Sfoglia il Catalogo ibs010
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6461-6480 di 10000 Articoli:
-
Blityri. Studi di storia delle idee sui segni e le lingue (2012). Vol. 1
La rivista che con questo fascicolo comincia a esistere si propone come strumento di ricerca e luogo di discussione sui temi concernenti le dottrine (esplicite e implicite) sul segno e sul linguaggio, in chiave contemporaneamente storica e teorica. In questa prospettiva sia il primo che il secondo numero saranno dedicati ad una serie particolare di teorie semiotiche e linguistiche che, a partire dall'antichità classica, attraverso vari processi di continuità, rottura, trasformazione, hanno contribuito a configurare una parte importante del nostro panorama intellettuale contemporaneo. Questo primo numero concerne ricerche su teorie semiotiche e linguistiche che hanno la loro origine nell'antichità classica: le definizioni delle nozioni rispettive di ""segno """" e di """"simbolo""""; i dibattiti sulla loro natura e sui modi di costruzione dell'inferenza semiotica; la conoscenza debole attraverso il verisimile, utile nelle situazioni di incertezza; i problemi antichi dell'interpretazione, della traduzione e della comunicazione; la conoscenza della dimensione interiore attraverso i segni fisiognomici; la teoria della definizione e la possibilità di un'analisi componenziale del senso tra Platone ed Aristotele; le teorie fonico-grafiche del linguaggio e quelle organizzate a partire dalla dimensione significante."" -
Media, diritto e diversità culturale nell'Unione Europea tra mito e realtà
L'Unione europea ha sostenuto la nozione di diversità culturale durante i negoziati internazionali sui servizi audiovisivi, svoltisi nell'ambito dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), così come l'adozione della Convenzione UNESCO sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali. All'interno dell'Unione, tuttavia, la diversità culturale nei media resta ancora una chimera. Il testo esplora questo divario in una prospettiva di diritto in contesto, soffermandosi in particolare sul caso dell'Italia e su quello dell'Ungheria. -
Marco Praloran 1955-2011. Studi offerti dai colleghi delle università svizzere
A due anni dalla scomparsa, i colleghi delle università svizzere rendono omaggio alla memoria di Marco Praloran. Saggi di Edoardo Fumagalli, Alessia Di Dio, Jean-Jacques Marchand, Andrea Bonazzi, Maria Chiara Janner, Nunzio La Fauci, Annalisa Izzo, Alberto Roncaccia, Tatiana Crivelli, Gabriele Bucchi, Johannes Bartuschat, Simone Albonico, Alessandro Martini, Matteo M. Pedroni, Uberto Motta, Renato Martinoni, Niccolò Scaffai, Marino Fuchs, Silvia Calligaro, Maria Antonietta Terzoli, Carlo Enrico Roggia, Emilio Manzotti, Luciano Zampese e Angela Ferrari. -
Wine and food tourism. First european conference
La Scuola Superiore Sant'Anna, insieme con l'Associazione Nazionale Città del Vino e il Dipartimento di Agronomia e Gestione dell'Ecosistema dell'Università di Pisa, ha organizzato la First European Conference on Wine and Food Tourism. Questo libro, che comprende una selezione dei migliori lavori presentati durante la conferenza, tenutasi a Volterra nel 2011, si propone di promuovere la ricerca nell'ambito del turismo del vino e del cibo e di ampliarne l'agenda. -
Nietzsche, pensatore della politica? Nietzsche, pensatore del sociale?-Nietzsche, penseur de la politique? Nietzsche, penseur du social?. Vol. 1
“Come potrebbe un’innovazione politica bastare a rendere gli uomini una volta per sempre soddisfatti abitatori della terra?” si chiede Nietzsche, che spesso pare diffidare dell’interesse rivolto alle questioni politiche e sociali, e che caratterizza se stesso come un pensatore “antipolitico”. Allo stesso tempo, però, Nietzsche esige anche che si riesca infine a “imparare qualcosa di nuovo sulla politica”, a “inventare qualcosa in politica” – a pensare una nuova e “grande politica”. Quest’ultima deve sostituire le maniere insufficienti in cui si pensa e si agisce in politica : a questo proposito, Nietzsche indica chiaramente il suo intento di rivelare prospettive e problemi originali, che i saggi riuniti in questo volume intendono analizzare. -
