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Sonetti. Ediz. critica
La figura del cancelliere e rimatore fiorentino Ventura Monachi (1290 ca. -1348) merita senza dubbio di emergere dalla schiera dei ""minori"""" trecenteschi in cui lo hanno relegato i non molti critici che se ne sono occupati finora. I 34 sonetti del suo corpus (inclusi anche quelli dei corrispondenti) si lasciano raggruppare intorno a due principali nuclei tematici: quello amoroso, che si distingue per i precoci rapporti intertestuali con la prima produzione volgare di Petrarca e col Boccaccio del periodo fiorentino, oltre che per l'originale ricezione di Dante, e quello politico-moraleggiante. A questi due nuclei si aggiunge, e in parte si sovrappone, quello dei testi a carattere dialogico, notevoli per l'uso esibito e creativo delle parole-rima, soprattutto in regime di rima sdrucciola. Dopo l'edizione Mabellini, del 1903, la presente offre per la prima volta un testo dei sonetti di Ventura Monachi e corrispondenti criticamente fondato. Aprono il volume l'introduzione, dedicata agli aspetti stilistici, linguistici e metrici della poesia del Monachi, e la nota al testo, che giustifica dettagliatamente le ricostruzioni stemmatiche per i singoli testi, le proposte attributive e l'ordinamento del corpus. Ogni sonetto è poi accompagnato da un commento rivolto tanto agli aspetti stilistici e all'intertestualità, quanto ai più minuti fatti linguistici e sintattici."" -
Giacomo Verde. Video artista
Tra i pionieri nel campo della sperimentazione con le arti elettroniche in Italia, Giacomo Verde opera da decenni in un territorio di confine, all’incrocio tra diversi linguaggi e generi. Con coerenza, ironia e un’attitudine hacker, da tempo persegue una ricerca estetica e tecnologica mai disgiunta dall’impegno sociale e politico. Il suo fare artistico privilegia la realizzazione di operazioni processuali con una forte componente performativa, che si traducono nella creazione di contesti partecipativi e relazionali, fra materiali poveri e raffinate ricerche in digitale. Non mancano opere compiute, dalla videoarte al documentario di creazione.rnQuesta è la prima monografia su Giacomo Verde. I vari aspetti della sua produzione artistica sono analizzati in saggi critici che ne restituiscono le sfaccettature nel contesto internazionale, fra tecno-teatro e videoarte, tradizione di conta-storie e sperimentazioni con innovative tecnologie digitali e interattive, performance audiovisive e ricerche sul videofonino, con un approccio che coniuga improvvisazione giocosa e profondità di riflessione teorica.rnrnTesti di: Andreina Di Brino, Marco Maria Gazzano, Sandra Lischi, Francesca Maccarrone, Anna Maria Monteverdi, Silvana Vassallo. -
Il papà e la mamma si separano. Come parlarne ai figli
Molti genitori che si sono separati, o che vorrebbero separarsi, si chiedono se lo si possa fare senza spezzare, oltre al legame di coppia, anche la vita dei figli. Temono che questa esperienza li condannerà ad una vita complicata, tortuosa, imprigionata ai lacci del tormento nevrotico. A loro è giusto dire che ci si può separare senza danneggiare la vita dei figli. Questo libro serve proprio a questo: ad accompagnare i genitori nel delicato compito di parlare della separazione ai propri figli, guidandoli nei tempi e nelle modalità della comunicazione, istruendoli a saper cogliere le loro reazioni, aiutandoli a conoscere che cosa sta accadendo nella loro vita. -
Predella (2015). Vol. 12: Il patrimonio artistico in Italia centrale dopo il sisma del 2016
I terremoti che, ripetuti e drammatici, hanno colpito l'Italia centrale tra l'agosto e il novembre del 2016 hanno gravemente danneggiato non solo gli abitanti e le loro case, ma anche il patrimonio culturale, architettonico e artistico di vaste zone comprese tra l'Umbria, le Marche e il Lazio. Abbiamo così deciso di dedicare un numero speciale di «Predella» a questo argomento, offrendo uno dei primi contributi di carattere scientifico sui danni prodotti dal sisma. In scritti in cui il dolore si mischia alla passione civile e alla voglia di ripartire anche con proposte per il futuro, numerosi studiosi si interrogano sugli effetti del terremoto, riportano le impressioni dai luoghi colpiti, tentano un primissimo bilancio. -
