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Letteralismo biblico: eresia dei Gentili. Viaggio in un cristianesimo nuovo per la porta del Vangelo di Matteo
«Cercherò di dimostrare che un pregiudizio antiebraico nel corso dei secoli ha tenuto la Chiesa cristiana chiusa in un esilio antisemitico e gentile. Parte del mio compito in questo librò consisterà nel togliere gli strati di un'ignoranza gentile riguardante tutte le cose ebraiche (...). In questo processo rivelerò che il fondamentalismo biblico è, in effetti, un prodotto di tale ignoranza. Cercherò inoltre di mostrare come i Vangeli cristiani siano profondamente ebraici e quanto riflettano le Scritture, la storia e i modi di pregare ebraici ( ...). Solo a persone ignare di queste cose poteva venire in mente che i Vangeli si dovessero leggere in maniera letterale. Sosterrò che è stata questa stessa ignoranza gentile che nei secoli ha creato nelle menti dei cristiani la necessità di difendere la letteralità degli eventi della vita di Gesù.» (J.S.S.) -
Ritorno dal gulag. Memorie del Redivivo tiburtino. Scritti storico-politici di Dante Corneli. Vol. 1
"Questo volume e i due che lo accompagnano contengono i testi scritti da Dante Corneli dopo il suo ritorno dalla Russia e dal Gulag. Essi furono autoprodotti e stampati in tipografie della zona di Tivoli, per essere messi in vendita presso edicole locali di giornali e tramite invii postali. Gli originali da noi utilizzati (tranne i quattro volumetti fornitici dalla Biblioteca comunale di Vicovaro tramite la Biblioteca comunale di Bolsena - a entrambe le quali vanno i nostri più vivi ringraziamenti) furono donati personalmente da Dante ad Antonella Marazzi e a Roberto Massari negli anni '70, all'epoca della loro frequentazione a Roma e a Tivoli. II lettore dovrà tener presente che Dante ebbe origini operaie, che non poté proseguire gli studi, che la sua formazione avvenne in gran parte nelle scuole di partito e che trascorse la maggior parte della propria vita in Russia (dentro e fuori il Gulag): un vero e proprio autodidatta bilingue. Ciò si riflette nel ricorso a determinate formule linguistiche, nella discontinuità dei criteri grammaticali, nell'uso improprio di maiuscole e minuscole, nella traslitterazione approssimativa di nomi e termini russi (che invece divenne rigorosamente scientifica negli ultimi volumetti, ad opera evidentemente di altra persona). Tra noi redattori dei tre volumi in cui è raccolta l'opera storico-politica di Corneli (Andrea Furlan, Antonella Marazzi e Roberto Massari) abbiamo discusso su come procedere. Alla fine è prevalsa la decisione di lasciare il testo il più possibile intatto, limitando le correzioni ai più evidenti errori grammaticali, tipografici a di punteggiatura, e mantenendo in gran parte inalterato l'uso incoerente di virgolette e corsivi, di maiuscole e minuscole. In particolare sono stati lasciati come nell'originale (tranne per gli errori troppo evidenti) i nomi di persone, riviste, luoghi, vocaboli russi (questi usati spesso in versione dialettale). Ci è sembrato, infatti, che avrebbe avuto un sapore artificiale e anacronistico dar loro la forma esatta corrente o, per i nomi russi, ricorrere alla traslitterazione scientifica. Questa, invece, è stata da noi utilizzata nell'Indice dei nomi. Abbiamo fatto eccezione solo per la grafia del nome Trotsky che, come i nostri lettori sanno, dovrebbe essere scritto sempre in questo modo sia per criteri editoriali sia perché egli stesso chiese che così fosse. Le note senza altra indicazione sono dell'Autore e non sono state modificate.""""" -
Italiani vittime di Togliatti e dello stalinismo. Scritti storico-politici di Dante Corneli. Vol. 2
