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Management e rottamazione
Il libro ripercorre la storia dell'Insiel SpA di Trieste, un'azienda di informatica di grandi dimensioni (circa 700 dipendenti), che, fondata nel 1974 come società mista a capitale pubblico-privato, è diventata completamente pubblica nel 2005, con azionista unico la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Come è stato possibile che questa azienda, economicamente sana e avanzata sotto il profilo tecnologico, si sia trovata, appena diventata pubblica, piena di esuberi e giudicata ""un carrozzone""""? Le vicende dei suoi ultimi anni pongono anche un'altra questione: la rottamazione è davvero un buon modo per rinnovare e produrre il cambiamento? In un momento di grandi trasformazioni dovute all'utilizzo massiccio delle nuove tecnologie, l'obiettivo del libro è di utilizzare il caso Insiel per stimolare la riflessione sul rapporto pubblico-privato e sul modello in-house per i servizi informatici. Le vicende, talvolta decisamente particolari, vissute dall'Azienda vengono rilette non solo alla luce della letteratura del settore, ma soprattutto a partire dal diverso punto di vista ed esperienza dei due autori, cercando di trarre da esse utili insegnamenti di management."" -
Kant e la possibilità dell'etica. Lettura critico-sistematica dei «Primi principi metafisici della dottrina della virtù»
Questo lavoro presenta un'analisi critico-sistematica dei ""Primi principi metafisici della dottrina della virtù"""" di Immanuel Kant. Dato il crescente interesse nei confronti dell'ultima opera di filosofia morale del pensatore di Königsberg, si è tentato di intraprendere una via interpretativa che potesse offrire, anche al lettore non esperto, una prospettiva credibile e convincente del testo nella sua complessità. Discostandosi da punti di vista secondo i quali l'opera sulla virtù costituirebbe la parte impura del sistema di Kant, la lettura qui presentata cerca di comprendere gli assunti dell'Introduzione, della Dottrina degli Elementi e del Metodo all'interno di un discorso fondativo sulla possibilità dell'etica pura, della massima morale nel suo momento di realizzazione esterna. Piuttosto che stabilire una precisa elencazione di doveri, Kant riformula e ripensa le divisioni tradizionali mosso dall'esigenza, profondamente in linea con la sua tarda filosofia, di unire normatività e storia, antropologia e filosofia pura dei costumi. Seguendo l'orizzonte che vuole dar senso e possibilità al binomio filosofico di legge e natura, questo saggio percorre l'argomentazione di Kant in maniera precisa, provando a spiegare e discutere un discorso che, dalla deduzione dei doveri di virtù, giunge ad assunti più ampi riguardanti l'essere razionale finito e la sua lotta contro le inclinazioni, la storia, l'educazione e il senso della nostra destinazione morale."" -
Dal fondamento alla fondazione. Hannah Arendt e la libertà degli antichi
Ciò che Arendt descriveva come il precipitare della differenza tra pubblico e privato nel dominio ibrido del sociale si sta rivelando oggi, sulla scia di una sempre più integrale fusione di tecnica e natura, come una progressiva indistinzione tra ""mondo della vita"""" e lavoro, produzione e consumo, """"agire strumentale"""" e """"agire comunicativo"""". Individuando nella questione della tecnica il fattore decisivo del """"modernismo riluttante"""" di Arendt, questo studio ne esplora il tanto discusso richiamo all'antichità classica, in special modo romana. Ne emerge un'idea di fondazione tesa tra le dicotomie della metafisica e il post-moderno, e forse post-umano, regno dell'indifferenza bio-tecnologica."" -
La poetica dei «Dialoghi con Leucò» di Cesare Pavese
Il saggio di Alberto Comparirli affronta con passione e acribia le fonti, la struttura, i contenuti e le suggestioni filosofico-antropologiche del libro più complesso di Cesare Pavese. Si tratta del lavoro finora più esaustivo sull'argomento che, attraverso un'approfondita ricerca d'archivio, unita a procedimenti di esegesi critica mirati a contestualizzare i ""Dialoghi con Leucò"""" nel contraddittorio panorama del modernismo italiano, offre una lettura dell'opera di Pavese che supera il limite della tradizionale interpretazione simbolico-lirica, per lambire i confini dell'allegoria storica. Il risultato è un saggio denso e innovativo, in grado di restituire con drammatica evidenza il profilo intimamente tragico di uno scrittore tanto attratto dalla misura apollinea quanto destinato a soccombere di fronte all'inevitabile avanzare del mostruoso."" -
