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Competenza interculturale e mobilità studentesca. Riflessioni pedagogiche per la valutazione
Educare cittadini interculturali: è questa una delle sfide più complesse delle istituzioni educative nel tempo della globalizzazione. Ma attraverso quali percorsi educativi? Quali le competenze attese? Come valutarle? Il presente volume formula alcune risposte analizzando e problematizzando il processo di internazionalizzazione dell’educazione concentrandosi sulla mobilità studentesca. La prima parte del volume è dedicata al concetto di competenza interculturale e offre una panoramica della letteratura pedagogica internazionale sul tema. La seconda parte del volume presenta i risultati di una ricerca empirica sulla competenza interculturale sviluppata da studenti della scuola secondaria di II grado a seguito di un programma annuale di studio all'estero. Il libro - rivolto a insegnanti, studenti, ricercatori e studiosi del tema – propone infine alcuni indicatori della competenza interculturale che possono essere utili a valutare e riconoscere il valore dei percorsi educativi degli studenti rientrati da un’esperienza di studio all'estero. Presentazione di Anselmo Roberto Paolone. -
Mefisto. Rivista di medicina, filosofia, storia (2017). Vol. 1
In questo numero: editoriale di Alessandro Pagnini; saggi di Garland E. Allen, Guido Barbujani, Carlo Ginzburg; focus: “La regola e l’eccezione nelle scienze della vita (XVII-XX secc.)” con contributi di Maria Teresa Monti, Marc J. Ratcliff, Ariane Dröscher, Bernardino Fantini, Margherita Benzi, Irma Dianzani; recensioni di Charles Webster. -
Ippocrate alla berlina. Medicina e satira attraverso i secoli
Una carrellata a tutto campo sui rapporti intercorsi tra la medicina e la satira, tra l'Ars longa e chi si incaricava del compito di ""castigare ridendo mores"""". Partendo dai proverbi popolari, vengono passati in rassegna gli aforismi, gli epigrammi, le frasi celebri, la letteratura e il teatro, da La Fontaine a Molière, da Goldoni a Romains a Buzzati, e ancora le arti figurative con dipinti, incisioni, litografie, caricature. Senza dimenticare la lirica, il cinema, e riservando uno spazio anche a barzellette, freddure e vignette. Un panorama eterogeneo e stimolante che giunge fino ai nostri giorni, in cui la satira risulta spesso garbatamente critica ma a volte anche spietata e sferzante."" -
Le politiche degli insetti. Incontri e scontri con gli insetti sociali
Col nome di insetti sociali si indicano insetti come api, vespe, formiche e termiti che formano colonie talvolta tanto grandi da comprendere milioni di animali. In queste colonie esiste una fondamentale differenziazione tra individui che si riproducono e individui sterili che allevano le giovani generazioni. Problematiche che caratterizzano anche le società umane - quali l'ordine interno al gruppo e la sua difesa, lo sfruttamento delle fonti di cibo, la costruzione del nido, lo smaltimento dei rifiuti, il controllo delle epidemie - sono in gran parte risolte da una mirabile coordinazione dei membri assicurata da semplici regole individuali e da efficienti sistemi di comunicazione. La colonia nel suo insieme può così realizzare compiti impossibili per un suo componente isolato. Nonostante il limitato numero di specie che possono considerarsi sociali, questi insetti rappresentano in biomassa oltre la metà di quella di tutti gli insetti presenti sul pianeta e risultano una componente fondamentale di moltissimi ecosistemi terrestri. Il libro prende in esame, facendo anche riferimento ad esperienze personali, l'organizzazione sociale di vari gruppi di questi insetti incontrati dall'autore in circa quaranta anni di ricerche sul campo ed in laboratorio. -
Stile tardo in musica
Lo stile tardo è argomento alla moda: non per questo meno difficile e problematicornNell’ambito della storia della musica, presenta poi questioni tuttora irrisolte tanto da doversi concludere che l’unico musicista cui perfettamente s’attaglia è Beethoven: non per caso a proposito della Missa e dei quartetti, o addirittura della sua intera produzione tarda, la fiducia nello Spätstil, un «terzo stile» dalle caratteristiche proprie, venne alla ribalta precocemente convincendo persino i recensori di quei difficili ed esuberanti capolavori. In una serie di sei lezioni il libro - specchio ed eco d’un coraggioso tentativo di divulgazione musicale - presenta alcuni aspetti del tema sotto diversi punti di vista: come appare nella speculazione di Adorno, come si riflette non solo in alcune opere di Beethoven ma anche in certi capolavori di Chopin e Liszt, come segna le celeberrime ultime opere «astratte» di Bach, in quale misura è assente da un musicista troppo precoce per invecchiare come Richard Strauss. -
