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Smart city, smart citizen. Meet the media guru
"Siamo di fronte a un cambiamento sostanziale: non più l'idea dell'architetto, del designer o dell'ingegnere che procede 'dall'alto' e - come Le Corbusier può permettersi di imporre la sua visione, ma piuttosto una visione che può nascere 'dal basso' e crescere partendo da tutti noi, insieme."""" (Carlo Ratti)" -
La stabile organizzazione nelle imposte sui redditi. Con aggiornamento online
Il volume illustra la definizione di stabile organizzazione ai fini delle imposte sui redditi, con particolare riguardo alla normativa interna e ai paradigmi internazionali di maggiore diffusione, i Modelli di Convenzione OCSE ed ONU e analizza le ragioni economiche originarie e quelle evolutive poste a fondamento dell'istituto, ripercorrendone gli sviluppi storici, dalle origini fino ai giorni nostri. L'esame si focalizza sui testi normativi e sulla loro esegesi e mette a confronto le diverse correnti interpretative e la giurisprudenza prevalente, soffermandosi sulle criticità più evidenti e sui possibili scenari futuri della materia. Particolare attenzione è dedicata alla norma interna e alla sua peculiarità, dettagliatamente esaminata negli aspetti più problematici. Date le sempre più emergenti e frequenti esigenze della pratica legale e tributaria, il testo si presta sia all'approfondimento che alla consultazione professionale. Prefazione di Francesco Tesauro. -
Innovare i sistemi di controllo. Affrontare la crisi e sostenere la crescita
I sistemi di controllo, quando sono capaci di innovazione e adattamento, possono garantire efficacia di indirizzo al governo dell'impresa e guidare il cambiamento organizzativo, contribuendo alla sostenibilità dell'azienda nel tempo. Se tuttavia il controllo assicura all'organizzazione il raggiungimento delle sue finalità, il problema è come esercitarlo in modo efficace e a costi accettabili. La sfida è complessa perché il controllo ha contenuti multidisciplinari; può essere attuato sul piano organizzativo, strategico, operativo; può esercitarsi sulle azioni, sulle persone, sui risultati; può far perno sulle diverse componenti del sistema: la pianificazione, i controlli cibernetici, le ricompense e gli incentivi, i controlli amministrativi, la cultura. Accanto alle regole e alla loro condivisione, il fattore di successo risiede però sempre nel comportamento degli individui: sono infatti le persone che, agendo giorno per giorno, assicurano che i controlli vengano implementati e siano efficaci. Questo rende il controllo una funzione particolarmente difficile e scarsamente standardizzabile. Gli autori affrontano il tema dell'innovazione dei sistemi di controllo prendendone in considerazione tre aspetti: la trasformazione in presenza di alcuni fattori strategici di cambiamento; il ruolo loro affidato in momenti di profonda crisi e di svolta strategica; la funzione di supporto alla crescita aziendale. -
Social mobile marketing. Il marketing nell'era dell'ubiquitous internet, della sharing economy e dei big data
Le trasformazioni indotte dalle potenzialità delle nuove tecnologie di comunicazione richiedono un ripensamento radicale nell'approccio al marketing management. Il Social Mobile Marketing (il nuovo marketing digitale) non può essere declinato come modalità specializzata e separata di marketing tecnologico o di canale, ma va concepito come un modo totalmente nuovo di fare marketing, capace di includere l'innovazione in una visione inedita della formazione e della governance dei mercati. Se i mercati sono conversazioni mediate, la tecnologia agisce nelle interazioni e nelle narrazioni di marca, mentre le relazioni si configurano come processi di ""social sensemaking"""" che non possono essere decisi e analizzati distinguendo per canale o per media. La diffusione dei social media e delle tecnologie ubique e immersive (dalla telefonia mobile all'lnternet delle cose nei mercati, nelle organizzazioni e nelle economie collaborative) rende questi principi ancor più evidenti e richiede un cambio di passo teorico e manageriale. Ogni interazione può infatti essere """"aumentata"""" attraverso l'utilizzo di contenuti in mobilità (e non solo in augmented reality), l'accesso e il processamento ubiquo di dati e codici per contestualizzare gli incontri, e le potenzialità di collaborazione offerte dalla portabilità dei social network."" -