L' io reciproco. Lo sguardo di Simmel
Con Simmel e con la sua ""eredità"""", non si finisce mai di fare i conti. L'intentio recta dell'autore dell'""""Io reciproco"""" è stata di scrivere un libro sulla filosofia del pensiero di Simmel e nel contempo un capitolo di """"filosofia della storia della filosofia"""" contemporanea, cercando di presentare Simmel nel nostro tempo: Simmel today o, se si preferisce, Simmel un siècle après. Attraverso il suo originale saggismo comprendiamo che il fluire dinamico della vita e della storia, l'io fallibile, reciproco, non si possiede mai totalmente con se stesso come identità, affidabile e sicura. La realtà dell'io, che si costituisce nella storia """"in un prima e un poi"""", non è mai sua e a sua disposizione. Questo non traduce una negatività che si disloca nel mezzo, tra il negativo e l'io: cioè l'alterità, il navigante nell'infinito. Il non-proprio-dell'io, giammai identico a se stesso, è fatto e generato dall'alto, nel conflitto: """"la scuola in cui l'io si forma"""". Come per Hegel, anche per Simmel l'io è costituito dal rapporto con l'altro. Una alterità che lo (ri)compone e lo erode nella vita delle forme dell'io reciproco. Non si può pensare-di-pensare la vita come flusso in cui si dislocano la coscienza, i corpi e le cose fuori da questo rapporto."" -
Politiche di salvezza. Teologia economica e secolarizzazione nel governo del sociale
Un nesso profondo tra economia e religione emerge dall'analisi delle politiche sociali in Europa che acquistano una densa dimensione concettuale se lette nella prospettiva di una forma di governo genealogicamente risalente alla provvidenza pastorale. Il saggio analizza la genesi del Welfare State e l'ambivalenza delle politiche assistenziali fino alla loro crisi che sembra irreversibile; si concentra poi sull'apparato concettuale dei dispositivi neoliberali di auto-governo del capitale umano, sottolineando il repentino passaggio dall'immaginario imprenditoriale alle attuali politiche di austerità. Da questi passaggi, ricostruiti nei nessi di discontinuità e nelle fratture, emerge la persistenza di una logica economica che si afferma come una logica di governo funzionale a una ""economia di salvezza"""", secondo la definizione utilizzata dai Padri della Chiesa per indicare il governo provvidenziale delle vite. Viene alla luce una logica paradossale che si rivela una forma di bio-potere inscritta nel principio assicurativo del vivente."" -
La filosofia italiana nel Novecento
L'interesse verso la filosofia italiana è notevolmente cresciuto negli ultimi anni. Dal punto di vista teoretico, storico e storiografico, sono ormai numerosi gli studi e le indagini che hanno messo in luce i contorni e le caratteristiche di un contesto filosofico di indiscusso valore e di grande originalità. Sono stati riscoperti autori e opere filosofiche, rivisitate correnti e scuole di pensiero, ripercorsi luoghi e città ove la filosofia è stata coltivata e si è sviluppata. In tale ambito di ricerca si colloca il presente volume, che raccoglie i contributi di alcuni dei principali esponenti della filosofia italiana, chiamati a esprimersi su due principali questioni: l'esistenza e la consistenza di una filosofia che possa definirsi ""italiana"""" e i suoi caratteri specifici. L'indagine è stata rivolta al Novecento, scelto per la vicinanza con la riflessione filosofica attuale e per la ricchezza che esso racchiude, anche nel contesto italiano. I risultati raggiunti, oltre a offrire un quadro ampio e articolato degli autori e delle correnti di pensiero, possono essere un valido contributo per l'interpretazione e la comprensione dell'intera cultura italiana dei nostri tempi."" -
Storia, cronaca e personaggi della psichiatria varesina
