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Sublimazione
Se Freud ha concepito la sublimazione delle pulsioni come il dispositivo più importante del processo di civilizzazione, Lacan l'ha pensata come il campo di emersione del simbolico, quindi della cultura, dalla cosiddetta ""natura"""". È per tale motivo che oggi, in piena crisi degli ordini simbolico-culturali, nonché del rapporto tra l'uomo e l'ambiente, la questione della sublimazione non può essere separata dal problema di come gli individui e le collettività siano in grado - o non in grado - di """"lavorare"""" e così trasformare le proprie pulsioni. Intendendola come dispositivo psico-sociale e insieme come esercizio di elevazione, alleggerimento e, appunto, trasformazione di stato, il volume si propone di misurare la validità e la praticabilità, anche politica, del paradigma psicoanalitico nel contemporaneo, e al tempo stesso mira a fornire una ricognizione del campo privilegiato cui esso si applica, quello delle espressioni artistiche: è ancora possibile comprendere e valutare la funzione delle arti (a patto che sia mai stato possibile farlo) in base alla sublimazione? Ed è lecito concepirne o trasporne il funzionamento al di fuori dell'Occidente, dove è sorta la psicoanalisi? Infine, non sarebbe il caso di trasformare radicalmente il concetto stesso di sublimazione, inserendovi il movimento inverso - quello della caduta o, per usare i termini di Timothy Morton, di sub-scendenza?"" -
La grande opera alchemica
"[...] benché l'Alchimia sia, nella via universale, in parte naturale e in parte artificiale, essa è però piuttosto naturale perché per natura nella via della vera Alchimia non è introdotto niente di estraneo o di alieno, poiché la natura possiede ciò in cui opera: le cose attive sono unite alle passive per mezzo di una unione e applicazione conveniente. Quanto al resto la natura opera di per sé"""". (Anonimo, Rosario dei filosofi)" -
Etica dello spazio. Per una critica ecologica al principio della temporalità nella produzione occidentale
Il presente lavoro intende ricostruire il rapporto tra lo spazio e il tempo a partire dall'antichità, e quindi attraverso il Rinascimento e nei secoli della piena modernità (da Cartesio a Hegel), come il progressivo affermarsi della smaterializzazione dello spazio e della natura in funzione della loro temporalizzazione e trasformazione produttiva. Se può essere indicato un momento in cui il primato economico impone la ragione del tempo sulla presenza del visibile e dello spazio, e ne determina il loro assoggettamento e la loro trasformazione, questo è senz'altro l'epoca che indichiamo comunemente col nome di modernità. Ma la ricerca contenuta in questo volume ci permette di evidenziare come questo sviluppo, proprio della cultura occidentale, non sia affatto una deviazione casuale in un percorso originariamente differente. La negazione della natura è la cifra specifica di un sapere e di una cultura che hanno fatto dell'immaterialità e della virtualità dell'idea il loro primo presupposto. In conseguenza di questo principio, il tempo è la dimensione che promette il modificarsi dell'ente e dello spazio in ragione del loro poter essere futuro; che definisce il processo di produzione, e quello di trasformazione della natura, come il divenire stesso del visibile; e come un divenire del tutto necessario. -
Pasolini con Lacan. Per una politica tra mutazione antropologica e discorso del capitalista
Il libro non è semplicemente una comparazione del pensiero di Pier Paolo Pasolini con quello di Jacques Lacan, ma nasce dall'idea che questi due protagonisti della cultura novecentesca si inscrivano in una convergente costellazione simbolica in cui i due mutualmente si illuminano negli snodi più significativi sia per loro che per il pensiero tout court. Di qui i riferimenti critici ad altri autori quali Deleuze e Guattari, Magatti, Negri, Recalcati, Zizek. I temi della mutazione antropologica pasoliniana e del discorso del capitalista lacaniano descrivono e tracciano un orizzonte di ""pratiche"""" che dislocano il politico a livello della soggettività intesa come singolarità. Il nucleo centrale del libro consta dunque dell'elaborazione di una possibile pratica di soggettivazione che sia antagonista al pensiero dominante."" -
Rosso, nero e Pasolini
II libro propone una interpretazione del ruolo intellettuale e della morte di Pasolini a partire dalla storia del terrorismo politico in Italia. Poiché ormai la letteratura sul terrorismo in Italia è ampiamente nota, la scelta è stata quella di approfondire quella meno conosciuta della regione in cui Pasolini ha trascorso la sua giovinezza e si è formato. II Friuli Venezia Giulia ha visto svilupparsi, prima che altrove, i fenomeni di terrorismo legati alla guerra fredda. In Friuli la seconda guerra mondiale si è conclusa dopo rispetto alle altre regioni italiane e la guerra fredda è iniziata prima di qualsiasi altro luogo al mondo, con l'invasione jugoslava di Trieste. È in questo clima che muove i suoi primi passi di scrittore Pasolini, la cui lunga carriera, proseguita altrove, verrà interrotta da un omicidio su cui non è stata fatta piena chiarezza, ma che può essere letto come un crimine di matrice politica. -
Il caso Heidegger. Una filosofia nazista?
