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La «solarità» nella pittura. Da Hopper alle nuove generazioni
L'arte visiva, dal secondo Novecento a oggi, assume un carattere conflittuale, tra astrattismo e realismo, tra concettuale e postmodemo,tra nostalgia classicista e violenza della provocazione fine a se stessa. In questo saggio si ipotizza l'esistenza di un percorso diverso, dove l'arte ritrova la sua pienezza e universalità nell'opera dei pittori proposti. Sono artisti isolati di diverse generazioni, che a partire da Hopper e Balthus - individuati come precursori - sono stati per lo più fraintesi dalla critica del loro tempo. Solo ora si stanno delineando le tracce di un cambiamento radicale, che vede l'arte ricominciare da capo da un fondamento estetico che Nicola Vitale, sin dal primo saggio ""Figura solare"""", mette in evidenza con chiarezza. Secondo l'autore esiste un senso dell'arte atemporale che non può che emergere dal lavoro stesso, da particolari tecniche in cui si conciliano elementi opposti. Come nell'arte greca arcaica, medievale, ma anche di culture esotiche, la semplice figura emerge da tensioni astratte che intensificano il campo visivo e danno vita alle immagini, cambiandone radicalmente il senso. È quella """"solarità"""" che, come la Claritas con cui i filosofi scolastici designavano lo splendore delle opere del loro tempo, richiede un esercizio di percezione che permetta di coglierne la qualità estetica fondamentale, e superare lo storicismo che ha dominato nel Novecento."" -
L'Atalante (Jean Vigo, 1934). Immagini del desiderio
L'Atalante è stato a lungo considerato il film più rappresentativo di Jean Vigo, l'opera conclusiva interpretata spesso come un film-testamento. Eppure, tutta la produzione di Vigo vive di una tensione primaverile e aurorale e il suo ultimo film rimane ancora oggi un'opera sfuggente, sintesi imperfetta di tensioni storiche, estetiche e figurative che in parte si rifanno alla cinematografia francese degli anni Venti e Trenta, ma in parte anticipano la germinazione delle nouvelles vagues internazionali a venire. Film manifesto della cinefilia di tutti i tempi, osannato e omaggiato da più generazioni di critici, cinefili e registi (da Bunuel a Truffaut, da Bertolucci a Tempie, da Kusturica a Carax, fino a Gondry e McQueen), L'Atalante vive di una unicità ed esemplarità costitutive, al crocevia fra momenti caratteristici della storia del cinema e differenti concezioni del mezzo cinematografico. Questo libro indaga tale singolarità, attraverso un approccio interdisciplinare che coniuga le esegesi storico-critiche accumulatesi negli anni con uno studio nuovo e circostanziato, senza trascurare gli strumenti dell'analisi storiografica. -
Psicodemocrazia. Quando l'irrazionalità condiziona il discorso pubblico
Viviamo in una democrazia dove la passione e il sentimento, l'istinto e la paura vengono evocati, sollecitati, utilizzati per la costruzione del consenso. Dalle predisposizioni latenti all'agenda-setting, dall'identificazione di partito al condizionamento dei media e delle televisioni, dalla centralità dell'immagine del leader al ricorrente utilizzo di euristiche e bias, sono tanti i fenomeni emotivi ed irrazionali che hanno un ruolo rilevante nell'influenzare le decisioni in democrazia. Si aprono quindi dubbi ed interrogativi: la democrazia è una buona forma di governo? La tecnocrazia può essere una valida alternativa? Il foro pubblico può essere il luogo dell'elaborazione razionale delle idee e del confronto argomentato? E ancora, com'è possibile fare in modo che le spinte irrazionali ed impulsive degli individui producano decisioni politiche il più possibile desiderabili? Le scienze cognitive e sperimentali entrano nella mente dei cittadini e dei politici, ne svelano i meccanismi più profondi e sorprendenti, ci aiutano a pensare la democrazia in maniera più consapevole. Prefazione di Angelo Panebianco. -
Lo Zibaldone di Ulisse. Con Benjamin Fondane al di là della storia (1924-1944)