"Questo volume e i due che lo accompagnano contengono i testi scritti da Dante Corneli dopo il suo ritorno dalla Russia e dal Gulag. Essi furono autoprodotti e stampati in tipografie della zona di Tivoli, per essere messi in vendita presso edicole locali di giornali e tramite invii postali. Gli originali da noi utilizzati (tranne i quattro volumetti fornitici dalla Biblioteca comunale di Vicovaro tramite la Biblioteca comunale di Bolsena - a entrambe le quali vanno i nostri più vivi ringraziamenti) furono donati personalmente da Dante ad Antonella Marazzi e a Roberto Massari negli anni '70, all'epoca della loro frequentazione a Roma e a Tivoli. II lettore dovrà tener presente che Dante ebbe origini operaie, che non poté proseguire gli studi, che la sua formazione avvenne in gran parte nelle scuole di partito e che trascorse la maggior parte della propria vita in Russia (dentro e fuori il Gulag): un vero e proprio autodidatta bilingue. Ciò si riflette nel ricorso a determinate formule linguistiche, nella discontinuità dei criteri grammaticali, nell'uso improprio di maiuscole e minuscole, nella traslitterazione approssimativa di nomi e termini russi (che invece divenne rigorosamente scientifica negli ultimi volumetti, ad opera evidentemente di altra persona). Tra noi redattori dei tre volumi in cui è raccolta l'opera storico-politica di Corneli (Andrea Furlan, Antonella Marazzi e Roberto Massari) abbiamo discusso su come procedere. Alla fine è prevalsa la decisione di lasciare il testo il più possibile intatto, limitando le correzioni ai più evidenti errori grammaticali, tipografici a di punteggiatura, e mantenendo in gran parte inalterato l'uso incoerente di virgolette e corsivi, di maiuscole e minuscole. In particolare sono stati lasciati come nell'originale (tranne per gli errori troppo evidenti) i nomi di persone, riviste, luoghi, vocaboli russi (questi usati spesso in versione dialettale). Ci è sembrato, infatti, che avrebbe avuto un sapore artificiale e anacronistico dar loro la forma esatta corrente o, per i nomi russi, ricorrere alla traslitterazione scientifica. Questa, invece, è stata da noi utilizzata nell'Indice dei nomi. Abbiamo fatto eccezione solo per la grafia del nome Trotsky che, come i nostri lettori sanno, dovrebbe essere scritto sempre in questo modo sia per criteri editoriali sia perché egli stesso chiese che così fosse. Le note senza altra indicazione sono dell'Autore e non sono state modificate.""""" -
L' uomo approssimativo. Testo francese a fronte
In un mondo ancor oggi «capovolto nella mola delle unanimi approssimazioni», che ha «spostato le nozioni e confuso i loro vestiti con i loro nomi», in una storia culturale e umana sempre più avvilita e svilita dai mercati e dalle mercanzie dell'artificialità e degli artifici di un linguaggio che c'ingabbia, «che ci frusta» senza accarezzarci in profondità libranti, in un alfabeto di parole buie che hanno spento «il barlume predestinato di ciò che dicono», la poesia di Tzara è necessaria e contemporanea quanto la sua provocazione e vocazione poetica: «la breccia aperta al cuore dell'esercito dei nostri nemici le parole»... (dalla presentazione di Roberta De Francesco). -
Azione comunista. Da Seniga a Cervetto (1954-1966)
"Questo volume di Giorgio Amico vede la luce a quasi quarant'anni di distanza dal breve ma denso lavoro pionieristico sulla storia complessiva di Azione comunista di Arturo Peregalli, che nel libro viene più volte ricordato. E ben fa Amico a metterne in evidenza talune inesattezze, sicuramente dovute alla carenza di documentazione d'archivio allora disponibile ma anche, e forse principalmente, alle testimonianze dei protagonisti su cui Peregalli poté basarsi: quella epistolare di Aldo Vinazza e, soprattutto, quella orale di Bruno Fortichiari, al quale lo stesso Peregalli fu legato da una lunga e indefettibile amicizia per circa un decennio, dall'inizio degli anni Settanta fino alla morte del «compagno Loris», avvenuta nel gennaio 1981."""" (Dall'Introduzione di Paolo Casciola)" -
Storia del surrealismo
«Una storia del surrealismo! II surrealismo è dunque morto! Non è questo il nostro pensiero. Lo spirito del surrealismo, più precisamente: il comportamento surrealista, è eterno. Inteso come una certa disposizione, non solo a trascendere il reale, ma ad approfondirlo, a prendere una coscienza sempre più netta e al contempo sempre più appassionata del mondo sensibile, scopo di tutte le filosofie che non hanno come obiettivo solo la conservazione del mondo così com'è, sete eternamente inappagata nel cuore dell'uomo. In tal senso Breton ha potuto affermare che ""Eraclito è surrealista nella dialettica... Lullo nella definizione... Baudelaire nella morale... Rimbaud nella pratica della vita, e altro ancora..."""". Tuttavia vi fu, propriamente parlando, un movimento surrealista, la cui nascita coincide all'incirca con la fine della Prima guerra mondiale, e la fine con lo scatenamento della Seconda. Vissuto da uomini che si esprimevano attraverso la poesia, la pittura, il saggio o il comportamento individuale nella loro vita, in quanto successione di fatti esso appartiene alla storia, è una successione di manifestazioni nel tempo. E la storia di questo movimento che abbiamo tentato di narrare...» (dall'Introduzione di Maurice Nadeau)"" -
