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Il giardino dei ciliegi
Questa edizione de ""Il giardino dei ciliegi"""" vuole essere al servizio della messa in scena affinché si sviluppi a pieno un dialogo creativo con l’opera. L’idea di una nuova traduzione non parte da una volontà esclusivamente intellettuale, ma dalla necessità di un laboratorio attoriale che si è protratto per più di un anno al teatro Verdi di Pisa. Il laboratorio aveva bisogno di una traduzione, ma in un certo senso la traduzione aveva bisogno di un laboratorio e così le parole tradotte sono state costantemente verificate nella messa in scena. Alla traduzione il libro unisce tutta una serie di spunti e contributi provenienti dalle esperienze di attori russi e allievi-attori italiani nelle diverse messe in scena del testo cecoviano. Un apparato consistente di note spiega le scelte di traduzione e illumina le possibili incomprensioni del testo, eliminando le necessarie ricerche che dovrebbero essere fatte per comprenderlo in ogni singola specificità. Il volume è arricchito da interviste sull’allestimento dell’opera al regista Jurij Krasovskij e a due attori della compagnia di Lev Dodin (suo l’allestimento inserito nella stagione 2019-20 del Piccolo di Milano), che hanno interpretato Varja e Lopachin nel suo Giardino, nonché da un intervento di Luca Biagiotti, dramaturg e formatore. Con un contributo di Fausto Malcovati."" -
Rino e il viaggio intorno a casa
Fu poco dopo Vernazza, quando la spiaggia di Monterosso, sovrastata dai binari della ferrovia, appariva sempre più vicina, che Ernesto si staccò dalla barca prendendo quota. - Era ora! - sbuffò Rino sollevato, ma cantò vittoria troppo presto. Il gabbiano planò dopo poche decine di metri, in un punto roccioso sotto un'alta falesia, e sbattendo le ali iniziò a guardare il ragazzo con insistenza, quasi a invitarlo a raggiungerlo. Rino non riusciva,a crederci. - Ci manca solo che parli e... altro che Harry Potter! Almeno lui aveva una civetta come amica, io un gabbiano ammattito! Nonostante tutto, anche questa volta il piccolo uomo di mare non potè fare a meno di assecondare Ernesto o, forse, il proprio istinto. Remò nella direzione del gabbiano, ci mise poco a raggiungerlo, e quando fu di fronte a quel frenetico sbatter d'ali, si fermò. L'uccello placò il movimento e ricompose la sua figura fino a tornare immobile. Quello che fece poco dopo, cambiò per sempre la vita di Rino. Età di lettura: da 7 anni. -
I canonici della cattedrale pisana. Genesi e sviluppo dell'istituzione canonicale sino alla fine del Duecento
"Il volume prende in esame la storia della canonica del duomo di Pisa partendo dal collegio dei chierici che almeno dall'età longobarda affiancò il vescovo nel governo della diocesi [...]. La novità di questo studio consiste nel fatto che per la prima volta è stata analizzata l'intera vicenda del Capitolo nelle sue diverse articolazioni e nella complessità dello sviluppo istituzionale. [...] Sono state prese in considerazione le dinamiche inerenti alla sua formazione e organizzazione interna: la fissazione del numero dei canonici, il progressivo intervento esterno nelle nomine, il problema della residenza e del cumulo dei benefici, la provenienza geografica e sociale dei suoi membri, fino a delineare la fortuna ecclesiastica di alcuni di essi, elevati alla dignità episcopale, al cardinalato o addirittura al papato. [...] Il saggio si sofferma sul fondamentale ruolo educativo e culturale rivestito dal Capitolo in città almeno a partire dall'XI secolo, mettendo in evidenza alcune figure di poeti, scrittori, giuristi e docenti che costituivano il nerbo di quella schola cattedrale, principale luogo di formazione culturale prima della nascita dell'università. [...] Una più attenta conoscenza delle nostre radici storiche potrà facilitare ed arricchire una buona ed efficace testimonianza di servizio, stimolando anche ulteriori approfondimenti non solo in sede locale ma anche nel più vasto contesto italiano, ove lavori attenti all'aspetto istituzionale sono ancora piuttosto rari, e significative comprensioni."""" (Mons. Egidio Crisman)" -
