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La Resistenza in una grande fabbrica milanese. Il diario di Angelo Pampuri operaio della Breda
Nella vasta memorialistica resistenziale non sono molte le testimonianze sulla realtà viva delle grandi fabbriche. Felice eccezione dunque il diario di Angelo Pampuri, operaio specializzato della I sezione dello stabilimento Breda di Sesto San Giovanni, conservato presso la Fondazione Isec, ora integralmente pubblicato a cura di Giuseppe Vignati, con la presentazione di Gianni Cervetti. Dalle annotazioni di Pampuri, con la loro scansione quotidiana, emerge un quadro dettagliato delle durissime condizioni di vita e di lavoro degli operai di fabbrica nei drammatici mesi dell'occupazione tedesca. Ma anche la capillare attività di propaganda e di resistenza da parte dei lavoratori, militanti e no, e il loro impegno per realizzare le speranze di un futuro di democrazia. Un impegno che sarebbe costato a molti di loro la deportazione, come documenta il volume di Giuseppe Valota, ""Dalla fabbrica ai lager. Testimonianze di familiari di deportati dall'area industriale di Sesto San Giovanni"""" (Fondazione ISEC, Mimesis, 2015)."" -
Stranieri, ospiti, alieni, alienati e pluralismo culturale
Tra alieno e alienato corre lo stesso filo sottile che unisce l'ospite, lo straniero, al nemico. Il confine tra l'accettazione e il rifiuto, tra l'apprezzamento e la condanna non è quasi mai visibile, perché nessuno può pienamente comprendere la propria identità e cosa possa fargliela perdere. È la società stessa a generare alienazione poiché include, sottraendo parte dell'essere dell'individuo, e insieme esclude, producendo diversità e marginalità. L'ambiguità è nella tragedia stessa della vita, come spiega il mito di Edipo: eroe del potere che impone una legittimità normativa e, al contempo, la viola per poi tornare a purificarla. Allo stesso modo, oggi, l'immigrato, come eroe del lavoro, sopperisce alla carenza di manodopera, come sottopagato o clandestino attenta al benessere dei lavoratori autoctoni e, come capro espiatorio, subisce il peso di una sicurezza sociale mai garantita. -
Ágalma. Vol. 29: Autoinganni, autofinzioni.
Questo nuovo numero di ""Ágalma"""", la rivista di studi culturali e di estetica diretta da Mario Perniola, raccoglie gli articoli di Miki Okubo, Fabrizio Scrivano, Sergio Benvenuto, Paolo Bartoloni, Antonio Romano, Marco Viscomi, Cristina Formenti."" -
Il respiro della fiducia. Pratica di consapevolezza e visione materna
La fiducia è lo spago che tiene insieme l'inizio e la fine del giorno, l'inizio e la fine delle cose. La fiducia non è dogmatica, né ha pretesa di essere dimostrata attraverso verità più o meno assolute; non ha la dignità di una voce filosofica, né può vantare il numero di studi che conta invece il concetto di fede. Non ha schierato eserciti, né in suo nome sono stati condotti guerre o massacri. 'Fiducia' è parola pudica e sempre giovane, che inizia ogni giorno, che si rinnova nel qui e ora, perché da sempre c'è bisogno di fiducia per cominciare il giorno e continuarlo... Fiducia è apertura all'attesa che sono/che siamo, all'infinito di esistenza possibile. La fiducia si dà tempo, conosce l'attesa e, nel tempo dell'attesa, lavora di opera. Conosce fatica. La sfiducia non fatica, ma è faticosa, questo sì, bagaglio portato appresso, ingombrante di peso e senza futuro. Né debole oppure buonista, né mansueta o passiva, la fiducia è determinata e coraggiosa, tenace e pronta di azione. È da sempre archetipicamente femminile e materna. -
Storia e progetto. Il completamento di Cremona nell'intervento City Hub