Comunismo libertario
«Christiaan Gerardus Cornelissen (1864-1942) fu uno scrittore, economista e sindacalista, esponente di primo piano del movimento anarchico olandese. La piccola Federazione olandese dell'Associazione internazionale dei lavoratori (Prima internazionale) aveva appoggiato Bakunin nella sua controversia con Marx e aveva poi fatto parte dell'Internazionale di Saint-Imier. All'epoca, però, non aveva avuto un carattere specificamente anarchico. Per la comparsa di una tale caratteristica si dovrà attendere il decennio del 1880 e l'azione di Ferdinand Domela Nieuwenhuis (1846-1919). Questi fu un ex predicatore luterano che nel 1879 mutò la vocazione passando dalla parte dei lavoratori, per propugnare una forma di socialismo etico, dotata di un profondo senso della fraternità umana, insieme alla lotta contro l'oppressione. Nel 1881, quando i gruppi socialisti olandesi si unirono per formare la Lega socialista (Sociaal-Democratische Bond [SDB]), Nieuwenhuis ne divenne il leader indiscusso. Dopo aver conosciuto il carcere per motivi politici, nel 1888 fu eletto deputato socialista al parlamento olandese: un'esperienza che lo convertì in un fervente antiparlamentarista e lo fece avvicinare all'anarchismo...» (Dall'Introduzione di Pier Francesco Zarcone) -
Le origini dei culti rivoluzionari (1789-1792)
Questo libro fondamentale nel curriculum storiografico di Mathiez era rimasto inspiegabilmente inedito in Italia fino al 2012 (A&P di Milano). Questa nuova edizione e nuova traduzione aggiunge vari testi di Mathiez sulla tematica del titolo, dei quali 3 non sono mai stati tradotti in italiano nemmeno in un lontano passato. Alcuni di questi testi sono delle autentiche chicche per gli appassionati e si possono considerare quasi degli «inediti» nella stessa Francia perché per leggerli bisogna andare a scovarli in Bollettini e opuscoli della stampa comunista francese degli anni '30: lavoro che è stato fatto in questa occasione proprio per preparare questo libro. Ma è stato «scoperto» così tanto altro materiale sconosciuto di Mathiez - testi storiografici legati alle sue posizioni ideologiche - che si sta già pensando di fare un volume a parte di Mathiez sul rapporto tra Rivoluzione francese e Rivoluzione russa. In ordine logico questo libro sarebbe dovuto uscire prima dell'altro che invece andrà in libreria a giugno e che ne costituisce la continuazione anche nel titolo e nel sottotitolo: Fr.-Alphonse Aulard, ""Culto della Ragione e dell'Essere Supremo"""" (1793-1794)."" -
Un solo mondo, una sola salute. Il rapporto fra capitalismo, pandemie ed ecosistemi
Il libro inquadra la recente crisi epidemica italiana nel contesto pandemico internazionale, mostrando le continuità con il passato e accennando a vari pericoli che ci attendono per il futuro. -
I peccati della Bibbia
Arrivati al sesto libro di Spong nelle edizioni Massari, il lettore italiano dovrebbe ormai avere una qualche idea della battaglia che viene condotta infaticabilmente da questo ex vescovo episcopaliano di Newark. Passati i primi anni di «acclimatamento» per i suoi libri, ora Spong può contare su un pubblico italiano, ristretto ma affezionato e via via in espansione. Nel libro si affrontano temi scottanti nell'attualità con il «pretesto» di esaminare il modo negativo in cui furono trattati nelle Sacre scritture (Antico e Nuovo Testamento). Si parla così di sessismo, omofobia, misoginismo, violenza, militarismo, antisemitismo ecc., mostrandone con perizia filologica le radici teologiche interne alla Bibbia. Per l'occasione si consiglia un rilancio dei titoli precedenti di Spong pubblicati da questa casa editrice: Un cristianesimo nuovo per un mondo nuovo (97888457-02631); ""Gesù per i non-religiosi"""" (97888457-02754); """"Il Quarto Vangelo"""" (97888457-02853); """"La nascita di Gesù tra miti e ipotesi"""" (97888457-03133); """"Letteralismo biblico: eresia dei gentili"""" (97888457-03188). Ma Spong trascina con sé anche i libri di Lorenzo Salas, Lenaers, Zarcone ecc."" -