Nuova rivista di letteratura italiana (2016). Vol. 2
La Nuova Rivista di Letteratura Italiana, fondata nel 1998 da Pietro G. Beltrami, Umberto Carpi, Luca Curti, Piero Floriani, Marco Santagata e Mirko Tavoni - già direttori della Rivista di Letteratura Italiana, attiva dal 1983 - è un punto di riferimento per l'italianistica internazionale. La rivista ospita saggi dedicati alla letteratura, filologia e storia della lingua italiana dalle origini a oggi. Il valore scientifico dei lavori pubblicati è garantito dalla selezione operata dalla Direzione, che è affiancata da un Comitato Scientifico internazionale e si avvale dell'attività di revisori anonimi. Oltre alla sezione 'Saggi', è presente una sezione 'Testi e documenti', che pubblica edizioni e commenti di testi e documenti inediti o rari, e una sezione 'Discussioni', che dà spazio al confronto metodologico e storiografico su ogni aspetto della disciplina. La rivista accetta saggi scritti in italiano, francese, inglese e spagnolo. -
Chance. Max Weber e la filosofia politica
La relazione tra l'opera di Max Weber e la filosofia politica è stata oggetto di valutazioni singolarmente contrastanti. Se Norberto Bobbio potè definire il poliedrico pensatore di Erfurt come ""l'ultimo dei classici"""", Leo Strauss lo indicò invece come uno dei principali attentatori all'esistenza stessa del discorso filosofico sulle cose politiche. Tenendo conto di tali ed altre posizioni contrastanti, questo saggio intende contribuire a definire la rilevanza del pensiero di Max Weber per la filosofia politica e per la storia della filosofia, analizzando premesse e implicazioni di una circostanza tanto evidente nei suoi scritti quanto trascurata: la centralità della nozione di Chance come elemento definiens di concetti fondamentali quali """"potenza"""" (Macht), """"potere"""" (Herrschaft), """"disciplina"""" (Disziplin), """"validità"""" (Geltung), """"legittimità"""" (Legitimität), """"convenzione"""" (Konvention), """"diritto"""" (Rechi), """"Stato"""" (Staat), """"uso"""" (Brauch), """"costume"""" (Sitte) e """"consenso"""" (Einverständnis). Mettendo in relazione gli scritti metodologici con quelli sociologici e politici, i continui richiami alla Chance vengono qui interpretati come segnali di una svolta cruciale rispetto all'impostazione more geometrico prevalente nel discorso filosofico-politico dell'età moderna, incentrato sulla definizione di vincoli necessari e necessitanti deducibili dalla natura umana."" -
Poesia tardo antica e medievale. Atti del VI Convegno internazionale di Studi (Macerata, 3-5 dicembre 2013)
Ha senso ancora riascoltare le voci poetiche della tarda antichità? Sì, ha senso, se si sceglie di dar loro spazio adeguato e, senza sovrapporsi ai loro suoni, se ne studiano con rigore simboli, immagini, parole. Ha senso, se si vuol capire perché mai le voci di un Gregorio Nazianzeno o di un Prudenzio abbiano continuato a riecheggiare in quelle di scrittori più tardi del medioevo occidentale e di quello bizantino, sino ad arrivare, grazie all’umanesimo, alle letterature moderne e contemporanee. È un dialogo fitto e sottile, ben al di là di appartenenze accademiche, ciò che lega i venti contributi qui presentati e ne compone insieme temi e prospettive. Ed è anche, quello che il volume propone, un percorso pieno di fascino, tra testi e civiltà remote e poi, via via, più familiari e a noi vicine: un iter prima centrato sul bacino del Mediterraneo che s’allarga, espandendosi, alle aree dell’Europa settentrionale e del Nordamerica. Testimonianze innegabili di inesausta vitalità, anche nell’oggi. -
Storie di animali chiusi nell'aria. Spallanzani e la respirazione in vita e in morte