Anarchismo queer: un'introduzione
Il queer mina alla base l'acronimo LGBT, si rifiuta di diventare l'ennesimo prodotto-immagine della cultura globalizzata, di essere cooptato dal neoliberismo; sfugge, sempre differente, inassimilabile. L'anarchismo oggi è alla ricerca di nuove pratiche etiche della responsabilità, di libertà e solidarietà per negoziare rapporti imprevedibili tra individualità e socialità. All'incrocio di queste due pratiche teoriche e attiviste, l'anarchismo queer manda in crisi le opposizioni binarie come etero/omo, bianco/nero, teoria/attivismo, e le sostituisce con espressioni singolari, autonome, anti-autoritarie, in continuo divenire antagonista. -
L'AltraGuida. Vol. 3: Livorno Cinema. La città vista dagli occhi dei registi
Il volume è dotato di piantine topografiche dove le immagini e i volti di attori catturati dalla pellicola di film indimenticabili accompagnano immaginifici percorsi attraverso le strade, le piazze, i luoghi della città di Livorno. Con i percorsi segnalati sulle piantine e con l'aiuto di scenografie, fondali, volti di attori, angoli di strada e di piazze vuol essere di aiuto per conoscere e riconoscere la città da un'angolazione inconsueta. La città di Livorno scorre dietro alle storie cinematografiche come un percorso della memoria. La scelta dei film e delle immagini serve a citare stagioni diverse della vita livornese ma sempre rappresentative della storia del nostro paese intero; segue una traccia temporale cercando di offrire l'ideale narrazione di una città riconoscibile per la propria storia e la propria originale personalità. Dagli anni Trenta fin quasi ai nostri giorni le immagini di 12 film fanno strada alla riscoperta di Livorno. -
Dialogo sulla costituzione. Dibattito con Paolo Maddalena
Venerdì 16 settembre 2011, nella villa veneta ""Palazzo San Bonifacio Ardit"""", per iniziativa dei comuni di Este e Villa Estense e sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica, si è tenuto un incontro pubblico sulla Costituzione italiana, con il Prof. Paolo Maddalena, Vice Presidente emerito della Corte Costituzionale, coordinato dall'avvocato Gianluigi Ceruti. La presente pubblicazione raccoglie gli interventi del relatore, le domande del coordinatore e del pubblico, una nota introduttiva dell'avvocato Francesco Sandon, dottore di ricerca in Diritto Costituzionale."" -
Vincenzo Monti traduttore di Voltaire. Lingua e stile della Pulcella d'Orléans
Il volume analizza dal punto di vista stilistico-formale la Pulcella d'Orléans di Vincenzo Monti, traduzione-riscrittura dell'omonimo poema volterriano del 1798-'99. L'opera, autonoma e originale, riduce le componenti filosofiche ed ideologiche dell'originale, privilegiando gli aspetti ludici e provocatori della storia di Giovanna d'Arco - già raccontata con piglio ironico e dissacrante - attraverso una maggiore sperimentazione sul piano linguistico, metrico e sintattico, in primo luogo adottando una griglia strofica fortemente connotata, quella dell'ottava cavalleresca, dotata di una solida ""grammatica"""" compositiva e di una straordinaria tradizione. Il traduttore attiva quindi una costante dialettica tra la pressione del testo francese, con le sue esigenze di trasposizione lineare, e la spinta sottostante del codice stilistico legato all'ottava. E sul punto di frizione generato da questa doppia costrizione trova lo spazio per conferire al poema una sua personalissima cifra stilistica, individuata in una serie coerente di cadenze intonative, che definiscono il timbro complessivo della """"voce"""" autoriale, specie nei suoi valori di ironia e comicità, corposità e icasticità lessicale, velocità ed elasticità ritmico-sintattica."" -