Delitto all'ABA. Ediz. integrale
"Con la pubblicazione di """"Delitto all'ABA"""" (Massari editore, 2021), in traduzione integrale e con un ricco apparato di note, viene finalmente restituito ai lettori italiani nella sua interezza un magistrale giallo di Isaac Asimov che ha circolato per quasi mezzo secolo, fin dall'uscita nel 1976, in una versione alterata dalle manipolazioni editoriali (a cominciare dal titolo). A metterle puntualmente in luce e a documentarle, al di là di ogni ragionevole dubbio, ha provveduto finalmente il curatore e traduttore della nuova edizione, Laris Massari, che ha compiuto una fine e accurata operazione filologica riuscendo nello stesso tempo a rendere al meglio lo stile incalzante e avvincente dell'originale inglese, """"Murder at the ABA"""". Nell'edizione uscita nel 1976 e in quelle successive fino al 2012 il libro di Asimov, come dimostra il curatore italiano, era stato vittima di tagli arbitrari su brani da ritenersi essenziali ma giudicati superflui, insignificanti o difficili da tradurre, per un totale di 17 pagine, con un processo di riscrittura dell'originale, capace di spingersi fino alla parafrasi in italiano di alcuni passaggi del testo inglese. Ci voleva un piccolo editore impavido per mettere in evidenza una prassi spiacevole che purtroppo è divenuta quasi abituale per troppe case editrici quando decidono di pubblicare la traduzione italiana di un originale in lingua straniera. L'aspetto prioritario infatti è di dare al libro uno stile ritenuto «adatto» al lettore italiano, considerato più «leggibile» dal traduttore e dall'editore, anche se ciò comporta un'evidente manipolazione o perfino una vera e propria riscrittura del testo originale. Il problema naturalmente non è nuovo né solo italiano: fra gli altri, se n'è occupato autorevolmente Milan Kundera, nel suo """"I testamenti traditi"""", a proposito delle traduzioni di Kafka in lingua straniera. Nella traduzione elegante ma fedelissima di Laris Massari, il trascinante romanzo giallo di Asimov riacquista tutti i colori smaglianti dell'originale. Il traduttore ha operato come il restauratore che pulisce la superficie di un quadro mediocre per ritrovare il capolavoro che era stato coperto da un pittore occasionale. Giallista atipico - come non è strano che accada a uno scrittore dai molteplici interessi - ma tutt'altro che spaesato nella letteratura poliziesca, Asimov, con """"Delitto all'ABA"""", costruisce un romanzo che fila via come il vento, tra l'umorismo sottile ispirato al suo amato Wodehouse, l'atmosfera riecheggiante a tratti i toni hardboiled del giallo statunitense, e quell'unità aristotelica di tempo, spazio e luogo che è la chiave di volta delle trame più coinvolgenti e riuscite, perché il lettore si sente chiamato in causa, sa di trovarsi sul posto e capisce, di pagina in pagina, che gli eventi stanno prendendo forma sotto i suoi stessi occhi, nel loro divenire. Magistrale la caratterizzazione dei personaggi, disegnati con pochi ma efficacissimi tratti di penna, in uno stile che ricorda quello di Saul Bellow: «Eccolo lì, a grandezza naturale (poco più di un metro e ottanta), con la sua faccia gradevole e sorridente, con i suoi occhiali pince-nez del tipo che non ti aspetteresti di trovare al di fuori di un museo. «Combinato con una barbetta... -
La sociologia critica. Scritti scelti di critica sociologica (1967-1976) seguiti dal testo integrale di «Una sociologia alternativa»