Presi per incantamento. Teoria della persuasione socratica
Nel Carmide Platone attribuisce a Socrate il ricorso a una curiosa metafora. Al giovane Carmide, che ha bisogno di una terapia per la cefalea, egli spiega che questa dovrà essere preceduta da una cura dell’anima. «L’anima – spiega Socrate – si cura con certi incantesimi, e questi incantesimi sono le belle parole». Lo studio di questa immagine dell’incantesimo consente all’autore di questo libro di tematizzare una nozione centrale nell’opera platonica: la persuasione, come indica il sottotitolo. Il principale risultato dell’indagine consiste in un’inedita rielaborazione del rapporto tra filosofia e retorica, che viene spesso appiattito a una semplice opposizione. Socrate non è un retore, Gorgia non è un filosofo, ma entrambi affermano di aspirare alla persuasione dell’altro. E la persuasione filosofica, se in un certo senso è qualcosa di completamente diverso da quella retorica, in un altro si rivela il frutto di un compromesso necessario del filosofo con l’attività del retore. -
Il gioco di zara. Dante tra Virgilio e Beatrice: alcune riflessioni
Cercando d'interrogarsi sul senso odierno del diffuso rituale critico delle ""Lecturae Dantis"""", questo libro raccoglie, nella seconda parte, alcuni esercizi di lettura di canti danteschi, risalenti a diversi momenti e a diverse occasioni. Del tutto inedita, la prima parte si compone invece di una serie di riflessioni, articolate in quattro capitoli, intorno a un centro tematico da individuarsi nella figura e nel ruolo di Virgilio, nella Commedia. Nella vivace dialettica dei suoi rapporti con Dante, della Commedia autore e personaggio, nel disappunto spesso silenzioso che lo accompagna nel corso dell'ascesa purgatoriale, inducendolo a chiedersi, quando più gravoso sente il peso dell'esclusione dalla Grazia, come e quando nella sua vita ha sbagliato, proprio come fa, a gioco concluso, colui che ha perso la partita a dadi. Momento ad un tempo centrifugo e centripeto di queste riflessioni non può infatti non essere la problematica attinente le ragioni dell'esclusione del cantore di Enea dalla salvezza cristiana. Ragioni pur radicate entro un sistema culturale certo legittimante la scelta di Virgilio a guida nel viaggio oltremondano, in nome di tutto quanto consente di percepire, nella sua poesia, il presagio di una prossima renovatio mundi o cristiana palingenesi. Si affaccia così la cauta ipotesi che tale componente profetica, insita nella vocazione poetica virgiliana, possa anche essere intesa come segno di una predestinazione di Virgilio alla salvezza: predestinazione non giunta al suo esito, rimasta congelata e irrisolta, perché contraddetta da particolari scelte politico/ideologiche, dall'esercizio di quel libero arbitrio che non è innata virtù umana, ma dono supremo concesso all'uomo dalla divina bontà."" -
Declinazioni di genere. Madri, padri, fligli e figlie
Il titolo di questo libro rimanda a più questioni. In primo luogo si riferisce al fatto che gli studi di genere si declinano in vari modi a seconda della disciplina che li studia. In secondo luogo al fatto che il genere, per essere riconosciuto, si deve declinare, altrimenti è come se non ci fosse. Si tratta dunque di questioni disciplinari e di questioni linguistiche e di linguaggio, dietro le quali, come noto, c’è sempre in gioco un problema di potere. Questa raccolta di studi testimonia uno stile di ricerca di studiosi e studiose che osservano le questioni di genere dalla loro prospettiva disciplinare. -
Pesci fuor d'acqua. Per un'antropologia critica degli immaginari sociali