Belgrado. Canta lingua il mistero del corpo glorioso. Testo spagnolo a fronte
Agnes e Baltasar, due giornalisti occidentali, sono rinchiusi in un hotel di Belgrado nei giorni di marzo del 2006 in cui si svolgono i funerali dell'ex-presidente serbo Slobodan Milosevic. Attraverso i loro dialoghi, le interviste condotte da Baltasar e le molte voci anonime che ascoltiamo, Angelica Liddell mette in scena una dolorosa meditazione sugli orrori delle guerre jugoslave degli anni Novanta. L'autrice non è interessata a una precisa ricostruzione degli avvenimenti storici, ma a trasmetterci la percezione delle sofferenze individuali e collettive e a mostrare gli strascichi dei traumi causati dalla violenza e dall'insensatezza delle azioni umane anche a molti anni di distanza. In ultima istanza ciò che ci mette sotto gli occhi è il fallimento dell'essere umano e il fallimento della ragione. -
L'altra natura. Eucaristia e poesia nel primo Seicento inglese
La Riforma inglese, la crisi sacramentale, la riflessione sulle possibilità del linguaggio poetico: da questi tre elementi prende le mosse questo volume di Carmen Gallo, che propone una rilettura della poesia metafisica di John Donne, George Herbert e Richard Crashaw prestando attenzione non solo agli aspetti formali dei testi, ma anche ai loro rapporti con le speculazioni teologiche del tempo. Partendo dalla difesa di Sidney dell'altra natura della poesia, che eleva l'uomo verso Dio, e tenendo conto degli attacchi dei puritani all'immoralità della human invention, questo saggio interpreta il wit dei metafisici come lo strumento privilegiato di una più ampia strategia di compensazione poetica della crisi linguistica, prima ancora che religiosa ed epistemologica, provocata dalla critica dei riformati alla dottrina della transustanziazione. I salti del wit, la fragilità logica delle sue associazioni, l'artificiosità metapoetica, l'ironia corrosiva della discordia concors, così come le forme svuotate e risemantizzate del discorso religioso, sono la testimonianza retorica della fatica di tenere insieme i pezzi di un mondo lacerato da dissidi teologici e nuovi paradigmi scientifici. La poesia diventa così l'unico luogo in cui è ancora possibile postulare verità capaci di competere, nonostante la loro forma provvisoria, ambigua o rovesciata, con quelle un tempo indiscusse della religione. -
Terapie dell'umano. Filosofia, etica e cultura della cura
Nella lingua italiana, il termine «cura» presenta una natura polisemica e per certi versi ambigua. Da un lato, nel senso del «prendersi cura», indica un ampio spettro di pratiche diverse e uno specifico modo relazionale degli esseri umani. In senso più circoscritto, può indicare, invece, la cura nel senso terapeutico, con riferimento all’esperienza della malattia. Spesso il dibattito filosofico ha tenuto separati questi due significati, distinguendo nettamente tra una «filosofia della cura» e una «filosofia della medicina». I saggi raccolti nel presente volume, ciascuno secondo la propria prospettiva, tentano di esplorare il carattere polisemico di questo concetto, senza rinunciare a intravedere nel condiviso riferimento alla dimensione antropologica, un terreno comune per incontri disciplinari e nuovi percorsi di ricerca. Il volume raccoglie saggi di Guido Cusinato, Alessandro De Cesaris, Giovanna Frongia, Mark Hunyadi, Guillaume Le Blanc, Graziano Lingua, Claudia Lotito, Giampiero Moretti, Alessandra Ortolani, Jean-Philippe Pierron, Davide Sisto, Giusi Venuti, Gabriele Vissio. -
Logica modale e metafisica. Saggi aristotelici
