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Ernesto Che Guevara. Uomo, compagno, amico.. Con DVD
Un film sul Che, realizzato grazie alla coproduzione con Cuba e a un lungo lavoro di ricerca in archivi. Il film offre quasi un'ora di immagini di Guevara: non solo tutto ciò che si conosce, ma anche molto materiale inedito in assoluto. Il libro è un'antologia di testimonianze dirette in cui si dà voce a coloro che conobbero e amarono il Che, fornendo così gli strumenti per avvicinarsi a Guevara in quanto uomo. -
All'opposizione nel Pci con Trotsky e Gramsci. Bollettino dell'Opposizione Comunista Italiana (1931-1933)
Sulla battaglia antibordighiana di Gramsci è stato scritto molto. Sull'influenza avuta nella sua formazione da Trotsky, molto meno. I motivi di ciò vengono affrontati nel corso del libro. Davanti alla tendenza dominante fra gli intellettuali della sinistra italiana a privare Gramsci sempre più dei suoi connotati marxisti e rivoluzionari, risulta infatti importante riuscire a spiegare cosa portò i due a coincidere nella sostanza delle posizioni politiche in alcuni momenti cruciali del periodo postleniniano. -
Trattato di saper vivere ad uso delle nuove generazioni e altri scritti
"Non si sfugge alla banalità che manipolandola, dominandola, immergendola nel sogno, affidandola al buon piacere della soggettività... La lotta del soggettivo e di ciò che lo corrompe allarga ormai i limiti della vecchia lotta di classe. La rinnova e la inasprisce. Il partito preso della vita è un partito preso politico. Noi non vogliamo un mondo dove la garanzia di non morire di fame si scambi con il rischio di morire di noia. L'uomo della sopravvivenza è l'uomo sbriciolato nei meccanismi del potere gerarchizzato, in una combinazione di interferenze, in un caos di tecniche oppressive che, per darsi un ordine, attende solo la paziente programmazione dei pensatori programmati."""" (Raoul Vaneigem)" -
Giuramento di Bolívar sul monte sacro
In occasione della commemorazione del Secondo centenario della nascita del Libertador Simón Bolívar (24 luglio 1783-24 luglio 1983) e del 180° anniversario del Giuramento profetico di Simón Bolívar sul Monte Sacro a Roma (15 agosto 1805-15 agosto 1985), l'autore ha ritenuto opportuno tornare a parlare del medesimo Giuramento e del chiarimento circa l'equivoco che è esistito sul luogo ove Bolívar lo pronunziò. -
Il centrismo sui generis. La polemica con Maitan e la Quarta Internazionale (1971-1979)
Il volume contiene i materiali che furono scritti da Roberto Massari quando militava nella Quarta internazionale e conduceva una battaglia di opposizione, insieme a commenti attuali di alcuni ""sopravvissuti"""" di quella battaglia, appositamente scritti per questo libro. Una parte dei materiali riguarda l'Italia e una parte la politica estera. Sono tutti accompagnati da note esplicative e cappelli introduttivi. C'è poi un indice dei nomi, dei partiti e delle riviste."" -
Critica del programma di Gotha. Testo tedesco a fronte
L'intervento di Marx nel dibattito svoltosi in occasione del congresso di Gotha, nel quale vengono gettate le basi della riunificazione tra le due ali storiche della socialdemocrazia tedesca, tramite la stesura di un programmma di compromesso, rappresenta l'apice (in senso teorico ma anche cronologico) dell'elaborazione marxiana intorno alla problematica della costruzione del socialismo e della fase di transizione. Nel testo vengono richiamati sistematicamente i punti essenzaili della teoria marxiana del valore-lavoro, la critica dello Stato e l'inevitabilità della rottura rivoluzionaria per l'instaurazione della società collettivistica. -
Matteo Messina Denaro. Un padrino del nostro tempo