Perché le nostre vite, a livello individuale come collettivo, sembrano oscillare continuamente tra situazioni di full immersion e momenti di “risveglio”, talora anche brusco? Come mai i rapporti con tutto ciò che ci circonda sembrano essere ora importanti come l’aria che respiriamo, ora qualcosa di soffocante da cui liberarsi? In che modo ci facciamo un’idea e un’opinione di ciò che accade intorno a noi, ma anche un’immagine e un’impressione? Per quali ragioni – ancora – in certi momenti giungiamo a non poterne più del mondo in cui viviamo o della società in cui ci troviamo? Per rispondere a simili domande e – prima ancora – comprenderne il senso, questo studio fa dialogare filosofia, scienze della natura, antropologia, sociologia critica e pensiero economico attraverso il concetto di “immaginario sociale”. Il problema generale che viene affrontato è quello della natura umana, concepita non in chiave sostantiva ed essenzialista, ma con attenzione al complesso di aspetti che il concetto di “natura” porta con sé e su cui la contemporaneità si interroga. Il percorso si divide in due parti. La prima si concentra sull’elaborazione dei presupposti antropologico-filosofici che fanno da sfondo alla seconda, delineando alcuni tratti fondamentali, a livello biologico come simbolico, della natura umana (quali apertura generica, mediatezza e relazionalità) e definendo l’importanza e le caratteristiche degli immaginari sociali. La seconda si rivolge all’applicazione di tutti questi elementi all’analisi della società contemporanea, occidentale ed europea in particolare, descrivendo criticamente alcuni tratti centrali della cosiddetta “società neoliberale”, con particolare attenzione agli aspetti antropologico-filosofici. -
Sentire e pensare. L'amore tra distanze e vicinanze, differenze e persistenze
Il discorso sull'amore è la prima e ineludibile mossa educativa.rnrnrnIl discorso sull'amore rivela subito una impossibilità, di cui però occorre prendersi cura, poiché, nel farlo, ci prendiamo cura di noi, del nostro sentire e pensare, della complessità con la quale l'amore entra nelle nostre biografie. Occorre rendersi liberi e libere o almeno critici rispetto a quanto le diverse discipline raccontano sull'amore e piuttosto vagare tra le varie interpretazioni e storie, mantenendo la propria di storia come riferimento continuo, per esigere, innanzitutto da sé, una ricerca di rigore, che non significhi avere come obiettivo la verità, ma il suo inseguimento continuo, ben sapendo che a lei non si arriverà mai. Cerchiamo allora di apprendere una virtù che vogliamo riconoscere nell'amore e all'amore, l'ironia, la garante - con le altre virtù di cui qui discutiamo - di questa ricerca continua e rigorosa, che dell'ironia deve mantenere la leggerezza per proseguire sapendo che una fine, alla nostra indagine, non ci sarà mai. Ma si va avanti poiché ne va del significato dell'essere e divenire soggetti e si tratta quindi di affrontare il discorso sull'amore sapendo che è la prima e ineludibile mossa educativa. -
Il nome nel testo. Rivista internazionale di onomastica letteraria (2017). Vol. 19
Contributi di Maria Lucia Aliffi, Elvira Assenza, Elena Bonelli, Richard Brütting, Daniela Cacia, Enzo Caffarelli, Maria Rosa Caracausi, Alberto Casadei, Alba Castello, Marina Castiglione, Alessandra Cattani, Luca Danti, Davide De Camilli, Artur Galkowski, Francesca Gatta, Antonio Iurilli, Rosa Kohlheim, Volker Kohlheim, Maria Serena Mirto, Giovanna Neiger, Elisa Palmigiani, Elena Papa, Alda Rossebastiano, Giorgio Sale, Rosaria Sardo, Francesco Sestito, Heikki Solin, Roberto Sottile, Pierino Venuto, Klaus Vogel. -
Vittorini nella città politecnica
Tra Elio Vittorini e la città di Milano esiste un legame molto stretto, nato sul finire degli anni Trenta e poi rinsaldatosi nel secondo dopoguerra, quando lo scrittore siciliano intraprende una lunga collaborazione con l’industria culturale e mette a fuoco un’idea originale di letteratura in dialogo con i codici del cinema, della fotografia, delle arti, della sociologia, della filosofia, della politica. Nel cinquantesimo anniversario della morte, il Dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici dell’Università degli Studi di Milano e il Centro di ricerca “Letteratura e cultura dell’Italia unita” dell’Università Cattolica, con il patrocinio della MOD-Società italiana per lo studio della modernità letteraria, hanno organizzato il convegno Vittorini nella città politecnica, che si è svolto a Milano il 19 e 20 febbraio 2016. Ne è emerso il ruolo cruciale della metropoli lombarda nell’attività letteraria, culturale e militante di Vittorini, e nella formulazione di un nuovo modello di intellettuale (con le caratteristiche specifiche del letterato editore) in grado di misurarsi con le sfide della modernità. Premessa di Alberto Cadioli e Giuseppe Lupo. -
Cippi, stele, statue-stele e semata. Testimonianze in Etruria, nel mondo italico e in Magna Grecia dalla prima Età del Ferro fino all'Ellenismo. Atti del Convegno internazionale (Sutri, Villa Sav...