In questo volume sono raccolti gli articoli che dal 1986 al 2013 Mauro Mariani ha dedicato alla logica aristotelica, in particolare al tema della modalità sia nelle sue relazioni con la logica temporale, sia come sistema deduttivo formalizzato nella sillogistica modale. La logica novecentesca ha avuto in prevalenza un atteggiamento ambivalente nei confronti della sillogistica categorica aristotelica, apprezzata certo per il suo carattere di teoria formalizzata sufficientemente rigorosa, ma ritenuta gravemente limitata (in pratica un frammento del calcolo dei predicati monadico). Ma l’apprezzamento non si estendeva alla logica modale, ritenuta per lo più confusa e fondamentalmente incoerente. Solo in un secondo tempo alcuni autori (A. Becker, J. Łukasiewicz, J. Corcoran, T. Smiley, M. White, P. Thom, per citarne solo alcuni) hanno cercato di formalizzare la sillogistica categorica e la logica modale iuxta propria principia, non solo come frammento in ultima analisi poco interessante di una logica più sviluppata. Pur riconoscendo i meriti di questa impostazione, negli articoli raccolti in questo volume si è scelto (facendo tesoro dell’insegnamento di V. Sainati) di privilegiare altri aspetti delle opere logiche aristoteliche ed evidenziarne le tensioni interne, derivanti in massima parte dalla metafisica e dall’epistemologia. Infatti gli argomenti affrontati (anche in più di un articolo) sono soprattutto il rapporto tra modalità e tempo (la famosa battaglia navale, e non solo), le diverse nozioni di necessità all’opera nella sillogistica modale, gli stretti rapporti tra semantica e metafisica e le difficoltà che ne derivano. -
Le avventure delle «Aventures». Traduzioni del «Télémaque» di Fénelon tra Sette e Ottocento
Pubblicate all’insaputa dell’autore nel 1699, ""Les Aventures de Télémaque, fils d’Ulysse di Fénelon"""" divennero immediatamente un best seller europeo, anzi, di gran lunga il maggiore best seller europeo per quasi due secoli. Erano state scritte per insegnare al Delfino di Francia come doveva governare un re saggio e virtuoso, ma vennero lette, a seconda dei gusti e delle sensibilità delle epoche, come un trattato di politica e di economia in veste letteraria, un romanzo pedagogico avvincente, un’appassionata introduzione all’epica classica, un capolavoro di lingua e di stile, e molto altro ancora. Frutto di un progetto di ricerca interdisciplinare realizzato dall’Università di Pisa, il presente volume offre per la prima volta una catalogazione bibliografica rigorosa e uno studio approfondito delle traduzioni del Télémaque nelle principali lingue europee, ricostruendo nei dettagli le dimensioni e le vicissitudini di un viaggio straordinario, grazie al quale, tra il XVIII e il XIX secolo, lettori di ogni età formarono le loro idee sulle virtù e sui doveri del Principe e dei cittadini, si avvicinarono ai principi dell’economia politica, modellarono i loro canoni estetici e appresero tanto la lingua francese quanto, grazie alle numerose edizioni plurilingui, le altre lingue europee: un’impresa che ha consentito di portare alla luce e di schedare più di quattrocento diverse edizioni, in inglese, tedesco, olandese, italiano, latino, spagnolo e portoghese, restituendo le esatte dimensioni di un successo senza frontiere. Questa opera costituisce, dunque, uno strumento di consultazione per le biblioteche umanistiche e per gli storici delle idee politiche, economiche, linguistiche e pedagogiche, nonché per gli studiosi delle letterature europee. Con contributi di: Giulia Bianchi, Fabrizio Bientinesi, Alexandre Calvanese, Federica Cappelli, Elena Carpi, Marco Cini, Carolina Flinz, Marina Foschi Albert, Daniela Giaconi, Laura Giovannelli, Marco E. L. Guidi, Marianne Hepp, Monica Lupetti, Luca Mi-chelini, Letizia Pagliai, Alessandro Russo, Gertjan Schutte, Barbara Sommovigo."" -
Poemi sui giganti
"Per tutti sono Icaro che studia le rotte degli aironi. Cammino a grandi passi per non farmi raggiungere. Mi fermo solo dove il vento è più forte. Apro la mia scatola dei colori. Dipingo rami stracciati, l'aria oscurata da un improvviso temporale, l'impasto opaco del cielo."""" Prefazione di Luca Ricci." -
Ernst Mach tra scienza e filosofia