Le vicende giudiziarie, la formazione e la storia di Matteo Messina Denaro. Con un saggio di Gianfranco Crescenti. -
Camilo Cienfuegos
Era l'alba del 6 febbraio 1932, quando nel popolare quartiere avanero de La Vibora, in seno a un'umile famiglia di emigrati spagnoli, nacque un bel bimbo che i genitori Ramon Cienfuegos ed Emilia Gorriaràn chiamarono Camilo. Il 2 gennaio del 1959, 27 anni dopo, mentre milioni di cubani impazziti dalla gioia stavano celebrando sin dal giorno prima la festa della libertà, Camilo Cienfuegos - giovane guerrigliero di fama leggendaria, con l'aria di un Cristo cubano, bello, simpatico e allegro, che camminava come se ballasse un son veniva acclamato dagli abitanti dell'Avana. Dieci mesi dopo, il 28 ottobre dello stesso anno, come un lampo di breve durata, Camilo scomparve alla stessa velocità con cui era apparso: il Cessna in cui volava da Camagüey all'Avana non giunse mai a destinazione. Strana e misteriosa scomparsa. Queste pagine sono un breve ritratto della sua vita e delle sue gesta guerrigliere, così come delle circostanze drammatiche che precedettero la sua morte, origine di una serie di avvenimenti e situazioni che hanno cambiato il destino di Cuba. -
Il principe (De Principatibus)-Vita di Castruccio Castracani-Ghiribizi al Soderino e altri scritti politici
"Il carattere fondamentale del Principe è quello di non essere una trattazione sistematica ma un libro 'vivente', in cui l'ideologia politica e la scienza politica si fondono nella forma drammatica del 'mito'. Tra l'utopia e il trattato scolastico... il processo di formazione di una determinata volontà collettiva, per un determinato fine politico, viene rappresentato non attraverso disquisizioni e classificazioni pedantesche di principii e criteri di un metodo d'azione, ma come qualità, tratti caratteristici, doveri, necessità di una concreta persona... Anche la chiusa del Principe è legata a questo carattere 'mitico' del libro: dopo aver rappresentato il condottiero ideale, il Machiavelli con un passaggio di grande efficacia artistica, invoca il condottiero reale che storicamente lo impersoni: questa invocazione appassionata si riflette su tutto il libro conferendogli appunto il carattere drammatico."""" (Antonio Gramsci, """"Quaderno 13"""", 1932). Introduzione di Michele Nobile. Con un testo di Carlo Cordiè." -
Il quarto Vangelo. Racconti di un mistico ebraico
In quest'opera l'autore cerca di liberare il Vangelo di Giovanni dalle credenze che lo imprigionano, dimostrando che il quarto Vangelo, frainteso dagli estensori dei credo del IV secolo come fosse storia in senso letterale, è di fatto una rielaborazione letteraria e interpretativa degli eventi della vita di Gesù mediante personaggi fittizi, da Nicodemo e Lazzaro al ""discepolo amato"""". Libro profondamente ebraico, il quarto Vangelo fu ideato per collocare Gesù dapprima nel contesto delle Scritture ebraiche, poi negli schemi del culto sinagogale, e per consentirgli infine di essere visto attraverso le lenti di una forma popolare di misticismo ebraico del primo secolo. Il risultato di questo avvincente studio non è solo di recuperare il messaggio originale del quarto Vangelo, ma anche di aprire la strada a una nuova e attuale comprensione della fede cristiana."" -
Manuale di regia