La carriera scientifica di Lazzaro Spallanzani fu tutta percorsa da un’inguaribile bulimia dell’occhio e della mano. Nessuna ricerca regge tuttavia il confronto con la seconda indagine sulla respirazione e nessuna fu concentrata in un tempo così breve (1795-1799), per una massa così imponente di risultati. Presupposto ne fu la passione per la nuova chimica, che infiammò gli ultimi anni di Spallanzani e lo riconciliò con lo studio della respirazione, invero già frequentato vent’anni addietro e abbandonato proprio per avversione alla chimica flogistica. Questo libro tira dunque le fila di quattro direzioni di ricerca solidamente intrecciate: il backstage, rappresentato dalle teorie respiratorie classiche; la prima ricerca di Spallanzani (prelavoisieriana e quindi “sbagliata”); le “novità francesi” e la seconda inchiesta, che d’impeto le superò, travolgendo se stessa nella narrazione impossibile di un canone (postlavoisieriano) della respirazione “in vita e in morte”. -
Anglista pisana (2015). Vol. 1-2
Rivista di anglistica dell'università di Pisa. -
Dallo schermo alla didattica di lingua e traduzione: otto lingue a confronto
In linea con studi recenti legati alla linguistica e all’apprendimento delle lingue, il volume presenta riflessioni didattiche sull’utilizzo del prodotto audiovisivo e della sua traduzione nella classe universitaria di lingua straniera. I contributi, incentrati su corti, film, serie televisive, letteratura-web e adattamenti cinematografici riguardano otto lingue: italiano, francese, inglese, spagnolo, tedesco, arabo, cinese e russo. Soffermandosi su possibili attività di natura metalinguistica e collaborativa nelle lingue oggetto di studio, trattate singolarmente o in chiave contrastiva, i saggi mettono in luce il ruolo centrale del testo audiovisivo nello sviluppo di specifiche competenze linguistiche, traduttive e culturali, nonché la sua forte valenza motivazionale. Il volume si rivolge a un pubblico di specialisti, ma anche a studenti e appassionati di cinema, lingue e culture straniere. -
Didone abbandonata
Nel musicare per la terza volta la “Didone abbandonata” Jommelli mise mano a un libretto modellato sull’intonazione che Baldassarre Galuppi aveva approntato per la corte di Madrid nel 1752 con la supervisione del Farinelli, e sull’edizione parigina Quillau II (1755) che ne accoglieva i rimaneggiamenti, differenziandosi solo per la reintegrazione delle arie di Iarba “Fra lo splendor del trono” e “Son qual fiume che gonfio d’umori”. Quest’ultima aria è l’unico brano che accomuna il libretto della “Didone” del 1763 a quello che Jommelli musicò a Vienna nel 1749. Il testo musicale di questa edizione restituisce fedelmente la lezione del manoscritto autografo emendandone gli errori, risolvendone le ambiguità e colmandone le lacune con l’aiuto delle fonti secondarie. La disposizione degli strumenti in partitura segue l’uso moderno. Le parti vocali, solistiche, d’assieme o corali, sono collocate secondo l’uso dell’epoca sopra la linea del basso. -
Coll'arditezza della frase. Ordine artificiale e sublime nei «Canti» di Leopardi
Se i “Canti” di Giacomo Leopardi sono una delle opere capitali della poesia moderna è perché hanno saputo realizzarne aspetti per così dire archetipici. Uno di questi è senz’altro la lingua, che Leopardi indaga sui testi degli autori che lo hanno preceduto, discute sul piano teorico, e infine configura in modo nuovo e personale. In questo saggio Simone Moro si occupa di uno degli elementi peculiari della lingua poetica dei “Canti”: l’ordo artificialis delle parole, studiato nelle sue forme grammaticali e retoriche per rivelarne i valori stilistici e poetici, in relazione alle dichiarazioni dello Zibaldone sugli ardiri e lo stile sublime. La poesia si è sempre servita di artifici quali iperbati, anastrofi, epifrasi e sinchisi, e in epoca neoclassica il loro utilizzo sistematico ha configurato un vero e proprio programma letterario. Perché allora Leopardi, che si propone di dare all’Italia una poesia nuova e moderna, recupera stilemi tanto tradizionali? Come li impiega all’interno dei testi? Quale significato espressivo racchiude una scelta maturata in rapporto consapevole con la poesia del passato e il panorama poetico del suo tempo? Un’analisi stilistica svolta sui “Canti” e insieme aperta a un confronto con alcuni capisaldi della tradizione suggerisce delle risposte a simili domande, e offre un’interpretazione rinnovata di alcuni testi dell’opera: delle canzoni iniziali, ovviamente, ma anche di capolavori di più ampio respiro come la “Ginestra”. -
Un druido a San Rossore