Il 5 febbraio del 1988, nell'anfiteatro dell'Università di Heidelberg si svolse un dibattito intorno al pensiero politico e filosofico di Heidegger a cui parteciparono Jacques Derrida, Hans-Georg Gadamer e Philippe Lacoue-Labarthe. L'occasione prossima del dibattito era stata, qualche mese prima, la pubblicazione del libro di V. Farias, Heidegger e il nazismo (Torino 1988), nel quale venivano mostrati, anche se in maniera non sempre sorvegliata dal punto di vista critico, i legami di Heidegger con l'apparato culturale e politico della Germania nazista. Il pubblico dibattito, che non prevedeva degli interventi già preparati, non era mai stato pubblicato, così come non era mai stato pubblicato l'incontro tra i tre filosofi e una parte del pubblico presente alla serata che si svolse il giorno successivo, 6 febbraio, alla presenza di giornalisti e sempre ad Heidelberg, presso il ristorante ""Sole d'Oro"""". Il testo rappresenta una preziosa testimonianza della posizione dei tre filosofi di fronte all'impegno politico di Heidegger, anche alla luce dei Quaderni neri (di cui, all'epoca del dibattito, non si sospettava nemmeno l'esistenza) che hanno cominciato ad essere pubblicati nel 2014... Con un intervento di Jean-Lucy Nancy."" -
Platone digitale. Per una filosofia della rete
Questo libro presenta i principali concetti elaborati da Bernard Stiegler nell'arco della sua intensa e provocante attività di ricerca. Il filosofo francese legge la realtà e la soggettività contemporanee monitorando il ruolo delle tecnologie, che, attingendo a una metafora già usata da Platone e da Derrida con riferimento alla scrittura, non esita a definire pharmakon (rimedio e, a un tempo, veleno). Un'analisi a tutto campo e radicale, in grado di articolare un'originale e impegnata comprensione critica dell'ambiente tecnologico nel quale siamo immersi. Paolo Vignola e Francesco Vitale, accreditati studiosi di Stiegler in Italia, accompagnano il lettore all'approfondimento di una delle voci più interessanti del panorama intellettuale contemporaneo. -
Milano a teatro e in galleria
Riproponiamo in questa piccola raccolta tre saggi brevi sulla città di Milano pubblicati, fra gli altri, in occasione dell'Esposizione Nazionale del 1881 nell'antologia Milano 1881. Come in una macchina del tempo, il lettore viene accompagnato attraverso una Milano che non c'è più, nei cui scorci e nelle cui atmosfere può tuttavia ancora ritrovarsi, come in un paesaggio stranamente familiare. -
La famiglia «in»attesa. I genitori omosessuali e i loro figli
Se il matrimonio tra persone dello stesso sesso è ormai discusso apertamente e legittimato in molti paesi, sulle possibilità per le coppie omosessuali di avere dei figli c'è ancora molta chiusura. Le ragioni addotte si rifanno spesso a presunte ricadute negative sul benessere che deriva ai bambini dall'avere un modello affettivo e relazionale diverso da quello di due genitori eterosessuali. Federico Ferrari, psicoterapeuta familiare, smentisce questi preconcetti sulla base delle evidenze scientifiche e delle esperienze pratiche. L'autore, a partire dalla realtà delle famiglie omogenitoriali, riscopre le dinamiche fondamentali del fare famiglia e del divenire genitori, al di là degli stereotipi di genere e delle forme del familiare ad essi improntate. Il libro include un capitolo sulla consulenza con i genitori omosessuali e i loro figli, per sostenere queste famiglie ad affrontare un contesto sociale, istituzionale e scolastico, che spesso, ancora, non le prevede e può mostrarsi fortemente discriminatorio. Chiude il volume una raccolta dei maggiori studi suddivisi secondo la metodologia della ricerca e il tipo di campione utilizzato. Prefazione di Paolo Rigliano. -