Raggiungere un buon equilibrio tra forma e contenuto, si spera sia ancora un obiettivo desiderabile. A maggior ragione se si parla dei contenuti e delle forme di un'arte che sembra aver raggiunto una sua specifica maturità in epoche relativamente recenti se non proprio contemporanee. Stiamo parlando del cinema, stiamo pensando agli imprevedibili processi di trasformazione cui esso è sottoposto e ci stiamo chiedendo se quel desiderabilissimo obiettivo classico sia ancora proponibile per questa ultima e più travolgente tra le Muse che hanno invaso la nostra fantasia, acuito la nostra sensibilità, riempito spazi vuoti della nostra esistenza. A questa e alle altre domande che ne conseguono, Giuseppe Ferrara risponde affermativamente, anche in questo libro: l'equilibrio tra forma e contenuto è possibile, è ancora desiderabile e il cinema può contribuire meravigliosamente a dimostrarlo. Il manuale, a sua volta, è un esempio teorico - ragionato e documentato, con immediate ricadute in senso pratico - di come il cinema possa per chissà quanto tempo ancora incantarci con magici equilibri tra contenuti (vecchi, nuovi o fantasiosi) e forme (anch'esse vecchie, nuove o futuribili)... -
Gesù, Giacomo e Paolo. Alle origini del cristianesimo
"Dopo circa duemila anni la figura di Gesù, insieme alla sua azione, è ancora oggetto di discussioni e di sforzi per ricostruirla. Per secoli e secoli l'attenzione degli studiosi si è concentrata sugli aspetti religiosi e teologici, finché in epoca contemporanea taluni studiosi ne hanno messo in dubbio l'esistenza storica. Oggi questo problema non è più in discussione negli ambienti scientifici, con buona pace dei sensazionalisti che continuano ad annunciare che Gesù non sarebbe mai esistito. In tempi più recenti i testi evangelici sono stati fatti oggetto di analisi ad ampio raggio per focalizzare un profilo non più considerato assurdo o ideologicamente condizionato: vale a dire che la passione e morte di Gesù costituirono la sconfitta terrena di un movimento non solo religioso ma anche rivoluzionario. Questo aspetto viene ancora rifiutato dalle Chiese cristiane, ma ormai gli studi al riguardo vanno aumentando e si deve prendere atto dell'assenza di confutazioni specifiche su quanto in essi contenuto. Ancora una volta è più facile rifiutare a priori che controargomentare. L'altra questione ancora aperta riguarda le origini del Cristianesimo, con particolare riguardo al I secolo, cioè il periodo in cui ne furono poste le prime basi teoriche.""""" -
Chesucristo. La fusione in immagini e parole tra Guevara e Gesù
"Cristo e il Che rientrano a pieno titolo nella categoria dei 'morti giovani, amati dalla sorte' (dalla Storia), nonostante i dubbi degli studiosi sulla data di nascita del primo e nonostante i 39 anni di età raggiunti dal secondo. In accordo a criteri comunemente accettati, entrambi sono da considerare 'morti giovani', non per dati anagrafici o particolari condizioni fisiche (minate in entrambi da digiuni e patimenti vari), ma per meriti etico-esistenziali: il primo sacrificò la propria vita per ridare indipendenza al popolo ebraico, per un ritorno al rispetto integrale della Legge mosaica, per l'interiorizzazione spirituale del messaggio divino e - fa piacere pensare - anche per salvare l'umanità da sicura perdizione; il secondo per liberare quella stessa umanità dal giogo del capitalismo (incarnato dall'imperialismo Usa e non solo, e dal feticcio del dio denaro) e avviarla sulla strada della rivoluzione mondiale.""""" -
La fattoria degli animali. Una fiaba
"Del resto, gli operai e l'intellighenzia di un paese come l'Inghilterra non possono rendersi conto che l'Urss attuale è completamente diversa da ciò che era stata nel 1917... essendo abituati a una relativa libertà e moderazione nella vita pubblica, il totalitarismo è assolutamente incomprensibile per loro. Tuttavia, si dovrebbe tenere a mente che l'Inghilterra non è poi così democratica. È anche un paese capitalistico..."""" (G. Orwell, dalla Prefazione all'ed. in ucraino). Con le due prefazioni e un inedito." -
Rapporto della delegazione siberiana