Professione di fede epicurea di Heinz Widerporst. Testo tedesco a fronte
In polemica contro certe tendenze del primo romanticismo tedesco quali il misticismo religioso e l'idealizzazione del Medioevo cristiano e dell'Europa premoderna, il protagonista di questo poemetto satirico di Schelling (scritto nel 1799, ma pubblicato postumo) fa una professione di fede ""epicurea"""", cioè naturalista ed edonista. La nuova traduzione qui proposta è in versi e rime (baciate, come nell'originale, il che contribuisce non poco al tono per lo più burlesco). L'introduzione del curatore inquadra il poemetto nel suo contesto storico, ne chiarisce le molte allusioni (a Novalis, a Schleiermacher etc.) e ne mette in luce il significato filosofico."" -
Camminare il paesaggio
Per la mente dell'Uomo moderno, lo spazio e il tempo sono essenzialmente delle limitazioni. La società moderna ha raggiunto un volume e una velocità d'uso nel consumo di risorse e materie prime, da minacciare gli stessi ecosistemi da cui dipende. Anche la concezione moderna del viaggio si è strutturata in un semplice ""spaziamento"""", che consente di visitare luoghi estranei senza doverli far propri. Oggi, chi vive in un territorio, ha perduto la conoscenza dei luoghi, privandosi di una cultura dell'abitare (Mente locale) dalla quale dipende la capacità di percezione cognitiva del Paesaggio e di riconoscimento del genius loci di ogni territorio. Camminare il paesaggio è un progetto per la riappropriazione di questa capacità conoscitiva e interpretativa dei luoghi e dei paesaggi culturali che ci sono stati trasmessi dalle civiltà del Passato. Il viaggio lento lungo un itinerario storico quale è la Via di pellegrinaggio cristiano che collega Roma a Loreto e Loreto all'Europa, famosa per oltre cinque secoli e oggi pressoché sconosciuta ai più, diventa uno strumento per dialogare con le Comunità locali e per restituire ad esse la consapevolezza del patrimonio diffuso nei loro territori. Viaggiare a piedi lungo tali itinerari, mettendo in pratica nuovi approcci di percezione del paesaggio e di dialogo con le Comunità locali, può ricostruire una pedagogia ermeneutica del paesaggio, risuscitando quel bisogno ancestrale dell'Uomo di sfidare ciò che è """"ignoto ai più""""."" -
Giuseppe Nicolini 1762-1842. Florio Patrizia, Piangiani Guglielmo, Radicchi Patrizia, Sorrento Anna
Giuseppe Nicolini (1762-1842) abbraccia, con la sua lunga vita, un arco di tempo che comprende l'intera esistenza di musicisti quali Beethoven, Schubert, Bellini, e in parte Mendelssohn e Chopin. Per circa un quarantennio, dal 1790 al 1830, si è dedicato prevalentemente all'attività di operista, in un'epoca di grandi cambiamenti per il teatro musicale, che assiste al declino degli ultimi campioni della cosiddetta scuola napoletana (Cimarosa, Paisiello) e all'ascesa di Weber, Rossini, Donizetti. Il ramo più florido della tradizione operistica non è più rappresentato dall'opera seria, bensì dal dramma giocoso, mentre compaiono i primi soggetti di ascendenza romantica. Si tratta di un periodo che una storiografia meno recente avrebbe definito ""di passaggio"""" en attendant Rossini. Pur desiderando evitare definizioni che sottendano una concezione puramente evoluzionistica, non possiamo non appassionarci al tentativo di comprendere, attraverso Nicolini, come il nuovo si compenetri con l'antico, e come tra il passato e il presente si attuino interdipendenti rapporti di filiazione."" -
Origini e svolgimento del pensiero greco
