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Dialogando. Studi in onore di Mario Torelli
“Questo lavoro prende le mosse dall'osservazione dell'altare della Pietà di Agostino di Duccio, che lo eseguì tra il 1473 e l'anno successivo per la cattedrale di Perugia e ora in parte rimontato nel Museo Capitolare della città. In particolare, vorrei mettere in evidenza il tema della consistenza materiale del manufatto e delle sue finiture di superficie. Il dato che salta immediatamente all'occhio è quello della policromia, o, meglio, delle ampie campiture di colore ancora visibili sui bassorilievi. Leggendo, però, i documenti non c'è alcun riferimento all'acquisto, e quindi all'impiego, di materiali destinati a ""colorire"""" i supporti lapidei.” (Chiara Basta)"" -
Archivi di psicologia giuridica. Vol. 6: L' adolescente nei procedimenti giudiziari
La rivista ""Archivi di Psicologia Giuridica"""" nasce dal desiderio di contribuire a rendere più fecondo il dialogo tra la sfera del diritto e quella della psicologia. Se è vero che il desiderio da cui qualcosa origina permane come traccia nel suo nome, il nome di questa nuova rivista esprime anche il desiderio che dell'incontro tra psicologia e diritto che in essa avviene rimanga una memoria, un residuo che possa essere """"archiviato"""" per utilizzazioni future. Rendere qualcosa di contingente, valido e utilizzabile anche per il futuro, è certamente un progetto ambizioso ma non irrealizzabile. La via che abbiamo scelto per tentare di realizzarlo, è quella di trasmettere attraverso le discussioni che avverranno nella nostra rivista, soprattutto un metodo, una modalità specifica di realizzare l'incontro tra la psicologia e il diritto. Al di là delle singole trattazioni degli argomenti - che si collocano necessariamente nella sfera del contingente - è la """"forma"""" dell'incontro, il metodo di discussione, la struttura che guida lo sviluppo di un tema che, nel nostro desiderio, vorremmo fosse """"archiviata"""" dal lettore."" -
Iacopo D'Angelo traduttore di Plutarco. «De Alexandri fortuna aut virtute» e «De fortuna romanorum»
Iacopo d'Angelo da Scarperia (1360?-1410/11) fu un pioniere della riscoperta del greco in occidente. Allievo di Coluccio Salutati, imparò il greco a Costantinopoli nel 1395-1396 e lo perfezionò negli anni successivi a Firenze, alla scuola di Manuele Crisolora. Si dedicò poi alla traduzione in latino delle opere di Plutarco, l'autore greco che appassionava il primo umanesimo con le sue biografie dei protagonisti della storia greca e romana. Dopo aver tradotto alcune delle ""Vitae parallelae"""", fra il 1405 e il 1409 Iacopo portò a termine la traduzione dei due """"Moralia"""" dedicati da Plutarco al tema della fortuna e del suo ruolo nelle vicende storiche: il trattato """"De Alexandre fortuna aut virtute"""", diviso in due orazioni, e il """"De fortuna Romanorum"""". Furono queste le prime traduzioni umanistiche di opere appartenenti ai """"Moralia"""", dedicate al cardinale Pietro Filargis, divenuto poi papa con il nome di Alessandro V (14094410). Nell'epistola prefatoria Iacopo presenta queste versioni come risposta all'interrogativo su chi fosse stato il maggiore condottiero dell'antichità, Alessandro Magno o Giulio Cesare, e forte dell'autorità di Plutarco, l'umanista assegna il primato al greco Alessandro, con un giudizio che non sarà condiviso dall'umanesimo successivo. Viene proposta in questo volume l'""""editio princeps"""" delle due traduzioni: per le sue caratteristiche essa fornisce una testimonianza rilevante delle prime esperienze di traduzione umanistica. Nella nota critica è ricostruita la tradizione manoscritta del testo delle traduzioni, mentre le due appendici propongono rispettivamente un profilo della biografia e dell'opera di Iacopo d'Angelo, e una ricostruzione del manoscritto greco utilizzato dall'umanista per realizzare le sue traduzioni."" -