"Nel fermento ideale del rivoluzionario ventiquattrenne emerge una direttiva di pensiero destinata a diventare il tema dominante di tutta l'ultima parte della sua vita, quella che l'ha reso maggiormente celebre al mondo. Nel """"Rapporto"""" si parla di pericoli «burocratici» (dopo che il tema era già stato sollevato da Martov, pur non usando l'espressione russa corrispondente per definire la burocrazia). Nella sostanza delle preoccupazioni espresse da Trotsky, ed esplicitamente in alcune formulazioni, si attribuiscono agli iskristi «maggioritari» [bolscevichi] - e a Lenin in particolare - dei «sogni burocratici», una """"Wille zur Macht"""" (volontà di potere), un progetto di «egemonia sulla socialdemocrazia», una «fede insensata nell'onnipotenza della redazione in esilio», una tendenza al «centralismo burocratico». Si tratta di accuse dettate forse dall'acrimonia frazionistica o sono preoccupazioni giustificate dalla piega che gli avvenimenti hanno ormai preso nella lotta sulle questioni presuntamente organizzative?"""" (dall'Introduzione di Roberto Massari)" -
Gramsci e il «Biennio rosso». I consigli di fabbrica a Torino
«La fine della guerra ha aperto in tutto il mondo un periodo nuovo, profondamente diverso dai precedenti. In questo periodo i contrasti tra le due opposte classi sociali, tra chi comanda e chi dovrebbe ubbidire, tra chi è padrone dei mezzi di vivere e di produrre e chi per vivere deve vendersi a un padrone, tra chi è proprietario e chi è salariato, tra chi è ricco e chi è povero, sono diventati sempre più profondi. Vi è stato, anzi, un tempo, subito dopo la fine della guerra, in cui sembrava che i dominatori del mondo, cioè la classe dei proprietari, dei padroni, dei ricchi, stesse per venire travolta, come da una gigantesca ondata, dalla rivolta dei poveri, degli sfruttati, dei salariati, nei quali la guerra aveva sparso un malcontento enorme, ai quali, anzi, la guerra stessa aveva insegnato la ribellione. E la vittoria degli sfruttati sugli sfruttatori parve, in quel momento, possibile, soprattutto perché, sempre in conseguenza della guerra, correva il pericolo di andare distrutta tutta l'organizzazione economica che gli sfruttatori avevano creata e sulla quale si fondava il loro dominio. Quale in queste condizioni il dovere dei lavoratori, dei ribelli decisi a combattere per distruggere la società attuale e crearne un'altra, nella quale vi sia per tutti maggiore giustizia e più grande libertà? E evidente. I lavoratori dovevano lottare, approfittando delle condizioni eccezionali, per affrettare la caduta del regime attuale, dovevano lottare con violenza sempre più grande per strappare il potere ai loro nemici, e dovevano sempre più allontanarsi da questi loro nemici, e stringersi attorno ai propri organismi come un esercito alla vigilia dell'urto e della vittoria suprema. Ebbene, mentre le masse capivano assai bene che questa era la necessità del momento e con entusiasmo davano la loro adesione alle organizzazioni [sindacali] e al Partito [socialista], perché volevano essere guidate alla lotta, gli uomini che stavano a capo delle une e dell'altro non ne volevano sapere.» (A. Gramsci, «Il perché della scissione», in La Compagna, 13 maggio 1922) -
Lenin e l'Antirivoluzione russa
"Si sviluppa qui il concetto di «antirivoluzione» come chiave interpretativa della vicenda russa. Con tale termine s'intende la forza di opposizione che nasce all'interno del processo rivoluzionario e a un dato momento vi si contrappone perché animata da interessi divergenti: questi potevano esistere incubati fin dall'inizio o possono sorgere nel corso stesso del processo rivoluzionario. Nel caso russo, come vedremo parlando del centrismo di Lenin, vi fu una sintesi di entrambi gli elementi. Ripercorrendo mentalmente la storia passata, il lettore verificherà facilmente che l'antirivoluzione è stata una costante in tutte le esperienze rivoluzionarie. Paradossalmente potremmo dire che la storia delle rivoluzioni è soprattutto storia delle rispettive antirivoluzioni. Parlerò quindi della formazione del processo antirivoluzionario russo e delle dirette responsabilità di Lenin, accompagnando il lettore in un lungo viaggio che a me sembra ancora affascinante."""" (R. M.)" -
