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Il ronzio delle colpe
Vale la pena conoscere la verità? Anche se tutto sembra finito, anche se la ricerca della verità si rivela un accanimento contro il destino? Le colpe sono soltanto il ronzio di una cimice in camera da letto, dicono, il più delle volte nemmeno ti sveglia. Guido Monrascio è morto, incidente stradale. Ma allora di chi è quel figlio che sta per nascere? -
Lo stesso stupore
Poesia italiana contemporanea. -
Trieste. La resa dei conti
Cosa rende Trieste diversa dalle altre città? Cos'ha questa città dove gli affetti non si manifestano con l'ingenua esuberanza del resto della penisola, dove gli odi prevalgono sulle amicizie, dove l'ambizione si scontra con una strana indolenza e inettitudine? Se lo chiede un triestino vissuto per molti anni a Roma che, al suo ritorno nella città, scopre attraverso i diari del padre gli anni bui della guerra. Può così conoscere aspetti inediti della storia locale e ripercorrere i suoi rapporti con la famiglia e la città. Il contrastato rapporto padre-figlio è uno dei temi cardine del romanzo. All'educazione permissiva dei nostri giorni si contrappone un tempo in cui i rapporti familiari erano improntati alla lotta. Ma il romanzo è anche l'analisi impietosa di una generazione che durante la giovinezza ha vissuto i sogni del '68 e che poi ha visto i suoi cascami nei decenni successivi trasformarsi in posizioni che hanno progressivamente paralizzato l'evoluzione della società. -
Viaggi nell'altrove. Esperienze di transe d'artista. Ediz. illustrata
Questo libro, che dà conto degli Stati Non Ordinari di Coscienza, vissuti da Luisella Carretta nel corso di attività performative attivate in diversi luoghi del nostro pianeta, nasce da un precedente lavoro di ricerca teorica e segue direttamente al volume Dissociazione e Creatività - La transe dell'artista, un testo a più voci curato da Vincenzo Ampolo e Luisella Carretta (Campanotto Editore 2005). Il motivo che ci spingeva e ci spinge a proseguire e ad approfondire questo lavoro, viene motivato e ribadito nei termini seguenti: ""La pur vasta ricerca sugli stati non-ordinari di coscienza, ha quasi del tutto ignorato l'esperienza creativa ed artistica, con poche eccezioni legate alle valenze stranianti della musica ed in misura ridotta della poesia e dell'azione teatrale. La storia dell'arte da parte sua ha privilegiato le caratteristiche dei prodotti artistici, più ancora dei suoi creatori, legandole ai contesti storici e sociali nei quali tali opere si manifestavano compiutamente. In ambito clinico, infine, (psicologico/psicoterapeutico e medico/psichiatrico) si è passati dal considerare manifestazioni patologiche le """"alterazioni"""" della coscienza, al voler utilizzare l'azione terapeutica di tali manifestazioni, con particolare attenzione agli stati creativi."""" (dalla Prefazione di Vincenzo Ampolo)"" -
Una donna di marmo nell'aiuola
Poesia italiana contemporanea. -
Per non dimenticare
"Questo ultimo lavoro ha una valenza particolare per me poiché raccoglie tra le sue pagine le interviste che negli ultimi dodici anni ho raccolto tra i protagonisti e i testimoni delle vicende che si svolsero negli anni 1943-1945 ('Una sera a Casarsa', 'Testimonianze da Casarsa', 'Una trilogia per Casarsa', 'Una famiglia di Casarsa'). Queste testimonianze sono state poste in una cornice cronologica composta da documenti di religiosi e civili che hanno vissuto quelle esperienze terribili e raccolti da Z.U.B. Ne emerge un quadro tormentato delle vicissitudini che la popolazione del Sanvitese ha provato sulla propria pelle e ha segnato gli animi e le azioni nel secondo dopoguerra. Poiché il tempo trascorre inesorabile e lenisce in parte le sofferenze ho ritenuto corretto riportare fedelmente ogni testimonianza scritta ed orale a futura memoria per non dimenticare. Questo il mio unico intento."""" (L'autore)" -