Il consolidarsi della cultura ambientale, le mutevoli dinamiche economiche e le recenti trasformazioni sociali e culturali hanno spostato il baricentro del progetto dalla ""centralità della funzione"""" alla """"centralità del luogo"""", attivando nuove linee di ricerca attorno alla questione del fenomeno urbano, componente essenziale dell'organizzazione del territorio e campo di applicazione privilegiato per la sperimentazione tipologica e tecnico-costruttiva. Lo scenario contemporaneo presenta logiche spesso ingiustificate di espansione insediativa e un sempre più evidente spreco di suolo rendendo la città sempre più complicata, sofferente e disincantata. Al fine di arginare tali processi diviene essenziale recuperare un concetto di paesaggio inteso quale ambito economico e sociale, spazio di vita associata e di lavoro i cui simboli subiscono un continuo mutamento parallelo alla società della quale sono la viva espressione. Una costante, mutevole relazione tra società e ambiente fisico, tra uomo e territorio, che produce una trama di connessioni molteplici tra i singoli differenti elementi di un quadro comunque unitario e organico. Progettare architetture per una città sana, armonica e integrata significa innescare possibili scenari insediativi che contemplino l'impiego di tecniche e risorse contemporanee all'interno del complesso di relazioni evidenti nella lezione della trama storica consolidata."" -
Performance divino-umana. La concettualità del drammatico nella proposta teologica di H. U. Von Balthasar
Il testo offre uno studio sistematico del ruolo del drammatico nell'ermeneutica teologica di H.U. von Balthasar, recuperando in tale ottica i riferimenti alla storia del teatro, alla problematica del suo rapporto con le istituzioni ecclesiastiche, e le sollecitazioni provenienti dai principali drammaturghi occidentali. Il drammatico è così studiato non nei prolegomena alla teologia o dal punto di vista della comprensione dell'esistenza storica del soggetto, bensì nell'esposizione della dogmatica (cristologia, soteriologia, escatologia), verificando se esso si esaurisce in un riferimento estrinseco o se dispiega un autentico potenziale ermeneutico per la teologia. Il testo determina quindi il concetto di dramma che abbraccia la produzione dell'autore (dramma come incontro di libertà), e indaga quale modello drammaturgico sia effettivamente impiegato in sede teologica, sostenendo che, nell'esposizione della dogmatica, Balthasar abbandona il teatro della rappresentazione per impiegare un paradigma di riferimento più prossimo alla drammaturgia della performance. -
Pharmageddon. Eclissi della cura e marketing della medicina
Malattie, vaccini, psicofarmaci, pubblicità e denaro. L'intreccio da cui può risultare o meno la nostra salute è molto complesso. Professore di psichiatria presso l'Università di Bangor del Galles nel Regno Unito, David Healy è un protagonista e testimone della rivoluzione avvenuta in psichiatria con la scoperta e l'introduzione nella pratica clinica degli psicofarmaci, che hanno cambiato il destino dei malati mentali, la medicina e la società stessa. Si è inoltrato con coraggio nella variegata architettura della sanità occidentale tra case farmaceutiche, agenzie pubbliche di controllo come i ministeri della sanità e campagne mediatiche. In questo volume, l'autore passa in rassegna i numerosi problemi posti dal controllo che l'industria farmaceutica esercita sulla medicina moderna, mettendo in luce un sistema a incastro, che a volte diventa una ragnatela di errori pagati dai pazienti. Con il coraggio della sua competenza, Healy suggerisce alcune vie d'uscita a partire da una lettura diversa dell'efficacia dei farmaci. In un momento storico in cui l'abuso di farmaci viene scambiato per cura, la riflessione culturale suscitata da questo inedito restituisce dei fondamentali interrogativi sulla funzione sociale della medicina. -
Il libro del capodanno. Nawruznama
Trattatello persiano di carattere didascalico, l'opera si apre con le eulogie di prammatica e una breve presentazione, in cui, oltre all'autore, sono indicati l'origine e lo scopo dello scritto: spiegare perchè esiste il nawruz, cioè il Capodanno di quella tradizione, e narrarne la storia - dalla sua istituzione fino all'epoca dell'autore, il tardo XI secolo o gli inizi del successivo - seguendo le intricate vicende inerenti al sistema calendaristico iranico, tra ""intercalazioni"""" e riforme, che ne comportarono il mutamento di posizione in seno alle stagioni solari. Segue l'inizio vero e proprio della prima parte dell'opera, contenente una descrizione piuttosto approssimativa, ma non per questo priva di interesse, delle tradizioni relative all'istituzione del nawruz e dei problemi astronomici connessi alla sua individuazione. La seconda parte dell'opera tratta di argomenti di varia natura all'insegna della vita di corte, delle tradizioni auliche di un tempo e della celebrazione sovrana del Capodanno."" -