La governance dei rischi. Un riferimento per gli organi e le funzioni di governo e controllo
Il Codice di Autodisciplina del Comitato per la Corporate Governance promosso da Borsa Italiana parla chiaro, affermando la centralità dei rischi nella governance dell'impresa e richiedendo una specifica valutazione di merito della loro gestione da parte degli organi di governo ed una concreta vigilanza da parte degli organi di controllo. Anche per le agenzie di rating l'efficacia della risk governance costituisce un rilevante elemento per la valorizzazione dell'impresa. Il libro offre un concreto punto di riferimento per gli organi di governo e di controllo, i manager d'azienda ed il mondo accademico nella trattazione dei temi relativi alla gestione dei rischi e dei controlli e trova applicazione in tutte le aziende, siano esse quotate o non, che appartengano al settore finanziario o meno, che stiano ancora valutando e implementando la risk governance nelle proprie organizzazioni o che l'abbiano già realizzata. Il governo dei rischi comprende non solo la chiara definizione di ruoli e responsabilità, ma anche l'effettiva implementazione di un modello di gestione degli stessi, da scegliere in modo consapevole, considerando i diversi approcci e le best practice internazionali e da integrare nel processo di pianificazione strategica dell'impresa. I Business Case riferiti da primarie aziende quotate consentono di illustrare approcci pratici ed efficaci nell'applicazione dei princìpi contenuti nell'opera. -
Comunicazione, poteri e cittadini. Tra propaganda e partecipazione
Spazio di espressione sociale, ma anche voce del potere, la comunicazione pubblica ereditata dal secolo scorso è oggi in crisi finanziaria e strategica e chiede un nuovo paradigma che immagini Stato e società in una condizione di rapporto non più verticale e ""a una via"""", ma orizzontale e interattivo. In altri termini, il passaggio da propaganda a partecipazione. Il testo ripercorre le ragioni di questa crisi e si pone alla ricerca di una via di uscita, per l'Italia e per l'Europa, che sappia soddisfare la domanda di un sistema pubblico più relazionale e di servizio. Un percorso che deve tuttavia fare i conti con la debolezza del cambiamento oggettivo delle pubbliche amministrazioni, ancora nelle mani della cultura giuridica del controllo e poco alimentate managerialmente dalla cultura economica dello sviluppo e dalla cultura sociale della relazione. Le riflessioni svolte - in un approccio volutamente vicino alla conversazione - vanno nella prospettiva di una comunicazione pubblica che, per accompagnare i rapporti tra istituzioni e società nel campo sia della solidarietà sia della competitività, non può contare solo su norme, decreti, trovate tecnologiche, ma ha grande bisogno di una formazione diffusa e qualificata che riparta da un ripensamento strutturale del valore della democrazia."" -
Italian factor. Moltiplicare il valore di un Paese
Se l'X factor degli show televisivi rappresenta il talento, ovvero quel quid che sostiene il vincitore, per il destino dell'Italia la X non è un'incognita ma il condensato stesso delle sue potenzialità: un mix di intelligenza, creatività, gusto, capacità tecniche e artigiane che, sul filo del genius loci, possiamo chiamare Italian factor. Oggi, a dispetto di quanto si dice e si legge sul sistema Paese, esiste la possibilità concreta che l'Italia e gli italiani giochino un ruolo rilevante in uno scenario globale di cambiamento. Il percorso del libro rende chiari ed espliciti gli elementi che da secoli limitano e plasmano il nostro carattere, per rileggerli come leve attraverso cui trasformare l'italianità e l'""Italian way"""" (il modo tutto italiano di fare le cose e quindi anche di produrre) in quell'""""Italian factor"""" capace di trasformare una vocazione psicologica e un'attitudine culturale in fattore di moltiplicazione per il valore delle nostre attività e delle nostre imprese. L'ottimismo che l'individuazione dell'""""Italian factor"""" ispira ha solide radici storiche che affondano nel Rinascimento, una dimensione psicologica che si gioca intorno alla peculiarità delle italiche virtù; una dimensione socio-culturale ricca di elementi di cambiamento ad alta potenzialità. Ma soprattutto l'""""Italian factor"""" dimostra la propria forza dispiegandosi nella concretezza di una dimensione aziendale fatta di successi, come attestano i casi di eccellenza di Brunello Cucinelli, Eataly, Ferragamo, Moleskine."" -