Le condizioni di felicità
"Le condizioni di felicità"""", pubblicato un anno dopo la morte di Goffman, restituisce alla sociologia uno nuovo studio in Italia. Quali sono le condizioni di felicità studiate da Erving Goffman e cosa ci presenta in questo suo ultimo lavoro? Goffman tratta le condizioni di felicità in maniera diversa dai precedenti approcci scientifici. La sua analisi ha come base le dinamiche conversazionali. L'opera richiama, anche nello stile, al suo approccio caratterizzato dalla presenza di esempi che provengono dall'interazione sociale. Le condizioni di felicità diventano quelle in cui è possibile che lo scambio verbale e non, tra due o più individui, raggiunga un equilibrio, un'armonia tale da rendere quel tipo di relazione completa e lontana da allusioni o inesattezze che l'altro potrebbe invece cogliere. Un Goffman inedito, che completa il suo percorso scientifico lasciando un'analisi sociolinguistica a studiosi di scienze sociali e non solo." -
La donna nella società attuale
L'autrice muove una severa critica alla concezione positivista della donna che la vedeva un soggetto inferiore e scarsamente funzionale alla società rispetto all'uomo. Però, proprio servendosi dell'impianto metodologico del positivismo, la Lombroso descrisse accuratamente la condizione femminile partendo dall'illustrazione della natura condizionante la figura femminile che i movimenti femministi, a suo parere, mortificavano, rendendola simile a quella maschile. La natura biologica della donna la rendeva diversa e non inferiore all'uomo, per ciò stesso destinandola in spazi privati piuttosto che pubblici e, se in questi, dedita ad attività altruistiche per sua natura, come la beneficenza, la medicina, l'agricoltura, l'insegnamento, la letteratura, tutte accomunate dal fatto di esigere anche un impegno pratico e un contatto diretto con il prossimo. Riflessioni che, a distanza di novant'anni, consentono di verificare quanto la cultura, anche dopo l'impatto della globalizzazione, abbia trattenuto o modificato questi profili, promuovendo la donna come vettore di cambiamento. -
Cifre narrative. Matematica e lavoro letterario
In un viaggio labirintico da fermi ben documentato, che va da Kafka a Borges, da Leibniz a Wittgenstein, da Cartesio a Cantor, fino alle riserve dell'immaginazione di Philip K. Dick e di Stanislaw Lem, l'incisiva prosa di Parmeggiani prende in esame, cammin facendo, i luoghi più comuni che vorrebbero la Matematica come assoluta costrizione logica e la Letteratura come fantasiosa e arbitraria libertà di espressione, individuandone invece le affinità, le convergenze e il medesimo rigore nei loro pur diversi modi di pensare e intendere il reale, nelle loro facoltà di dare talvolta a oggetti diversi uno stesso nome e talaltra nomi diversi a cose uguali. Prefazione di Bruno D'Amore. Postfazione di Mario Neve. -
La metamorfosi della rivoluzione. Il liberalismo sociale nel Messico di Salinas (1988-1994)