La filosofia di Miles Davis
Scrivere di Miles Davis significa non solo doversi confrontare con uno dei più grandi musicisti del ventesimo secolo, ma anche fare i conti con un'originalissima e stimolante prospettiva filosofica. Ma cosa fa sì che ancor oggi la musica di Miles costituisca una delle più grandi ed emozionanti sfide per qualsivoglia filosofo realmente degno di tale appellativo? Da cosa dipende, se non dal suo essersi mostrato capace di depistare qualsiasi tentativo di prevederne le scelte musicali? Il fatto è che un genio come quello dell'autore di ""So What"""" continua ancor oggi a incantare perché il suo è un gioco sempre insieme armonico, melodico e ritmico; e in ogni caso affidato a un incessante e mai pago rovesciamento delle parti. Proteso a rincorrere il libero ed esaltante, nonché metamorfico, dinamismo della natura; mosso dalla volontà di spingersi sempre più in là, verso quel """"limite ultimo"""" che almeno una cosa gli avrebbe fatto senz'altro sperimentare: il brivido dell'inaudito e di una sempre inaugurale, nonché autentica, """"potenza poietica""""."" -
Le istituzioni artistiche verso la terra promessa delle istituzioni di alta cultura. Un tentativo di interpretazione coerente della legge 508/99
L'intento di questo libro è di mostrare le ragioni, sia quelle più scoperte sia quelle più profonde e nascoste, che hanno reso difficile e controverso quel lungo percorso che, secondo una lettura coerente della Legge 508/99, dovrebbe comunque portare le attuali Istituzioni Artistiche (le Accademie di Belle Arti, l'Accademia Nazionale di Danza, le Accademie di Arte Drammatica, gli Istituti Superiori per le Industrie Artistiche, i Conservatori di Musica e gli Istituti Musicali parificati) nell'ambito delle Istituzioni di Alta Cultura. -
La gaia educazione
"La gaia educazione"""", contrapposta alla triste scienza dell'ortopedia e dell'ingessatura, della mummificazione del cucciolo d'uomo sull'altare del conformismo e della passivizzazione, dell'ascetismo e della rinuncia, dell'immolazione al sacrificio, alla fatica, reali o metaforici, propone l'esaltazione affermativa dell'immaginazione, delle emozioni, del corpo e del piacere." -
Anglomanie settecentesche: le prime grammatiche d'inglese per italiani
I rapporti anglo-italiani giungono a una svolta nel Settecento, quando l'Inghilterra diviene un modello di progresso nel campo politico, scientifico ed economico per l'Italia e, più tardi, per gran parte dell'Europa. Questo mutamento di prospettiva non emerge solo dal fatto che fosse più semplice stabilire contatti interlinguistici e interculturali tra le due nazioni, ma anche dalla creazione di una produzione specifica di grammatiche da parte di autori italiani che, rielaborando testi delle tradizioni anglo-francese, anglo-italiana e inglese in Inghilterra, pubblicano sei manuali d'inglese Pleunus 1701, Altieri 1728, Baretti 1762, Barker 1766, Dalmazzoni 1788 e Baselli 1795- rivolti espressamente a studenti italiani e compilati per soddisfarne i bisogni commerciali, linguistici, culturali e intellettuali. Il presente lavoro ricostruisce le caratteristiche di questa tradizione grammaticografica mediante la descrizione e l'interpretazione degli elementi linguistico-testuali e discorsivi relativi alle micro- e macro-sezioni dei sei manuali. -
La presa di Roma 20 settembre 1870 (Filoteo Alberini, 1905). La nascita di una nazione