Social networks offline. Marketing di rete e crescita aziendale
Il marketing di rete rappresenta una realtà empirica interessante e, al contempo, un concetto complesso e multiforme. Contando su relazioni di fi ducia esistenti e consolidate, nelle quali, certamente, i fattori emozionali e personali sono rilevanti, il networker trasforma la fiducia, l’amicizia, la reputazione e la benevolenza personale in vero e proprio valore economico. Tuttavia, senza la promozione diretta e il coordinamento di un ente centrale (la Network Marketing Direct Selling Organization) che assicuri chiari incentivi all’unità e alla coesione, l’impresa a rete non ottiene le desiderate performance. Il libro analizza il tema della crescita aziendale nelle imprese organizzate secondo il modello del marketing di rete e presenta alcuni case study di successo: ACN S.p.A., Care Holding s.r.l., Lyoness S.p.A. e Pef S.p.A. -
Fare selezione. Esperienza e metodo nella scelta delle persone
Mettere la persona ""giusta"""" nel posto """"giusto"""" è l'obiettivo di ogni processo di selezione: valorizzare pienamente la professionalità dei collaboratori crea infatti le condizioni per prestazioni di successo e quindi per la costruzione del vantaggio competitivo dell'impresa. Un processo di selezione efficace richiede però coerenza non solo tra persona e posizione ma, soprattutto, tra persona e organizzazione. La ricerca della corrispondenza tra candidato e ruolo non deve perciò basarsi unicamente sulle competenze tecnico-specialistiche: fondamentale è osservare le competenze comportamentali, i valori e più in generale gli atteggiamenti nei confronti del lavoro. In questa direzione, il libro offre un utile contributo integrando in un'unica prospettiva riferimenti teorici e pratici (strumenti di analisi, griglie di osservazione e valutazione, indicazioni per condurre interviste di selezione, competency-based interview e assessment center, test), e fornisce tutti gli elementi utili per affrontare - supportati da una metodologia che garantisca rigore e oggettività alla rilevazione e alla valutazione - un'attività molto delicata per implicazioni individuali e organizzative. La condivisione di esperienze ed esempi concreti rende inoltre facilmente trasferibili e utilizzabili nella pratica i modelli e i concetti presentati."" -
HR management. Far crescere le persone per far crescere il business
Sostegno alla motivazione, gestione del talento e sviluppo dell'innovazione sono oggi le priorità assegnate alla funzione HR, ma è nella loro attuazione che risiede la sfida maggiore per chi si occupa di risorse umane. Il libro raccoglie questa sfida a beneficio di tutti coloro che la affrontano quotidianamente, focalizzando l'attenzione sui temi più ""caldi"""" che interessano i principali processi di gestione delle persone. Come parlare di selezione in tempi di crisi senza sembrare fuori luogo? Come promuovere il cambiamento da una cultura incentrata sulla valutazione della performance a una incentrata sulla sua gestione a tutto tondo? È possibile progettare le carriere in un contesto di importanti ristrutturazioni? Ha senso investire in formazione e per chi? Quali sono i motivi della crescita esponenziale del coaching e come utilizzarlo efficacemente? Che cosa si intende davvero per total reward nella pratica quotidiana? Come valorizzare le diversità delle persone in azienda? A fare da sfondo al dibattito sono le esigenze di una (ri)progettazione organizzativa - flessibile e adattiva - e le riforme legislative che investono il mercato del lavoro. In un intreccio proficuo fra teoria e pratica, il volume risponde alle domande dando voce a esperti e professionisti HR che adottano gli stessi processi con ottiche differenziate, e offre al lettore la possibilità di confrontarsi, capitolo per capitolo, con i progetti di aziende come Altran, AXA, Danone, EY, Intesa Sanpaolo..."" -
Le scatole delle idee. Liberare la creatività per il business