Acqua e terra
"Acqua e terra"""" sono le sostanze di cui il presente racconto resta permeato, trattasi di una storia che come un sentiero si inoltra tra frammenti di vita quasi ordinaria ma dai colori vividi e a tratti violenti, motivo per cui in prima istanza, l'autore aveva scelto il titolo di """"Acqua, terra, aria e fuoco"""", quegli elementi primordiali in cui il tutto si immerge e dove ogni personaggio appare come trascinato via da una corrente priva di risposte." -
Tra parola e immagine. Una rilettura dei Reiseberichte (1793) di Wilhelm Heinrich Wackenroder alla luce della circolarità ermeneutica
Lo studio monografico di Andrea Benedetti sui ""resoconti di viaggio in forma di lettere"""" (Reiseberichte),stesi dall'intellettuale protoromantico Wilhelm Heinrich Wackenroder (1773-1798) tra il maggio e il settembre 1793 in Franconia, analizza la relazione dialettica tra """"spirito"""" (Geist) e """"lettera"""" (Buchstabe) nello specifico contesto dell'odeporica settecentesca e alla luce della dinamica relazionale tra """"scrittura"""" (parola) e """"immagine"""", imperniandosi su un più complessivo approccio euristico, cosiddetto della """"circolarità ermeneutica""""."" -
Sugli altipiani del Nuovo Mondo
Invitato a esporre le proprie opere in una galleria di Chicago, Federico si ritrova in seguito a peregrinare in compagnia di tre amici sulla parte ovest degli Stati Uniti, quella più straordinaria e suggestiva. In una cittadina sperduta del grande West incontra un'affabile e socievole giovane. Costei fungerà, a tratti, da guida per quelle contrade già ben esplorate ma per tanti aspetti ancora da scoprire, e l'amore di costei aprirà nel Nuovo Mondo del nostro eroe un mondo nuovo più necessario e indulgente: l'altra America, quella ""off"""", quella indiana, quella dei grandi monumenti naturali e anche quella del peyotl. Disseminate lungo il percorso, non mancheranno le disavventure e non saranno solo quelle scaturite dal """"flusso di coscienza"""". Le opere esposte subiranno una sorte imprevista, mentre la giovane, grande conoscitrice delle stelle, si ritroverà a combattere contro la disdetta, quella stessa che l'aveva fatta crescere e maturare anzitempo. Accostando al disastro e al fallimento la beffa, questa """"road-novel"""" - inframmezzata di incontri dall'interesse inaspettato e edificante, di flashback, di qualche tragico monologo-denuncia dei nativi americani e degli afroamericani, preso tale e quale attraverso la rievocazione di testimonianze, dalle più antiche alle più attuali, dei loro """"popoli"""" - mette, en passant, in luce un'America che non coincide con quella democrazia autocelebrata, clean, pulita, le cui rimanenze di sporco sono sbiancate dai suoi """"candidi"""" emendamenti, ma un Paese dalle contraddizioni e dai conflitti profondi e irrisolti, e forse irrisolvibili."" -
Osso
"Ne """"L'albero del pane"""", la prima raccolta di poesie di Fabio De Santis, il prefatore Vincenzo Guarracino inquadrava quell'esordio tra due poli interconnessi, """"assenza"""" e """"miraggio"""". Lettura corretta, trattandosi nel caso di una scrittura in equilibrio progressivo di sottrazione e nominazione. In quella significativa ricerca emergeva una caratteristica che sarebbe poi diventata una costante: scrivere come viandanti in cerca di un orizzonte, laddove, fuor di metafora, le parole si cercano per comporsi e ricomporsi in una poetica. Il che dona alla scrittura un elemento di forte identità, sul piano del senso e delle interne relazioni. Anche se la poetica resta poi sempre un'architettura in fieri, una catasta di travi da montare. Ora non si smentisce il rapporto iniziale, in questo nuovo libro, dato che vi permane l'assenza come certezza palpabile, un vuoto pieno di cose, quelle stesse che alimentano la fata morgana delle visioni e delle nominazioni."""" (Dalla prefazione di Carlo Alberto Sitta)" -