La sera del 20 settembre 1905, nel piazzale di porta Pia a Roma, viene proiettato ""La presa di Roma"""", film in sette quadri della Alberini & Santoni. Le migliaia di persone presenti salutano con ovazioni di entusiasmo le fasi salienti della battaglia del 20 settembre 1870 proiettate sul grande schermo posto di fronte alla breccia di porta Pia: dopo trentacinque anni, grazie al cinematografo, i cittadini romani possono rivivere l'evento conclusivo e trionfale del Risorgimento. """"La presa di Roma"""" è da considerarsi il primo film italiano in quanto momento d'avvio dell'industria cinematografica nazionale: infatti, sancisce l'esordio della Alberini & Santoni, prima casa di produzione in Italia, fondata nella primavera del 1905 dal fotografo, inventore e operatore, Filoteo Alberini. Il volume si propone di analizzare il film secondo differenti prospettive, valutandone le prerogative produttive, le peculiarità formali, le caratteristiche narrative, ma anche le implicazioni storiche e politiche che il film, considerato il soggetto, inevitabilmente comporta."" -
Mi metto in vetrina. Selfie, Facebook, Apple, Hello Kitty, Renzi e altre «vetrinizzazioni»
La possibilità di utilizzare facilmente i media per comunicare con gli altri moltiplica i messaggi che ciascun individuo produce su se stesso. Ne è un esempio l'abitudine di scattarsi selfie per diffonderli in Rete, diventata oggi una dilagante pratica di massa. Questo libro si occupa di tale pratica, ma tratta anche di altri importanti fenomeni sociali (dai social network alla propaganda politica) che mostrano con chiarezza come siano in forte crescita i messaggi che le persone producono per parlare di sé e che sono parte di una potente tendenza operante da tempo nelle società occidentali: la ""vetrinizzazione sociale""""."" -
Le differenze della singolarità. Il divino e l'umano fra Jacques Derrida e Jean-Luc Marion
Quale spazio si dischiude per il pensiero speculativo con la decostruzione? Quali forme esso potrà assumere per dire la singolarità del soggetto? La risposta a queste domande sollecita il confronto con le opere di Jacques Derrida, Martin Heidegger, Jean-Luc Marion, a partire dai problemi che la metafisica suscita. Chiedersi se essa sia superata o, viceversa, permanga come ineludibile istanza critica comporta di ragionare sulle categorie e i legami che strutturano ogni definizione dell'umano. Decostruire la metafisica è scoprire differenze e mostrare le forme che esse tracciano. Lo spazio che si dischiude permette di parlare dell'uomo, evitando sia le derive soggettivistiche, sia l'assorbimento nel divino. Evitata la reciproca appropriazione, si scoprono tratti singolari che chiamano in causa la libera decisione affinché l'uomo sia. Riprendere gli interrogativi dell'eredità della fenomenologia francese significa proseguire sui margini del pensiero. Leggere è scrivere, ovvero pensare, secondo possibilità di vivere, perché si riconosce ogni domanda come personale. Il soggetto apprende che il proprio limite non si supera né si trascende, ma diviene soglia minima per volgersi al reale. -
L'età della Restaurazione 1815-1860. Gli stati italiani dal Congresso di Vienna al crollo
Nel congresso di Vienna, due secoli fa, le grandi potenze ridisegnarono la mappa dell'Europa dopo oltre vent'anni di guerre, e lo fecero con equilibrio e sapienza politica, garantendo al continente un lungo periodo senza conflitti. L'Italia non faceva parte delle grandi potenze, anzi, come Stato, non esisteva proprio, e la pacificazione della penisola fu compiuta dividendola in dieci piccoli Stati sovrani, legittimati a volte dalla tradizione, ma sostanzialmente dalla protezione delle potenze. Quegli Stati - chi più chi meno - vissero quarantacinque anni; e non fu una vita effimera. Ognuno era un sistema complesso di governo del territorio, di disciplina degli interessi economici e dei rapporti sociali, di educazione; e anche di usanze e di culture. Perlopiù si trattava di sistemi deboli, che non ressero l'urto della guerra del 1859-1860, quando con la forza delle armi, delle passioni ideali e della fortuna gran parte della penisola venne unificata. Tradizioni e istituzioni di piccoli Paesi che non avevano che pochi contatti tra loro vennero tumultuosamente miscelati in un nuovo grande Stato. Il volume presenta un'analisi della società e delle istituzioni di quelle piccole patrie, per svelarne le illusioni, i successi e i misfatti. -