La storia della psichiatria varesina è una storia relativamente recente essendo stato l'ospedale di Varese l'ultimo e il più moderno degli ospedali psichiatrici italiani. È una storia ricca che ha incrociato con i suoi personaggi, anche da protagonisti, alcuni dei momenti importanti della psichiatria italiana e internazionale, da Adamo Mario Fiamberti, esponente di una psichiatria biologica che stava tramontando, ma già alla fine degli anni trenta anticipatore di proiezioni territoriali, a Edoardo Balduzzi, alfiere della psichiatria di settore che negli anni Sessanta ha aperto la strada alle successive fasi del rinnovamento, a Simone Vender con il quale ha assunto un ruolo universitario e trovato una sua ben caratterizzata dimensione e immagine sociale. Ma anche altri personaggi dei Servizi e delle Associazioni in vari ruoli non sono stati da meno. Oltre a Maieron e Armocida molti dei precedenti e attuali attori hanno partecipato, anche con giudizi critici, alla stesura dei vari capitoli, contribuendo così a un recupero che è storia e cronaca di un passato di grande impegno, ma anche di difficoltà e conflitti, e di un presente particolarmente ricco di iniziative ma anche per alcuni aspetti ancora problematico. -
Le radici della razionalità critica. Vol. I-II
Il volume raccoglie contributi di studiosi, collaboratori, amici, maestri e allievi di Fabio Minazzi, in occasione del suo sessantesimo compleanno, come atto di riconoscimento e di omaggio per il suo straordinario impegno scientifico, culturale, editoriale e civile nell'alveo della tradizione della Scuola di Milano a sostegno dei principi del razionalismo critico e del neoilluminismo. Gli studi di Minazzi si sono concentrati soprattutto su autori come Preti, Geymonat, Dal Pra, Popper, Petitot, Vasa, Enriques, Vailati, Cattaneo, Kant e Galileo. A questo filone di ricerca ha aggiunto quello sulla Scuola di Milano, su Antonio Banfi e le tradizioni filosofiche del razionalismo critico, del neopositivismo, del pragmatismo, del neoilluminismo e del realismo critico. Ha poi esteso questo ambito di studi al più ampio panorama epistemologico, filosofico e storico-culturale in cui si articolano le varie forme della razionalità scientifica moderna, con particolare attenzione ai secoli XIX e XX e alle vicende del razionalismo critico europeo e del mondo della prassi. Ha infine promosso la realizzazione dell'Archivio e della Biblioteca del Centro Internazionale Insubrico, che raccolgono, per lo più, carteggi e manoscritti di autori del razionalismo lombardo otto-novecentesco e Biblioteche d'autore di protagonisti della Filosofia della scienza e del pensiero. -
Nuovi usi di vecchi concetti. Il metodo pragmatista oggi
"Un nuovo nome per alcuni vecchi modi di pensare"""": così recita il sottotitolo di Pragmatism, il celebre volume di William James datato 1907. Un'espressione apparentemente modesta, che sembra sminuire la portata innovatrice della scuola pragmatista. In realtà, è proprio sulla continuità creativa tra passato, presente e futuro che si articola il potenziale rivoluzionario del pensiero di William James, John Dewey, George Herbert Mead e Charles Sanders Peirce. Come insegna la teoria dell'evoluzione, le novità più radicali hanno spesso origine da un uso innovativo di strumenti e oggetti che in precedenza svolgevano funzioni differenti. È così che opera il meccanismo di ex-aptazione, intuito già dagli autori pragmatisti. I saggi che compongono il presente volume traggono ispirazione da questo spirito """"ex-aptivo"""". In ognuno dei contributi, vecchi concetti vengono esplorati e rivisitati in modi inediti al fine di gettare luce sopra alcuni ambiti cruciali della nostra esperienza: religione, economia/diritto, politica, comunicazione, etica ed estetica, psicologia, educazione. """"Nuovi usi di vecchi concetti"""" vuole così dimostrare nel concreto come si possa mettere all'opera il metodo pragmatista e farne il perno di indagini interdisciplinari sulle difficili e complesse questioni della nostra epoca." -
Realtà o linguaggio. La questione della verità da Frege a Putnam
La riflessione sulla verità appare caratterizzata da un'inevitabile ambiguità: si è portati spontaneamente a ritenere che un enunciato vero corrisponda alla realtà, ma quando si tenta di esprimere la relazione tra l'enunciato e il mondo, non si riesce a farlo se non pronunciando altri enunciati. In tal modo, però, la garanzia di verità sembra ridursi a un rimando senza fine da enunciati ad altri enunciati e l'impressione è di restare confinati entro i limiti del linguaggio. Il volume esplora il lungo e complesso dibattito che si snoda tra Frege e Putnam alla luce delle difficoltà inerenti alla concezione intuitiva. Alle origini della filosofia analitica, il problema della verità viene affrontato secondo il metodo di analisi logico-linguistica, per poi essere progressivamente riconfigurato