La grande distruzione
Tutti i personaggi della ""Grande Distruzione"""" sono quantomeno moralmente discutibili, per non dire esecrabili a prescindere dalle gerarchie, - basti vedere il caso di Arysen, l'addetto alle pulizie con sogni di gloria, assorbito per primo dalla logica capitalista - e non riescono mai a costruire fra loro relazioni sincere, profonde e disinteressate. Quindi uno degli aspetti più fortemente drammatici messi in luce dal romanzo, è proprio quello che riguarda la distruzione dei legami sociali, parallelamente all'esibizione di intenzioni diametralmente opposte come la creazione di servizi che permetterebbero di annientare questa solitudine, o perfino di creare legami di amicizia profondi e duraturi, con evidenti scopi pubblicitari ovvero puramente commerciali. La logica del profitto sta alla base di questo sistema che la Powell analizza indirettamente, mettendo in risalto tutte le contraddizioni, la miseria umana, opponendo a esse un sarcasmo a volte cinico."" -
Piò piò fa il galop
Il titolo del volumetto ""Piò piò fa il Galop"""", rimanda immediatamente a componimenti in versi di origine popolare: cantilene, scioglilingua, componimenti epico-lirici che, nei gruppi etnico-linguistici Friulano-Bellunese, ebbero una fiorentissima tradizione, sia scritta che orale. Con questo, e soprattutto con il rivivere la sottile ironia, la """"sconfitta"""" saggezza popolare, che trapela, di volta in volta nella raccolta, in dialetto friulano, ma con vaghi accenti bellunesi, Carlo Marcello Conti s'immette puntualmente e profondamente nell'io più vivo della terra di elezione, fino a cogliere le cause sofferte, vitali. Superando una facile determinazione etnico-linguistica, o peggio, un """"revival"""" di maniera, il poeta offre al lettore contemporaneo questa raccolta di liriche, in tutto il loro valore di dramma esistenziale: nell'estenuata ricerca di purezza stilistica e contenutistica: nella elaborazione di una forma metrica, quella del poemetto epico-lirico, che segni l'ideale congiunzione fra passato e presente. Ed è in questa coerenza storico-poetica che noi troviamo il pregio maggiore della poesia di Conti e di tutta la poesia contemporanea. Non """"facile"""", più difficile a farsi che a capirsi, una poesia che viva nella vita ed operi in essa, liberata ormai dai cieli del metafisico e dell'irrazionale, per un più rinnovato e solido impegno nell'umano."" -
Voci del nostro tempo
Tra il 1980 e il 1981 Morandini collabora con Radio Capodistria per tracciare un'appassionata Storia radiofonica della letteratura contemporanea, che tratti di poesia, di scrittori e di scrittrici nell'Italia tra Otto e Novecento e nel Friuli contemporaneo. «Ad introduzione di questo primo ciclo di trasmissioni [...], credo sia necessario un discorso d'avvicinamento ai problemi - seppur schematico - attraverso una piccola mappa delle posizioni e, contemporaneamente, una brevissima dichiarazione di metodo. Desidero, infatti, avvertire gli ascoltatori che procederò per centri d'interesse, piuttosto che in maniera storico-espositiva lineare, che tenterò d'indagare situazioni invece di comporre un asettico sommario della letteratura friulana, e che, dal presente, mi inoltrerò nel passato - con piccoli spaccati d'epoca o medaglioni d'autori - ogni volta che ne sarò sollecitato dal particolare argomento trattato o da trattare. Ciò perché preferisco a certi compunti metodi accademici un'indagine - se possibile - più a caldo, più viva, anche se certamente più compromettente» (L.M.). -
Dante perché... Guida alla lettura della Divina Commedia