Ernst Mach (1838-1916) è stato una figura di riferimento per la cultura scientifica e filosofica tardo-ottocentesca e dei primi decenni del Novecento. Le sue ricerche in fisica e psicologia, così come il lavoro epistemologico che emerge dalle pagine di opere quali La meccanica nel suo sviluppo storico-critico e Conoscenza ed errore, hanno influito notevolmente su molti autori a lui contemporanei. In questi testi, Mach delinea una concezione antimetafisica del pensiero scientifico e una concezione biologico-evolutiva della conoscenza umana che si ritrovano elaborate in vario modo nella teoria della relatività di A. Einstein, nell’epistemologia evoluzionistica di K. Popper e D. Campbell, nel pragmatismo di W. James e, più in generale, nelle idee che animarono il primo Circolo di Vienna. I saggi raccolti nel presente volume si propongono di commemorarne la figura e l’opera, guardando a Mach come figura di confine tra prospettive di indagine che la storia della filosofia dell’ultimo secolo ha spesso visto contrapposte. -
Croce Rossa Italiana e welfare dal 1914 al 1927. Esperienze di interventismo umanitario
Croce Rossa, la più grande organizzazione umanitaria del mondo, presente in tutti gli scenari di combattimento della Grande Guerra, in Italia fu parimenti attiva sui fronti sia militare sia civile. Riconoscibile in trincea e nelle retrovie, essa divenne familiare anche tra la popolazione civile, che potè trovarvi più che un'astratta disponibilità al soccorso, una prossimità al bisogno e all'emergenza di natura tecnica e umana insieme. Gli uomini e le donne di Croce Rossa, protagonisti in questo volume, tutti formati al servizio, furono spesso personalità di primo piano della cultura e della scienza contemporanee. Basterebbe ricordare la figura del premio Nobel Camillo Golgi. Forse pure con una certa dose d'inconsapevolezza, insieme scrissero una pagina significativa della storia dell'umanitarismo del primo Novecento. Una storia che s'intreccia con la ricerca delle prime forme organizzative del welfare moderno. Ma dove, quando e come operò la Croce Rossa Italiana prima della Grande Guerra fino al consolidamento del Fascismo in Italia? I saggi raccolti esplorano momenti e profili della presenza di Croce Rossa in anni tra i più drammatici della nostra storia. -
Il penalista e il suo spartito. L’imprescindibilità del segno nel diritto penale
Negli ultimi decenni, tra modelli informatici e coloriture medievaliste, il modo di descrivere e di progettare il diritto è profondamente mutato. Molte garanzie ascritte alla modernità sono dichiarate obsolete, con crescente frequenza e con sfumature espressive che variano dal linguaggio metaforico all’aperta iconoclastia, a vantaggio di un sistema giuridico atopico e fluidificato. La materia penale, i cui argini sono lungi dal conservarsi immuni da fenomeni di progressivo sgretolamento, mostra piuttosto una tendenza ad allargare il proprio campo di azione e a flessibilizzare le proprie risposte in forza di istanze casistiche e sempre meno ponderate. Un approccio sostanzialmente indifferente, anche sul piano legislativo, all’esigenza di una politica criminale coerente ed efficace. È tempo, quindi, di rileggere con aggiornata sensibilità il ruolo della disposizione di legge e dei principi che ne presidiano la formazione, entro la cornice del paradigma reticolare contemporaneo: corroborando e rivivificando, proprio per tale via, la centralità del testo normativo. Con la consapevolezza che ogni diluizione, allontanamento o rinuncia che lo abbia per oggetto implica un’involuzione disfunzionale del diritto e della sua dimensione di progetto per l’uomo. -
Storie di animali dal vero
Questi racconti hanno per protagonisti animali e per lo più ragazzi e non sono di natura fantastica, ma hanno la prerogativa di essere narrati così, come sono avvenuti, cercando di mantenere, nella maggior parte dei casi, anche i nomi dei personaggi stessi. Tali vicende, quindi, realmente accadute, sono narrate con molta semplicità per cui possono essere considerate ottime letture non solo per adulti, ma anche per ragazzi delle medie e per bambini del secondo ciclo della scuola elementare. La lettura, infatti, è fonte di attenzione, di riguardo e di amore per il mondo degli animali e quindi per la natura in genere che ruota intorno all'uomo e ne modifica spesso le azioni e i pensieri. -
Crescere e vivere con la poesia. Spunti dal modello educativo di Kenneth Koch