I processi di trasformazione mondiale che segnarono il contesto di modernizzazione neoliberista degli anni '80, come l'ampliamento del mercato finanziario, la liberalizzazione dell'economia, la deregulation e la formazione di blocchi economici regionali, si imposero in Messico nel mezzo di un'acuta crisi economica. La crisi richiese risposte che si concretarono nell'apertura economica al mercato internazionale, con l'incorporazione al Tratado de Libre Comercio de America del Norte (NAFTA), ma fece altresì da volano per la revisione del sistema politico messicano. Caratterizzato come corporativista, paternalista e autoritario, dalla fine degli anni '60 esso ha visto deteriorarsi le basi sulle quali si sosteneva la sua legittimità. Il suo riesame si è costruito attraverso l'imposizione di diverse riforme dello Stato, che tendevano a rivitalizzare il sistema corporativo nel quale si assicurava il suo potere, usando la politica sociale come meccanismo per la creazione di un consenso di massa non necessariamente per via elettorale. Prefazione di Massimo De Giuseppe. -
La casa di sapone. Etnografia del carcere boliviano di San Pedro
Definito da un recluso ""la casa di sapone"""" per essere un luogo """"scivoloso"""" in cui è difficile rialzarsi dopo essere caduti, il carcere di San Pedro (La Paz, Bolivia) presenta al suo interno uno scenario del tutto particolare. Pur essendo ufficialmente sottoposto e regolamentato dalle leggi dello Stato boliviano, è di fatto gestito dai reclusi stessi, i quali concepiscono e rimodellano secondo le loro possibilità economiche lo spazio carcerario, abitato anche da quelle donne che, con i propri figli, hanno deciso di convivere col marito detenuto. I rituali, la religione, la salute, la malattia e il cibo sono il filo conduttore di una ricerca etnografica mirata a mettere in luce i meccanismi di annientamento e di sopraffazione che si innescano in un contesto simile e che hanno ripercussione sul concetto di corpo, persona e identità di coloro che vivono questa tragica esperienza, nella più inutile e ingiusta delle istituzioni statali."" -
Per gli animali è sempre Treblinka
Il volume, frutto di due workshop organizzati dal CESTIDUR (Centro Studi sui Diritti Umani) dell'Università Ca' Foscari di Venezia, rappresenta un contributo interdisciplinare al tema della tortura praticata sugli animali. Aspetti storici, filosofici, sociologici e giuridici della questione vengono approfonditi in un intreccio di competenze diverse, mantenendo tuttavia un forte filo conduttore. Attraverso una architettura leggera di tempi, pause e stacchi, la narrazione che il libro offre si dipana dal piano da cui tutto ha origine, quello della compassione e della denuncia della tortura ai danni degli animali non umani, fino al piano di ipotesi forti su un progetto biopolitico in fase di (avanzato) sviluppo. -
L' infanzia dell'estetica. L'origine evolutiva delle pratiche artistiche
Perché ""facciamo"""" arte? Qual è il motivo per cui le arti e i comportamenti artistici risultano così universalmente diffusi in tutte le popolazioni umane? Qual è, in termini darwiniani, il """"vantaggio"""" che le arti assicurano (o hanno assicurato), nella storia evolutiva della nostra specie? Muovendosi con rara abilità al confine tra numerosi ambiti disciplinari, dalla psicologia dello sviluppo all'antropologia, dalla teoria evoluzionistica alle neuroscienze, dalla paleoantropologia alla storia dell'estetica, Ellen Dissanayake delinea nei saggi qui raccolti e tradotti per la prima volta in italiano una coerente ipotesi interpretativa sull'evoluzione e sviluppo delle pratiche e dei comportamenti artistici. L'origine delle arti - definite da Dissanayake making special behaviours, cioè comportamenti """"che rendono speciale"""" il mondo intorno a noi - è nell'età infantile: siamo Homines aesthetici, già nei sorrisi, gesti e scambi pre-linguistici che ci legano, da bambini, alla madre."" -
La nave, lo spazio e l'altro. L'eterotopia della nave nella letteratura e nel cinema