Dante perché è titolo con l'indicazione di una vasta congerie di motivi per cui il poeta fiorentino ha diritto di essere iscritto a una sorta di perenne attualità, valida ovviamente anche in questi tempi dove la velocità dei mutamenti consuma le certezze apparentemente più salde. D'altro canto Italo Calvino (Perché leggere i classici, Mondadori, 1981) lo ribadisce con la categorica affermazione: ""Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire"""". Luigino Moreale vi ha trovato il combustibile per un'esperienza intellettuale che ha tradotto in evidenza scritta, percorrendo puntualmente i 100 canti della Divina Commedia """"a volo d'uccello"""" e creando di volta in volta un """"cantuccio personale"""" per una nota critica in margine, che è ulteriore elemento di connessione tra l'epoca odierna e il testo dantesco."" -
Ogni cuore è pieno di stanze
L'autrice non ha mai pubblicato finora i suoi componimenti, messi a concorso solo in un paio di occasioni, per la volontà di ""non separarli"""". Le sue poesie sono senza data perché alcune nascono in pochi minuti, altre nel corso di decenni in quanto """"le parole si cercano, a volte anche a lungo e solo quando si trovano danno vita al loro destino""""."" -
Aghios. Quaderni si studi sveviani. Nuova serie. Vol. 2
Di fronte al gran numero di periodici di critica letteraria sul mercato, la comparsa di un altro titolo potrebbe generare qualche perplessità o dubbio. ""Aghios"""" non vuol essere l'ennesima rivista di carattere antologico o di varia umanità, ma intende solo coprire uno spazio specifico. Fino ad ora, Svevo era rimasto uno dei pochi """"classici moderni"""" ai quali non era stato dedicato un periodico di saggistica e di informazione per dar conto dei lavori in corso intorno alla sua opera. Ed è proprio questo il compito che """"Aghios"""" intende svolgere. Si sta lavorando intensamente - da varie parti - per approntare edizioni filologicamente attendibili o per analizzare documenti e materiali che potrebbero produrre risultati utili a questo scopo. Studi sull'opera di Svevo vengono pubblicati in gran numero, in questi anni, in Italia e all'estero. Numerose continuano a essere le traduzioni in tutti i Paesi del mondo. Di qui la necessità, soprattutto, di uno schedario sistematico di queste pubblicazioni, e di rassegne periodiche dell'attività di studio intorno all'opera sveviana. """"Aghios"""", dunque, accanto a una sezione di apertura, nella quale verranno pubblicati saggi e articoli su vari aspetti dell'attività dello scrittore, conterrà - in ogni numero, un numero all'anno - una sezione di documenti e rari, una rubrica di testimonianze di scrittori intorno al loro rapporto con l'opera di Svevo, una serie di rassegne della critica e uno schedario sistematico della produzione editoriale ed esegetica. Un notiziario darà, inoltre, conto di iniziative di ricerca in corso, di convegni, di seminari, di spettacoli e di tutte le attività e manifestazioni che interessano direttamente o indirettamente la figura e l'opera dello scrittore triestino."" -
Poems, nonsense & songs
Presso la National Library of Scotland a Edimburgo è conservato uno dei primi Sketch Books o quaderni per appunti di Edward Lear (1812-1888). Si tratta di una ottantina di pagine, numerate a matita (solo le pagine, non le facciate), non sempre in modo regolare. Esso contiene una serie di disegni, eseguiti a matita, e di acquerelli dipinti su cartoncino o fogli da disegno e poi ritagliati e incollati sulle pagine dello stesso, oltre ad alcuni testi poetici, tra cui tre di sua composizione. È uno dei tanti Sketch Books che Edward Lear, fin da ragazzo, portava con sé e continuò a farlo per tutta la vita, su cui eseguire schizzi dal vero, segnare degli appunti, annotare suoi versi o di altri poeti mentre ne leggeva le opere. Il materiale è per lo più inedito ad eccezione delle sue tre composizioni, che furono pubblicate nel 1950 nella Poetry Review, a cura di William M. Parker, oltre ai testi non suoi. -
Il sorriso di Antonello