«Il teatro era allora il suo sospiro». Svevo drammaturgo
Questo saggio ritorna sulla questione dello Svevo commediografo, anzitutto ricostruendo – attraverso un’analisi sia delle testimonianze biografiche sia della produzione giornalistica e romanzesca – il rapporto che unì il triestino al mondo del palcoscenicornrnLe opere teatrali di Ettore Schmitz rappresentano una parte consistente del non estesissimo corpus sveviano: l’autore triestino scrisse infatti più di una dozzina di pièces, disseminate lungo un arco temporale di circa trent’anni. Nonostante l’ampiezza della produzione drammatica e a dispetto del grande interesse dimostrato da Italo Svevo per le questioni di teatro – di prosa e non – in articoli, negli scritti saggistici e nei romanzi, la critica ha da sempre riservato un posto marginale alle sue commedie e intorno a esse ha formulato, nel complesso, un giudizio negativo.rnQuesto saggio ritorna sulla questione dello Svevo commediografo, anzitutto ricostruendo – attraverso un’analisi sia delle testimonianze biografiche sia della produzione giornalistica e romanzesca – il rapporto che unì il triestino al mondo del palcoscenico, e proponendo poi una nuova chiave di lettura per i drammi sveviani, incentrata sul conflitto che nei testi si viene a creare tra i protagonisti e l’ostile ambiente che li circonda. -
Antologia da «Altri versi»
L'ultima raccolta di Eugenio Montale, ""Altri versi"""", costituisce un imprescindibile tassello per comprendere l'opera del Premio Nobel ligure, una lettura che saprà catturare l'interesse non soltanto degli studiosi, ma di tutti gli appassionati della poesia del Novecento. In questa fase conclusiva e riepilogativa dell'intera produzione in versi, l'autore recupera alcuni dei suoi temi fondamentali: luoghi e persone del passato ritornano protagonisti di un rinnovato mito poetico. Il risultato è, secondo la definizione di Montale stesso, «qualcosa che è a mezza strada tra un commento ai libri precedenti e un libro nuovo», inatteso frutto di un'ultima stagione creativa che sorprende per la vivacità dell'ispirazione e la freschezza stilistica. In questa antologia sono proposte dieci tra le poesie più significative di Altri versi, un piccolo assaggio di un'opera ancora poco conosciuta e priva di un apparato esegetico integrale. Oltre a una prefazione di Alberto Casadei, il volume comprende introduzione, commento ai testi e bibliografia a cura di Ida Duretto. A illustrazione delle liriche sono stati scelti alcuni quadri di importanti pittori italiani dell'epoca insieme alle fotografie dei luoghi e dei personaggi che hanno ispirato questi versi."" -
Tra le carte, con amorosa cura. Studi in onore di Michela Sacco Messineo
Questo volume, che raccoglie saggi di colleghi, studiosi e amici, è stato ideato come omaggio a Michela Sacco Messineo, al termine di un percorso scientifico e istituzionale che l'ha vista a lungo impegnata sul piano della ricerca letteraria e dell'insegnamento di letteratura italiana. La varietà dei contributi presenti, oltre a trasmettere fertili dinamismi critici, permette di cogliere, in filigrana, l'ampio ventaglio di autori, tematiche e opere a cui la studiosa ha dedicato, nel corso della sua attività accademica, un'articolata produzione, tra studio individuale e gruppi di ricerca. Vi è, nel libro che si presenta, un piano di indagini che rinvia all'amorosa cura rivolta alle carte degli scrittori antichi e moderni, cui il titolo fa riferimento, e un altro implicito di vivace conversazione con una pluralità di punti di vista che funziona da strumento di interrogazione. Se nel dialogo è inscritto il compito originario di custodia e trasmissione del pensiero, il suo paradigma cognitivo esplica una particolare energia nel momento in cui si muta in esercizio ermeneutico e didattico. Questa tensione ha segnato l'attività scientifica svolta dalla studiosa all'interno dell'università e all'esterno, nel rapporto con istituti e centri culturali. Sensibilità per i processi di trasformazione artistica, interesse per le dinamiche storiche del fare letterario, analisi dialettica della tradizione, hanno alimentato, in Michela Sacco, un lavoro di ricerca pronto a misurarsi con un orizzonte estetico ibridato da molteplici codici espressivi e inediti punti di domanda. -