Questo libro raccoglie una parte dei risultati raggiunti nel corso di una ricerca, riconosciuta e finanziata dal Ministero della pubblica Istruzione, Ricerca e Università, come Progetto di Interesse Nazionale. La peculiarità del progetto consisteva nel congiungere lo svolgimento di studi sul pensiero della Grecia antica ad un lavoro di storia della cultura, concentrato sull'ordinamento, la classificazione, la digitalizzazione, la pubblicazione e nell'ultima fase la messa in rete delle carte provenienti dallo studio di Jean-Pierre Vernant, affidate a R. Di Donato su indicazione dello stesso Vernant a sigillo di un rapporto intellettuale e di una amicizia durati quasi quattro decenni. Il volume rispetta il progetto presentando nella sua prima parte quattro studi, composti da dottorande di ricerca nel loro percorso formativo e dedicati, nell'ordine, ad Empedocle e a Parmenide, al papiro di Derveni e alle Leggi di Platone. La seconda parte del volume presenta un regesto, criticamente strutturato, di tutte le carte che Vernant conservava in un unico scaffale, un intero ripiano della biblioteca che riempiva la parete tra le due finestre della stanza in cui ha vissuto a Sèvres. -
Le nove vite di Valentina Cortese
Approfondire la conoscenza di Valentina Cortese, della sua vita e dei suoi lavori, per il cinema, il teatro e la televisione, presenta più di un motivo di interesse. Non soltanto perché Valentina è stata, anzi è, l'ultima diva della scena italiana, ma anche perché la sua vita e la sua carriera, inestricabilmente intrecciate l'una all'altra, si sono dipanate all'insegna delle trasformazioni, o addirittura dei ribaltamenti, più impensati e inattesi. Parlare di ""Nove vite"""" di Valentina Cortese non costituisce quindi una forzatura, un'esagerazione o un'iperbole, ma rappresenta semplicemente una fotografia imparziale dei suoi novant'anni di esistenza: Valentina è nata infatti nel 1923. Tenendo ben presenti due cose: che Valentina ha una tale capacità di coinvolgerti che non si riesce a essere distaccati nel raccontarla; ma, soprattutto, che il filo rosso che lega, fin dalla prima, le sue nove vite, è la ferrea volontà e caparbietà di riuscire a imporsi, di diventare Valentina Cortese."" -
Oscar sulla via del lupo
Oscar ha perso il papà, ha undici anni e un solo desiderio: incontrare il lupo per ucciderlo. È questo l'unico modo che conosce per riportare la fortuna nella sua famiglia. In volto, la pittura di guerra e, a tracolla, un arco da un vero guerriero indiano, scappa di casa nel cuore della notte e si avventura nella foresta della Sila. Ma cosa lo aspetta? Oscar non sa che la sua missione di morte è destinata a intrecciarsi con un'altra, portatrice di vita. Non sa che conoscerà Stella e il suo mistero. Alla fine, ucciderà veramente il lupo? Oppure... Inizia a leggere e lo saprai. Età di lettura: da 9 anni. -
Scritture della creazione. In dialogo con Maurice Blanchot e Jean-Luc Nancy
Strasburgo, agosto 2011. Jean-Luc Nancy spedisce a Costanza Tabacco e Andrea Saltini uno scritto, ""Le neutre, la neutralization du neutre"""", sulla questione del neutro nell'opera di Maurice Blanchot. Questo saggio vuole approfondire una questione sollevala in una breve conversazione che a sua volta figura nel testo. Entrambi i lavori sono qui riportali integralmente, insieme a quello di Blanchot sul poeta Réne Char, """"La bestia di Lascaux"""". Parola orale e scritta, il dono di Nancy fa quel che deve. Dalla grotta di Lascaux e dai suoi fregi millenari si dipana un filo appassionante che interroga il motivo della """"neutralizzazione"""", secondo una duplice interpretazione: il neutro, inteso come """"una minaccia e uno scandalo per il pensiero"""", evitato, disinnescato da una cultura che non vuole né può riconoscerlo; e il neutro come """"primo motore"""" del gesto creativo. Questo dialogo con Nancy e Blanchot segue le due strade. Suggerisce una possibile lettura dei metodi e dei fini della sostanziale rimozione della questione del neutro e a un tempo indica, per quanto possibile, alcuni tratti del snodarsi in comune. Entrambi i piani appaiono qui attraverso scritture eccentriche rispetto alla volontà di comprendere sistemando, cioè ancora neutralizzando. In un momento di crisi dei sistemi di padronanza, il libro """"in comune"""" tenta un """"esercizio di pensiero"""" tra filosofia e psicanalisi, capace di dare voce a questa assenza di """"origine"""", di """"giustificazione"""", di """"fine""""."" -