L' individualità dei corpi. Percorsi nell'Etica di Spinoza
L'Etica di Spinoza è attraversata dalla tensione tra la centralità riconosciuta al corpo sul piano teorico e la sua marginalizzazione sul piano testuale. Da un lato la mente è inseparabile dal corpo, e l'uomo è l'inscindibile unità di entrambi. Dall'altro, il fine dell'opera è quello di indicare al lettore la strada che conduce a una libertà e a una felicità che sono innanzitutto ""della mente"""", e questo punto di fuga impone a tutta l'argomentazione una prospettiva prevalentemente mentale, nella quale la presenza del corpo si dirada, si fa più rapsodica e defilata. Accogliendo la sfida interpretativa lanciata da questo gioco di presenze e di assenze, il presente lavoro ripercorre con acribia i riferimenti alla corporeità disseminati lungo tutto il testo, rilegge le pagine più celebri a partire dai luoghi più marginali, restaura la rete di connessioni entro la quale i dettagli apparentemente più insignificanti manifestano invece il loro valore propriamente sistematico. Attraverso un percorso che parte dalla fisica dei corpi complessi e arriva fino all'amore intellettuale di Dio, e costeggia temi classici quali immaginazione, desiderio e virtù ma si sofferma soprattutto su figure periferiche come quelle del sonnambulismo, del delirio, dell'amnesia, l'autore ripristina la centralità del corpo in alcuni degli snodi fondamentali dell'ontologia, dell'epistemologia e dell'etica spinoziane."" -
I problemi filosofici della teoria della relatività. Lezioni 1920-1921
Scienza e filosofia vivono da secoli un rapporto conflittuale. Grande interprete di questa relazione, Cassirer si dedica a una delle più potenti e affascinanti teorie scientifiche, quella di Einstein. Tradotto per la prima volta in italiano, il libro contiene gli appunti per le lezioni sulla relatività tenute all'Università di Amburgo nel semestre invernale del 1920-1921: un'esposizione sistematica e chiara, pensata da Cassirer per i suoi allievi. Cassirer coniuga, come sempre in modo efficacissimo, riferimenti storici e pregnanza teorica. La teoria della relatività, attraverso la compiuta decosalizzazione dei concetti che utilizza, realizza appieno, ai suoi occhi, quello spostamento dal concetto di sostanza al concetto di funzione che caratterizza lo sviluppo della filosofia e della scienza moderne. -
Per una storia politica e sociale dell'amore. La ricerca pubblica e privata della felicità
Nel corso dei secoli, tra dibattiti appassionati e speranze deluse, l'amore ha sognato di guidare il mondo. Ogni tentativo si è rivelato un insuccesso. Così l'amore ha ripiegato sulla vita privata. Ha lasciato che l'economia prendesse il potere, accontentandosi di costruire un universo consolatorio e carezzevole, contrapposto alla durezza del mondo. Jean-Claude Kaufmann riporta qui la storia di un sentimento diverso da tutti gli altri. Ci coinvolge nell'avventura delle grandi utopie e ci rivela il volto nascosto degli episodi che fondano i nostri vissuti amorosi. Attraverso questo racconto, intriso di gustosi aneddoti, l'Autore discute i valori della nostra epoca e ci spinge ad interrogarci sulla nostra personale posizione nel mondo. Di fronte alla sofferenza suscitata da una concezione strettamente economica e cinica della vita collettiva, la questione dell'amore nella sua dimensione sociale e politica sta riemergendo, spiegandoci l'intensità e i nuovi tentativi che al giorno d'oggi intraprendiamo nella ricerca della felicità in amore. -
Sulla scena del delitto. Esperienze professionali e casi pratici in criminologia
La criminologia moderna ha abbracciato diverse scienze e discipline per completarsi e analizzare il crimine nelle sue molteplici sfaccettature e componenti. In questo lavoro risulta di particolare interesse l'accostamento di saperi differenti, attraverso alcune significative esperienze vissute da professionisti impegnati 'sul campo', raccolte grazie ad un confronto condotto dalla criminologa Jessica Ochs.