Massari fu allievo di Ferrarotti all'Università di Roma (matricola nel 1965) e con lui si laureò nel 1970. Nel libro si narra come nacque l'amicizia tra i due negli anni del movimento studentesco, passando attraverso Cuba, Parigi e la collaborazione con l'Istituto di sociologia e con la neonata rivista La Critica Sociologica. In appendice si riporta il carteggio intervenuto tra Massari e Ferrarotti. L'inserimento di Ferrarotti nella collana «eretici e/o sovversivi» spiega il senso di questa raccolta di testi. Sono stati scelti, infatti, i materiali in cui maggiormente si espresse - in una fase ben precisa della vita accademica di Ferrarotti - la sua carica sovversiva e radicale, tra la fine degli anni '60 e parte degli anni '70. Che poi quella carica si sia attenuata, nulla toglie all'eccezionalità del fenomeno, visto che Ferrarotti fu un titolare di cattedra, tra l'altro di una cattedra divenuta sempre più importante col passare del tempo e anche come conseguenza della radicalizzazione avviata dal movimento del '68. Nel libro si racconta un episodio del tutto inedito riguardante Ferrarotti, avvenuto nei primi tempi dell'occupazione di Lettere. E per la prima volta si accenna in un testo scritto alle simpatie da lui nutrite per il gruppo politico di Potere Operaio. -
Culto della ragione e dell'Essere Supremo (1793-1794)
Di Aulard, celebre storico della Rivoluzione francese, è stato tradotto quasi tutto in italiano. Questo libro viene quindi a riempire un vuoto ingiustificabile. La verità è che dell'instaurazione del culto dell'Essere supremo non si parla mai volentieri, da un versante e dall'altro degli studi sulla Francia dell'Anno II. Il tentativo (fallito) di abolire la religione cristiana non piacque e non piace ai sostenitori di quella Rivoluzione a causa del suo carattere chiaramente irrazionale, benché facesse appello alla dea Ragione. Ed è inutile spiegare perché non piacque ai detrattori della Rivoluzione, con gli autori cattolici in prima fila. Aulard si differenzia da entrambi i versanti critici e, sulla base di una copiosa documentazione, mostra le ragioni politiche alle origini di tale culto. Ne indica la necessità nello stato di guerra in cui la Rivoluzione venne a trovarsi. La considera quindi una pagina, effimera ma molto significativa, della lotta contro l'ancien régime, oltre che una manifestazione originalissima del nuovo spirito rivoluzionario. Il testo di Aulard si legge speditamente come un racconto. Ma lo stesso non si può dire del monumentale apparato di note che accompagna il racconto. L'editore le mette ovviamente a piè di pagina, ma non vi sono dubbi che la parte narrativa va per il grande pubblico, le note per gli studiosi. Il libro è nella collana «religiosa» e non in quella dedicata alla storia. Anche questa è una scelta. -
Le grandi leggende di Francia
Di questo grande intellettuale di famiglia protestante alsaziana, si sa ben poco in Italia. Eppure, la sua produzione teorica (storia, filosofia, critica letteraria) è stata molto vasta, mentre tra le sue principali frequentazioni si annoverano Richard Wagner e Rudolf Steiner. Il libro si presenta da solo nel lungo sottotitolo presente nell'edizione francese del 1908. Si tratta quindi di una ricostruzione di leggende tramandate nelle tradizioni popolari delle regioni indicate, viste a seconda dei casi con un «occhio» alsaziano o un'«anima» celtica (normanno-bretone). Libro scorrevole, gradevole da leggere, non appesantito da un grande apparato di note, consigliabile anche come lettura di intrattenimento. Volendo, potrebbe anche funzionare come guida «narrativa» per chi intende recarsi in Alsazia, nella zona di Grenoble, in Normandia (le Mont Saint-Michel) o in Bretagna. -
La Comune di Parigi giorno per giorno (19 marzo-28 maggio 1871)
Tra marzo e maggio 2021 ricorre il 150° anniversario della Comune di Parigi. Non è detto che siano in molti ad accorgersene in Italia, ma sicuramente se ne parlerà sui giornali, anche come effetto indiretto dell'attenzione all'anniversario che invece si sta dedicando in Francia. L'autore è uno di quei personaggi straordinari di fine Ottocento e primo Novecento, cosmopoliti, dotati di grandi capacità teoriche e scientifiche, che posero le proprie qualità al servizio della causa «proletaria», meglio ancora se anarchica. Doveva essere un fatto di famiglia giacché il fratello di Élie, Élisée, è stato uno dei nomi più celebri nella storia dell'anarchia. Élie partecipò personalmente alla Comune di Parigi, ma avendo un difetto alla mano non fu assegnato ai combattimenti bensì alla direzione della Bibliohèque Nationale. Scampò alle fucilazioni e riparò all'estero, dove scrisse in forma di diario questa cronistoria dell'impresa dei comunardi. In Francia il testo è stato ripubblicato nel 2011 (ma la nostra traduzione è fatta sull'originale del 1908). -