In un pigro giorno d'autunno, un duido, sopravvissuto alla terribile battaglia del Menai del 61 d.C, si risveglia nel parco di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli. A trovarlo, proprio sotto a una grande quercia, il cucciolo di cinghiale Pippo. Una strana combriccola lo aiuterà a capire dov'è finito e se vi siano dei suoi fratelli druidi ancora vivi nel mondo. Il druido Gwion scoprirà le bellezze del parco e tesserà il suo destino grazie all'aiuto di una bellissima bambina di nome Anita, di Osvaldo il veterinario e ovviamente di tutti gli animali del parco. Gwion, tra una magia e l'altra, troverà la sua strada grazie proprio alle nuove amicizie che supereranno molti confini. Età di lettura: da 9 anni. -
Diritto penale dell'intermediazione finanziaria
Una trattazione, ampia o sintetica che sia, dei reati in materia di intermediazione degli strumenti finanziari non ha forse oggi bisogno di giustificare la propria opportunità, tanta è l'interesse che anzitutto la società civile dimostra nei riguardi della disciplina dei ""mercati finanziari"""", nei quali, a torto o a ragione, molti hanno visto il locus ove si sarebbe sviluppato il germe della crisi dalla quale le economie mondiali stentano ancora ad uscire. Né può stupire, nello specifico, che proprio il sistema di enforcement e di controllo su tali mercati, colpevole di non avere mantenuto le proprie promesse, sia al centro, ormai da tempo, anche delle attenzioni del legislatore nazionale e comunitario. Le più recenti modifiche apportate alle fattispecie criminose contemplate dal d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, nonché l'attrazione dei delitti previsti dagli odierni artt. 2622 e 2629-bis ce. nell'ideale alveo tematico del diritto penale dell'intermediazione finanziaria, hanno propiziato la nascita di una trattazione che, al di là dei confini imposti dalla collocazione sistematica delle varie figure di reato, cercasse di offrire al lettore una visione unitaria e sintetica dell'intero """"campo di materia"""" venutosi a creare. Ne è quindi nato un breve - ma si spera completo - volume destinato principalmente agli studenti, che segue la metodica didattica tradizionale incentrata sull'analisi puntuale delle varie fattispecie incriminatrici, sebbene con alcune licenze tese ad evitare inutili ripetizioni o appesantimenti."" -
Blityri. Studi di storia delle idee sui segni e le lingue (2016). Vol. 1-2: Lingua, identità, educazione. Per una storia della riflessione sulla sordità
La rivista si propone come strumento di ricerca e luogo di discussione sui temi concernenti le dottrine (esplicite e implicite) sul segno e sul linguaggio, in chiave contemporaneamente storica e teorica. -
La chiesa di Pisa dalle origini alla fine del Duecento. Pisanorum ecclesia specialis sancte Romane Ecclesie filia
"Siamo di fronte a un’opera storica che ha fatto dell’accertamento documentario la primaria preoccupazione e che appare costruita attraverso un costante riferimento alle fonti. Essa nasce da una lunga, paziente, sistematica raccolta di risultanze testuali, che comporta un’analoga modalità di accostamento da parte del lettore, chiamato ad affiancare gli autori nel lavoro di progressiva costruzione del mosaico, tessera dopo tessera. Accostare queste pagine è un’esperienza che genera una meraviglia crescente, quanto più si assiste al progressivo trasformarsi di materiali variegati in una unitaria e splendida immagine, nella quale ogni elemento assume – nella sua individualità – una specifica collocazione, e nel contempo precisa e rende più decifrabile l’insieme. Ma non meno straordinaria è la sensazione – che col procedere delle acquisizioni si determina – di aver raggiunto una percezione estremamente sicura dei lineamenti di quell’immagine, tanto da sentirsi come immersi in essa e divenuti in qualche modo di essa compartecipi. La successione dei capitoli è concepita secondo una prospettiva strettamente istituzionale. Ma i problemi, coi quali siamo chiamati a confrontarci, vedendone i concreti riflessi nei personaggi e nelle strutture, sono le grandi questioni che hanno segnato la storia della Chiesa in Occidente (e non solo) tra tarda antichità e medioevo.""""" -