Bic inventò la penna a sfera, un oggetto pratico ed economico che soppiantò rapidamente le costose e scomode stilografiche e divenne leader negli strumenti per scrivere. Ad un certo punto, per crescere ulteriormente, qualcuno suggerì di produrre degli accendini. Un'idea assurda, a prima vista. Certamente senza senso se si pensa che ""Bic è un produttore di penne"""". Cosa c'entrano gli accendini? Ma se si pensa a Bic come un """"produttore di oggetti a basso costo usa e getta"""" l'idea appare subito meno assurda. Anzi, inizia a sembrare una buona idea. Bic divenne leader anche nel mercato degli accendini, e poi dei rasoi. Bic si era liberata da uno schema che ne limitava le possibilità. Ma l'esortazione a """"pensare fuori dagli schemi"""" (""""thinking out of the box"""") non basta: una volta che si è genericamente fuori da uno schema, che si fa? Non si va molto lontano. Bisogna essere ben consapevoli da quale schema si è usciti - produttore di penne - e soprattutto bisogna costruire un nuovo schema all'interno del quale muoversi - produttore di oggetti a basso costo usa e getta - per riuscire a pensare e creare produttivamente. Se non siamo consapevoli degli schemi che usiamo, rischiamo di rimanerne prigionieri - nella migliore delle ipotesi perdendo opportunità, nella peggiore esponendoci a rischi anche gravi. Dai vecchi schemi possiamo uscire solo creandone di nuovi. E creare nuovi schemi è la chiave per aprire le porte dell'innovazione. Ma attenzione: non tutti i nuovi schemi sono buoni..."" -
Design della complessità. Meet the media guru
Abbiamo bisogno della complessità. Ne abbiamo bisogno perché il mondo è complesso. E come possiamo padroneggiare la complessità? La risposta è: con il design. Il vero segreto del design è infatti prendere la complessità e renderla comprensibile. (Don Norman) -
Psicotecnolgie collettive. Meet the media guru
"Il tuo pensiero avviene dentro o fuori la tua testa, o in entrambi i modi? Una mole sempre crescente di sapere si trova fuori dalla nostra testa, una porzione sempre maggiore di esso viene condivisa dall'utente e dal mondo esterno""""." -
La vita tra reale e virtuale. Meet the media guru
"Lo sviluppo della cultura si basa sull'apprendimento di nuove conoscenze e l'oblio di quelle vecchie. Immaginate di dover accendere un fuoco solo con della paglia e una pietra focaia. Non lo sappiamo fare."""" (Zygmunt Bauman)" -
Apprendere digitale. Meet the media guru
"Di per sé, la tecnologia non può trasformare l'apprendimento. Siamo noi che dobbiamo prendere la tecnologia e usarla per fare qualcosa di nuovo, invece di limitarci a riprodurre il solito vecchio copione dello scontro culturale fra generazioni."""" (Mimi Ito)" -
Digital humanities. Meet the media guru
"Il digitale può anche trascinarci in mondi fantastici e virtuali, ma alla fine tale virtualità non è altro che una grande finestra sul mondo reale e quotidiano in cui viviamo da millenni.""""" -
Trade marketing & sales management. Le nuove sfide commerciali
Nell'ultimo decennio, oltre che con una grande e lunga crisi economica, le imprese si sono confrontate con una fase storica che ha segnato, citando un'efficacia metafora di Karl Popper, il passaggio dal mondo degli orologi al mondo delle nuvole. Il mondo degli orologi era un mondo deterministico, razionale, ordinato, lineare, semplice. Il mondo delle nuvole, invece, è un mondo irregolare, mutevole, caotico, imprevedibile, complesso. Nel mondo degli orologi per le imprese era facile fare previsioni, costruire i budget aziendali e i piani di marketing. Nel mondo delle nuvole fare previsioni è sempre più complicato con un crescente scostamento negativo tra i risultati consuntivi e i risultati previsti. Questo passaggio richiede lo sviluppo di nuovi paradigmi di analisi per valutare gli effetti, sui processi di marketing, dei fenomeni di discontinuità riguardanti i modelli di shopping dei consumatori, il confronto competitivo tra i canali di vendita offline e online, il posizionamento delle marche negli assortimenti commerciali, gli assetti competitivi dei gruppi distributivi, la configurazione dei rapporti negoziali tra produttori e distributori, le strutture organizzative di interfaccia. Il libro si propone di analizzare in modo approfondito ed aggiornato questi effetti. In contesti di mercato in cui le imprese di produzione sono sempre più costrette a competere non solo sul mercato finale, quello dei consumatori, ma anche sul mercato intermedio, quello dei canali di vendita, le politiche di trade marketing e di sales management hanno assunto sempre di più una valenza strategica diventando una fonte basilare del vantaggio competitivo aziendale. -
White space. Idee non convenzionali sulla comunicazione