Le eterotopie, secondo l'analisi di Michel Foucault, sono gli ""spazi altri"""", separati, cioè, dal normale contesto quotidiano, """"una specie di contestazione mitica e reale dello spazio in cui viviamo"""". Dopo aver analizzato come eterotopie luoghi anche molto diversi fra loro (come le biblioteche, i giardini, le colonie, i villaggi vacanze, le cliniche psichiatriche, le prigioni) lo studioso francese afferma, in un fugace accenno, che la nave è """"l'eterotopia per eccellenza"""", connotandola come un grande scrigno di sogni e di immaginazione. Da qui prende le mosse questo libro: l'autore si propone infatti di analizzare lo spazio della nave in alcune opere letterarie dall'antichità alla contemporaneità - e cinematografiche, scelte in modo libero e antigerarchico, divise in cinque grandi tipizzazioni, precedute da un """"prologo"""" antico e seguite da un """"epilogo"""" postmoderno: navi emigranti e dell'esilio; navi dell'avventura; navi """"infernali"""", mostruose e spettrali; navi della ricerca e dell'erranza; navi ferme e in disarmo. Vedremo, quindi, con uno sguardo attento alle dinamiche sociali, come funziona l'eterotopia in queste navi diversissime fra di loro (e se essa può configurarsi sempre come un """"serbatoio di immaginazione"""") e come cambiano, a seconda dell'epoca e della tipologia analizzate, i luoghi che la stessa nave mette in comunicazione."" -
Etica medica
Etica medica (Medical Ethics) è un'opera fondamentale in materia di etica e deontologia medica. Seppur scritta tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, essa raccoglie regole di condotta per i medici e i chirurghi che sono divenute nel tempo la base per lo sviluppo di moderni codici di deontologia medica, primo fra tutti il Codice etico dell'Associazione Medica Mondiale (1847). -
Levinas inedito. Studi critici
La recente pubblicazione degli scritti inediti di Emmanuel Lévinas ha svelato paesaggi del pensiero che devono essere attraversati anche (ma non esclusivamente) alla luce delle opere pubblicate dal filosofo lituano. In questo volume viene presentata la prima raccolta di studi critici sugli inediti pubblicata in Italia: divisa in quattro sezioni - fenomenologia, storia, religione, letteratura -, tale raccolta intreccia temi e contesti capaci di illuminare la complessa trama delle pagine del filosofo e restituisce alla lettura un disegno straordinariamente unitario. Al di là di fin troppo facili appropriazioni apologetiche o celebrative, il lettore potrà dunque seguire il tratteggiarsi di un percorso filosofico osservato nel suo farsi, vale a dire nel progressivo emergere di quella potenza concettuale che Lévinas ha lasciato in eredità alla cultura contemporanea e con la quale non abbiamo smesso di confrontarci. -
Lettura della poesia di Vittorio Sereni
Sereni non è un poeta facile; anche se molti suoi versi si offrono limpidi alla lettura, qualcosa resta di non detto, qualcosa che non si vuole scoprire per intero, qualcosa che costituisce il rovello segreto dell'occasione e dell'uomo. Si può certo dire la stessa cosa di molti altri poeti, perché la poesia è spesso allusione e anche celebrazione di dati e momenti dell'esistenza che non sono necessariamente esplicitati e che tuttavia, diversi per ciascuno, toccano un fondo comune in cui ci si può comunque riconoscere: e tanto basta o può bastare, perché è quella vibrazione che deve essere appunto riattivata. La lettura di Sereni che si offre qui vuole costituirne un avvicinamento cordiale, che faccia cogliere la qualità di un'esperienza di vita senza rinunciare a mostrare da quale densità di riflessione scaturiscano a volte le immagini e senza rinunciare a metterne in luce i caratteri del linguaggio.