Una vita d'uomo non si racconta, né si scrive: libro mai terminato, che dovrei rifare all'infinito. Non è una biografia, né una vita immaginaria: ogni dettaglio si fonda su un documento o su una testimonianza. L'esame dei manoscritti permette di cogliere sul vivo un pensiero in continuo movimento, di trovare i punti di congiunzione tra poesia e filosofia. Le migliaia di fogli sui quali le poesie prendono forma di volta in volta sono più eloquenti delle pagine di un diario personale. Il racconto inizia nel 1924, nel momento in cui Fondane arriva a Parigi, e si estende ai venti anni della sua esistenza, dedicando particolare attenzione al periodo compreso tra il 1940 e il 1944. Ho utilizzato tutte le forme narrative: primo piano, rallentatore, effetto di accelerazione, flash-back e anticipazione. Per tentare di cogliere un viso d'uomo, il professore che sono stata abbandona il suo bagaglio erudito di appunti e di riferimenti. E se il lettore può essere sorpreso dall'intrusione di un ""io"""", di una prima persona singolare, è perché dietro questa storia si nasconde un altro racconto, quello di una bambina che si ritrovò, all'età di due anni, sulle strade dell'esodo. Non potremmo avere degli appuntamenti nel passato? E questo libro non potrebbe essere, a suo modo, una lacrima che accresce la massa d'acqua dell'Atlantico?"" -
Neuroviventi. Politica del cervello e controllo dei corpi
La ricerca dell'essenza umana è una storia di separazioni: psiche, mente, anima e, più di recente, DNA e connettoma. Ma separare una componente per stabilire un'identità non è mai un'operazione politicamente neutrale. Il sogno di definire una volta per tutte l'essenza umana rivive oggi nell'incubo lombrosiano del controllo preventivo anche farmacologico delle presunte inclinazioni innate di comportamento irrimediabilmente positive o negative, dai bambini superdotati ai criminali. A queste forme di governance della vita, questo libro oppone la capacità del pensiero di distinguere senza necessariamente separare, di immaginare e prendersi cura senza riprodurre o eliminare. L'idea che l'umano è non identico e replicabile, ma ""di-viduo"""" in sé e con gli altri."" -
Irreligioni. L'invenzione del sacro al tempo del consumismo
Le ""irreligioni"""" sono un fenomeno emergente all'interno del panorama della spiritualità contemporanea. Questo termine è un neologismo coniato per qualificare il campo delle religioni secolari, le nuove forme di sincretismo che coniugano una tradizione religiosa con una o più sfere della vita sociale. L'esperienza del sacro, nel caso delle religioni secolari, si contamina con il mondo della vita quotidiana, dell'economia e del marketing, della scienza e della tecnologia, dell'arte e della cultura popolare, dello sport e delle medicine alternative. Da questa relazione dialettica sul confine con il mondo profano, le irreligioni mostrano il carattere profondamente innovativo dell'esperienza spirituale che, ancora nella nostra epoca secolarizzata, è in grado di costituirsi come una delle più vivaci fonti dell'invenzione culturale. Il libro propone un'esplorazione delle variegate e spesso poco conosciute espressioni di questo tipo di spiritualità, alla ricerca delle """"analogie creative"""" grazie alle quali gli uomini e le donne del XXI secolo riscoprono le vie che portano al sacro."" -
Paesaggi e luoghi buoni. La comunità e le utopie tra sostenibilità e decrescita
Nell'epoca contemporanea, la necessità di una riflessione utopica, libera di crescere ed evolvere seguendo nuove direzioni, si manifesta costantemente. In fondo, a ben riflettere, ciascuno di noi è stato a Utopia. Ciascuno di noi conosce un luogo perfetto, dove la mente peregrina trova casa. Un luogo che non esiste, ma che racchiude in sé le caratteristiche migliori di luoghi reali. Un luogo buono, un luogo dove abitare. È quando ou-topia diventa eu-topia. Tuttavia, Utopia difficilmente si lascia definire, spesso anzi si fa negare, e nell'avvicinarsi ad essa gli approcci sono molteplici, mutevoli, opposti. Così che gli autori del volume, impegnati in una riflessione mai banale e scontata, giungono ad approdi a volte rassicuranti, a volte inquietanti, mai definitivi. In un viaggio senza fine verso l'isola che non c'è. -
Filosofia della religione. Lineamenti introduttivi. Con un antologia di testi