"Un giorno Kandinskij disse che le pagine bianche non sono altro che un ricettacolo di immagini mentali e di un silenzio ricco di possibilità. Ecco, il nostro 'White Space' vorremmo che fosse uno spazio bianco riempito di ispirazioni che nascono quando si approccia il termine comunicazione in modo non convenzionale, guardando oltre i territori della pubblicità, verso la fotografia, il design, l'arte, il cinema, la letteratura e altre forme di espressione altrettanto fertili. Il marketing e la comunicazione per funzionare bene cambiano e seguono - a volte precedono - l'evoluzione della società, della cultura, dei mercati e soprattutto delle persone. Creatività, innovazione, rovesciamento delle regole restano però i punti fermi di una disciplina e di un mestiere che, oggi ancor di più, hanno bisogno di metodo e rigore per non vanificare costosi sforzi progettuali e finanziari. Questo nuovo White Space non è propriamente una seconda edizione, è piuttosto un 'volume due', perché le cose sono cambiate a una velocità impressionante. Quello che era non convenzionale è diventato normale; di guerrilla non si parla quasi più; i film (i video come si chiamano adesso) continuano a essere la forma di comunicazione dominante e la stampa, con tutti i suoi limiti, sembra ancora capace di stimolare idee e linguaggi nuovi..."""" (dalla Premessa alla seconda edizione)" -
Crescita felice. Percorsi di futuro civile
La tensione verso la crescita è biologica: crescono i bambini, crescono le piante e tutti gli organismi viventi. La crescita non può quindi rappresentare un problema, salvo confonderla con la concezione smisurata di una tendenza illimitata, lineare, non sostenibile. Legato a quello di prosperità, il concetto di crescita esprime la speranza responsabile per la costruzione di un futuro migliore, non il progresso automatico e inevitabile dei nostri standard di vita. E se la visione parziale della decrescita felice propone una diagnosi corretta (l'inadeguatezza dell'attuale modello di sviluppo) ma una terapia sbagliata (il ripiegamento nostalgico su un passato migliore e frugale), la crescita felice fa leva su dinamiche tutte compatibili con il bene comune: si alimenta di economie circolari, promuove relazioni generative, attiva magnetismi sociali. In questa prospettiva anche il consumo - rivoluzionario, liberatorio, evolutivo quando si combini con una visione sostenibile e condivisa del mondo - si rivela occasione vitale e felice. È questo il presupposto che più si allontana dall'ideologia demonizzante della decrescita, incapace di cogliere gli innegabili elementi di libertà della società dei consumi. Il consumo si trasforma in una pratica felice se diventa il metronomo della relazione tra gli uomini, se facilita e permette il riconoscimento sociale senza peraltro costituirne l'unica chiave identitaria e nemmeno la più importante. Prefazione di Franco Bolelli. -
Citytelling. Raccontare identità urbane. Il caso Milano
Solo raccontando una storia si costruisce relazione, solo raccontando la propria storia si riannoda identità. Ciò vale per le persone come per le aziende, per le città come per le nazioni. Il branding pubblico affronta il tema della costruzione dell'identità di città e territori, anche attraverso il cambiamento del racconto che questi soggetti sanno fare di se stessi. Alla luce di questa considerazione e attraverso il dialogo con alcuni protagonisti della ""milanesità"""" sulle trasformazioni e le prospettive della città, il volume analizza il caso del brand Milano e la relazione tra istituzioni e società civile nell'ottica di rigenerare un'identità per il capoluogo lombardo. Ne esce un racconto capace di seguire l'evoluzione da borgo a città metropolitana, da città industriale a città industriosa e creativa, da locale a glocale, da nazionale a multietnica, in un succedersi di confronti, negoziati, conflitti e in un grande sforzo di sintesi tra politica, economia, cultura e società. Il racconto della città si fa via via meno cornice e più mirato a presentare storie identitarie e caratteri di fondo della comunità, fino a stabilire una nuova percezione dei cambiamenti strutturali intervenuti nel territorio, nella sua economia, nella sua condizione urbanistica, nella valorizzazione delle sue vocazioni. Un saggio che risponde a domande importanti per la società, l'economia e la cultura: chi siamo, come siamo diventati, come siamo percepiti. Prefazione di Gianluca Vago.""