Opera Omnia. Arie, duetti, terzetto serie IV. Ediz. bilingue. Vol. 4: Duetti 1-13 terze
Alessandro Stradella nacque a Nepi, nei pressi di Viterbo, il 3 aprile 1639 da una famiglia aristocratica. Originaria di Borgotaro in Emilia, nel XV secolo la famiglia Stradella si trasferì nella cittadina toscana di Fivizzano, spostandosi ancora più a sud nel 1575, quando Alessio Stradella, prozio del compositore, divenne vescovo di Sutri e Nepi. Il padre di Alessandro, Marc'Antonio, come suo zio Giannettino prima di lui, fu nominato Cavaliere di Santo Stefano, un ordine cavalleresco fondato dai Medici nel 1561 a Pisa. Con questo titolo egli si firma su una raccolta di madrigali di J.H. Kapsberger da lui fatta pubblicare a Roma nel 1609. -
Il fotografo di Francis Bacon. Jazz Poetry per John Deakin
"Abbiamo fatto l'amore su una brandirla da campo. Che diavolo ci fa una brandina da campo nella casa di un fotografo di moda non è Capa, non è..."""" Prefazione di Maria Grazia Calandrone." -
Filosofia dell'odorato
Scoprire la nobiltà dell’odorato e apprendere a essere un filosofo naso: questo è lo scopo del presente libro, che conferisce pieno diritto di cittadinanza a un senso negletto nella tradizione filosofica. L’iniziativa di riabilitare la sensibilità olfattiva chiama in causa i pregiudizi sull’odorato e si alimenta della scoperta antropologica del ruolo decisivo degli odori nella costituzione della memoria e dell’affettività così come nella costruzione dell’identità e dell’alterità. Tale ricerca mira dunque a elaborare un’estetica olfattiva che fa leva sulle espressioni artistiche degli odori in letteratura, pittura e musica e sui tentativi di creazione di profumi nella tradizione giapponese e nell’arte contemporanea. Infine, questo libro dimostra che l’estetica olfattiva ispira da molto tempo la speculazione filosofica offrendo modelli di pensiero – da Eraclito a Nietzsche, passando per Empedocle, Lucrezio, Condillac – capaci di esprimere l’idea nell’odore e di apprendere in maniera sottile una realtà invisibile e volatile. -
La repubblica tradita. Memoria di un miliziano e brigatista internazionale alla guerra di Spagna
La traduzione italiana delle memorie di José Almudéver Mateu (1919) – che inaugura la collana Verba manent. Racconti di vita e storie orali – è un'occasione per riproporre l'epopea della guerra di Spagna attraverso la voce di uno degli ultimi protagonisti ancora in vita. José, prima di diventare un internazionalista, ha avuto una formazione cosmopolita. Nato a Marsiglia, in una famiglia circense di origini spagnole, ha trascorso la sua infanzia tra la Francia e il Marocco. Nel 1931, un mese prima della proclamazione della Seconda Repubblica, fa ritorno in Spagna, nel villaggio di Alcàsser. Allo scoppio della guerra civile, a soli diciassette anni, è tra i primissimi volontari nelle milizie. Dimesso dall'esercito per una ferita, si arruola nelle brigate internazionali con un gruppo di volontari italiani della batteria ""Carlo Rosselli"""". Alla fine della guerra conosce le prigioni franchiste e dopo essere stato liberato, partecipa ad azioni di guerriglia contro il regime, a causa delle quali è costretto a fuggire in Francia. Si tratta di un libro redatto a posteriori, ma è talmente preciso nei ricordi da sembrare scritto in presa diretta. Queste straordinarie memorie, oltre a essere un esempio per chi crede nel valore della libertà, ci raccontano qualcosa di noi e del nostro presente. Introduzione di Italo Poma."" -