La religione, in quanto espressione dell'umano a livello sociale e individuale, trasversale alle culture e alle epoche, è da sempre stata anche un oggetto di riflessione, un tema e problema per il pensiero. Fin dalle sue origini greche, la filosofia è stata in rapporto con la religione, ora opponendosi a essa ora alleandosi con essa, in ogni caso cercando di capirla, comprenderla, spiegarla nelle sue molteplici dimensioni. Dall'epoca moderna tale relazione si è venuta configurando in modo privilegiato come ""filosofia della religione"""". L'intento del presente volume è di offrire dei lineamenti sintetici di introduzione metodologica, teoretica e storica alla filosofia della religione, esaminando alcune questioni nodali in un esercizio filosofico in cui la religione viene pensata per evidenziare la dinamica di problematicità che in essa si esprime, mettendola a fuoco come questione non periferica e aggiuntiva, bensì come punto centrale e nodale del discorso filosofico. All'agilità del testo fa da contrappunto un apparato di note alquanto ampio, inteso a segnalare connessioni e piste di approfondimento. La trattazione è inoltre arricchita da una sezione antologica che propone brevi carotaggi di testi di pensatori di epoche e orientamenti diversi, in modo da metterne in luce la differenza dei linguaggi e delle prospettive."" -
La sociologia relazionale di Georg Simmel. La relazione come forma sociale vitale
Georg Simmel è stato il primo teorico che ha fondato la sociologia su una solida ontologia sociale relazionale: la Wechselwirkung (azione reciproca, interazione, reciprocità) è il motore della vita sociale che, in forza della progressiva differenziazione materiale della società, produce forme di socializzazione sempre più complesse. Queste sono le forme della relazione sociale. La società si fa sempre più ""relazionale"""" nella misura in cui sono implementati i processi di confronto, scambio e interazione al suo interno. Questa vocazione relazionale della sociologia simmeliana continua a esercitare la sua forza e il suo fascino nel dibattito sociologico contemporaneo. Il presente volume analizza, secondo la prospettiva della sociologia relazionale, gli elementi fondamentali dell'opus simmeliano che forniscono e rivelano nella """"relazione sociale"""" il codice con cui leggere e comprendere la vita sociale dell'individuo moderno. Simmel indica come riconoscere le forme di questa interazione e come studiare la società (e i suoi mutamenti) dall'angolazione più consona."" -
Beni comuni 2.0. Contro-egemonia e nuove istituzioni
"'Beni Comuni 2.0' è un libro generazionale. Tutti i contributi sono scritti da giovani studiosi i quali, mentre si svolgevano i lavori della Commissione Ministeriale che ha dato il via alla riflessione della cultura giuridica italiana sui beni comuni (ed. Commissione Rodotà, DM Giustizia 21 giugno 2007), non erano neppure laureati. Una generazione di studiosi che si è formata nella temperie culturale della grande crisi e che direttamente partecipa della condizione di precarietà che il sistema universitario italiano riserva in modo purtroppo generalizzato alle giovani leve. In questo senso gli autori e i curatori del volume sono una generazione di 'nativi' dei beni comuni."""" (Dalla Postfazione di Ugo Mattei)" -
Storia del libro e della lettura. Vol. 1: Dalle origini ad Aldo Manuzio.
Nel lungo tratto di tempo che dall'apparizione in Egitto dei primi rotoli di papiro si spinge fino alla produzione dei libri a stampa nel XV secolo, la lettura ha conosciuto in Occidente una delle sue svolte principali nel diverso modo di accostarsi ai testi introdotto dal cristianesimo rispetto all'antichità tra quarto e quinto secolo. Le Confessioni di sant'Agostino ne costituiscono la chiave di volta. Nel tratto di strada percorso da questo primo volume - dal terzo millennio avanti Cristo ai primi del Cinquecento - si dipana la lunga storia del libro, visto come specchio della mente e strumento dì lettura, cioè di dialogo tra gli uomini. Un manufatto che nel corso del tempo, pur mantenendo la sua identità dialogica, ha conosciuto molte metamorfosi nella configurazione testuale e nell'abito esterno: dalla forma di rotolo a quella di codice; dal papiro alla pergamena e dalla pergamena alla carta; dalla scrittura manuale a quella stampata. È in seguito approdato al libro industriale del XIX secolo e al libro elettronico di questi ultimi decenni, con forme testuali e modalità di lettura affatto nuove. -
Manifesto per la Sinistra e l'umanesimo sociale
Liberata dallo sconfittismo e dal reducismo. Capace di sollecitare passioni, di moltiplicare la partecipazione. Gentile, in grado di sorridere. Popolare, radicata e allo stesso tempo a proprio agio con le nuove forme della democrazia digitale. Rivoltata da cima a fondo, rinnovata e innovata. Con un'ambizione maggioritaria. Che abbandoni le liturgie che non parlano più a nessuno, che abbia il coraggio e la sfrontatezza di osare, senza alcuna rendita di posizione. Con una cultura non improvvisata, consapevole delle proprie radici e del proprio destino. Che nasca come investimento costituente di un popolo finalmente sovrano e protagonista, senza più deleghe in bianco, senza alcuna operazione pattizia tra vertici sempre meno autorevoli e sempre più autoreferenziali. Questa è la Sinistra del futuro, questo è il partito che costruiremo. -
