'è il reale. Anche la fenomenologia ha indagato tale questione riconoscendo nel mondo un costante presupposto e, insieme, un problema aperto. La presente indagine espone e analizza il percorso argomentativo del filosofo ceco su questo problema filosofico. In che modo il mondo si dà a noi e qual è il fondamento del suo mostrarsi? Cosa diventa il soggetto, destinatario dell'apparire, se è un momento del manifestarsi del mondo? Il metodo husserliano ha seguito l'analisi della coscienza intenzionale; Patocka, invece, ha parlato di una desoggettivazione dell'apparire e si è mosso a un livello più originario per tentare di cogliere l'emergenza del fenomenale. Il mondo naturale pre-teorico diventa, in questo modo, soltanto una via allo svelamento di una condizione più originaria: la concezione fenomenologico-trascendentale del mondo. Riformulando il concetto di mondo come totalità, alcuni concetti, come quelli di epoché e di apparizione, subiscono una torsione. Il filosofo ceco ha spinto la riflessione filosofica più avanti e occupa un posto originale all'interno del movimento fenomenologico, come lo dimostrano anche numerose pubblicazioni internazionali nel contesto non più soltanto europeo. -
Intimi universi
Nell'autunno del 2013, 20 giovani coppie residenti a Milano hanno aperto i loro universi privati alla curiosità sociologica dell'autrice. È nato così il racconto di un viaggio per interni domestici e di come i grandi fenomeni della contemporaneità - dalla globalizzazione fino all'incertezza del mercato del lavoro, dai cambiamenti nelle relazioni fra uomo e donna fino all'emergere dell'individuo - risuonano nelle evoluzioni della conformazione delle nostre case, delle nostre stanze e nella scelta dei nostri oggetti d'arredo. Questo racconto interdisciplinare, intessuto di arte, architettura e filosofia, interroga idee come quella di intimità, di appartenenza e di stile. Ripercorre topografie a un tempo domestiche ed esperienziali e, in fin dei conti, cerca di rispondere alla domanda: cosa vuol dire, oggi, sentirsi a casa? -
Il lato maligno del web
Internet sta cambiando radicalmente la vita quotidiana, ma la natura umana rimane la stessa e gli uomini non hanno smesso di comportarsi in maniera eticamente discutibile e talvolta anche malvagia. Ne consegue che svariate minacce possono annidarsi anche nel Web ed è facile imbattersi in esse. Questo libro presenta alcuni tra i più comuni rischi che si corrono navigando sulla rete, uno dei quali è diventato di grande attualità: il cyber-bullismo. Il libro affronta questo fenomeno alla luce dei risultati della ricerca, cercando di contestualizzarlo all'interno dei cambiamenti relazionali che le nuove tecnologie stanno provocando nella nostra società. L'obiettivo è stimolare la riflessione sull'impatto che la comunicazione attraverso il Web può avere nei confronti di coloro che sono oggi i più esposti alle dannose conseguenze derivanti da un uso incivile, fraudolento e talvolta perverso di Internet, ossia i bambini e gli adolescenti. In effetti, sono proprio loro ad essere i più immersi nelle tecnologie digitali e ad usarle senza conoscerne a pieno le implicazioni.