Il volume contiene gli atti del convegno tenutosi il 24 e 25 aprile 2015 a Villa Savorelli nel Parco Regionale dell'Antichissima Città di Sutri specificatamente dedicato ad una serie di monumenti, i segnacoli funerari, dell'area centro-italica dalla prima età del ferro fino all'ellenismo. Attraverso una ricca serie di relazioni, presentate da parte di archeologi e storici dell'antichità italiani, tedeschi, austriaci e francesi, viene tracciato, per la prima volta, un quadro organico del panorama offerto da questa classe di monumenti, affrontando, attraverso l'esame anche di singoli casi, l'intero spettro delle problematiche che i vari segnacoli presentano. -
Gli scritti storici di Augustin Thierry
Da quando giunse a Pisa, nel 1959, per studiare presso la Scuola Normale Superiore, Regina Pozzi ha incessantemente indagato la storia della cultura storiografica e della letteratura politica francese, al fine di comprendere il divorzio intervenuto tra gli intellettuali e i poteri nell'età delle democrazie moderne. Queste pagine sono tra quelle che ama di più. Lungo il corso dei lunghi anni in cui ha insegnato nell'ateneo pisano, anche noi abbiamo imparato ad ammirare e amare queste stesse pagine e tutti i suoi saggi, e ancor più l'autrice intelligente e l'amica arguta. Pubblicando ancora ""il suo amato"""" Augustin Thierry, vogliamo semplicemente dirle quanto l'amiamo."" -
Husserl e la promessa del tempo. La soggettività nella fenomenologia trascendentale
Perché Husserl riteneva il tempo il più difficile e il più fondamentale tra tutti i problemi fenomenologici? Come può la questione del tempo diventare la questione della filosofia stessa? Nel mettere al centro la coscienza del tempo, qual è la promessa della filosofia fenomenologica? ""Husserl e la promessa del tempo"""" offre un'interpretazione comprensiva e dettagliata della fenomenologia husserliana della coscienza interna del tempo. Ricorrendo a testi chiave dell'instancabile ricerca di Husserl, questo libro ne produce un'esposizione chiara e ordinata, mettendo capo a una visione di grande valore teorico. Il problema della coscienza interna del tempo viene illuminato nella sua genesi storica nella psicologia descrittiva di Brentano e accostato nello sviluppo complessivo della fenomenologia trascendentale ad altre analisi husserliane: la percezione, il ricordo, l'immaginazione e la coscienza d'immagine, l'autocoscienza, l'incarnazione corporea e la coscienza dell'altro. In questo modo de Warren ci consente di vedere la novità della trattazione husserliana del problema del tempo rispetto a Aristotele, Agostino, Locke, e di capire perché ha lasciato il segno in Heidegger, Lévinas, Derrida: il tempo è la cifra della soggettività e della sua vita, o, meglio, della promessa che noi stessi siamo."" -
Esperienza ed esemplarità morale. Rileggere «Le due fonti della morale e della religione» di Henri Bergson
A partire dal 1989, anno del centenario degli ""Essais sur les données inmediates de la conscience"""", si assiste, soprattutto in Francia, a una rinascita degli studi critici su Henri Bergson, oggetto invece di un certo oblio negli ultimi decenni del XX secolo. Tra le sue opere, """"Le due fonti della morale e della religione"""" (1932) è stata senz’altro quella con la più lunga gestazione – venticinque anni – e la più discussa. Una sua rilettura alla luce di scritti che si possono definire “minori”, come le lettere di recente pubblicazione e i discorsi di occasione, rivela ancora nuove sfaccettature. In particolare vanno messi in luce il valore assegnato all’esperienza nella riflessione etica e la funzione della causalità esemplare dei “grandi uomini di bene” nel proporre ideali di vita buona, introducendo così “riserve di energia morale” nel progresso tecnico."" -
Ostraka. Rivista di antichità (2016). Vol. 25
Questo numero della rivista presenta i contributi di: Anna Maria; Elvia Giudice; Laura Giunchedi; Raimon Graells i Fabregat; Francesca Leoni; Elisa Marroni; Alfredo Moraci; Theodoros Mavrojannis; Serena Querzoli; Luigi Todisco; Mario Torelli. -