La nascita di Gesù tra miti e ipotesi
"Il nuovo lavoro di Spong sarà una felice sorpresa per molti lettori, soprattutto cattolici, che in questi anni si sono familiarizzati con il problema del Gesù storico. Vi troveranno in bella sintesi i dati della migliore storiografia critica e indipendente attorno ai vangeli dell'infanzia, cioè dei racconti del concepimento e della nascita di Gesù come sono riportati da Matteo e Luca. In realtà, il commento storico-critico a questi capitoli dei vangeli è dovuto a un credente, addirittura un vescovo, quindi a una persona che ha un grande interesse per Gesù di Nazareth. Può darsi che per qualcuno la sorpresa non abbia solo aspetti culturalmente e religiosamente piacevoli, ma sia fonte di disagio. Ciò a motivo della messa in discussione di un'eredità religiosa, ricevuta dal passato e ben sedimentata nella coscienza cristiana credente, da parte di un vescovo emerito della Chiesa episcopaliana qual è John Shelby Spong. Il disagio potrebbe risolversi in conflitto interiore e perfino in irritazione verso l'autore, generando un rifiuto della sua proposta. A queste persone, soprattutto, è rivolto l'invito a mantenere la calma e a pensare che si trovano nel mezzo di un'operazione, culturale che esige di essere affrontata con strumenti adeguati..."""" (dall'introduzione di don Ferdinando Sudati)" -
Commentari sulla società dello spettacolo
"Se nel libro del 1967 ('La società dello spettacolo') Debord aveva lasciato intendere a tratti che la grande trasformazione era ancora in fieri - pur essendo già profondamente sociale nella sua natura ma non ancora completa - nei Commentari (diciassette anni dopo), il filo del discorso può ripartire. Ma lo può fare solo prendendo atto che la grande trasformazione spettacolare è conclusa, al punto che essa modella ormai anche le azioni dei dominatori, rendendo irreversibile la loro trasformazione in «casta». Una casta «cooptata» - come del resto è inevitabile nel processo di formazione di qualsiasi casta all'interno della società capitalistica - nelle cui mani concorrono a integrarsi tutte le forme di dominio, rendendo assoluto quest'ultimo e finalizzando le stesse forme alla sua protezione."""" (dall'Introduzione di Roberto Massari)" -
Paolo creatore del mito e l'invenzione del Cristianesimo
Hyam Maccoby (1924-2004), ebreo inglese, grande bibliologo, studioso del Talmud e delle tradizioni religiose ebraiche e cristiane. Dopo aver diretto la biblioteca del Leo Baeck College di Londra, insegnò al Centre for Jewish Studies dell'Università di Leeds. Ma il suo lascito teorico è racchiuso nei molti lavori da lui dedicati a demistificare posizioni apparentemente acquisite del Cristianesimo. Una di queste - che Paolo fosse un fariseo e che Gesù non lo fosse - fu documentatamente contestata per entrambe le affermazioni proprio in questo libro, la cui pubblicazione nel 1987 provocò la reazione indignata dei guardiani dell'ortodossia cristiana. Maccoby scrisse anche molto sul fenomeno dell'antisemitismo antico e moderno, individuando in alcuni episodi evangelici la base per quest'ultimo. Per es. ritenne che la leggenda di Giuda Iscariota (da lui considerata un parto della Chiesa gentile-paolina) fosse un pilastro alla base della tradizione antisemitica del Cristianesimo.