Kenneth Koch (1925-2002), poeta statunitense d'avanguardia, sperimentò, a partire dalla fine degli anni '60, un originale metodo per educare i bambini alla composizione poetica, e nel decennio successivo, un altrettanto brillante sistema per estendere tale tipo di educazione agli anziani. Per Koch, la poesia era una sorta di paradigma artistico-esistenziale-educativo generale, capace di imprimere alla vita delle persone una direzione improntata alla bellezza, alla libertà espressiva e comunicativa, alla fiducia in sé stessi. Pedagogicamente parlando, Koch si ricollegava a Rousseau e al culto dell'amoralità del fanciullo, e ad altri pensatori di impostazione soprattutto critica. Ma il suo approccio era ispirato principalmente da una profonda intuizione artistica. Nel presente volume, basato su un'ampia ricerca bibliografica e soprattutto su una serie di interviste a Koch e a vari personaggi del suo entourage, cercheremo di analizzare gli aspetti salienti di questo approccio educativo, concludendo con un capitolo dedicato ad una questione inevasa dal poeta statunitense: che tipo di ""formazione"""" offrire agli insegnanti che, pur privi di una specifica competenza poetica, volessero utilizzare il metodo con i propri alunni."" -
Le molte vite di Aldo Buzzi. Letteratura, editoria e cultura del cibo
Scrittore poco noto al grande pubblico, ma stimato da alcuni tra i più celebri artisti e intellettuali della sua epoca, Aldo Buzzi (Como 1910 – Milano 2009) lavorò nel cinema come aiuto-regista di Alberto Lattuada, Luigi Comencini e Federico Fellini, e poi nell’editoria come caporedattore presso Rizzoli. La prima parte della monografia ricostruisce i momenti più significativi della sua vita, mettendo in luce i rapporti di collaborazione e amicizia con Piero Chiara, Ennio Flaiano, Lucio Mastronardi, Giuseppe Mazzaglia, Velso Mucci, Bruno Munari, Federico Patellani, Giuseppe Pontiggia, Leonardo Sinisgalli, Mario Soldati, Saul Steinberg e Giambattista Vicari. La seconda si concentra sulle scelte editoriali e morfologiche con cui Buzzi, cresciuto al tempo della prosa d’arte, cercò di imprimere forma e coerenza ai suoi libri. La terza, infine, offre una mappatura degli interessi enogastronomici dell’autore. La cultura del cibo (intesa in senso largo: dalla cucina stellata all’uovo al tegamino) permetteva a Buzzi di stabilire collegamenti originali tra persone e cose agli antipodi, in nome di una ricomposizione ai fornelli delle tensioni della vita associata. -
Cultura di popolo. L'iconografia politica di Pisa nel XIV secolo
La constatazione della vivacità di produzione artistica che caratterizzò Pisa nel XIV secolo ha indotto a precisare, dal punto di vista storico, il significato meno apparente di alcune delle più interessanti testimonianze iconografiche prodotte in ambito pisano durante il Trecento. Le riflessioni sull'ambiente sociale e politico di Pisa alla fine del Medioevo e sull'equilbrio tra le più antiche istituzioni comunali e le nuove forme di potere hanno consentito di ricostruire il sistema di comunicazione politica attuato dal ceto eminente attraverso l'impiego delle immagini. Ne è emerso un quadro cittadino dinamico e propulsivo, i cui indirizzi espressivi furono orientati dalla profonda cultura civica di popolo che, da secoli, animava la città. -
Mancini in cattedra. Le lezioni torinesi di diritto internazionale del 1850-51 e 1851-52
L’istituzione, nel 1850, della prima cattedra italiana di diritto internazionale presso l'Università di Torino segnò una tappa decisiva nello sviluppo della disciplina. Fino allora la materia era stata impartita - non sempre e non ovunque - insieme con altre in una posizione marginale che ne ostacolava la crescita, impedendo l'affermarsi dello specialismo. Titolare di quel primo insegnamento autonomo fu Pasquale Stanislao Mancini, per un ventennio unico professore ordinario della materia, che portò nella Facoltà giuridica sabauda le aperture e i fermenti delle scuole private napoletane uniti all'impegno che gli derivava dalla ""cultura dell'incivilimento"""" respirata nella città partenopea. Il ritrovamento del manoscritto