M. De Combourg e i pellerossa. Il mito dell’America selvaggia nell’opera di Chateaubriand
Nel 1791 il giovane Chateaubriand, sottufficiale del reggimento di Navarra cui la rivoluzione ha concesso una quasi completa libertà, compie un viaggio di nove mesi circa negli Stati Uniti. Questo soggiorno gli farà conoscere una natura ancora vergine, dei modi di vita ancora selvaggi, e gli darà i mezzi letterari per descrivere tutto questo, aprendo a un mondo nuovo la letteratura francese. Il forte fascino esercitato su di lui dagli indiani d’America e dalle loro foreste si esprime nelle opere di soggetto americano scritte immediatamente, e pubblicate in diverse date (""Atala"""" nel 1801, """"Les Natchez"""" e il """"Voyage en Amérique"""" nel 1826 e 1827), ma lascia una traccia in tutte le sue altre opere, combinandosi e reagendo con le ideologie e le poetiche da lui adottate nei diversi periodi della sua vita. Oltre ad essere un documento importante nella storia del primitivismo europeo e della fortuna di Rousseau, la persistenza del mito dell’America selvaggia nelle opere di Chateaubriand ci restituisce un’immagine parzialmente nuova dello scrittore, in certi tratti molto attuale: per l’identificazione della natura con il rimosso, anche sessuale, per la scoperta della barbarie della civiltà come possibile esito della nostra storia."" -
Gli accordi concorsuali. Profili civilistici
Questo libro indaga i profili civilistici della disciplina dedicata ad accordi di ristrutturazione e concordati. Nell’idea che tale statuto descriva degli accordi di diritto privato immessi all’interno di una procedura concorsuale, sono sottoposte ad analisi critica sia le opinioni che pensano accordi di ristrutturazione e concordati come meri contratti, sia quelle che pensano accordi di ristrutturazione e concordati come meri procedimenti giudiziali. In questa prospettiva, la critica attraversa il dogma della relatività degli effetti negoziali e le correnti nozioni di procedura concorsuale. Respinte le ragioni opposte contro la natura contrattuale, come pure quelle opposte contro la natura concorsuale, si concepisce la categoria degli accordi concorsuali, accordi in cui il tratto negoziale si combina indissolubilmente a quello del concorso. La ricerca si sofferma sulla struttura, sulla funzione, sulla peculiare efficacia. Pur essendo elaborati dall’autonomia privata, gli effetti degli accordi concorsuali sono idonei ad indirizzarsi nei confronti dei terzi così da configurare dei negozi sul patrimonio altrui: sia dal punto di vista del debitore, potendo l’accordo disporre del suo patrimonio anche in assenza del suo consenso, sia dal punto di vista dei creditori non consenzienti, potendo l’accordo determinare una vicenda del credito anche nei loro confronti. L’attenzione è rivolta infine al dubbio di legittimità costituzionale delle disposizioni che associano effetti ultra partes a tali negozi. Il dubbio orienta l’indagine, da un lato, verso la relazione tra credito e garanzia patrimoniale e, dall’altro, verso l’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale. -
La vita quotidiana come storia senza paure e senza psichiatria. Antologia di scritti
Antonietta Bernardoni è nota - non solo in Italia - per aver messo al centro della sua ricerca i processi di guarigione del cosiddetto malato mentale e per la sua critica radicale a psichiatria, psicanalisi, psicologia, per il cui superamento ha promosso i pubblici dibattiti dell'Attività Terapeutica Popolare e la costruzione della ""disalienistica antropoevolutiva"""", una nuova scienza per la quale nel campo dei rapporti umani tutti possono essere ricercatori e scienziati. La sua opera ha suscitato un grande interesse, consenso e partecipazione, ma anche forti resistenze. Questa antologia presenta scritti di Antonietta Bernardoni da lei prodotti in date diverse, in generale risalenti agli anni '70~'80, e raccolti dal Collettivo Antonietta Bernardoni sulla base di un progetto originario di libro da lei formulato.""