BiancaNeve, NeraNotte, GiallaLuna, BrunaTerra. Una storia in viaggio per il mondo. Ediz. illustrata
BiancaNeve, NeraNotte, GiallaLuna, BrunaTerra è una storia scritta a scatole cinesi che da un mondo vicino ci conduce ad un mondo più lontano e diverso. Il racconto ha inizio con una mamma che vuol rassicurare la propria figlia raccontandole una fiaba che inizia come quella di BiancaNeve, ma che, grazie a magici sogni e sorprendenti risvegli, continua come quella della Principessa NeraNotte in Africa, GiallaLuna in Oriente e BrunaTerra in America. Una storia senza confini, che nel suo viaggio attraverso i continenti si trasforma insieme ai paesaggi e ai personaggi che la abitano a ogni latitudine. Un libro che anche dopo la fine della favola vuole continuare ad interagire con i propri lettori tramite una sezione dove si suggerisce come realizzare e utilizzare un mazzo di Carte in Favola, utili a creare sempre nuovi racconti, o a utilizzare le Ombre Cinesi o delle originali Maschere Digitali. Strumenti utili per giocare a rappresentare, a rileggere questa storia grande come il mondo insieme ad amici e parenti, a casa o a scuola. Età di lettura: da 9 anni. -
La verità sulla menzogna. Dalle origini alla post-verità
«Spaziamo dal sociologico al filosofico ai casi di cronaca nera. Emerge una necessità primordiale a mentire»rnrnrnSocrate, che pur si proclamava amico della verità, sosteneva essere più sapiente colui che mente sapendo di mentire rispetto a colui che è capace di dire soltanto il vero. Anticipava così di circa 25 secoli quanto è stato documentato mediante il brain imaging: una maggiore attività cerebrale in chi mente. A differenza della verità, unica, indifesa – la “nuda” verità –, la menzogna ha mille volti e un campo indefinito; essa pervade ogni ambito si vada a esplorare, da quelli più generali (storico, filosofico, morale) ai più specifici (artistico, socio-politico, dell’informazione, della salute, della scienza), compresi quelli della malattia mentale (psicologico, psicoanalitico, psichiatrico), ora plasmandola, ora dandole un contenuto, spesso interferendo con il suo decorso ed esito.rnFake news, post-truth, concetti già contenuti in Platone e Machiavelli, hanno raggiunto un’estrema virulenza negli ultimi anni, grazie all’ormai universale diffusione dei social media che, praticamente senza controllo, stanno inquinando capillarmente la nostra vita sociale e politica. -
Dall'atelier alla cucina. Arte, moda e grandi menu
I pesci dei mosaici pompeiani, le opere pittoriche di grandi artisti di tutte le epoche con ceste di frutta e altri alimenti, i tessuti contemporanei che, spesso, sono stampati con disegni che richiamano il cibo. L’arte pura da un lato e la cucina dall’altro mentre nel mezzo sta la moda con le sue tendenze. Ma quanto oggi, nell’epoca degli chef star della tv e non solo, la cucina può essere considerata arte? E quanto il cibo ha influenzato l’arte nei secoli fino a diventare una fonte importante di ispirazione anche per la moda e il mondo degli accessori? Questo libro cerca di raccontare come questi tre elementi – arte, moda (Enriquez, Lebole, Locman, Scervino, Iren Scott e tanti altri) e cucina - si fondono fra loro, tra pezzi iconici e gusti personali. Ecco allora gli interventi di alcuni esperti e dello chef che ispirandosi a opere pittoriche, ad abiti e accessori, ha “inventato” una serie di ricette che si possono realizzare anche a casa. Con 26 ricette dello chef Emanuele Vallini. -
Game-based learning. Gioco e progettazione ludica in educazione