del primo corso biennale tenuto dal professore campano negli anni accademici 1850-51 e 1851-52, finora sfuggito all'attenzione degli studiosi e del quale oggi si pubblica l'edizione, consente di vedere in azione quel grande protagonista della vita culturale e politica nazionale, di conoscere le sue parole come vennero dette e contemporaneamente di seguire, nelle primissime fasi, lo strutturarsi della disciplina nell'accademia italiana in uno sforzo di dissodamento che fu inevitabilmente scientifico, oltre che didattico. Il volume, mentre ricostruisce l'impegno profuso dal giurista irpino sulla cattedra, offre così uno sguardo analitico su quella stagione cruciale della storia giuridica italiana."" -
Il management della salute nel territorio. Competenze e strumenti nell'esperienza della Regione Toscana
Questo volume raccoglie i principali contributi del percorso di formazione manageriale che ha visto protagonisti gli attuali Direttori di zona-distretto e Società della Salute della Regione Toscana. Il libro offre l'opportunità di riflettere e sostenere il cambiamento organizzativo determinato dagli interventi di riforma dell'assetto sociosanitario che hanno caratterizzato questo biennio, concentrandosi sui meccanismi di governance e di gestione dei territori in chiave sistemica e di confronto. In questi termini il libro si sofferma su quattro dimensioni di analisi: l'assetto istituzionale, la governance locale, i servizi ed i percorsi assistenziali e le relazioni, motivazioni e partecipazione degli attori coinvolti. Oltre che in termini teorici organizzativi, per ogni dimensione si riporta l'esperienza dei Direttori, che permette di contestualizzare la teoria con le problematiche variegate del vissuto quotidiano. Il libro, quale strumento di diffusione della conoscenza e consapevolezza da una parte della complessità organizzativa e gestionale dei territori e, dall'altra, dei processi di programmazione e valutazione dei percorsi e delle progettualità locali, è dedicato a tutti i professionisti che si occupano di salute e benessere nei territori, nonché ai policy maker locali. -
Blityri. Studi di storia delle idee sui segni e le lingue (2017). Vol. 2
La rivista si propone come strumento di ricerca e luogo di discussione sui temi concernenti le dottrine (esplicite e implicite) sul segno e sul linguaggio, in chiave contemporaneamente storica e teorica. Questo fascicolo torna alla formula tradizionale della rivista, con una serie di contributi su temi storici diversi. Di massima, continueremo ad alternare numeri ""a tema"""", collegati a occasioni congressuali o a ricerche di singoli gruppi di studiosi, e numeri miscellanei, intesi a mappare il territorio degli studi storici, in Italia e altrove. Poche righe di presentazione dei singoli contributi, in ordine cronologico. Quello di Valentina Vitali è una rassegna critica degli studi che si sono negli ultimi anni succeduti intorno alle idee linguistiche di Lucrezio: si tratta di temi che non interessano più solo filologi e storici dell'età classica, ma investono problemi di natura teorica (la nozione di significato, la differenza fra linguaggio umano e linguaggi degli animali non umani) al centro del dibattito attuale. Michela Tardella presenta il """"De literis"""" di Jacob Madsen Aahrus, un capitolo assai poco noto di quella storia della fonetica che sta via via riemergendo all'attenzione degli studiosi, e di cui la stessa si era occupata di recente lavorando sul """"De locutione"""" di Girolamo."" -
Frammenti di cinema. Archivi e museografie d'artista
Atlanti, collages, frammenti, compilation film. Sono solo alcune tra le innumerevoli forme che gli artisti hanno scelto per lavorare con l'archivio, in un complesso di pratiche e di ricerche che, da ormai molti anni, lo hanno portato al centro della scena artistica. L'archivio gode nell'arte di un ruolo particolare, è divenuto imprescindibile per la gestione della complessità contemporanea e, allo stesso tempo, nel rapporto con la memoria, soprattutto laddove l'arte viene intesa come la ricerca di dare una forma al mondo percepito.