L' ultima vittima di Hiroshima. Il carteggio con Claude Eatherly, il pilota della bomba atomica
Claude Eatherly, pilota e meteorologo, era un ragazzo texano di 27 anni quando ordinò lo sgancio della prima bomba atomica della storia, Little Boy, che colpì Hiroshima il 6 agosto 1945. Nonostante la giovane età, non era certo un dilettante: per quella missione vennero scelti i migliori piloti della U.S. Army Air Force, ed Eatherly aveva già dato prova del suo valore militare, abbattendo, nel corso della sua fulminante carriera, più di trenta aerei nemici. Dopo lo sgancio della bomba, tuttavia, lasciò l'esercito e rifiutò qualsiasi riconoscimento al valore da parte degli Stati Uniti. Compì anche maldestre rapine e altri piccoli crimini, con la speranza di trovare sollievo nel biasimo collettivo. Ma ciò non bastò a placare i suoi dilanianti sensi di colpa ed Eatherly venne internato in un ospedale psichiatrico. Fu in questo momento, quattordici anni dopo Hiroshima, che iniziò un carteggio con Günther Anders, il filosofo tedesco autore de ""L'uomo è antiquato"""". Il risultato è questo libro: un commovente scambio epistolare tra Anders e un'anima persa, in cerca di un'espiazione tanto impossibile quanto necessaria. Dopo anni di assenza dalle librerie, torna disponibile una delle testimonianze più toccanti sul disastro che cambiò per sempre la coscienza collettiva. Introduzione di Robert Jungk, prefazione di Bertrand Russell."" -
Gente di Brissago
Con ""Gente di Brissago"""" Arnaldo Alberti scrive un romanzo storico che, in grande sintesi, dà l'immagine del tempo in cui viviamo. Diviso in tre parti: la prima rivisita il personaggio e l'epoca di Carlo Borromeo ed è dedicata a tutti i preti cattolici che desiderano sposarsi. La seconda, con una lettura delle ragioni dell'edificazione dei Sacri Monti in un periodo marcato dalla Controriforma, è destinata genericamente a chi ragiona e non è d'accordo e la terza, dedicata dall'autore a sua madre, esprime la profonda sofferenza e il disagio provocati dall'inserimento di una enorme fabbrica e dalla contemporanea edificazione di un Grande Albergo di lusso in un paese piccolo, abitato da contadini, pescatori e perennemente orfano dei suoi emigranti. Muovendosi tra cronaca e storia Alberti si mostra tenero per i vinti e spietato per i vincitori."" -
La politica e altri scritti. Frammenti III
Sono qui raccolti i frammenti e gli appunti di Walter Benjamin riconducibili alla sua intenzione di scrivere una Politica. Si tratta di un progetto che lo accompagnò dal 1919 al 1921 e che - tra scritti annunciati, in corso di elaborazione, in via di pubblicazione e altri irrimediabilmente andati perduti - non ha mai visto luce. In questo libro si tenta per la prima volta di restituirne una configurazione attraverso i frammenti che ci sono pervenuti: quelli di cui è possibile attestare direttamente l'appartenenza all'""arsenale"""" della Politica e quelli che, seppur senza un riscontro diretto, è possibile riferire alla sua costellazione per cronologia, tematica e terminologia. Tra gli altri, La Politica comprende alcuni dei frammenti più noti di Benjamin, come il Frammento teologico-politko e Capitalismo come religione, spesso considerati quasi scritti a sé stanti, e che invece trovano proprio nella Politica il loro contesto originario. Questo libro si compone inoltre di altre due parti, Antropologia e Sulla menzogna, i cui frammenti, sebbene risalgano al medesimo periodo, non è possibile attribuire inequivocabilmente al progetto della Politica, ma rappresentano tuttavia una risorsa essenziale per una sua più piena e profonda comprensione. Infine, in Appendice, è presentata una nuova traduzione di Sulla critica della violenza, in assoluto uno dei saggi benjaminiani più celebri e discussi, che della Politica è l'unico testo non rimasto allo stato di frammento e pubblicato in vita da Benjamin."" -
Il cinema e l'estetica dell'intensità