Il ritorno della fenice. Intellettuali e potere nell'Egitto romano
Che ruolo ebbe l'Egitto nella vita culturale dell'impero romano? Il Museo di Alessandria, celebrata sede di filologi e scienziati di fama nel periodo ellenistico, iniziò davvero un declino e una burocratizzazione sotto i Romani? Si può operare una distinzione etnica fra intellettuali greci ed egiziani? Quali strategie di sopravvivenza o di integrazione dovettero attuare dopo l'annessione romana d'Egitto, e quali furono i loro argomenti nel dialogo incessante fra conquistatori e vinti, fra cultura e potere? Il libro interroga le fonti greche e latine sugli intellettuali che operarono nell'Egitto di età imperiale, per ricostruire la fisionomia di queste poliedriche figure, spesso giunte fino a noi sotto forma di poche e frammentarie citazioni. Ne mette a fuoco le reazioni alla conquista romana, il gusto e la produzione, e la sorprendente capacità d'influenzare l'opinione pubblica e la politica, tanto da lasciare sulla storia di questo cruciale periodo un segno profondo, con conseguenze durature e su scala mondiale. -
Scritti su religione e filosofia
Questo volume presenta alcuni scritti di Leo Strauss sul problema teologico-politico, ovvero sull'alternativa fra Gerusalemme e Atene. La loro importanza risulta evidente alla luce del rilievo che Strauss ha attribuito alla contrapposizione tra filosofia e rivelazione e degli interrogativi sul suo personale rapporto con la religione. La raccolta permette ""dunque di farsi un'idea più precisa sull'importanza della questione attraverso il confronto con i principali testi in cui Strauss affronta un problema che ritiene fondamentale. Pertanto, di fronte alla tendenza dei tempi di espellere la religione dalla sfera pubblica e da quella privata, ci si può legittimamente chiedere come mai il progetto di liberare l'uomo dal terrore della religione e quello dei Lumi di una ragione che illumina il mondo e lo modella si siano trasformati nel """"sonno dell'incoscienza"""" e nei tanti nefasti miti del XX secolo. Strauss si chiede quale sia la posizione del filosofo rispettoso delle ragioni della religione e di quelle della filosofia e sembra ricavarne l'indicazione che occorra fare come Socrate il quale, nelle circostanze più avverse, continuò a porre problemi e a impegnare «tutte le sue forze per risvegliare dal sonno dell'incoscienza coloro che possono pensare. Non seguiremmo affatto il suo esempio se usassimo la sua autorità per metterci a dormire»."" -
Dall'eidos al simbolo. La logistica greca e la nascita dell’algebra. Ediz. critica
«Non c’è uno studio di storia della filosofia, della scienza o di “storia delle idee” che vi si avvicini neanche lontanamente per valore intrinseco. Se non una prova, segno ne è il fatto che sembra averlo letto sì e no mezza dozzina di persone». Così Leo Strauss descrive il libro dell’amico Jacob Klein, pubblicato fra il 1934 e 1936 con il titolo ""Die griechische Logistik und die Entstehung der Algebra"""", qui tradotto in italiano. Con un’analisi estremamente raffinata, Klein mostra come la matematica moderna esautori la concezione greca del sapere e del nostro rapporto con l’esperienza, sostituendo a una visione di forme date una tecnica articolata simbolicamente."" -
Esperienza della ragione. Hegel e Husserl in dialogo
Hegel e Husserl sono tra i più importanti filosofi della modernità. Hanno elaborato dei metodi per filosofare e influenzato intere epoche. Tuttora il loro rapporto rimane scarsamente indagato. Il presente saggio contribuisce a colmare questa lacuna. Protagoniste sono la “Fenomenologia dello spirito” e “Crisi delle scienze europee”: il manifesto programmatico di Hegel e l'ultima parola di Husserl. Entrambe le opere s'interrogano sulla natura della ricerca filosofica servendosi di un ampliamento semantico della nozione kantiana di esperienza (Erfahrung). L'esperienza in questione non è solo quella che la ragione fa di se stessa, ma anche quella che noi – uomini, cittadini, aspiranti filosofi, autori e lettori di questo libro – possiamo fare della ragione attraverso cui cerchiamo un senso per il nostro vivere. Prefazione di Alfredo Ferrarin.