Infernale tragedia. Viaggio dantesco femmolesbista
Parafrasi poetica della divina Commedia: 34 canti di 112-150 versi endecasillabi come nell'Inferno. Un momento di relax (ma non troppo) nel quadro dell'anniversario dantesco. La protagonista, Dana Ghetilieri (facile anagramma di Dante Alighieri) si perde in una foresta, che è la metafora di una relazione lesbica violenta e Saffo la salva dalla lionessa. Viaggiano per la Cité des Dames, arrivano al villaggio delle eco-guerriere, percorrono alcuni luoghi infernali dove i maltrattanti e violentatori sono puniti dalle loro vittime, assistono alle vicende del movimento femminista, lesbico, gay; incontrano Cassandra, Olympe de Gouges, Mary Wollstonecraft, celebri femministe marxiste, oltre a fumettiste femministe e i loro personaggi, le artiste della Parigi degli anni Venti e così via. Nel Canto XXX Saffo passa la mano a Virginia Woolf che porta Dana in una sorta di paradiso del sapere e della scrittura, dove appaiono molti altri personaggi antichi e contemporanei. -
Urss, un'ambigua utopia. Cause e conseguenze del crollo dell'impero sovietico
A dicembre 2021 sarà il 30° anniversario della fine dell'Urss. L'italo-russo Yurii Colombo - ormai da molti anni corrispondente da Mosca de il Manifesto - fornisce una ricostruzione storica di quel passaggio rivelatosi epocale nella storia dell'Urss. La sua familiarità con gli ambienti politici moscoviti lo colloca in una posizione privilegiata per mostrare luci e ombre dell'esperienza gorbacioviana. -
Rivoluzione in Giudea. Gesù e la resistenza ebraica
Hyam Maccoby (1924-2004), ebreo inglese, grande bibliologo, studioso del Talmed e delle tradizioni religiose ebraiche e cristiane. Dopo aver diretto la biblioteca del Leo Baeck College di Londra, insegnò al Centre for Jewish Studies dell'Università di Leeds. Ma il suo lascito teorico è racchiuso nei molti lavori da lui dedicati a demistificare posizioni apparentemente acquisite del Cristianesimo. Una di queste è l'assenza clamorosa, nei Vangeli canonici, di denunce dell'occupazione romana della Palestina, a differenza della violenza con cui si apostrofano le principali correnti ebraiche (farisei e sadducei) e dell'ipocrita benevolenza con cui si presenta Pilato. Maccoby ricostruisce il quadro dei movimenti antiromani al tempo di Gesù e dimostra che anche la sua decisione di proclamarsi Re dei giudei rientrava nel quadro di tale resistenza. Inoltre, nonostante le forti censure in senso filoromano alle quali i Vangeli furono sottoposti, Maccoby riesce a trovare tracce residue dell'originario spirito indipendentista e antiromano. -
Rapporto annuale. La situazione del paese nel 2017
Il Rapporto annuale dell'Istat torna a offrire una riflessione documentata sul presente dell'Italia, utilizzando dati e analisi per descrivere le trasformazioni intervenute nel recente passato e al tempo stesso individuare le prospettive per il futuro e le potenzialità di crescita del Paese. Questa edizione affronta il tema della struttura sociale, letta attraverso le caratteristiche dei gruppi. Proseguendo su una linea che ha caratterizzato le ultime due edizioni del Rapporto, i fenomeni vengono descritti e interpretati da più punti di vista: ciascun gruppo sociale racchiude un insieme di dimensioni che possono evolversi in direzioni diverse. -
La società italiana e le grandi crisi economiche 1929-2016
Al centro di questo volume c'è il racconto dei cambiamenti sociali ed economici che si sono succeduti in Italia, nel corso del tempo, per effetto delle grandi crisi che hanno investito l'Italia negli ultimi novant'anni. Nelle cinque relazioni di esperti e docenti universitari qui presentate viene affrontato il tema delle trasformazioni della società italiana, alla luce delle grandi crisi economiche, identificate da una tassonomia inedita delle espansioni e recessioni avvenute nel nostro Paese. Il cambiamento viene raccontato sia in una prospettiva macroeconomica, sia attraverso l'analisi di variabili di tipo micro. Particolare rilievo viene dato agli effetti dei diversi cicli economici sui fenomeni che riguardano la demografia, l'integrazione, le disuguaglianze, la povertà, il cambiamento generazionale, le diverse prospettive di genere, la salute e infine sulla domanda di istruzione in Italia.