Il gioco utilizzato come tecnologia didattica per l’apprendimento del bambino e dell’adulto, come sfondo per costruire ambienti educativi accoglienti e inclusivi, oggi vede un ampliamento dei suoi confini e delle sue applicazioni, con una sistematizzazione scientifica ricca di contributi teorici e sperimentali a forte carattere interdisciplinare. A partire da un’analisi dell’attuale significato del gioco (nella società in primis) e dai contributi dei games studies, il volume vuole approfondire i temi legati al grande quadro del game-based learning che guardano al gioco e alle sue potenzialità come risorsa per l’apprendimento e per l’instructional design, attraverso le sue molteplici tipologie: dallo studio e dall’uso dei giochi tradizionali ai digital games fino alle forme più recenti di gamification. Un uso che chiede di ripensare il ludico non solo nel suo significato (nella società e nella cultura) e nel suo rapporto con l’apprendimento, ma anche nello sviluppo di modelli di analisi e di progettazione didattica sempre più user centered. -
Leggere Orazio nella scuola tardo-antica. Gli «Scholia vetustiora» al quarto libro delle Odi
L'obiettivo è quello di presentare la redazione più antica del corpus come prodotto di una scuola che si può definire servianarnIl presente lavoro considera gli ""Scholia vetustiora"""" contenuti nel """"Paris. Lat. 7900A"""", preziosa testimonianza di miscellanea scolastica e base dell'edizione Keller del cosiddetto ps.Acrone, in relazione al """"libro"""" di cui fa parte, come testimonianza quindi di pratiche esegetiche che rimandano ai commentari della tarda antichità. L'obiettivo è quello di presentare la redazione più antica del corpus come prodotto di una scuola che si può definire serviana - una scuola senza spazio e diacronica in cui si commentano gli autori alla luce del testo serviano - e analogamente di valutarne caratteristiche e specificità esegetiche, considerando esemplificativamente gli scolii al IV libro delle Odi in rapporto alla fortuna di Orazio nell'antichità e alle pratiche di una scuola che ha le sue radici in quell'epoca di tesaurizzazione del sapere classico che fu la tarda antichità."" -
Pensare la rivoluzione. Benjamin Constant e il gruppo di Coppet
Vissuti fra due secoli e passati dalla rivoluzione francese, gli intellettuali riuniti a inizio Ottocento attorno a Mme de Staël nel luogo-simbolo di Coppet furono allo stesso tempo attori e spettatori di un mondo in rapido cambiamento. Per Constant, Staël, Sismondi e gli altri membri del gruppo, pensare la Rivoluzione significò innanzitutto provare a dare senso a un'accelerazione drammatica della storia e ai suoi paradossi. Significò anche ripensare le forme del potere, le modalità della vita associata, il rapporto fra linguaggio, finzione e realtà, quello fra la libertà, il tempo e la storia. Questo libro è un'indagine attorno a una costellazione d'intellettuali che Stendhal definì gli «stati generali dell'opinione pubblica europea», e illustra il contributo cruciale che hanno dato al modo in cui ancor oggi comprendiamo la realtà politica. -
Orbis pictus. Per una storia della filosofia dell'informazione
Mentre nél'Orbis Pictus di Comenio le immagini entravano nel testo per sostenere i processi di apprendimento - con la promessa di mostrare tutto a tutti - tra XX e XXI secolo sono state messe a punto tecnologie capaci di visualizzare su schermi portatili quantità crescenti di informazione e di proiettarle all'esterno, integrandole agli ambienti abitualmente percepiti, al punto da generare esperienze di ""realtà aumentata"""". L'impressione dominante è che sia in corso una rivoluzione, che riguarda al tempo stesso i dispositivi tecnologici, gli ambienti di vita e le possibilità dell'apprendimento. Restano tuttavia controversi gli esiti probabili di tale rivoluzione e la natura delle discontinuità col passato. Questo libro propone