su basi epistemologiche con il Neopositivismo. Le questioni che si aprono sui diversi fronti di indagine, tuttavia, impongono anche una riflessione tesa a rivalutare gli aspetti pragmatici della verità. L'attenzione si concentra quindi sulle cosiddette concezioni deflazioniste, le quali permettono di evidenziare, per via negativa, altri caratteri utili a chiarire il concetto di verità. Infine, attraverso il contributo di Davidson, Rorty e Putnam, si giunge alla conclusione che la verità è una nozione insieme robusta e complessa, come una corda che nasce dall'intreccio di numerosi fili di corrispondenza, asseribilità garantita, sincerità, validità ed efficacia pragmatica. -
Forme, linguaggio, sostanze. Il dibattito sulle idee nell'Academia antica
L'Academia di Platone è stata la più libera scuola filosofica del mondo greco e, con ogni probabilità, dell'intera tradizione occidentale. Questo aspetto non è però sufficiente per giustificare un fatto scandaloso: dopo Platone, nessuno dei suoi allievi diretti e dei più autorevoli membri della scuola ha conservato quella che è convenzionalmente indicata come la sua più importante teoria, quella delle idee. La presente ricerca indaga il dibattito che ha animato l'Academia in un periodo compreso tra la composizione del ""Parmenide"""", l'unico dialogo di Platone dedicato espressamente alle idee, e di uno scritto polemico di Aristotele noto solo indirettamente grazie al commentario di Alessandro di Afrodisia alla """"Metafisica"""": il """"Peri ideon"""". Attraverso un'analisi scrupolosa dei testi e un ampio confronto con la letteratura secondaria, questo libro mira a offrire un quadro storicamente fondato e filosoficamente pregnante di un dibattito indispensabile per lo sviluppo della filosofia europea."" -
Niente di nero in vista. Un romanzo fatto di storie
Esistono le famiglie che ci affidano al mondo e quelle che il mondo ci affida, strada facendo. Amsterdam, ore tre. Un incontro perfetto è come trovare casa. Chi lo sa meglio di Jana e Bepi, i due protagonisti che danno vita ad una favola urbana dai mille incontri. Lasciare casa per ritrovarsi in famiglia? Basta seguire un fiume, una bici, un pesce... -
La fenice della natura. Scritti di geofisica e astronomia
Questa raccolta di scritti kantiani di geofisica e astronomia mira a rendere note alcune delle opere scientifiche di Kant in relazione sia alla scienza della sua epoca sia al sistema della filosofia trascendentale. Ai primi tre scritti squisitamente di geofisica (""Indagine sul quesito se la Terra, nel ruotare attorno al proprio asse, da cui produce l'alternarsi del giorno e della notte, abbia subito un qualche cambiamento dalla sua origine e su come si possa essere certi di questo"""", """"Se la Terra invecchi da un punto di vista fisico"""", """"Nuovi appunti per spiegare la teoria dei venti"""") si aggiungono una recensione dell'opera di Silberschlag sulla cometa del 23 luglio 1762 e gli scritti """"Sui vulcani della Luna"""" (1785) e """"Qualcosa sull'influsso della Luna sul clima"""" (1794). La raccolta contiene anche """"Estratto della Storia della natura e Teoria del cielo di Kant"""" (1791), a cura di J.F. Gensichen, che è pubblicata per la prima volta in italiano e contiene una breve versione della cosmologia kantiana."" -
La crisi del capitalismo
All'inizio degli anni Trenta, esattamente come oggi, il sistema capitalista era in crisi, e il mondo si stava dirigendo inesorabilmente verso la guerra. Le derive della libertà individuale e soprattutto le distorsioni di un'economia di mercato diventata un feticcio intoccabile e indiscutibile ci hanno condotto in un vicolo cieco dove la società occidentale rischia di schiantarsi al termine della sua folle corsa. Una possibile via d'uscita indicata dal grande pensatore tedesco prevede di ricondurre l'economia al suo ruolo ancillare rispetto alla politica, individuando i fini da raggiungere e predisponendo i mezzi adatti a raggiungerli. Sombart ci suggerisce, insomma, di tornare a programmare l'economia, infrangendo una volta per tutte il malefico incantesimo che ci ha lasciato in balìa delle forze libere - e distruttive - del mercato. -
Autobiografia (intellettuale) e testamento (filosofico)