L'intensità è una componente fondamentale del cinema, che delinea le dinamiche interne all'opera e i percorsi della sensazione dello spettatore. È il flusso del film, la dimensione creativa della forza e il suo vettore di attrazione. Contro la considerazione fredda del cinema - propria degli studi ideologici e semiologici - va affermato il carattere di emozione del film, che agisce direttamente sulla psiche. Il libro è articolato in una parte teorica e in una parte analitica dedicata a film come Arancia meccanica e Sentieri selvaggi, M e Quarto potere, Il Gattopardo e Zazie nel metro, Bella di giorno e Zero Dark Thirty e a capolavori dell'avanguardia come The Art of Vision di Brakhage e Vinyl di Warhol. -
L' enigma della visione
L'idea di fondo di questo libro è che l'episodio dell'Agamennone di Eschilo che ha per protagonista Cassandra si presenta come una vera e propria ""tragedia nella tragedia"""": si tratta infatti di un dramma chiuso in se stesso che mette in gioco, con straordinaria potenza simbolica, motivi e questioni di estrema rilevanza estetico-filosofica. In particolare, i principali nuclei teoretici del volume vanno ravvisati nei temi dell'enigma, della profezia, del linguaggio, dell'immagine e del rapporto tra dolore e conoscenza, come pure tra sofferenza e rappresentazione, ovvero tra pàthos e logos. In questo quadro, la tragedia di Cassandra assume un valore esemplare proprio rispetto a quella nozione di """"tragico"""" che implica, in Eschilo, la consapevolezza della intrascendibilità del male, del non-senso e del negativo."" -
Alla caccia della divina sapienza. Il misticismo di Giordano Bruno
Il presente lavoro è un'esposizione del misticismo di Giordano Bruno, ovvero della parte del suo pensiero che concerne gli stati più elevati della conoscenza e dell'amore, e che riguarda la conversione dell'uomo all'origine. Tale esposizione è fondata su un'antropologia integrale, per la costruzione della quale risultano fondamentali l'analisi e la distinzione dei diversi tipi umani e lo studio delle relazioni che si instaurano, da un lato, tra il divino e l'uomo e, dall'altro, tra l'essere umano e il regno del divenire. -
Forme della negazione. Un percorso interculturale tra Oriente e Occidente
Cosa vuol dire ""Negazione""""? Elemento centrale dell'esperienza umana di ogni tempo, sia per il ruolo grammaticale in ogni linguaggio che per le conseguenze a livello etico, morale e sociale, tentare di identificare il modo con cui essa agisce al di là del senso comune vuol dire comprenderne le implicazioni, dal punto di vista di come essa agisce e di cosa può suggerire al pensiero contemporaneo. Ma indagarla da un punto di vista unicamente filosofico, occidentale, rischia di impoverire ulteriormente la sua carica trasformativa: è per questo che il percorso che questo volume compie si struttura in senso interculturale ed interdisciplinare. I contributi qui raccolti sono infatti frutto di un dialogo tra diverse competenze e differenti approcci: filosofia e filologia si intrecciano per cercare di illuminare il simbolo della negazione da diverse angolature, da oriente ad occidente, lasciando che essa risplenda nella sua interezza. Il presente volume quindi si offre come una riflessione sull'argomento della negazione per chiunque voglia approfondirne il tema riflessione frutto anche di un dialogo fecondo tra gli autori e le rispettive discipline."" -
Salvare i fenomeni. Saggio sulla fisica greca e sui presupposti della matematizzazione della natura
"Salvare i fenomeni"""" è un'espressione che Simplicio attribuisce a Platone; nella sua declinazione, essa doveva significare la sfida e il compito posti da Platone agli astronomi antichi. Il presente volume intende depurare il detto dalle esegesi moderne, che hanno sostenuto il puro valore fittizio e convenzionalistico delle strutture matematiche per la realtà fenomenica (Duhem), ed esporre il problema teoretico fondamentale della pratica astronomica antica. In quanto l'astronomia dovette rappresentare il vero esercizio di interpretazione matematica dei fenomeni naturali, che ne è, realmente, dello statuto di questa possibile forma discorsiva, vale a dire la fisica matematica? Le ipotesi matematiche che ci rendono intelligibili i fenomeni ne penetrano l'essenza oppure si limitano a """"salvare le apparenze""""? E, se le ipotesi matematiche hanno invece una necessità, qual è il loro rapporto con l'essenza dei fenomeni? In tal senso, il saggio si profila come un'indagine trascendentale e genealogica circa le condizioni di possibilità di una descrizione matematica della natura."