Cremona civilissima. Storia di una politica scolastica (1860-1911)
"Cremona civilissima"""" è la storia di un progetto di governo municipale durato circa mezzo secolo, nel quadro di uno sforzo di reciproca presentazione compiuto, quasi a gara, dalle cento città d'Italia all'indomani dell'Unità. Retoriche di legittimazione e istanze di democrazia caratterizzano, nello specifico, la politica scolastica cremonese, oggetto del volume, indagata in ottica interdisciplinare alla luce delle più recenti prospettive storiografiche. Ancora una volta, l'educazione si fa qui stimolo e pretesto per un programma politico complessivo, dietro il quale si confrontano e si scontrano nel tempo diverse concezioni di cittadino e di società. È da siffatto intreccio di sguardi, suggestioni teoriche e filoni di ricerca che nasce il presente lavoro, occasione per comprendere la storia generale nelle pieghe della dimensione locale e, insieme, omaggio ad una comunità, che forse non sa di essere stata un giorno, in un passato poi non tanto remoto, civilissima." -
La farmacia Bottari a Pisa. Trecento anni di ricordi 1713-2013
a farmacia Bottari di Pisa, che si affaccia da tre secoli sull'antica via di Borgo, è un richiamo a un passato pieno di fascino. Là dentro sono stati maneggiati fornelli, alambicchi, vasi per la preparazione di sciroppi; decotti, conserve, medicamenti, unguenti e pomate: un mondo di antichi saperi e mestieri che si sono intrecciati nel tempo, tanto da raccontare anche, da una speciale angolatura, una parte della storia di Pisa. La realizzazione di questo volume è stata possibile grazie alla sensibilità, alla cultura e alla passione di sei generazioni di farmacisti tutti appartenenti alla casata dei Bottari. Racconta non solo la storia della Farmacia, ma offre anche spunti di storia dell'architettura, dell'arte, della medicina, della strumentazione scientifica, dell'erboristeria, della biblioteconomia e dell'archivistica. Infatti, molte delle farmacie storiche conservano ancora affreschi, quadri, statue, parte di antiche biblioteche, carte e documenti raccolti nel corso degli anni. -
Paradigmi metapsicologici
Una indagine sui rapporti tra la metodologia e la costruzione teorica della psicoanalisi e i grandi paradigmi scientifici e clinici del XX secolo, effettuata da una prospettiva interna al campo psicoanalitico. Una apertura sulle competenze cliniche di un giovanissimo Sigmund Freud in rapporto ai suoi tre primi casi clinici in Neurologia. Un itinerario attraverso le riflessioni cliniche e gli indirizzi teorici del suo principale 'epigono', Wilfred R. Bion, a confronto con l''irriducibilità' della disciplina psicoanalitica. Con tre inediti di Freud. -
Proust e la gioia. Per un'estetica della metafora
Che esistenza crudele quella che prima alimenta le nostre speranze, accende i nostri desideri e poi li annienta! Che amara realtà quella contro cui si scontra un'immaginazione di per sé libera, illimitata, inebriante! ""Alla ricerca del tempo perduto"""" sembra fare di questa constatazione una legge e presentarsi come il romanzo della sofferenza e della noia, dato che la realtà, o almeno l'idea che ne abbiamo, finisce sempre per deluderci. Quello che tuttavia si tratta di fare è mostrare come quest'insoddisfazione nasca da una mancanza ancora più profonda, inscritta nel cuore stesso del reale, nella sua presenza bruta e immediata: il nostro rapporto con il mondo rivela una mancanza che, in quanto aspettativa delusa, è il segno o l'indizio di una verità situata al di là della realtà semplicemente presente, o meglio contenuta implicitamente in essa. La mancanza o l'insufficienza che sentiamo continuamente indica, come in filigrana, l'al di là o il rovescio dell'esperienza, quel suo lato nascosto da cui Proust ricava il senso della letteratura e dell'arte in generale.""