In tempi ormai sfiancati dal dilagare del pensiero debole, una robusta iniezione di forza è quello che ci vuole per tentare di sopravvivere. Il disincanto di Rensi ci aiuta a prendere le distanze dai sentimentalismi umanitari tanto assoluti nel XXI secolo tanto quanto lo furono i totalitarismi nel Novecento. Rensi e il suo scetticismo sono un toccasana perché mostrano come la storia non abbia una direzione: non ci sono tappe da dover seguire né mete da raggiungere. Smonta ogni velleità di trovare nella storia delle incarnazioni di verità morali o etiche. Se queste potessero realizzarsi, se la storia ospitasse la verità allora essa stessa evaporerebbe. Ogni rassegnazione presuntuosa che accetta l'ordine dato come immutabile si pone dalla parte del nulla e di quell'autorità a cui Rensi dedica una delle grandi opere della filosofia politica italiana del Novecento. Chi, invece, quella rassegnazione la respinge, si apre alla storia come movimento. E dunque si apre il futuro. Un motivo, questo, per non lasciare Giuseppe Rensi tra gli scaffali polverosi della storia ma rileggerlo. Oggi. -
Buddha e la dottrina del buddhismo
Un classico degli studi sul Buddhismo. Un'opera completa che dal racconto sulla vita del monaco Gautama, da cui ha origine il Buddhismo, giunge al metodo zen e all'arte contemporanea che questa forma tradizionale ha ispirato. Di Buddhismo in Occidente si parla tanto. Spesso impropriamente. Il libro di Ananda Kentish Coomaraswamy aiuta a sgombrare il campo da tanti luoghi comuni e a fare chiarezza sulla storia, la dottrina e la morale di una delle tradizioni più antiche e fraintese al mondo. Introduzione di Claudio Bonvecchio. -
Dalla grande guerra alla crisi permanente. L'ascesa al potere dell'aristocrazia finanziaria e lo scacco della democrazia
È trascorso un secolo dal sacrificio della gioventù europea, e in particolare franco-tedesca, nel carnaio della Grande Guerra. Oggi, nel cuore dell'Europa, le trincee sono fortunatamente scomparse, ma le generazioni attuali soffrono per una crisi finanziaria che imperversa da sei anni. All'epoca, la maggioranza della popolazione rifiutava l'idea di una guerra, oppure la concepiva solo come molto corta; tuttavia, alla fine è durata quattro lunghi anni. Attualmente, nonostante le numerose dichiarazioni dei governi facciano credere che le politiche adottate permetteranno di porre rimedio alla disoccupazione di massa, al precariato e alla crisi, quest'ultima si eternizza. Questo libro analizza le cause di tale situazione e stabilisce dei paralleli fra la società del 1914 e la nostra. -
Poesie scelte. Testo tedesco a fronte
Cittadino tedesco di famiglia ebraica, inviso alle autorità prussiane per la potenza critica del suo pensiero, Heinrich Heine (Düsseldorf 1797-Parigi 1856) fu autore di poesie talmente belle e conosciute che perfino i nazisti non poterono escluderle dalle antologie scolastiche e le presentarono quindi come ""anonime"""". Le liriche selezionate per questa raccolta ruotano intorno a tematiche diverse che restituiscono la complessità del percorso biografico e spirituale di Heine e sono tutte accomunate da una musicalità che da sola commuove, da una levità profonda che ricorda sempre il dolore nella gioia e la gioia nel dolore. La bellezza di questi versi è la reazione vitale del poeta alla sofferenza del corpo e dell'anima, alla disperazione dei perseguitati dalla sorte e dalla Storia, all'indecifrabilità della condizione umana."" -
Jacopetti files. Biografia di un genere cinematografico italiano
Che lo si ammiri o no, il cinema di Gualtiero Jacopetti non può lasciare indifferenti. Mondo cane, Africa addio, Addio zio Tom sono solo alcuni dei film che hanno inventato i contorni di un nuovo genere cinematografico, il Mondo Movie. Nato sul finire degli anni '50 come sottogenere del Documentario, il Mondo Movie vuole colpire lo spettatore ricorrendo a immagini e a temi spesso scioccanti e controversi, al limite della morbosità. Non a caso il genere è conosciuto anche con il termine ""shockumentary"""". Il genere - nei decenni successivi - si dirama in più affluenti che hanno come sorgente i protagonisti di quell'incredibile stagione (Franco Prosperi, Paolo Cavara, Stanis Nievo, Antonio Climati, Mario Morra) fino ad abbracciare e includere l'approccio eretico e scientifico dei Fili Catiglioni. Francione e Fogliato ricostruiscono in questo libro la biografia di un fenomeno di culto, attraverso interviste, testimonianze, sondaggi critici, materiali editi e inediti, contributi originali e un corredo fotografico tratto da archivi pubblici e privati.""