"Nella causa di quel relasso, che ne' suoi essamini si scuopre atheista, ella proceda avanti co' debiti termini di giustitia anco per trovare i complici. Et per essere la sua causa gravissima, vostra reverentia mandi copia del suo processo o almeno sommario"""". Così scrive da Roma il 14 agosto 1599 il Cardinale Giulio Santori all'inquisitore fra Girolamo Asteo. Lo stesso cardinale aggiunge parole più insistenti: """"Non manchi Vostra Reverentia di procedere nella causa di quel contadino della diocese di Concordia, inditiato di haver negata la virginità della beatissima sempre Vergine Maria, la divinità di Christo signor nostro, et la providentia di Dio e esseguisca virilmente tutto quello che conviene secondo i termini di giustitia"""". Anzolo da Portogruaro, autore di queste memorie, suo malgrado, viene a conoscenza di questa storia. Di lui si sa solo che nel 1605 ha dipinto una pala d'altare raffigurante Sant'Elena e il ritrovamento della croce, ora in duomo a Valvasone. Anzolo, in tarda età, raccoglie i suoi ricordi a partire dal 1584, quando intraprende, via acqua, un viaggio per Venezia. Qui incontra un giovane in fuga, Bortolo, un seguace di Domenico Scandella detto Menocchio, appena arrestato dall'Inquisizione per eresia. Le sue memorie, alternate da riflessioni religiose, morali e politiche, si concludono quando, nel 1599, il mugnaio viene condannato al rogo." -
Solfeggi d'anima. Soul solfeggio. Die Noten der Seele
"Eructavit cor meum verbum bonum"""", dice il Salmista (nella traduzione di San Girolamo, la Vulgata) - """"il mio cuore prorompe in una parola buona"""". Così anche Maria Grazia Maramotti, nella sua nuova collezione di poesie """"Solfeggi d'Anima"""", che scaturisce direttamente dal cuore e raggiunge sia il cuore che la mente del lettore. Con uno sguardo cosmico, la Maramotti ci fa cogliere il pulsare e il divenire dell'esistenza, aprendo il nostro spirito allo Spirito stesso del Dio di Papa Francesco, che si serve di tanti nomi. Lo stile semplice ma non semplicista, sorgivo ed essenziale, comunica la lucidità di un mistero familiare eppure sconosciuto, la cui riscoperta infonde gioia. Vicino al Luzi, Maramotti contribuisce all'opera del Maestro con la mancata componente femminile, colorando di emozione l'alto paradigma intellettuale. Il suo è uno sguardo indispensabile sulla nostra realtà più interiore. Mons. Timothy Verdon (...) C'è un poema onnicomprensivo dietro i versi del suo canzoniere come c'è un'armonia totale, divina, nella quale sono emersi i fasti ed i nefasti dell'esistenza testimoniati dalle nostre emozioni. (...) Siamo, si potrebbe pensare, nelle prossimità di una religione super religiosa e tanto più super rituale al livello di alcuni grandi umanisti orientali, per esempio il persiano Ostad Elahi. (...) Mario Luzi" -
Soréie de denér-Sole di gennaio
Nel «sole di gennaio» Bianca Borsatti osserva sciogliersi il gelo di una condizione umana, che vede scorrere il tempo sull'onda di un potere metamorfico dei processi naturali, e chiede alla poesia di far persistere la fragranza di un passato che ritorna puntualmente a farsi motore primario dell'immaginazione. Il verso, anche quand'è scarno ed essenziale nella sua espressività immediata, martella i suoni di un dialetto musicale e si fa diaframma, che invita il lettore ad oltrepassare il tratto della specificità territoriale - Claut e la Valcellina - e rendere il pensiero duttile nella sua fruizione di universalità del sentire. L'autrice sa toccare la corda del cuore con una semplicità che disarma nell'attimo in cui invoglia all'approfondimento lungo il ritmo di una poesia, che si dilata in una gamma molteplice di opzioni, da quella lenta di un godimento dei tempi e delle cadenze dello sviluppo lirico a quella mossa della meraviglia di un incanto naturalistico. (dalla presentazione di Enzo Santese)