un inquadramento storico-filosofico del problema, concentrandosi in particolare sul periodo che va dal XVI al XVIII secolo e su tre sfide che risultarono tanto urgenti ed importanti allora, quanto appaiono rilevanti oggi: visualizzazione, organizzazione e condivisione dell'informazione. L'auspicio è che la prospettiva storico-filosofica qui delineata possa aiutare a individuare le trame sottili e durature sottese alla rivoluzione in corso, offrendo un contributo alla storia della filosofia dell'informazione (o quantomeno alla sua preistoria, se si preferisce sottolineare in modo più marcato la discontinuità del presente col passato)."" -
Discorsi su «Il diritto come discorso»
Il libro di Aurelio Gentili ""Il diritto come discorso"""" ha ricevuto molta attenzione dal mondo accademico e dalle professioni giuridiche, suscitando vivaci dibattiti. I saggi contenuti nel volume sono stati presentati e discussi da studiosi di diritto civile, di diritto comparato, di diritto processuale civile, nonché da filosofi del diritto, magistrati, avvocati e filosofi del linguaggio in varie università italiane. Sovente, gli esiti del confronto sono stati pubblicati su delle riviste. Lo scopo di questa raccolta consiste nel rendere disponibile una parte corposa del dibattito appena segnalato, agevolando il lettore nel rintracciare i materiali e nel farsi un’idea sui contenuti de “Il diritto come discorso”, sui pregi e sui difetti che chi si è cimentato a fondo col libro ha individuato. “Il diritto come discorso” merita di essere letto e riletto, leggerlo e rileggerlo sulla scorta delle approfondite riflessioni che su di esso sono state compiute è, di certo, ancora più proficuo."" -
Le mura di Volterra. Ediz. illustrata
Fra le tante città della Toscana, Volterra è una delle poche ad avere conservato entrambe le cinte murarie che nel corso della sua storia la hanno protettarnrnFra le tante città della Toscana, Volterra è una delle poche ad avere conservato entrambe le cinte murarie che nel corso della sua storia la hanno protetta. Di quella più antica, costruita in epoca etrusca, si conservano ampi tratti, mentre quella più recente, costruita nel medioevo, si conserva praticamente tutta. Entrambe hanno subito forti rimaneggiamenti e restauri nel corso dei secoli, ma chi visita la città si rende conto della maestosità che esse le donano ancora oggi, come una corona che circonda il centro abitato e che al tempo stesso la isola e protegge. -
Figli di Abramo. Il dialogo fra religioni cinquant’anni dopo «Nostra aetate»
L’incessante e crescente fenomeno di differenziazione culturale che, nel suo intreccio dialettico con i moderni processi di globalizzazione, sta plasmando il volto dell’Occidente contemporaneo, può condurre alla negazione e al rifiuto della differenza oppure al fecondo incontro con essa. In questo contesto problematico, il dialogo fra le religioni, inteso nella sua forma più autentica, rappresenta il tentativo di comprendere l’altro senza attenuazione della differenza, ma in forza del proprio orizzonte identitario. All’arricchimento e all’articolazione delle procedure dialogiche ha contribuito la dichiarazione conciliare ""Nostra aetate"""" (1965), una tappa storica fondamentale non solo per i rapporti della Chiesa con le religioni non cristiane. Il documento pone sfide concettuali universali che richiedono di riflettere sulla complessità del fenomeno religioso in relazione alla modernità. I contributi che compongono il presente volume intendono accogliere tali sfide e rispondere, secondo modalità e approcci diversi, a una delle vocazioni più grandi oggi del pensiero filosofico, teologico e storico-esistenziale, quella di contribuire al ripensamento e alla revisione storica e teorica delle possibilità, modalità e finalità del dialogo interreligioso e interculturale.""